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“LEZIONE IN OSPEDALE” AL MAURIZIANO

Venerdì 1° marzo si svolgerà la prima “Lezione in Ospedale” al Mauriziano di Torino. L’iniziativa pilota, fortemente voluta dalla Direzione Generale, è l’estensione dei Progetti “Giovani Cuori” ed “A scuola per la Vita”, ideati e realizzati dall’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” Onlus che vedono la fattiva collaborazione della Cardiologia del Mauriziano per la prevenzione cardiovascolare, in particolare tra i giovani, sostenuti dai contributi della Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi. 200 alunni dei licei Primo Levi e Sella Alto Lagrange di Torino parteciperanno nell’Aula Carle dell’ospedale Mauriziano a due momenti formativi. I professionisti sanitari, medici e infermieri effettueranno interventi di informazione ed educazione alimentare e sanitaria, promozione di corretti stili di vita, prevenzione all’abuso di alcool e fumo, educazione alle malattie sessualmente trasmissibili, l’importanza della corretta igiene delle mani, l’alimentazione e la prevenzione della morte cardiaca giovanile improvvisa. “Le Aziende Sanitarie della Regione Piemonte sono impegnate da anni con molteplici iniziative nella promozione della salute”. – dichiara Maurizio Dall’Acqua (Direttore generale dell’ospedale Mauriziano) – “E’ importante coinvolgere, in questi momenti informativi e formativi, gli alunni delle Scuole Elementari e poi gli studenti delle Scuole Medie di primo e secondo grado, in modo tale da diffondere nei giovani la cultura della prevenzione delle malattie, insegnando corretti comportamenti e stili di vita che sono determinanti nel contribuire a garantirci benessere psico-fisico ed una lunga vita in salute”. “Ritengo importante che in un ospedale, luogo di cura delle malattie e patologie, siano organizzate iniziative di informazione ai giovani per aumentare sensibilità e consapevolezza per una buona vita in salute”. – sostiene Graziella Costamagna (Direttore della SC Direzione delle Professioni sanitarie) – “E’ con soddisfazione vedere che alcuni professionisti dell’ospedale, quali medici, infermieri, dietisti decidano di dedicare un tempo, mettendo a disposizione dei ragazzi le proprie conoscenze e competenze in tema di prevenzione e promozione della salute e soprattutto riduzione dei rischi. La Direzione delle Professioni sostiene tali iniziative consolidando un’alleanza sempre più stretta tra ospedale ed Associazioni di promozione e tutela della salute”. “L’attività di prevenzione nelle scuole ottiene grande consenso e soddisfazione” sottolinea Marcello Segre (Presidente dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus) “la collaborazione con l’Ufficio Scolastico, le Direzioni degli Istituti e gli insegnanti è fondamentale. Solo incontrando gli studenti classe per classe, attraverso momenti di confronto e completando con esami elettrocardiografici la sensibilizzazione ai diversi rischi per la salute, si possono ottenere miglioramenti per la salute delle future generazioni. I possibili cambiamenti negli stili di vita nei giovani sono gli obiettivi che ci vedono uniti con il Mauriziano, grazie alle eccellenze dei professionisti che operano giornalmente, in un rinnovato contesto di collaborazione”.

