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Intesa Sanpaolo rinnova la Galleria dei Re dell’Egizio

Intesa Sanpaolo è main partner del progetto di trasformazione architettonica avviato dal Museo Egizio, con il riallestimento e rinnovamento della Galleria dei Re, in occasione del bicentenario della fondazione del Museo, che verrà celebrato a novembre 2024. La Banca con il suo museo le Gallerie d’Italia – Torino e il Museo Egizio presentano oggi “Paesaggi/Landscapes” (13 giugno – 12 settembre 2024), progetto culturale ideato dal Museo Egizio in cui la fotografia e la video arte incontrano l’archeologia e l’antico Egitto. L’iniziativa, curata dall’egittologo Enrico Ferraris, rientra nell’ambito di un accordo triennale tra la Fondazione Museo delle Antichità Egizie e Intesa Sanpaolo su iniziative di sviluppo e diffusione della cultura e dell’arte.
A partire dal 13 giugno fino al 12 settembre 2024 alle Gallerie d’Italia – Torino un’installazione
immersiva visitabile gratuitamente e un ciclo di dialoghi a ingresso libero che metterà a confronto fotografi, artisti ed egittologi saranno i protagonisti di “Paesaggi/Landscapes”. La dicotomia tra paesaggio reale e paesaggio immaginario nella ricerca archeologica e fotografica è il tema centrale dell’iniziativa.
Il museo di Intesa Sanpaolo in piazza San Carlo ospiterà tutte le mattine un video di una decina di minuti, a rotazione con il video della mostra “Cristina Mittermeier. La Grande Saggezza” della fotografa messicana. Si tratta di una sorta di flusso di coscienza in immagini e suoni, attraverso cui il Museo Egizio indaga i limiti e la fragilità delle ricostruzioni storiche e paesaggistiche. Il visitatore dal centro di Torino verrà trasportato virtualmente in Egitto,

in atmosfere lontane, nel tempo e geograficamente, per riflettere sulle nuove frontiere dell’archeologia, attraverso un approccio multidisciplinare e interattivo.
Il video si muove dalla rappresentazione oggettiva della campagna egiziana oggi, per virare verso il passato. Riprese con droni e tecnologie moderne, realizzate in Egitto da Robin
Studio, in collaborazione col Museo Egizio, sotto la curatela di 8 egittologi, propongono una traduzione visiva delle ricerche e delle riflessioni multidisciplinari degli archeologi sui reperti, sulle loro connessioni spazio-temporali e sul paesaggio, in una sorta di percorso a ritroso dall’Egitto moderno fino alle schegge di memoria, ai frammenti di reperti archeologici e alle loro interpretazioni. Il filtro digitale ricostruisce e rimodella lo sguardo, rappresenta in maniera simbolica il passato. Il suono della natura sconfina nella musica, in un crescendo che porta il visitatore quasi ad immagini allucinatorie, metafora del dubbio e della pluralità di discipline che oggi sovraintendono alla ricerca archeologica.
Il video rappresenta un’anticipazione di ciò che i visitatori del Museo Egizio potranno sperimentare con “Egitto immersivo”, nel 2025, quando aprirà al pubblico uno spazio immersivo da mille metri quadrati, grazie alla collaborazione tra il Museo e l’Istituto italiano di Tecnologia.
Le chiavi di lettura di “Paesaggi/Landscapes” e del nuovo museo sono la multidisciplinarietà e l’apertura verso l’esterno dei musei, verso altri enti museali e scientifici, temi che il Museo Egizio sta perseguendo con più vigore proprio nel 2024, anno in cui celebra il suo bicentenario e in cui il Museo affronta un ambizioso progetto di trasformazione, sia da un punto di vista architettonico firmato dallo Studio Oma di Rotterdam, con la corte barocca che sarà coperta per diventare il centro nevralgico del nuovo Museo, e sotto il profilo culturale, con nuove collaborazioni, tra cui quella con le Gallerie d’Italia che non si esaurirà solo con “Paesaggi/Landscapes”.
“Questo progetto, che “ospita” il Museo Egizio dentro le Gallerie d’Italia, è evidente testimonianza della forte e vitale amicizia fra due importanti realtà torinesi che, poste a pochi metri l’una dall’altra, traducono la vicinanza in una visione e attività comuni. La nuova iniziativa arricchisce il nostro rapporto di sostegno e collaborazione, fondato sulla condivisione di competenze e contenuti per costruire proposte che, unendo fotografia, tecnologia, mondo digitale e archeologia, coinvolgono un pubblico sempre più ampio ed eterogeno. Siamo lieti di accogliere “Paesaggi” nella sala immersiva del museo di Piazza San Carlo, offrendo ai visitatori un modo per continuare ad apprezzare il lavoro e bellezza di una delle istituzioni più prestigiose in Europa e nel mondo, anche durante la sua temporanea chiusura” ha commentato Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici e Direttore Generale Gallerie d’Italia.

“Siamo grati a Gallerie d’Italia Torino, che per la prima volta apre le porte al nostro Museo e all’archeologia. In questi anni il Museo Egizio si è aperto al mondo, ha cambiato la sua offerta espositiva, anche al di fuori dei suoi confini, ha studiato nuove strade e modalità per raccontare non solo la cultura materiale, ma anche la storia nascosta dei reperti e
della civiltà dell’antico Egitto, attraverso la ricerca e le nuove tecnologie digitali. Ora ci apprestiamo a vivere una nuova stagione di trasformazione, in occasione dei 200 anni del Museo. Celebrarli non è solo un esercizio di memoria, ma significa anche programmare il futuro con un occhio attento alla ricostruzione del paesaggio, della natura e della cultura, da cui provengono gli oggetti che custodiamo e raccontiamo al pubblico. Alla base di questa evoluzione c’è l’idea di un museo come laboratorio della contemporaneità, attento alla sostenibilità e pronto a creare nuovi legami con discipline ed enti culturali”, ha dichiarato il direttore del Museo Egizio, Christian Greco.
“Paesaggi/Landscapes” proporrà a partire dal 19 giugno fino al 10 luglio un ciclo di 4 dialoghi tra fotografi, videoartisti ed egittologi. Il primo appuntamento vedrà protagonisti il fotografo Francesco Jodice e il direttore del Museo Egizio, Christian Greco.

