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Stellantis e il futuro di Mirafiori: ennesimo dibattito in attesa della manifestazione del 12 aprile

In Consiglio comunale discussione su Stellantis e il futuro di Mirafiori. Nelle comunicazioni in aula, il sindaco StefanoLo Russo ha riportato i contenuti dell’incontro avvenuto la scorsa settimana scorsa al Mimit, preceduto da una riunione il giorno prima a Palazzo Civico con Regione Piemonte e parti sociali, e ha annunciato la propria presenza alla manifestazione del prossimo 12 aprile.

A Roma – ha spiegato – abbiamo portato congiuntamente le istanze del territorio e ci sono stati elementi positivi e criticità. A Mirafiori – ha rimarcato il primo cittadino – verranno mantenuti, così come previsto dal piano Dare Forward 2030 di Stellantis, il Battery Technology Center (inaugurato nel 2022)., il Greeh Hub e il Centro di produzione dei cambi automatici per le auto ibride, che verrà inaugurato mercoledì e che prevede un investimento importante e sarà in grado di produrre 600 mila cambi all’anno e di impiegare 550 unità di personale proveniente da altre linee produttive entro il 2025.

È importante che venga mantenuta l’intera filiera nel nostro territorio, dall’ideazione alla costruzione dei veicoli – ha ribadito – e ciò è stato confermato.

Sono emerse però – ha affermato – le difficoltà di commercializzazione dei prodotti realizzati nel sito produttivo di Mirafiori, anche a causa dell’assenza degli incentivi statali annunciati a novembre, che dovrebbero arrivare entro fine aprile.

Sui piani di assunzioni – ha detto Lo Russo – l’azienda non ha fatto dichiarazioni specifiche, così come su joint venture con produttori cinesi.

Chiediamo a Stellantis – ha ribadito – uno sforzo in più per portare a Mirafiori nuovi modelli per dare risposte alle istanze del territorio. Siamo disponibili a risederci a un Tavolo per capire quali leve possiamo attivare per inserire una nuova linea a Torino, in piena sintonia con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Per uscire – ha affermato – da una discussione che oscilla tra nostalgia e rancore e pensare all’oggi e al domani, facendo tesoro degli errori del passato. Dobbiamo guardare con onestà intellettuale al presente e immaginare soluzioni positive per il futuro, con uno spirito costruttivo e con lungimiranza – ha concluso, facendo un appello all’unità politica sulla vicenda in Consiglio.

Poste italiane cerca portalettere in Piemonte

In Piemonte Poste Italiane cerca portalettere da inserire nel proprio organico. I candidati saranno assunti con contratto a tempo determinato e si occuperanno della distribuzione di corrispondenza e pacchi nel territorio in relazione alle specifiche esigenze aziendali.

Per poter presentare la propria candidatura è sufficiente inserire il proprio curriculum vitae sulla pagina web del sito istituzionale di Poste https://www.posteitaliane.it, nella sezione “Carriere” dedicata a “Posizioni Aperte”.

Tra i requisiti richiesti per la candidatura c’è il possesso di un diploma di scuola media superiore o diploma di laurea, anche triennale e patente di guida in corso di validità idonea per la guida dei mezzi aziendali.

Le ‘farfalle’ incantano una Pala Gianni Asti gremito

Lo scudetto della ritmica è di Fabriano

 

Le Final Six di ginnastica ritmica si concludono con la vittoria della Ginnastica Fabriano, che conquista l’ottavo tricolore consecutivo, sconfiggendo le due squadre finaliste avversarie in una gara avvincente, accompagnata dal supporto e dall’entusiasmo di tifosi e appassionati, che hanno riempito il Pala Gianni Asti.

Un meritato successo che ha premiato le grandi capacità della società di casa, l’Eurogymnica Torino che insieme ai suoi tantissimi volontari ha garantito un’organizzazione perfetta e puntuale della manifestazione lungo tutto il weekend, impreziosito nella giornata di ieri dalla presenza delle ragazze della squadra nazionale di ginnastica ritmica.  Le Farfalle si sono esibite di fronte al pubblico prima delle semifinali e della finale incantando con la loro bravura.

