CRONACA- Pagina 153

Controlli a San Salvario: oltre 14mila euro di sanzioni

Venerdì pomeriggio ha avuto luogo un controllo straordinario del territorio ad “Alto impatto” nel quartiere San Salvario, coordinato dalla Polizia di Stato e effettuato in collaborazione con personale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale.

L’attività, diretta da personale del Commissariato di P.S. Barriera Nizza, con l’ausilio di operatori del V Reparto Mobile e del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte”, ha in particolare riguardato corso Raffaello, via Madama Cristina, Via Nizza, via Pellico, via Genova, via Baretti.

Presso un esercizio pubblico in zona Millefonti, personale della Polizia Municipale ha riscontrato diverse violazioni amministrative tra cui l’ampliamento abusivo della superficie di somministrazione e la mancata esposizione del titolo autorizzativo e dell’orario di esercizio. Inoltre, anche il locale cucina non rispettava le condizioni igienico-sanitarie e, pertanto, veniva comminata una sanzione di oltre 6.000 euro.

Una sanzione di oltre 4.000 euro ha invece riguardato un esercizio di vicinato in Piazza Madama Cristina, dove la Polizia Municipale ha riscontrato l’apertura abusiva di esercizio somministrazione e la mancata autorizzazione per l’occupazione del suolo.

Ulteriori sanzioni amministrative, pari ad un totale di oltre 3.000 euro, sono state elevate nei confronti di tre diversi esercizi pubblici di somministrazione.

Infine, personale della Guardia di Finanza, nell’effettuare accertamenti di natura fiscale, ha riscontrato la mancata emissione di scontrini fiscali presso un’attività commerciale di via Baretti.

I controlli continueranno con cadenza regolare.

Incendio nella discarica di Collegno

Nel primo pomeriggio di oggi, presso la discarica di Cascina Margaria a Collegno, si è sviluppato un principio di incendio nelle aree di scarico dei rifiuti non pericolosi assimilabili ai rifiuti urbani.

Sul sito era presente personale aziendale che è intervenuto prontamente e ha allertato i Vigili del Fuoco, che portatosi sul posto, hanno spento le fiamme e stanno ora completando le attività di raffreddamento dei materiali non più soggetti a combustione.

Iren Ambiente ha aperto un’indagine interna per accertare le cause dell’incendio.

La Corte dei Conti promuove il rendiconto generale 2024 della Regione

La Corte dei Conti ha approvato il rendiconto generale 2024 della Regione Piemonte, certificando la regolarità e la solidità della gestione finanziaria. I tre principali indicatori di equilibrio – competenza, bilancio e risultato complessivo – risultano tutti positivi. Il primo valuta l’equilibrio tra entrate e uscite dell’anno, il secondo attesta che tutte le spese, comprese quelle vincolate e gli accantonamenti, siano adeguatamente coperte, mentre il terzo riflette l’esito finale della gestione e il suo impatto complessivo sul bilancio regionale.

«Il giudizio positivo della Corte conferma la serietà con cui stiamo gestendo i conti pubblici – commenta il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –. È la dimostrazione che si può ridurre il disavanzo e abbattere il debito continuando a investire. Il miglioramento di tutti gli indicatori ci dice che il Piemonte è sulla strada giusta: conti in ordine e risorse disponibili per lo sviluppo sono la base per una Regione più forte e moderna».

«La parifica si fonda su tre parametri che certificano equilibrio dei conti e buon governo: lo scorso anno erano positivi due indicatori su tre – e ci avevano consentito di ottenere la parifica senza eccezioni – quest’anno completiamo il percorso con tutti e tre gli indicatori positivi, a conferma della capacità di tenere i conti in ordini e conservare l’equilibrio nella capacità di spesa – prosegue il presidente – Abbiamo ridotto il disavanzo, ovvero non spendiamo più di quel che abbiamo e usiamo un po’ delle risorse di oggi per pagare le differenze che invece c’erano state in passato, e abbattiamo il debito, migliorando al contempo i tempi di pagamento dei fornitori. Ho ereditato una Regione che aveva oltre 6 miliardi e mezzo di debiti del passato, in cinque anni abbiamo pagato oltre 1 miliardo di debiti del passato e solo quest’anno abbiamo pagato 537 milioni. Io sono un uomo che viene dall’ambiente rurale – aggiunge il presidente Cirio – nel quale la buona gestione paga i debiti anche se non li ha fatti, ed è quel che abbiamo fatto in questi anni e che la Corte oggi conferma: la Regione ha i conti in ordine e paga i debiti del passato, senza tenere fermo il Piemonte, come dimostra la buona capacità di spesa dei fondi europei e del Pnrr sui quali la Corte conferma che siamo in linea con i tempi e gli obiettivi».

