È accaduto a Rivalta, Villaggio Aurora. Un falso addetto dell’acquedotto si è introdotto nella casa di due ultra 80enni fingendo un guasto idrico. Poi ha chiesto di “mettere al sicuro” oro, denaro e preziosi in un sacchetto. Una volta riempito lo ha afferrato ed è fuggito. Bottino circa 50mila euro.
Sono gli 11 ex-dirigenti dell’Agenzia Territoriale della Casa (A.T.C.) del Piemonte Centrale citati in giudizio dalla Procura Regionale della Corte dei conti per la Regione Piemonte. La vicenda riguarda un’ipotesi di danno erariale di ben 17 milioni di euro legati alla non avvenuta riscossione di canoni di affitto di abitazioni di edilizia pubblica economica e popolare.
Una targa dedicata a Norberto Bobbio
La Commissione Toponomastica presieduta da Maria Grazia Grippo ha approvato l’intitolazione in memoria di Helen Konig detta Lenci – fondatrice nel 1917 con il marito dell’azienda ‘Ars Lenci’ creatrice della bambola Lenci – di una traversa in via Abarth nella Circoscrizione 2; per ricordare Sandro Fiorio – imprenditore e titolare della conceria Fratelli Fiorio di via Durandi scomparso nel 1990 – nasce balconata Sandro Fiorio nell’area verde sopraelevata di via San Donato a fronte dei civici 70-88; a Teresita Teglio scomparsa nel 1944 ad Auschwitz è intitolato il giardino di via Ghedini angolo via Moncrivello della Circoscrizione sei dove sarà posta anche una targa commemorativa in memoria della retata del 3 dicembre 1943 di venti donne ebree – tra cui la stessa Teresita Teglio – eseguita dalla polizia della Repubblica sociale italiana nell’ospizio dell’allora via Como (oggi via Ghedini); a don Natale Fisanotti scomparso nel 1984 è intitolato il giardino di via Ternengo angolo via Tollegno di fronte alla chiesa di Gesù Operaio della Circoscrizione sei; la Città omaggia la scrittrice Astrid Lindgren – creatrice di Pippi Calzelunghe – con l’intitolazione del giardino di via Saint-Bon accogliendo la proposta dalla Circoscrizione sette; a borgo San Paolo viene ricordato Roberto Violante – giocatore e allenatore di basket in carrozzina scomparso nel 2018 – con l’intitolazione di un campo da gioco nel giardino Salerno di via Isonzo nella Circoscrizione tre; l’associazione dei Consiglieri emeriti della Città ha proposto l’intitolazione di parte del giardino di piazza Moncenisio a Gioia Montanaro – medico e consigliera comunale del Comune di Torino dal 1980 al 1985 – approvata all’unanimità dalla Commissione; voto unanime anche per la proposta dal centro studi Piero Gobetti della posa di una targa commemorativa in memoria di Norberto Bobbio sulla facciata dell’abitazione dell’intellettuale torinese di via Sacchi 66.
La Regione ricorda l’imprenditore Guala
Torino, tensioni nella sezione femminile del carcere
Un kit per trovare le persone scomparse
Riceviamo e pubblichiamo – In Italia, scompaiono ogni giorno 67 persone, di cui trenta sono minori per un totale di 24.000 persone l’anno. La scomparsa di una persona può essere legata a fatti esterni alla sua volontà o a una situazione di disagio che la induce ad allontanarsi senza lasciare informazioni su di sé. Tra queste vi sono anche le cosiddette categorie di persone “fragili”, ossia, quelle maggiormente a rischio di scomparsa; pensiamo ai bambini, agli anziani, persone con patologie quali Alzheimer o altri tipi di demenze, a membri di comunità soprattutto minorili, persone recidive di scomparsa, persone autistiche, membri di RSA. In caso di scomparsa di una persona, per favorire un esito positivo è assolutamente fondamentale l’intervento tempestivo delle unità di ricerca. Ancor più se parliamo di categorie “fragili” in quanto sono maggiormente a rischio per la loro incolumità e spesso si tratta di una vera e propria corsa contro il tempo.
Questo ha spinto Ivan Schmidt Academy, in collaborazione con la Croce Verde di Cumiana a cercare una soluzione che potesse diminuire i tempi di risposta all’intervento operativo delle unità cinofile di ricerca persone scomparse (ndr. cani molecolari). Al tavolo dei lavori Gianni Mancuso (Presidente della Croce Verde di Cumiana, Luca Fra, responsabile Unità Cinofile della Croce Verde di Cumiana, la Dott.ssa. Vassilia Sacco – Caposquadra delle Unità Cinofile della Croce Verde di Cumiana e Ivan Schmidt, formatore delle Unità Cinofile della Croce Verde di Cumiana per il settore K9 Mantrailing.
La missione è stata dunque quella di fornire un sistema ed un servizio di risposta efficace che consenta alle famiglie, alle comunità, alle categorie fragili, di velocizzare un eventuale intervento della ricerca di persona scomparsa con l’ausilio di Unità Cinofile.
Nasce così il K9 SCENT BOX, ossia un kit che permette ai famigliari o ai tutori delle categorie fragili, di raccogliere un’impronta olfattiva e di conservarla nell’eventualità di una scomparsa. Il K9 SCENT BOX è il corrispondente di un’impronta digitale ma olfattiva e può durare 10 anni. Grazie al K9 SCENT BOX, le Unità Cinofile potranno intervenire e partire in maniera tempestiva, senza perdite di tempo per la ricerca e raccolta di un testimone d’odore dello scomparso, evitando inoltre qualsiasi contaminazione esterna, che potrebbe pregiudicare il buon esito della ricerca stessa.
