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Il bilancio sociale della Fondazione Piemontese Ricerca sul Cancro

Nel 2024, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ha destinato oltre 20 milioni di euro alle attività di cura e ricerca dell’Istituto di Candiolo – IRCCS. Un impegno che si traduce in 291 ricercatori attivi in 40 laboratori, 241 studi pubblicati, 577 operatori clinici, più di 1,3 milioni di prestazioni ambulatoriali e 256 studi sperimentali attivi. Allegra Agnelli: “Grazie ai nostri sostenitori garantiamo impegno e passione per sconfiggere il cancro”.

Candiolo, 13 ottobre 2025 – La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro presenta il Bilancio Sociale e di Sostenibilità – dati 2024, giunto alla sua ventunesima edizione. Una pubblicazione che racconta i risultati raggiunti dalla Fondazione e dall’Istituto di Candiolo – IRCCS in un anno ricco di traguardi significativi: l’apertura di Oncolab, l’avvio della progettazione della nuova Biobanca, l’avanzamento del piano di innovazione tecnologica e il lancio del progetto Candiolo Cares, nato per supportare i pazienti e le loro famiglie.

Sono numeri importanti quelli che fotografano l’impegno della Fondazione: 291 ricercatori impegnati in 40 laboratori, 241 studi scientifici pubblicati sulle più prestigiose riviste internazionali, 577 operatori clinici, oltre 1 milione e 300mila prestazioni ambulatoriali erogate, 256 protocolli e studi sperimentali attivi, e circa 20 milioni di euro destinati alla ricerca e alla cura del cancro. Dati che confermano il ruolo di eccellenza e di riferimento che Candiolo ha conquistato nel panorama della ricerca oncologica.

Curare sempre più persone e farlo sempre meglio: è questo l’obiettivo che da sempre guida la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, e che oggi trova riscontro negli investimenti e nei progetti realizzati.

La presentazione del Bilancio Sociale è stata l’occasione per raccontare, in un evento digitale condotto da Francesca Schianchi, giornalista de La Stampa, la crescita dell’Istituto di Candiolo – IRCCS negli spazi, nelle tecnologie e nella qualità della cura e della ricerca. Un viaggio tra numeri, volti e storie che testimoniano come la visione della Fondazione si traduca ogni giorno in progetti concreti e innovativi.

“La Fondazione non si ferma mai, vogliamo guardare sempre avanti. La straordinaria generosità della comunità – cittadini, istituzioni, imprese – che ci accompagna da 40 anni è per noi una grande responsabilità, che ci motiva a continuare a impegnarci per tradurre ogni risorsa raccolta in ricerca, cura e speranza per un futuro libero dal cancro”, dichiara Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

La ricerca scientifica resta il cuore pulsante di ogni attività della Fondazione. Grazie alle risorse messe a disposizione, i ricercatori di Candiolo portano avanti progetti che trasformano la conoscenza in cura. Nel 2024, i fondi del 5X1000 hanno consentito di finanziare nove progetti pluriennali dedicati alle principali patologie tumorali, in collaborazione con i più prestigiosi centri oncologici internazionali.

“Studiare il sistema immunitario ci permette di comprendere come il corpo reagisce al tumore e di sviluppare terapie personalizzate. A Candiolo stiamo costruendo un ponte tra la ricerca di base e la clinica, per offrire ai pazienti trattamenti sempre più mirati e meno invasivi”, sottolinea la Dottoressa Luigia Pace, Direttrice del Laboratorio di Immunità e Cancro dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Accanto a lei il Dottor Christopher Heeschen, Direttore del Laboratorio di Eterogeneità del Cancro al Pancreas, che, dopo l’esperienza alla Shanghai Jiao Tong University, ha scelto Candiolo, dove può sviluppare al meglio i suoi studi su questa patologia, precisa che “In Istituto lavoriamo per rendere la ricerca sempre più vicina ai bisogni dei pazienti. Grazie ai fondi del 5X1000 possiamo affrontare tumori complessi come quello del pancreas con un approccio multidisciplinare, capace di trasformare i risultati scientifici in cure reali”.

Parallelamente, il piano di sviluppo “Cantiere Candiolo” ha continuato a crescere: l’apertura di Oncolab ha dato vita a 15 nuovi laboratori di ricerca, mentre è iniziata la progettazione della nuova Biobanca, una struttura avanzata destinata a diventare una risorsa chiave per la medicina di precisione.

