RICEVIAMO E PUBBBLICHIAMO
“Apprendiamo di questa pseudo convenzione firmata dai vertici dell’Asl e da quelli della Città della Salute, con i direttori generali Alberti e Zanetta, per quel che riguarda l’utilizzo del personale dell’ospedale Oftalmico da parte della stessa Città della Salute. Si tratta di un atto gravissimo, antisindacale, che viola in modo palese il contratto, al quale ci opporremo con ogni mezzo possibile, anche di natura legale. Diffidiamo il direttore Alberti e l’assessore alla Sanità Saitta, che di certo non è all’oscuro di tale operazione, dal proseguire su questa strada per risolvere la questione legata al travagliato trasferimento
dell’Oftalmico. Comprendiamo l’ansia della Regione, che ha come obbiettivo il 13 dicembre per il totale spostamento del presidio di via Juvarra, data che se fallita potrebbe compromettere il percorso legato all’uscita dal piano di rientro dal debito in sanità. Ma non è giocando sulla pelle dei lavoratori in questo modo che si risolvono i problemi. Per noi, questa convenzione non ha alcun valore”. Lo ha detto oggi il Segretario Regionale del sindacato degli infermieri Nursing Up, Claudio Delli Carri, riguardo alle notizie sulla firma di una convenzione tra Asl Città di Torino e Città della Salute per l’utilizzo del personale dell’Oftalmico: oculisti, anestesisti, infermieri.
“Sull’oftalmico stiamo assistendo a teatrino indegno – prosegue Delli Carri – nel quale prima viene detto che il trasferimento sarà totale, poi si scopre che in via Juvarra rimarranno alcuni interventi come la cataratta, poi a ciò si aggiunge che rimarrà forse anche un accesso di pronto soccorso. Il tutto sotto agli occhi indifferenti dell’assessorato alla sanità che non pare muovere un dito per dirimere la questione.
Per risolvere il problema dello spostamento del personale bisognava attivare un tavolo tra le parti sindacali e i vertici di Asl e Città della Salute, sotto la regia dell’assessorato. Ma l’assessore non lo ha fatto o non lo ha voluto fare. E oggi ci troviamo in questa situazione assurda. Di soluzioni ce ne potevano essere, ad esempio pensando all’oftalmico come ad una sede distaccata della Città della Salute, almeno temporaneamente, in attesa di armonizzare la fusione. Invece si è scelto di agire all’insaputa dei lavoratori con una convezione che noi, di fatto, bloccheremo. Siamo pronti anche ad opporci anche con azioni legali per attività anti sindacale e anti contrattuale”.
“Ora – conclude Delli Carri – è necessario che l’assessore Saitta e il direttore Alberti si assumano le responsabilità di questo fallimento, di questo disastro. E non si azzardino a pensare di esternalizzare alcun servizio, altrimenti la nostra reazione sarà dura e immediata. La soluzione si poteva trovare se si fossero imboccati i giusti binari del dialogo, anche da parte della politica regionale, nel rispetto delle norme contrattuali e sindacali. Così non è stato fatto e le conseguenze, anche per eventuali ricadute sul piano di rientro regionale, non dipendono certo da noi”.
Il Segretario Regionale
Nursing Up Piemonte
Claudio Delli Carri
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portato la tassa media a 1259,79€. A livello nazionale è da tenere in considerazione anche l’effetto negativo che ha avuto la riforma dell’ ISEE, che ha provocato un considerevole aumento degli idonei non beneficiari di borsa di studio nel nostro paese e un aumento della contribuzione studentesca media nazionale di 87€ nell’anno 2015/2016 rispetto all’anno precedente. Come studenti riteniamo inammissibile tale situazione che limita fortemente il diritto allo studio universitario quindi chiediamo che il Governo inizi seriamente ad investire nell’Università pubblica a partire dalla legge di bilancio.”
insufficiente a sostenere i costi che affrontano gli studenti. Dall’Università di Torino, al Politecnico, alle scuole, i lavoratori della FLC CGIL TORINO sostengono la protesta degli studenti e saranno al loro fianco il 17 novembre, “Giornata Mondiale dello studente” e fino a quando questa legge di bilancio non sarà modificata con investimenti per l’Università pubblica e per una concreta realizzazione del diritto allo studio e dell’ uguaglianza nell’accesso all’istruzione. Il 17 novembre vuole quindi essere una data di protesta e di richiamo all’ attenzione sulla situazione precaria dell’Universitaria italiana. L’accesso libero e gratuito per tutti gli studenti, senza restrizioni come il numero chiuso, rappresenta l’obiettivo primario per un Paese che vuole rimettere al centro del proprio sistema l’istruzione.
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