ilTorinese

Ambiente, risorse idriche e rifiuti: circa 274 milioni nel triennio

La commissione Ambiente, presieduta da Sergio Bartoli, ha espresso parere favorevole a maggioranza su Defr e Bilancio di previsione relativamente alle materie: ambiente, risorse idriche e rifiuti.

Sergio Bartoli, presidente V Commissione Ambiente

L’assessore all’Ambiente Matteo Marnati ha presentato ai membri della commissione i finanziamenti del prossimo triennio e le linee guida che la Giunta intende seguire.
Il bilancio di previsione 2025-2027 prevede risorse per quasi 274 milioni di euro, comprensivi di fondi statali, regionali ed europei (Fesr), di cui circa 108 milioni per il solo 2025.
Gli obiettivi principali sono così sintetizzabili: accompagnare la transizione del sistema produttivo piemontese verso un modello in grado di coniugare competitività e sostenibilità, favorire la transizione energetica e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, curare il patrimonio culturale e ambientale e la resilienza dei territori.
I principali ambiti di attività saranno: tutela del territorio e recupero ambientale (22 milioni in tre anni), rifiuti (più di 8 milioni di euro di fondi regionali in tre anni), qualità dell’aria (31 milioni nel 2025 e 5 nei due anni successivi), per la tutela delle risorse idriche (più di 20 milioni all’anno per tre anni).
L’assessore Marnati ha concluso il suo intervento elencando i numerosi bandi tuttora aperti e quelli che verranno pubblicati a breve su diverse materie, tra cui il Bando Bonus Trasporto Pubblico Locale (TPL) che chiuderà il 30 aprile prossimo ed ha una dotazione finanziaria di quasi 24 milioni di euro per l’installazione delle black box Move IN per il monitoraggio dei veicoli inquinanti.
Diversi consiglieri sono intervenuti per chiedere chiarimenti dall’assessore soprattutto su bonifiche dall’amianto, bacini idrici e impianti idroelettrici e impianti per i rifiuti: Marco Protopapa (Lega), Mauro Fava (Fi), Gianna Pentenero (Pd), Alberto Unia (M5s), Alice Ravinale (Avs), Gianna Gancia (Lega), Domenico Ravetti (Pd), Simona Paonessa (Pd), Vittoria Nallo (Sue), Mimmo Rossi (Pd).

Altroconsumo: Borello, il supermercato preferito per la qualità della carne

Informazione promozionale

Anche quest’anno, grazie all’indagine di Altroconsumo, Borello Supermercati è stato confermato come il supermercato preferito per la miglior qualità della carne!

Fiorenzo Borello, grazie alla sua lunga esperienza di macellaio, ha scelto di affidarsi a Vallcarni per i suoi punti vendita, riconoscendo in questa azienda un punto di riferimento e di eccellenza.


Da oltre trent’anni, Vallcarni affianca Borello, curando ogni fase della lavorazione nei minimi dettagli per portare il meglio della carne bovina sulle vostre tavole.

“Un sentito ringraziamento a tutti i nostri clienti per la fiducia che ci viene dimostrata ogni giorno!”, commenta il responsabile della catena di supermercati  Fiorenzo Borello.

La distruzione dei giardini Alimonda

La distruzione degli arredi urbani in cemento posizionati nel Giardino Alimonda è finita, è giunta al capolinea….ora si toglie tutto!

Questa mattina alcuni operai del Comune, con la supervisione della Polizia Municipale, hanno tolto tutti gli arredi in cemento posizionati tempo fa dalla Città per rendere “vivibile” il Giardino e per fare socializzare le persone.

 


Erano stati posizionati tavoli e sedute in cemento con lo scopo di non poterle rompere, ma le bande di ragazzi che dovevano “rendere vivibile il Giardino e socializzare” sono riusciti a distruggere tutto, tempo fa avevo comunicati i fuochi serali e tanto altro. Sempre tutto nell’indifferenza della Città.
Anche le panchine in legno sono mezze distrutte, toglieranno anche poi tutte le panchine???
Non basta un campetto da pallavolo e arredi nuovi per rendere “vivibili” i Giardini Alimonda, ma ci vuole il controllo del territorio, una progettazione a 360° sennò tutto si vanifica.

