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Ha il tetano la bimba ricoverata al Regina Margherita

Ha il tetano la bimba di 7 anni ricoverata dal 7 ottobre all’ospedale Regina Margherita di Torino. Lo ha confermato all’ANSA il dottor Giorgio Ivani, primario della Rianimazione, dove la paziente è ricoverata. Gli esami ematologici hanno anche confermato che non era stata vaccinata. Le condizioni della bambina (che ora  è stata vaccinata) sono in fase di progressivo miglioramento.

La lunga serie di incidenti nel breve percorso di Chiara

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto

Forse se Chiara si sforza un po’ riesce a raggiungere la sua amica e collega Raggi.  Sia ben chiaro, l’avviso di garanzia non equivale ad una condanna. Ma viene naturale pensare che quando i grillini erano all’ opposizione chiedevano le immediate dismissioni dell’ indagato. Noi non ci sentiamo così Savonarola nel chiederlo. Lasciamo a Beppe Grillo le vesti dell’ incorruttibile.  Semmai ci preoccupiamo della prima cittadina dei torinesi, visto che  voci di corridoio sostengono si senta  molto stressata e troppo sotto pressione. Anzi siamo dispiaciuti per la persona, ma essere sindaco ha oneri ed onori. L’ultimo episodio ha  un indubbio valore politico e Chiara avrà il non bel primato di aver  in poco tempo inanellato  così tanti insuccessi. C’è dell’ altro. Dalle alghe ai mercatini di Natale è stato un susseguirsi di figuracce. Per non parlare di cosa sta succedendo, anzi non sta succedendo, negli uffici comunali. Predisposizione di poche delibere e poi bandi molto confusi, scritti male e contestati al Tar. Ma lei va avanti come un treno, incurante. Noi continuiamo nel fare domande. Ad

esempio:  perché il direttore dell’ Sport è più volte cambiato? Mi risulta che metà degli impianti sportivi sia in disuso o gestito da società che non hanno rinnovato i vecchi contratti.  L’ annunciato giro di vite per il parcheggio selvaggio si è stemperato in una bolla di sapone.

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 E poi arriviamo alla perfezione dell’ incapacità. Aumento del permesso di parcheggio per i residenti in centro. Motivazione: abbiamo bisogno di soldi.  Risultato finale: meno incassi perché non viene rinnovato il tutto.  E quando le comunicano che il Comune ha un mare di debiti verso le sue controllate ha quasi un mancamento. Duro, Chiara, fare la Sindachessa di Torino. Poi non riesce nel tenere a freno i suoi Montanari ne è un campione.  Per  creare nuovi posti di lavoro si schiera contro il G 7 e con i no Tav. Ma il massimo raggiunto dal mondo pentastellato torinese è del consigliere di quartiere che dopo l’omicidio al Suk sostiene orgogliosamente: tutto sotto controllo.
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Ma, cara Chiara Appendino, anche lei sa perfettamente che nulla è sotto controllo. Non si è stupita quando l’Unione Industriale le ha chiesto perché si è rifiutata di fare il G7 nella nostra città . Non vi preoccupate: il turismo si sta sviluppando. Le si è fatto presente che con la decrescita  non si creano posti di lavoro. E lei ha risposto con un dignitoso silenzio. Rimane una sola e unica domanda: reggerà la città i colpi inferti dai suoi errori? Non penso proprio che ce la farà per altri tre anni. Incontro tanti che hanno il rimorso di averla votata e (addirittura) il rimpianto di Piero Fassino. Se e ma non fanno storia ed è impossibile tornare indietro. Come detto non chiediamo le sue dimissioni. Ma le ricordiamo che non è stato il dottore ad ordinarle di fare il Sindaco. Mi perdoni, Sindachessa.  Pensi al bene di Torino tirando le somme dei suoi errori.

IPLA: SUOLI DEL PIEMONTE MAI COSI’ SECCHI IN AUTUNNO DA ALMENO 10 ANNI

L’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (IPLA SpA) che gestisce da oltre 10 anni una rete di centraline meteorologiche che rilevano umidità e temperatura del suolo a diverse profondità, rilevano attualmente condizioni di siccità e di elevate temperature nel suolo che non hanno paragoni con gli ultimi 10 anni.

