Toponomastica, a Torino intitolazioni per Ezio Bosso, Adriano Olivetti, Leo Chiosso e Giorgio Cardetti
La Città di Torino dedicherà a Ezio Bosso, direttore d’orchestra, pianista e compositore, il giardino in piazza Statuto 18 (Circoscrizione 1). Lo ha deciso all’unanimità la CommissioneToponomastica, presieduta da FrancescoSicari, nella seduta del 20 ottobre 2020. La richiesta di intitolazione è stata promossa dal cittadino OscarGiammarinaro, detto “Oskar”, che ha raccolto oltre 8mila firme per sostenere l’iniziativa. I familiari del maestro, come ha spiegato il presidente Sicari, hannocondiviso la scelta del luogo, che Bosso era solito frequentare. Non essendo trascorsi dieci anni dalla morte, sarà perònecessaria un’autorizzazione prefettiziaprima di procedere all’effettiva intitolazione.
Su proposta della Circoscrizione 1, sarà intitolata ad Adriano Olivetti l’area giochi “Crocetta”, collocata tra corso Duca degli Abruzzi e piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Su richiesta di Dario Disegni, presidente della Comunità Ebraica di Torino, un altro luogo della città – ancora da individuare – sarà dedicato a Moshe Bejski, figura di riferimento per la comunità ebraica che salvò molti cittadini ebrei dallo sterminio durante la seconda guerra mondiale.
Così come chiesto dal Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario dalla nascita di Bianca Guidetti Serra, presieduto da Maria Chiara Acciarini, sarà apposta una targa sul palazzo dove abitò ed ebbe lo studio Bianca Guidetti Serra, protagonista della Resistenza, avvocato, consigliera comunale a Torino e deputata, a cui la Città di Torino ha già intitolato una biblioteca in Piazzetta Università dei Mastri Minusieri 2.
Il giardino di Largo Montebello sarà dedicato a Leo Chiosso, autore e drammaturgo che collaborò anche con Fred Buscaglione, molto legato al quartiere Vanchiglia, dove abitò da piccolo. La proposta è arrivata dall’associazione Leo Chiosso, da vari comitati e dai familiari ed è stata sollecitata dalla Circoscrizione 7,che ha collaborato per individuare lo spazio cittadino da intitolare.
Sempre nella Circoscrizione 7, un altro giardino, tra corso Novara e via Bologna,sarà intitolato a Giorgio Cardetti, già sindaco, assessore e consigliere comunale a Torino. La proposta, condivisa dai familiari, è stata formulata dal presidente dell’associazione dei consiglieri emeriti del Comune di Torino, Giancarlo Quagliotti.
Su iniziativa del Cai, in prossimità del Museo nazionale della Montagna, nel piazzale Monte dei Cappuccini (Circoscrizione 8), sarà apposta una targa in memoria di Giusto Gervasutti, alpinista italiano che scalò molte montagne, anche delle Alpi, e insegnò arrampicata sul territorio piemontese.
Un’altra targa sarà collocata all’interno del giardino Augusto Daolio in piazza Villari (Circoscrizione 5) per ricordare Dante Pergreffi, bassista italiano, componente del gruppo musicale dei Nomadi. L’intitolazione è stata promossa dal fan club torinese dei Nomadi “I vagabondi della Mole”, presieduto da Sandrina Gioia.
Infine, su proposta del Collegio San Giuseppe, che ha sede in via San Francesco da Paola 23, sulla facciata dell’edificio sarà apposta una targa per ricordare Fratel Enrico Trisoglio, studioso, insegnante, protagonista della vita culturale torinese, autore di oltre 130 pubblicazioni su padri della Chiesa e autori classici greci e latini.
Tutte le intitolazioni sono state votate dalla Commissione Toponomastica all’unanimità.
Si è conclusa nel poligono occasionale del Col Maurin l’esercitazione “Maira 2020”, attività addestrativa dei reparti della Brigata alpina “Taurinense” dell’Esercito Italiano, condotta al fine di mantenere costantemente elevata la capacità di erogazione e gestione del fuoco, rendendo così le truppe da montagna sempre pronte allo svolgimento dei compiti primari della Forza Armata, anche in condizioni climatiche estreme.
Un grande lutto per l’avvocatura italiana e per quella torinese. Ma Weizmann si era anche occupato di cultura in modo appassionato, particolarmente come vicepresidente della Fondazione “Filippo Burzio” di cui era stato uno dei fondatori. Il nostro rapporto era nato nel 1988 quando scrissi un elzeviro su “La Stampa “ per ricordare Filippo Burzio nel quarantennale della morte. Burzio ingegnere ed umanista, docente universitario e giornalista, direttore de “La Stampa“ nel 1943 e nel 1945, era stato quasi totalmente dimenticato. Quell’articolo suscitò un vasto interesse, in primis nel generale di Corpo d ‘Armata Giovanni De Paoli che era stato allievo di Burzio alla Scuola di Applicazione e d’Arma di Torino. De Paoli organizzò al suo Rotary una mia conferenza su Burzio. A quell’ incontro intervennero tra gli altri gli avvocati Vittorio Chiusano e Marco Weigmann, quest’ultimo molto amico del figlio dell’intellettuale torinese, Antonio Burzio, che viveva nel culto di suo Padre. Chiusano, Weigmann , De Paoli e chi scrive diedero vita, poco tempo dopo, al Centro “Filippo Burzio“.