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Il centro estivo era tutto abusivo senza norme igieniche per i bimbi

I bambini si muovevano all’interno di un maneggio tra alimenti di dubbia provenienza e condizioni igieniche precarie.

Questa la situazione che si è presentata agli occhi della Guardia di Finanza di Torino, intervenuta la scorsa giornata all’interno di un maneggio di San Gillio, comune del Torinese, dove al suo interno il titolare aveva allestito un vero e proprio centro estivo per ragazzini di età compresa tra i dieci e i dodici anni.

I Finanzieri della Compagnia di Susa, che hanno condotto l’intervento in collaborazione con il personale dell’ASL TO3, hanno riscontrato irregolarità su tutti i fronti.

Sono state infatti accertate violazioni dal punto di vista urbanistico, visto che la struttura che ospitava i bambini è risultata parzialmente edificata abusivamente, senza alcuna autorizzazione e realizzata con materiali non rivestiti ed improvvisati.

Improvvisati anche i locali adibiti a cucina, rinvenuti in condizioni igieniche precarie con evidenti segni di muffa, nonché i servizi igienici, ubicati a diretto contatto con un pseudo-magazzino destinato a conservare gli alimenti. A tal proposito sono stati quaranta i chilogrammi di carne sequestrati in quanto di dubbia provenienza e privi di qualsiasi etichettatura. Lo stesso imprenditore non è stato in grado di fornire alcuna giustificazione.

All’interno dello spazio ludico, con tanto di maneggio, si alternavano alcuni ragazzi più grandi, una sorta di animatori con il compito di seguire i bambini nell’arco dell’intera giornata. Nel programma giornaliero, stilato dallo staff del centro, era incluso anche il pranzo che, in linea con il modus operandi del centro estivo, veniva somministrato ai ragazzi in assenza di una qualsivoglia autorizzazione sanitaria al fine di garantire il rispetto delle più elementari norme igieniche a tutela della salute dei più piccoli, a maggior ragione in questo periodo di emergenza sanitaria.

Pesanti le conseguenze per il titolare del maneggio, un cinquantenne torinese. L’attività ed il centro estivo sono stati chiusi per le violazioni edilizie, visto anche che la struttura edificata abusivamente, è stata tra l’altro realizzata in una zona considerata a rischio sismico.

L’uomo rischia sanzioni sino a 25.000 euro per le gravi irregolarità legate alla conservazione degli alimenti ed alla somministrazione del cibo ai ragazzi ospiti del maneggio.

Controlli sui treni, oltre tremila persone identificate

17 persone indagate, 3.246 identificate, e di cui 939 stranieri, 222 minori e 671 con precedenti di Polizia.

49 veicoli controllati, 281 le pattuglie impegnate per la vigilanza delle stazioni e 14 in abiti civili per attività antiborseggio per contrastare i furti in danno ai viaggiatori. 27 i servizi lungo linea e 19 di Ordine Pubblico: questi i risultati dell’attività settimanale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta. 

In particolare, ad Asti, un quarantatreenne italiano, è stato denunciato dalla Polizia Ferroviaria per atti osceni in luogo pubblico. L’uomo è stato sorpreso a masturbarsi a bordo di un treno proveniente da Torino  ed in  arrivo alla Stazione di Asti.

Ad Alessandria, la Polizia Ferroviaria ha denunciato una ventiquattrenne italiana per truffa a mezzo di varie carte di credito prepagate e, a seguito di un’accurata indagine, due cittadini nigeriani resisi responsabili di rapina nei confronti di un loro concittadino.

Un cittadino rumeno è stato denunciato a Domodossola, in quanto responsabile dell’incidente ferroviario avvenuto sulla linea ferroviaria Novara-Domodossola presso un passaggio a livello sito nel Comune di Ornavasso (VB). L’autocarro guidato dall’uomo è  stato investito da un treno merci in transito, poiché rimasto chiuso fra le sbarre del passaggio a livello. L’autista è riuscito a mettersi in salvo, senza però riuscire a rimuovere il mezzo, causando lo scontro.

Rapina in branco, vittime due minori. Tre persone arrestate

Nei giorni scorsi gli agenti della Squadra Volante vengono inviati nei pressi della fermata Massaua dove un gruppo di giovani ha aggredito dei minori. Giunti sul posto gli agenti trovano un folto capannello di ragazzi, circa una trentina.

