ilTorinese

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria


Michael
Cunninghan Day”  –La nave di Teseo-   euro 22,00

 

Cunningham, vincitore del Premio Pulitzer nel 1999 con “Le ore”, torna alla metafora temporale con questa storia scandita in tre date precise in cui troviamo un nucleo familiare che attraversa la pandemia del Covid.

Al centro sempre il 5 aprile, ma di tre anni che si succedono, 2019, 2020, 2021. E tre diversi momenti della giornata; mattina, pomeriggio e sera. In questo arco di tempo si muovono tre personaggi principali.

La coppia formata da Isabel e Dangenitori di Nathan e Violetche conosciamo all’inizio del libro, il 5 aprile  2019, nella loro casa a  Brooklyn. Una famiglia come tante altre, che si barcamena nel quotidiano e non è propriamente felice.

Al piano superiore vive il fratello di lei, Robbie, migliore amico di Nathan e omosessuale dichiarato, che ha appena visto naufragare la sua relazione con il fidanzato Oliver. Inoltre è in fase di trasloco per lasciare la mansarda che la sorella intende destinare a futura camera per il figlio.

Un distacco che non sarà indolore per nessuno dei protagonisti. Quando li ritroviamo l’anno dopo, Robbie è partito alla volta dell’Islanda dove resta bloccato dal lock down, lontano da tutti.

La forzata convivenza dettata dal virus incide anche sulla famiglia di Isabel, il cui fragile equilibrio è stato incrinato dalla partenza di Robbie che era il collante della famiglia. Ora in casa i rapporti affettivi si sfilacciano. La coppia si sfascia mentre i figli assistono al disastro, reagendo ognuno a modo suo per far fronte al malessere che serpeggia tra quelle mura.

Il terzo sipario si apre sempre il 5 aprile, la pandemia è superata e per molti la vita dovrebbe lentamente tornare alla normalità. Ma non sarà così per tutti…

 

 

Julius Taranto “Come ho vinto il Nobel”   -Blu Atlantide-   euro 19,00

E’ il libro di esordio di Taranto, giovane ex avvocato di Brooklyn che orchestra un romanzo intorno al dilemma morale e al “politicamente scorrettissimo” in cui ci si chiede se contino di più i risultati o come li si raggiunge.

La storia è decisamente provocatoria ed ha al centro il RIP, l’Istituto che accoglie tutti i cancellati vittime del  #Metoo in testa ai quali offre rifugio un eccentrico miliardario che ricorda tanto Elon Musk. EBw Rubin, ed ospita personaggi messi all’indice dalla società in una torre di 40 piani a forma fallica, dal cui attico si vede il tempio accademico di Yale.

Protagonista è Helen, brillante scienziata che conduce studi sperimentali di fisica sui superconduttori, a un passo da una scoperta rivoluzionaria e risolutiva per scongiurare la catastrofe climatica.

Suo mentore è il Premio Nobel Perry Smoot finito al centro di uno scandalo sessuale che lo ha spedito nella lista dei “cancellati”. A questo reietto della società l’ancora di salvezza viene offerta da Rubin che lo accoglie al RIP.

Helen decide di seguirlo e si trascina dietro pure il marito Hew.

Il seguito della trama irriverente è quello che accadrà nell’istituto dove ogni divieto è abolito, ci sono libertà di ricerca e di condotta individuale. Al RIP quasi nulla è vietato o considerato inappropriato; gli ospiti se la spassano alla grande, i professori possono imbastire relazioni con gli studenti e fare quello che vogliono.

Grazie alla sua immensa ricchezza il miliardario finanzia le ricerche dei reietti e scopriremo se è mosso da alti ideali e filantropia, oppure è solo un astuto affarista che dell’umanità se ne infischia altamente.

 

 

Liza Ginzburg    “Una piuma nascosta”   -Rizzoli-  euro 18,00

Ha più piani di lettura questo romanzo: storia di due solitudini che si intendono, la difficoltà di crescere, gli spigoli dell’adozione, le incomprensioni all’interno della famiglia, il ritrovarsi dopo anni e scoprire l’indissolubilità di legami antichi e sopravvissuti al tempo. Tutto narrato con la sensibilità e la scrittura profonda della nipote di Natalia Ginzburg.

Due i personaggi principali che per un periodo camminano un po’ insieme, poi si perdono e finiranno per ritrovarsi.

