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Orto di pomodori trasformato in piantagione di marijuana

Cannabis km.0. Scoperte quattro piantagioni
Droga fai da te, trasforma orto di pomodori in piantagione di marijuana. Carabinieri arrestano un contadino della marijuana
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Ieri pomeriggio, a Villar Dora -Borgata torre del colle, i carabinieri di Almese, supportati dai colleghi forestali di Almese, hanno arrestato per coltivazione di stupefacenti Aldo A., 58 anni, residente a Villar Dora (to).L’uomo ha trasformato un orto di pomodori in una piantagione di marijuana dell’altezza di mt. 2,20 in un terreno di sua propriatà.La perquisizione a casa ha permesso di sequestrare altro stupefacente. L’uomo è stato sottopoto ai domiciliari.È la quarta piantagione scoperta dai carabinieri negli ultimi giorni.

Lanzo
I carabinieri si sono travestiti da runner e da ciclisti per scoprire che quell’operaio con il pollice verde altro non coltivava che marijuana. I carabinieri hanno arrestato un italiano di 34 anni per coltivazione e produzione di droga. Il fatto si è verificato a Lanzo, dove i militari hanno sorpreso l’uomo mentre irrigava un terreno agricolo attiguo alla propria abitazione, sul quale i militari hanno scoperto una piantagione di marijuana composta da 387 piante di altezza tra i cm 20 e mt 3,00. La perquisizione a casa ha permesso di sequestrare altri 200 di marijuana, già essiccata e pronta per lo spaccio ed altri 30 di hashish. L’uomo è stato collocato ai domiciliari.

Rivoli
A luglio, tre persone di Rivoli, tra 20 e 33 anni, sono state arrestate dai carabinieri di Rivoli per detenzione di droga ai fini di spaccio. Durante la perquisizione, i carabinieri hanno sequestrato 36 piantine di marijuana, centinaia di semi della medesima sostanza, 1,4 kg di marijuana essiccata e pronta per essere venduta, un bilancino di precisione, una serra di cannabis in casa con un impianto di aerazione e irrigazione.

Stupingi
Nell’ambito dei servizio preventivi per la manifestazione “Stupinigi Sonic Park 2019”, i carabinieri di Nichelino hanno scoperto ( 6 luglio), all’interno dell’area boschiva del Parco Naturale di Stupinigi una coltivazione di marijuana con una superficie di circa 2700 metri  all’interno della quale erano presenti 256 vasetti appena germogliati, 60 vasi grandi pronti per il trapianto a terra e 600 piante adulte in fiore.

Intensificati i controlli antidroga nelle zone “calde”

Si sono intensificati i controlli dei carabinieri in tutta la Città Metropolitana, con interventi nei quartieri torinesi di Aurora e Barriera di Milano, nonché a Chivasso e nei paesi limitrofi. Nelle ultime 48 ore sono state fermate 20 persone, tra arresti e denunce, per possesso di droga, furto, ricettazione e violazione delle leggi sulle armi.

Tra queste ci sono anche 6 pregiudicati colpiti da ordini di carcerazione. Nel quartiere San Salvario è stato arrestato uno spacciatore del Gabon e sono stati segnalati 11 assuntori alla prefettura di Torino.

E’ stato scoperto, con l’aiuto di unità cinofile, lungo l’argine del fiume Dora, un ‘punto di ritiro e consegna’ di stupefacente. Sono 20 gli involucri in cellophane contenenti 300 grammi sequestrati. E’ il secondo deposito di stupefacenti, utilizzato per evitare i controlli delle forze dell’ordine che viene scoperto, dopo quello in Lungo Dora Savona, ove all’interno di una busta di plastica erano custoditi oltre 290 grammi di marjuana.

 

Sale su un’auto, la danneggia e scende in mutande

Era notte quando si è intrufolato all’interno di un’autovettura che si trovava ferma al semaforo in via Bibiana angolo corso Grosseto. L’uomo inizialmente si è mostrato particolarmente insistente nella richiesta esclusiva di un passaggio poi invece, dato i continui rifiuti del malcapitato, ha iniziato a minacciarlo con continue richieste di denaro. Contemporaneamente ha colpito con i piedi il cruscotto della macchina ed ha sradicato lo specchietto retrovisore con il quale ha cercato di colpire prima l’autista per poi danneggiare l’interno dell’autovettura in vari punti. Improvvisamente l’uomo, un 30enne brasiliano con precedenti di Polizia, ha perso il controllo: si è spogliato e, dopo le continue richieste della vittima, è sceso dal veicolo con addosso solo gli slip. Proprio in quel momento stavano transitando gli agenti della Squadra Volante che hanno notato la scena fermando l’uomo. Quest’ultimo, già sottoposto ad un obbligo di dimora quotidiano dalle 21 alle 7, è stato arrestato per tentata rapina e denunciato per danneggiamento.