Presenterò nei prossimi giorni un’Interpellanza nel Consiglio della Circoscrizione 7 per avere dati su quanto è costata la riqualificazione urbana, peraltro durata poco e MAI servita allo scopo prefissato.
Gli operatori Amiat al mattino si trovano sempre una situazione inaccettabile e fanno ciò che riescono
I cittadini sono esasperati sempre di più nell’indifferenza della Città, come gruppo FdI in Circoscrizione 7 avevamo proposto il Daspo Urbano ma alla Maggioranza in Circoscrizione 7 e Città non interessa e lo hanno bocciato, così non è possibile continuare, la situazione non è più accettabile.
Alle tante parole ci vogliono FATTI per rendere questo pezzo di territorio nuovamente “vivibile”

PATRIZIA ALESSI CAPOGRUPPO FDI CIRCOSCRIZIONE 7

A caccia senza porto d’armi: arrestato

In auto con fucile e munizioni. In casa altre armi e colpi illegalmente detenuti
Levone (TO) – Aveva molto probabilmente finito di cacciare da poco il quarantaseienne che, domenica pomeriggio, è stato fermato da una pattuglia dei Carabinieri della Tenenza di Settimo Torinese a bordo della sua auto. Il controllo alla circolazione si è infatti dopo poco trasformato in una più approfondita perquisizione veicolare, dato che sui sedili posteriori era poggiata una giacca da caccia con dentro 11 cartucce da caccia” a pallini” calibro 12 e nel porta bagagli una doppietta a canna liscia, senza matricola, con all’interno due bossoli già esplosi.
Nella giacchetta indossata dall’uomo, invece, i militari hanno trovato un’ulteriore cartuccia “a palla” calibro 12 e 4 cartucce “a pallini” del medesimo calibro. Tutti presupposti che hanno poi portato i Carabinieri della Tenenza ad estendere la perquisizione a casa, nel comune di Ciriè; lì, adiacente all’ingresso, i militari hanno trovato un fucile calibro 16, perfettamente oliato e funzionante, pronto all’impiego e, vicino alla camera da letto dell’uomo, 15 cartucce “a pallini” calibro 12, 2 cartucce calibro 16, 3 bossoli di cartucce calibro 12, una scatola di pallini per fucile, una scatola con 18 cartucce calibro 16 e, infine, una pistola ad aria compressa.
Il quarantaseienne, privo di qualsiasi autorizzazione e di licenza, è stato tratto in arresto perché gravemente indiziato di detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo e, contestualmente, denunciato a piede libero per detenzione abusiva di munizioni.
Le armi e le relative munizioni sono state sequestrate e l’uomo è stato collocato al regime degli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Casa, a Torino prezzi in crescita del 2%. Aumentano anche gli affitti

Le previsioni immobiliari del 2025, secondo Tecnocasa, attestano la presenza di un mercato con 710 – 720 mila compravendite e prezzi tra lo 0% e il +2%.

“Il desiderio di comprare casa – afferma Fabiana Megliola, responsabile ufficio del Centro Studi di Tecnocasa- resiste nel tempo agli avvenimenti macroeconomici e geopolitici e tra fiducia dai segnali che arrivano dal mercato del credito. I potenziali acquirenti , quindi, guardano all’acquisto con più ottimismo , sebbene debbano considerare l’atteggiamento ancora prudenziale degli istituti di credito rispetto alla valutazione del rischio dell’immobile e di chi necessita il mutuo. Il prolungamento fino al 2027 dei mutui per i giovani garantiti dal fondo CONSAP, lascia ben sperare per le fasce d’età più basse”.

“Riteniamo che le compravendite nel 2025 – spiega Fabiana Megliola – non si allontaneranno dai volumi del 2024, salvo imprevisti e inattesi eventi, chiudendo intorno a 710-720 mila scambi. Sarà importante capire come evolverà l’economia per la quale si prevede una crescita non ancora robusta, che trend avrà l’inflazione e in che direzione è andrà la fiducia di imprese e consumatori”.

Per quanto riguarda i prezzi, l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa prevede ancora un leggero incremento per il 2025, per il quale si potranno confermare trend emersi nel 2024. Le abitazioni che non rispondono a criteri di qualità richiesti dai potenziali acquirenti potranno subire delle riduzioni di valore, in particolare se necessitano di importanti lavori di riqualificazione. Al contrario ci aspettiamo rialzi per le tipologie signorili, di nuova costruzione in buono o ottimo stato, efficienti dal punto di vista energetico e inseriti in contesti serviti. A contribuire alla tenuta dei valori la bassa offerta che si sta sperimentando dopo la corsa all’acquisto degli ultimi anni. Il gap tra le richieste dei proprietari e la diminuita disponibilità di spesa, in particolare in alcune metropoli, potrebbe portare a un allungamento dei tempi di vendita che gli operatori del Gruppo Tecnocasa hanno avvertito già nel 2024.

