Azhar Mohssine, il marocchino di 32 anni fermato dalla polizia a Torino per la morte di Fatima, la bimba di tre anni che giovedì sera è precipitata da un palazzo nel centro di Torino, resta in carcere. Il gip Agostino ha però riformulato l’accusa nei suoi confronti: non più omicidio volontario con dolo eventuale, come era stato ipotizzato al momento del fermo, ma omicidio colposo.
Addio a Luca, 19 anni. Una tragica morte
Luca Ferro aveva 19 anni e frequentava la quarta classe dell’Istituto tecnico economico ‘Calamandrei’ di Crescentino. Viveva a Verrua Savoia con la famiglia, i genitori ed un fratello più piccolo. Era un ragazzo gentile, educato, buono, in perfetta sintonia con i suoi compagni di classe, con tutti i problemi e le speranze della sua età. La sa vita si è interrotta sabato sera intorno alle 20 a causa di un terribile incidente stradale avvenuto nella frazione Mogol, in territorio del Comune di Brusasco, sulla strada provinciale 590 che da Cavagnolo porta a Brozolo. Il sinistro è avvenuto in un tratto dove, purtroppo, gli incidenti non sono infrequenti. La sua Opel Corsa si è scontrata frontalmente con la Passat condotta da L.C., un 44enne di Brozolo per cause che sono ancora in via di accertamento da parte dei carabinieri di Cavagnolo, Castiglione Torinese e del Nucleo radiomobile di Chivasso. Sul posto sono intervenuti anche il servizio 118 e i vigili del fuoco di Montanaro, Chivasso e Livorno Ferraris, in quanto nell’urto le due auto avevano avuto un principio (contenuto) di incendio. Per Luca Ferro, nonostante l’intervento dei soccorritori non c’è stato più nulla da fare mentre il conducente della Passat è stato trasportato all’ospedale di Chivasso ma non è in pericolo di vita. La morte del giovane sta suscitando un’enorme impressione in tutta la Valcerrina, a Crescentino e nel Chivassese, dove era molto conosciuto e benvoluto da tutti. Al momento non sono ancora state fissate le date delle esequie.
Massimo Iaretti
«Ormai i lupi non si fermano più nemmeno davanti alle stalle e aggrediscono le prede senza nulla temere».
E’ l’amara constatazione del presidente di Cia Agricoltori delle Alpi, Stefano Rossotto, di fronte all’ennesimo caso di predazione che questa volta non è avvenuto in montagna, ma ai piedi della collina torinese, a Monteu da Po, dove venerdi mattina il personale della cooperativa Agricola Corneliana, un allevamento di 250 capi bovini di razza piemontese, ha ritrovato agonizzante una vacca gravida di sei quintali, sventrata nella notte da un branco di lupi, secondo l’ipotesi accreditata dal veterinario che per primo è stato chiamato sul luogo dell’accaduto.
L’animale, che si trovava in stabulazione libera, è morto in mattinata, insieme al vitellino che portava in grembo, senza che nulla si potesse fare per salvarli e senza che ci fossero nemmeno le condizioni per la macellazione d’urgenza.
«Per quanto riguarda il possibile indennizzo del danno – osserva il direttore di Cia Agricoltori delle Alpi, Luigi Andreis -, esiste il bando regionale, scaduto il 3 dicembre scorso, che confidiamo venga riaperto in un prossimo futuro, includendo anche il presente periodo. Ma occorrerà che la Regione adegui le condizioni dei risarcimenti, comprendendo tra i beneficiari non solo più gli allevatori che esercitano il pascolo, ma anche chi subisce le predazioni nelle stalle, altrimenti, per questi ultimi, oltre al danno si aggiungerebbe la beffa».
Il presidente Rossotto ricorda l’azione che da tempo Cia delle Alpi svolge in tutte le sedi per denunciare il problema dei gravi danni prodotti dalla fauna selvatica alle aziende agricole, chiedendo l’istituzione di un commissario ad hoc per l’emergenza: «La situazione è fuori controllo – dichiara Rossotto –, non c’è più tempo da perdere, se le autorità continueranno a far finta di niente, molti agricoltori saranno costretti a chiedere le aziende».