Sul fronte sanitario, Cirio evidenzia come «la sanità rappresenta naturalmente una voce che impatta fortemente sul bilancio, ma ci sono spese che sono incomprimibili perché non possiamo tagliare sul personale o sui servizi e le cure alle persone. Una delle voci più critiche ad esempio è la spesa per i farmaci, soprattutto per i medicinali innovativi che sono molto costosi. Ma io credo che se consentono di vivere anche solo un giorno in più a un bambino, un anziano o a una persona a noi cara allora abbiamo il dovere di metterli a disposizione. Lavoreremo però per ridurre i costi laddove possibile, diminuire gli sprechi e migliorare la gestione».

Anche nel 2024 si conferma il trend positivo sul fronte del debito: al 31 dicembre, lo stock complessivo si è ridotto a 8,13 miliardi di euro, con una contrazione di 573 milioni in un solo anno. Parallelamente continua il progressivo calo del disavanzo accumulato, passato dai 6,6 miliardi del 2018 ai 4,88 miliardi attuali, con una riduzione di 229 milioni solo nell’ultimo esercizio.

Si registra inoltre un netto miglioramento nei tempi di pagamento: l’indicatore di tempestività evidenzia una tendenza a saldare le fatture in anticipo rispetto alle scadenze. Se nel 2023 la Regione pagava in media con 5 giorni di anticipo, nel 2024 si è passati a 16 giorni, rafforzando i rapporti con fornitori e imprese.

«La parifica della Corte – sottolinea l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano – è un atto tecnico che ha un significato politico molto forte. Abbiamo ridotto il disavanzo, contenuto il debito, migliorato gli equilibri di bilancio e paghiamo più velocemente. È il frutto di un lavoro attento e continuo, che ci consente di guardare al futuro con maggiore fiducia e credibilità».

Il rendiconto 2024 dedica inoltre un’attenzione specifica all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e alla gestione dei fondi europei. Entrambe le leve strategiche, considerate essenziali per promuovere crescita, innovazione e coesione sociale, risultano in linea con le scadenze previste. In particolare, la Regione conferma il proprio primato a livello nazionale nell’utilizzo dei fondi europei, come indicato anche nella relazione sulla gestione allegata al bilancio, a testimonianza del ruolo di primo piano che il Piemonte vuole svolgere nella nuova fase di investimenti pubblici.

Per quanto riguarda le osservazioni mosse dalla Corte in merito, ad esempio, ai ritardi nell’erogazione dei contributi dovuti a difficoltà di cassa, la Regione precisa di aver già introdotto misure correttive a partire dal 2025. Tra queste, lo strumento “Anticipo cultura”, che consente alle associazioni culturali beneficiarie di contributi di accedere con maggiore facilità al credito, senza costi aggiuntivi a loro carico.

Famiglia piemontese distrutta: camion travolge auto, tre morti

Tre persone di Gravellona  Toce sono decedute in un incidente stradale sulla A1, in una galleria tra Firenzuola e Badia. Viaggiavano a bordo di una Fiat Panda che si è fermata improvvisamente forse per un guasto meccanico. Un camion non è riuscito a frenare e ha travolto la vettura. L’incidente si è verificato in direzione Nord. La famiglia stava tornando dalle vacanze. Ferite in modo grave la conducente dell’auto e la figlia di 4 anni.