La musica è “senza tempo” con “Modulazioni”

A Cuneo duplice appuntamento per il fine settimana con il Festival di “Musica Antica” prodotto da “Maestro Società Cooperativa”

14 e 15 giugno

Cuneo

Il capoluogo della “Granda” torna ad ospitare, nel fine settimana, le antiche (ma senza tempo) note musicali, programmate all’interno del Festival “Modulazioni” prodotto dalla cuneese “Maestro Società Cooperativa” ed organizzato da “Noau officina culturale”.

Due gli appuntamenti. Si comincia venerdì 14 giugno (ore 21) presso il “Museo Diocesano”, in contrada Mondovì 15, con il “Concert avant le Coucher”, eseguito dall’“Ensemble Didone Abbandonata”, che porta a Cuneo la musica suonata negli alloggi privati della Reggia di Versailles, dove l’arte musicale, oltre al ruolo di intrattenimento, ricopriva “la funzione di sostegno e consolidamento del potere assolutistico”. In essa si riflettevano grandezza e splendore della nuova “età dell’oro” inauguratasi con l’ascesa al trono di “Re Sole”, Luigi XIV di Francia, il quale, al termine di un’intensa – si presume – giornata, si ritirava per il “Coucher” intorno alla mezzanotte, non prima di aver ascoltato alcune delle proposte musicali che l’“Ensemble”, di cui sopra, inserirà nel programma di venerdì prossimo a Cuneo: dalle “Suites en Trio” di Jean Baptiste Lully alle suadenti melodie suonate alla tiorba da Robert de Visèe fino ai magnifici “Concert Royaux” di Francois Couperin. L’“Ensemble Didone Abbandonata” nasce dall’unione di giovani musicisti torinesi innamorati del repertorio musicale “da camera” di Sei e Settecento. La formazione prevede un organico “a geometria variabile” e presenta un repertorio compreso tra arie rinascimentali e preclassiche. Ingresso libero.

 

Seconda puntata, sabato 15 giugno (ore 21), sempre al “Museo Diocesano” cuneese. A deliziare il pubblico, saranno i “Cantica Symphonia” che presenteranno “In Nativitate Domini”, un’antologia di composizioni per le festività natalizie, composta da una serie di salmi della liturgia del Vespro del giorno di Natale, alternati da mottetti, sempre di tema natalizio, che, come era uso all’epoca dello splendore della musica veneziana tra la fine del ‘500 e la prima metà del ‘600, sostituivano le “antifone” gregoriane prima e dopo i salmi. La presenza di grandi musicisti e la fiorente attività della stampa musicale facevano infatti, allora, di Venezia il crocevia di tutta la musica europea. Ensemble vocale e strumentale nato nel 1995 per iniziativa di Giuseppe Maletto e Svetlana Fomina, dal 2005 “Cantica Simphonia” incide in esclusiva per la prestigiosa etichetta “Glossa” di Madrid, con cui ha pubblicato una serie di cinque CD, tutti premiati con il “Diapason d’or”. Grande successo di pubblico e di critica, è stato ottenuto dall’“Ensemble” anche nei moltissimi concerti tenuti, oltreché in Italia, in Francia, Belgio, Olanda, Svizzera, Estonia, Slovenia e Marocco. Ingresso libero.

Per info e programma completo degli appuntamenti: www.modulazioni.net

g.m.

Nelle foto:

–       “Ensemble Didone Abbandonata”

–       “Cantica Symphonia”

Percorsi di educazione finanziaria al Museo del Risparmio di Torino

 
Il Museo del Risparmio  di Via San Francesco d’Assisi 33  presenta la prima Escape Room di educazione finanziaria: sabato 15 giugno si potrà provare gratuitamente la nuova attività, diffusa lungo le sale del museo 
 
 

Nella vita quotidiana, soprattutto in questo delicato e incerto periodo e economico, dove le scelte finanziarie devono essere calibrate fino all’ultimo centesimo, la gestione del proprio denaro non è affare semplice.  In realtà, quella che potremmo definire una vera e propria ‘ educazione finanziaria’, pochissimi ne sono stati o ne sono influenzati, abituati da sempre a far gestire ” ad altri” del settore, finanze o, i più caparbi, investimenti.

A ben vedere, tuttavia, la credibilità di un professionista, non solo operatore negli ambienti economici, ma chiunque abbia obiettivi finanziari, anche minimi , nel breve o nel lungo termine, dimostrare di avere competenze finanziarie di base, supportate poi dagli approfondimenti dai professionisti del settore, rappresenta un notevole  passo per essere ” avanti” in tanti aspetti della vita lavorativa e personale; per non incappare, ad esempio, in situazioni sgradevoli determinate da disattenzione o ignoranza.

Il Museo del Risparmio, progettato e voluto dal gruppo bancario di Intesa San Paolo, nasce quindi dall’idea di creare un luogo unico, innovativo, divertente dedicato alle famiglie, agli adulti e ai bambini. Uno spazio in cui sia possibile avvicinarsi ai concetti di risparmio e investimento con linguaggio chiaro e semplice, al fine di migliorare il proprio livello di ALFABETIZZAZIONE FINANZIARIA.

È, infatti, possibile fare buone scelte finanziarie anche senza essere in grado di usare formule matematiche complesse!