Il Siulp sull'uso del taser

 IN MERITO ALLE DICHIARAZIONI DEL VICE SINDACO DI TORINO

Spiace constatare come alcuni politici che non credo abbiano mai avuto occasione di trovarsi a dover fermare o controllare un soggetto “alienato” o anche semplicemente alterato a seguito di assunzione di sostanze psicotrope eccitanti o semplicemente riluttante ai controlli di polizia, abbiano la bontà di pontificare, senza magari interpellare gli organi competenti, circa l’inutilità dell’utilizzo del taser. Premesso che lo strumento che lancia dardi elettrici per immobilizzare soggetti recalcitranti al  controllo di polizia è da molti anni in uso negli Stati Uniti, in Francia e in molti altri Paesi dalla cultura decisamente democratica, quello che lascia esterrefatti e sentire come le forze dell’ordine a mani nude sarebbero più che sufficienti per fermare  soggetti aggressivi e violenti. Forse  il Vice Sindaco non sa, che proprio per cercare di fermare persone pericolose e poco disponibili ai controlli di polizia molti poliziotti,  statisticamente troppi, per fronteggiare una resistenza a pubblico ufficiale, diventano spesso ospiti non previsti degli ospedali di Torino riportando ferite più o meno gravi. E non solo i poliziotti, ma agendo a mani nude, finisce per farsi male, purtroppo, anche lo stesso esagitato soggetto riluttante all’arresto il quale, bloccato a mani nude e con opportune tecniche operative, non sempre esce dalla inevitabile colluttazione incolume. Il taser in sintesi dichiara Eugenio Bravo è uno strumento non solo utile ma inevitabile per rendere efficace il contrasto alla resistenza, alla violenza, alla spregiudicatezza di chi prova soddisfazione ad affrontare fisicamente le forze dell’ordine, nella speranza di ferirne qualcuno , come già accaduto. In pratica il taser evitando il contatto fisico con il soggetto violento evita che qualcuno possa farsi male anche perché, forse sfugge un particolare: il taser non può essere usato indiscriminatamente ma deve seguire un preciso protocollo che stabilisce quando, come e perché sia indispensabile farne uso. Ad oggi la sperimentazione del taser a Torino è a cura dei Carabinieri e risulta che, in  alcuni casi, la semplice minaccia di utilizzarlo ha persuaso violenti rissaioli a desistere dalla rissa e dalla successiva resistenza a pubblico ufficiale. Pertanto, il giudizio di chi vive questa reale situazione sociale, non può che essere positivo.

 Siulp Torino, il segretario Eugenio Bravo

Tratta di persone e prostituzione. Cinque arresti

E’ un’indagine che parte da lontano, fuori dal Piemonte, quella che ha portato all’arresto di cinque persone da parte dei Carabinieri per reati molto gravi
Nel mese di marzo 2018, una giovane nigeriana si presentò presso un Comando Stazione Carabinieri della provincia di Mantova denunciando quanto subito da una connazionale abitante nel comune di Asti. La vittima, raccontava di essersi sposata nel villaggio d’origine, nei pressi di Benin City in Nigeria, con un uomo di altra confessione religiosa ed aver avuto con lui due figli. Nel tempo il marito diventò sempre più aggressivo nei confronti della giovane moglie a causa dei contrasti riguardanti la formazione religiosa dei bimbi, fintanto che un giorno dopo averla picchiata selvaggiamente e minacciata di morte, l’uomo si allontanò dalla casa coniugale portando via con sé i figli, che oggi hanno rispettivamente 2 e 4 anni. La donna avvertendo di essere in pericolo di vita a seguito delle violente percosse e delle minacce ricevute, decise quindi di emigrare dalla Nigeria in Italia, con l’intento di raggiungere la propria madre qui residente. Con l’intermediazione del Pastore del villaggio africano di provenienza, la donna si affidò ad un’organizzazione che le permise di immigrare clandestinamente in Italia dopo un viaggio massacrante durato un mese e mezzo da Lagos, la capitale nigeriana, fino alle coste libiche dalle quali si imbarcò con un gommone e, nel maggio 2017, venne soccorsa e portata presso il centro di accoglienza di Crotone. Dopo alcune settimane di permanenza nel centro veniva contattata da una donna nigeriana che le riferiva di essere in grado di aiutarla a trovare lavoro nel nord Italia. Dopo aver accettato l’offerta la connazionale la accompagnò ad Asti dove la ospitò presso il suo domicilio. Una volta giunta a destinazione, la vittima veniva a conoscenza di aver contratto un debito quale compenso del viaggio effettuato per giungere in Italia, di 25.000 euro con l’organizzazione rappresentata da colei che stava per rivelarsi come la sua aguzzina. L’accompagnatrice, con atti violenza inaudita e minacce di morte la obbligava a prostituirsi in strada con lo scopo di saldare il debito contratto. Trascorsi circa tre mesi, nel corso dei quali la vittima aveva subito pestaggi e vessazioni continue, la stessa riusciva a scappare, con l’aiuto di una ragazza che si prostituiva con lei, ed a raggiungere la madre abitante in un paese del mantovano e lì finalmente trova il coraggio di denunciare la sua odissea ai Carabinieri della locale Stazione. Nella denuncia la vittima riferiva che il denaro “guadagnato” in strada, nella zona di Via Gramsci, circa 80,00 euro giornaliere, veniva sempre ritirato, al rientro in abitazione, dalla donna che la obbligava a prostituirsi. Ulteriori prestazioni sessuali in casa, con altri clienti procacciati da inserzioni in internet, venivano curati direttamente dalla sfruttatrice. I militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Asti, coordinati dal dottor Paolo Cappelli della Direzione Distrettuale Antimafia di Torino, al termine di una complessa attività d’indagine, , riuscivano ad identificare la persona indicata dalla denunciante quale responsabile dei fatti, che configurano i reati di tratta di persone aggravata, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, nonché favoreggiamento della immigrazione clandestina, in una 24enne nigeriana, residente in Asti con il marito e la figlia di 1 anno, con regolare permesso di soggiorno in attesa di rinnovo. L’attività investigativa accertava la veridicità del racconto della denunciante raccogliendo numerosi elementi a carico della nigeriana in ordine ai reati contestati, fornendo gli elementi per la richiesta di emissione di misura restrittiva formulata dal PM ed accolta dal GIP del Tribunale di Torino Ersilia Palmieri, che emetteva a carico dell’indagata un Ordine di Custodia Cautelare in regime di arresti domiciliari. Nella giornata di martedì 26 febbraio i militari del Nucleo Investigativo di Asti hanno eseguito l’Ordinanza di Custodia Cautelare procedendo all’arresto della donna ritenuta responsabile dei reati contestati sottoponendola al regime degli arresti domiciliari. Nel medesimo contesto nell’abitazione ove la stessa viveva con il compagno e la figlia sono stati rinvenuti 1,2 Kg. di marijuana e per tale motivo è stata tratta in arresto unitamente al convivente anche per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Analogamente, la perquisizione si è estesa ad un appartamento attiguo a quello della donna, all’interno del quale sono stati rinvenuti altri 200 gr. di marijuana e per tale motivo sono stati arrestati altri tre soggetti di nazionalità nigeriana.

