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Il padre dell’uomo annegato nel sottopasso: “Non deve accadere mai più”

Dalla chiesa di Favria è giunto l’appello affinché Guido Zabena non sia morto inutilmente. E’ accaduto durante il funerale del 51enne morto annegato nel sottopasso di Rivarolo Canavese invaso dalla pioggia. Il parroco, don Gianni Sabia si è fatto interprete delle parole del padre della vittima e ha detto:  “Il papà Piero mi ha confessato: per noi non ci sarà più Guido, ma io vorrei che ciò che è successo non si ripeta più’. Da oggi bisogna fare in modo che un fatto del genere non accada più”. La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio colposo.

VIAGGIO NEI CAMPI DEVASTATI DALLA GRANDINE NEL TORINESE

Nella notte tra mercoledì e giovedi un evento atmosferico di devastante entità. Ecco le testimonianze dei produttori. Nessuno vuole più assicurarsi: «Le polizze costano troppo e non garantiscono rimborsi adeguati»

 

All’indomani della violenta grandinata che nella notte tra mercoledì e giovedì ha colpito il Torinese, l’agricoltura guarda ai campi con smarrimento: nessuno, almeno negli ultimi venticinque anni, ricorda un evento atmosferico di così devastante entità.

Impossibile, al momento, compiere una stima attendibile dei danni. I Comuni sono al lavoro per avviare le pratiche di riconoscimento della calamità naturale, ma gli agricoltori non si fanno illusioni.

Secondo una prima ricognizione effettuata sul campo dalla Confederazione italiana agricoltori di Torino, tra le zone agricole più colpite, per non dire sfigurate a livello uniforme, ci sono i comuni diCambiano, La Loggia, Moncalieri, Trofarello, Vinovo e Beinasco.

Qui non si è salvato quasi nulla. A Cambiano, la floricoltrice Paola Adriano mostra la copertura della sua serra fissa da 4 mila metri quadrati, completamente divelta dalla bufera di grandine: «Questa struttura – dice – era in piedi dal 1985 e nessun temporale era mai riuscito a scalfirla. Certamente questa volta si è trattato di un evento fuori dal normale. Ora stiamo raccogliendo i preventivi per la ricostruzione, in ogni caso per la nostra azienda il danno è di parecchie decine di migliaia di euro».

Piero Ferrero, ortofrutticoltore di Trofarello, dichiara che le zucchine della sua coltivazione sono irrecuperabili, comprese le 1.500 piantine messe a dimora il giorno precedente. Analoga la situazione per pomodori e peperoni. Per le prugne, le albicocche e il mais, il danno è almeno al 50 per cento: «Per le ciliegie se ne riparla il prossimo anno – dice Ferrero -, sui fichi la valutazione sarà possibile solo tra qualche giorno».

A La Loggia, nelle coltivazioni orticole a pieno campo dell’azienda di Michela Testa Sina non c’è più nulla da raccogliere: costine, catalogna, basilico, zucchine, prezzemolo e insalata sono andati irrimediabilmente persi.

«Siamo costretti a lasciare a casa i dipendenti – osserva Michela Testa Sina -, staremo fermi qualche giorno per riorganizzarci e poi ripartiremo, come sempre».

Significativo è che nessuno di questi agricoltori, è coperto dall’assicurazione: «La ragione è che le polizze assicurative ormai sono troppo costose – spiega il presidente di Cia Torino, Roberto Barbero -, mentre il valore dei prodotti viene puntualmente sottostimato, le condizioni dei contratti sono troppo restrittive e gli eventuali rimborsi arrivano dopo anni, se va bene. Così, soprattutto nel settore ortofrutticolo, gli agricoltori tendono a non più assicurarsi. E’ un problema a cui va trovata una soluzione, come denunciamo da anni. La tutela del reddito agricolo continua a ridursi, senza che nessun governo intervenga».

Domiciliari per l’attivista di Askatasuna: c’è il bracciale elettronico

E’ stato messo ai domiciliari, Nicolò Mirandola, l’attivista del centro sociale Askatasuna  che fu arrestato per gli scontri del 22 febbraio  a margine del corteo contro un comizio di CasaPound. L’11 giugno gli erano già stati concessi gli arresti domiciliari, ma è stato in cella fino ad oggi perché prima non era disponibile un  braccialetto elettronico. La madre del detenuto aveva annunciato lo sciopero della fame e domenica 8 luglio, alle 18, gli attivisti di Askatasuna hanno in programma un presidio alle Vallette in segno di  solidarietà ai detenuti per cui non è ancora disponibile il braccialetto elettronico.