Fabio Petrella, pedologo esperto dell’Istituto sottolinea che:

“La rete pedoclimatica della Regione Piemonte che l’IPLA gestisce, formata da centraline meteo provviste di sensori che misurano umidità e temperatura del suolo in molte aree del Piemonte, dal Vercellese all’Astigiano, dal Torinese all’Alessandrino e al Cuneese, indicano una situazione di eccezionale siccità: La sezione idrica di controllo di tutti i suoli monitorati risulta abbondantemente sotto i valori medi stagionali: ad esempio nell’Astigiano, nel periodo delle piogge autunnali, vi sono mediamente 100-120  mm di acqua disponibile nei primi 30 cm di suolo mentre attualmente lo strato di terreno e completamente secco se si escludono i pochi millimetri di acqua che sono trattenuti dalle particelle di suolo così tenacemente da non essere disponibili per le radici delle piante. Anche nel Torinese si passa dai massimi autunnali del 2015 e 2016 con una riserva idrica utile di circa 80-100 mm a valori attuali prossimi allo zero, con solo 25 mm di acqua presenti ma di fatto non utilizzabili dalle piante.

Nell’Astigiano la media delle temperature del suolo (tre sensori posizionati a 10, 30 e 60 cm di profondità) negli anni scorsi era di 12° mentre ad oggi siamo a 16°. In altre aree della Regione, come nell’Alessandrino, il divario è meno pronunciato in quanto si passa da una media di 14/15° degli anni passati alla temperatura attuale che raggiunge la media di 16,5°.

Igor Boni, Amministratore Unico della Società:

“Il suolo può essere visto come un enorme contenitore d’acqua che riesce gradualmente a fornire sostentamento alle colture, ai prati e alle foreste. Oggi il contenitore è ormai completamente vuoto, dopo un’estate siccitosa e un autunno che non ha ancora visto precipitazioni rilevanti e in concomitanza di temperature ben al di sopra della media del periodo. Le temperature elevate inoltre favoriscono l’evapotraspirazione e l’ulteriore peggioramento della situazione, malgrado la stagione autunnale ormai avanzata. E’ la grande capacità di ritenuta idrica dei suoli regionali che ha permesso di ridurre gli effetti del prolungato periodo secco anche se sono ormai evidenti i danni alla vegetazione in ambito agrario e forestale, soprattutto nelle aree dove i suoli hanno caratteristiche meno adeguate a trattenere grossi quantitativi d’acqua: presenza di ghiaie, tessiture ricche di sabbia e povere di limo e argilla, profondità ridotta. Nei prossimi mesi c’è da augurarsi che il contenitore-suolo riesca gradualmente a riempirsi, grazie alle precipitazioni, altrimenti affronteremo la nuova stagione agraria del 2018 e il risveglio vegetativo primaverile in condizioni assai più preoccupanti di quelle che abbiamo vissuto nel 2017”.

Il caso suk: sicurezza, legalità, accoglienza solo con il buon senso

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto
Non voglio commentare l’omicidio al suk.Oramai è materia per magistrati. Voglio commentare alcuni sgradevoli e fuorvianti giudizi che sono la negazione del perché è successo. La prima da parte di pentastellati e sinistrorsi che hanno subito detto: poteva capitare ovunque in Torino come in altre città. Giocano d’anticipo rifuggendo eventuali responsabilità della civica amministrazione. Sono convinto che se fossero stati all’opposizione avrebbero puntato il dito contro l’agire della Giunta municipale. Come quel vigile che quasi giustificava il tutto: sono gli incerti di chi frequenta certi posti.Aberrante. ll nostro paese rischia di dimenticare una parola ed un comportamento: legalità. La cui concreta applicazione si ha con la prevenzione nel far rispettare le regole e nel reprimere quando si consuma un reato. Regole determinate anche dal Comune e fatte applicate dalle forze dell’ ordine di cui per esempio i Vigili Urbani ne fanno parte. Sia ben chiaro, sono stato e sarò sempre contrario nel dare i relativi permessi per un evento del genere. Contrario perché si tratta di luoghi dove si delinque, ricettacolo di merce rubata. Se si dà il permesso si devono poi attuare i relativi  controlli. Facile nel dirsi e difficilissimo da realizzare? Si è detto che prima ho poi ci sarebbe scappato il morto, in una situazione palesemente caotica.  Rifuggo dalle accuse di speculatore ma mi sembra che la gente sia esasperata. L’omicida è un immigrato clandestino e ha ucciso un italiano come a Roma un clandestino ha disarmato un rapinatore italiano guadagnandosi il permesso di soggiorno.  Il primo un assassino, il secondo si è guadagnato l’accoglienza. Allora la sicurezza, la legalità ed anche l’ospitalità non sono di sinistra o di destra: sono solo di buon senso.