Lui è Tan, lo conosciamo quando ha 11anni, arriva da unorfanotrofio della Moldavia e viene adottato dai ricchi Manera che vivono nella splendida tenuta la Quercetana. Tan ha un passatodifficile, tanta rabbia in corpo, è ribelle, dolorosamente estraneo alla nuova agiata realtà che lo circonda e alla vita che lo attende.  Il suo rifugio è un’ostinata solitudine.

Chi riesce a capirlo meglio di tutti è Rosa, la figlia dei custodi della villa, che poco a poco fa breccia nei suoi silenzi. Con lui condivide spazi verdi ed entrambi conoscono i turbamenti dell’anima che comporta la fatica di crescere. Il loro è un legame affettivo profondo, fatto di giochi, amore per un linguaggio e un gergo che è solo loro. Poi c’è la buca profonda che Tan ha scavato in giardino ed elegge a luogo privatissimo, nel quale l’unica a poter entrare è Rosa per dividere tempo e pensieri con lui.

Tra le righe ci sono anche i rapporti dei due ragazzi con le loro famiglie, di estrazione diversa, ma molto legate. Rosa adora la colta e sensibile madre di lui, Tan invece apprezza la semplicità dei custodi. Poi la vita traccerà le distanze.

Tan e Rosa si ritroveranno molti anni dopo, ormai 30enni;  lui ha solcato il mondo alla ricerca di sé, lei è una dottoressa concentrata sul suo lavoro. E sarà un nuovo incontro carico di significato……-

 

Sally Bayley   “The Green lady”   -Edizioni Clichy–   euro 19,50

E’ l’ultimo capitolo della trilogia che l’autrice inglese dedica ai «libri che salvano la vita». Imbastisce una sorta di memoir che ripercorre il percorso da infanzia a età adulta, nel quale è importante il rimando alle sue antenate. Come la sua lontana parente Edna May Turner, spirito che insegna ad amare la natura ed ha uno sguardo poetico sul creato. Poi altre figure femminili che appartengono alla storia. Tutte le hanno insegnato l’amore per le parole e la natura.

La Bayley, con uno stile che travalica i generi letterari, racconta di sé tornando anche sulle orme dei suoi avi, insegnanti e spiriti guida, in una carrellata di personaggi. E ci svela come ha imparato ad amare natura, pioggia, sole, mare e spiaggia.

Compaiono, una dopo l’altra, donne che hanno attraversato la storia; come la suffragetta Mary Neal, l’attrice Margaret Rutherford e la poetessa Stevie Smith. E ci sono pagine bellissime anche sul pittore della luce Joseph  Mallord William Turner. Storia di un’educazione  artistica che non lascia indifferenti.

 

Storia e rinascita del Castello di Lucento, con Varaldo al “Pannunzio”

LUNEDÌ 25 MARZO ALLE ORE 18 al Centro Pannunzio in via Maria Vittoria 35 h verrà trattato il tema “LA STORIA DEL CASTELLO DI LUCENTO E IL SUO PROGETTO DI RINASCITA. Interverrà Tommaso VARALDO (nella foto), presidente della Fondazione AIEF per l’infanzia e l’adolescenza, con il Centro di Documentazione Storica della Circ. 5 della Città di Torino. Introdurrà Edoardo Massimo FIAMMOTTO.

Le torinesi ribelli. Diciannove storie per ricordarle

A cura di Loredana CELLA

Prefazione di Silvia GARBARINO

Diciannove racconti che danno voce ad una galleria di torinesi “ribelli”: protagoniste più o meno conosciute che hanno superato convenzioni, luoghi comuni e discriminazioni per affermare la loro autonomia di pensiero e di azione.

Un libro che è al tempo stesso antologia e romanzo, reale e immaginifico. Ritratti di donne capaci e caparbie, che apparentemente nulla hanno da condividere se non il fatto di essere libere nel bene e nel male, nel giusto e nell’errore.