L’iniziativa di sabato15 giugno ha l’obiettivo di coinvolgere famiglie e ragazzi particolarmente sensibili alle tematiche a sfondo finanziaria,  attaverso varie attivitá immersive e che si sviluppano in diverse ambientazioni, accompagnati da giochi luminosi e situazioni di interattività digitale, creati per l’occasione

Un’esperienza di gioco  coinvolgente che, per la particolare tematica trattata, trae ispirazione dalla scalata in montagna, una delle attività sportive che più di tutte riporta alla fatica nel raggiungere la vetta, metafora della pianificazione finanziaria per arrivare all’obiettivo,  la ” vetta” . I giocatori,  cioè i risparmiatori, attaverso la ricerca degli strumenti per la ” scalata” , passo dopo passo, compiono tutti i processi per accantonare, investire e, appunto, imparare a risparmiare. Per non arrivare all’obiettivo scarichi di energia, vuoti di soldi.

Interessanti anche i totem digitali a racconto dell’evoluzione della moneta sino ai giorni nostri

Il pubblico potrà provare la nuova attività sabato 15 giugno in uno dei tre turni in programma: ore 15 , ore 16 e ore 17 prenotandosi all’indirizzo mail prenotazioni@civita.art. L’attività sarà poi riprogrammata anche a luglio e, da settembre, una volta al mese.

Chiara Vannini

Il Tè, un rituale che viene da lontano

Con un libro da leggere o un film appassionante con cui sognare, se a farci compagnia è un tè bollente capace di ristorarci, abbiamo la soluzione perfetta per il nostro benessere psico-fisico, tutto ciò che serve per stare protetti dal gelo, riscaldati e rilassati.

Il tè, preparato con foglie della pianta Camellia Sinesi, ha origini antichissime, se ne fa menzione già nel 200 a.c. , ma possiamo parlarne come di un rituale, una abitudine giornaliera e persino di una filosofia di vita se pensiamo alla Cina, da dove proviene, o al Giappone dove è oggetto di una vera e propria cerimonia, solo a partire dall’ottavo secolo. In Occidente è stato portato dai preti Gesuiti e già a metà del 1600 in Inghilterra, che lo introdusse a Corte, nei Paesi Bassi e persino in America venne utilizzato come bevanda.

I paesi che lo hanno accolto, facendone una squisita e irrinunciabile consuetudine, hanno influenzato talvolta la modalità di preparazione e talora il gusto: in Russia, per esempio, viene preparato con il samovar, un contenitore metallico che serve a scaldare l’acqua, se parliamo di sapore invece in Inghilterra viene da sempre consumato macchiandolo con del latte. Nel mondo esistono diverse varietà di tè come quello alla menta del Maghreb, tipico del Nordafrica, offerto in segno di ospitalità, le cui foglie vengono prima immerse in acqua, che verrà utilizzata successivamente per la bollitura, e poi ben lavate. In Sudafrica si usa invece il Rooibos che prende il nome dalla caratteristica pianta dalle foglie rosse. Considerato anti-invecchiamento è una valida alternativa al comune tè nero ed è naturalmente privo di caffeina.Quello al burro, originario del Tibet, viene bevuto anche in Nepal, India e Bhutan, è creato con foglie di tè bollite a lungo a cui vengono aggiunti poi burro e sale di yak. Servito in una ciotola di ceramica va gustato pigramente a piccoli sorsi. In India troviamo il Darjeeling, che prende nome dall’omonima città e che è considerato uno tra i migliori al mondo mentre in Cina, indiscussa patria di questo infuso, abbiamo il Pu Erh, o tè invecchiato, che sembra avere importanti proprietà nella prevenzione del cancro e nella perdita di peso. In versione grezza o matura viene prodotto esclusivamente nella provincia dello Yunnan.

Le tipologie di tè più conosciute sono quello nero, fermentato prima di essere essiccato, e quello verde, da cui proviene quello bianco, che non è soggetto a fermentazione e  le cui foglie sono tostate e poi essiccate.

Nella stagione autunnale sono consigliati i tè aromatizzati ai frutti di bosco, al cardamomo, utile anche contro il raffreddore, alla rosa canina, allo zenzero, un antibiotico naturale. Se poi si ha già voglia di Natale la cannella, i chiodi di garofano e l’arancia sono perfetti per sentirsi già in festa.

A Torino sono diverse le sale da tè e i negozi dedicati a questo infuso, eccone alcuni: Teapot in Via Silvio Pellico 18, Camellia, Via dei Mille 5, The TEA in Via Corte d’Appello 2, l’Emporio del Tè a Via Monferrato 20B, l’Ancienne Maison du The’ in Via della Rocca 2.

Maria La Barbera

PerCORSA di salute: Giornate di Screening gratuiti

 Sabato 15 giugno arriva in Piemonte la campagna PerCORSA di salute, giornate di informazione, prevenzione, screening e sport dedicate a pazienti con patologie respiratorie croniche, ai loro familiari e alla popolazione generale.

Le tappe piemontesi saranno:

  • Sabato 15 giugno a Novara, presso l’Ospedale Maggiore della Carità – Malattie dell’Apparato Respiratorio (C.so Mazzini 18)

  • Sabato 29 giugno a Cuneo, presso l’AO Santa Croce e Carle – Struttura di Allergologia e Fisiopatologia Respiratoria – Struttura Complessa Pneumologia (Piazza U. Galimberti)

  • Sabato 6 luglio a Torino, presso l’Ospedale Mauriziano – SC Pneumologia e SCDU Immunologia e Allergologia (Via Santena 5 bis)

Articolata in 11 mattinate fino a ottobre 2024 presso i Centri ospedalieri aderenti su tutto il territorio italiano, l’iniziativa è ideata e promossa da Respiriamo Insieme – APS in collaborazione con APACS APS e in partnership con Cittadinanzattiva e UNIAMO.