A premiare la squadra vincente è stato l’assessore allo Sport che ha commentato: “Una folla di appassionati, che non si è risparmiata in tifo e applausi, ha accompagnato le campionesse delle Final Six 2024 del Campionato a squadre di ginnastica ritmica che la nostra città ha ospitato in questo fine settimana al Pala Gianni Asti. Per me è stata una grande emozione premiare le giovani atlete con la medaglia della vittoria. Complimenti alla Ginnastica Fabriano per l’ottavo scudetto consecutivo e a tutte le straordinarie ginnaste in gara”.

In finale la Ginnastica Fabriano si è scontrata con la Raffaello Motto Viareggio e con le venete dell’Udinese. Ad accompagnare le ginnaste delle tre società, che si sono sfidate nelle discipline della palla, del cerchio, delle clavette e del nastro, un pubblico caloroso e appassionato, arrivato anche da lontano per assistere alle sofisticate coreografie delle loro beniamine, tra salti, equilibri, lanci di attrezzi.

Dal Veneto, dalle Marche, dall’Abruzzo, gli spettatori non si sono risparmiati in applausi e cori, sfoggiando anche qualche look stravagante, come quello dei viareggini con le loro maglie giallo fosforescente.
Prima delle finali della serie A1, che hanno visto il trionfo della Ginnastica Fabriano, si è svolto l’ultimo playoff della serie A2, che ha permesso alle romane dellOpera, superando le toscane dell’Albachiara Lucca, di entrare a far parte della massima serie, dopo le qualifiche della Società Ginnastica Terranuova e dell’SSD Cervia.

TORINO CLICK

Smog, fino a mercoledì 10 aprile livello 0 (bianco)

Prosegue fino a mercoledì 10 aprile 2024 compreso – prossimo giorno di controllo – l’applicazione delle sole misure strutturali di limitazione al traffico: sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato infatti confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Quando prevenzione e buona sanità salvano la vita

In un periodo in cui si sente troppo spesso parlare di malasanità, liste di attesa infinite e molteplici disservizi sanitari, una lettrice di Torino ci racconta la propria esperienza, che testimonia che la macchina – sanità  si dimostra efficiente e ben strutturata.

“Grazie a un test genetico, effettuato con il Servizio sanitario pubblico, consigliato dal mio medico curante, – ci scrive  Daniela, nome di fantasia – ho scoperto di essere positiva a una mutazione chiamata Brca2, che predispone a un’altissima probabilità di ammalarsi soprattutto di tumore alle ovaie e al seno.

Alla soglia dei 47 anni, confrontandomi con il mio ginecologo, ho deciso di optare per la chirurgia preventiva, di cui si parla ancora troppo poco.

Sono stata operata all’Ospedale Sant’Anna di Torino, nel reparto di Ginecologia oncologica, dove sono stata seguita, passo passo, in modo davvero encomiabile in tutte le mie necessità, confortata nelle mie paure e soprattutto accudita e curata dal personale che dedica cuore e anima a questa professione”.

Inserita in un programma di screening Daniela ha potuto decidere, “non certo con leggerezza ma con un’adeguata e completa informazione che i medici del Sant’Anna mi hanno fornito, di ‘investire sul mio futuro’, di affidare la mia vita nelle mani di medici che credono ancora nella Sanità pubblica, che non è lusso di pochi, come accade in tanti Paesi, ma è ciò che di più prezioso abbiamo in Italia, nel mio caso in Piemonte”.

“Chi sceglie di ricevere stipendi più bassi di altri colleghi che operano esclusivamente in regime privatistico, chi dedica ore e ore, spesso nemmeno riconosciute in busta paga, – prosegue la nostra lettrice – merita almeno di ricevere i complimenti per la dedizione e l’amore per la professione medica. Parlo di tutti quei medici che ti salvano la vita, in un’urgenza o per un caso fortuito, di quegli infermieri che, osannati nel periodo Covid, si trovano ora a lavorare su turni massacranti ma sempre con il sorriso pronto per chi, nei letti che accudiscono, ha bisogno di loro.

