CRONACA- Pagina 1006

Collegno, riaperte le Poste di via Martiri

E’ stato riaperto l’ufficio postale di Collegno in Via Martiri 30 Aprile, 77, a seguito di alcuni interventi di manutenzione straordinaria.

 

Gli interventi eseguiti si inseriscono nel contesto del più ampio piano di riqualificazione degli uffici postali attraverso il quale Poste Italiane intende presidiare il territorio con strutture adeguate a soddisfare esigenze ed aspettative dei propri clienti” ha dichiarato Paolo Bevilacqua, Direttore della Filiale di Torino 1 di Poste Italiane “ e segna una nuova tappa nel dialogo e nel confronto che avvicina ancora di più Poste Italiane al territorio, lungo un percorso fatto di impegni reali al servizio della crescita economica e sociale del Paese”.

“Si tratta di un risultato rilevante per la Città e soprattutto per i quartieri Centro Storico e Villaggio Dora. Un servizio, quello offerto da Poste Italiane, importante per garantire servizi diffusi e accrescere il presidio del territorio” – ha dichiarato il Sindaco Francesco Casciano.

 

“Questa riapertura è frutto del lavoro svolto in sinergia con Poste Italiane per venire incontro alle esigenze dei nostri cittadini. Un buon punto di partenza per un continuo miglioramento dei servizi territoriali, uno degli obiettivi di questa Amministrazione” – ha sottolineato l’assessore al Patrimonio e Progettazione Strategica Maria Luisa Mattiuzzo.

 

L’Ufficio di via Martiri 30 Aprile sarà disponibile per i cittadini secondo i consueti orari di apertura, dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato dalle 8.20 alle 12.35.

 

Il Sindaco Francesco Casciano, l’assessore Maria Luisa Mattiuzzo e i rappresentanti di Poste Italiane hanno presentato il servizio rinnovato mercoledì 14 ottobre davanti all’Ufficio di via Martiri XXX Aprile.

 

Nuove “Ecoisole Smart”… ed è subito crisi


Riceviamo e pubblichiamo / “Mi stanno giungendo numerose segnalazioni di criticità relative al nuovo sistema di raccolta rifiuti: ripercussioni negative sulle condizioni di pulizia delle aree circostanti ai bidoni e problemi dal punto di vista dello scorretto utilizzo del servizio. La situazione è critica per esempio in Spina Centrale (corso Gamba e dintorni), ma non solo lì. Ho presentato un’interpellanza in Sala Rossa”.

Non partono con il piede giusto le nuove “Ecoisole Smart”, ovvero le nuove aree di raccolta rifiuti che stanno facendo da apripista per il nuovo sistema di raccolta rifiuti cittadino. Osservazioni e lamentele cominciano ad arrivare copiose dai residenti, preoccupati dalle modalità organizzative del servizio e dalle negative ripercussioni, che già si stanno rendendo evidenti, sulle condizioni di pulizia delle aree circostanti alle nuove isole. Questa è la situazione, per esempio, che si riscontra in zona Spina Centrale: in corso Gamba e nelle vie limitrofe, territorio della Circoscrizione 4, la scorsa estate è stata introdotta la raccolta differenziata con le nuove campane di raccolta utilizzabili solo con un’apposita tessera “Eco Card”. Ogni cassonetto è destinato a raccogliere, rispettivamente, rifiuti indifferenziati, vetro, carta, plastica o residuo organico. Numerosissimi i casi segnalati di scorretto utilizzo delle ecoisole, con frequente abbandoni di rifiuti al di fuori e alla base dei nuovi cassonetti (che si aprono solo con apposita card e che, al momento, non paiono sufficienti per numero). Le mie domande alla Giunta, che risponderà prossimamente in Aula alla mia interpellanza sul tema: si aumenterà il numero di cassonetti o campane disponibili? Si incrementeranno i passaggi di Amiat? In caso di abbandono di rifiuti fuori dalle campane, come e in che modo si identificano e sanzionano i responsabili? Dovranno pagare i condomini di riferimento, nei casi di impossibilità di risalire al trasgressore “materiale” dell’abbandono?

