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Percosse e minacce: la polizia ferma le violenze degli aguzzini

Lo scorso 8 luglio personale del Commissariato “Dora Vanchiglia”, a seguito di una articolata indagine, ha eseguito due misure cautelari per sfruttamento della prostituzione, sequestro di persona ed estorsione.

Nell’agosto del 2019, gli agenti del commissariato, sensibilizzati da un progetto di vicinanza ai problemi del quartiere, sviluppano una notizia inerente lo sfruttamento della prostituzione ai danni di tre ragazze di nazionalità marocchina da parte di una coppia di loro connazionali i quali, oltre ad obbligarle al meretricio, pretende tutti i proventi dell’attività.

Con il passare del tempo, le angherie dell’A.I. (classe 89) e della A.H. (classe 92) si sarebbero aggravate in quanto le vittime sarebbero anche state private della loro libertà personale venendo rinchiuse nell’appartamento in cui erano obbligate a prostituirsi. I clienti, dopo aver pattuito la prestazione desiderata direttamente con gli sfruttatori ed aver pagato ad essi il servizio, venivano indirizzati nell’abitazione di Corso Moncalieri per consumare quanto stabilito.

Quando le ragazze iniziano a manifestare la volontà di volersi sottrarre al controllo degli aguzzini, vengono minacciate di vedere diffuse anche nel Paese di origine, video ed immagini inerenti il meretricio.

Dopo una prima denuncia dei fatti, alle minacce si aggiungono anche le aggressioni. Infatti, la coppia di sfruttatori malmena e deruba di una collanina d’oro, nonché del passaporto, una delle ragazze, per impedirle di tornare nel proprio paese, minacciandola di ulteriori conseguenze, le quali si manifestano nella pubblicazione, tramite uno dei principali social network, e l’invio a parenti e amici, di video della vittima in atteggiamenti intimi con uno dei clienti.

Dalle intercettazioni telefoniche emerge un modus operandi teso a soggiogare le donne utilizzando metodologie ricattatorie ed estorsive basate sulla divulgazione di immagini nel Paese di origine, in modo da compromettere definitivamente la propria reputazione.

Nell’ambito dello stesso procedimento si acclara anche l’alterazione di stato di uno dei figli della sfruttatrice, dichiarato fraudolentemente figlio di diverso padre per ottenere il permesso di soggiorno, motivo per cui veniva denunciata per alterazione di stato.

L’Autorità Giudiziaria ha avallato in pieno le richieste fatte dagli investigatori concordando su tutto il piano accusatorio, riconoscendo la misura cautelare della custodia in carcere per lo sfruttatore nonché l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria  per la sua compagna, concorrente nei reati di sfruttamento della prostituzione, sequestro di persona ed estorsione.

La cocaina era nascosta nell’impianto elettrico del condominio

arrestati due fratelli e sequestrati 64mila euro in contanti.

 Cocaina nascosta nelle canaline dell’impianto elettrico all’interno della stanza dei contatori di un condominio di Pianezza, nell’hinterland torinese. Un posto ritenuto sicuro da due fratelli del luogo, di 56 e 62 anni, che sono stati però arrestati dai carabinieri della Compagnia di Rivoli. Le lamentele di alcuni vicini di casa e il continuo via vai di persone hanno indotto i militari dell’Arma a effettuare accurati servizi. Così  quando la coppia è stata vista entrare nel condominio i carabinieri si sono avvicinati e hanno sorpreso il 62enne mentre chiudeva la stanza dei contatori elettrici del condominio, mentre il fratello ha ammesso di detenere stupefacente e ha consegnatospontaneamente quasi 100 grammi di cocaina. La successiva ispezione del locale apparati ha consentito di rinvenire altri 380grammi della stessa sostanza, nascosta nelle canaline dell’impianto elettrico. La perquisizione effettuata a casa dei dueha permesso inoltre di trovare anche una cyclette rubata e una cartuccia calibro 12 illegalmente detenuta, motivo per cui al fratello minore, proprietario dell’alloggio, sono stati altresì contestati i reati di ricettazione e detenzione abusiva di munizioni.Il controllo è stato poi esteso anche al bar di San Gillio, gestito dalla convivente del 56enne dove, all’interno di una cassaforte, i carabinieri hanno sequestrato oltre 64.000 euro in contanti.

Controlli dei carabinieri, arresti per aggressioni e furti

Sono 7 le persone arrestate dai carabinieri del comando provinciale di Torino nel weekend per aggressioni o reati predatori.

In corso Principe Oddone, a seguito di una segnalazione pervenuta al 112, i militari dell’Arma hanno sorpreso un 50enne italiano che, in evidente stato di alterazione dovuto ad abuso di sostanze alcoliche, si è presentato in una gastronomia e ha chiesto di mangiare senza pagare e ha minacciato il titolare che, in caso contrario, gli avrebbe danneggiato il locale. Il commerciante non si è lasciato intimidire ed ha affrontato il cliente con parole e qualche spintone. I clienti presenti hanno chiamato i carabinieri che sono riusciti a fermare il 50enne e arrestarlo

Nella centralissima Piazza Solferino un altro equipaggio dell’Arma ha arrestato un 34enne di Latina, pregiudicato, che dopo aver rubato in via dell’Arcivescovado una bicicletta da donna collocata negli stalli di ancoraggio, è stato sorpreso dai militari mentre cercava di salire con la bicicletta a bordo di un autobus di linea, per evitare i controlli.