“Ho trovato un’umanità e una disponibilità in tutti coloro che prestano la propria opera professionale in Ginecologia ed Ostetricia 3 che mai avrei immaginato: dal personale delle pulizie al Primario che finalmente, anziché preoccuparsi delle medaglie sul camice si preoccupa della salute dei pazienti. Raro? Non credo, – aggiunge – penso che spesso, per luogo comune, siamo portati a dire che la Sanità non funziona, che per fare un esame bisogna aspettare un anno, che i medici non sono mai disponibili e paghiamo esami inutili che servono solo a rimpinguare le casse di una Sistema che barcolla”.

“Sulla mia pelle ho sperimentato che non è così e non penso che il mio sia un caso isolato, credo che, se nel momento del bisogno ci si rendesse conto che le cose funzionano grazie a persone che non guardano il cartellino orario e che credono ancora nei servizi offerti ai cittadini, forse qualcosa comincerebbe a cambiare nel modo di pensare.

L’equipe che mi ha operata ha lavorato in sinergia, con grande professionalità e soprattutto con infinità umanità anche quando, in sala operatoria, presa dalla paura, ho stretto le mani del chirurgo (evviva è umano!) che mi ha tranquillizzata, come se mi conoscesse da sempre. Grazie al lavoro e al grande senso del dovere di questi medici oggi sorrido con una consapevolezza in più: la buona sanità esiste eccome!”, conclude Daniela.

In prima nazionale al teatro Carignano la tragedia pirandelliana “La vita che ti diedi”

Per la regia di Stéphane Braunschweig

 

 

Debutta in prima nazionale una  nuova produzione dello Stabile di Torino dal titolo “La vita che ti diedi”, ospitata al teatro Carignano dal 9 al 28 aprile 2024, per la regia di Stéphane Braunschweig.

Tra i principali registi della scena teatrale contemporanea e direttore artistico dell’Odéon Théatre de l’Europe di Parigi, Braunschweig approfondisce il legame con la scrittura di Pirandello dopo i successi internazionali di “Sei personaggi in cerca d’autore”, “I giganti della montagna”, “Vestire gli ignudi” e “Come tu mi vuoi” ( gli ultimi due  presentati nel cartellone del TST nel 2007 e 2022). Per il Teatro Stabile di Torino dirige latragedia forse più struggente del teatro pirandelliano, scritta nel 1923 sul tema della maternità  e del lutto.

L’opera, concepita da Pirandello per Eleonora Duse, non venne mai recitata dall’attrice e il testo venne rappresentato al teatro Quirino di Roma, portato in scena da Alda Borelli il12 ottobre 1923.

Scritto nel 1923 , “La vita che ti diedi” è uno dei testi teatrali in tre atti più brevi di Luigi Pirandello, uno dei pochi che egli abbia definito “una tragedia”, anticipata da tre novelle scritte tra il 1914 e il 1916.

Ne ‘I pensionati della memorie’ il drammaturgo siciliano si interroga sul rapporto tra i vivi e i morti e formula l’idea disturbante che, quando si piange la perdita di una persona cara, non è  la persona amata che si sta piangendo ma “voi piangeteperché il morto non può più dare a voi una realtà”.

In “Colloqui con i personaggi”, scritto subito dopo la  morte della madre, Pirandello esplora la stessa idea in un lungo e struggente dialogo con la defunta.

Sconvolto dalla carneficina della Grande Guerra e angosciato dall’idea di perdere i figli al fronte, Pirandello scrive “La camera in attesa”: la madre e le sorelle di un soldato scomparso, non avendo la prova certa della sua morte, continuano a preparargli la camera in attesa del suo ritorno. E ai vicini che deridono la famiglia per il suo bisogno di illudersi e il rifiuto di elaborare il lutto, Pirandello risponde azzardando un’altra idea disturbante: i vostri figli che sono andati a studiare in città li riconoscete?  Non sono forse morti per voi? “La verità è che voi non riconoscete  nel vostro figliuolo o nella vostra figliuola, ritornati dopo un anno, quella stessa realtà che davate loro prima che partisse. Non c’è più,  è morta quella realtà. Eppure voi non vi vestite di nero per questa morte e non piangete. Il rifiuto del lutto, quindi, è  legato all’idea che forse la morte definitiva del corpo non sia nulla rispetto a quella morte lenta che costituisce la vita stessa nelle sue metamorfosi, la progressiva e ineluttabile scomparsa del bambino che eravamo per nostra madre.

