CRONACA- Pagina 1243

Finte case vacanze, denunciato truffatore seriale

Aveva inserito su internet un annuncio con il quale proponeva l’affitto di una “casa fantasma” a Sestriere (TO). Annuncio con tanto di fotografie e dettagli per recarsi sulle piste. Un 40enne residente a Napoli è stato scoperto e denunciato dai carabinieri della Compagnia di Susa che hanno individuato il responsabile di un raggiro avvenuto ai danni di alcuni turisti toscani.

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di appurare che l’uomo, dopo aver inserito un falso annuncio su internet, aveva richiesto all’ignaro turista una caparra di 500 euro. Dopo aver ricevuto i soldi su un conto corrente intestato ad un prestanome, aveva fatto perdere le sue tracce, oltre a ritirare immediatamente dal sito internet l’annuncio della casa fantasma.

Le indagini hanno permesso di appurare che lo stesso truffatore aveva inserito altri annunci anche in altre località per affittare fittizi appartamenti in zone di mare dell’Emilia Romagna, della Liguria e della Toscana.

I casi di coronavirus derivano dal focolaio lombardo, niente zona rossa in Piemonte

In Piemonte aumenta il numero delle persone contagiate dal Coronavirus – al momento se ne registrano una quindicina, più le oltre venti in arrivo ad Asti dall’albergo di Alassio – le nuove positività devono però essere ancora essere esaminate  dall’Istituto Superiore di Sanità per essere convalidate

L’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi afferma: “siamo certi che tutti i nuovi contagi siano riconducibili al focolaio lombardo e spero che questo ci permetta misure meno restrittive.

In ogni caso escludo una zona rossa astigiana, perché non esiste un focolaio piemontese”.

Nursing Up: cordoglio per la scomparsa di Luca Benci

Delli Carri: “Era un faro per tutti i professionisti della salute. Da oggi la sanità della nostra nazione è un po’ più povera”

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie del Piemonte e della Val d’Aosta con il segretario Claudio Delli Carri, tutti i dirigenti e gli iscritti, esprime il suo commosso cordoglio per l’improvvisa e dolora scomparsa del grande giurista, esperto di diritto sanitario, ma soprattutto infermiere, Luca Benci.

Benci è stato un uomo che ha donato tantissimo alla sanità del nostro Paese, membro del Consiglio superiore della Sanità, laureato in Giurisprudenza, grandissimo esperto delle leggi che normano le professioni sanitarie, con i suoi scritti ha contribuito in modo determinante all’evoluzione delle professioni nel nostro ambito. Le sue acute analisi, la sua capacità non comune di individuare e dipanare i gangli più complessi della contorta normativa italiana, erano un faro per tutti noi infermieri e professionisti della salute. Non si contano i suoi interventi, gli articoli e i libri, i saggi, che ha pubblicato. Materiale che oggi è patrimonio fondamentale della formazione professionale nella sanità. Ci mancheranno le sue parole, il suo arguto eloquio e la capacità di spiegare in parole semplicissime i passaggi più complessi.

Alla famiglia e ai cari di Luca Benci vanno le nostre più sentite condoglianze e una grande abbraccio.

La cultura sanitaria del nostro Paese da oggi è, davvero, un po’ più povera.

Nuovi arresti per droga

Pusher nel mirino della Squadra Mobile: prosegue l’attività volta al contrasto dell’illecita attività di spaccio di sostanze stupefacenti

Mercoledì 26 febbraio, gli agenti delle pattuglie “Falco” hanno individuato due appartamenti utilizzati dai pusher per occultare e confezionare dosi di droga.

In particolare, in Via Don Bosco, in un appartamento al terzo piano sono stati tratti in arresto due cittadini stranieri provenienti dal Gambia:

  • A., nato nel 1995, titolare di permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Torino;
  • O., nato nel 1995, titolare di permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Lucca.

I due, a seguito della perquisizione domiciliare finalizzata alla ricerca di stupefacenti, sono stati trovati in possesso di 15 involucri contenenti 200 grammi circa di marijuana e due buste più grosse, contenenti ulteriori 500 grammi circa di marijuana.

Nel corso della perquisizione sono stati anche sequestrati un bilancino elettronico di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi e la somma in contanti di 1045 euro in banconote di vario taglio.

Contestualmente, altri operatori dei “Falchi” facevano irruzione in un appartamento in Via Cigna 77 dove, al termine della perquisizione domiciliare, traevano in arresto:

  • L., nato in Senegal nel 1989, sedicente, pluripregiudicato e irregolare sul territorio nazionale.