Ivan Schmidt: – Si tratta di un vero e proprio passo avanti nello sviluppo delle tecniche di ricerca di persone scomparse in Italia e potrebbe davvero aumentare le possibilità di ritrovamenti, grazie all’intervento tempestivo delle unità cinofile favorite da questo kit. Lo stesso é molto semplice da utilizzare e alla portata di tutti. Abbiamo sottoposto
il tutto anche al Commissario Straordinario per le persone scomparse del Ministero degli Interni, affinché possa un domani diventare parte del protocollo sulla ricerca delle persone scomparse”.
Il Kit è reperibile a breve presso la Croce Verde di Cumiana (TO).
Caro direttore,
finalmente, parlare di salute mentale non è più considerato un tabù ed esistono richieste, provenienti da più parti, che invocano una maggiore presenza e garanzia di supporto psicologico.
Per rispondere a questa domanda, tante realtà e associazioni che si spendono quotidianamente con gli adolescenti, hanno organizzato un festival diffuso per condividere pratiche e strumenti a sostegno delle fragilità, ritrovando nella comunità un luogo sicuro e libero.
Perché crediamo che sia fondamentale costruire intorno alla parola “cura” una nuova narrazione, fatta di persone, servizi, luoghi e relazioni, una vera e propria “rete di salvataggio” dove i legami, forti e resistenti, diventano appoggio per le persone, sostegno per le fragilità individuali.
Vogliamo provare a dirci che farsi collettivamente carico del malessere può rappresentare un percorso, anche politico, di cura.
Non si tratta di sanɜ e di malatɜ, di chi sta bene e di chi sta male, ma di persone (il più possibile) in relazione che, attraverso percorsi di partecipazione ed esperienze condivise, possono avere l’opportunità di esprimere il dolore, di non sentirsi più solɜ e di agire per rendere la società un luogo più giusto. Uno spazio di cura.
Perché tutti insieme possiamo costruire una comunità di cura.
Nell’ambito del Festival siamo lieti di invitarVi alla
SERATA OPEN di TELEFONO AMICO TORINO
Martedì 27 Febbraio h21 – CSV Vol.To – Via Giolitti 21 – Torino
Addio a Franco Gallea, figura nota a tanti torinesi
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Il nome di Franco Gallea è stato un nome noto a tanti torinesi in vacanza ad Alassio. Le estati culturali alassine fino a pochi anni fa sono state caratterizzate dalla presenza costante di Gallea che ha presentato tutte le iniziative in biblioteca e per il premio letterario. Il sindaco Marco Melgrati ha individuato assai bene, anche come assessore alla cultura, il valore unico di Gallea per Alassio. Altri non hanno invece colto la presenza di Gallea nella cultura forse per invidia, forse per incapacità provinciale. E’ caso della associanzioncina albenganese della fionda che Gallea non ha mai considerato e che si è limitata a dichiarare che lui ha “gettato buoni semi”, magari pensando con presunzione a se’ stessi. Anche altri non hanno dedicato l’attenzione ad uomo di cultura davvero eccezionale. La scomparsa del prof. Franco Gallea ha privato Alassio e il Ponente ligure di un grande protagonista intellettuale che ebbe anche fama nazionale col premio letterario Alassio di cui è stato protagonista con Beniscelli, Baldassarre, Strizioli. Tutti i più importanti scrittori italiani conoscevano Gallea e ne apprezzavano l’acume critico e lo spirito libero Era un cosmopolita che non si lasciò imbrigliare dal provincialismo locale, anche se Franco amava profondamente Alassio, Albenga (dove ha insegnato), Ceriale dove viveva. Nessuno potrà dirsi suo erede perché il livello a cui giunse era inarrivabile. Fui contento di conferirgli un piccolo premio ad Albenga al teatro Ambra e il Premio Soldati su indicazione di Marco Servetto diventato studioso e saggista su esempio del maestro. Ci fu ad Albenga quasi più folla plaudente per lui che per lo scrittore premiato, considerato a torto più importante. Franco che ebbe l’alassino d’oro insieme a me, meritava molto di più perché la biblioteca di Alassio deve a lui la sua fama e la sua autorevolezza. Aver partecipato ai suoi incontri letterari e alle sue interviste fu per me un onore e un piacere. Antonio Ricci che lo apprezzava molto, colse a pieno la straordinarietà di questo professore che andò tanto oltre il liceo dove ha lasciato tanti allievi che oggi lo piangono. La sua fama è forse più riposta nell’ oralità delle sue lezioni e delle sue conferenze che nei suoi scritti perché Franco ha voluto soprattutto donare agli altri, giovani e non giovani, la sua immensa cultura e trasmettere la passione per la lettura come nel caso del prediletto Marco Servetto conosciuto al liceo classico “Pascoli”. Gallea non è mai stato un uomo banale. Aveva una forte identità personale che non esibiva mai, ma le sue parole, solo apparentemente semplici, rivelavano la sua intensa inquietudine intellettuale, tesa sempre alla ricerca del vero, come avrebbe detto Croce. Senti’ il suo compito di professore e di intellettuale non nella militanza politica, non nelle certezze ideologiche, non nel conformismo, ma nell’essere suscitatore di dubbi. Così è riuscito a far crescere generazioni di giovani innamorati della letteratura fin nel midollo. Il Sindaco Melgrati avrà difficoltà a sostituire Gallea, davvero unico e preziosissimo, ma le estati culturali alassine resteranno sicuramente al livello di Gallea e di Baldassarre, un torinese diventato alassino.
La Stampa scrive che in procura a Torino sarebbero state presentate quattro denunce per violenza sessuale nei confronti del noto ginecologo Silvio Viale. Il medico è anche consigliere comunale di origini radicali, eletto in maggioranza in Sala Rossa. Le denunce riguarderebbero palpeggiamenti e parole invadenti nei confronti delle giovani visitate.