Le tappe di Novara e Torino prevedono dalle ore 9.00 alle 11.00 screening gratuiti della popolazione con consulti medici e possibilità di sottoporsi all’esame della spirometria; si prosegue poi dalle 11.00 alle 13.00 con un convegno che affronta i temi della Campagna attraverso gli interventi degli specialisti operativi presso i Centri specializzati. Infine, alle 13.30 l’appuntamento con la corsa cittadina, una “staffetta” che idealmente consegna il testimone del progetto al centro di riferimento della tappa successiva.

Per la tappa di Cuneo del 29 giugno, PerCORSA di salute prevede dalle ore 9 alle 13 attività di screening, prevenzione, informazione ed educazione sanitaria, mentre alle 13.30 partirà la staffetta.

Info e prenotazioni su https://percorsadisalute.it/

Asma e asma grave, poliposi nasale, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e bronchiectasie: queste le malattie respiratorie croniche protagoniste della Campagna PerCORSA di salute, patologie che colpiscono i polmoni e le vie respiratorie e riguardano il 7% della popolazione italiana, con un maggior contributo da parte dell’asma, provocando un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie soprattutto a causa del frequente ritardo diagnostico e il conseguente ritardo di un corretto approccio terapeutico.

La Campagna si occuperà anche di Granulomatosi Eosinofila con Poliangite (EGPA) che, pur essendo una malattia rara, ha tra le sue comorbidità molte di queste patologie con le quali condivide sintomi e parte dei percorsi terapeutici.

Abbiamo voluto fortemente questo progetto itinerante – commenta Simona Barbaglia, Presidente Associazione Respiriamo Insieme – perché le patologie respiratorie croniche sono ancora poco conosciute e in parte sommerse; inoltre, le forme più severe sono correlate a un forte carico di morbilità e mortalità, che possono essere contrastate solo da un intervento strutturato e condiviso da tutti gli attori coinvolti nel processo di cura. Riteniamo, infatti, che sia necessaria una grande opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui rischi connessi a queste malattie e sull’utilità dello screening respiratorio per la diagnosi precoce. Il progetto “PerCORSA di Salute” nasce per dare una risposta a questi bisogni e per aiutare i pazienti nella corretta gestione di queste patologie fornendo loro strumenti che consentano di essere sempre più consapevoli della propria malattia e in grado di tenere sotto controllo i sintomi. Inoltre, attraverso PerCORSA, vogliamo sottolineare l’importanza dell’attività fisica come alleato della salute anche e soprattutto in questi pazienti che spesso, erroneamente, limitano l’attività motoria per timore di una possibile crisi respiratoria”.

Tra le varie patologie respiratorie croniche, l’asma riveste una posizione particolarmente rilevante, sia per la sua prevalenza che per la sua potenziale gravità.

L’asma colpisce circa 300 milioni di individui in tutto il mondo ed è pertanto un grave problema di salute a livello mondiale che interessa tutte le fasce d’età – afferma il Dottor Filippo Patrucco, Direttore FF del reparto di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’AOU Maggiore della Carità di Novara – è una malattia cronica comune e potenzialmente grave che ha un impatto economico sui pazienti, sulle loro famiglie e sulla società, causando sintomi respiratori, limitazione dell’attività e crisi respiratorie che talvolta richiedono cure sanitarie urgenti e possono essere fatali. Fortunatamente l’asma può essere efficacemente trattata controllando i sintomi e l’infiammazione a livello delle vie aeree, garantendo alla maggior parte dei pazienti una vita normale senza limitazioni. Ad oggi esistono molti farmaci inalatori a base di corticosteridi e broncodilatatori e recentemente nuove terapie con farmaci biologici hanno radicalmente cambiato la qualità di vita dei pazienti. Presso il nostro Centro da alcuni anni è stato istituito un percorso multidisciplinare che, congiuntamente ai colleghi dell’Allergologia e dell’Otorinolaringoiatria, ha l’obiettivo di gestire in modo sinergico e più efficace ogni paziente, garantendogli le cure e i trattamenti più aggiornati”.

Altra patologia di grande rilevanza sia dal punto di vista clinico che da quello epidemiologico è la BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO).

In generale le patologie respiratorie, caratterizzate da ostruzione delle vie aeree, hanno grande rilevanza sia dal punto di vista clinico che da quello epidemiologico – dichiara il Dottor Pavilio Piccioni, Direttore Pneumologia ASL Città di Torino – A Torino nel 2017 erano oltre 38.000 (quasi il 5% della popolazione) i soggetti affetti da tali patologie. Da una rilevazione più recente (anno 2021) erano oltre 21.000 i soggetti di età superiore ai 40 anni in terapia cronica con farmaci broncodilatatori (quasi il 60% catalogati dai curanti come affetti da BPCO). Più in dettaglio la BPCO è una malattia cronica caratterizzata da una elevata prevalenza, morbidità e mortalità che colpisce soprattutto persone di età superiore ai 40 anni. I fattori di rischio che possono favorire l’insorgenza e la progressione della malattia sono molteplici ma la causa principale è rappresentata dal fumo di sigaretta. I sintomi maggiori della BPCO sono dispnea (mancanza di respiro), tosse ed espettorato insieme alla ridotta capacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana e una ridotta qualità di vita. La diagnosi viene fatta attraverso un esame semplice, non invasivo e rapido, la spirometria che viene spesso eseguita in ritardo (in particolare nel genere femminile), quando l’ostruzione bronchiale è spesso di grado severo. Un ruolo importante è svolto dal controllo dei fattori di rischio (stop fumo in primis), da oculate politiche vaccinali (vaccinazione antipneumococcica e antinfluenzale) e dal trattamento farmacologico; la cura principale della BPCO è la terapia inalatoria che può contenere due o tre farmaci da assumere con un unico inalatore e che permette di migliorare i sintomi, la qualità di vita e ridurre il rischio di riacutizzazioni, ospedalizzazioni e morte per tutte le cause”. 

