ilTorinese

Il riformismo cattolico di Ezio Alberton

 

Ingegnere all’Olivetti, riformatore cattolico colto e preparato, legatissimo al canavese ma capace di una visione politica dall’orizzonte più ampio, accompagnata da spiccate doti di impegno, rettitudine e tenacia che lo fecero conoscere e apprezzare, Ezio Alberton era nato a Ivrea il 22 marzo del 1940. Impegnatosi politicamente in giovanissima età partendo, come si usava dire un tempo, dalla “gavetta” si distinse nelle file della Democrazia Cristiana e nelle istituzioni. Autorevole dirigente di partito a Ivrea, presidente del Movimento giovanile dello scudo crociato canavesano, vicesegretario provinciale e regionale, consigliere nazionale della DC, svolse un’intensa attività come pubblico amministratore a Ivrea, in provincia e in Regione durante la seconda e la quarta legislatura. Se durante la sua prima esperienza in Consiglio regionale fu vicepresidente della prima commissione permanente (Programmazione, Bilancio, Patrimonio, Personale, Enti Locali, ecc.) Ezio Alberton ricoprì l’incarico di assessore nel corso della quarta legislatura  che segnò la fine dell’esperienza decennale delle giunte di sinistra in gran parte degli enti locali  e alla Regione. La svolta politica, nell’estate del 1985, portò  alla formazione di una maggioranza di pentapartito che in Consiglio regionale poteva contare sul voto di 36 consiglieri. Vittorio Beltrami, democristiano nato a Omegna sul lago d’Orta, venne eletto presidente della Giunta. Insieme ad Alberton, al quale toccò l’assessorato all’Istruzione, entrarono in giunta Bianca Vetrino (PRI)  come vice presidente, i democristiani Mario Carletto, Emilio Lombardi e Riccardo Sartoris, i socialisti Eugenio Maccari, Michele Moretti e Aldo Olivieri , Antonio Turbiglio  del PLI e Giuseppe Cerutti in quota ai socialdemocratici. Anni intensi con il varo del piano regionale di metanizzazione, gli interventi sulla rete dei musei in collaborazione con la scuola, la ricerca di risorse per il finanziamento di grandi progetti come l’interporto di Orbassano, il sistema degli acquedotti, i progetti per il disinquinamento e l’agricoltura. Un serrato confronto si sviluppò sull’attuazione della “legge Galasso” per la tutela paesaggistica delle aree fluviali.

I temi ambientali irrompono con l’incidente di Chernobyl quando un’esplosione nella centrale nucleare provocò la nube radioattiva con i  danni e le preoccupazioni che l’accompagnarono  anche in Piemonte dove si  riaccese la discussione sulla scelta dell’insediamento della centrale elettronucleare di Trino Vercellese e sulla sicurezza degli impianti. Tra i violenti nubifragi che sconvolsero la val Formazza e l’alta Ossola, l’alto Cavanese e l’alessandrino, dimostrando una volta di più la fragilità del territorio piemontese e la questione dell’ ACNA l’ambiente restò una spia rossa accesa nel lavoro e nell’attenzione della Regione. Nel maggio del 1988, con il contributo e il patrocinio della Regione si aprì a Torino il Primo Salone del Libro. Un evento culturale importante al quale Ezio Alberton collaborò con passione, “un’idea luminosa con un pizzico di follia” come la definì lo scrittore premio Nobel Josif Brodskij nel corso della cerimonia inaugurale del Salone al Teatro Regio il 18 maggio 1988. Pochi mesi dopo, il 2 luglio del 1988, a soli 48 anni il giovane assessore regionale di Ivrea perdeva la vita stroncato dal male incurabile che aveva combattuto con tenacia lavorando sino alle sue ultime settimane, lasciando un grande vuoto nella politica piemontese. Aldo Viglione, Presidente del Consiglio regionale a quell’epoca, rammentò come Alberton facesse parte di quella categoria di persone che consideravano la politica servizio e speranza soprattutto “per il suo Paese e per la società, per i più umili, per quelli che hanno sempre e solo conosciuto l’ombra e mai il sole”. L’allora capogruppo della DC a Palazzo Lascaris era Gian Paolo Brizio. A lui toccò l’ingrato compito di commemorarlo, reprimendo per quanto possibile commozione e dolore anche se le parole sofferte tradirono quei sentimenti: “La morte fa parte della vita, ne è momento ineludibile, tuttavia anche per noi che pure abbiamo un preciso riferimento di fede quando la morte colpisce un uomo ancora giovane, nella piena maturità, che sta dando il meglio di sé alla famiglia e alla società accettarla è difficile. Potremmo ripetere più umilmente l’invocazione di Paolo VI ai funerali di Aldo Moro: “Signore, Tu non hai accolto la nostra preghiera poiché anche noi abbiamo pregato per una guarigione tanto sperata, risultata peraltro impossibile”. Tratteggiò il profilo di un uomo che godeva della stima e dell’apprezzamento di tutti, anche degli avversari più tenaci e accaniti. Disse: “Ezio Alberton è stato esemplarmente uno di quei liberi e forti che hanno accolto il sempre attuale invito sturziano ai cattolici democratici per un impegno nella vita sociale e politica”.  Un uomo libero nelle sue scelte e nel confronto, cultore di quella libertà “che secondo la massima mazziniana non ha pericoli se non per chi ha in animo di tradirla”. Libertà come diritto e come dovere per un uomo forte nelle passioni e nei sentimenti, nel rigore del lavoro e anche nella sofferenza. La raccolta di scritti  di Alberton “Fare politica per la città dell’uomo” (pubblicata postuma dalla Litografia Bolognino di Ivrea nel 1989) è ancora oggi una fonte documentale preziosa per conoscere meglio questo protagonista della vita politica piemontese scomparso troppo presto.