Questi, all’atto dell’irruzione degli operatori nell’alloggio, riusciva a liberarsi di un discreto quantitativo di cocaina che aveva in un sacchetto aperto sul tavolo, lanciandolo nel water; gli agenti riuscivano comunque a recuperare 23 dosi di cocaina già confezionate, oltre a tutto il materiale per la preparazione delle dosi (rotoli di cellophane, forbici, bilancino elettronico) nonché la somma in contanti di 2050 euro.

Il P.M., dr. Roberto FURLAN, ha disposto il trasferimento degli arrestati in carcere.

Coronavirus, verso la fine dell’odissea per i 32 Astigiani in hotel ad Alassio

Il governatore della Regione Alberto Cirio  e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi stanno coordinando il rientro degli Astigiani da Alassio, mentre l’assessore alla Sanità Luigi Icardi si è recato in Liguria in elicottero per sincerarsi di persona delle condizioni fisiche dei 32 ospiti del Bel Sit.

I pullman che porteranno gli Astigiani a casa dopo l’esito dei tamponi sono già partiti da Torino grazie alla prontezza del sistema di protezione civile e della Croce Rossa. L’assessore alla Protezione civile sottolinea la tempestività di questo intervento, che mette al primo posto la sicurezza per garantire agli Astigiani un rientro e un decorso sicuri dei prossimi 14 giorni previsti in isolamento domiciliare.

Questa mattina l’Assessore si è recato a Settimo Torinese per sincerarsi che le operazioni di partenza dei pullman si svolgessero nei tempi e nei modi previsti in modo che tutti gli Astigiani possano tornare a casa.

La Croce Rossa si è immediatamente attivata e, grazie ai volontari, in pochi minuti i pullman sono stati pronti a partire congli infermieri già a bordo per assicurare la corretta accoglienza degli ospiti che risultano negativi al tampone. Con i pullmanpartono anche le ambulanze per accogliere eventuali soggetti positivi. L’Assessore segue da vicino l’evolvere della situazione con l’augurio che l’odissea dei 32 Astigiani possa finire presto.

 

Ufficio stampa Regione Piemonte / foto archivio

Rivoli, i carabinieri fermano piromane

 I Carabinieri della Stazione di Rivoli hanno fermato un 20enne di Rivoli, incensurato, che è indiziato di aver incendiato 4 veicoli parcheggiati in strada, nel quartiere Cascine Vica, nelle notti del 9 e 22 febbraio scorsi

I Carabinieri hanno individuato, ma non identificato, il piromane grazie anche alle registrazioni dei filmati di alcune telecamere private.

Una pattuglia ha riconosciuto il giovane che si aggirava di giorno a piedi per le vie di Rivoli e che presentava, sia nei tratti somatici che nell’abbigliamento, delle forti somiglianze con la persona da ricercare. Durante le operazioni di identificazione i carabinieri non hanno più avuto alcun dubbio: il giovane rintracciato indossava le stesse scarpe riprese dai filmati esaminati, recanti, per giunta tracce di fuliggine e bruciature compatibili con gli episodi incendiari oggetto di indagine. A casa i militari hanno trovato e sequestrato gli indumenti che il 20enne ha indossato in occasione di altri episodi per i quali è indiziato.

Alla fine degli accertamenti i militari hanno sottoposto a fermo l’incendiario, contestandogli gli incendi che venivano commessi con un modus operandi piuttosto ricorrente. Il piromane, infatti, con un accendino utilizzava il contenuto dei cassonetti della spazzatura come inneschi per bruciare le macchine parcheggiate nelle vicinanze.

Il 20enne, innanzi alle contestazioni dei Carabinieri, ha negato ogni addebito, salvo poi ammettere tutto in sede di giudizio di convalida che si è svolto nella mattinata odierna presso il Tribunale di Torino.

Il Giudice oltre a convalidare il fermo legittimamente eseguito dai Carabinieri della Stazione di Rivoli, valutati i gravi indizi di colpevolezza in capo al giovane, ha ritenuto di applicargli la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Le indagini che hanno portato all’odierno risultato erano scattate in seguito agli episodi incendiari che avevano afflitto il quartiere Cascine Vica di Rivoli a partire dal mese di novembre 2019, episodi sui quali i militari dell’Arma continuano ad indagare per verificare la riconducibilità degli stessi al 20enne.

I casi positivi attendono conferma dall’Istituto superiore di sanità

I casi di positività al coronavirus in Piemonte sono al momento 11 in tutto. Uno di questi è confermato e 10, dopo il primo test positivo,  sono  in attesa di validazione da parte dell’Istituto superiore di sanità

Lo comunica la Regione Piemonte. Fanno parte dell’elenco le cinque persone  del gruppo di astigiani ospitati in un hotel ad Alassio dal 4 al 18 febbraio. Degli undici, sette sono ospedalizzati non in terapia intensiva (1 a Torino, 3 ad Asti e 3 Novara) mentre quattro sono in isolamento fiduciario domiciliare.

