CRONACA- Pagina 1305

Ragazzo rapinato mentre si reca a scuola

Era sceso di casa per dirigersi a scuola, ma non era ancora uscito dal palazzo quando un vicino di casa gli si è avvicinato e armato di un manico di scopa lo ha minacciato di morte. Il 55enne infatti pretendeva che il giovane gli restituisse la sua pensione. Nel frattempo mentre il ragazzo ha proseguito la sua strada verso scuola, l’uomo lo ha inseguito e dopo aver spezzato l’asta di legno in due parti l’ha lanciata verso il ragazzo. Il giovane impaurito si è rannicchiato a terra e in quel frangente il rapinatore gli ha sottratto il denaro dal portafogli. Gli agenti della Squadra Volante lo hanno fermato, allertati dal padre della vittima.

Atti osceni a Porta Susa

Nei giorni scorsi nella Stazione di Torino Porta Susa, una ragazzina poco più che quattordicenne è stata destinataria di atti indecenti da parte di un uomo. La giovane recatasi, poco dopo le 9, nei bagni della stazione ubicati di fronte a uno degli ingressi dello scalo e chiusa la porta, si è accorta della presenza di un uomo che infilata la testa nello spazio compreso tra la porta e il pavimento, tentava di spiarla. La ragazzina, spaventata, è uscita dai bagni e si è recata immediatamente presso gli uffici della Polfer di Porta Susa per denunciare i fatti e descrivere sommariamente il molestatore; la pronta diramazione delle ricerche alle pattuglie di vigilanza in stazione ha permesso, di lì a pochi minuti, di rintracciare l’uomo e di accompagnarlo in ufficio. Il soggetto, un venticinquenne italiano del torinese, con precedenti per violenza sessuale, è stato denunciato per atti osceni e molestie.

"Auto rubata". Muore durante il controllo della polizia

Questa notte, alle ore 4 circa, personale del Commissariato Barriera Milano in servizio di volante ha sottoposto a controllo, in strada della Barberina, una Volkswagen Golf con a bordo un cittadino italiano di 41 anni residente a Vercelli.Dalle prime verifiche, a causa di mancata revoca di una precedente denuncia, l’auto risultava rubata circa 40 giorni fa; in realtà il veicolo era condotto dal legittimo proprietario. Durante gli accertamenti, l’uomo è stato colto da malore ed è stato immediatamente soccorso dai poliziotti che hanno tentato inutilmente di rianimarlo.   Trasportato, dopo l’intervento del 118, all’ospedale San Giovanni Bosco è deceduto intorno alle 6.30 per arresto cardiaco.I telefoni cellulari sono stati sottoposti a sequestro e sono in corso rilievi sull’autovettura.

Sulla scena del crimine

Dal primo intervento alle tecniche di riferimento di indagine scientifica, dal modus operandi al profilo del criminale, passando per la lista delle cose da non fare mai per non contaminare la scena del crimine, fino al contributo del medico legale. Tutto questo viene descritto con molta attenzione e vocazione didattica nel libro Sulla Scena del Crimine, scritto da Biagio Fabrizio Carillo ed edito da Espress, presentato a Torino il 5 aprile dal Presidente dell’Associazione Vitaliano Brancati Gianni Firera. Alla presentazione hanno partecipato importanti esponenti del settore che con la loro esperienza hanno contribuito alla risoluzione di importanti e famosi casi di cronaca nera: il Prefetto Filippo Dispenza, già Direttore Centrale della Direzione per gli Affari Generali della Polizia di Stato del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Roberto Testi, Medico Legale e   Consulente Tecnico della Procura della Repubblica e Giorgio Vitari, già Avvocato Generale presso la Corte d’Appello di Torino. “La scena del crimine non è solo uno spazio geografico, ma anche mentale” dice l’autore, Tenente Colonnello dell’Arma dei Carabinieri, criminologo e scrittore, “ l’analisi deve evidenziare, attraverso un percorso ragionato considerato nel suo insieme, cosa e come è avvenuto un reato”. Ogni delitto, infatti, è unico e deve essere analizzato attraverso una prassi che coinvolge sia l’ investigazione della realtà oggettiva, attraverso dati di natura scientifica, ma anche soggettiva lavorando alla ricostruzione psicologica del comportamento criminale. Nel libro troviamo 5 casi reali, eventi criminali veramente accaduti da leggere come se fossero dei noir, descritti, analizzati e commentati a favore della comprensione del percorso investigativo e di cosa ha funzionato nella loro risoluzione. A corredo dei testi e delle spiegazioni, troviamo le belle illustrazioni di Carmine Cassese, semplici e raffinate, e alcune utilissime ed esemplificative tabelle sinottiche. Come dice Gianni Firera, “E’ importante fare cultura attraverso personaggi di qualificata serietà e professionalità”. Questo libro è di fatto una testimonianza rigorosa e autorevole sul complesso e responsabile lavoro dell’attività investigativa che si differenzia, almeno in parte, da quello che la narrativa, il cinema e la tv ci propongono, parzialmente discordante dunque dalla facilità e dagli automatismi tipici dalla produzione romanzesca dedicata al crime.
 

Maria La Barbera

 
 
 
 
 

LAVORI DI ADEGUAMENTO NORMATIVO PER L’UFFICIO POSTALE DI CORSO REGINA MARGHERITA

Poste Italiane comunica che da giovedì 11 a giovedì 18 aprile, l’ufficio postale di corso Regina Margherita, sarà interessato da lavori di adeguamento normativo, volti a migliorare la vivibilità degli ambienti lavorativi e per la clientela.
 
Per garantire la continuità del servizio e per tutta la durata dei lavori, la clientela potrà rivolgersi al vicino ufficio postale di via Vincenzo Maria Miglietti, disponibile per tutto il periodo di chiusura con orario a doppio turno dalle 8.20 alle 19.05 e il sabato dalle 8.20 alle 12.35, dove sarà possibile svolgere tutte le operazioni finanziarie e postali e ritirare la corrispondenza non consegnata per assenza del destinatario.L’ufficio postale di corso Regina Margherita, riaprirà secondo i consueti orari al pubblico venerdì 19 aprile.
 
(foto archivio)
 
 

Presi i minorenni ladri di biciclette


I Carabinieri della Stazione di Saluzzo hanno deferito in stato di libertà tre ragazzi dimoranti nel saluzzese, due dei quali minorenni, poiché ritenuti responsabili di furto aggravato in concorso.
Il bottino preferito dai tre erano le biciclette, ovunque esse fossero lasciate incustodite dai proprietari: bastava tagliare le catene che le tenevano legate ad un palo, oppure appostarsi per approfittare di una momentanea distrazione della vittima e fuggire via con la bicicletta. La tecnica, evidentemente rodata, in alcuni casi è stata anche immortalata dalle telecamere di videosorveglianza, da cui è stato possibile ricostruire i movimenti dei tre indagati che hanno commesso le azioni delittuose anche in forma autonoma. Gli episodi contestati si riferiscono ai furti aggravati di almeno tre biciclette, sottratte in pieno centro città, mentre i proprietari si trovavano nei negozi a fare compere. Tutte le persone sentite dai Carabinieri hanno concordemente riferito di essere entrate in un locale pubblico e, dopo esservi uscite, non avevano più trovato la bicicletta. In alcuni casi il velocipede è stato anche assicurato con una catena e un lucchetto, recisi però dai ladri mediante un utensile specifico. Nel corso delle indagini, una delle biciclette rubate è stata trovata in possesso di un extracomunitario a cui era stata venduta da uno dei tre indagati, per la somma di soli 20 euro. Il bene è stato recuperato e restituito all’avente diritto. I tre giovani dovranno rispondere di furto aggravato rispettivamente alla Procura della Repubblica di Cuneo e a quella per i Minorenni di Torino.
 