“La vita che ti diedi” riprende alcuni degli elementi principali di questa novella, sviluppandone il tema su di un registro ancora più radicale. Come può una madre sopravvivere alla morte di un figlio, si chiede Pirandello. Semplicemente affermando che non è morto. O, più esattamente, fingendo che sia ancora vivo. Perché Donna annalisa, a differenza della madre de “La camera in attesa”, ha assistito all’agonia del proprio figlio e quindi non può prendere a pretesto l’incertezza della sua morte. Decide, invece, consapevolmente di proseguire lasua vita come se il figlio non fosse morto

Si affretta a far rimuovere il corpo, senza nemmeno prendersi il tempo di vestirlo, finisce di scrivere in sua vece all’innamorata, nascondendone la morte quando quest’ultima decide di andare a trovarlo.  Donn’Anna Luna trasforma la casa in un  teatro dove il protagonista è  assente, assente ma fin troppo vivo.

Nell’opera di Pirandello la realtà della vita appare spesso come uno scandalo insuperabile,  che il teatro e  la follia hanno lo scopo di trasfigurare. Nel mondo immaginario del mondo teatrale e in quello parallelo della follia si può evadere, elevarsi, far vivere i morti e sfuggire alla logica mortifera della vita.

In Pirandello teatro e follia sono strettamente connessi. Spesso i grandi personaggi paiono pazzi  a chi li circonda, ma contrariamente ai veri pazzi la loro è  una pazzia voluta, la pazzia di chi vuole essere come i pazzi e, al pari loro, rifiuta i limiti di una realtà ridotta alla sola verità dei fatti.

Donn’Anna sembra pazza, eppure c’è  da chiedersi se non sia lei ad avere ragione, ragione contro la ragione. Pirandello fa vacillare le nostre certezze e i nostri preconcetti.  Malgrado sappia che la realtà finirà per mettere fine all’illusione, ci fa capire quanto abbiamo bisogno di illusioni, di illusioni coscienti e non dimenzogne.  Quanto abbiamo bisogno di teatro per affrontare la vita e da questo punto di vista “La vita che ti diedi” eguaglia i grandi capolavori di Pirandello, dai Sei personaggi in cerca d’autore a Come tu mi vuoi, ai Giganti della montagna, nella forma compatta di una favola che va all’essenziale,  avvolgendo nell’aura di una poesia  miracolosa.