Nel frattempo il conducente aveva azionato le quattro frecce procedendo a bassissima velocità nel tentativo di richiamare l’attenzione di qualche passante.

Usurai arrestati: chiedevano 5 mila euro al mese

DUE ARRESTI, SETTE INDAGATI SEQUESTRI PER 700 MILA EURO

È il bilancio di un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Torino che dopo alcuni mesi di indagini ha arrestato due quarantenni torinesi, M.C. e S.A., le loro iniziali, e denunciato a piede libero altre sette persone, tutte indagate per aver mantenuto per anni sotto il giogo dell’usura un professionista torinese approfittando delle sue difficoltà finanziaria.

Le indagini, condotte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo e coordinate dalla Procura della Repubblica torinese, sono partite a seguito della richiesta di aiuto della vittima, esasperata dopo oltre tre anni di pretese usurarie e pressioni psicologiche sfociate anche in episodi estorsivi.

La vicenda è iniziata alcuni anni fa, quando il professionista, per far fronte a una difficile condizione finanziaria, si è rivolto ad uno degli arrestati per ricevere delle somme di denaro.

La richiesta ha però dato avvio ad un calvario che lo ha portato a versare agli indagati oltre 170 mila euro, il triplo della somma prestata.

Oltre alle incessanti richieste di denaro, circa 5 mila euro al mese, la vittima è stata anche costretta a vendere e a firmare mandato di vendita per alcuni immobili di proprietà.

I Finanzieri hanno comunque accertato che anche gli acquirenti degli immobili erano pienamente coinvolti nel sistema criminoso, avendo pagato per l’acquisto un prezzo decisamente inferiore al valore di mercato.

Gli arrestati, già gravati da precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, mantenevano, grazie a questo modus operandi, un altissimo tenore di vita: dagli orologi di marca alle assidue frequentazioni di ristoranti di lusso sino alle vacanze in ogni parte del Mondo. Ed è proprio durante una vacanza in Sicilia che uno degli usurai è stato raggiunto ed arrestato dai Finanzieri.

Il tenore di vita garantito dai pagamenti della vittima ha indotto gli usurai ad alzare il livello delle minacce, fino a paventare un intervento della malavita organizzata e di ritorsioni nei confronti dei familiari, questo quando la vittima, dopo essersi rivolta alla Guardia di Finanza, ha smesso di assecondare le continue richieste di denaro.

Nei confronti degli indagati è stato quindi disposto un sequestro per oltre 170.000 euro nonché di una villa nel ponente ligure del valore di circa 500.000 euro, il tutto frutto dell’attività criminosa.

Nel corso degli accertamenti, infine, I Finanzieri hanno appurato che non si è trattato di un caso isolato e che anche altre persone sono state vittime di usura ad opera degli stessi soggetti.

 

Lavori ponte Dora Baltea, varia la circolazione dei treni

Ci sono interventi di manutenzione programmata al ponte sulla Dora Baltea tra Crescentino e Borgo Revel, sulla linea Chivasso – Casale Monferrato Alessandria, che comporteranno variazioni alla circolazione su rotaia.

Per consentire l’operatività del cantiere, da domenica 4 a giovedì 8 agosto, i treni regionali Chivasso-Alessandria e Chivasso-Casale saranno cancellati e sostituiti con bus tra Chivasso e Casale Monferrato. Regolari i collegamenti tra Casale Monferrato e Alessandria.

Tutti i canali di vendita dell’impresa ferroviaria sono aggiornati con la nuova offerta di trasporto.

Urlava per strada armato di coltello: fermato dalle fiamme gialle

Camminava per strada brandendo un grosso coltello da cucina e urlando frasi contro tutto e tutti.

L’uomo, un quarantenne torinese, è stato fermato questa notte  da un equipaggio della Guardia di Finanza Torino nei pressi di Via De Sanctis nel capoluogo.

il quarantenne, con numerosi precedenti per rapina, furto, traffico di stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, ha accumulato l’ennesima denuncia.

Scompenso cardiaco terminale, un intervento senza precedenti

Salvato un paziente al Maria Pia Hospital. Il dottor Brscic dell’Heart Team dell’ospedale torinese: “Siamo intervenuti con una procedura non descritta in letteratura. Dopo sei ore di intervento il paziente sta bene, ed è in fase riabilitativa”

 

Torino, luglio 2019 – L’Heart Team di Maria Pia Hospital – struttura ospedaliera di Alta Specialità di GVM Care & Research accreditata con il SSN – guidato dal dottor Elvis Brscic, Responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia, ha operato un paziente di 75 anni con scompenso cardiaco in fase terminale, ideando e mettendo in pratica una combinazione inedita di tecniche di cardiologia interventistica.
Ora l’uomo sta bene e si trova nella fase delicata della riabilitazione, cruciale per il completo recupero.

 

Dopo opportune valutazioni sullo stato del paziente, l’équipe multidisciplinare di specialisti dell’Heart Team, composta da emodinamista, cardiologo, cardiochirurgo e anestesista, ha studiato una combinazione di tecniche non chirurgiche. Il risultato è stato un intervento mininvasivo, eseguito dunque per via non chirurgica, ma utilizzando le tecniche TAVI e MitraClip in abbinamento a un sistema di assistenza circolatoria, l’ECMO, modificato con l’inserimento di un drenaggio cardiaco aggiuntivo.

 

Si tratta di una procedura mai descritta prima in letteratura realizzata in contesto proibitivo, per la presenza contemporanea di gravi patologie cardiache ed extracardiache, che ha portato gli esperti del Maria Pia Hospital a trovare una soluzione per il paziente.

“La combinazione non invasiva scelta è stata la sola possibilità di risoluzione completa, al paziente era stata esclusa la terapia chirurgica per via di un rischio operatorio di mortalità superiore al 50%. Sia la valvola aortica che la valvola mitralica presentavano un’insufficienza grave e la funzione contrattile cardiaca era severamente compromessa. Per via del quadro clinico drammatico, sembravano non esserci chance per il paziente”, commenta il dott. Brscic.

Sono state necessarie sei ore di intervento, durante le quali l’équipe è intervenuta direttamente sulle strutture anatomiche del cuore del paziente per trattare le gravi anomalie, adottando tecniche percutanee quali la TAVI e la MitraClip.

 

La TAVI è una metodica mininvasiva utilizzata per la sostituzione della valvola aortica: si accede al cuore attraverso un’arteria periferica, di solito la femorale, e la protesi è veicolata transcatetere; un palloncino allarga la valvola compromessa e successivamente, attraverso un secondo catetere, si trasporta e fissa la protesi che va a sostituire la valvola degenerata.

Per la valvola mitralica, invece, si utilizza la MitraClip: il catetere viene fatto accedere tramite la vena femorale e trasporta una “clip” che, arrivata sulla valvola mitralica, ne ricongiunge i lembi collassati.

 

Al fine di mantenere la stabilità emodinamica durante l’impianto delle endoprotesi, l’Heart Team ha deciso di utilizzare il sistema di circolazione extracorporea ECMO. Inoltre, in aggiunta alle due cannule standard che drenano il sangue venoso e pompano quello arterioso, ne è stata aggiunta una terza, per aumentare il drenaggio e ridurre il sovraccarico del ventricolo sinistro.

 

La criticità cardiaca è stata stabilizzata e il paziente è stato trattato farmacologicamente in terapia intensiva. Anche le patologie associate alla fase post-chirurgica sono rientrate e al momento non si registrano sofferenze a carico di altri organi”, conclude il dott. Brscic.

 

Le cardiomiopatie: cause, sintomi e terapia

Le cardiomiopatie possono essere dovute a malattia coronarica, patologie valvolari, processi infiammatori e altro. Se la causa non viene trattata tempestivamente, l’evoluzione può essere quella dello scompenso cardiaco grave. La terapia standard per i vizi valvolari è quella chirurgica, che non è però stata possibile in questo caso a causa del quadro clinico e delle severe comorbilità.

 

Il sintomo più tipico è l’affanno, dapprima sotto sforzo e poi, col progredire della cardiomiopatia, anche a riposo. La patologia si diagnostica con l’ecocardiogramma. Per prevenire uno scompenso cardiaco grave la tempistica è fondamentale: bisogna intervenire il prima possibile per riparare le valvole cardiache compromesse.

