Il 23 gennaio gli Asili Notturni Umberto I, storica associazione che ha sede nel capoluogo piemontese, in attuazione della convenzione stipulata con la Asl Cn2, darà il via alle prestazioni odontoiatriche specialistiche presso la Casa di reclusione “Giuseppe Montalto” di Alba, in provincia di Cuneo. Prestazioni che verranno effettuate due volte al mese: nel secondo e quarto mercoledì. Il personale paramedico verrà garantito dall’azienda sanitaria locale di competenza, ma a gestire l’attività saranno in particolare due odontoiatri, Valter Giraudi e Spirito Bessone, che opereranno da Alba in sintonia con gli studi odontoiatrici degli Asili Notturni di Torino, e faranno capo ai dottori Daniele Carpegna e Domenico Coscia. “La salute è un diritto di tutti”, e grazie a questa convenzione – come spiega il direttore generale dell’Asl Cn2, Massimo Veglio – “le cure odontoiatriche verranno erogate direttamente in carcere assicurando un’adeguata assistenza ed evitando il trasferimento dei detenuti all’esterno dell’area di reclusione”. Con questa iniziativa ad Alba, ecco un’altra maglia della rete odontoiatrica sociale che, a partire dall’esempio torinese, e grazie alla determinazione e continua dedizione del suo infaticabile presidente, Sergio Rosso, si sta diffondendo in tutto il Paese col dichiarato intento di garantire cure e assistenza completamente gratuite alle fasce più deboli della popolazione e ai cosiddetti “invisibili”, quelli, cioè, che vivono ai margini della società. Tra questi, anche coloro che si trovano oggi dietro le sbarre, e che sicuramente provengono da contesti sociali in cui la salute è solitamente considerata secondaria rispetto ai sovrastanti problemi esistenziali.
Per saperne di più: www.asilinotturni.org
Sono state rese note le motivazioni della Corte d’Appello di Torino relative alla sentenza con cui ribaltò lo scorso luglio il giudizio di primo grado, pronunciando 25 condanne per la Rimborsopoli degli ex consiglieri del Piemonte. “L’elevata frequenza di scontrini non inerenti di cui si afferma la presentazione erronea in buona fede è con tutta evidenza logicamente non credibile”, sostengono i magistrati e aggiungono che non si può considerare di rilievo politico ogni pranzo o cena al ristorante o un incontro al bar dove sia presente un consigliere regionale. La sentenza riguarda 25 ex consiglieri del Piemonte della legislatura di Roberto Cota.
Sono state rese note le motivazioni della Corte d’Appello di Torino relative alla sentenza con cui ribaltò lo scorso luglio il giudizio di primo grado, pronunciando 25 condanne per la Rimborsopoli degli ex consiglieri del Piemonte. “L’elevata frequenza di scontrini non inerenti di cui si afferma la presentazione erronea in buona fede è con tutta evidenza logicamente non credibile”, sostengono i magistrati e aggiungono che non si può considerare di rilievo politico ogni pranzo o cena al ristorante o un incontro al bar dove sia presente un consigliere regionale. La sentenza riguarda 25 ex consiglieri del Piemonte della legislatura di Roberto Cota.
Ruba la borsetta a una donna: "Colpa del gioco"
La notizia è una tra le tante che la cronaca offre ogni giorno a chi la segue. Ma quella che deve fare riflettere è la motivazione che ha spinto un giovane incensurato a derubare una donna e, subito dopo, a finire agli arresti: la ludopatia. Il fatto è avvenuto a Vercelli domenica quando, nel pomeriggio, la sala operativa della Questura riceveva una telefonata che segnalava un furto con strappo ai danni di una signora a cui era stata sottratta la borsetta. Le persone che avevano assistito al fatto, però, riuscivano, a mantenere il controllo visivo del giovane ladro e ad inseguirlo nelle vie limitrofe allo stadio comunale. Qui veniva arrestato dal personale della Digos impegnato in un servizio di ordine pubblico e dalla pattuglia della squadra volante. Lo scippatore era un cittadino egiziano, regolarmente soggiornante in Italia e senza alcun precedente. Sottoposto a perquisizione personale consegnava spontaneamente il denaro e confessava di aver compiuto il reato perché affetto da ludopatia e ‘bisognoso’ di denaro per continuare a giocare alle slot machine. In attesa dell’udienza di convalida veniva sottoposto agli arresti domiciliari e, nel pomeriggio del 21 gennaio, il Gip, dopo aver convalidato l’arresto, disponeva per il giovane la misura dell’obbligo di firma. Intanto, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, sarebbe opportuno che l’uomo venisse anche curato perché la ludopatia è, comunque, una malattia sociale.