Nel contesto dell’asma grave, numerose sono le comorbidità. Tra queste hanno un ruolo importante la rinite allergica e la rinosinusite cronica (in particolare quando associata a polipi nasali), sia per l’alta prevalenza che per l’impatto nel peggiorare il controllo dell’asma e la qualità di vita del paziente.

Nell’ambito dell’edizione 2024 della manifestazione “La Fausto Coppi”, sabato 29 giugno sarà possibile eseguire screening gratuiti rivolti alla prevenzione delle malattie respiratorie” commenta il Dottor Alessio Mattei che dirige la SC Pneumologia dell’Ospedale S. Croce e Carle di Cuneo – “Asma, BPCO e rinite allergica sono tra le più comuni patologie respiratorie che interessano la popolazione generale. Molto spesso queste patologie sono sotto diagnosticate o sottostimate” continua il dott. Mattei. “Per questa ragione si può facilmente comprendere l’importanza di questo progetto che prevede uno screening della popolazione con consulti medici gratuiti”.

Il progetto ha visto tra i patrocinanti la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG).

L’iniziativa rientra pienamente nel concetto di prevenzione con l’adozione di stili di vita e di comportamenti che permettono di evitare l’insorgenza di malattia e il mantenimento del migliore stato di salute – commenta il Dottor Roberto Venesia Segretario FIMMG Piemonte – Nello specifico, il medico di famiglia si offre come punto di riferimento essenziale per i pazienti con malattie respiratorie per garantire loro il miglior risultato possibile. La riflessione sulla gestione delle malattie croniche ha portato alla conclusione che le patologie croniche vanno prevenute, precocemente diagnosticate e continuamente “governate” con un sistema di controlli attivi che, in base alla storia naturale delle malattie ed i fattori di rischio ad esse correlati, correggano gli stili di vita inadeguati, svelino precocemente la presenza di malattie, evitino o ritardino l’insorgenza e prevengano la progressione e la comparsa delle complicanze”.

Le patologie di interesse allergologico, tra cui oculorinite e asma bronchiale, sono in continuo aumento, e si stima che fino al 35% della popolazione generale ne sia affetta” commenta la Prof. ssa Luisa Brussino, Direttore della Struttura Complessa a direzione Universitaria (SCDU)Immunologia e Allergologia” presso l’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino.

Nella maggior parte dei casi, la malattia respiratoria allergica (oculorinite e asma) ha un impatto contenuto sulla qualità di vita del paziente, con presentazione clinica non grave, per lo più legata all’esposizione ad allergene. Tuttavia, una percentuale non trascurabile di pazienti, presenta forme gravi di oculorinite allergica, con limitazioni delle attività quotidiane e un impatto significativo sulla qualità di vita professionale e sociale. Parallelamente, l’asma grave, che rappresenta circa il 5% di tutte le forme di asma, è spesso scarsamente responsiva alle terapie convenzionali e ha un impatto sociale per il paziente paragonabile solamente a quello della cardiopatia ischemica. L’asma grave è inoltre spesso gravata da comorbidità che ne peggiorano l’andamento clinico, come la rinosinusite cronica con polipi, presente in oltre il 40% di questi pazienti.

In ultimo, la granulomatosi eosinofila con poliangioite (EGPA), vasculite dei piccoli e medi vasi con coinvolgimento multiorgano, riconosce come manifestazione d’esordio proprio l’asma e la rinosinusite cronica con poliposi nasale, spesso con conseguente notevole ritardo diagnostico.

Alla luce della complessità delle presentazioni cliniche e delle comorbidità di questi pazienti, emergono sempre più chiaramente il ruolo chiave dell’immuno-allergologo e del Centro di riferimento esperto nella diagnosi e cura di questi pazienti, dove esista realmente un Team Multidisciplinare in grado di collaborare e garantire una diagnosi precoce e una tempestiva terapia personalizzata per i pazienti con queste patologie” conclude la Professoressa.

La prevenzione primaria e secondaria delle malattie respiratorie croniche è fondamentale – aggiunge la Prof. Roberta Siliquini, Presidente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica  – Ben vengano quindi iniziative come PerCORSA DI SALUTE che accanto a iniziative di screening prevedono eventi di formazione ed educazione rivolti alla popolazione. La Società Italiana di Igiene è al fianco dell’iniziativa con l’obiettivo di supportare la comunicazione scientifica in ambito preventivo e aumentare la consapevolezza sull’importanza di stili di vita corretti e adesione ai programmi vaccinali”.

PerCORSA di salute è realizzata con il contributo non condizionante di Menarini Group, GlaxoSmithKline, Sanofi e Chiesi.

Il nostro impegno nel sostenere questa campagna di sensibilizzazione sulle malattie respiratorie è un riflesso del profondo impegno verso la salute e il benessere della comunità che ci contraddistingue – commenta Barbara Cicero, General Manager di Lusofarmaco, Azienda del Gruppo Menarini – Con il nostro supporto, vogliamo accendere una luce di consapevolezza e speranza per coloro che combattono queste sfide ogni giorno, perché crediamo che ogni respiro conti”.