In Largo Montebello, altri militari del nucleo radiomobile hanno arrestato un marocchino 26enne, senza fissa dimora, che in grave stato di alterazione dovuto ad abuso di sostanze alcoliche, dopo aver danneggiato diversi arredi di un cocktail bar del posto, è stato arrestao

Nel quartiere Le Vallette, i carabinieri della locale stazione hanno arrestato un 38enne italiano, indiziato di essere l’autore di una rapina aggravata del 14 maggio scorso, in corso Toscana, ai danni di una Farmacia. Con mascherina chirurgica e armato di coltello, l’uomo aveva rubato 400 euro dalla cassa.

Nel quartiere Lingotto, i carabinieri hanno arrestato un italiano 60enne, ricercato per un ordine di carcerazione per furto aggravato, commesso a Torino nel 2017 e condannato alla pena definitiva di mesi 3 e giorni 27 di reclusione.
Ad Ivrea, i carabinieri hanno arresto in flagranza di reato un giovane del Pakistan, 22enne, che pochi minuti prima si era impossessato di un portafoglio e di un braccialetto in argento, sottratti nel sonno all’interno di una carrozza ferroviaria a due passeggeri connazionali, minacciandone uno dei due con un coccio di vetro e colpendolo con un calcio al petto per scappare.

A Moncalieri, in piazza Amedeo Ferdinando, presso l’ospedale Santa Croce, una pattuglia della sezione radiomobile ha arrestato un italiano di 58 anni, di Nichelino, perché mentre si trovava nella sala d’attesa del pronto soccorso, ha aggredito il personale sanitario che lo aveva invitato più volte ad indossare la mascherina, nel rispetto dei protocolli di sicurezza anti covid-19. Anche all’arrivo dei militari, lo stesso ha continuato a minacciare medici e carabinieri ma è stato  fermato e arrestato.

Pesante blocco di marmo si stacca dal palazzo e cade vicino ai tavoli del bar

Un grosso fregio di marmo si è staccato nel primo pomeriggio da un palazzo di via Mazzini all’angolo con via Lagrange.

Il pesante blocco si è schiantato sulla strada a pochi centimetri dai tavolini di un bar .

I vigili del fuoco sono intervenuti per mettere in sicurezza l’edificio, dal quale sono stati staccati altri fregi per evitare che cadessero. I bar hanno chiuso i dehors e il tratto della via interessato è stato transennato.

Giovani rapinati e picchiati sul treno

Un ventiduenne del Pakistan è stato arrestato con l’accusa di avere derubato e aggredito due connazionali sul treno Torino-Ivrea.

ha rubato un portafoglio e un braccialetto d’ argento. Le vittime sono due stranieri regolari  che stavano rientrando in Valle d’Aosta. Il giovane, disoccupato e noto alle forze dell’ordine, ha derubato i ragazzi cogliendoli nel sonno. Alla stazione di Ivrea i due si sono accorti del furto e sono stati minacciati con un coccio di vetro e poi presi a calci e pugni. Il ventiduenne è stato fermato dai carabinieri dopo essere sceso dal convoglio.

Nei bar si può tornare a giocare a carte e a sfogliare i quotidiani

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha afirmato una ordinanza che reintroduce, a partire da oggi la possibilità di consultazione di giornali e quotidiani all’interno di bar ed esercizi pubblici. Si potrà riprendere anche a giocare a carte nei circoli ricreativi.

L’ordinanza è stata emanata alla luce dei pareri favorevoli del Settore Prevenzione dell’Assessorato regionale alla Sanità e degli esperti dei gruppi di lavoro tecnico-scientifici che ne hanno valutato la compatibilità con l’attuale situazione epidemiologica, che anche nell’ultimo Report 8 della Fase 2 trasmesso dal Ministero della Salute indica in Piemonte un basso livello di rischio e zero allerte.

Tutte le attività andranno svolte nel rispetto delle apposite Linee guida approvate dalla Giunta regionale.

In particolare, per giocare a carte sarà obbligatorio indossare la mascherina, igienizzare frequentemente le mani e le superfici utilizzate, rispettando il distanziamento fisico di almeno un metro tra i giocatori delle stesso tavolo e tra tavoli adiacenti. Auspicabile, anche se non obbligatorio, l’utilizzo dei guanti monouso.

Per la lettura dei giornali si affida al gestore del locale l’obbligo di assicurare prima e dopo la manipolazione della copia la sanificazione delle mani degli utenti, che dovranno indossare obbligatoriamente la mascherina. Al gestore viene anche raccomandato di mettere a disposizione più copie della medesima testata e di rimuoverle a fine giornata.