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Forum Sviluppo, 40 indagati

La procura della repubblica  di Torino ha terminato  un’indagine relativa  a Giulio Muttoni, l’imprenditore noto per essere stato patron della società di spettacoli SetUp Live.

Sono quaranta gli indagati tra i quali l’ex assessore della giunta municipale di Piero Fassino (estraneo all’indagine) Enzo Lavolta, oggi candidato alle primarie Pd. I sospetti riguarderebbero la possibilità di avere turbato la gara del terzo forum mondiale dello sviluppo economico svoltosi  a Torino nel 2015. Secondo le indagini, Lavolta avrebbe favorito Muttoni nell’assegnazione della location dell’evento.

“Alt alle truffe” con Difendiamo il futuro

“ALT alle TRUFFE” II edizione + prevenzione & protezione Progetto territoriale per la divulgazione e la prevenzione di truffe

Riceviamo e pubblichiamo / L’associazione Difendiamo il Futuro è nata nel 2001 per rispondere all’esigenza di informazione e formazione culturale e sociale sempre più sentita in questi ultimi anni e diffusa a tutti i livelli della
società, tanto tra i giovani quanto tra gli adulti: la totale disponibilità delle informazioni, la
diseducazione all’analisi critica della realtà, l’eccessiva semplificazione di tematiche economiche e
sociologiche rischiano di disorientare le persone e di rendere loro impossibile formarsi un’opinione
fondata e strutturata dei grandi temi di attualità.

Il criterio di partenza dell’associazione, dunque è stata, fin dalla sua nascita, la ricerca costante ed
accurata di un approfondimento completo ed esaustivo sulle culture amministrative. L’associazione
persegue finalità di sviluppo sociale e promozione culturale. Forti di una lunga esperienza di
impegno solidale, e visto il successo della prima edizione di “Alt alle Truffe” che complessivamente
ha coinvolto circa 200 persone, che hanno compreso le caratteristiche socio territoriali, relative alla
sicurezza reale e quella percepita, le specificità delle singole aree e i punti sensibili con le priorità
maggiormente sentite dai singoli cittadini per la loro qualità di vita, vi presentiamo un progetto
integrato di informazione, prevenzione e autodifesa che ha già ottenuto molto successo in
occasione della prima edizione, suscitando viva attenzione e offrendo un servizio accessibile ma
rigoroso, con un linguaggio aperto a tutte le categorie dei cittadini; che consente di combattere
truffe e reati ai danni degli anziani e dei soggetti deboli, con una serie di consigli utili, frutto di una
ricca esperienza e di materiali scientifici in continuo aggiornamento, alcuni dei quali tratti da
percorsi divulgativi prodotti dall’Arma dei Carabinieri.

Il Generale Tullio Del Sette, ex Comandante dell’Arma Dei Carabinieri, ha ribadito più volte
l’importanza di porre delle azioni di prevenzione. Studi recenti anche in campo internazionale
confermano che chi è vittima di una truffa, oltre al danno economico sofferto, subisce una grave
serie di alterazioni della sua dimensione psicologica emotiva e relazionale.
Come riferito in più occasioni dalle forze dell’ordine durante gli incontri, sono soprattutto famiglie
sinti: nomadi con solide radici italiane che si tramandano “segreti e abilità” di generazione in
generazione che compiono episodi di truffa, pertanto l’impegno del nostro team multidisciplinare
va in due direzioni: 1) studiare le tecniche dei truffatori e monitorare i luoghi colpiti 2) affrontare un
approccio sistematico, per poter creare una banca dati aggiornata e offrire alle forze dell’ordine
maggiori strumenti per colpire i professionisti della stangata agli anziani, che molto spesso ripetono
le stesse tecniche così come gli autori, nella speranza di porre un freno a questo triste fenomeno.
Molti anziani per vergogna, oppure per il timore della disapprovazione sociale, temono la
presentazione della denuncia ed è solo la cultura, la formazione che si può acquisire una vera
consapevolezza per difendersi da queste insidiose forme di reato.

CONTENUTO
La scienza, la medicina e il generale miglioramento delle condizioni di salute e benessere della
popolazione hanno comportato uno straordinario allungamento dell’aspettativa media di vita, al
quale però si affiancano circostanze socio-culturali tendenzialmente avverse, alimentando la truffa,
che è costituita da 3 elementi: l’induzione in errore (la falsa rappresentazione della realtà), l’artifizio
o il raggiro ovvero l’inganno; infine la realizzazione di un profitto che è il vantaggio economico. Le
aree di indagine, riguardano caratteristiche della vittima (etnia, peso, altezza) l’occupazione, il luogo
di lavoro, gli orari, la situazione finanziaria, la rete amicale, le abitudini, gli hobbies il percorso
scolastico e i familiari; insomma tutte le fonti di informazione che possano stilare un profilo e dare
spunti sul movente del reo.

STRUTTURA DELL’EVENTO
Pertanto il progetto prevede la partecipazione, di un team multidisciplinare composto da cinque
figure che sono: Un Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, due consulenti legali (un avvocato civilista ed
un avvocato penalista), un tecnico esperto (serraturiere), una psicologa e il moderatore.
DESTINATARI

La nostra esperienza ha consigliato di organizzare gli eventi in luoghi di aggregazione tradizionali
come centri anziani, parrocchie o altri luoghi che la popolazione anziana colga e frequenti con
fiducia; la scelta dei centri anziani circoscrizionali pare poi molto utile in quanto i cittadini che vi
vengono coinvolti di solito per motivi ricreativi e di svago, apprezzano di poterne fruire per
confrontarsi con le forze dell’ordine ed esperti, effettuare segnalazioni, esprimere disagi ma anche
suggerimenti.

La scelta delle parrocchie ha funzionato assai felicemente in quanto la comunità parrocchiale
costituisce un punto di riferimento e gode della fiducia degli anziani che sono particolarmente
ricettivi ed attenti ai contenuti offerti nell’ambiente spirituale.

I 4 incontri sono organizzati in date concordate con la circoscrizione 8 della città di Torino e
dall’associazione Difendiamo il Futuro dal 15/10/2020 al 19/11/2020.

In conclusione si vorrebbe far rilevare come questa iniziativa, rappresenti un modo inedito ed
originale per coinvolgere la popolazione della circoscrizione in un progetto, che non è solo di
educazione ma di vera e propria autodifesa e di responsabilizzazione di potenziali vittime di truffe.

Minaccia il suicidio, poliziotto scongiura il gesto

I fatti sono accaduti la settimana scorsa

 

E’ martedì sera ed un uomo, all’interno della propria abitazione in zona San Paolo, minaccia il suicidio. E’ la moglie a contattare il 118.

Agli agenti della Squadra Volante giunti sul posto, la donna riferisce che il marito è barricato in bagno, con un coltello puntato alla gola. Trovando la porta chiusa dall’interno, la pattuglia raggiunge la finestra del locale dall’esterno, appurando la presenza dell’uomo, seduto su uno sgabello, con numerose macchie di sangue sul volto e sulle mani. Notata la presenza dei poliziotti, questi gli intima di andar via, iniziando a premere con la lama sulla trachea. Gli operatori, quindi, rientrano ed uno di loro, posizionandosi a ridosso della porta del bagno, intraprende un dialogo volto a stabilire un rapporto di fiducia. Dopo un primo scambio di battute, l’uomo confessa all’agente di aver pensato ad un gesto anticonservativo come unica soluzione per il suo problema. La complicazione a cui si riferisce riguarda una questione giudiziaria che lo vede coinvolto. L’operatore chiede all’uomo di poterne visionare gli atti. Al fine di conquistare ancor di più la sua fiducia, gli chiede di aprire la porta per mostrargli sul proprio cellulare l’articolo del codice penale che lo interessa e spiegargli la procedura da seguire al fine di tutelare la sua posizione. L’uomo inizialmente rifiuta ma poi alla proposta del poliziotto di fumarsi insieme una sigaretta, acconsente ed apre la porta. Contestualmente all’ingresso dell’operatore, questi indietreggia, incidendosi all’altezza della giugulare. Con scatto fulmineo, l’agente lo raggiunge, bloccandogli la mano che impugna il coltello. La lama cade in terra e con un calcio viene prontamente allontanata, scongiurando la possibilità di rientrarne in possesso. Personale sanitario giunto sul posto, trasporterà l’uomo al pronto soccorso in codice giallo

Le Fiamme gialle sequestrano diecimila articoli pericolosi

10.000 articoli non conformi, di dubbia provenienza e potenzialmente pericolosi per la salute, tra questi, centinaia di articoli per l’elettronica e la telefonia nonché materiale elettrico, il tutto già esposto per la vendita.

 

Questo il bilancio di un intervento della Guardia di Finanza di Torino che nei giorni scorsi ha perquisito la sede di grosso store, gestito da un imprenditore trentenne, dove venivano venduti articoli di varia natura, senza alcuna indicazione circa i dati dell’importatore, la presenza di materiali o sostanze pericolose, le modalità di smaltimento e, non da ultimo, le precauzioni d’uso che gli acquirenti dovrebbero rispettare per il loro utilizzo senza alcun rischio per la salute.

 

L’operazione condotta dai Finanzieri della Compagnia di Chivasso, ha interessato il punto vendita dell’azienda situato a Settimo Torinese. Nel corso dell’intervento sono stati cautelati migliaia di prodotti per l’elettronica, privi di qualsiasi etichettatura e di provenienza ignota, il tutto con evidenti rischi per la salute dei consumatori finali. 

 

Al termine dell’intervento sono stati 10.000 gli articoli di varia natura sequestrati.

Ora l’imprenditore, un trentenne di origini cinesi residente a Torino, rischia sanzioni sino a 70.000 euro.

L’operazione rientra nel quadro delle attività svolte dalla Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale e finalizzate a preservare il mercato da pratiche distorsive e lesive della concorrenza, proteggendo i consumatori dalla diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea.

Nuova Area Covid di Terapia Semi Intensiva al Mauriziano

Al Mauriziano nasce la nuova Area Covid di Terapia Semi Intensiva condivisa tra la Pneumologia (diretta dal dottor Roberto Prota) e la Medicina Interna (diretta dal dottor Claudio Norbiato) dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino.

Dopo soli due mesi di lavori di ristrutturazione ed ampliamento, iniziati su un progetto aziendale e supportati finanziariamente dalla Regione Piemonte, la nuova area vede un ampliamento dei posti letto (otto) con elevata concentrazione di tecnologie e risorse umane, in aderenza alle attuali Linee guida di accreditamento ed ai criteri nazionali ed internazionali di buone pratiche del settore.

L’Area rappresenta un ambiente di cura che permette l’impiego di tecniche di monitoraggio prevalentemente non invasive (mediante monitor multiparametrici, ecografia polmonare – cardio polmonare, ecc.) e dove viene impiegata preferenzialmente, ma non esclusivamente, la ventilazione meccanica non invasiva (NIV), da sola oppure integrata con tecniche di supporto non ventilatorio, ad esempio la High Flow Oxygen Therapy. Sono inoltre disponibili le moderne procedure interventistiche di vario tipo, quali broncoscopie, drenaggi toracici, accessi venosi centrali, ecc..

Tale dotazione tecnologica permetterà all’Area Covid di accogliere i pazienti che richiedono crescenti livelli di intensità di cure, quali l’insufficienza respiratoria severa e la necessità di supporto ventilatorio. Accanto alla dotazione tecnologica ed al know how dell’équipe, le attività sono disciplinate da un modello organizzativo integrato con le altre aree di assistenza dell’Azienda.

Il modello, differenziato in diversi livelli di intensità di cura specialistica dell’insufficienza d’organo, funziona in modo flessibile secondo la logica dello step down e step up ed ha dimostrato validità nel trattamento del paziente critico con polmonite grave da COVID-19, anche in presenza di multiple patologie associate, sia nella fase di acuzie che di dimissioni.

In ragione delle Linee di indirizzo ministeriali per il potenziamento della rete ospedaliera per l’emergenza Covid-19 e per futuri eventi epidemici-pandemici, l’Azienda ha quindi potenziato l’area semi intensiva, con pieno inserimento nella programmazione regionale in ambito semi intensivistico, puntando su un’elevata performance nella gestione dei pazienti critici, su un modello altamente specialistico e multidisciplinare, e su percorsi dei pazienti integrati e differenziati secondo il livello di intensità di cura.

 

Ecco la nuova giunta comunale di Venaria

Tempi stretti per la presentazione della nuova Giunta comunale.

A poco più di una settimana dal turno di ballottaggio, il sindaco Fabio Giulivi, a capo di una coalizione di centro destra, nella conferenza stampa di oggi, ha presentato la squadra dei suoi assessori.Evidente lo sforzo della nuova amministrazione, per velocizzare al massimo i tempi di composizione della Giunta, ed essere subito operativi. Atto dovuto nei confronti della Città, che dovrà affrontare tanti problemi, a partire dall’emergenza Covid. La Giunta è composta da assessori venariesi, che conoscono il territorio e che si impegnano a portare avanti il programma elettorale presentato alla cittadinanza.

Deleghe del sindaco Fabio Giulivi: Sicurezza – Salute – Personale – Polizia Municipale – Comunicazione – Protezione civile – Città metropolitana di Torino – Associazionismo e volontariato – Partecipate;

Vice Sindaco Gianpaolo Cerrini;

Sistema Educativo, Istruzione, Asili nido, Tutela degli AnimaliPolitiche giovanili, Disabilità e Pari Opportunità: Paola Marchese (Venaria Riparte), docente scuola dell’infanzia e primaria;
Bilancio e TributiFondi strutturali, Economato: Gianpaolo Cerrini (Lega), direttore di banca;
Lavori Pubblici, Viabilità, Piano del Traffico e Parcheggi, Edilizia privata, Urbanistica, Servizi cimiteriali, Patrimonio, Ambiente, Politiche gestione rifiuti, Sostenibilità Energetica: Giuseppe Di Bella (Fratelli d’Italia), imprenditore;
Attività Economiche ed Attività Produttive, Commercio, Lavoro, Turismo, Agricoltura: Monica Federico (Forza Italia), imprenditrice nel campo della ristorazione;
Politiche sociali, Politiche della terza età, Famiglia, Servizi demografici, Elettorale, Trasporti, Sport: Luigi Tinozzi (Unione di Centro), pensionato;
Cultura, Rapporti con la Reggia, Smart City, Servizio transizione al digitale, Arredo Urbano: Marta Santolin (Venaria Riparte), architetto esperta in restauro e processi di valorizzazione culturale;
Manutenzioni, Politiche della Casa, Quartieri e Recupero Periferie: Marco Scavone (Lega), imprenditore edile e artigiano.

Il prossimo passo istituzionale sarà il Consiglio comunale, in programma lunedì 19 ottobre 2020 alle ore 18:00 al Teatro della Concordia, in corso Puccini sn, in cui per la prima volta si riunirà la nuova assemblea consigliare della Città di Venaria Reale.

Incidente mortale in autostrada per due operai

Sono due gli  operai  di Torino deceduti  in un incidente stradale avvenuto  sull’autostrada Torino-Savona nel tratto tra Carrù e il bivio con l’A33 verso Cuneo

I due uomini viaggiavano su un furgone che ha abbattuto  il guard-rail. I soccorsi non hanno potuto salvarli. In corso gli accertamenti da parte della polizia stradale di Mondovì. Per liberare i corpi delle vittime dall’abitacolo è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco.

Ticket e organici Polizia, incontro in Regione

Riceviamo e pubblichiamo/ I sindacati di Polizia SIULP, SAP, COISP e FSP, hanno avuto un incontro molto importante e proficuo con l’Assessore alla Sicurezza Fabrizio Ricca presso la Regione Piemonte.

L’assessore Ricca ha perfettamente compreso la gravità della situazione e condiviso la denuncia sollevata dalle organizzazioni sindacali relativamente alla carenza degli organici della Polizia di Stato della provincia di Torino e in generale del Piemonte, Una carenza che si consolida, oltre alle scellerate politiche degli ultimi decenni relative al blocco delle assunzioni, anche alla luce dei prossimi pensionamenti e dell’elevata età media degli appartenenti alle forze dell’ordine, che rappresenta una seria condizione di preoccupazione e di pericolo per le istituzioni e per tutti i cittadini.

L’Assessore Ricca si è fatto parte responsabile e si è detto pronto, unitamente a queste OOSS, a coinvolgere il Presidente della Regione Alberto Cirio, impegnandosi ad intervenire presso il Governo affinché assuma le necessarie determinazioni volte a procedere, immediatamente, alle assunzioni di Agenti di polizia. Assunzioni che dovranno avvenire nel totale rispetto dei protocolli anti-COVID-19 ed attuabili anche mediante lo scorrimento di graduatorie del precedente concorso atteso che, le più invasive e rischiose prove pre-selettive sono già state espletate.
La criminalità dovrà sempre avere ben chiaro che lo Stato saprà garantire la sicurezza dei cittadini attraverso forze dell’ordine numericamente adeguate ed efficientemente equipaggiate.
Si è altresì sottolineato come i Commissariati di Torino e provincia siano già adesso in grandi e gravi difficoltà per far fronte alle esigenze di OP, controllo del territorio, attività investigative ecc., e gli altri Uffici di polizia non sono da meno rispetto alla lacuna organica.

Se dal Governo non dovessero arrivare segnali di comprensione e di lungimiranza verso l’attuale preoccupante situazione denunciata, queste OOSS, unitamente alle istituzioni e alle forze politiche responsabili a cui sta a cuore la sicurezza delle famiglie, degli anziani, delle donne e dei giovani, in sintesi alla serenità del consorzio sociale, intraprenderanno forti iniziative pubbliche per sensibilizzare l’opinione pubblica e indurre il Governo a scelte avvedute e oculate per il benessere dei cittadini, la serena convivenza civile e per lo sviluppo della società.

Una impellente e necessaria assunzione di Agenti di polizia per la sicurezza pubblica, ma anche per la sicurezza degli stessi uomini e donne in divisa i quali, sempre di meno e sempre più soli e con leggi che non li tutelano adeguatamente, devono affrontare situazioni di grande rischio e di quotidiane aggressioni mettendo sempre più a repentaglio la loro incolumità e l’efficienza del loro lavoro.

 

Infine, per quanto riguarda l’esonero del ticket sanitario previsto in caso di infortuni delle forze dell’ordine, queste OOSS hanno chiesto all’Assessore l’impegno di portare alla Giunta Regionale la questione sanitaria, che discrimina le forze dell’ordine rispetto a tutti gli altri lavoratori. La speranza è che anche la regione Piemonte, come già altre regioni d’Italia, decida di esonerare gli appartenenti alle forze dell’ordine al pagamento delle cure (ben oltre il codice bianco), derivanti dagli infortuni riportati nell’adempimento dei loro dovere, e cioè durante l’azione di prevenzione e repressione dei reati per la sicurezza dei cittadini.

 

L’Assessore si è detto assolutamente concorde a far comprendere alla Giunta Regionale la grande necessità, forse ancora poco chiara, di esonerare i tutori dell’ordine dalle cure per infortunio, esattamente come tutti gli altri lavoratori. Anche su questo le OOSS scriventi continueranno la loro opera di sensibilizzazione.

SIULP SAP COISP FSP