L’innovazione tecnologica rappresenta un pilastro fondamentale per garantire diagnosi sempre più accurate e terapie personalizzate. Nel 2024 e nei primi mesi del 2025 sono stati compiuti importanti passi avanti: dopo l’attivazione di due nuove Tomotherapy e di una TAC di ultima generazione, è entrata in funzione la nuova Sala Angiografica e la nuova PET-TC, mentre è in arrivo una TAC Photon Counting, destinata a potenziare i reparti di Radiologia, Radioterapia e Medicina Nucleare dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

“La chirurgia robotica sta rivoluzionando la nostra pratica clinica. Grazie ai nuovi robot e alla formazione di équipe altamente specializzate possiamo garantire interventi più precisi, riducendo i tempi di recupero e migliorando la qualità di vita dei pazienti”, afferma il Professor Francesco Porpiglia, Direttore dell’Urologia Oncologica a Direzione Universitaria di Candiolo – IRCCS.

A sua volta il Professor Riccardo Faletti, Direttore della Radiodiagnostica a Direzione Universitaria dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, prosegue “L’innovazione tecnologica ci permette di diagnosticare i tumori in fase sempre più precoce. Le nuove TAC e PET-TC di ultima generazione, insieme alla Sala Angiografica recentemente attivata, ci offrono immagini più dettagliate e percorsi diagnostici più rapidi, essenziali per intervenire tempestivamente”.

Accanto alla ricerca e all’innovazione, la Fondazione ha voluto dare vita a un progetto dedicato al benessere dei pazienti: Candiolo Cares, un’iniziativa pensata per affiancare chi affronta la malattia e le loro famiglie, offrendo un sostegno psicologico, fisico e relazionale. Il programma propone Pilates, lezioni di trucco, attività culturali, Pet Therapy e supporto emotivo, contribuendo a migliorare la qualità della vita e ad affrontare i trattamenti con maggiore serenità.

A testimonianza di tutto questo, Claudio Marinaccio, giornalista e paziente dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, racconta che “Da un infortunio sul campo di calcetto ho scoperto un tumore rarissimo. Il percorso è stato difficile, ma a Candiolo ho trovato competenza, umanità e fiducia. Raccontare la mia storia attraverso un fumetto è stato un modo per restituire qualcosa, per trasformare la paura in condivisione”.

“Innovazione, umanità e generosità sono i valori che orientano ogni nostra attività. Nel 2024 abbiamo investito circa 20 milioni di euro per sviluppare la qualità della cura e della ricerca dell’Istituto di Candiolo IRCCS e garantire ai nostri ricercatori e clinici le migliori condizioni per lavorare. Ma la nostra vera forza è la comunità dei donatori – persone. Imprese e istituzioni – che ci sostengono, rendendo possibile ogni passo avanti”, conclude Gianmarco Sala, Direttore Generale della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

Candiolo continua a crescere, con lo stesso spirito che la anima sin dal principio: la convinzione che solo unendo ricerca, innovazione e umanità sia possibile costruire un futuro migliore per tutti.
È possibile consultare il Bilancio Sociale e di Sostenibilità al link:  https://fprc.it/chi-siamo/bilancio-sociale/

Lotta ai tumori: progetto Centro Accoglienza e Servizi

Garantire ai pazienti oncologici una risposta rapida, uniforme e di qualità nelle situazioni d’urgenza: è questo l’obiettivo del progetto Centro Accoglienza e Servizi – Terapia (CAS-T), promosso da Azienda Zero Piemonte e dalla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, dedicato alle emergenze dei pazienti affetti da tumori solidi in trattamento farmacologico attivo.

Il cancro rappresenta la seconda causa di mortalità in Italia, con quasi 400.000 nuove diagnosi nel 2023. L’evoluzione delle terapie ha aumentato la sopravvivenza e il numero di persone in cura, rendendo sempre più frequente la necessità di un intervento tempestivo anche fuori dai percorsi programmati. Tra il 3 e il 10% dei pazienti che accedono ai pronto soccorso ha una storia oncologica, e oltre la metà di questi viene ricoverata.

«Con CAS-T vogliamo offrire un’assistenza più immediata e appropriata, riducendo gli accessi non necessari ai pronto soccorso e rispondendo con precisione ai bisogni dei pazienti oncologici» spiega Federica Riccio, Direttore della struttura di Medicina Territoriale e Reti di Patologia di Azienda Zero.