Marco Travaglini

 

Al Lingotto i sapori dell’Emilia

Dispensa Emilia scommette su Torino e inaugura un nuovo ristorante nel centro commerciale Lingotto, all’interno del celebre centro polifunzionale progettato da Renzo Piano per riqualificare il primo storico stabilimento FIAT. L’apertura del ristorante di Dispensa Emilia a Torino crea 14 nuovi posti di lavoro. Il locale, con ingresso in via Ermanno Fenoglietti 15, sarà inaugurato giovedì 23 maggio alle 11.
Forte del grande successo ottenuto nel centro commerciale Shopville Le Gru di Grugliasco in poco più di un anno, dove Dispensa Emilia è presente con ben due ristoranti a coprire tutto il bacino della galleria, il brand modenese si avvicina anche al cuore del capoluogo piemontese. E la crescita del marchio sul territorio non si ferma qui: entro giugno è annunciata anche un’altra nuova apertura in città, all’interno dell’Urban District “To Dream” di corso Romania.
“La nostra strategia, confermata anche dal successo della recente doppia apertura a Padova, è quella di sviluppare e consolidare la presenza del brand su uno specifico territorio con aperture ravvicinate – commenta Alessandro Medi, Amministratore Delegato di Dispensa Emilia –. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dal successo avuto allo Shopville Le Gru, che ci ha suggerito di aprire subito un secondo ristorante sul lato opposto della galleria, ancorché più contenuto come sedute e menù, per soddisfare l’afflusso significativo soprattutto in pausa pranzo. Al Lingotto, primo tassello dell’avvicinamento al centro di Torino, siamo convinti di poter raccontare una nuova esperienza di gusto alla clientela del centro grazie al nostro format trasversale ed innovativo, che unisce la bontà e la varietà delle specialità emiliane preparate come a casa alla rapidità e alla praticità del servizio Per questo Dispensa Emilia viene abitualmente scelta sia per il pranzo che per la cena, sia per un break di lavoro che per un’uscita tra amici o in famiglia”.
La filosofia del brand modenese, che da vent’anni è portavoce del mood informale e amichevole tipico dell’accoglienza emiliana, abbina alla qualità e al gusto anche la varietà del menù proposto. Protagonisti della tavola di Dispensa Emilia, al Lingotto come in tutti i 42 ristoranti in Italia, sono le celebri tigelle, i salumi e “il” gnocco fritto, insieme ai primi piatti della tradizione emiliana, dalla pasta fresca a quella ripiena, ed alle ricchissime insalate, gustose e proposte con tre tigelle. L’offerta dei primi prevede strozzapreti, gramigna, tagliatelle, ma anche gli imperdibili tortellini, i tortelloni di zucca, quelli di ricotta e spinaci e le iconiche lasagne, oggi disponibili anche vegetariane. Sempre cucinati freschi al momento e conditi a scelta con tutto il gusto del saporito ragù alla bolognese, o della delicata crema al parmigiano, dello sfizioso grana con aceto balsamico oppure del semplice burro con salvia.