MARA MARTELLOTTA

Teatro Carignano dal 9 al 28 aprile 2024

Giancarlo Viani, una vita per il palcoscenico

Ritratti Torinesi 

Giancarlo Viani nasce ai piedi del Monte Rosa, approda al teatro spinto dalla sua innata curiosità. La sua formazione inizia nel 2013, frequentando il corso di teatro dell’Università Popolare di Torino, che lo porterà a scoprire una inaspettata passione per il palcoscenico. Approfondirà le sue conoscenze in campo teatrale con alcuni seminari tecnici, tra cui le giornate di lavoro sulle azioni fisiche condotte da Sandro Conte. Frequenta successivamente, verso la fine del 2015, la sezione adulti della scuola Giuseppe Erba di Torino, dove ha l’occasione di arricchire la sua formazione lavorando con Luciano Caratto, Barbara Cinquatti e Marcella Ghiani, per poi essere selezionato a far parte del Laboratorio Permanente “Giuseppe Erba”di Torino. Partecipa alla produzione dello spettacolo Viaggio verso la libertàtratto dal diario originale di un giovane partigiano canavesano, interpretando il ruolo del protagonista. La sua continua curiosità e ricerca lo portano a frequentare diversi seminari tenuti da Margarete Assmuth, Giorgia Cantalini, Eleonora Moro, Patrizia Punzo e un workshop diretto da Luciano Colavero dedicato all’auto preparazione dell’attore attraverso il testo e alle azioni fisiche, presso la Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” di MilanoSegue le regie del gruppo Swinging Turin che, attraverso musiche e letture dal vivo, ricostruiscono la storia di Torino dagli anni Venti agli anni Settanta e i racconti della Resistenza del territorio. Viene scelto per il ruolo di Crotone ne “I giganti della Montagnadi Pirandello con la regia di Alberto Oliva, nel 2020, andato in scena a Milano; partecipa a “La cantatrice calva – una riscrittura drag”con la regia di Rubynia Reubens; ricopre il ruolo de Il delegato della Croce Rossa nella pièce “140603” diretta da Mirella Berardino. Ha interpretato importanti autori: Pirandello, Allen, Čhecov, Marivaux, Shakespeare, Williams, Simon, Shaffer, Ruhl e tanti altri, ed è voce narrante del progetto “Luoghi di libri”. Con Beppe Rosso e Yuri D’Agostino partecipa allo spettacolo “Lo spettatore condannato a morte” di Matei Vișniec a San Pietro in Vincoli a Torino. Recentemente si forma con il maestro Mamadou Dioume sulla drammaturgia di Peter Brook relativa a “La conferenza degli uccelli” di Jean-Claude Carrière. Fa parte di numerose compagnie, in particolare della Divago di Torino. Dal 2022 è docente di Storia e tecnica del radiodramma alla Fondazione Università Popolare di Torino e, dal 2022, è docente di dizione presso Split Teatro. Debutta al cinema con “Pomodori ripieni” di Edoardo Rossi ed è attore in alcune produzioni pubblicitarie.

Al momento è in scena con un cameo in “Lacrime mute. Storie di donne contro la mafia” un testo scritto e interpretato da alcune donne della compagnia Divago. È stato in scena il 15 marzo Cascina Roccafranca, Torino – 20 marzo Teatro Concordia, Venaria Reale – 22 marzo Teatro Beppe Fenoglio, La Loggia – 25 marzo teatro Superga, Nichelino – 9 aprile, Salerno.

Il 6 giugno andrà in scena per beneficenza con la compagnia Divago al Teatro Astra di Torino con una commedia voluta dall’associazione Casa Giglio, un grande appartamento nel cuore di Torino che ospita gratuitamente famiglie con figli in cura presso gli ospedali gratuitamente

Si occupa inoltre di cinema, pubblicità e di insegnamento. L’anno prossimo terrà un corso di teatro e una serie di seminari dedicati alla lettura espressiva, sia in presenza che on line, dedicati ai gruppi o ai singoli.

Con Unipop, il corso di Radiodramma sta avendo molto successo in questo terzo anno, e stanno per essere ufficializzate le novità per il prossimo anno.

 

MARA MARTELLOTTA

 

 

 

 

 

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Dialogare sulla “disabilità” Una giornata di incontri all’“Open Time2”

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In vista del “Disability Pride”

Mercoledì 10 aprile, dalle 18,30

Tema al centro dell’evento: “Voce, Diritti e Accessibilità: un dialogo sulla disabilità”. L’incontro, che vedrà confrontarsi mercoledì prossimo 10 aprile (a partire dalle 18,30) autorevoli esperti del settore e giovani direttamente o indirettamente coinvolti nel problema, vuole porsi come momento di approfondimento di una “condizione” che, ancor oggi, lascia irrisolti molti problemi rispetto all’esigenza dell’offerta di un vivere quotidiano dignitoso e “senza barriere” per una non piccola fetta di società su cui non sempre, da parte di chi di dovere, restano accesi e concretamente operanti i riflettori. Obiettivo: anticipare, in modo costruttivo, il prossimo “Disability Pride” – la giornata istituita a livello internazionale “per ribadire l’orgoglio delle persone disabili e neuro divergenti” dall’ “Assemblea Generale delle Nazioni Unite” ed entrata in vigore dal 2 maggio 2008 – la cui seconda edizione (un migliaio i partecipanti alla prima del giugno scorso) si terrà a Torino sabato 20 aprile prossimo.