Il desiderio di “riparare il mondo”

 

Viviamo in un’epoca difficile, colma di preoccupazioni, paure e tensioni. Da molto tempo guerre e conflitti, problemi sociali e varie emergenze (non ultime quelle sanitarie) hanno costretto milioni di persone a vivere con il fiato sospeso, a volte rallentando la vita sociale. Nella lunga stagione della pandemia fu una decisione obbligata e necessaria. Fummo costretti a modificare i ritmi quotidiani, le abitudini, il modo di lavorare, sperimentando lo smart working e il distanziamento sociale. Alcuni subirono dolorosi lutti, soffrendo in solitudine. Anche i gesti più semplici, quelli che davamo per scontati, erano diventati un tabù, rientrando nella categoria dei comportamenti a rischio. Ci si salutava da lontano, evitando strette di mano, abbracci, gesti affettuosi. Ci si rese conto di come le telefonate e i messaggi, le email e le comunicazioni sui social non potranno mai sostituire un sorriso, uno sguardo che faccia capire se una persona sta bene o meno, se ha gli occhi tristi o si intravvede sul volto un bagliore di felicità. Questa esperienza inedita di tempo sospeso avrebbe dovuto insegnare almeno tre cose. In primo luogo l’importanza, l’imprescindibilità delle relazioni umane in una società dove emozioni, affetti, rancori, presente e futuro parevano destinati a vivere solo sui social media. Il calore di una stretta di mano o di un abbraccio, quando si tratta di gesti sinceri e non relegati ai convenevoli, sono qualcosa di insostituibile. La seconda lezione è che i confini, di fronte alla diffusione pandemica del virus o al pericoloso allargarsi dei conflitti si dissolvono, diventano astratti, rappresentano poco o nulla, non possono fermare i contagi, non mettono al riparo nessuna comunità o nazione da eventuali escalation militari. Lo stesso accadde con la nuvola radioattiva di Chernobyl del 26 aprile 1986. In un mondo globale e interconnesso l’inquinamento, i virus, le crisi economiche e finanziarie, i venti di guerra valicano le barriere daziarie e quelle convenzionali e devono essere affrontati con impegni congiunti, insieme.

E’ così per la pace, per le materie prime e la finanza, e dal punto di vista ecologico, sanitario, economico e sociale. Chiudersi a riccio, alzare muri e barriere in nome di una presunta sovranità nazionale, illudersi di poter fare da soli o srotolare centinaia di chilometri di filo spinato non solo è inutile, ma è senz’altro dannoso. Serve uno sforzo vero per risolvere i conflitti in corso e trovare i giusti equilibri che evitino il ricorso alla violenza. Servono investimenti nella ricerca per individuare e produrre i vaccini per tutti, collaborando. Servono politiche solidali su scala internazionale e aiuti economici per chi ha meno, si trova in difficoltà e soffre di più. Servirebbe un nuovo modello di sviluppo che tenesse conto dell’equilibrio tra lo sfruttamento delle risorse, il bilancio ecologico e quello economico. Servono, per quanto ci riguarda e per dove siamo collocati nello scacchiere del mondo, risposte celeri e concrete a livello europeo, assegnando maggior peso e un ruolo più incisivo all’Europa anche se dalle urne è emersa una volontà in parte diversa che rende più traballante e incerta questa prospettiva. La terza cosa è forse la più necessaria e al tempo stesso la più difficile. “Riparare il mondo”, scriveva Alex Langer. Oggi che il nostro modello di sviluppo appare infartuato e si parla di crisi di sistema, le persone come Langer sembrano davvero profeti inascoltati. Il problema è che “riparare il mondo” non è solo una missione culturale e politica; è anche, se non soprattutto, una gigantesca occasione di nuovo lavoro, nuova economia, nuovo e diverso sviluppo. E qui la sfida diventa immensa. Tra dodici mesi saranno trenta gli anni che ci separano da quel 3 luglio 1995 quando Alexander Langer lasciò un ultimo biglietto prima di scegliere di allontanarsi volontariamente dalla vita. Poche, dolorosissime parole: “I pesi mi sono divenuti davvero insostenibili, non ce la faccio più. Così me ne vado più disperato che mai; non siate tristi, continuate in ciò che era giusto”. Aveva 49 anni ed era nato a Sterzing, Vipiteno, in Alto Adige.

Uomo di frontiera e senza frontiere, senza patria e con molte patrie, intellettuale che parlava cinque lingue e aveva cento vite, costruiva ponti, univa popoli, faceva politica da persona che con molta della politica di quel tempo aveva poco a che spartire, come, sicuramente, non avrebbe nulla in comune con la politica di oggi. Al Pian de’ Giullari, nei pressi di Firenze, scelse un albero di albicocco in un uliveto, si tolse le scarpe e ci lasciò al nostro “grande freddo”, come disse Daniel Cohn Bendit. Lasciò tutti orfani di migliaia di appunti, riflessioni, parole, strette di mano, viaggi. Lasciò molti scritti e l’eredità difficile da gestire di un uomo ostinato e fragile, curioso, intelligente. Venticinque anni di assenza sono tanti per chi gli ha voluto bene e chi cercava nelle sue parole una risposta o l’illusione di averla. Non credo gli sarebbe piaciuta quest’Europa sempre più cinica, lontana da quella che lui aveva intravisto. E’ facile immaginare il giudizio critico su questo mondo in conflitto con la sua idea di conversione ecologica, di uno sviluppo “più lento, profondo, dolce”, rovesciando il motto olimpico del “più veloce, alto, forte”. Le sue idee, i suoi scritti e la sua ostinata voglia di costruire ponti l’ha lasciata in eredità a noi. Nonostante i molti dubbi e le pochissime certezze rimane però la speranza che si debba, comunque e sempre, tentare di “riparare il mondo”. Se capissimo il senso del comune destino, il fatto di condividere in gran parte gli stessi bisogni e ambizioni comprenderemmo di avere anche le medesime vulnerabilità e i difetti che ci rendono umani. Capiremmo così quanto sia necessario prenderci cura l’uno dell’altro, non solo nei momenti di difficoltà, ma anche in quelli di serenità e imparare a non dare nulla per scontato. In quel caso anche il volto triste di Alexander Langer forse di distenderebbe in un sorriso perché avrebbe la speranza, magari tenue, ma certa che staremmo continuando “in ciò che era giusto”.