Arrestati in due per tentato furto in cantiere

Il fatto è avvenuto in corso Grosseto

Il fatto che fosse domenica pomeriggio e che quei due operai indossassero abiti da lavoro diversi da quelli che di solito avevano addosso gli addetti al cantiere insospettisce il testimone che contatta la polizia per raccontare quanto sta accadendo. Due persone, giunte a bordo di un furgone, stanno caricando materiale ferroso prelevandolo dall’interno di un cantiere ubicato in corso Grosseto angolo via Reycend.

Giunti sul posto, gli agenti della Squadra Volante trovano i due, entrambi cittadini italiani di 49 e 40 anni, che avevano caricato il furgone con il materiale prelevato. Entrambi vengono tratti in arresto per il tentato furto aggravato.

Ricordando l’Assietta

La commemorazione dell’importante anniversario, che coincide con la 52esima edizione della Festa del Piemonte, organizzata dall’Associassion Festa dël Piemont al Còl ëd l’Assieta, si è svolta oggi, sabato 11 luglio, con la celebrazione della santa messa e con l’alzabandiera. All’evento erano presenti il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia e il consigliere segretario Gianluca Gavazza.

Noi autri i bogioma nen disse il Conte di San Sebastiano quasi 300 anni fa su questo pianoro, “non ci muoviamo”. In questa frase credo che ci sia tutto lo spirito del nostro essere Piemontesi”, ha dichiarato Allasia. “Quest’anno la Festa del Piemonte avrebbe dovuto avere una particolare importanza per via del fatto che la Regione Piemonte festeggia il 50° anniversario della sua istituzione e il 15° anniversario della promulgazione dello Statuto regionale. Purtroppo, a causa delle misure restrittive legate ala situazione sanitaria, ci troviamo a celebrare la ricorrenza in forma ridotta, senza la tradizionale rievocazione della battaglia. Ma vogliamo riaffermare lo spirito dei Bôgia nen di allora: oggi come ieri abbiamo il dovere noi tutti di difendere la nostra terra, questo Piemonte ricco di storia, tradizioni, con grande capacità innovative, imprenditoriali, perché noi siamo un popolo tenace e laborioso”.

“La storia ricorda i re e i generali, ma non i soldati. Noi oggi siamo qui per rendere onore ai battaglioni piemontesi che erano stati impiegati al fronte per difendere le Alpi e l’identità di un territorio, il nostro Piemonte. Onore a tutti quegli uomini che attraverso il proprio sacrificio hanno testimoniato coraggio e amor di patria”, ha affermato Gavazza.

Oggi su questo colle sventola la bandiera del Piemonte, simbolo ufficiale della nostra regione che vogliamo valorizzare come Consiglio regionale per il suo significato identitario”, ha aggiunto il presidente Allasia. “Per questo motivo rivolgo un invito affinché tutti i piemontesi espongano il “drapò” il 19 luglio, giorno esatto in cui ricorre la festa del Piemonte: è l’emblema del nostro territorio e dobbiamo andarne orgogliosi”.

Armato di bastone, danneggia dehors del bar della Basilica di Superga

Ha messo in fuga i clienti, arrestato dai carabinieri

Nel tardo pomeriggio di ieri, tre equipaggi del Nucleo Radiomobile Carabinieri di Torino sono dovuti intervenire nell’area della Basilica di Superga, dove era stato segnalato al 112 un nigeriano 46enne in evidente stato di alterazione psico-fisica earmato di bastone.

Giunti sul posto, i militari dell’Arma l’hanno effettivamente individuato mentre danneggiava il dehors del bar della Basilica. I turisti presenti sono andati via spaventati.

L’uomo ha rotto il vetro del frigorifero delle bevande del locale e sebbene invitato alla calma, l’extracomunitario ha continuato a rompere gli espositori e i cartelli pubblicitari.

Gli operanti a quel punto lo hanno circondato e disarmato e poi immobilizzarlo.

Il bastone è stato sottoposto a sequestro. L’uomo, arrestato, è orapiantonato per accertamenti presso l’ospedale “San Giovanni Bosco di Torino.

Topo d’auto messo in fuga dalla Volante

Nei giorni scorsi, intorno alle 5.30 del mattino, una pattuglia della Volante in transito su corso Duca degli Abruzzi, nota un soggetto appiedato fermarsi improvvisamente accanto ad un’autovettura parcheggiata.

L’uomo, un cittadino italiano di 50 anni, guarda al suo interno e dopo aver provato ad aprire la portiera con la mano sinistra, con la destra impugna una grossa pietra con la volontà di colpire il finestrino. L’intervento della Volante mette in fuga il cinquantenne, fermato poco dopo.

Nel corso degli accertamenti, i poliziotti scoprono che il reo, oltre ad avere numerosi precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio, è ricercato per la mancata esecuzione di un ordine di carcerazione emesso nel mese di giugno.

Scattate le manette per l’uomo, che è stato condotto presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno”: