Come già comunicato precedentemente, Amiat Gruppo Iren ricorda che a partire dal 25 novembre 2020 verranno definitivamente chiuse le nuove ecoisole in attivazione nel quartiere di San Secondo/Crocetta e si potrà accedere ai cassonetti solo tramite la propria tessera elettronica.
La zona interessata include l’area compresa tra corso Sommeiller, Via Nizza, Corso Vittorio Emanuele II e Corso Re Umberto.
Per aiutare e facilitare i conferimenti dei rifiuti per tutti i cittadini residenti nelle suddette aree, da oggi e fino al 2 dicembre 2020, operatori Amiat presidieranno le ecoisole della zona, spostandosi sul territorio, per assistere gli utenti al corretto uso delle stesse e per ricordare le buone norme di una raccolta differenziata efficace.
Inoltre, sempre nello stesso periodo verranno affisse locandine informative sui nuovi cassonetti per ricordare la data di chiusura imminente e per sollecitare chiunque non abbia ancora ritirato le tessere a recarsi presso il punto info distributivo allestito all’interno del centro di raccolta Amiat di via Zini 139, aperto fino al 19 dicembre, tutti i mercoledì, giovedì e venerdì dalle 16.00 alle 20.00 e tutti i sabati dalle 9.00 alle 13.00.
Questo divieto, per non passare in cavalleria, dovrebbe quanto meno obbligare ad una separatezza formale assoluta fra le due funzioni.
A seguito dell’incidente, il Comitato Rodotà, che insieme a Sinistra Popolare, Rifiuti Zero Torino, al circolo torinese di Italexit con Paragone e ad altri si batte contro la vendita ai privati di TRM, ha presentato un esposto al consiglio notarile nazionale e a quello di Torino in cui si afferma la gravità inaudita per la credibilità stessa del notariato, istituzione garante della legalità, del fatto che il notaio Ganelli, titolare di sigillo rilasciato dallo Stato italiano, eserciti la sua professione in una sede che cerca di sottrarsi alla giurisdizione nazionale e al pubblico italiano. Il nostro Ministero Esteri nel Cerimoniale Diplomatico della Repubblica indica esplicitamente come inammissibile che un titolare di pubbliche funzioni come quella notarile sia anche console onorario straniero. “Si ritiene infatti che il cittadino non possa essere un organo dello Stato italiano e, nel contempo, un organo di un altro Stato” (pag 42).