Troviamo le storie delle Tabacchine della Manifattura Tabacchi, che con le loro battaglie hanno segnato una nuova cultura del lavoro, e delle Caterinette, le giovani sartine o modiste, molto numerose quando Torino era la capitale della moda italiana e chiamate così perché in Francia le apprendiste sarte avevano scelto come patrona santa Caterina di Alessandria (il racconto trae spunto dalla triste vicenda di Mariuccia Ferrero, morta a 16 anni dopo essere rimasta ustionata nell’incendio dell’atelier in cui lavorava: possedeva un canarino di nome Ciribiribin, che divenne una canzone che fece il giro del mondo)

Nobildonne come la regina senza corona Adelaide di Susa, che ebbe un ruolo fondamentale in una delle vicende della Lotta per le Investiture, accompagnando Enrico IV dal Moncenisio a Canossa(era il gennaio del 1077), e la madama reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, denigrata come donna ambiziosa e amante del potere, madre senza amore, spendacciona e scialacquatrice amante lasciva, ma che in realtà seppe preservare il regno da guerre sanguinose.

Donne che sono state pioniere nei loro campi, come Maria Velleda Farnè, la prima donna a laurearsi in medicina all’Università di Torino e la seconda in Italia (era il 1878), unica donna presente con un suo ritratto marmoreo nel palazzo del rettorato dell’Università di Torino; Alessandra Re Boarelli, detta Nina, nobildonna borghese che nella seconda metà dell’Ottocento sfidò convenzioni e pregiudizi e scalò il Monviso nell’agosto del 1864, prima alpinista italiana; la la “signora al volante” Ernestina Prola Macchia, prima donna a prendere la “licenza per guidare” nel 1907; Ada “Sayonara” Pace, unica donna a correre in macchina negli anni Cinquanta, vincendo e infischiandosene delle invidie (vinse, tra le altre corse, la Torino-Sanremo nel 1951, il Rally di Sestriere nel ’59, la Targa Florio nel ’60. Nello stesso anno vinse la Coppa d’Oro Aci Modena e il secondo e terzo classificato disertarono la premiazione per non salire sul podio dietro a una donna); Lidia Poët, che si laureò nel 1881 in Giurisprudenza a pieni voti e che nel 1883 divenne la prima donna italiana “ammessa all’avvocatura; Camilla Ravera, prima donna a diventare segretaria di un partito politico (il PCdI nel 1927) edonna nominata senatrice a vita nel 1982.

Artiste come la pittrice Evangelina Gemma Alciati, prima donna ammessa all’Accademia Albertina, una vita passata a rompere catene; la scandalosa Carol Rama, Leone d’oro alla carriera a Venezia nel 2003; la traduttrice e talent scout Fernanda Pivano, che ebbe un ruolo fondamentale nel far conoscere la letteratura d’oltreoceano (nel libro si raccontano i suoi difficili esordi durante il fascismo a causa delle traduzioni di autori considerati scomodi); il Trio Lescano (le tre sorelle Alexandrina, Judith e Katharina Leschan), i cui scanzonati motivetti segnarono un’epoca della canzone italiana rimanendo nell’immaginario collettivononostante una carriera molto breve; la soubrette Isa Bluette, al secolo Teresa Ferrero, star dell’operetta e della rivista negli anni Venti e Trenta.

E poi il Premio Nobel Rita Levi Montalcini; Ada Prospero, staffetta partigiana, medaglia d’argento al Valor Militare, vicesindaco di Torino, cofondatrice dell’Anpi e moglie di Piero Gobetti; Helen Konig Scavini, soprannominata Lencina, fondatrice nel 1919 della prestigiosa fabbrica Lenci.

Il volume si chiude con una ribelle dei nostri giorni, la “ragazza del fiume” Elisabetta Brugo, campionessa di canottaggio, insegnante e allenatrice.

 

Sono molte le donne che hanno contribuito a costruire la Storia di Torino. Alcune si sono trovate eccezionalmente in posizioni di potere e hanno saputo determinando il futuro della loro città. Ma tante battaglie sono state condotte in famiglia o in società, per difendere le proprie scelte personali contro il pregiudizio o un ordine costituito, per uscire dai ruoli attribuiti dalla tradizione, per essere libere di seguire la propria vocazione, per affermare se stesse, aprendo la strada che altre donne hanno percorso dopo di loro. È così che hanno dato una svolta non solo alla loro vita, ma alla storia. Gli autori e le autrici di queste pagine ne restituiscono, ciascuno con il proprio stile, la vitalità, il coraggio, la determinazione che ha permesso loro di affermare diritti e desideri oltre ogni difficoltà, e di diventare oggi un esempio da non dimenticare

A cura di Loredana Cella

Racconti di:

Athena Barbera, Bruna Bertolo, Graziella Bonansea, Loredana Cella, Monica Cerutti, Graziella Costanzo, Silvia De Francia, Aurora Frola, Dario Lessa, Antonella Manduca, Ezio Marinoni, Eva Monti, Patrizia Monzeglio, Eros Pessina, Laura Pompeo, Franca Rizzi Martini, Elena Rossi, Caterina Schiavon, Alessandra Zanettini.

Schede biografiche delle protagoniste a cura di Cinzia Ballesio.

Prefazioni di Silvia Garbarino, giornalista e Segretaria dell’Associazione Stampa Subalpina, e di Ornella Toselli,Presidente della Consulta Femminile della Regione Piemonte.

Copertina di Giovanna Binello

I diritti d’autore saranno devoluti a International Help onlus a sostegno delle sue attività.

160 pagine – € 16,00

www.neosedizioni.it

Bonus mutuo 2024, tutte le novità

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Nel 2024, il governo ha predisposto un incentivo fino a 760 euro per i titolari di mutui. Questo importo può essere ottenuto come rimborso per coloro che sostengono l’onere di un mutuo per l’acquisto della propria residenza.

L’incentivo legato al pagamento del mutuo è correlato alle agevolazioni fiscali. Infatti, la normativa prevede detrazioni sugli interessi del mutuo ipotecario stipulato per l’acquisto della casa adibita a residenza.

Per ricevere un rimborso Irpef fino a 760 euro, è necessario che il mutuo ipotecario sia stato sottoscritto non più di 12 mesi prima dell’acquisto dell’immobile posto a garanzia. È quindi possibile acquistare prima l’immobile e stipulare il relativo contratto di mutuo entro 12 mesi, oppure stipulare il contratto di mutuo acquistando l’immobile nei 12 mesi successivi.

Più che un bonus vero e proprio, si tratta di un’agevolazione fiscale che consente di detrarre, nella dichiarazione dei redditi, gli interessi passivi versati alla banca, nonché le relative spese e oneri accessori. In pratica, lo Stato ti restituisce una parte di tali interessi, fino a un massimo di 4.000 euro all’anno. Per essere più precisi, la detrazione fiscale viene calcolata al 19% su un importo massimo di 4.000 euro, che equivale a un rimborso potenziale di 760 euro.

Questa detrazione si applica nell’anno in cui le spese sono state effettivamente sostenute, indipendentemente dalla data di scadenza.

Inoltre, un’altra condizione fondamentale per ottenere il bonus è che entro 12 mesi dall’acquisto, l’acquirente destini l’immobile ad abitazione principale per sé stesso o per i suoi familiari. Senza questa destinazione, il beneficio non è concesso. È possibile portare in detrazione anche gli interessi passivi del mutuo se qualche familiare ha mantenuto la residenza nell’abitazione.

Gli “interessi passivi del mutuo” si riferiscono agli interessi che il mutuatario deve pagare alla banca come compenso per aver ricevuto il denaro necessario per l’acquisto dell’immobile. Questi interessi costituiscono il costo associato all’utilizzo dei fondi ricevuti. La porzione degli interessi che può essere detratta rappresenta l’ammontare pagato annualmente alla banca attraverso le rate del mutuo. Tale quota di interessi è detraibile fino a un massimo di 4.000 euro, che corrisponde al valore massimo di 760 euro per il rimborso Irpef.

Conformemente alla normativa vigente, il diritto alla detrazione degli interessi passivi dei mutui spetta al proprietario dell’immobile, al titolare del contratto di mutuo e a coloro che risiedono effettivamente nell’abitazione. È da sottolineare che se si cambia la propria residenza dopo aver iniziato a beneficiare della detrazione, quest’ultima viene automaticamente revocata.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

La Regione: “Grazie ai donatori il Piemonte eccellenza nella raccolta di sangue”

«Nel programma nazionale di autosufficienza di sangue ed emoderivati 2023, la Regione Piemonte è entrata a far parte del gruppo delle Regioni più virtuose, assicurando indici superiori ai target nazionali di 40 unità di GR per 1000 abitanti e 17 Kg di plasma conferito, sempre per 1000 abitanti».

Lo ha comunicato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, intervenendo a Saluzzo all’assemblea provinciale dei donatori di sangue Avis, insieme al presidente della Regione Alberto Cirio.

Complessivamente, nel 2023 i donatori di sangue in Piemonte sono stati 117.335 (114.269 nel 2022) andando a recuperare la situazione pre-Covid.

E’ inoltre cresciuto il contributo all’autosufficienza della Regione Sardegna (12.324 unità cedute nel 2023 contro le 11.440 del 2022), con previsione di aumento ulteriore nel 2024.

«Nel 2023 – ha osservato l’assessore Icardi – è continuata la collaborazione tra Rete trasfusionale pubblica e Associazioni dei donatori nell’attuazione del Progetto Pilota varato nel 2021, tramite le Cabine di Regia trasfusionali di Area, per contrastare le criticità registrate in Piemonte sulla raccolta di sangue e plasma a causa soprattutto della carenza di personale sanitario dedicato. Per quanto riguarda il conferimento di plasma per la produzione di farmaci emoderivati, l’incremento è stato del 5,8%, con un apporto di 75.549 kg rispetto ai 71.381 dell’anno precedente. E nei primi mesi del 2024 la tendenza al miglioramento risulta confermata».

L’assessore Icardi ha inoltre ricordato che è stata avviata la seconda edizione del Master in Medicina Trasfusionale per infermieri, sempre in collaborazione con l’Università di Torino, integrata da un Master dedicato ai tecnici di laboratorio sulla produzione degli emocomponenti.

«Tutto quanto realizzato – ha detto l’assessore Icardi – è stato possibile soprattutto grazie alla generosità e sensibilità dei tanti donatori piemontesi, che permettono al sistema Piemonte di essere annoverato tra i migliori in Italia».

 

Ma ve la immaginate la Juventus a Milano?

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Le dichiarazioni di Francesco Calvo, Managing Director Revenue & Football Development della Juventus, in esclusiva a Calcio e Finanza: “A livello prettamente commerciale Milano offre opportunità superiori rispetto a Torino. Ogni tanto sogno di essere a Milano come società, ma ci sono già due squadre e non ci sarebbe spazio. Detto questo, siamo orgogliosi di poter rappresentare Torino nel mondo, una città a cui siamo storicamente molto legati e che anche i nostri tifosi, italiani e internazionali, considerano casa”. Le parole dell’alto dirigente bianconero hanno già fatto infuriare i tifosi juventini. E già si scatena il dibattito sotto la Mole: “dopo la moda, il cinema, la televisione, ci manca che anche la Juve emigri a Milano”.  È vero che Calvo ha parlato di un sogno. Ma, si sa, i sogni sono desideri. E non c’è dubbio che, rispetto a Torino, Milano offra ben altre opportunità un po’ in tutti i campi. Chissà…

“Cucciole” di Cheerleader alla conquista di Praga

 

Le allieve di Federica Rossi del Dynamite Club di via Sant’Anselmo 25 a Torino hanno conquistato la medaglia di bronzo al Praga Cheer Open.

Federica Rossi, vulcanica ballerina, allenatrice e anche foodblogger (la trovate su Instagram come @foodfede), ha portato a Praga le sue allieve che hanno conquistato il terzo posto nella categoria double freestyle.

Le giovani allieve hanno lavorato duramente e il successo cecoslovacco le ha ripagate di tanta fatica. Non lasciatevi ingannare dall’età (la più piccola ha 9 anni e la più grande 20 anni). Queste giovani atlete hanno grinta da vendere e sono già proiettate verso il prossimo traguardo.

“Ogni anno le ragazze migliorano sempre di più, sia a livello mentale che a livello tecnico. Si allenano tre volte alla settimana per un totale di 7 ore, un grande impegno considerando anche gli studi in cui tutte quante ottengono ottimi risultati. Campionesse nello sport e nella vita” ha dichiarato orgogliosa Federica Rossi.

Adesso si torna in palestra per altri mesi di duro allenamento sognando di gareggiare ad Atene. Congratulazioni e in bocca al lupo per la prossima sfida.

LORI BAROZZINO

Asportato rene al bimbo di due anni caduto dal balcone

Il bimbo di due anni caduto dal balcone a Gassino Torinese, a seguito dell’aggravarsi delle condizioni, al Regina Margherita di Torino ha subito l’asportazione del rene sinistro.  Le sue condizioni ora sono critiche ma stabili.