ACCOGLIENZA ALL’EMILIANA NEL CUORE DI TORINO
Il nuovo ristorante Dispensa Emilia di Torino Lingotto è dotato di una sala da 140 metri quadri nella galleria del centro commerciale  Lingotto, e dispone di circa 80 posti a sedere.
Aperto tutti i giorni dalle 11 alle 22.30 e il sabato fino alle 23, crea 14 nuovi posti di lavoro sul territorio. La formula di servizio proposta è quella del “fast casual” che ha reso Dispensa Emilia un brand unico nel suo genere: gli ordini si possono effettuare in cassa o tramite l’app, con la comodità e la convenienza di un concept fast, ma il servizio al tavolo e la qualità dei piatti preparati al momento sono quelli tipici di un ristorante. È anche possibile usufruire del servizio di delivery, agli stessi orari del ristorante, per far arrivare le bontà della Dispensa direttamente a casa. Appena preparate e con tutto il gusto della vera Emilia.

Military Erasmus alla Scuola di Applicazione

Military Erasmus “Law Of Armed Conflicts (LOAC) Common Module”

 

Torino, 22 maggio 2024. Nei giorni scorsi i giovani Ufficiali del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino hanno completato, insieme ad altri studenti civili e militari italiani e stranieri, un modulo di studio della durata di una settimana, nell’ambito del cosiddetto Military Erasmus. L’attività è stata organizzata dal Centro Studi Post-Conflict Operations (CSPCO) in stretta collaborazione con la Scuola Universitaria Interdipartimentale in Scienze Strategiche (SUISS) dell’Università degli Studi di Torino, sotto l’egida dello European Security and Defence College (ESDC) dell’Unione Europea.

L’obiettivo formativo del modulo è stato quello di fornire ai frequentatori un quadro conoscitivo di base sul diritto nei conflitti armati e l’applicabilità dei suoi principi alle moderne operazioni militari, con un focus specifico rivolto a quelle condotte nell’ambito della politica di sicurezza e difesa comune dell’Unione Europea. L’attività aveva anche l’ulteriore obiettivo di incentivare l’integrazione tra civili e militari dei Paesi Membri dell’Unione Europea, instillando nei giovani Ufficiali i principi cardine del noto concetto di Integrated Approach.

L’ “Erasmus con le stellette”, al quale il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione aderisce già da alcuni anni, consiste pertanto nello scambio di allievi, sia civili sia militari, fra scuole militari e atenei italiani e stranieri, durante la loro formazione di base.

L’attività apprezzata sia in ambito nazionale sia in ambito Unione Europea, ha evidenziato la valenza del momento educativo, l’adeguatezza del sistema formativo in relazione alle continue innovazioni ed evoluzioni dello stesso in ambito internazionale e, non ultimo, l’importanza strategica della formazione congiunta fin dai primi momenti dell’iter formativo dei giovani Ufficiali e degli studenti. E’ proprio la presenza di questi ultimi, infatti, che dimostra come la perfetta e ormai consolidata osmosi tra il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito e l’Università degli Studi di Torino sia di inestimabile valore nell’intento di favorire l’applicazione del principio dell’Integrated Approach sin dai “banchi di scuola”.

Gli abitanti di via Plava svegliati dalla “mangia-asfalto”

UN LETTORE CI SCRIVE
Caro direttore,
da un anno gli abitanti di via Plava sono stati costretti  a lunghi slolom per evitare le numerose buche che hanno reso il manto stradale  come un immenso colabrodo e a volte senza riuscire ad evitare danni ai proprio automezzi. Numerose le lamentele in circoscrizione e ai rappresentanti politici locali che di giustificavano col politichese : bisogna attendere i tempi per fare la gara d’appalto, poi l’aggiudicazione alla ditta vincitrice, esame del pizno di lavori e bla bla bla intanto il tempo è passato.
Ieri mattina gli abitanti di via Plava sono stati svegliati dal trambusto della ” mangia asfalto ” come viene chiamata in gergo la  piallatrice stradale (foto).
Qualcuno dei residenti  un po titubante:” perchè sono intervenuti solo ora in prossimità di elezion”?
Cosa voluta o solo una coincidenza,  forse non lo sapremo mai.
Luigi Gagliano

Vertigimn e Alma Pradelli: un duo che funziona

 

Lo scorso weekend a Riccione si è svolta la finale nazionale del Campionato Individuale Allieve GOLD di Ginnastica Artistica: una competizione al massimo livello che rappresenta il culmine della stagione per le ginnaste Italiane. Alma Pradelli (classe 2013) ha detto la sua dimostrando che il coraggio, il sacrificio e la passione sono i tre cardini fondamentali per poter affrontare questo sport.

Il coraggio di portare in gara elementi difficili, nonostante qualche caduta in prova, l’ha aiutata a raggiungere un ottimo 31 esimo posto nella finalissima, miglior risultato di categoria per il Piemonte e miglior risultato per la nostra Alma contro se stessa, con un miglioramento di oltre 4 punti, rispetto al suo miglior punteggio regionale.

Nella giornata di sabato 18 maggio le ginnaste si sono affrontate nella gara di qualificazione con i loro esercizi base, dove Alma si è classificata al 33 esimo posto su quasi 90 partecipanti. Qui il premio va al sacrificio: esercizi provati e ripetuti e rifiniti e studiati infinite volte, anche quando l’umore è basso, anche quando fisicamente non si è a posto, senza mai rinunciare al proprio sogno.

Domenica, nella finalissima, l’obiettivo della nostra atleta era quello di dare il massimo a parallele e a corpo libero. È qui che entra in gioco la passione. La passione di Alma verso queste due specialità e la passione che certo non manca al suo tecnico Fabrizio Fanizzi che con tutto lo staff dell’a.s.d. Vertigimn sono la pedana che sospinge nel volteggio insieme alla buca che accoglie la caduta.

Obiettivo centrato dunque: con il 20 esimo miglior punteggio di giornata a parallele e un punteggio al corpo libero che supera i 16 punti, Alma e la Vertigimn possono considerarsi ampiamente soddisfatti del lavoro svolto.

Giù il cappello, dunque, e continuate così.

Al Torino Fringe Festival il talk dedicato alle Outdoor Arts

MAUTO, corso Unità d’Italia 40, Torino

Giovedì 23 maggio

FNAS Showcase Off con l’esibizione di 6 giovani compagnie selezionate

Tra le sale del MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile Torino, per il Torino Fringe Festival, giovedì 23 maggio alle ore 17.30, 6 giovani compagnie selezionate nella rosa di artisti che hanno partecipato a FNAS Showcase o alla open call, accompagnano i visitatori nel percorso di visita del museo in una modalità informale e partecipata. Gli artisti possono così presentare un estratto dei loro progetti ideati per lo spazio pubblico.

Precede l’appuntamento, alle 15.30, l’incontro “Le arti quali strumento di cambiamento”, restituzione del progetto “Onda Pazza – il filo della memoria” che ha creato momenti di riflessione e divulgazione sul tema mafia e legalità coinvolgendo 35 scuole di 7 regioniattraverso incontri con i testimoni, laboratori creativi, produzione di materiali originali, podcast, graphic novel. Il progetto è coordinato da FNAS in collaborazione con associazione Crab e Stalker Teatro, ideato da Teatro dei Venti dell’Emilia-Romagna con il Ministero dell’Istruzione e del Merito – Direzione Generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico. 

I due appuntamenti sono organizzati da FNAS – Federazione Nazione delle Arti in Strada. FNAS Showcase, che nel 2024 giungerà alla sua III edizione, è la prima vetrina dedicata alle outdoor arts italiane e viene programmata nell’ambito del Festival Internazionale Mirabilia di Cuneo.

Ingresso gratuito con ticket museo.

“Le forme di Natura”, il ritorno di Flor

Musei Reali di Torino – Giardini Reali

Da venerdì 24 a domenica 26 maggio 2024

Nell’ambito del programma del Festival del Verde, uno degli appuntamenti più attesi è FLOR Primavera 2024, che torna per il terzo anno consecutivo ai Musei Reali di Torino coinvolgendo gli spazi dei Giardini Reali, dal Ducale alla Cavallerizza, in un magnifico connubio tra natura, arte e storia.

L’appuntamento è per venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 maggio, dalle 9.30 alle 19, per un’edizione all’insegna dei profumi e dei colori della Natura ma anche della cultura green, dell’educazione alla sostenibilità e del benessere.

Saranno circa 150 gli espositori tra florovivaisti provenienti da almeno 10 regioni d’Italia, dal Piemonte alla Sicilia, dalla Lombardia alla Toscana passando per la Liguria, l’Umbria e il Veneto, ma anche artigiani, ceramisti, agricoltori.

 

I florovivaisti, con qualche presenza internazionale dalla Slovenia e dall’Olanda, porteranno le proprie eccellenze per offrire un vero e proprio spettacolo naturale primaverile e permettere a tutti i green lovers e ai semplici curiosi di trovare ogni tipologia di pianta: dalle più “classiche” a quelle insolite e rare.

Un turbinio di colori e profumi che spazierà dalle rose alle piante aromatiche e officinali, dalle orchidee agli agrumi passando per le affascinanti succulente. Ma anche piante acquatiche, rampicanti e tropicali, da secco e da sole intenso, da ombra, bonsai, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Un insieme di proposte per abbellire spazi urbani, giardini, terrazzi e balconi e stuzzicare la curiosità degli esperti di giardinaggio e di tutti gli appassionati che stanno affinando il loro pollice verde.

Non soltanto fiori ma, come da tradizione, anche una selezione di alcuni dei più apprezzati produttori agricoli che porteranno tipicità come i taralli e le marmellate, frutta e verdura disidratata e distilleria, e artigiani con i loro prodotti unici come gioielli di vetro e argento, decorazioni in metallo riciclato per il giardino, ceramiche e oggettistica in legno.

FLOR propone anche arredi antichi e moderni per gli spazi esterni, sementi e prodotti naturali, decorazioni per la casa e il giardino, spezie di ogni tipo ed erbe medicinali.

Dal florovivaismo alla cultura, la mostra “La Cavallerizza Reale: una comunità multispecie”, realizzata nell’area dei Giardini della Cavallerizza afferenti ai Musei Reali, vuole illustrare la biodiversità nello spazio dei giardini del bastione San Maurizio, evidenziando la presenza di numerose specie di flora e fauna.

Come ormai tradizione, in occasione di FLOR Primavera 2024 torna “Flor Educational”, con una programmazione di eco – laboratori all’aria aperta destinati ai bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni, con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni ai segreti della Natura e far conoscere più da vicino l’affascinante mondo dei fiori, delle piante e degli animali.

Spazio anche quest’anno alla rassegna VerdeTrama, una mostra mercato di moda e tessuti sostenibili. Un inno all’eleganza della Natura e allo Slow Fashion, un punto d’incontro tra il grande pubblico e oltre 20 realtà artigianali emergenti che hanno la possibilità di mettere in mostra le proprie creazioni in un luogo incantevole e di grande impatto scenografico.

Per la prima volta, poi, all’interno di FLOR Primavera ci sarà uno spazio dedicato al benessere con Verde Benessere, festival diretto da Marta Indra di Giulio con pratiche di benessere multidisciplinari svolte da professionisti del settore. Le attività offriranno esperienze per riconnettersi con la natura e imparare da essa.

Anche Amiat-Gruppo Iren sarà presente all’interno della manifestazione, con uno spazio all’interno dei Giardini Reali dedicato al ciclo dei rifiuti: qui sarà possibile ricevere materiale informativo e ritirare gratuitamente del compost, prodotto in appositi impianti grazie alla valorizzazione della frazione organica della raccolta differenziata. Un esempio virtuoso di economia circolare che trova perfetta applicazione nell’ambito di FLOR Primavera

Non mancherà come sempre un’area food con la selezione di stand e food truck presso la Cavallerizza Reale per degustare le eccellenze enogastronomiche del territorio durante l’orario di apertura della manifestazione.

 

INFORMAZIONI

FLOR Primavera 2024 è ideato e organizzato da Orticola del Piemonte (www.orticolapiemonte.it) grazie alla preziosa collaborazione dei Musei Reali di Torino. Media partner dell’evento sono Casa Naturale, Radio Veronica One e Radio Beckwith.

Si svolge presso i Giardini dei Musei Reali, con ingresso da Piazzetta Reale, 1, da venerdì 24 a domenica 26 maggio (orari: 9.30 – 20 tutti i giorni, ultimo ingresso ore 19).

Costi: biglietto di ingresso giornaliero euro 8 // biglietto ridotto (under 30 solo online) euro 6. Ingresso gratuito per bambini e ragazzi da 0 a 14 anni.

Per i possessori di Abbonamento Musei, Royal Pass o Torino + Piemonte card è possibile acquistare il biglietto alla tariffa ridotta di 6€ (in loco).

‘Dialoghi e Altri sguardi’ alla Castiglia

A Saluzzo si inaugura l’esposizione e collezione permanente a cura di Olga Gambari della Fondazione Garuzzo

 

Sabato 1 giugno, dalle 18.30, nell’ambito di Start/Arte Contemporanea, la Fondazione Garuzzo inaugura alla Castiglia la rassegna dal titolo ‘Dialoghi e Altri sguardi’ con la mostra ‘Il tempo della comunanza’, a cura di Olga Gambari. Allo scopo di mettere in relazione alcuni dei lavori presenti nell’esposizione e Collezione permanente con l’opera di nuovi artisti, Olga Gambari ha realizzato un nuovo progetto espositivo basato sulla condivisione.

La mostra intende essere un’esplorazione, una raccolta di possibili declinazioni che il fecondo concetto di comunanza incarna, con l’idea di restituire energia e pluralità alla parola, centrale per io nostro presente e per il nostro futuro. Ogni artista, con il proprio lavoro, diventa una possibile sfumatura di significato che l’idea di condivisione rappresenta. Tema generale è quello legato ai diritti fondamentali dell’uomo e dell’ambiente, per disegnare un allestimento in cui le opere esprimano la relazione tra singolarità e collettività, tra spazio pubblico e privato, concentrandosi sui coni d’ombra che avvolgono i margini della nostra quotidianità, sulla parità di genere e sui migranti, quindi la sicurezza sul lavoro, la difesa del mondo naturale, la libertà di pensiero e di parola. Molti sono i lavori presenti, tra cui quelli di Elizabeth Aro, Maura Banfo, Silvia Beccaria, LETIA, Letizia Cariello, Gea Casolaro, Laura Castagno, Enrico T. De Paris, Mariana Ferratto, Pierluigi Fresia, Marta Jorio, Paolo Leonardo, Dario Neira, Isabella e Tiziana Pers, Irene Pittatore, Virginia Rutg Cerqua, David Reimondo, Enrico Tealdi, Paolo Grissino, Luigi Mainolfi, Botto & Bruno, Umberto Manzo, Luigi Coppola, Enrico Partengo.

Con l’occasione verrà presentata una nuova opera concessa in prestito dai Musei Reali di Torino, che entra a far parte di Esposizione e Collezione Permanente. Il grande lavor9 vincit9re dell’Italian Council 2018”The ballare of forgotten places” degli artisti Botto& Bruno, duo artistico torinese che, già a partire dagli anni Novanta, attraverso video, installazioni e fotografia, ha raccontato la marginalità e la periferia come tema culturale su cui intervenire e scoprirlo in tutti i suoi risvolti.

Missione gentilezza

Una scuola in Irlanda, durante le vacanze invernali, assegna incarichi di cortesia al posto degli compiti usuali

Per tre anni consecutivi la scuola irlandese Gaelscoil Mhichíl  Choileáin” di Clonakilty ha assegnato, durante le vacanze di Natale, una nuova versione di compiti, più concreti e tangibili; il fatto ha destato l’attenzione e la curiosità del mondo civile, dei media e dei social per la loro originalità ma soprattutto per la valenza istruttiva, stiamo parlando di veri e propri incarichi di gentilezza.

Oltre a migliorare l’umore dei genitori, globalmente atterriti dai normali compiti affidati nel periodo natalizio a causa dell’impegno e il tempo da dovergli destinare, questa missione, che vede i bambini ingaggiati in azioni altruiste  cariche di generosità, è una maniera inedita di imparare una lezione positiva e profonda attraverso gesti autentici.

Senza nulla togliere allo studio, alla lettura e a tutte le attività formative classiche necessarie per lo sviluppo e l’apprendimento di ogni bambino, dedicare una azione gentile ad un parente, ad un amico e alla comunità in generale,  con un programma preciso che prevede un piano organizzato per ogni giorno della settimana, è indubbiamente una straordinaria iniziativa che dà la possibilità agli alunni di questa scuola di entrare in confidenza con una realtà sana e responsabile che costituirà un modello per le loro vite future, un esempio che la teoria pura non riesce sempre a trasmettere.

Nella fitta agenda di gesti premurosi, un giorno a settimana è dedicato a se stessi, al compimento di una azione, compito o manifestazione benevola nei propri confronti; questo regalo personale può essere interpretato, seppur nella sua auspicabile normalità, come un fatto eccezionale perché nella concezione collettiva la buona azione è soprattutto rivolta agli altri, cosa sacrosanta e indubitabile, tuttavia fare qualcosa di buono per la nostra persona, per il nostro benessere emotivo e fisico è un atto di generosità fondamentale che migliora la relazione con noi stessi e con il mondo circostante. Prendersi cura di sé stessi, in sostanza, favorisce la buona predisposizione verso l’altro perché la serenità che ne deriva e l’appagamento che produce incoraggiano la gentilezza e l’apertura verso l’esterno.

Ogni buona azione deve essere annotata in un Diario di gentilezza, una sorta di report di cavalleresco, che sarà presentato a scuola a fine vacanza e condiviso con gli altri pari.

Sarebbe bello se questa pratica innovativa e insolita fosse in uso anche nel nostro paese, alleggerirebbe gli studenti dai compiti durante le vacanze, farebbe gioire i genitori a cui potrebbero essere dedicate delle cortesie, ma soprattutto rappresenterebbe un apprendistato che consentirebbe di praticare la gentilezza come esercizio quotidiano con l’auspicio che diventi una costante comportamentale nel futuro.

 

Maria La Barbera

Un viaggio nel futuro dell’agricoltura

Dal 20 al 26 maggio torna a Torino e provincia il Festival del Verde, sette giorni di aperture straordinarie di parchi e giardini, visite guidate e laboratori sulle piante per scoprire il patrimonio verde della città.

Il 24 maggio è in programma a Cascina Gorrea a Carignano (TO), un vero e proprio viaggio nel futuro dell’agricoltura a cura di Agricooltur®.

Da molti anni il cambiamento climatico spinge lo sviluppo di tecnologie innovative per l’agricoltura che riducano gli sprechi idrici e massimizzino il risparmio di suolo. L’agricoltura aeroponica è in questo senso una tecnica agricola decisamente innovativa, che coniuga la tecnologia al desiderio di portare sulle tavole di tutti cibo di qualità che consenta di avere un’alimentazione sana. Proprio nel torinese, a Carignano (TO), ha sede una delle principali aziende italiane che si dedica allo sviluppo di tecnologie per la coltura aeroponica: Agricooltur®.

Nata nel 2018 da un’idea di Marco Bartolomeo Divià, Alessandro Boniforte e Stefano Ferrero, Agricooltur® ha progettato e brevettato un sistema di agricoltura aeroponica efficiente ed innovativo che permette alle piante di svilupparsi fuori dal terreno e di crescere in ambiente controllato, con un consistente risparmio idrico rispetto alle tecniche tradizionali. Sin dalla sua fondazione Agricooltur® lavora per diffondere l’agricoltura aeroponica e renderla capillare sul territorio. L’obiettivo è quello di creare una rete di piccole produzioni locali così che ogni impianto possa produrre quanto necessario senza sprechi di prodotto. Agricooltur® si impegna a sensibilizzare i consumatori sui grandi vantaggi dell’agricoltura aeroponica che, oltre ad essere sostenibile, permette di portare nelle case e sulle tavole di tutti prodotti agricoli vivi, non recisi, con le radici intatte e proprietà nutritive eccellenti, sempre pronti per essere raccolti e mangiati!

Il 24 maggio, alle 10 e alle 15, presso Cascina Gorrea a Carignano sono in programma la visita alle serre aeroponiche e un laboratorio dedicato alla conoscenza dell’agricoltura aeroponica.

I visitatori saranno guidati alla scoperta degli oltre 4000 mq di serre dove crescono ortaggi, micro-ortaggi ed erbe aromatiche coltivate e capiranno come questo tipo di agricoltura permette di risparmiare fino al 98% di acqua rispetto all’agricoltura tradizionale, senza immettere sostanze chimiche nella falda e limitando il consumo di suolo. Scopriranno come creare un futuro in cui la produzione agricola è possibile ovunque, con un approccio etico, efficiente e sostenibile, grazie ai sistemi di coltivazione brevettati dall’azienda che possono essere utilizzati sia indoor, adattandosi alle strutture già esistenti, sia outdoor.

 

www.agricooltur.it

www.festivalverde.it