Ragazzo adescato su sito di incontri e rapinato

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L’episodio a Torino a fine aprile. Gli autori un uomo e una donna
I Carabinieri della Stazione di Torino Po Vanchiglia hanno eseguito i giorni scorsi un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un uomo e di una donna che lo scorso 26 aprile si sono resi responsabili di una rapina aggravata nei confronti di un ragazzo ventitreenne.
La donna – una quarantaseienne di Torino – era riuscita ad “adescare” la vittima, torinese e di ventitré anni, su un sito di incontri, invitandola nella sua abitazione dopo aver concordato la consumazione di una prestazione sessuale. Il giovane, arrivato a casa della quarantaseienne, oltre lei, si era trovato in camera anche una seconda persona, un ragazzo ventenne che con in mano un coltello da cucina lo aveva minacciato di consegnare il cellulare e il bancomat.
La vittima, costretta poi a dare anche i vestiti che indossava, comprese le scarpe, era stata obbligata a seguire la coppia in due sportelli ATM presenti in zona. Il primo era risultato chiuso, mentre con il secondo la coppia era riuscita a fargli prelevare 900 euro. Entrata in possesso di cellulare, denaro e vestiti, il ventitreenne era infine stato “liberato” dai due.
Gli investigatori, dopo aver ricostruito l’intera vicenda, sia a seguito del racconto della vittima che dall’acquisizione dei filmati di videosorveglianza dell’istituto di credito, sono riusciti ad individuare la coppia dei presunti autori della rapina, constatando altresì che il
ventenne, all’epoca dei fatti, era inoltre gravato dalla misura di prevenzione del “foglio di via” irrogata dal Questore di Torino.
La misura cautelare, emessa dalla Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino, è stata eseguita direttamente in carcere, dove i due soggetti erano già detenuti per altra causa.

Sanità, via libera alla legge sull’intramoenia

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato a maggioranza la legge che consentirà di uniformare l’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria sul territorio regionale” presentata da Luigi Icardi (Lega).

“Si tratta di una legge di sistema, che sarà accompagnata da una delibera di Consiglio contenente i dettagli tecnici: avrà la funzione di regolamento tipo della libera professione intramoenia, cui i regolamenti delle singole aziende sanitarie dovranno uniformarsi” ha spiegato Icardi.

“Finora le aziende hanno dato interpretazioni soggettive sull’applicazione della norma nazionale, il decreto legislativo 502/92, che già prevede un equilibrio tra attività istituzionali e libero professionali – ha sottolineato -. La norma ha quindi l’obiettivo di armonizzare la procedura per garantire risposte adeguate ai bisogno di salute, ribadendo comunque il primato dell’attività istituzionale e dei Lea”.

“La normativa nazionale mostra delle carenze perché era stata pensata per una sanità in cui la via maestra era l’accesso al sistema sanitario ordinario e affrontava l’intramoenia come strumento eccezionale – ha detto il relatore di minoranza Daniele Valle (Pd) –. Oggi l’intramoenia ha assunto altre dimensioni e questa legge mette in capo al Consiglio la potestà di emanare un regolamento quadro che ne disciplina l’esercizio fissando paletti omogenei per tutto il Piemonte. Per ora abbiamo un testo molto asciutto, la discussione vera e propria sarà sul regolamento”.

Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, il Consiglio adotterà le linee guida e lo schema di regolamento tipo per lo svolgimento dell’Alpi, che i direttore generali delle aziende sanitarie saranno tenuti a rispettare nei singoli regolamenti aziendali, pena una decurtazione del 70 per cento della retribuzione di risultato e la possibilità per la Regione di esercitare il potere sostitutivo nei loro confronti, anche con nomina di un commissario ad acta.

Ufficio Stampa CRP

Confronto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili

Convegno  in sala Trasparenza sul presente e sul futuro delle comunità energetiche rinnovabili per fare il punto sul progetto promosso da Unioncamere Piemonte insieme a Regione Piemonte, Fondazione Piemonte Innova e RSE

 

 

Mattinata di confronto, visione e racconti al Grattacielo della Regione Piemonte, dove istituzioni, imprese e cittadini si sono ritrovati per parlare del futuro – già presente – delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). L’evento, dal titolo “CER.Piemonte – Storie e futuro di energia condivisa”, ha fatto il punto sul progetto promosso da Unioncamere Piemonte insieme a Regione PiemonteFondazione Piemonte Innova e RSE, portando in primo piano casi di successo, modelli organizzativi e scenari possibili per una reale e sostenibile transizione energetica di imprese, istituzioni e territori.

