In occasione della Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro, celebrata domenica scorsa, l’Aula di Palazzo Lascaris, durante la seduta del 16 ottobre, ha commemorato le donne e gli uomini residenti in Piemonte che hanno perso la vita sul luogo di lavoro. “Dai dati risulta che, in Piemonte nel 2017, ci sono stati 51 infortuni mortali, quindi sostanzialmente invariati rispetto al 2016”, ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Nino Boeti. “Il numero di questi incidenti, causati dal mancato rispetto di norme esistenti resta infatti inaccettabile e contrasta palesemente con i valori fondamentali della dignità ed integrità della persona umana, garantite dalla Costituzione. Al di là delle statistiche – che segnalano un numero sempre molto alto degli incidenti e delle malattie professionali – se anche una sola persona perdesse la vita sul lavoro, o fosse costretta a gravi menomazioni, sarebbe comunque una tragedia intollerabile. Questi eventi sono causati da circostanze che possono e devono essere evitate e richiamano alla responsabilità di tutte le parti, politiche, sociali e imprenditoriali. Il nostro pensiero va innanzitutto alle vittime e al profondo dolore dei loro familiari, cui esprimiamo una sincera vicinanza”. Alla commemorazione erano presenti anche la direttrice regionale dell’Inail, Alessandra Lanza, e Silvio Olivero, il presidente piemontese dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil). Dopo la lettura dei nomi delle vittime, l’Aula ha osservato un minuto di silenzio.
La politica degli “altri” e gli sgarbi istituzionali
Nuova collocazione, rispetto delle regole da parte del soggetto assegnatario e gestione generale del fenomeno i nodi ancora da sciogliere
Avevo parlato, pochi giorni fa, di “futuro del Barattolo immerso nella nebbia” e non mi sento di dire, utilizzando oggi la stessa metafora, che le brume si siano nel frattempo dissipate. Tutt’altro. È stata discussa in Consiglio Comunale la mia ennesima interpellanza sul tema. Restano diversi nodi da sciogliere. Primo: la nuova collocazione. Non si contano le date promesse e i continui rinvii da parte dell’Assessore Giusta. Al momento, quale sarà la prossima collocazione del Libero Scambio ancora ufficialmente non si sa. Alle promesse non credo più, pertanto mi limiterò a tenere il tempo e a pungolare la Giunta da qui all’effettivo trasferimento. Secondo: il rispetto delle regole. Mi riferisco anche al soggetto assegnatario del bando. Vorrei sapere chi è che sta gestendo questo Barattolo. In qualsiasi gara d’appalto si fa in modo di sapere con esattezza numeri e garanzie in capo a chi partecipa. Pretendo che gli assegnatari gestiscano il Barattolo nella più assoluta legalità. Vorrei maggiore chiarezza sulla struttura organizzativa, patrimoniale e finanziaria dell’associazione ViviBalon. Terzo: la situazione generale. C’è un clima che non mi piace per niente. Mi preoccupa per esempio che l’ASD Vanchiglia, che lo scorso mese di luglio ha subito due furti in sede, non abbia avvertito l’Amministrazione di quanto successo. Chissà dove troveremo le magliette da calcio trafugate: magliette che portano in bella mostra lo stemma societario e dunque sono facilmente riconoscibili. Mi auguro di non ritrovarle a Canale Molassi o in via Carcano durante le prossime settimane. Sono preoccupato anche per i soggetti che autocertificano la loro presenza nell’area di libero scambio nonché per i fenomeni, difficilmente quantificabili, del subaffitto degli spazi e degli ingressi non autorizzati. Rilasciamo regolare ricevuta a ciascuno dei quasi 700 operatori che ogni settimana espongono la propria mercanzia tra Canale Molassi e in via Carcano? In altre parole: possiamo chiedere l’elenco di tutte le ricevute rilasciate per 360 stalli di media ogni volta? Valuterò i prossimi accessi agli atti da fare. Se è vero che c’è un nuovo regolamento vorrei capire quanto è rispettato. Vorrei un nuovo corso nella legalità: serve più controllo e meno autocertificazioni.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino
PRIMO PRELIEVO DI POLMONI A CUORE FERMO IN PIEMONTE
Una tragedia si è trasformata in una donazione senza frontiere. Un giovane uomo di soli 40 anni è morto oggi a causa di un malore che ne ha provocato la precipitazione sul luogo di lavoro. Un infarto acuto non gli ha dato alcuna possibilità di sopravvivenza, nonostante gli strenui tentativi rianimatori posti in essere prima dal personale del 118 e poi dall’equipe di Rianimatori dell’ospedale Maria Vittoria, diretti dal dr. Emilpaolo Manno, dove è stato portato d’urgenza. Alle 12.25 constatandone il decesso, i sanitari del Maria Vittoria, ottenuto il consenso della famiglia, hanno immediatamente attivato il protocollo interno per il prelievo di polmoni a cuore fermo, senza supporto di circolazione extracorporea. Una prima assoluta nella Regione Piemonte. Un protocollo approvato dal Centro Trapianti Regionale e Nazionale. Un organo che non necessita di supporto circolatorio extracorporeo per essere prevelato a cuore fermo e che può essere ricondizionato: il polmone. “Due anestesisti rianimatori della mia equipe, i dottori Silvia Giorgis e Marco Basso, con l’infermiera specializzata Desireee Stagno – spiega il Direttore della Rianimazione del Maria Vittoria, Dott. Emilpaolo Manno – si sono occupati del complicato iter di assistenza della salma per mettere in sicurezza l’organo da prelevare, sottoponendo innanzitutto il paziente deceduto a Tac per escludere ogni eventuale patologia e garantirne l’idoneità al trapianto. Quindi lo hanno posto in modalità di assistenza respiratoria denominata CPAP, continuous positive airway pressure, una assistenza respiratoria a pressione positiva continua, che consente di mantenere gli alveoli polmonari aperti senza sovradistenderli, in modo da evitare il collasso polmonare in assenza in battito cardiaco. Contemporaneamente è stato espletato l’iter burocratico autorizzativo, informando anche il magistrato di turno”. Alle ore 16.35 i cardiochirurghi Erika Simonato e Matteo Marro della Città della Salute nelle sale operatorie del Maria Vittoria hanno eseguito in blocco il prelievo di cuore e polmone. Dal cuore potranno essere trapiantate le valvole cardiache, mentre i polmoni potranno essere trapiantati in toto dopo ricondizionamento: le evidenze scientifiche hanno stabilito l’ottima funzionalità dei polmoni ricondizionati prelevati da cadavere, pari o addirittura superiore a quelli prelevati a cuore battente. “Un grandissimo gesto di generosità della famiglia cui siamo tutti vicini nel dolore – commenta il Direttore Generale ASL Città di Torino, Valerio Fabio Alberti – e grati per la possibilità concessa di aprire nuove frontiere di trattamento nella nostra Regione”.
Saccone nominato prefetto di Milano
Il prefetto Renato Saccone lascia Torino e diventa prefetto di Milano . Era in carica nel capoluogo piemontese dal 29 agosto 2016 , ed ora gli subentra Claudio Palomba. Nato nel 1956 a Santa Maria Capua Vetere è laureato in Giurisprudenza e ha prestato servizio nelle sedi di Firenze, Roma, Caserta, Massa e Carrara,Milano, Monza e Siena. E’ stato Capo di Gabinetto nelle Prefetture di Massa e Carrara, Firenze e Milano
Così come concordato in Conferenza dei Capigruppo, in apertura della seduta odierna del Consiglio Comunale di Torino, in riferimento ai fatti accaduti durante la manifestazione dello scorso venerdì 12 ottobre in piazza Castello, in cui alcuni giovani hanno bruciato i simulacri dei vice premier Di Maio e Salvini, il presidente Fabio Versaci – a nome della Sala Rossa – ha ribadito la “ferma condanna di ogni atto ispiratore di violenza”. Versaci ha altresì confermato l’interesse del Consiglio Comunale nei confronti delle tematiche che hanno spinto studenti e studentesse a scendere in piazza e ha quindi invitato i rappresentanti degli studenti in audizione in un’apposita seduta della Conferenza dei Capigruppo, per ascoltare le loro ragioni, nella convinzione che “il dialogo è l’unica vera modalità per superare i contrasti”.