Croce Verde operativa a Cavagnolo

E’ operativa da alcune settimane una delegazione della Croce Verde a Cavagnolo, quale emanazione della Croce Verde di Murisengo e Val Cerrina. Il gruppo promotore confluito nel Direttivo cavagnolese è formato dal dottor Tristano Orlando, che ne è il delegato , Stefano Cagliero, Graziano Bronzin ( ex- responsabile della Croce Rossa di Lauriano, da lui fondata nel lontano 1988 e guidata con passione fino a due anni fa ), Renzo Vigè e Salvatore Marras. La delegazione già conta 25 volontari ed è già dotata di quattro mezzi , tra cui un’ambulanza attrezzata per il soccorso avanzato.Sta intanto per concludersi il primo corso di formazione, iniziato a giugno, che è stato tenuto dai responsabili della formazione, Stefano Prati e Giovanni Belly , nei locali messi a disposizione dalle Associazioni Pro loco ed Aido, che oltre a dare la formazione per il soccorso extra-ospedaliero, ha preparato i volontari per l’uso del defibrillatore automatico esterno (DAE). Tra i volontari ci sono buon numero di giovanissimi e anche un gruppetto di profughi di Monteu e Cavagnolo. Per ora sono già garantiti alcuni servizi, come il trasporto degli infermi e l’assistenza, a breve sarà operativo il 118. Inoltre come ha detto il delegato, dottor Orlando, il direttivo sta lavorando ad alcuni progetti con l’Amministrazione comunale , come la consegna dei farmaci a domicilio per gli anziani ed altri ancora. La sede della delegazione è in via XXIV Maggio 27 ( angolo via Stazione,”fronte ambulatorio ASL TO4”,) è aperta tutti i giorni dai volontari che si alternano per essere a disposizione dei cittadini che vorranno richiedere servizi, presentandosi direttamente o telefonando. Per informazioni, tel 011 9151420   / 348 5873652 ( email: croceverde.cavagnolo@gmail.com )

 

Massimo Iaretti

“Io, trafficante di virus” al Pannunzio

Mercoledì 18 ottobre alle ore 17,30, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino (via Verdi, 8), il Centro “Pannunzio” organizza la presentazione che Mattia Feltri, giornalista de “La Stampa”, farà in dialogo con l’autrice, del libro di Ilaria CAPUA, Direttore del “One Health Center of Excellence for Research and Training” dell’Università della Florida, “Io, trafficante di virus. Una storia di scienza e di amara giustizia”, Rizzoli Editore. Ilaria Capua, virologa italiana di fama mondiale pluripremiata e riconosciuta da tutta la comunità scientifica, viene indagata in Italia per un presunto traffico di virus e vaccini. Un’accusa vergognosa accompagnata da una campagna stampa infamante, che cade dopo anni con un proscioglimento. La vicenda, lunga e dolorosa, l’ha costretta a lasciare l’Italia per gli Stati Uniti per continuare a fare con serenità il suo lavoro. Così l’Italia ha perso uno dei suoi cervelli migliori.

Raccolta rifiuti, possibili disagi per assemblee lavoratori Amiat

Le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL, UILTRASPORTI e FIADEL hanno indetto, per i giorni 17, 18, 20 e 23 ottobre p.v., delle assemblee dei lavoratori Amiat, articolate in turni di lavoro e sedi operative differenti, aventi come ordine del giorno le elezioni RSU/RLSSA.

Possibili disagi potranno dunque verificarsi nei servizi raccolta rifiuti (stradale e domiciliare), negli orari di apertura dei centri di raccolta e nell’igiene del suolo. In particolare nella fascia oraria 10.15 15.30 non sarà garantita la regolare apertura dei centri di raccolta di:

- via Arbe 12 e via Gorini 20/A, nella giornata di mercoledì 18 ottobre;

– via Germagnano 48/A, via Salgari 21/A e via Ravina 19/A, nella giornata di venerdì 20 ottobre;

- via Zini 139 e corso Moncalieri 420/A, nella giornata di lunedì 23 ottobre.

 

(foto: il Torinese)

 

Scoperta una proteina per migliorare le terapie contro il cancro al seno

E’ stata scoperta una proteina che permetterà di migliorare le terapie per il tumore al seno. Si chiama PI3K-C2α. La rivoluzionaria scoperta, effettuata presso il Centro di Biotecnologie Molecolari dell’Università di Torino dal gruppo di ricerca del professor Emilio Hirsch, è stata appena pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Cancer Cell”.

Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 48.000 nuovi casi di tumore del seno. Questo tumore causa la morte di 1000 donne all’anno solo in Piemonte. Tra i farmaci più utilizzati per la cura di questo tumore sono i tassani, i cosiddetti “veleni dei microtubuli”, molecole che derivano dalle foglie dell’albero del tasso. Nell’era della medicina di precisione, è di primaria importanza avere marcatori che possano aiutare nella scelta dell’agente chemioterapico più efficace per ogni paziente.