35 giorni di prognosi al poliziotto che procede all’identificazione di un extracomunitario autore di furto in supermercato.
Non c’è molto da spiegare in verità, il responsabile di un furto, sorpreso in flagranza dalla vigilanza, semplicemente si rifiutava di fornire le proprie generalità e di lasciarsi trasportare da una volante dell’U.P.G.S.P. negli uffici di polizia per procedere agli atti relativi alla denuncia.
Questo rifiuto e questa ostinazione si manifestava in modo violento nei confronti dei poliziotti procurando la frattura di un dito ad un agente di polizia che veniva giudicata guaribile in 35 giorni.
Non esattamente una contusione, ma una vera e propria frattura grave, dolorosa e che ben rappresenta la difficoltà degli operatori di polizia che tutti i giorni subiscono ferimenti e lesioni da parte di soggetti che ben lungi dal volersi integrare e forse non intendo nemmeno farlo.
Come abbiamo già detto in altre occasioni, “qualcosa non funziona” se per identificare un soggetto autore di furto si debba finire in ospedale…
Vedremo cosa la legge prevedrà come punizione per queste lesioni. Nel frattempo il poliziotto non potrà lavorare per ben oltre 35 giorni per cui si ridurrà il suo già non entusiasmante stipendio e non avrà nessun rimborso trattandosi di un soggetto nullatenente.
Il Segretario del SIULP di Torino
Eugenio Bravo.
Muore a 19 anni nell’auto in fiamme
Orribile morte per un ragazzo di 19 anni che ha perso la vita in serata in un incidente stradale sulla provinciale 590 a Mogol di Brusasco. Il giovane guidava una Opel Corsa che ha preso fuoco dopo uno scontro frontale ed è rimasto incastrato tra le lamiere. L’altra vettura coinvolta è una Volkwagen Passat, che viaggiava verso Brozolo. Il ragazzo non è riuscito a mettersi in salvo. I vigili del fuoco hanno liberato il corpo ormai senza vita.
(foto archivio)
Dai dati aggiornati al 14 gennaio, in Piemonte i due terzi dei pazienti ricoverati per Covid in terapia intensiva non sono vaccinati
(ovvero si tratta di persone che non hanno aderito alla campagna vaccinale o hanno ricevuto soltanto una dose e quindi non hanno completato il ciclo primario).
In particolare, sui 147 ricoveri della giornata di venerdì 14 gennaio 102 riguardano pazienti non vaccinati (78 uomini e 24 donne), 45 sono invece pazienti vaccinati (25 uomini e 20 donne), ma con un quadro clinico serio per patologie pregresse.
DAL PIEMONTE
E’ morto a Vercelli Angelo Gilardino, noto chitarrista e compositore di 80 anni
Era ricoverato all’ospedale Sant’Andrea da alcuni giorni. Conosciuto in tutto il mondo, a livello concertistico e soprattutto nell’insegnamento e nella composizione, a Roma in dicembre era stato idealmente festeggiato per i suoi 80 anni in una serata in cui era stata eseguito un Concerto composto da Gilardino durante il lockdown. Il 16 ad Asigliano in occasione Gilardino aveva ricevuto la cittadinanza onoraria. In molti lo considerano erede musicale del grande Segovia.
Parcheggiatori abusivi multati
Due sanzionati nei pressi dell’Ospedale San Giovanni Bosco
Nei giorni scorsi, personale del Commissariato Barriera Milano, insieme a personale del Reparto Prevenzione Crimine e ad operatori della Polizia Municipale hanno effettuato un controllo straordinario del territorio finalizzato al contrasto dell’attività di “parcheggiatore abusivo” dinnanzi al nosocomio San Giovanni Bosco.
Nel corso del servizio, vengono identificate due persone: un cittadino italiano e un marocchino, entrambi con precedenti di polizia. I due soggetti vengono sanzionati per l’esercizio, senza autorizzazione, dell’attività di parcheggiatore nonché per le violazioni in materia di sicurezza delle città, con conseguente ordine di allontanamento previsto dalla norma.
Il cittadino straniero, inoltre, risulta inottemperante all’Ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale.
Il cittadino italiano, invece, per gli opportuni provvedimenti viene segnalato alla locale Prefettura anche perché munito di valida patente di guida.
In un analogo servizio, svolto nel pomeriggio del giorno successivo, il cittadino italiano verrà nuovamente rintracciato nelle stesse circostanze, venendo contravvenzionato in vista di misure maggiormente afflittive.
Cassaforte “a tempo”
I fatti accaduti nei giorni scorsi in zona Borgo Vittoria
Sono da poco passate le 2 quando un poliziotto libero dal servizio nota un uomo armeggiare su un oggetto voluminoso, successivamente riconosciuto come una cassaforte, e, dopo pochi istanti, tentare di caricarlo all’interno della propria vettura.
Questi però, vistosi osservato, si interrompe e, prima di risalire a bordo dell’auto, ne copre la targa con un panno.
L’operatore contatta il 112 NUE segnalando quanto appena accaduto. Nel frattempo, vede il soggetto, un cittadino italiano di 42 anni, ritornare nei pressi della cassaforte. La presenza dell’agente, però, lo costringe nuovamente ad allontanarsi. La fuga dell’uomo sarà interrotta poco dopo all’intersezione con via Belluno, dove verrà rintracciato dagli agenti della Squadra Volante.
Perquisito il veicolo, gli operatori rinvengono un palanchino, un cacciavite ed il panno precedentemente utilizzato per occultare la targa. Inoltre, accanto alla carta di circolazione, viene scoperta una carta prepagata priva dei dati identificativi dell’intestatario.
Nel corso degli accertamenti, emergono numerosi precedenti di Polizia del quarantaduenne e la revoca della patente di guida, motivo per cui è stato denunciato.
Recuperata la cassaforte, all’interno vengono rinvenuti oltre 3500 euro in contanti e materiale cartaceo, tra cui alcune ricevute da cui è stato possibile risalire al proprietario del contenitore, gestore di un esercizio commerciale della zona.
Una volta raggiunto il locale, gli agenti constatano dapprima il danneggiamento della porta d’ingresso, poi il registratore di cassa, estratto dalla sua sede, completamente svuotato.
Il quarantaduenne viene arrestato per furto aggravato e denunciato per possesso ingiustificato di chiavi alterate e ricettazione.
La Direzione Opere Difesa del suolo, Protezione civile Trasporti e Logistica della Regione Piemonte ha dichiarato lo stato di massima pericolosità incendi boschivi su tutto il territorio piemontese sulla base del livello di pericolo e dei prodotti forniti dal Centro funzionale regionale di Arpa Piemonte.
«Per la prevenzione degli incendi – sottolinea l’assessore alla Difesa del Suolo della Regione Piemonte Marco Gabusi – è fondamentale prestare la dovuta attenzione e rispettare le regole. Ogni cittadino può essere parte attiva nella difesa del territorio in caso di incendio segnalando tempestivamente al numero unico di emergenza 112 anche le prime avvisaglie di un incendio boschivo. Fornendo informazioni il più possibile precise tutti possiamo contribuire in modo determinante a limitare i danni all’ambiente, consentendo agli operatori di intervenire con tempestività».
Nei periodi di massima pericolosità sono vietate, entro una distanza di cento metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi, le azioni determinanti anche solo potenzialmente l’innesco di incendio, quali: accendere fuochi, accendere fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare apparati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale combustibile o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio; è vietata qualunque generazione di fiamma libera non controllabile nel tempo e nello spazio. Le violazioni dei divieti e l’inosservanza delle prescrizioni comportano l’applicazione di sanzioni amministrative da un minimo di euro 200 a un massimo di euro 2.000, oltre alle sanzioni penali.
Il Sistema Antincendi Boschivi AIB della Regione Piemonte è attualmente pienamente operativo e la fine dello stato di massima pericolosità sarà stabilita dalla Direzione Opere Difesa del suolo, Protezione civile, Trasporti e Logistica quando cesseranno le condizioni di rischio. «Un ringraziamento particolare – conclude l’assessore Gabusi – va agli oltre 5000 volontari organizzati in 217 squadre che costituiscono il corpo Antincendi Boschivi regionale e che proteggono ogni giorno i nostri territori e le nostre comunità con un impegno e una capacità la cui eccellenza è riconosciuta in tutta Italia».