CRONACA- Pagina 1139

La giornata delle vittime sul lavoro

Per celebrare la 69esima Giornata nazionale per le vittime di incidenti sul lavoro, sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica italiana, domenica 13 ottobre 2019, dalle ore 9.30 alle 12.00, è in programma a Torino un momento commemorativo, che vede la partecipazione di AnmilSicurezza e Lavoro e Inail, presso l’Hotel Genio, in corso Vittorio Emanuele II n. 47.

Sono previsti l’intervento del presidente piemontese e torinese dell’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, Silvio Olivero, e del direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico. Per la Regione Piemonte partecipa l’assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano.

Nell’occasione vengono consegnati i brevetti e distintivi d’onore di “Grande invalido del lavoro” e di “Mutilato/Invalido del lavoro”.

La cerimonia nazionale è in programma a Palermo, con un corteo in mattinata dalla Chiesa di Santa Maria della Pietà sino al Complesso monumentale Santa Maria dello Spasimo.

Segue un incontro pubblico, introdotto dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, con la partecipazione dell’assessore regionale a Istruzione e Formazione, Roberto Lagalla e dei presidenti Anmil regionale, Antonino Capozzo, e territoriale, Rosario Conti.

Intervengono: il presidente nazionale Anmil, Zoello Forni, e il vicepresidente Civ Inail, Marco Abatecola. Chiude i lavori il Sottosegretario al Lavoro, Francesca Puglisi. Coordina il direttore generale Anmil, Sandro Giovannelli

 

 

Anche una delegazione della polizia alla Camminata del Valentino

Domenica, alle ore 10, avrà luogo l’annuale corsa-camminata non competitiva organizzata dalla Fondazione Medicina a misura di Donna Onlus, con la partecipazionedel personale medico del Dipartimento Ginecologia ed Ostetricia del presidio ospedaliero S.Anna.

La passeggiata si svolgerà all’interno del parco del Valentino, con ritrovo davanti all’omonimo Castello, si svilupperà su un percorso di circa 2km e coinvolgerà circa 500 famiglie,  con bambini ed anche animali domestici al seguito.

Alla manifestazione podistica ha aderito anche la Polizia di Stato, che sarà rappresentata   dalla Sezione Atletica P.di S. di Torino.

Il progetto, giunto alla sua seconda edizione, consentirà di dotare il reparto Maternità del S. Anna di uno strumento diagnostico di nuova generazione, un cardiotocografo pergravidanze gemellari.

Stalker violento non si rassegna

Arrestato dalla Polizia di Stato
Spesso le tecniche di stalking diventano più affinate col passare del tempo. E’ il caso che si è
presentato lo scorso mercoledì sera, quando un cittadino marocchino è stato arrestato da personale
della Squadra Volanti per atti persecutori.
L’uomo, quarantuno anni, cittadino marocchino irregolare sul territorio nazionale, aveva rintracciato
nella mattinata la sua ex compagna, che si trovava fuori da una struttura per donne vittime di violenza
di cui è ospite, accompagnata da alcuni educatori. Dopo anni di soprusi, aggressioni e minacce
costantemente perpetrate nei suoi confronti, la donna si era rivolta infatti nei mesi scorsi alle forze
dell’ordine, ottenendo di essere inserita presso una comunità protetta.
L’ex compagno era già stato arrestato nel mese di Aprile perché, dopo essere riuscito a rintracciarla,
aveva replicato le sue condotte moleste, aggredendo gli educatori della struttura. Di qui il
trasferimento della donna presso una nuova casa famiglia. Di nuovo, due giorni fa, a seguito di un
incontro casuale al mercato, il cittadino marocchino ha tentato di avvicinarla con insistenza e l’ha
pedinata per scoprire il suo nuovo indirizzo; un volta individuato il luogo, ha atteso l’arrivo del buio per
entrare in azione. Poco prima di cena, si è presentato alla portineria della struttura ed ha chiesto al
personale di turno un posto letto per trascorrere la notte. I responsabili della struttura però,
consapevoli di quanto accaduto in mattinata, non hanno accolto la sua richiesta e lo hanno
allontanato.
Dopo alcune ore, questa volta in evidente stato di alterazioni alcolica, l’uomo si è ripresentato nella
struttura di accoglienza, minacciando di morte il portiere e brandendo una bottiglia di vetro per
costringerlo a farlo entrare.
All’ennesimo diniego è passato alle vie di fatto, colpendo con le mani più volte le vetrate di ingresso e
sputando all’indirizzo degli operatori. Alla fine ha iniziato a tagliarsi con un coccio di vetro.
Personale della Squadra Volante è intervenuto tempestivamente sul posto. E’ stato arrestato per atti
persecutori e indagato per minacce gravi ed aggravate.

Capotreno e poliziotti aggrediti sulla tratta Torino-Cuneo

Il Compartimento della Polizia Ferroviaria del Piemonte e della Valle D’Aosta garantisce
numerosi servizi di scorta a bordo dei treni, soprattutto di quelli considerati maggiormente critici,
cioè dove è più elevato il rischio di aggressione dei Capi Treno o furti a danno dei viaggiatori.
E’ durante uno di questi servizi, sulla tratta Torino – Cuneo, più precisamente nella Stazione
di Savigliano, che la Polfer è intervenuta, su richiesta del Capotreno, il quale segnalava di
essere stato aggredito da tre soggetti trovati sprovvisti del titolo di viaggio. Alla vista del
personale della Polizia di Stato, due dei tre soggetti cercavano di tranquillizzare il terzo che
continuava a minacciare verbalmente e fisicamente in modo molto aggressivo e concitato il
Capotreno,
che intanto si era allontanato per ragioni di sicurezza. A nulla sono valsi i tentativi
degli operatori che, tentando di bloccare lo straniero, sono stati a loro volta aggrediti con
spintoni, calci e graffi. Una volta immobilizzato l’uomo, gli Agenti hanno contattato i CC
competenti per territorio per avere ausilio logistico per la trattazione degli atti. Compiutamente
identificato lo straniero, un ventiquattrenne ghanese, domiciliato nel milanese, risultava essere
destinatario di una revoca della misura di accoglienza notificato dai CC di Caluso D’Adda ed
essere in possesso di un permesso di soggiorno sul territorio nazionale scaduto e in attesa di
rinnovo. Lo straniero è stato denunciato per oltraggio e resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni e
minacce.

Truffava fingendosi carabiniere. Donna arrestata dai veri militari dell’Arma

La vicenda è accaduta a Torino nel febbraio 2012, quando la donna S.S. 37enne
pregiudicata di Asti, unitamente ad una complice, fingendosi come appartenente
all’Arma dei Carabinieri e mostrando un falso tesserino di identificazione, fermava
in strada un’anziana donna e, minacciandola verbalmente, la costringeva a farsi
consegnare quanto di valore era in suo possesso in quel momento compreso il
telefono cellulare al fine di impedire alla vittima stessa di chiedere aiuto, dopodichè
si allontanava a folle velocità per le vie di Torino a bordo dell’autovettura della
complice. Simile modus operandi
era stato messo in atto il mese precedente sempre
nel 2012 in danno di una 70enne di Vinovo (TO) che , con aritifzi e raggiri, veniva
convinta ad accompagnare la coppia di finti Carabinieri presso la propria
abitazione che approfittando della buona fede della vittima riuscivano ad
impossessarsi di denaro e preziosi. Sono queste le ultime vicende processuali a
carico della donna astigiana che, alcuni giorni fa, è stata arrestata dai Carabinieri
della Stazione di Asti in ottemperanza dell’ordine di esecuzione pena emesso in data
01/10/2019 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di
Torino, relativamente alla commissione dei reati di rapina e sostituzione di persona,
per cui era stata condannata ad oltre  tre anni di
reclusione.
L’arrestata, espletate le formalità di rito, è stata accompagnata presso la propria
abitazione ove sconterà la pena in regime di detenzione domiciliare a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria.

Riciclaggio, arrestato commercialista

Era già salito alle cronache torinesi perché al centro, suo malgrado, di diverse vicende che l’avevano visto protagonista. L’ultima di solo pochi mesi fa quando, assieme a due sodali, finiti poi in carcere, è rimasto coinvolto in una brutta storia di estorsione, vicenda per la quale è stato già rinviato a giudizio in quanto riconosciuto come ideatore.

Ora, R.B. cinquantaseienne con un passato da commercialista, è finito in carcere, arrestato dalla Guardia di Finanza di Torino, con l’accusa di riciclaggio; la moglie, amministratrice di una società di consulenza fiscale, è stata denunciata.

Sono stati proprio gli sviluppi delle indagini legate all’estorsione ad indurre i Finanzieri del Gruppo Torino a sviscerare i conti bancari della società, dove sono stati riscontrati numerosi movimenti di denaro anomali, tra cui bonifici provenienti da fantomatici indirizzi e-mail che portano addirittura oltre oceano, a Los Angeles.

I Finanzieri, coordinati dalla Procura della Repubblica del capoluogo Piemontese, hanno appurato come la società di consulenza, amministrata ufficialmente dalla moglie ma di cui R.B. è di fatto il dominus, fosse la “beneficiaria” di una truffa telematica i cui artefici (le indagini in corso appureranno chi e con quali modalità) si inserivano illegalmente nelle comunicazioni elettroniche inerenti i rapporti commerciali e le transizioni finanziarie tra diverse società estere, riuscendo a deviare i flussi di denaro proprio sui conti correnti della società torinese coinvolta nella vicenda.

Le indagini hanno chiarito come l’arrestato fosse pienamente consapevole della natura illegale del denaro depositato sui conti correnti della società torinese, società, tra l’altro, costituita ad hoc al solo fine di perpetrare la truffa.

Le investigazioni della Guardia di Finanza di Torino proseguono al fine di delineare l’intera vicenda mentre l’uomo, arrestato con l’accusa di riciclaggio, è stato rinchiuso presso il carcere Lorusso-Cutugno del capoluogo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.

Coltivavano marijuana nel maneggio dei bimbi

Due persone arrestate 

Avevano allestito un tendone in un maneggio e lavoravano (essiccamento e confezionamento) la marijuana. In un area dello stesso maneggio, vicino alle piste frequentato dagli ospiti, la coltivazione della droga.
Due italiani, di 42 e 47 anni, abitanti a Cinzano, titolari di un maneggio sono stati arrestati dai carabinieri della Stazione di Castiglione con l’accusa di detenzione e produzione di marijuana.

La perquisizione della cascina e di un tendone allestito allineano del maneggio ha permesso di sequestrare 40 kg di marijuana e un defogliatore utilizzato per dividere le foglie dalle infiorescenze

Negli ovetti di cioccolata la droga come sorpresa

ARRESTATE QUATTRO PERSONE DALLA SQUADRA MOBILE
Nelle scorse ore, personale della Polizia di Stato ha concluso l’arresto di 4 persone, in
due operazioni distinte condotte dalla Squadra Mobile di Torino.
Il primo arresto è avvenuto in via Cardinal Cantore, ove tre cittadini di nazionalità
senegalese sono stati sorpresi in un appartamento nel comune di Grugliasco, alle
porte di Torino, con circa 100 grammi di cocaina.
La droga, già suddivisa in singole dosi, era nascosta dentro alcuni calzini occultati
all’interno di un materasso, scucito e poi ricucito ad arte per rendere invisibile il vano
creato ad hoc per celarvi gli ovuli di stupefacente.
La perquisizione ha, inoltre, portato al ritrovamento del materiale necessario alla
realizzazione delle dosi da smerciare al dettaglio: bilancini elettronici, forbici, rotoli
di buste in cellophane e sostanza da taglio, oltre alla somma in contanti di 1850 euro,
in banconote di vario taglio.
In manette, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria torinese, sono finiti tre cittadini
senegalesi di età compresa fra i 20 e i 31 anni, tutti con precedenti per spaccio di
stupefacenti.
In particolare, due di loro (uno dei quali già colpito dalla misura del divieto di dimora
nel comune di Torino) sono risultati entrambi inottemperanti all’ordine del Questore
di Torino di allontanamento dal territorio nazionale; i due sono stati pertanto stati
anche denunciati per la violazione prevista dal Testo Unico Immigrazione (art. 14 co.
5 D.L.vo 286/98).
Il secondo caso risale al 2 Ottobre e riguarda un incensurato di sessantotto anni, ex
idraulico in pensione che, per arrotondare la modesta pensione, si è improvvisato
spacciatore di cocaina.
L’uomo, classe ’51, è stato arrestato dai “Falchi” della Squadra Mobile di Torino, ai
quali non è sfuggito il suo atteggiamento sospetto, guardingo e accorto.
Bloccato in strada a bordo di una Volkswagen Lupo, deteneva in casa circa 40
grammi di cocaina già suddivisa in oltre 40 dosi pronte da smerciare, occultate
all’interno di sette capsule in plastica, di quelle usate per contenere le sorprese degli
ovetti di cioccolata, trovati in un cassetto della sala da pranzo.
Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati anche trovati due bilancini
elettronici di precisione e la somma di 220 euro.
Al termine della verbalizzazione degli atti d’indagine, l’ex idraulico è stato collocato
agli arresti domiciliari, dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Un giardino intitolato al maresciallo Oreste Leonardi

Fu capo della scorta di Aldo Moro
Oggi alle ore 11, si è svolta la cerimonia di intitolazione ad Oreste Leonardi del giardino di via Malta angolo via Millio.
Leonardi, torinese di origine, maresciallo dei Carabinieri, nel 1963 venne designato capo scorta di Aldo Moro.
Perderà la vita il 16 marzo 1978, nell’agguato di via Fani ad opera di terroristi appartenenti alle Brigate Rosse.
La cerimonia di intitolazione, proposta dall’Associazione Europea Vittime del terrorismo, si è svolta presso l’Aula Magna “Mario Ciccarelli” dell’I.P.I.A. Giovanni Plana di via P. Braccini, 72/A, Torino.
Sono intervenuti la sindaca Chiara Appendino, il presidente del Consiglio Comunale, Francesco Sicari, la presidente della Circoscrizione 3, Francesca Troise il comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, Generale di Brigata Aldo Iacobelli e la sorella di Oreste Leonardi, Maria Grazia Leonardi.

L’Italia vista dalla polizia scientifica

ATTRAVERSO LE IMPRONTE, LE IMMAGINI E I SOPRALLUGHI
Le immagini dei momenti più drammatici e significativi della storia italiana, viste dall’occhio attento degli
analisti della scena del crimine della Polizia di Stato, sono al centro della mostra fotografica itinerante
“ Frammenti di storia. L’Italia attraverso le impronte, le immagini e i sopralluoghi della Polizia scientifica”.
L’omicidio di Giacomo Matteotti avvenuto nel 1924, il sequestro di Aldo Moro, il mostro di Firenze, le stragi
di mafia e quelle dell’eversione nera, fino ad arrivare al conflitto a fuoco che ha portato alla morte del
terrorista di Berlino, Anis Amri, sono solo alcuni degli eventi documentati dalle fotografie esclusive esposte
nella mostra che sarà in giro per l’Italia fino al 30 settembre.
Tra le dotazioni della Polizia scientifica, viene mostrato all’opera il Forensic Fullback, il veicolo destinato alle
scene del crimine più complesse con dotazioni tecnologicamente avanzate, basate sulla rivoluzione digitale.
L’iniziativa, inaugurata a Roma lo scorso aprile, è frutto del lavoro ultracentenario della Polizia Scientifica,
un’eccellenza del panorama mondiale, da sempre al servizio della sicurezza del cittadino.
Il 10 ottobre 2019, la mostra approda a Torino, presso il
Palazzo del Rettorato dell’Università degli
Studi Torino in Via Po 17
dove, in occasione della IV edizione del Festival della Criminologia, verrà
presentata alla presenza del Direttore della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato Francesco
Messina, del Direttore del Servizio di Polizia Scientifica Luigi Rinella e del Direttore del Festival della
Criminologia Angelo Zappalà.
Oltre ad illustrare le diverse esplicazioni della Polizia Scientifica, la mostra ripercorre anche eventi di cronaca
che hanno caratterizzato la storia della città di Torino e la sua provincia, quali per esempio l’incendio del
cinema Statuto che provocò la morte di 64 persone nel febbraio 1983 e lo schianto nell’ottobre del 1996 a
San Francesco al Campo di un Antonov 124, per citarne alcuni. Eventi che hanno visto un contributo della
Polizia Scientifica nella verifica della dinamica dei fatti.
Il percorso espositivo è arricchito dalle immagini, parte della mostra #Siamolanostramemoria, che narrano i
tragici avvenimenti che hanno segnato la città negli anni di piombo ed hanno portato alla morte di quattro
uomini della Questura di Torino (Giuseppe Ciotta, Giovanni Berardi, Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu).
Sarà possibile visitare la mostra da domani sino a sabato 12 ottobre.