 

Ubriaco al volante arrestato per resistenza a pubblico ufficiale

Nel corso dell’ultimo fine settimana i Carabinieri della Compagnia di Fossano hanno predisposto specifici servizi straordinari finalizzati, in particolare, a garantire una maggiore sicurezza della circolazione stradale attraverso controlli mirati ad individuare soggetti in stato di alterazione psicofisica alla guida di veicoli.
I controlli si sono concentrati nei centri di Fossano, Centallo, Carrù e Morozzo. A Carrù i Carabinieri della Stazione di Murazzano e del Radiomobile di Fossano hanno sorpreso un sessantenne alla guida del proprio veicolo in stato di ebbrezza alcolica; nelle fasi del controllo l’uomo, che nelle tasche nascondeva un coltello a serramanico, ha anche minacciato ed aggredito i Carabinieri. Il sessantenne è stato, quindi, tratto in arresto per resistenza ad un pubblico ufficiale e contestualmente denunciato per guida in stato di ebbrezza, minaccia e porto di strumenti atti ad offendere. La patente gli è stata immediatamente ritirata.   I Carabinieri della Stazione di Centallo e di Morozzo hanno rispettivamente denunciato un quarantenne per guida in stato di ebbrezza alcolica e contestato ad un cinquantenne la sanzione amministrativa prevista sempre per la medesima condotta. In entrambi i casi le patenti di guida sono state ritirate.

CORDA TESA LUNGO LA STRADA, C’È IL RESPONSABILE: E' UN MINORENNE

Denunciato grazie alle telecamere di sicurezza un minorenne di Rivalta Rivalta di Torino, 09.04.19 È un ragazzo minorenne, residente in città, il responsabile degli atti di vandalismo compiuti la sera del 4 marzo in via Bocca, via Mellano e in viale Cadore, in pieno centro a Rivalta. Gli agenti della Polizia Municipale sono risaliti a lui dopo una scrupolosa indagine partita dall’esame dei filmati registrati dalle videocamere di sicurezza. Oltre ad avere imbrattato con disegni e scritte i muri e la porta di un’abitazione privata in via Bocca il giovane avrebbe teso un filo di nylon lungo una ventina di metri ad altezza uomo attraverso via Cadore e dello scotch in via Mellano. Uno scherzo di cattivo gusto, che avrebbe potuto avere serie conseguenze, soprattutto se ad imbattersi nella trappola fosse stato un ignaro ciclista. Per fortuna il filo è stato notato da un passante che, dopo averlo rimosso, ha segnalato l’accaduto sui social, allertando così le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale. Lo scotch è stato invece rotto da un’auto in transito senza causare danni. Il giovane non avrebbe però agito da solo: stando a quanto risulta alla Municipale di Rivalta (e dalla visione dei filmati delle telecamere) durante queste azioni era accompagnato da alcuni coetanei minorenni, anche loro rivaltesi. I genitori del ragazzo hanno fatto sapere che risarciranno i proprietari dell’immobile per i danni causati dal figlio. Un gesto di buona volontà che comunque non eviterà al giovane la segnalazione all’Autorità Giudiziaria: la relazione della Municipale di Rivalta è stata inoltrata alla Procura della Repubblica Minorile. Contestato il danneggiamento (art. 635 del Codice penale) e il collocamento pericoloso di cose (art. 675 del Codice penale)

Lotta alle discariche abusive e agli incendi di rifiuti. capannoni sequestrati

Proseguono incessantemente le attività volte a prevenire il fenomeno degli incendi di rifiuti attraverso la ricerca ed il sequestro di capannoni adibiti a discarica abusiva nel territorio, esercitate tramite lo sforzo congiunto dei Carabinieri del Noe di Torino e le varie componenti dell’Arma territoriale