Dai racconti emerge che poco prima, un gruppetto di tre amici si trovava nei pressi di via Val Lagarina quando veniva raggiunto da un gruppo di una trentina di ragazzi che li costringono a spostarsi nei giardini “Venchi Unica”. Qui, il gruppo accerchia una delle vittime, un quindicenne. In particolare in tre, un ventenne, una diciassettenne e un sedicenne, con il supporto di altri componenti del branco, lo minacciano e si impossessano di un orologio e di un paio di airpods. La vittima si dà alla fuga in direzione di piazza Massaua dove, però, insieme a un suo amico vengono raggiunti dagli aggressori che li fanno entrare all’interno dell’ascensore della metro dove vengono nuovamente colpiti. All’arrivo della Squadra Volante il minore racconta l’accaduto, gli agenti fermano i tre aggressori che vengono tratti in arresto per rapina. Il maggiorenne del gruppo viene anche sanzionato amministrativamente per il possesso di sostanza stupefacente, mentre la diciasettenne viene denunciata per il possesso di un coltello.

Un altro diciasettenne, inoltre, viene denunciato in stato di libertà per ricettazione. Al giovane uno dei tre rapinatori aveva consegnato l’orologio rubato alla vittima. Al termine dell’intervento, tutta la refurtiva è stata consegnata al legittimo proprietario.

Con Wizz Air in volo verso Tirana e San Pietroburgo

La compagnia continua a investire sull’Aeroporto di Torino

Wizz Air, la principale compagnia low cost dell’Europa Centro-orientale, annuncia oggi l’espansione del proprio network da Torino con una nuova ski route da e per San Pietroburgo. I voli saranno operati dal 19 dicembre 2020 ogni sabato fino a marzo 2021, con tariffe a partire da 19,99 euro* e biglietti in vendita sin da oggi.

La programmazione prevede partenza da San Pietroburgo alle ore 14:35 e arrivo a Torino alle ore 16:10; la partenza da Torino è invece prevista alle ore 16:40, con arrivo nella destinazione russa alle ore 21:55.

Il collegamento è pensato in ottica incoming per il target degli sciatori e contribuirà ad aumentare il numero di appassionati di sport invernali provenienti dal mercato russo, che raggiungono le destinazioni sciistiche delle Alpi del Nord Ovest. Il nuovo volo sarà a disposizione anche dei piemontesi che decideranno di cogliere questa opportunità del servizio diretto su San Pietroburgo per visitare una destinazione dal consolidato appeal turistico.

“Siamo molto soddisfatti dell’avvio della nuova rotta annunciata da Wizz Air da e per San Pietroburgo – ha commentato Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport -: un ottimo segnale di ripartenza per la stagione invernale 2020-2021”.

Aumentano così le novità di Wizz Air da Torino: il prossimo 16 luglio debutterà infatti la nuova rotta per Tirana, mentre il 3 agosto prenderà il via il nuovo collegamento per Iasi. Nella stagione invernale 2020-2021 saranno dunque 7 le destinazioni del network Wizz Air da Torino Airport: oltre a San Pietroburgo, Tirana e Iasi, il vettore collegherà il Piemonte anche con Chisinau (in Moldova), Bacau e Bucarest (in Romania), e per la winter Varsavia (in Polonia).

Vittime di estorsione: sospendere le tasse fino ai risarcimenti

L’Assemblea di Palazzo Lascaris sollecita il Governo a riscuotere le imposte a carico di vittime di estorsione non prima di aver loro corrisposto il risarcimento dovuto per legge e senza ulteriori penalizzazioni. Per farlo, si chiede di modificare la normativa alla prima occasione utile.

L’impegno, contenuto in una mozione con primo firmatario Giorgio Bertola, presidente della Commissione Legalità, è stata approvata all’unanimità nella seduta odierna, la prima in presenza del Consiglio regionale del Piemonte dopo il lockdown. I risarcimenti da parte dello Stato arrivano con grave ritardo, sino a 2mila giorni, con una media di quasi 700 giorni.

Nel breve dibattito, oltre al primo firmatario, sono intervenuti: Diego Sarno (Pd), Valter Marin e Federico Perugini (Lega), Silvio Magliano (Moderati), Marco Grimaldi (Luv), Carlo Riva Vercellotti (Fi), Davide Nicco (Fdi). Per l’Esecutivo ha parlato l’assessore Maurizio Marrone, chiedendo anche all’opposizione – i cui partiti governano a livello nazionale – di farsi parte attiva con i parlamentari piemontesi per raggiungere quanto prima l’obiettivo.

In particolare la mozione 380 “Interventi normativi e amministrativi a sostegno degli imprenditori vittime di richieste estorsive”, impegna la Giunta regionale: “a farsi carico di sollecitare il Governo a porre in essere le opportune modifiche normative da inserire nel primo provvedimento utile al fine di prevedere che le riscossioni delle tasse e delle imposte da parte dei soggetti vittime di estorsioni avvengano solo contestualmente alla corresponsione del risarcimento previsto dalla legge, senza il pagamento di interessi e sanzioni e con possibilità di rateizzazione; a promuovere la costituzione di un tavolo di lavoro con l’Agenzia delle Entrate per ricercare le migliori forme di coordinamento dell’attività amministrativa affinché, nel quadro normativo vigente, vengano ottimizzate le modalità di riscossione tributaria e di gestione dei sistemi delle informazioni creditizie, in modo da offrire alle vittime di racket le soluzioni necessarie al proseguimento delle proprie attività imprenditoriali”.

Nuove regole per le feste di via

Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico / Nella seduta di ieri , il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una deliberazione proposta dall’assessore al Commercio Alberto Sacco, che stabilisce un regime transitorio per il 2020 per le feste di via, modificando per quest’anno il Regolamento comunale n°. 366.

Prendendo atto delle difficoltà causate dall’emergenza sanitaria Covid-19, il documento – presentato nella seduta del 6 luglio 2020 delle Commissioni Terza e Quinta, presieduta da Andrea Russi – propone meno vincoli e offre maggiori opportunità per l’organizzazione delle feste di via.

In particolare, si prevede che la calendarizzazione delle feste del secondo trimestre 2020 sia fatta direttamente dalle Circoscrizioni, senza comunicazione alla Città. Non potranno però esserci due feste di via nello stesso giorno nella medesima Circoscrizione (tranne per le Circoscrizioni accorpate, che potranno autorizzare due feste di via per ogni domenica, una per territorio di ciascuna ex Circoscrizione).

Ogni Circoscrizione potrà inoltre autorizzare nel 2020 quattro ulteriori feste di vie, di sera, tra le ore 20 e le 24, nei giorni non festivi, nel periodo compreso tra l’inizio del mese di luglio e la fine del mese di ottobre. In questo caso, oltre ai normali requisiti delle feste di via, dovranno essere offerti momenti di svago, animazione e intrattenimento culturale e il numero dei banchi potrà al massimo essere il doppio di quello dei negozi aderenti. Così come chiesto da diversi consiglieri e consigliere comunali, potranno essere ammessi anche gli operatori non professionali, come gli operatori del proprio ingegno (Opi). Dovranno essere rispettate le Linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive approvate l’11 giugno 2020 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per contrastare la diffusione del coronavirus.

Oltre alla deliberazione, il Consiglio Comunale ha approvato due documenti proposti dal capogruppo dei Moderati Silvio Magliano e firmati anche da Raffaele Petratrulo (Lista civica Sicurezza e Legalità).

Il primo è una mozione che chiede a Sindaca e Giunta di sospendere la Cosap per gli operatori dei mercatini tematici periodici e delle feste di vie e di intraprendere tutte le attività necessarie al fine di riaprire al pubblico, “in presenza” e senza ulteriori ritardi, gli uffici della Divisione Commercio destinati a svolgere le funzioni amministrative connesse allo svolgimento delle manifestazioni (ad esempio, il rilascio e rinnovo dei tesserini).

Il secondo documento è un ordine del giorno che invita Sindaca e Giunta ad avviare un’interlocuzione con la Regione Piemonte per rivedere la normativa regionale in materia di vendita occasionale su area pubblica, in particolare per quanto riguarda l’attuale limite di 18 presenze annue degli operatori.

Tradito dal selfie: la polizia sequestra 8 chili di marijuana

Son ben 8 i chili di marijuana sequestrati dagli agenti del Commissariato Barriera Milano nel corso di un’operazione di polizia giudiziaria giovedì scorso.

Nel pomeriggio, intorino alle 17, gli agenti notano alcuni cittadini tre cittadini nigeriani aggirarsi in modo sospetto tra corso Vercelli e via Feletto. Durante il controllo, uno dei tre, un trentaduenne con precedenti di polizia a carico, cerca di nascondere ai poliziotti il possesso di un mazzo di chiavi in suo possesso. La cosa insospettisce gli agenti i quali, grazie a un selfie presente nel cellulare dello straniero, riescono a risalire alla sua abitazione: un alloggio in via Lorenzo Bruno.

L’appartamento, oltre che dal cittadino nigeriano, era occupato da una sua connazionale di 26 anni. Nel corso della perquisizione, gli agenti oltre a due bilancini di precisione, rinvengono, riposti in un armadio 8 chili di marijuana, contenuti in due grossi sacchi.