Questo studio ha permesso di identificare un nuovo marcatore, PI3K-C2α, che permetterà di selezionare in maniera più accurata le pazienti a cui verranno somministrati i tassani. Infatti il gruppo del professor Hirsch ha dimostrato che la diminuzione di questa proteina nelle donne affette da tumore al seno aumenta la sensibilità a farmaci chemioterapici mirati alla cura dello stesso tumore.

Lo studio, finanziato prevalentemente dall’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), attesta che la suddetta proteina gioca un ruolo chiave nel controllo dei “binari”, ovvero i microtubuli, su cui i cromosomi si muovono quando la cellula si divide. Nel tumore al seno, l’espressione della proteina PI3K-C2α è ridotta in circa il 48% dei pazienti. I ricercatori Federico Gulluni, Miriam Martini e Maria Chiara De Santis hanno dimostrato che la diminuzione di questa proteina è la causa di un cattivo funzionamento dei microtubuli con conseguente aumento della sensibilità a farmaci che interagiscono con i microtubuli, come appunto i tassani.

Nel complesso, questo lavoro dimostra che la scoperta del ruolo della proteina PI3K-C2α permetterà di massimizzare l’efficacia delle attuali opzioni terapeutiche, riducendo gli effetti collaterali e migliorando la qualità di vita delle donne con tumore al seno.

NO ZOO A TORINO: NUOVA STAGIONE DI MOBILITAZIONI

Riceviamo e pubblichiamo

IN PIAZZA GRAN MADRE A TORINO UN PRESIDIO CONTRO LA RIAPERTURA DELLO ZOO HA RIACCESO LA PROTESTA

Associazioni e cittadini, sabato 14 ottobre, si sono uniti insieme in una manifestazione pacifica che ha aperto una nuova stagione di appuntamenti ed eventi. Le associazioni che da tempo stanno lottando contro il progetto di un nuovo zoo a Torino non hanno nessuna intenzione di fermarsi e sono più che mai decise a fare tutto il possibile affinchè non venga attivato un nuovo luogo di detenzione per animali. Il Comitato composto da ENPA, LAC, LAV, LEAL, LEGAMBIENTE Circolo Aquilone, LIDA, OIPA, PRO NATURA Torino e SOS Gaia ha organizzato un presidio in Piazza Gran Madre a Torino. L’evento si è svolto pacificamente e in armonia, tra slogan, rulli di tamburi, discorsi, cori. L’intera zona è stata “decorata” dai manifestanti con striscioni, bandiere, manifesti e sono stati distribuiti volantini informativi sul motivo della protesta, il tutto con la scorta delle forze dell’ordine. La protesta pacifica si è estesa fino alla parte opposta della piazza, con gazebo per raccolte firme e striscioni che attraversavano il ponte.Le Associazioni animaliste, ambientaliste e i singoli cittadini che sostengono la battaglia contro la riapertura dello zoo in Parco Michelotti hanno tutte le intenzioni di continuare promuovendo manifestazioni, incontri e dibattiti per fermare un progetto che ritengono un grave sfregio per la Città. In una dichiarazione congiunta, i rappresentanti di ENPA, LAC, LAV, LEAL, LEGAMBIENTE Circolo Aquilone, LIDA, OIPA, PRO NATURA Torino e SOS Gaia hanno affermato: “Lotteremo contro questa prigione per animali con tutti gli strumenti legali della lotta non violenta utilizzabili, nelle strade, presso le sedi istituzionali e davanti al Parco Michelotti. Non molleremo mai. Le nostre mobilitazioni proseguiranno fino a quando non verrà definitivamente accantonata questa scellerata ipotesi, e il parco non ritornerà ad essere pubblico.” Dopo il presidio odierno il Comitato continuerà la sua battaglia con l’attuale raccolta firme che ha già superato quota 5 mila, con i gazebo informativi nelle principali piazze della città e con una serie di appuntamenti volti a far conoscere sempre di più il motivo della protesta.

 
 

Tir sbanda e si schianta. Grave il camionista sbalzato dall’abitacolo

E’ in gravi condizioni un camionista di 61 anni che è stato sbalzato  dall’abitacolo del suo tir. Il mezzo, dopo avere sbandato, si è schiantato contro il guard-rail sulla bretella d’ingresso della tangenziale Torino-Pinerolo nel tratto tra Gerbole e Candiolo. L’uomo è stato portato con l’ elisoccorso al Cto in codice rosso. Sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti della polstrada. Nella zona dove è avvenuto l’incidente le corsie di sorpasso sono state chiuse in entrambe le direzioni.

 

(foto: il Torinese/archivio)