A seguito di questi controlli, i Carabinieri del Noe e della Compagnia di Borgosesia individuavano, non lontano da quel centro, un’azienda operante nel trattamento di rifiuti di diverse tipologie. Il successivo controllo permetteva di riscontrare evidenti violazioni delle prescrizioni contenute nel provvedimento autorizzativo della Provincia, tra l’altro scaduto, in particolare nel capannone erano stati stoccati rifiuti eterogenei, più di 1600 tonnellate solo in parte cernite e differenziate, volumi di gran lunga superiore alle quantità ammesse e, soprattutto, tali rifiuti erano accatastati nelle aree esterne alla struttura, ammassati ostruendo i presidi antincendio e violando palesemente il layout aziendale. Il controllo riservava, però, altre sorprese, infatti il personale operante individuava nel vicino comune di Valduggia un altro capannone nella disponibilità dell’azienda, dove erano accumulate con modalità illecite altre 500 tonnellate di rifiuti oltre che macchinari per la cernita dei materiali. In questo caso le violazioni erano ancora più gravi, in quanto questo secondo edificio era assolutamente privo di autorizzazione a stoccare i rifiuti e a eseguire operazioni di trattamento degli stessi, cosa che invece avveniva nel più completo dispregio della normativa vigente. Conseguentemente, i Carabinieri del Noe di Torino procedevano al sequestro di entrambi i capannoni per una superficie complessiva di 7.000 metri quadrati allo scopo di imporre all’azienda il corretto smaltimento dei rifiuti nella salvaguardia della normativa.

Massimo Iaretti

Sulle tracce degli avvelenatori di cani

Sono tornate in Provincia di Asti le squadre cinofile antiveleno. Nello scorso febbraio, in un giardino privato di San Damiano d’Asti, un cane labrador aveva già “abboccato” al richiamo di un’invitante polpetta di riso quando il proprietario, che per fortuna era vicino a lui, s’era lanciato a sottrarre il boccone sospetto al cane, impedendo che lo ingerisse completamente. Giunto da un veterinario professionista, il cane era stato sottoposto alle cure mediche di profilassi necessarie a scongiurare il peggio, mentre i residui del boccone erano stati inviati dallo stesso veterinario all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino. Esaminato il reperto, l’Istituto confermava che verosimilmente si trattava di esca avvelenata, ossia appositamente approntata da qualcuno con sostanze velenose; l’avviava dunque agli opportuni accertamenti analitici. I militari della Stazione Carabinieri di San Damiano d’Asti che avevano seguito l’attività informativa sul caso, hanno quindi recentemente coinvolto i Carabinieri forestali di Villafranca d’Asti, i quali, pur in assenza dell’esito degli esami tossicologici dell’Istituto zooprofilattico , hanno a loro volta attivato l’unità cinofila antiveleno della Stazione Carabinieri Forestale di Borgo San Dalmazzo. È nella giornata di venerdì scorso che i militari e l’unità cinofila hanno accuratamente perlustrato l’area (un giardino di circa 3000 metri quadrati e le aree agricole adiacenti) alla ricerca di eventuali altri bocconi potenzialmente avvelenati. Le ricerche hanno dato esito negativo e l’area, grazie al lavoro di Kira (questo il nome del cane antiveleno utilizzato), è stata messa in sicurezza. Si resta in attesa dell’esito delle analisi tossicologiche; nel frattempo l’attenzione dei Carabinieri Forestali sul caso resta alta e l’attività svolta con i cani antiveleno si rivela ancora una volta un utile strumento di prevenzione. Kira ed il suo conduttore fanno parte delle squadre cinofile antiveleno che sono state costituite nell’ambito del progetto europeo Life “WolfAlps”. I cani sono addestrati nella ricerca di esche avvelenate e di carcasse di animali, che puntualmente segnalano in modo inequivocabile al proprio conduttore. L’utilizzo di bocconi avvelenati è vietato dalla normativa vigente e costituisce un vero atto criminale, in quanto il veleno, una volta immesso nell’ambiente, non sceglie le sue vittime, né quelle dirette né quelle (domestici o selvatici) che potrebbe raggiungere attraverso la catena alimentare. È importante quindi segnalare prontamente alle autorità competenti (Carabinieri forestali, ASL, Sindaci) il rinvenimento di bocconi sospetti e i casi di diagnosi di sospetto avvelenamento, perché si possa intervenire per tempo con tutte le misure necessarie per individuare i responsabili e per prevenire ulteriori danni.

Massimo Iaretti