M.Iar.

 
 

Grattacielo della Regione, tutti assolti al processo

Sono stati assolti  tutti gli imputati al processo per le presunte irregolarità nella costruzione del grattacielo del Lingotto che sarà sede gli uffici della Regione Piemonte. Erano coinvolti  pubblici funzionari e imprenditori accusati di  falso, abuso d’ufficio e corruzione. La procura aveva chiesto sei condanne, fino a 3 anni e 4 mesi per la più alta. Tra gli imputati  anche l’ex presidente della Regione Ezio Enrietti, oggi imprenditore. Il processo riguardava la variante al progetto originale a firma dell’archistar Massimiliano Fuksas. Per l’accusa  la modifica era stata fatta  solo per garantire vantaggi ad alcune imprese.

Giostre pericolose, operazione dei carabinieri

Dalle prime ore del mattino, è in corso una vasta operazione su tutto il territorio nazionale.

L’inchiesta, condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Vercelli, è connessa con il rilascio di oltre 1.000 codici identificativi ed autorizzazioni, emessi, previo pagamento di cospicue tangenti, in favore di giostre, senza che venissero effettuate le prescritte verifiche di sicurezza delle attrazioni, pertanto potenzialmente pericolose per i giovani utenti. Già indagate oltre 30 persone delle quali 7 colpite da misure cautelari. Tra i soggetti coinvolti anche funzionari ed amministratori di alcuni comuni del nord Italia ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, peculato ed altro. Sono inoltre indagati tecnici ed intermediari. Oltre 70 carabinieri sono impiegati in perquisizioni di studi tecnici e uffici comunali per l’acquisizione della documentazione relativa al rilascio delle certificazioni, cui si aggiunge un dispiegamento imponente di militari, impegnati nei sequestri di tutte le giostre irregolarmente certificate: in tutto quasi 1100 sequestri distribuiti in 88 province differenti ed a carico di circa 700 operatori del settore.

Protettore braccato sperona auto dei carabinieri e provoca incidente

Giovane albanese di 26 anni disoccupato ma domiciliato in Asti, unitamente alla compagna 22enne anch’essa albanese, gestiva un giro di prostituzione tra Isola d’Asti e Montegrosso d’Asti. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, al termine di attività investigativa, notavano l’uomo e la compagna a bordo di una Mercedes classe A in Via Quintino Sella. Predisposto servizio di osservazione i carabinieri vedevano salire a bordo del veicolo una giovane donna, nota per l’esercizio della prostituzione e dopo averla fatta scendere la Mercedes riprendeva la marcia in direzione del centro città. I militari decidevano pertanto di procedere al controllo del veicolo mediante due pattuglie. Il malvivente vistosi braccato accellerava speronando l’autovettura dei Carabinieri posizionata in via Isnardi pronta a fermalo. Nella circostanza l’albanese danneggiava l’autovettura colpendo i militari predisposti al controllo e trascinando uno di questi per alcuni metri dopodichè si dava a precipitosa fuga seguito da altro veicolo dell’Arma. La fuga dell’albanese terminava in Corso Matteotti poiché coinvolto in sinistro stradale con uno sfortunato automobilista che stava facendo rientro a casa ignaro di quanto stesse accadendo. I militari riuscivano pertanto ad arrestare l’uomo e un complice per il tentato omicidio dei militari dell’Arma e sfruttamento della prostituzione.    
Massimo Iaretti
 