Marco Travaglini

Fondazione Accademia di Musica: borse di studio grazie ai privati

Grazie alle liberalità dei soli soggetti di natura privata (esclusi quindi i contributi da enti istituzionali e fondazioni di origine bancaria) la Fondazione Accademia di Musica per l’anno accademico 2023/2024 ha erogato 40.000€ in borse di studio, vedendo confermato l’impegno di donatori privati, abbonati e aziende nel sostegno delle attività volte alla valorizzazione dei giovani musicisti e del territorio.

A beneficiare di queste borse di studio sono i migliori allievi dei Corsi di Specializzazione di 3° livello universitario riconosciuti dal Ministero, dei Corsi di Perfezionamento, e di progetti come Professione Orchestra e il POC – Corso di performance-oriented composition, parte dell’offerta formativa orientata alla professione che vede l’Accademia leader nell’alta formazione in Italia.

In occasione della cerimonia di consegna tenutasi il 30 maggio a Pinerolo, alla presenza di amici e sostenitori, la Presidente Laura Richaud ha dichiarato:

Dopo 30 anni la nostra Accademia si è trasformata da Associazione onlus a Fondazione ETS. Siamo passati dall’organizzare le prime attività nel 1984, ad un’offerta di alta formazione musicale sempre più articolata – che ogni anno comprende oltre 60 docenti e più di 650 studenti provenienti da tutto il mondo – cui si affiancano una rinomata stagione concertistica e un concorso internazionale. Tutto questo lo dobbiamo al sostegno di numerosi enti e istituzioni, ma anche a fondazioni private, club di servizio, aziende del territorio, ai nostri abbonati e affezionati spettatori della Stagione Concertistica Pinerolese. A tutti va il nostro grazie, perché insieme stiamo dando un futuro ad una nuova generazione di musicisti”.

Durante la serata sono state assegnate:

  • 4 borse di studio Canè S.p.A a Christina Katidou, Flavia Salemme, Simone Librale, Michele Argentieri;

  • la Borsa di studio ‘Eurofork – Emme 5 a Alessandro Vaccarino;

  • la Borsa di studio ‘Barbieri Bianchi’ a Beatrice Martelli, Gianluca Faragli;

  • 4 borse di studio ‘Pubblico dell’Accademia a Laura Fiorese, Simone Colucci, Martino Brocchieri, Lorenzo Nguyen;

  • 3 borse di studioComitato sostenitori’ a Andrea Iaccino, Fiammetta Piovano, Francesco Melis.

  • 2 borse di studio Paola Bessone – Zonta Club Pinerolo e Coro dell’Accademia a Michela Di Mento, Matilde Agosti.

Tra i donatori che sostengono le borse di studio ricordiamo anche Fondazione Poet, Rotary Club Pinerolo e Fondazione Pezzetti Sacco che le hanno consegnate in occasione di altre cerimonie.

Siamo lieti di poter contribuire nel supporto della formazione dei giovani talenti dellAccademia di Pinerolo. Ragazze e ragazzi che hanno deciso di intraprendere la nobile via della Musica. Un grande augurio a tutti loro per un futuro raggiungimento di massima realizzazione personale.” ha voluto sottolineare Paolo Canè, Consigliere delegato della Canè S.p.A. assegnando le 4 borse di studio per la Specializzazione post laurea.

Crediamo nel futuro e sosteniamo la dedizione e la perseveranza dei giovani nel raggiungimento dei loro obiettivi, sia accademici che sportivi ed artistici, con la convinzione che portino benefici sia a loro che alla Società nel suo insieme.” ha affermato Daniele Castagno, Chief Financial Officer (CFO) di Eurofork, durante la cerimonia di consegna della borsa di studio, affiancato da Marco Piana di Emme5.

In occasione della cerimonia si sono esibiti Lorenzo Nguyen, Michele Argentieri, Gianluca Faragli, Alessandro Vaccarino (pianoforte); Francesco Melis (violino), Michela Di Mento (flauto). La serata si è conclusa con un rinfresco offerto da L’Oragiusta, sempre più spesso punto di riferimento degli allievi dell’Accademia.

L’allarme degli autotrasportatori: autostrade ingolfate per i cantieri

Si prospettano mesi duri per gli autotrasportatori di Torino e del Piemonte, a causa  dei perenni lavori sulla tangenziale e dei rallentamenti sulla Torino-Savona con i cantieri a cielo aperto, con lunghe code e tempi di percorrenza triplicati. Questa è la situazione delle autostrade piemontesi, come si prefigura alle soglie dell’estate e che proseguirà fino al 2025.

Manutenzione stradale o rifacimenti che non riguardano solo i collegamenti con la Liguria, ma anche con la Francia. Infatti sia la Torino- Bardonecchia, che vive sotto una costante manutenzione straordinaria, sia la Torino-Savona costituiscono un enorme disagio per gli autotrasportatori a causa dei rallentamenti o delle vere e proprie soste forzate.

A questa situazione infrastrutturale di emergenza con la Liguria si aggiungono le lunghe ore di attesa fuori dai gate del porto di Genova. Elementi che stanno generando, da molte settimane, enormi perdite di produttività ed extracosti, insostenibili per le già limitate capacità di ricavi delle imprese di autotrasporto.

“La perdita di produttività economica generata da questi disservizi del sistema portuale di Genova – commenta Giovanni Rosso, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Trasporti – non può più essere sostenuta solo dalle imprese di autotrasporto, ma deve essere spalmata su tutta la filiera di servizi alla merce. Voglio ricordare che ad oggi solo il 4% dei 10 miliardi di euro di valore generati dal Porto di Genova arriva in Piemonte”.