Muore in montagna a 26 anni
Stava facendo un’escursione sulle montagne di Bardonecchia ed è morto a 26 anni. Fabio Carnemolla, appassionato di montagna, era di Bellinzago, nel Novaresa. Ieri era solo, a quota 1.600 metri, quando e’ scivolato e caduto tra le rocce. I familiari hanno dato l’allarme e i soccorritori hanno trovato il corpo del giovane ormai privo di vita in territorio francese. (Foto archivio)
Misure antismog da lunedì 15 ottobre
Pubblicata all’Albo Pretorio l’Ordinanza n.64 (in Albo come 2018 06114) con le misure in vigore da lunedi’ 15. Saranno attive limitazioni permanenti strutturali, come articolato nell’ordinanza e riepilogato nell’allegato presente in Albo Pretorio (denominato ‘schema limitazioni’, in pdf).
A titolo esemplificativo per il trasporto di persone NON POTRANNO CIRCOLARE i veicoli
– benzina diesel gpl e metano euro 0 (divieto 0-24 tutti i giorni)
– diesel euro 1, 2 e 3 (divieto dalle 8 alle 19 dal lunedì al venerdì).
Le limitazioni permanenti riguardano anche il trasporto merci con differente articolazione di orario (vedi il citato allegato).
Per ciclomotori e motocicli divieto permanente per i veicoli di classe da L1 a L7 a benzina euro 0 (per una descrizione delle classi si veda sempre il citato allegato all’ordinanza).
Sono inoltre descritte le limitazioni emergenziali che si attiveranno, secondo 3 livelli, a seconda dei giorni di supero della soglia prevista.
L’ordinanza infine riporta i veicoli esentati dalle limitazioni strutturali e emergenziali.
Per le esenzioni, le principali novità riguardano: esentati dal blocco euro 0 sono essenzialmente i veicoli diretti presso officine e centri autorizzati al fine di effettuare la revisione o la rottamazione, quelli di interesse storico e collezionistico e quelli guidati da ultrasettantenni.
Per gli euro 1, 2 e 3 diesel l’esenzione scatta in caso di veicoli al servizio di manifestazioni autorizzate e di operatori economici che partecipano mercati settimanali e fiere (mercatali e artigiani) soltanto tra le 8 e le 8,30 e tra le 14 e le 16 (15-17 sabato e festivi). Per quanto riguarda le limitazioni temporanee, principale novità la presenza di una voce dedicata ad artigiani e aziende che possano dimostrare di dover fare un intervento tecnico indilazionabile.
Il quadro completo di tutte le esenzioni è presente all’interno della ordinanza.
Oltre a Torino, sono interessati dalle limitazioni i comuni di Alpignano, Beinasco, Borgaro Torinese, Cambiano, Candiolo, Carignano, Carmagnola, Caselle Torinese, Chieri, Chivasso, Collegno, Druento, Grugliasco, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Pino Torinese, Rivalta di Torino, Rivoli, San Mauro Torinese, Santena, Settimo Torinese, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo, Volpiano.
(FOTO: IL TORINESE)
Addio ad Antonio, il vecchio alpino
È mancato Furbatto capogruppo onorario degli Alpini di Volpiano
Nei giorni scorsi è mancato Antonio Furbatto, 94 anni, capogruppo onorario degli Alpini di Volpiano, da molti anni impegnato nell’associazione. Il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne porge le condoglianze alla famiglia e dichiara: «Da persone come Nino si può soltanto imparare; è sempre stato presente alle manifestazioni organizzate insieme al Gruppo Alpini di Volpiano e non si è mai tirato indietro, impegnandosi concretamente in moltissime attività». I funerali si celebrano lunedì 15 ottobre alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Volpiano.