I prezzi a livello nazionale sono previsti in leggero aumento nel 2025, tra 0% e 2%. A Torino il 2%. Anche nei Comuni dell’hinterland delle grandi città, in particolare si garantiscono buoni collegamenti, ci potrà essere un rialzo dei valori dal momento che attirano acquirenti alla ricerca di soluzioni abitative più economiche e confortevoli. L’investimento immobiliare ritenuto ancora interessante, sia nella modalità destinata alla locazione breve, sia quella a lungo termine, anche se potrebbe ampliarsi la platea di chi, avendo optato negli anni scorsi per la prima possibilità, deciderà di spostare sul mercato della locazione a lungo periodo. Previsioni buone anche per le località turistiche, dove si rileva ancora un discreto interesse da parte degli acquirenti stranieri.

I canoni di locazione dovrebbero continuare a salire grazie a una buona domanda che, ancora una volta, fronteggerà una minore offerta. Questo potrebbe avvenire nelle città con un’elevata presenza di turisti e il cui mercato non sia saturo, e laddove ci siano immobili lasciati vuoti per volontà dei proprietari. La qualità dell’offerta abitativa in locazione giustificherà valori più elevati, compatibilmente con la sostenibilità degli stessi. Nelle grandi città prevediamo, nel 2025, un rialzo dei valori tra il 4 e il 6%.

 

Mara Martellotta

 

PREVISIONI PREZZI IMMOBILIARI 2025

GRANDI CITTÀ

Min %

Max %

BARI

0

+ 2%

BOLOGNA

0

+ 2%

FIRENZE

+ 2%

+ 4%

GENOVA

0

0

MILANO

+ 2%

+ 4%

NAPOLI

+ 1%

+ 3%

PALERMO

0

0

ROMA

0

+ 2%

TORINO

0

+ 2%

VERONA

0

+ 2%

MEDIA GRANDI CITTÀ

0

+ 2%

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Al Regio “L’elisir d’amore” di Donizetti nella nuova produzione di Daniele Menghini

Per la prima volta coprotagonisti i burattini e le marionette della famiglia Grilli

 

Al Teatro Regio di Torino debutta stasera, martedì 28 gennaio, in scena fino al 5 febbraio 2025, “L’elisir d’amore”, melodramma giocoso in due atti di Gaetano Donizetti sul libretto di Felice Romani. L’opera è presentata nel nuovo allestimento, firmato da Daniele Menghini, in coproduzione con il Teatro Regio di Parma. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio salirà il Maestro Fabrizio Maria Carminati e Ulisse Trabacchin istruisce il Coro. I protagonisti sono Federica Guida (Adina), René Barbera (Nemorino), Paolo Bordogna (Dulcamara), Davide Luciano (Belcore) e Albina Tonkikh (Giannetta).

“L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti esplora il tema della gioventù attraverso i suoi protagonisti e le loro esperienze di amore, ambizione e crescita personale. Nella visione di Daniele Menghini, Nemorino, fragile e puro, si rifugia in un mondo di marionette. L’allestimento, unendo tradizione e inventiva trasforma il percorso di Nemorino in un racconto di formazione universale e, a sua volta, il racconto d’amore in una fiaba onirica popolata da burattini e marionette, reinventando il mondo di Nemorino come un “mondo di legno” in cui il protagonista plasmerà i personaggi della sua storia con la fantasia.