Massimo Iaretti
Ruba la borsetta a una donna: “Colpa del gioco”
La notizia è una tra le tante che la cronaca offre ogni giorno a chi la segue. Ma quella che deve fare riflettere è la motivazione che ha spinto un giovane incensurato a derubare una donna e, subito dopo, a finire agli arresti: la ludopatia. Il fatto è avvenuto a Vercelli domenica quando, nel pomeriggio, la sala operativa della Questura riceveva una telefonata che segnalava un furto con strappo ai danni di una signora a cui era stata sottratta la borsetta. Le persone che avevano assistito al fatto, però, riuscivano, a mantenere il controllo visivo del giovane ladro e ad inseguirlo nelle vie limitrofe allo stadio comunale. Qui veniva arrestato dal personale della Digos impegnato in un servizio di ordine pubblico e dalla pattuglia della squadra volante. Lo scippatore era un cittadino egiziano, regolarmente soggiornante in Italia e senza alcun precedente. Sottoposto a perquisizione personale consegnava spontaneamente il denaro e confessava di aver compiuto il reato perché affetto da ludopatia e ‘bisognoso’ di denaro per continuare a giocare alle slot machine. In attesa dell’udienza di convalida veniva sottoposto agli arresti domiciliari e, nel pomeriggio del 21 gennaio, il Gip, dopo aver convalidato l’arresto, disponeva per il giovane la misura dell’obbligo di firma. Intanto, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, sarebbe opportuno che l’uomo venisse anche curato perché la ludopatia è, comunque, una malattia sociale.
Massimo Iaretti
Nella giornata di mercoledì scorso la Polizia di Stato ha fermato un uomo che poco prima aveva tentato alcune rapine nella stazione ferroviaria di Torino Porta Susa. Il capotreno del treno Torino – Milano contattava la Sala Operativa della Questura di Vercelli segnalando che a bordo del convoglio era presente un giovane, senza biglietto, che era stato visto da una signora minacciare alcune persone, chiedendo dei soldi, alla stazione torinese. Le pattuglie della Squadra Volante, giunte immediatamente alla stazione ferroviaria di Vercelli, intercettavano l’uomo che veniva condotto in Questura per gli accertamenti del caso. Dopo una rapida ed accorta attività di indagine, gli Agenti di Polizia scoprivano che, prima di prendere il treno, il ragazzo, un giovane senza fissa dimora e con numerosi precedenti penali, aveva minacciato con una lametta diverse persone che aspettavano il treno affermando di procurare loro uno sfregio sul viso se non gli avessero dato i soldi. Inoltre, gli Agenti della Squadra Volante accertavano che il giovane era stato scarcerato soltanto due mesi fa per violenza sessuale dal carcere di Torino, dove si trovava detenuto. Alla luce degli elementi raccolti l’uomo veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto e condotto, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, presso il carcere di Vercelli, in attesa dell’udienza di convalida. Il giorno successivo il Giudice delle Indagini Preliminari convalidava il fermo e disponeva la misura della custodia cautelare in carcere. L’auspicio è che vi rimanga a lungo, visto che era appena uscito dopo esserci stato per un reato odioso come la violenza sessuale e, nonostante questo ha dimostrato una forte tendenza a commettere reati di allarme sociale. Naturalmente i fatti dovranno venire accertati e questo è un compito della magistratura non di chi scrive, ma icto oculi se son rose ….
Massimo Iaretti


Accoltella il fratello per un’eredità
Ha colpito il fratello con cinque coltellate, una profonda lo ha ferito al polmone, e ha tentato di lasciare l’Italia a bordo di un pullman FlixBus partito da Torino verso Bruxelles, ma è stato rintracciato e bloccato al confine con la Svizzera. L’episodio è avvenuto a Cossato, nel Biellese. L’aggressore è un 42enne di origini marocchine, che ha accoltellato il fratello nel corso di una lite probabilmente legata questioni economiche per un’eredità. La vittima, che ha avvisato i carabinieri, è ricoverata in condizioni gravi all’ospedale.
Accoltella il fratello per un'eredità
Ha colpito il fratello con cinque coltellate, una profonda lo ha ferito al polmone, e ha tentato di lasciare l’Italia a bordo di un pullman FlixBus partito da Torino verso Bruxelles, ma è stato rintracciato e bloccato al confine con la Svizzera. L’episodio è avvenuto a Cossato, nel Biellese. L’aggressore è un 42enne di origini marocchine, che ha accoltellato il fratello nel corso di una lite probabilmente legata questioni economiche per un’eredità. La vittima, che ha avvisato i carabinieri, è ricoverata in condizioni gravi all’ospedale.
Lunedì 21 gennaio, alle 9.45, nella Chiesa Parrocchiale San Giovanni Bosco di via Sarpi 117 (la Chiesa dell’Istituto Agnelli), sarà celebrato San Sebastiano patrono della Polizia Municipale.
Nella Messa l’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia ricorderà anche, nel trentennale dalla sua scomparsa, l’Agente Roberto Bussi proprio nella parrocchia che lo ha visto crescere e ancora oggi frequentata dai suoi genitori.
Da quest’anno la celebrazione di San Sebastiano non si svolgerà più soltanto in Duomo, da sempre punto vitale e centrale della religiosità cittadina, ma, per incontrare le tante realtà circoscrizionali, anche presso le diverse Parrocchie di Torino.
(foto: il Torinese)