Il progetto, sviluppato con il contributo di Marco Numico, Direttore dell’Oncologia dell’Azienda Ospedaliera di Cuneo, prevede la sperimentazione in alcune aziende sanitarie piemontesi: Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, Ospedale Mauriziano di Torino e Asl VCO. Gli operatori, formati con uno specifico strumento di triage clinico, potranno valutare i sintomi e le tossicità assegnando un livello di priorità che consenta una presa in carico tempestiva.

Federico Riboldi, Assessore regionale alla Sanità: «CAS-T mette al centro la persona, rafforzando l’umanità delle cure. Il progetto migliora l’assistenza territoriale, garantendo ai pazienti oncologici un supporto rapido e vicino ai loro bisogni, evitando percorsi frammentati o confusionari. Solo così possiamo assicurare ai pazienti oncologici risposte tempestive, competenti e coerenti con la loro fragilità».

Il Direttore Generale di Azienda Zero Piemonte, Adriano Leli, sottolinea come «Il compito di Azienda Zero è far sì che esperienze come questa possano estendersi a tutto il territorio regionale, anche attraverso adeguati strumenti formativi e organizzativi».

Per Massimo Aglietta, coordinatore della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta «la rete oncologica, nel rispetto degli standard di accreditamento europeo, si impegna a promuovere buone prassi a livello regionale. CAS-T dimostra come organizzazione e qualità possano combinarsi per garantire percorsi assistenziali sicuri e coerenti, valorizzando il coordinamento tra ospedale e territorio».

A 68 anni rapinava le farmacie: arrestato

I carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Moncalieri hanno tratto in arresto a Torino, nel quartiere Mirafiori Sud, un uomo di 68 anni, cittadino italiano e senza fissa dimora, ritenuto il responsabile di diverse rapine commesse ai danni di farmacie e sale scommesse nel Torinese.

Il fermo è avvenuto in un alloggio di corso Traiano, dove il sospettato si trovava ospite di un conoscente.

Durante la perquisizione, i militari hanno scoperto e sequestrato un casco integrale, gli indumenti presumibilmente indossati durante i colpi e una moto di grossa cilindrata utilizzata per la fuga dopo le rapine.

Le indagini, avviate dai carabinieri a seguito di una rapina in un centro scommesse di Orbassano e di un’altra in una farmacia di Nichelino, entrambe avvenute nelle ultime settimane, hanno permesso di risalire all’uomo ora in custodia.

Troppo traffico: ZTL notturna ‘Salita Cai – Monte dei Cappuccini’, da oggi via alla prima fase

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Al via lunedì 13 ottobre la fase di pre-esercizio della nuova Zona a Traffico Limitato (ZTL) notturna nell’area del Monte dei Cappuccini, che ha l’obiettivo di migliorare la vivibilità di questa zona di grande pregio culturale e paesaggistico.

L’aumento del traffico veicolare serale e notturno ha reso necessaria la misura, finalizzata a tutelare l’ambiente, la sicurezza stradale e la qualità della vita di residenti e visitatori. La ZTL sarà attiva tutti i giorni, dalle ore 23.00 alle 7.00, e interesserà il tratto compreso tra circa 10 metri a est del civico 12 della Salita al C.A.I. e il piazzale Monte dei Cappuccini, con controllo elettronico degli accessi.

Negli orari di ZTL potranno circolare solo i veicoli autorizzati, tra i quali: mezzi privati in uscita e ingresso dai passi carrabili, taxi per la salita e discesa passeggeri, veicoli di persone con disabilità, mezzi di emergenza, veicoli di residenti e attività per carico/scarico o necessità, veicoli AMIAT,  biciclette e monopattini.

La fase di pre-esercizio consentirà di testare il corretto funzionamento del sistema, informare gli utenti e consentire il rilascio dei permessi agli aventi diritto che potranno richiedere l’inserimento nella “White List” degli autorizzati tramite il portale Torino Facile (https://servizi.torinofacile.it/info/servizi/accesso-aree-pedonali-videosorvegliate-fuori-ztl ). L’iscrizione alla White List non comporta alcun costo. Le richieste saranno valutate dagli uffici competenti.

Da sabato 15 novembre partiranno i controlli automatici e le sanzioni per i veicoli non autorizzati.