Daniele Menghini ha dichiarato: “Perché in un’opera che vuole avere un carattere buffo, giocoso troviamo un’aria come ‘una furtiva lagrima’? Perché sprofondiamo in quell’abisso a pochi minuti dalla fine? E cosa scopriamo in quel baratro sull’animo del protagonista? Queste domande mi hanno costretto ad aprire un dialogo profondo con la natura di un personaggio nuovo come Nemorino […], uomo fragile che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo, un giovane alla ricerca di sé stesso, un uomo troppo sensibile che cerca rifugio dal cinismo della realtà, un nascondiglio dagli occhi disincantati dei suoi simili, lontano dai giudizi della gente. Forse un artista, forse no, ma sceglie un palcoscenico come tana. Non sa come si vive là fuori, non sa come si ama, come fare allora? Rimesso in funzione un vecchio banco sega della falegnameria del teatro, comincia a costruirsi un mondo possibile in cui vivere, dove poter finalmente amare; un mondo di legno che risponde ai suoi desideri e prenda le forme della sua fantasia […]. Tutti i personaggi sono intagliati dalla mano di Nemorino, plasmati dalla mano di un uomo che diventa demiurgo e autore della sua storia. Si tratta di una sorta di Geppetto contemporaneo che si troverà a fare i conti con l’intemperanza delle sue creature proprio nel momento in cui, grazie alla magia della musica, esse prendono vita”.

Tra le novità assolute di questo allestimento vi è la presenza in scena dei burattini della Fondazione Marionette Grilli di Torino, capaci di creare un dialogo costante tra personaggi e cantanti. In scena prenderanno vita ben 30 burattini e marionette manovrato da Augusto Grilli. Alcuni esemplari provengono dalla storica collezione del Settecento, mentre altri sono stati realizzati appositamente per questa produzione, distinguendosi dall’originale andata in scena a Parma. Alcuni burattini raggiungono anche il metro di altezza.

L’opera è ispirata al dramma “Le philtre” del contemporaneo Eugène Scribe e, composto in appena 14 giorni, e andò in scena il 12 maggio 1832 a Milano, riscuotendo un successo tale da meritare oltre 30 repliche consecutive. La ricchezza melodica, i sentimenti e la profondità psicologica, la sua ironia rendono questo capolavoro uno dei più apprezzati del repertorio settecentesco, a metà strada tra l’opera buffa italiana, di cui conserva gli aspetti più brillanti, e una sensibilità tipicamente romantica. Nemorino, un contadino innamorato della capricciosa Andina, tenta di conquistarla con un elisir d’amore che si rivela essere un semplice vino rosso vendutogli dal ciarlatano Dulcamara. A trionfare su tutto, dopo grandi equivoci e peripezie, sarà la sincerità dei sentimenti di Nemorino.

Il prossimo titolo in programma al Teatro Regio, dal 28 febbraio all’11 marzo, sarà un nuovo riallestimento del Rigoletto, una delle opere più amate di Giuseppe Verdi, la cui regia è firmata da Leo Muscato, che ha recentemente inaugurato la recente stagione del Teatro alla Scala di Milano.

 

Mara Martellotta

Sicurezza: la zona rossa funziona, primi allontanamenti a Torino

/

Montaruli (Fdi): “Se avessimo avuto un sindaco diverso avremmo avuto già da tempo il DASPO e l’anticipazione di quanto avvenuto”

Spaccio, scippi e aggressioni sono l’incubo degli abitanti e dei commercianti di “zone di frontiera” della città come Barriera di Milano e San Salvario, quartieri messi sotto scacco dall’immigrazione dilagante.

Da un lato gli esercenti sono preoccupati dall’aumento di responsabilità  e di costi che potrebbe coinvolgerli con le direttive  in arrivo dal decreto Piantedosi, che prevede a spese dei privati videosorveglianza, illuminazione esterna e un codice di condotta per la clientela. Dall’altro, però, ci si accorge che con la recente introduzione delle cosiddette “zone rosse” anche a Torino qualcosa si sta muovendo nel contrasto ai criminali. Nelle scorse ore, infatti, sono stati effettuati i primi allontanamenti per “comportamenti molesti” legati allo spaccio di stupefacenti.

Come è noto, fino al 30 aprile in via sperimentale le forze dell’ordine potranno allontanare per 48 ore dall’area rossa persone sospette che abbiano a loro carico precedenti come spaccio, rapine o violenze. Chi non adempie all’allontanamento, potrà essere denunciato. E cosi è avvenuto ieri per tre soggetti “non graditi” individuati in Barriera di Milano dal “pattuglione” delle Forze dell’ordine. Soddisfatta l’on. Augusta Montaruli, deputata torinese, vicepresidente del Gruppo Fdi alla Camera:

“Dopo solo poche ore la zona rossa a Barriera di Milano, voluta dal governo davanti al lassismo dell’amministrazione comunale, ha portato ai primi allontanamenti. Se avessimo avuto un sindaco diverso avremmo avuto già da tempo il DASPO e l’anticipazione di quanto già avvenuto. Ci sta pensando il governo a colmare l’assenza del Comune”.
“Continueremo a chiedere il DASPO – aggiunge Montaruli – perché sarebbe una misura strutturale. Intanto ringraziamo le forze dell’ordine, il Questore e il Prefetto di aver dato seguito alla direttiva Piantedosi nonostante i tentativi di vanificarla da parte del centro sinistra troppo occupato a coccolare il centro sociale più pericoloso d’Italia, quell’Askatasuna da cui ha messo in guardia il pg di Torino due giorni fa”.

Clima, striscione sul grattacielo della Regione

Questa mattina Extinction Rebellion ha incollato una maxi-scritta sulla tettoia all’ingresso del Grattacielo della Regione Piemonte: “La Regione osserva, il Piemonte affonda”, insieme a uno striscione con scritto “Un altro anno di fallimenti”.

“A 5 anni di distanza dalla dichiarazione di emergenza climatica approvata dalla Regione, il gesto denuncia l’assenza di azioni concrete intraprese in questi anni, durante i quali si sono abbattuti sempre più eventi climatici estremi su Piemonte e Italia”, affermano gli attivisti.

Decreto Piantedosi: sicurezza dei locali, esercenti piemontesi in prima linea

 «Il nostro territorio è un già un esempio virtuoso dell’impegno dei privati per migliorare la sicurezza dentro e fuori i locali.  Da due anni i pubblici esercizi torinesi hanno messo in campo iniziative private che vanno ben oltre le richieste della legge. Abbiamo installato sistemi di videosorveglianza, ci siamo sottoposti a perizie di impatto acustico dei dehors, abbiamo formato il personale, ci siamo avvalsi di professionisti della vigilanza, abbiamo segnalato le situazioni difficili alle forze dell’ordine. Abbiamo fatto veramente tutto. Ora non possiamo sostituirci al controllo pubblico, che è compito dello Stato». Così il presidente di Epat Ascom Torino Vincenzo Nasi sul Decreto Piantedosi, pubblicato sabato in Gazzetta, che impone ai pubblici esercizi ulteriori oneri in materia di sicurezza, con il rischio di compromettere la sostenibilità economica delle imprese del settore.

Epat Ascom Torino evidenzia come i costi legati alla sicurezza incidano già per il 30-40% sul fatturato delle imprese. Ulteriori obblighi rischiano di mettere in ginocchio un settore strategico per l’economia locale. «Il decreto parla anche di bar e alberghi, che non possono certamente assorbire una spesa così elevata – prosegue Nasi -. La sicurezza nelle aree limitrofe ai locali non è ‘dovuta’, ma è comunque ‘data’ da parte dei nostri imprenditori, a conferma della volontà di essere presidi di sicurezza per i clienti e i lavoratori. Ribadiamo, però, che il controllo del territorio spetta alle forze dell’ordine, non ai pubblici esercizi. L’indicazione del Decreto Piantedosi di apporre un cartello di ‘Codice di Condotta’ per i clienti non ci sembra una misura risolutiva; non è necessario aggiungere l’ennesimo cartello nel locale, siamo noi i primi a voler mantenere l’ordine all’interno dialogando con i clienti e dirimendo continuamente questioni che possono sorgere davanti al bancone».

A Torino, come in altre città, la delinquenza diffusa è diventata una delle cause che ostacolano il lavoro dei pubblici esercizi. Tuttavia, gli esercenti non possono essere considerati responsabili di ciò che avviene negli spazi pubblici. «La sicurezza non può essere una responsabilità scaricata sulle spalle delle imprese – aggiunge Nasi – Siamo pronti a collaborare, ma è fondamentale che siano lo Stato e l’Amministrazione a garantire un controllo efficace e costante sul territorio. Abbiamo fatto la nostra parte e continuiamo a farla ma adesso ci aspettiamo un aiuto da parte dello Stato e non ulteriori richieste».

Epat Ascom Torino chiede al Governo di rivedere il Decreto, mettendosi a disposizione per individuare soluzioni sostenibili per le imprese. «Il nostro impegno per la sicurezza è concreto – conclude Nasi – ma non possiamo essere lasciati soli».