 

 

Una stanza segreta per coltivare marijuana

Una “stanza segreta” adibita a serra per coltivare marijuana e ricavata in un’intercapedine presente nel seminterrato dell’abitazione e celata dietro una porta in legno.

E’ quanto hanno scoperto i Carabinieri di San Damiano d’Asti e del Nucleo Operativo di Villanova d’Asti nell’abitazione di un 32enne infermiere residente in San Damiano ma originario di Imperia, arrestato per detenzione ai fini di spaccio e coltivazione di sostanze stupefacenti. All’interno della piccola stanza, cui si accedeva attraverso un lungo corridoio sotterraneo, infatti, sono state trovate nr. 5 buste in cellophane chiuse sottovuoto contenente grammi 50 cadauna di marijuana ed una scatola di cartone con all’interno ulteriori 250 gr della medesima sostanza nonchè il necessario per la vendita e la coltivazione della droga: bilancini di precisione, lampade alogene, aeratori, impianto di irrigazione, vasi, terriccio e fertilizzanti. Coinvolto nell’operazione anche il convivente dell’arrestato, un 29enne   originario di Moncalieri, che al momento dell’irruzione si trovava fuori casa per motivi di lavoro.

Al termine delle operazioni di polizia giudiziaria il 32enne è stato pertanto arrestato e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in attesa della direttissima mentre per il 29enne è scattata la denuncia a piede libero per i medesimi reati

Cocaina e crack, sgominata una banda di trafficanti

Alle prime ore del mattino i Carabinieri della Compagnia di Torino hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per associazione per delinquere finalizzata allo traffico di sostanze stupefacenti, emessa dal Gip del Tribunale di Torino su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di una banda dedita allo smercio di cocaina e crack.

Le indagini dei militari sono partite dalla denuncia di una coppia di genitori che, avendo riscontrato comportamenti anomali nel figlio, hanno attirato l’attenzione degli investigatori sulla fiorente attività di spaccio nei quartieri di Pozzo Strada e Mirafiori.

Mediante contatti telefonici effettuati su utenze ‘dedicate’ ai traffici illeciti e riservate ai soli clienti, l’organizzazione effettuava consegne a domicilio, per mezzo di cittadini stranieri non comunitari che si spostavano a bordo di auto di tre italiani utilizzati come autisti.

In tutto i carabinieri sono riusciti ad accertare 3000 episodi di spaccio da parte di un’organizzazione che operava con veri e propri ‘turni di servizio’ che coprivano le 24 ore. Nel corso dell’operazione sono stati bloccati 9 pusher in flagranza di reato e segnalati alla prefettura di Torino 5 assuntori. Nell’ultimo blitz in manette sono finiti un maliano e tre italiani, mentre per un albanese ci sarà la sottoposizione all’obbligo di firma. Inoltre a casa dello straniero sono stati sequestrati oltre 4000 euro in contanti.

 

 

Cani maltrattati a digiuno da giorni: intervengono i carabinieri

DAL PIEMONTE

L’intervento dei carabinieri di Viguzzolo e Tortona ha posto fine alle sofferenze e ai digiuni cui erano costretti – si ritiene da alcune settimane – 16 cani, tutti legati alla catena o rinchiusi in piccole gabbie da trasporto, denutriti e abbandonati senza cibo né acqua all’interno di un cascinale disabitato nell’agro del comune di Viguzzolo, in località Torrazzo. Dalla cascina del Torrazzo proveniva da diversi giorni un continuo latrato. I Carabinieri, dopo aver effettuato alcune verifiche e constato che la cascina appariva in stato di abbandono, hanno deciso di intervenire nella notte di domenica 28 luglio. Ad attenderli c’erano solo i poveri cani, tutti legati a catene o rinchiusi in spazi talmente piccoli da non consentire loro alcun movimento. Gli animali sono stati soccorsi, rifocillati e visitati dall’intervento tempestivo del personale del servizio Veterinario dell’Asl di Alessandria e del nucleo guardie zoofile di Acqui Terme che ha collaborato con i carabinieri. Dopo sono stati sequestrati e affidati al canile municipale di Tortona. Ora i proprietari delle bestiole, tutte munite di microchip, dovranno anche chiarire le modalità con le quali le hanno affidate all’uomo che aveva allestito il canile abusivo e che dovrà rispondere di maltrattamento e abbandono di animali. Si tratta di un uomo di 58 anni, abitante in Rivanazzano Terme, allevatore di cani da caccia. I proprietari della cascina Torrazzo, allo stato, risultano estranei alla vicenda.

 

(foto archivio)