Organizzatrice dell’appuntamento di mercoledì 10 aprile, presso l’“Open”, spazio aperto di “diversità” in corso Stati Uniti a Torino, la “Fondazione Time2”, creata da Antonella e Manuela Lavazza (quarta generazione della celebre Azienda torinese fondata nel 1895 da Luigi Lavazza) e attiva dal 2019 “con l’obiettivo di favorire i diritti dei giovani con disabilità e permettere loro di costruire un proprio progetto di vita indipendente”.

L’appuntamento si aprirà con una “tavola rotonda” che vedrà il confronto tra l’attivista e studiosa di “disability studies” e vita indipendente Elisa CostantinoLaura Polacchi, psicologa del lavoro e delle organizzazioni e Alessia Volpin“Diversity & Inclusion specialist” in “AccessiWay”, nonché coordinatrice “Disability Pride Torino” e attivista per i diritti delle persone con disabilità e “LGBTQIA+, che dialogheranno con i partecipanti al  “Gruppo – percorso” di “self-advocacy” promosso da “Fondazione Time2”. Il Gruppo – che sta lavorando sulla progettazione per l’accessibilità per persone con disabilità intellettive al “Disability Pride” di Torino – è formato da: Marianna Bertolino, 18 anni, studentessa e appassionata di trekkingGioele Garino, 20 anni, autore del cortometraggio “Ricordi del passato” e aspirante grafico; Simone Manolio, 20 anni, barista da “Tribe Down”Alessandro Ghisolfi, 26 anni, laureato al “DAMS” con una tesi su Carlo Buti e attivo nel volontariato; Desirée Palumbo, 20 anni, atleta di “Sport Time2” e testimonial di “Special Olympics Italia”. A moderare l’incontro sarà Chiara Basile, responsabile Programmazione e Sviluppo di “Fondazione Time2”.

La serata continuerà con Alessandro Gibin, giovane autore del cortometraggio “Compagni di Classe”, realizzato nell’ambito di “Spaesamenti”, che leggerà dal vivo la lettera, al centro del filmato, dedicata ai suoi compagni di classe. Un testo in cui Gibin racconta del suo “autismo”, delle sue difficoltà e spiega alcuni comportamenti.

Durante l’evento sarà anche letto il “Nuovo Manifesto 2024” del “Disability Pride Torino”.

L’accesso alla serata è totalmente libero, lo spazio è privo di qualsiasi barriera architettonica. L’evento sarà sottotitolato per permettere la partecipazione anche a persone “ipoudenti”.

Appuntamento dunque all’ “Open”, spazio aperto di “diversità” (in Corso Stati Uniti 62/b) a Torino per una serata “all’insegna dei diritti nell’ambito della disabilità”.

 

Prenotazione consigliata ma non obbligatoria (https://www.eventbrite.it/e/biglietti-voce-diritti-e-accessibilita-un-dialogo-sulla-disabilita-873355829797)

 

g.m.

Nelle foto:

–       Locandina “Disability Pride”

–       “Open –Time2”

Mille nuove piante a Parco Piemonte

Anche per il 2024 Fastweb rinnova il suo impegno per contribuire alla rigenerazione ambientale del Parco Piemonte di Torino attraverso un nuovo intervento di forestazione che ha visto la messa a dimora di 1.000 piante in un’area compresa tra Corso Unione Sovietica, il fiume Sangone e la Strada Castello di Mirafiori.