I lavori, moderati da Francesco Antonioli, si sono aperti con i saluti dell’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Matteo Marnati, di Roberto Strocco, responsabile Area progetti e sviluppo del territorio di Unioncamere Piemonte e del direttore Ambiente Energia Territorio di Regione Piemonte, Angelo Robotto.

«Quello di oggi è un ulteriore evento sul tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili, una tematica al centro da tempo delle politiche regionali che da anni facciamo con Unioncamere, partner indispensabile – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Matteo Marnati – Oggi, più che mai, le comunità energetiche rappresentano una delle sfide chiave per il futuro del nostro territorio. In Piemonte abbiamo sempre guardato con estrema attenzione a questa tematica e siamo stati pionieri a livello nazionale, tanto da essere stati la prima Regione in Italia a dotarsi di una legge specifica. Il tema dell’energia è fondamentale e strategico per il raggiungimento dell’autonomia sotto il profilo energetico, un obiettivo sfidante che richiede di essere più coraggiosi. Noi stiamo mettendo in campo molte risorse puntando alla neutralità tecnologica»

«La transizione energetica è una realtà che richiede impegno collettivo. Le Comunità energetiche rinnovabili ne sono il fulcro, promuovendo un modello innovativo di produzione e consumo di energia condivisa – ha affermato Gian Paolo Cosciapresidente di Unioncamere Piemonte – Le CER democratizzano l’energia, garantiscono sostenibilità ambientale, generano risparmio economico e rafforzano la resilienza energetica locale. Unioncamere Piemonte, in collaborazione con la Regione Piemonte e con il supporto tecnico di Fondazione Piemonte Innova e RSE, ha voluto realizzare CER.Piemonte – Infodesk Imprese, un servizio dedicato alle micro, piccole e medie imprese con sede in Piemonte. L’obiettivo è supportare le aziende a comprendere vantaggi e opportunità, guidandole nella valutazione della possibilità di realizzare o aderire a una CER. Da questo servizio è stato istituito un tavolo di lavoro regionale con l’obiettivo di promuovere un confronto continuativo e strutturato tra i principali attori del territorio impegnati nei temi della sostenibilità ambientale, dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo locale. L’evento odierno rappresenta un chiaro esempio dei risultati concreti che possono derivare da questo processo collaborativo e partecipato, testimoniando l’efficacia del lavoro svolto e la rilevanza del metodo adottato»

«Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono al centro della strategia piemontese per una transizione energetica giusta e partecipata. Oltre al progetto CER.Piemonte, la Regione è attiva con il progetto RECROSSES, che supporta concretamente cittadini ed enti locali nella loro attivazione – ha sottolineato Angelo Robotto, direttore Ambiente Energia Territorio di Regione Piemonte – Accanto alle CER, la Regione agisce in modo integrato su più fronti: ad esempio con GASLESS e i finanziamenti del POR FESR promuove l’efficientamento del patrimonio pubblico, mentre con l’individuazione delle aree idonee accelera la diffusione delle rinnovabili nel rispetto del territorio. Un modello di governance multilivello che fa del Piemonte un laboratorio europeo per la decarbonizzazione locale»

Debora Cilio, ricercatrice di RSE, ha presentato la prima mappatura regionale delle CER attive e in fase di progettazione, evidenziando una crescita costante e una diffusione sempre più capillare sul territorio, anche grazie a un’azione di sistema territoriale davvero unica in cui il progetto CER.Piemonte rappresenta una chiara evidenza dell’impegno istituzionale e associativo.  Un Attivismo fruttuoso dimostrato dai numeri della mappatura sviluppata da RSE che identifica in Piemonte oltre un centinaio di progetti CER nelle diverse fasi di sviluppo, a fronte di 54 CER attive censite dal GSE. Numeri in continua crescita e che identificano la regione Piemonte come una delle regioni più dinamiche rispetto allo strumento CER e che, al contempo, dimostrano l’importanza di sostenere le iniziative nella fase di start up.