“Questa situazione di emergenza – continua Rosso – sta mettendo in ginocchio le imprese dell’autotrasporto, che rischiano di non ammortizzare gli extra-costi dovuti al dilatarsi delle tempistiche di percorrenza. Chiediamo almeno una pianificazione dei cantieri sulle tratte maggiormente battute e l’esenzione del ticket del pedaggio autostradale. Il Piemonte da anni vive una carenza infrastrutturale, mai veramente affrontata dalle istituzioni. Le principali aree di attenzione includono lo sviluppo e la manutenzione delle strade e autostrade, la riapertura dei trafori, il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo e l’ampliamento e completamento della tangenziale di Torino. Queste sono solo alcune delle problematiche che da anni causano enormi difficoltà logistiche per le imprese del territorio. Al fine di poter dare impulso all’economia del Piemonte, risulta pertanto urgente dare priorità al completamento e alla realizzazione di queste opere”.

“Occorre che la politica esca dalla contingenza e dalla rincorsa delle emergenze – conclude Rosso – per tracciare un disegno complessivo per dotare il Nord Ovest di infrastrutture moderne senza le quali rischiamo di compromettere il futuro del comparto dell’autotrasporto e dell’economia tutta”.

Merlo: la lista Civica di Cirio deve proseguire. È la terza forza del Piemonte

“È di tutta evidenza che la lista civica del Presidente Alberto Cirio con oltre il 12% dei consensi in Piemonte non può e non deve interrompere il suo cammino. Cammino politico, amministrativo, civico e plurale. Un progetto che ha registrato uno straordinario successo politico e popolare e che, soprattutto, ha permesso l’elezione di validi e capaci amministratori.
Ora, e a fronte di questo risultato concreto, anche noi dell’area cattolico popolare e sociale piemontese pensiamo che la lista civica del Presidente Cirio continua a rappresentare un significativo ‘valore aggiunto’ per l’intera politica torinese e subalpina. E deve continuare a caratterizzarsi almeno su due versanti: diventare il riferimento del civismo amministrativo nei comuni piemontesi da un lato e, dall’altro, una concreta palestra di formazione della classe dirigente politica ed amministrativa a livello locale.
Comunque sia, si tratta di una esperienza politica che dovrà accompagnare l’intero mandato del Presidente Cirio attraverso un preciso e netto contributo politico ed amministrativo. Anche perchè si tratta della seconda formazione della coalizione che guiderà la Regione Piemonte e del terzo gruppo politico piemontese, dopo Fratelli d’Italia e il Partito democratico.
È abbastanza evidente che parliamo di un risultato politico che, adesso, deve proseguire nei territori. E, grazie al quasi plebiscito avuto dal Presidente Cirio in queste elezioni regionali, sarà possibile continuare a declinare l’esperienza concreta di questa lista civica in tutti i territori piemontesi”.

Giorgio Merlo, Dirigente Tempi Nuovi Popolari Uniti.

Il Csi fa crescere con lo sport

Dal 13 al 16 giugno i primi 9 scudetti giovanili e polisportivi si assegnano all’Eurocamp

Per tre settimane l’Eurocamp di Cesenatico sarà il quartier generale dello sport targato Centro Sportivo Italiano, sede delle finali scudetto a squadre di vari sport e differenti categorie. In Romagna sono attesi oggi fino ai primi di luglio più di duemila persone, con un totale di quasi 2000 atleti partecipanti, ambosessi. Il primo appuntamento – oggi previsti gli arrivi dei giovani talenti arancioblu – in campo da domani fino a domenica 16 giugno, è destinato ai più piccolini, gli atleti sotto i 12 anni che hanno gareggiato in tutta Italia nel progetto “Sport&Go! Crescere con lo sport”, dedicato all’attività polisportiva e pensato per le categorie giovanili Kids (under 10) e Giovanissimi (Under 12). Sarà poi il momento della categoria Allievi/Juniores dal 29 giugno al 3 luglio per chiudere con la categoria Ragazzi e Under 13 Pallavolo dal 3 al 7 luglio.

Dopo gli arrivi in giornata, il via alla manifestazione è fissato alle ore 21 con la cerimonia di apertura che vedrà Cesenatico invasa dalla carica positiva di ben 60 squadre arancioblu. Sono infatti 619 gli atleti, tra cui 179 ragazzine, impegnati nella tre giorni di gare, pronti a contendersi i titoli under 10 del basket 4×4 (6 squadre), del calcio a 5 (6 squadre), Calcio a 7 (5 squadre) e minivolley (8 squadre). Con loro anche i giovani under 12 in campo nel calcio a 5 (8 squadre), calcio a 7 (6 squadre), minibasket (6 squadre), supervolley misto 4×4 (9 squadre) e volley 6×6 (6 squadre).

Gol, canestri e schiacciate avranno molti dialetti in campo. In finale nei campionati nazionali Sport&Go! realizzate dal CSI con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno di APT Servizi Emilia-Romagna, arrivano infatti ben 15 regioni rappresentate da giovanissimi atleti di 34 comitati CSI. La Lombardia sfiora le tre cifre nel suo contingente di 98 atleti. Sono 47 i portacolori delle società emiliane (Modena, Reggio Emilia). C’è molto Sud Italia a sudare per i titoli con la Puglia che ha portato 66 finalisti a Cesenatico, la Campania 64, la Sicilia 58. Milano, Modena e Potenza sono invece i Comitati con più chances di vittoria: le loro squadre contano rispettivamente 42, 38 e 33 atleti. Subito dietro Firenze, Gubbio e Treviso.

Giovedì 13 giugno, al mattino ed al pomeriggio, si comincerà con le prove nelle specialità polisportive allo Stadio A. Moretti. Oltre alle classifiche delle gare sportive, concorreranno infatti per decretare le migliori formazioni anche quelle ottenute con i punti del triathlon atletico, che comprende la corsa veloce 60 metri, il salto in lungo ed il lancio del vortex.

Sabato 15 giugno ultimo giorno di gare dei gironi e la serata di animazione in programma alle 21. Domenica 16 le finali per l’assegnazione degli scudetti e la cerimonia di premiazione di tutte le squadre presso la Spiaggia dell’Eurocamp.