All’incontro che ha segnato la conclusione dei lavori sono intervenuti il Dott. Gianmichele Cirulli, Responsabile dell’Unità Operativa Alberate Divisione Verde e Parchi di Torino, Claudia Attanasio Manager of Environmental di Fastweb, Rubina Pinto, Vicedirettrice Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Alessandro Martella, Direttore Generale di AzzeroCO2.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale, si inserisce nell’ambito di Mosaico Verde, la campagna nazionale per la forestazione di aree verdi, il recupero degli ecosistemi terrestri e acquatici e la rigenerazione ambientale, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente, alla quale Fastweb ha aderito nel 2021 impegnandosi nella messa a dimora di 15.000 piante tra Milano, Roma, Bari, Catania, Torino e Pomigliano D’Arco (Na), Pescara, Cagliari e Mola di Bari (Ba).

L’intervento di forestazione a Parco Piemonte è stato finalizzato con il contributo volontario di una delegazione di dipendenti di Fastweb che hanno partecipato alla messa a dimora delle ultime piante.

I nuovi alberi e arbusti si affiancano ai 1000 esemplari già piantati nel parco da Fastweb nel 2022 consolidando l’obiettivo dell’azienda di contribuire attivamente alla rinaturalizzazione di questo fondamentale polmone verde cittadino. La selezione delle specie arboree e arbustive, che include l’acero, il ciliegio, la sanguinella, la berretta del prete, la rosa canina, è stata accuratamente studiata per rispettare le condizioni climatiche e naturalistiche del territorio, garantendo così lo sviluppo di un ecosistema resiliente e armonioso. Le nuove piante andranno a creare nel tempo una fascia boscata che migliorerà la qualità dell’aria contribuendo alla mitigazione dell’inquinamento atmosferico causato dal traffico veicolare su Corso Unione Sovietica.

Con la crescita degli alberi emergeranno zone d’ombra che, oltre ad offrire sollievo durante i mesi caldi dell’estate, mitigheranno l’effetto isole di calore. Questo porterà un ambiente più fresco e accogliente, che inviterà i residenti a fruire appieno dello spazio verde rigenerato, a tutto vantaggio della socialità. Inoltre, l’introduzione di queste nuove piante porterà non solo benefici alla biodiversità locale, arricchendo l’ecosistema urbano, ma migliorerà l’aspetto paesaggistico del parco. La fioritura di alcune specie contribuirà, infatti, ad impreziosirne il panorama, arricchendo il tessuto cittadino non solo in termini ambientali ma anche estetici.

La partecipazione all’iniziativa da parte dei dipendenti di Fastweb si inserisce all’interno della Settimana del Futuro, il progetto di volontariato aziendale avviato dall’azienda in cui tutte le sue persone possono dedicare fino a cinque giorni lavorativi all’anno per il raggiungimento degli obiettivi aziendali di sostenibilità ambientale e sociale aderendo ad attività rivolte alla comunità.

Prosegue il nostro programma di forestazione urbana – ha dichiarato l’assessore al Verde pubblico Francesco Tresso -. Il nostro obiettivo è massimizzare i benefici derivanti dagli alberi, non solo per contrastare i cambiamenti climatici, ma anche per migliorare significativamente la qualità della vita dei nostri cittadini. Oggi inauguriamo un nuovo intervento di forestazione al parco Piemonte, reso possibile grazie al sostegno fondamentale di aziende e partner come Fastweb, Legambiente e AzzeroCO2. Questi contributi non solo evidenziano la nostra comune attenzione verso la salvaguardia dell’ambiente, ma rappresentano anche un passo concreto verso una città più sostenibile e resiliente”. 

Siamo veramente felici di essere qui a Torino per proseguire il nostro percorso di riqualificazione ambientale della città con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di tutti gli abitanti” Ha dichiarato Claudia Attanasio, Manager of Environmental di Fastweb.” Fastweb è da sempre in prima linea nella lotta al cambiamento climatico e con questa iniziativa vogliamo arricchire la biodiversità del territorio comunale proseguendo il nostro impegno per rendere più sostenibili i centri urbani.”