Scoperto alle Molinette meccanismo che provoca metastasi

Scoperto meccanismo molecolare che provoca la crescita delle metastasi nel cervello provenienti da tumori del polmone e della mammella. Lo studio, effettuato dalla Neuro-oncologia dell’ospedale Molinette di Torino e dai ricercatori del CNR (CNIO) di Madrid, è stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Nature Medicine. Le metastasi cerebrali rappresentano una complicanza sempre più frequente di tumori solidi, quali quelli del polmone e della mammella. Purtroppo nel caso delle metastasi al cervello, al di là della chirurgia e della radioterapia, la terapia farmacologica è tuttora limitata ed insoddisfacente. Il Gruppo di ricerca Neuro-Oncologico del Dipartimento di Neuroscienze dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Riccardo Soffietti, da anni riconosciuto a livello nazionale ed internazionale quale Centro di eccellenza per le Neoplasie cerebrali, in collaborazione con ricercatori di base del CNR (CNIO) di Madrid, ha individuato un nuovo meccanismo molecolare critico per la crescita nel cervello di metastasi provenienti da tumori del polmone e della mammella e che potrà rappresentare in futuro un bersaglio terapeutico. La ricerca è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale Nature Medicine. Il contributo innovativo del Gruppo Neuro-Oncologico torinese (Riccardo Soffietti, Roberta Rudà, Federica Franchino e Alessia Pellerino), in stretta collaborazione con l’anatomopatologo dottor Luca Bertero (Divisione di Anatomia Patologica dell’ospedale Molinette), è consistito nel dimostrare che la crescita delle cellule tumorali metastatiche nel cervello è facilitata dalla presenza di un fattore molecolare (STAT3), non tanto sulle cellule tumorali stesse, ma su cellule del cervello sano (i cosiddetti astrociti reattivi), che viceversa erano sempre state considerate una barriera difensiva. Per arrivare a questo risultato sono stati studiati circa 100 campioni di metastasi cerebrali provenienti da interventi neurochirurgici e si è visto che i pazienti con espressione di STAT3 sugli astrociti reattivi hanno una sopravvivenza molto più breve. La prossima tappa sarà quella di verificare in studi clinici la possibilità di bloccare con farmaci specifici la STAT3.

 

 

Spacciavano al parco tra i giochi dei bimbi

Nascondevano la droga nel parco giochi di Volvera,  tra  gli scivoli e le altalene usate dai bimbi per giocare, in strada Piossasco. Una coppia di italiani,  35 anni lui e lei di 21, sono stati messi ai domiciliari dai carabinieri della stazione di None, in attesa del processo per direttissima. I due si trovavano a bordo di  in una Fiat Punto e avevano con sè 530 grammi di hashish e 20 di marijuana. (foto archivio)

Finti poliziotti convincevano anziani a mettere in frigo i gioielli e li rapinavano

Tenevano in finte auto e moto civetta delle forze dell’ordine per ingannare gli anziani. L’inganno è stato smascherato  a Orbassano dai carabinieri nell’ambito di una indagine su un gruppo di sinti piemontesi specializzati in truffe. Sono stati arrestati tre uomini già conosciuti alle forze dell’ordine, accusati di aver compiuto nove furti in abitazione. Sono stati sequestrati gioielli e contanti per 25mila euro, travestimenti, una Fiat500 e una moto Yamaha con dispositivi sonori e luminosi analoghi alle sirene della polizia. I truffatori si recavano  a casa di anziani con la scusa di dover riparare una fuoriuscita di gas e li convincevano a mettere in frigo gioielli e contanti, con cui poi fuggivano.

Annega nel sottopasso allagato dal temporale

E’ morto annegato in un sottopasso. La vittima è  Guido Zabena, operaio di 51 anni, di Favria. La tragedia è avvenuta nella notte, attorno alle 2, nel sottopassaggio della ferrovia Canavesana tra Feletto e Rivarolo. Stava rientrando  a casa dopo il turno di lavoro ed è morto annegato,  bloccato con la propria auto Fiat Punto mentre sulla zona si stava abbattendo un violento temporale. Il sottopassaggio si è improvvisamente allagato e Zabena non è riuscito a uscire dalla vettura. 

 

(foto archivio il Torinese)

“Sei un negro di m…” e lo prendono a calci e pugni

“Si è trattato di una aggressione a sfondo razziale”, dice un rifugiato del Darfur, che vive in Italia dal 2011, vittima di un’aggressione. L’episodio è accaduto a Mirafiori Nord, davanti alla chiesa dell’Ascensione. Il ragazzo è studente universitario ed ospite della parrocchia. E’  stato preso a calci e pugni da due uomini che lo hanno anche  minacciato con un coltello, insultandolo: “negro di m…”. I carabinieri hanno arrestato un italiano di 51 anni, con le accuse di resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

Bimbo salvo alle Molinette con trapianto di fegato donato in Grecia

Ieri sera è stata salvata la vita di un bimbo di 7 anni  della provincia di Cuneo di origine marocchina, grazie ad un fegato donato addirittura in Grecia a Creta. L’intervento, effettuato dall’équipe del professor Mauro Salizzoni (Direttore del Centro trapianti di fegato dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino), è durato circa 8 ore e mezza ed è tecnicamente riuscito. Il bimbo era affetto da una cirrosi criptogenetica ed ora si trova ricoverato in terapia intensiva (dottor Pier Paolo Donadio).  Ieri in mattinata una parte del gruppo della stessa équipe era partito per la Grecia in aereo, con il sostegno del 118 piemontese, per prelevare l’organo donato da un bambino della medesima età deceduto in un incidente stradale. Nel pomeriggio fino alla serata si è svolto il trapianto presso l’ospedale Molinette di Torino. Perfetto, come sempre, anche il lavoro del Coordinamento del Centro regionale trapianti della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Antonio Amoroso.  Il tutto ha funzionato alla perfezione. Un grande gesto per una grande storia di respiro internazionale, proprio nei giorni durante i quali si discute molto di migranti. Prosegue senza sosta l’attività di trapianto di fegato alle Molinette. In mattinata si è svolto il terzo trapianto nelle ultime 24 ore.

Ivrea entra nel Patrimonio Unesco

Anche Ivrea entra nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Si tratta del  54° sito italiano, “premiato” quale  “città ideale della rivoluzione industriale del Novecento”, in particolare per la “concezione umanistica del lavoro  di Adriano Olivetti nata e sviluppata dal movimento Comunità e qui pienamente portata a compimento, in cui il benessere economico, sociale e culturale dei collaboratori è considerato parte integrante del processo produttivo”. Questo il commento del Ministro dei beni e delle attività culturali, Alberto Bonisoli, avuta la notizia dell’iscrizione di “Ivrea Città Industriale del XX Secolo”.