Al centro della mattinata, cinque buone prassi di CER già attive in Piemonte e che rappresentano i modelli di governance che si stanno evolvendo e che corrispondono alle sfide territoriali. Ogni realtà ha portato il proprio esempio di energia condivisa, mettendo in luce i benefici concreti – ambientali, economici e comunitari – di un modello che coinvolge cittadini, imprese e istituzioni nella produzione e messa a valore condiviso di energia da fonti rinnovabili.

Non è mancato lo sguardo verso il domani: la seconda tavola rotonda ha esplorato le prospettive future, con i contributi dei rappresentanti di alcuni dei componenti del tavolo di lavoro attivato dal progetto CER.Piemonte: API Torino, Compagnia di San Paolo, Confcooperative Piemonte Confindustria Piemonte, Environment Park, Legacoop Piemonte e Politecnico di Torino.

A chiudere l’incontro, l’intervento di Stefania CrottaDirettore Generale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che ha sottolineato il ruolo chiave delle CER nel quadro della strategia nazionale ed europea.

«Le CER rappresentano un modello innovativo di cooperazione all’interno delle comunità che nel coinvolgere localmente i cittadini, le imprese e le istituzioni, li rende protagonisti del processo di transizione energetica, investendoli della possibilità di utilizzare la generazione e la condivisione di energia rinnovabile anche come contrasto alla povertà energetica – ha affermato Stefania Crotta, direttore generale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – L’impegno del Piemonte per garantire sostegno allo sviluppo delle CER è stato di ispirazione per il MASE nella ideazione del progetto RENOSS che coinvolge la rete nazionale delle Agenzie per l’Energia nella creazione, in coerenza con l’articolo 18 della nuova Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, di One Stop Shop, strutture inclusive di assistenza tecnica capillarmente presenti sul territorio nazionale per favorire l’accompagnamento nel processo di transizione energetica». 

 

L’evento si inserisce nel percorso del progetto CER Piemonte, che lavora per costruire un ecosistema regionale favorevole alla nascita e allo sviluppo di comunità energetiche, attraverso strumenti, accompagnamento tecnico e coordinamento tra stakeholder.

Un lavoro corale che coinvolge i principali stakeholder del territorio, tra cui Camera di commercio, enti finanziari, associazioni d’impresa, atenei, diocesi e ordini professionali che si sono riuniti oggi per condividere un momento di bilancio, certo, ma soprattutto uno sguardo al futuro, per un’energia più sostenibile e partecipata.

cs

Parlare bene del proprio lavoro: un atto di civiltà

“Perché Rear ne è l’esempio concreto”

Caro direttore,

in un’epoca in cui lamentarsi del proprio lavoro sembra quasi diventata la norma, parlare bene dell’azienda in cui si lavora rappresenta un gesto controcorrente. Ma, soprattutto, è un segnale di grande civiltà, educazione civica e rispetto per la comunità professionale di cui si fa parte.
Rear Società Cooperativa è un esempio virtuoso di come un’organizzazione possa meritarsi pienamente questo riconoscimento da parte dei propri collaboratori. Nata con una visione umana e solidale del lavoro, Rear ha saputo coniugare l’efficienza manageriale con un clima interno familiare, costruendo un ambiente di lavoro sano, rispettoso e orientato al bene comune.
Ciò che distingue Rear è la sua capacità di guardare al futuro senza mai perdere di vista il valore delle persone. Ogni scelta strategica è improntata ad una visione inclusiva, dove nessuno viene lasciato indietro. Questo si traduce in politiche aziendali attente ai bisogni dei lavoratori, formazione continua, valorizzazione del merito ed una concreta attenzione alla qualità della vita lavorativa.
Rear è molto più di una cooperativa: è una comunità di persone che lavorano insieme con passione, competenza e spirito di solidarietà. E raccontarlo con orgoglio non è solo legittimo, ma doveroso. Perché quando un’azienda funziona bene, quando si lavora in un clima positivo e costruttivo, è giusto dirlo. Non per retorica, ma per testimoniare che un altro modo di fare impresa è possibile. Rear lo dimostra ogni giorno.