E’ morto Soria il professore del premio Grinzane

In una clinica a Lanzo Torinese dove scontava gli arresti domiciliari è  morto Giuliano Soria, aveva  68 anni. Dal 2016 l’ex patron del premio letterario Grinzane Cavour era ai domiciliari in una struttura sanitaria. Di recente le sue condizioni  si sono aggravate. Il professore, come veniva comunemente chiamato, era stato condannato in via definitiva a sei anni e otto mesi per uso illecito di contributi pubblici e maltrattamenti nei confronti di un giovane domestico straniero che, denunciate  le violenze subite, diede il via all’inchiesta sul premio letterario.

Marito, moglie, genero e figlie: una famiglia di ladri

La famiglia di etnia sinti che si dedicava  ai furti in appartamento e alla ricettazione è stata individuata dai Carabinieri del Comando provinciale di Torino. I componenti del “nucleo familiare” marito, moglie e genero sono stati arrestati, e le tre figlie sono state denunciate. I carabinieri hanno sequestrato 220 mazzi di chiavi, telecomandi elettrici per  cancelli, disturbatori di frequenze, chiavi passe-partout, targhe false,capi di abbigliamento, orologi di lusso per 40mila euro di refurtiva. Il gruppo potrebbe avere  realizzato  centinaia di colpi, a Torino e provincia. quando  le vittime facevano la spesa, genero e suocero rubavano le chiavi di casa trovate nelle auto in sosta nei parcheggi dei supermercati. Visionando il libretto di circolazione, scoprivano l’indirizzo delle case da svaligiare.

La famiglia Agnelli ha dato l'ultimo saluto a Donna Marella

Nella chiesa di San Pietro in Vincoli a Villar Perosa si sono svolti questa mattina in forma privata i funerali di  Donna Marella Agnelli, la vedova dell’Avvocato, scomparsa sabato nella sua abitazione sulla collina di Torino. Aveva 92 anni. La cerimonia funebre è stata officiata dal vescovo di Pinerolo, don Derio Olivero,  da parroco, viceparroco e diacono di Villar Perosa, don Roberto Comba, don Giuseppe Rizzi e don Valerio Andriano, e don Enrico Bernardo, parroco della chiesa di San Vito. Il feretro  ha lasciato la chiesa accompagnato dalle note dell’Aux marches du Palais di Yves Montand. Presenti  la figlia Margherita e i nipoti John con la moglie Lavinia, Lapo e Ginevra Elkann.

ELEZIONI UNIVERSITARIE: ASSALTO DEI CENTRI SOCIALI AD UN BANCHETTO DEL FUAN – AZIONE UNIVERSITARIA

Tensione questa mattina al campus Einaudi, dove i centri sociali hanno più volte tentato di sfondare un cordone di Polizia a tutela di un volantinaggio degli studenti di destra del FUAN – Azione Universitaria
«Questa mattina, come studenti del FUAN – Azione Universitaria, candidati in tutti i principali organi di rappresentanza studentesca per le elezioni del 19 e del 20 marzo, stavamo svolgendo un volantinaggio autorizzato al Campus Einaudi -spiega Andrea Montalbano, responsabile del FUAN (unica lista di destra presente alle elezioni universitarie) -, quando un gruppo dei centri sociali e della lista di sinistra Studenti Indipendenti ha tentato di aggredirci. Come già accaduto in passato, i ragazzi del FUAN non hanno rinunciato a portare a termine il loro volantinaggio, continuando a distribuire agli studenti di passaggio il materiale elettorale che riporta il nostro programma. Oggi – continua Montalbano – i collettivi di sinistra hanno per l’ennesima volta mostrato il loro vero volto, cercando di impedire a degli studenti di manifestare le proprie idee all’interno dell’Università. Come già fatto in più occasioni, abbiamo ribadito con la nostra presenza che l’Università non è il luogo in cui imporre il pensiero unico e che non ci arrenderemo, continuando a rappresentare, come facciamo da sempre, la voce di tutti gli studenti liberi in Università. Per questo – conclude Montalbano – il FUAN sarà presente alle elezioni del 19 e 20 marzo».