Questo intervento si inserisce in un piano più ampio di monitoraggio elettronico degli accessi anche in altre aree della città, come Crocetta, via Vibò, Borgo Campidoglio e via Di Nanni, per valorizzare spazi urbani di pregio e favorire una mobilità sostenibile.

TORINO CLICK

Piemonte e Cai insieme per la montagna

 

La Regione Piemonte e il Club Alpino Italiano hanno firmato  a Macugnaga, in occasione della Quarta Conferenza Europea sui Sentieri e Cammini, il nuovo Protocollo d’intesa per il potenziamento, lo sviluppo e la valorizzazione delle attività in ambiente naturale, che resterà in vigore fino al 2030.

Si tratta di un atto atteso e strategico, che consolida la collaborazione tra la Regione e il CAI dopo oltre vent’anni di lavoro congiunto. L’accordo definisce una programmazione pluriennale di interventi dedicati alla manutenzione, al ripristino e alla promozione del patrimonio escursionistico e rifugistico piemontese, riconosciuto come uno dei più estesi e frequentati d’Europa.
Il Piemonte infatti può contare su oltre 60 rifugi gestiti10 autogestiti21 incustoditi e 47 bivacchi, per un totale di circa 3.740 posti letto, e oltre 20.800 chilometri di sentieri censiti che fanno del Piemonte la Regione con una delle più estese reti escursionistiche d’Europa, che offre itinerari dalle passeggiate turistiche alle grandi traversate alpine.

Il nuovo protocollo, firmato dall’assessore allo Sviluppo e Promozione della Montagna, Marco Gallo, dall’assessore ai Fondi di Sviluppo e Coesione, Gian Luca Vignale, e dal presidente del Cai, Antonio Montani, individua sette aree di intervento, tra cui: il ripristino e la messa in sicurezza della rete escursionistica e delle infrastrutture montane; l’aggiornamento dei percorsi, delle vie ferrate e dei siti di arrampicata; la manutenzione della segnaletica e delle strutture della Grande Traversata delle Alpi (GTA) e del Sentiero Italia CAI; la formazione degli operatori e dei volontari; la promozione della sicurezza e dell’uso di strumenti digitali come GeoResQ; la creazione di una piattaforma unica di prenotazione digitale dei rifugila realizzazione di eventi culturali, scientifici e divulgativi per la valorizzazione delle attività in ambiente naturale, con particolare attenzione all’inclusione e all’accessibilità.

Per l’attuazione delle azioni sarà istituito un Tavolo tecnico paritetico Regione–CAI, che definirà priorità e modalità operative dei singoli interventi.

«Questo protocollo – commenta l’assessore regionale alla Montagna, Marco Gallo – rappresenta un passaggio fondamentale nelle politiche regionali per la montagna. Il Piemonte è la prima Regione italiana a dotarsi di uno strumento così completo e strutturato, che non solo riconosce il valore del lavoro del CAI ma ne fa un partner stabile per la gestione, la sicurezza e la promozione delle attività in ambiente naturale. Abbiamo una rete di sentieri e rifugi che è un patrimonio di identità e sviluppo: vogliamo renderla più sicura, più accessibile e più sostenibile. Con questo accordo investiamo nel futuro delle Terre Alte, promuovendo un turismo responsabile, la manutenzione del territorio e la valorizzazione delle comunità montane».

«Grazie al protocollo siglato, Regione e Cai si dotano di un efficace e concreto strumento per la gestione di uno dei più grandi patrimoni alpini italiani – aggiunge l’assessore ai Fondi di Sviluppo e Coesione, Gian Luca Vignale –. La grande rete sentieristica così come i tanti rifugi e bivacchi gestiti dal Cai hanno permesso di rendere le nostre valli e montagne fruibili al turista ben oltre il periodo invernale, aprendo un ventaglio di possibilità e opportunità mai conosciuto prima. Il protocollo, quindi, non solo riconosce il valore di questo bene essenziale per il settore turistico outdoor, ma il ruolo fondamentale del CAI nella sua tutela e promozione».

«Auspico che questo protocollo possa essere un esempio anche per altre realtà. L’attenzione verso i sentieri e i territori montani deve essere a 360 gradi, sia da parte delle istituzioni e degli enti locali, che del mondo delle associazioni e del terzo settore. In particolare, il protocollo con Regione Piemonte, permette di mettere in campo un’azione coordinata per quanto riguarda la messa in sicurezza, la digitalizzazione della rete sentieristica e la fruizione sostenibile della montagna, per gestire l’arrivo dei grandi flussi turistici in montagna», ha dichiarato il Presidente generale del CAI Antonio Montani.