Alla luce del rinvenimento, entrambi i cittadini stranieri vengono arrestati per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.   

Percosse e minacce: la polizia ferma le violenze degli aguzzini

Lo scorso 8 luglio personale del Commissariato “Dora Vanchiglia”, a seguito di una articolata indagine, ha eseguito due misure cautelari per sfruttamento della prostituzione, sequestro di persona ed estorsione.

Nell’agosto del 2019, gli agenti del commissariato, sensibilizzati da un progetto di vicinanza ai problemi del quartiere, sviluppano una notizia inerente lo sfruttamento della prostituzione ai danni di tre ragazze di nazionalità marocchina da parte di una coppia di loro connazionali i quali, oltre ad obbligarle al meretricio, pretende tutti i proventi dell’attività.

Con il passare del tempo, le angherie dell’A.I. (classe 89) e della A.H. (classe 92) si sarebbero aggravate in quanto le vittime sarebbero anche state private della loro libertà personale venendo rinchiuse nell’appartamento in cui erano obbligate a prostituirsi. I clienti, dopo aver pattuito la prestazione desiderata direttamente con gli sfruttatori ed aver pagato ad essi il servizio, venivano indirizzati nell’abitazione di Corso Moncalieri per consumare quanto stabilito.

Quando le ragazze iniziano a manifestare la volontà di volersi sottrarre al controllo degli aguzzini, vengono minacciate di vedere diffuse anche nel Paese di origine, video ed immagini inerenti il meretricio.

Dopo una prima denuncia dei fatti, alle minacce si aggiungono anche le aggressioni. Infatti, la coppia di sfruttatori malmena e deruba di una collanina d’oro, nonché del passaporto, una delle ragazze, per impedirle di tornare nel proprio paese, minacciandola di ulteriori conseguenze, le quali si manifestano nella pubblicazione, tramite uno dei principali social network, e l’invio a parenti e amici, di video della vittima in atteggiamenti intimi con uno dei clienti.

Dalle intercettazioni telefoniche emerge un modus operandi teso a soggiogare le donne utilizzando metodologie ricattatorie ed estorsive basate sulla divulgazione di immagini nel Paese di origine, in modo da compromettere definitivamente la propria reputazione.

Nell’ambito dello stesso procedimento si acclara anche l’alterazione di stato di uno dei figli della sfruttatrice, dichiarato fraudolentemente figlio di diverso padre per ottenere il permesso di soggiorno, motivo per cui veniva denunciata per alterazione di stato.

L’Autorità Giudiziaria ha avallato in pieno le richieste fatte dagli investigatori concordando su tutto il piano accusatorio, riconoscendo la misura cautelare della custodia in carcere per lo sfruttatore nonché l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria  per la sua compagna, concorrente nei reati di sfruttamento della prostituzione, sequestro di persona ed estorsione.

La cocaina era nascosta nell’impianto elettrico del condominio

arrestati due fratelli e sequestrati 64mila euro in contanti.

 Cocaina nascosta nelle canaline dell’impianto elettrico all’interno della stanza dei contatori di un condominio di Pianezza, nell’hinterland torinese. Un posto ritenuto sicuro da due fratelli del luogo, di 56 e 62 anni, che sono stati però arrestati dai carabinieri della Compagnia di Rivoli. Le lamentele di alcuni vicini di casa e il continuo via vai di persone hanno indotto i militari dell’Arma a effettuare accurati servizi. Così  quando la coppia è stata vista entrare nel condominio i carabinieri si sono avvicinati e hanno sorpreso il 62enne mentre chiudeva la stanza dei contatori elettrici del condominio, mentre il fratello ha ammesso di detenere stupefacente e ha consegnatospontaneamente quasi 100 grammi di cocaina. La successiva ispezione del locale apparati ha consentito di rinvenire altri 380grammi della stessa sostanza, nascosta nelle canaline dell’impianto elettrico. La perquisizione effettuata a casa dei dueha permesso inoltre di trovare anche una cyclette rubata e una cartuccia calibro 12 illegalmente detenuta, motivo per cui al fratello minore, proprietario dell’alloggio, sono stati altresì contestati i reati di ricettazione e detenzione abusiva di munizioni.Il controllo è stato poi esteso anche al bar di San Gillio, gestito dalla convivente del 56enne dove, all’interno di una cassaforte, i carabinieri hanno sequestrato oltre 64.000 euro in contanti.