Enzo Grassano

Feste di laurea Green. Plastic Free sostiene il Politecnico

 

Plastic Free Onlus esprime pieno sostegno all’iniziativa “Joyful Green Together!“, lanciata dal Politecnico di Torino in collaborazione con il Comune e Amiat | Gruppo Iren, per promuovere feste di laurea più rispettose dell’ambiente. Un progetto concreto che unisce gioia e responsabilità, puntando a ridurre l’impatto ambientale delle celebrazioni accademiche.

Ogni anno, migliaia di studenti festeggiano il traguardo della laurea riversandosi in piazze, cortili e spazi pubblici, spesso lasciando dietro di sé coriandoli, spray coloranti e rifiuti non biodegradabili. Con la nuova campagna, l’Ateneo torinese propone un decalogo di buone pratiche: bolle di sapone al posto dei coriandoli, decorazioni riutilizzabili, stoviglie compostabili, buffet a filiera corta e brindisi plastic-free.

Non possiamo che applaudire questa scelta di civiltà – dichiara Flavia Faccia, referente regionale di Plastic Free Onlus per il Piemonte –. Il Politecnico di Torino dimostra che si può festeggiare con gioia e intensità senza per forza sporcare, anzi: proprio i momenti più belli e simbolici della vita dovrebbero essere anche i più consapevoli“.

I primi riscontri sono incoraggianti. Nelle ultime sessioni di laurea si è registrata una diminuzione significativa di materiali non biodegradabili e un miglioramento tangibile nella pulizia degli spazi pubblici. Un segnale che le scelte intelligenti, se ben comunicate, possono diventare pratiche condivise.

Sostituire gesti inquinanti con piccoli riti sostenibili – continua Faccia – educa al rispetto del bene comune e rafforza il senso di appartenenza alla comunità. Non si tratta solo di estetica, ma di costruire una cultura della festa che sia in armonia con il nostro tempo e con le sfide ambientali che ci attendono“.

L’impegno per la sostenibilità non si esaurisce nella teoria. Solo nell’ultimo anno e mezzo, in Piemonte Plastic Free ha organizzato 133 eventi ambientali tra attività di pulizia del territorio, raccolte di mozziconi e passeggiate ecologiche, coinvolgendo 2.660 volontari. In totale, sono stati rimossi 75.276 kg di plastica e rifiuti. A queste azioni si aggiungono 71 sensibilizzazioni scolastiche, che hanno raggiunto 4.539 studenti, e 19 sensibilizzazioni cittadine, che hanno coinvolto 1.958 cittadini.

Festeggiare non deve significare inquinare – aggiunge Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus –. Al contrario, può diventare l’occasione perfetta per dimostrare che il cambiamento è possibile, senza rinunciare alla bellezza e alla gioia del momento. Anche la nostra associazione, da mesi, lavora a fianco delle Università della rete Plastic Free e, con la ripartenza dell’anno accademico a settembre, proporrà tra le prime iniziative proprio un progetto per rendere sostenibili i festeggiamenti di laurea“.

Plastic Free continuerà a monitorare e sostenere progetti che puntano alla riduzione dell’inquinamento da plastica e alla diffusione di buone pratiche ambientali, valorizzando il ruolo attivo di cittadini, istituzioni e università nella transizione ecologica.

Extinction Rebellion: “38°C a giugno: non è caldo è crisi climatica”

Questo pomeriggio Extinction Rebellion ha calato uno maxi striscione dal ponte Vittorio Emanuele I, con scritto “38°C a giugno: non è caldo è crisi climatica”, mentre alcune persone distribuivano dei ventagli lungo i Murazzi del Po.

Dicono gli attivisti: “Un’azione per denunciare la cecità della politica, di fronte alla dichiarazioni del ministro Schillaci: “Nessun aumento della mortalità per il caldo”. Mentre l’ondata di calore che ha attanagliato l’Europa nelle ultime settimane infrangeva nuovi terribili record e causava 2.300 morti in Europa, di cui oltre due terzi riconducibili al riscaldamento globale”.