Il protocollo integra le finalità della Legge regionale 12/2010 (“Recupero e valorizzazione del patrimonio escursionistico del Piemonte”) e della Legge regionale 14/2019, rafforzando la strategia regionale a favore del turismo sostenibile, della tutela ambientale e della fruizione consapevole delle aree montane.

La firma del documento ha anticipato il panel dal titolo “Verso un linguaggio comune per i sentieri”. Un dibattito che conferma il ruolo del Piemonte come Regione capofila nelle politiche di valorizzazione e gestione del patrimonio escursionistico a livello nazionale ed europeo.

Investe con l’auto uomo in monopattino e fugge

La Polizia Stradale sta indagando per rintracciare l’automobilista che, nella notte tra sabato e domenica, ha investito un uomo in monopattino in Spalto Marengo fuggendo senza prestare soccorso.
L’incidente è avvenuto intorno alle 4 del mattino.

La vittima, ferita lievemente, è stata soccorsa e dimessa con una prognosi di cinque giorni.
Gli agenti del distaccamento di Tortona stanno lavorando per identificare il responsabile e chiarire la dinamica dell’accaduto.

L’automobilista rischia una denuncia per omissione di soccorso e lesioni personali stradali.

CROSS, Pubblica Benemerenza di Protezione Civile

A Roma la consegna del riconoscimento nazionale alla struttura piemontese di Azienda Zero per l’impegno nelle emergenze e per il coordinamento per l’arrivo di 16 bambini da Gaza 
Si è svolta presso il Laghetto dell’EUR a Roma, la cerimonia di conferimento dell’Attestazione di Pubblica Benemerenza di Protezione Civile alla Centrale Remota Operazioni di Soccorso Sanitario (CROSS) di Torino, insieme a quella di Pistoia-Empoli. La cerimonia si è svolta nell’ambito della Settimana nazionale della Protezione Civile (4-13 ottobre 2025), promossa dal Dipartimento nazionale per valorizzare l’impegno quotidiano del sistema di Protezione Civile e di tutti i suoi operatori.
A ritirare la medaglia e il diploma sono stati il dottor Ciriaco Persichilli, coordinatore della CROSS di Torino e l’Assessore alla Protezione Civile della Regione Piemonte Marco Gabusi insieme a Rosanna Parzanese la responsabile infermieristica ed Adriano Leli Direttore di Azienda Zero.
Riconoscimenti consegnati dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Prefetto Fabio Ciciliano, e del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano.
Il riconoscimento, conferito dal Dipartimento nazionale a seguito della delibera della Commissione permanente benemerenze dello scorso 8 settembre, premia l’impegno, la competenza e la costante disponibilità della struttura piemontese, che rappresenta un punto di riferimento operativo a livello nazionale e internazionale per il coordinamento delle attività di soccorso sanitario nelle grandi emergenze.
«Un orgoglio per tutto il Piemonte» – sottolinea il presidente della Regione Alberto Cirio – «La CROSS di Torino è una delle eccellenze del nostro sistema regionale e nazionale di Protezione Civile. Dietro questo riconoscimento ci sono professionalità straordinarie, capacità operative e soprattutto una grande umanità: quella di donne e uomini che, con competenza e dedizione, rispondono sempre quando c’è bisogno. Il Piemonte è fiero di loro».
«La CROSS di Torino è l’esempio concreto di cosa significhi la parola “squadra”» – dichiara l’assessore alla Protezione Civile Marco Gabusi – «una struttura che lavora in rete con il sistema nazionale, mettendo in campo competenze e sinergie che fanno la differenza nei momenti più difficili. Ricevere questa benemerenza durante la Settimana nazionale della Protezione Civile è un riconoscimento che va a tutto il sistema piemontese e a chi, ogni giorno, si mette al servizio degli altri».
La Centrale Remota Operazioni di Soccorso Sanitario di Torino, struttura di Azienda Zero Piemonte, svolge un ruolo fondamentale all’interno del Servizio nazionale di Protezione Civile, coordinando i soccorsi sanitari nelle emergenze complesse e garantendo il supporto logistico e operativo anche in contesti internazionali.
Negli ultimi anni, la CROSS di Torino ha dato un contributo determinante anche alle missioni di evacuazione sanitaria (MedEvac) da aree di crisi e scenari bellici, confermandosi una realtà di assoluta eccellenza nel panorama nazionale.
Ad agosto la Cross di Torino ha coordinato l’arrivo in Italia di 16 bambini con grosse problematiche  sanitarie provenienti dalla striscia di Gaza. Gli operatori  hanno gestito l’arrivo all’aeroporto di Bologna di 56 persone  tra bambini e familiari e organizzato il trasporto nelle sette regioni che avevano dato disponibilità  ad accoglierli, tra queste anche il Piemonte.
«Questo riconoscimento premia un lavoro di squadra straordinario: grazie al contributo di tutti, la Centrale Remota Operazioni di Soccorso Sanitario (CROSS) di Azienda Zero è riuscita a portare un aiuto concreto alla popolazione nei momenti di emergenza. Un ringraziamento particolare va al dottor Ciriaco Persichilli, che coordina con competenza la struttura, e a tutto il personale della Centrale operativa per la sinergia e la professionalità che dimostrano ogni giorno. Questo attestato di stima conferma il valore della CROSS di Torino, insieme a quella di Pistoia-Empoli, come modello di riferimento a livello nazionale e internazionale», dichiara Adriano Leli, Direttore Generale di Azienda Zero.