La Regione: “Scuole riaperte da metà della prossima settimana”

L’intenzione del governatore Alberto Cirio è di varare un’ ordinanza meno restrittiva, una volta scaduta quella in vigore e cioè domenica

L’obiettivo della Regione è di giungere gradualmente verso la normalità, riaprendo le scuole agli studenti a partire dalla metà della prossima settimana.

E’ quanto emerge al termine dell’ incontro con i  sindaci, prefetti e presidenti delle Province piemontesi, svoltosi questa mattina nel palazzo della Regione.

“La  proposta al ministro Speranza – dice il presidente del Piemonte –  è che le scuole riaprono  lunedì, ma non alla didattica. Sarebbe occasione per un’azione di pulizia straordinaria e disinfezione, prima di riaprire agli allievi da metà della settimana”.

Manometteva l’impianto di rifornimento carburanti

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino hanno arrestato in flagranza per furto aggravato di carburante un 54enne torinese, appaltatore di servizi per conto di una società petrolifera

Grazie ad un appostamento,  i militari dell’Arma lo hanno sorpreso dopo aver manomesso il sistema elettronico di gestione dell’impianto di rifornimento, riempiendo 4 taniche di carburante per un totale di 90 litri, poi posizionate nel bagagliaio della propria auto. L’uomo dopo il furto è stato pedinato fino ad un garage dove i carabinieri hanno riscontrato, altresì, la presenza di ulteriori contenitori.

Sono tuttora in corso indagini per stabilire se il medesimo sia responsabile anche di precedenti furti, per i quali il legale rappresentante della società petrolifera sta denunciando un significativo ammanco di carburante di ingente valore commerciale, avvenuto nell’arco degli ultimi 12 mesi.

L’uomo, incensurato, verrà collocato agli arresti domiciliari.

Quelle ombre su affari, sport, economia

Arresti e indagati per il Crac dell’ Auxilium. Che brutta notizia per la nostra città. Come al solito si è garantisti fino in Cassazione. Ma che botta. Ovunque ti giri, dallo sport, alla politica,  nell’industria aumentano i  fallimenti e le inchieste

Si indaga per bancarotta fraudolenta e evasioni milionarie di IVA e di tasse in generale. Anche Torino è  infetta, infetta dal male della corruzione e dell’evasione fiscale.

La sobrietà sabauda è oramai un lontano ricordo. Non penso che un magistrato emetta ordini di custodia cautelare a cuor leggero. Singolare è che chi è stato arrestato è di fatto esterno alla società Auxilium. Chi è solo indagato sono i suoi vertici. Da  Forni  a  F e i r a  il Gotha di un mondo impegnato tra sport ed affari. Non basta. L’imprenditore  M a r i o B u r l ò,  inciampato nel caso del basket, era già in carcere da diversi  giorni a Cuneo per la vicenda  che ha coinvolto l’ex assessore Roberto Rosso in relazione alla ‘ndrangheta a Carmagnola. Tra i due casi potrebbe forse esserci un nesso? Francamente non saprei. E il 15 aprile udienza preliminare, mentre Rosso e gli altri indagati sono ancora in carcere. Il motivo è presto detto, secondo i pm potrebbero  inquinare le prove. Insomma, la Procura non molla, e perché mai dovrebbe mollare. Altro caso giudiziario di qualche tempo fa, l’ho ritrovato tra le notizie di Google, è quello di Fin Piemonte. Sotto i riflettori  Fabrizio Gatti, vicepresidente quando  F e i r a  era presidente e si  dovette dimettere perché allora indagato di appropriazione indebita e fatture false  in riferimento alla sua attività di consulente di società immobiliari. Non sostengo che ci siano legami tra episodi diversi,  mi sono limitato nel mettere in fila il tutto curiosando nel web e ri-trovando fatti e persone negli articoli di giornale. E  mi sembra che la Torino degli affari, dello sport e della politica non ci faccia proprio una bella figura. Non tutto il mondo degli affari della politica e dell sport, intendiamoci. Lontano da me generalizzare, ma appunto qualcosa di profondamente negativo è avvenuto. E non possiamo consolarci nella generica affermazione che, in fondo, simili deviazioni ci sono sempre state.  Possibile, probabile, ma non è un buon motivo accettarle con doloso fatalismo. Il magistrato Gratteri  da un decennio ripete: una volta era la malavita organizzata che si rivolgeva ai politici. Ora, potrebbe capitare l’inverso. Nella sua Calabria è già così. Non  vorremmo che il Piemonte diventasse una succursale di quella Calabria.

Patrizio Tosetto