Negli ultimi anni, anche grazie al progetto europeo Life Terra stiamo avviando importanti collaborazioni e sinergie con associazioni, scuole, amministrazioni e imprese virtuose. Una rete che ci fa ben sperare che insieme possiamo e dobbiamo frenare l’attuale emergenza climatica– ha dichiarato Rubina Pinto, Vicedirettrice Legambiente Piemonte e Valle d’AostaMettere a dimora nuovi alberi è una delle azioni che ci permette di coinvolgere attivamente la cittadinanza. Gli alberi sono preziosi alleati nell’adattamento al cambiamento climatico e nel contrasto all’inquinamento atmosferico, oltre che essere uno strumento per ridurre la perdita di biodiversità. Un albero, soprattutto piantato nelle aree più critiche come le aree urbane rappresenta il diritto a vivere in un ambiente salubre e un impegno concreto verso le nuove generazioni”.

Affrontare la sfida dei cambiamenti climatici richiede più di semplici parole; necessita di azioni concrete che lascino un segno tangibile – ha sottolineato Alessandro Martella, Direttore commerciale di AzzeroCO2 -. L’opera di forestazione che abbiamo realizzato qui a Parco Piemonte, in sinergia con Fastweb e in collaborazione con l’amministrazione comunale, è un contributo reale alla resilienza climatica e alla rigenerazione ambientale della città di Torino. Introducendo mille nuove pinte nel tessuto cittadino non solo arricchiamo il paesaggio urbano, ma forniamo anche un impulso vitale alla biodiversità e al riequilibrio ecologico. L’iniziativa rientra nel progetto europeo ‘LIFE Terra’ che vede Legambiente come unico partner italiano e del quale noi siamo sostenitori, un esempio concreto di come il lavoro sinergico tra diverse realtà consenta di restituire pregio ai nostri territori e consegnare ai cittadini luoghi fruibili a contatto con la natura”.

Rivoli ricorda Stefano e Virgilio Mattei

Il 16 aprile, alle ore 18:30, ai Giardini Fratelli Mattei di Rivoli, in via Meotto, angolo via Nizza, si terrà la commemorazione in ricordo di Stefano e Virgilio Mattei nel cinquantunesimo anniversario della loro morte.

“Ci siamo presi l’impegno di ricordare ogni anno, nel giorno della loro scomparsa, Stefano e Virgilio Mattei – ha spiegato Federico De Pretis, Presidente de L’Obelisco, associazione culturale rivolese che ha organizzato la manifestazione – Anche quest’anno l’appuntamento è fissato per il 16 aprile, alle ore 18:30, ai Giardini dedicati ai fratelli Mattei, che il Comune ha deciso di intitolare alla loro memoria”.

“La manifestazione ha ottenuto anche quest’anno il patrocinio della Città di Rivoli che quindi ringrazio per la sensibilità dimostrata e l’attenzione sui temi della violenza politica e del ricordo di due vittime innocenti, bruciate vive da esponenti dell’organizzazione di ispirazione comunista Potere Operaio nel 1973 – ha proseguito Federico De Pretis – Stefano, un bambino di 10 anni e Virgilio, ventiduenne, sono diventati, loro malgrado, simbolo degli anni di piombo, e a Rivoli la loro memoria viene coltivata”.

“Durante la commemorazione verranno inaugurate – ha aggiunto De Pretis – le targhe informative che abbiamo realizzato a nostre spese, con l’autorizzazione del Comune con cui viene sinteticamente illustrata la storia drammatica del rogo di Primavalle, affinché la cittadinanza e chiunque si trovi a passare nei pressi dei Giardini Mattei possa conoscere una vicenda terribile che ha segnato la storia dell’Italia repubblicana. I pannelli sono stati realizzati dalla nostra associazione e propongono un testo esplicativo anche in lingua inglese. Le illustrazioni sono state una gentile concessione della casa editrice Ferrogallico, che aveva realizzato un commovente fumetto sulla storia di Stefano e Virgilio”.

“Rinnovo il mio invito – conclude Federico De Pretis – alla città di Rivoli, alla Giunta, ai Consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, e soprattutto alla cittadinanza intera, di partecipare al ricordo dei Fratelli Mattei, perché il loro dramma non venga dimenticato e perché si possa riflettere su quali orrori conduca una cattiva a politica, complice anche un senso di impunità, che si è nutrita di odio e violenza”.

 

Mara Martellotta