Sicurezza sul lavoro primo dovere di una comunità

“In questi giorni il Piemonte, come l’Italia intera, si raccoglie per commemorare e rendere omaggio a chi, nello svolgere la propria attività lavorativa, ha perso la vita o è stato vittima di infortuni o malattie”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco, che  ha preso parte alle celebrazioni per la 75^ Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, promossa dalla sezione torinese dell’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) al Polo del Novecento di Torino.

“Una ricorrenza – ha continuato il presidente – che ci interpella come cittadini, come istituzioni e come territorio. Il Piemonte, con la sua lunga tradizione industriale, agricola e artigiana, conosce bene il valore del lavoro. E conosce anche, purtroppo, il dolore che deriva da incidenti e da condizioni non sicure. Ogni vittima è una storia spezzata, una famiglia segnata, una ferita che riguarda tutti”.

“I dati – ha aggiunto Nicco – parlano chiaro: anche in Piemonte gli infortuni sul lavoro continuano a essere troppi. E, sebbene siano stati fatti passi avanti, serve impegno costante da parte di tutti: istituzioni, aziende, sindacati e lavoratori. Serve, soprattutto, una visione che metta al centro la persona”.

“Oggi – ha concluso il presidente – ricordiamo le vittime. Ma ricordare non basta: è necessario agire, far sì che ogni luogo di lavoro, dal cantiere alla fabbrica, dall’ufficio al campo, sia uno spazio sicuro in cui nessuno, in Piemonte come altrove, debba temere per la propria vita mentre lavora”.

Venerdì sciopero Amiat

Nell’intera giornata di Venerdì 17 Ottobre 2025, in occasione dello sciopero nazionale indetto dalle principali organizzazioni sindacali dei lavoratori, tutti i servizi aziendali del comparto igiene ambientale legati alla raccolta rifiuti, spazzamento, igiene ambientale, Call Center e ai Centri di Raccolta del territorio potrebbero subire sospensioni o riduzioni.

Nelle ore di sciopero saranno comunque garantiti i servizi essenziali e saranno assicurate le prestazioni indispensabili a tutela della sicurezza, nel rispetto degli accordi applicativi della Legge 146/90, così come modificata dalla Legge n. 83/2000 e successive deliberazioni della Commissione di Garanzia che regolamentano l’esercizio del diritto di sciopero.

Le attività riprenderanno regolarmente al termine della giornata di sciopero con l’adozione di tutte le misure organizzative necessarie a ripristinare la regolarità dei servizi.

Bimba di pochi mesi muore per arresto cardiocircolatorio

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Dramma a Moncalieri dove una bambina di pochi mesi è stata trovata dal padre nella culla in arresto cardiocircolatorio. E’ stato immediato l’intervento del 118 con l’arrivo dei soccorritori che hanno raggiunto la piccola e i genitori scesi in strada e hanno eseguito le manovre di rianimazione. La bimba è stata portata all’Ospedale Regina Margherita di Torino con l’ambulanza medicalizzata e ricoverata in codice rosso. Purtroppo poco dopo, è deceduta. Le cause della morte  sono in via di accertamento