ilTorinese

Forum terzo settore incontra i candidati alla presidenza della Regione

Assemblea pubblica del Forum del Terzo Settore con i candidati alla Presidenza della Regione Piemonte.  Una nuova legge regionale base di partenza per un sistema integrato, efficiente e universale

 

Dialogo e programmazione sono le parole con cui il Forum del Terzo Settore,  che conta 30 mila associazioni  ed enti con oltre 73mila volontari e un impatto economico di oltre 6.5 miliardi di euroha avanzato le proprie richieste ai candidati alla Presidenza della Regione Piemonte, cui ha presentato un documento stilato in vista delle elezioni regionali dell’8 e 9 giugno prossimi. Erano presenti i candidati a presidente regionale Alberto Cirio ( coalizione di Centrodestra), Sarah Disabato ( Movimento 5 stelle), Francesca Frediani ( Piemonte Popolare) e Gianna Pentenero ( coalizione di Centrosinistra).

“Il terzo settore è una risorsa fondamentale per il Piemonte – ha spiegato il candidato Alberto Cirio- ma oggi è spesso costretta ad agire in modo riparativo e quando questo accade è perché non si è arrivati in tempo. Dobbiamo prevenire e per farlo lavorare insieme coin olgendo di più  gli ETS nella fase di programmazione delle nostre politiche.

La nuova legge regionale sul terzo settore ci dà la possibilità  di prevedere attraverso l’istituto della coprogettazione,  un sistema di bandi che superi l’annualità di pubblicazione per attivare forme di bando /manifestazioni di interesse pluriennale in modo dapermettere agli enti di pianificare la loro attività. Con i regolamenti attuativi della nuova legge regionale che dobbiamo scrivere,  va reso esplicito questo: mettere a gara in modo trasparente i soggetti che si siedono intorno a un tavolo ma, una volta individuate con meccanismo chiaro ed evidenza pubblica, le risorse dovranno essere garantite per più  anni, in modo da assicurare una programmazione più certa”.

Per Sarah Disabato “i numeri del Terzo Settore  ci dicono che senza le organizzazioni e senza i volontari il Piemonte si ferma. Oltre 30 mila enti non profit, più  di 73 mila volontari e un impatto economico che supera i 6 miliardi e mezzo di euro, con un’incidenza del 5 per cento sul Pil sono i numeri che ci sono stati raccontati questa mattina in occasione dell’assemblea ‘Diamo voce al Terzo Settore, coprogettare il futuro’. Sono migliaia i volontari e i lavoratori che si occupano di garantire  i diritti e il benessere dei cittadini piemontesi, un settore con cui la Regione Piemonte deve fare i conti e tornare a pianificare e progettare importanti interventi da mettere in campo”.

Per Francesca Frediani di Piemonte Popolare “è stato un importante momento di confronto che dimostra quanto sia importante il ruolo del terzo settore nella nostra regione.  Sono emerse tantissime tematiche che io credo che la politica possa risolvere con un lavoro di reale collaborazione e di confronto che non può ridursi ad una giornata di campagna elettorale. Questo lavoro deve essere continuo e organizzato in modo strutturato. Uno dei temi per noi più rilevanti è  quello dell’inclusione,  della coesione sociale che si accosta al nome della nostra lista. Noi crediamo che si possa fare un lavoro di cooperazione con gli enti su più ambiti, coinvolgendo tutte le realtà oggi presenti in sala”.

Gianna Pentenero ( Centrosinistra): “È chiaro che dobbiamo pensare a un nuovo tipo di welfare. Se mi trovo di fronte ad una persona che è fuori dal mercato del lavoro e voglio davvero prenderla in carico, devo permetterle di frequentare un percorso di formazione e nel frattempo mantenersi e mantenere magari una famiglia. Se  do loro una formazione frammentata, queste persone dovranno pensare a come vivere, senza dover ricorrere a lavoretti o soluzioni  di fortuna. Tutto questo non serve né  per rientrare nel mondo del lavoro né per acquisire davvero nuove competenze. Una presa in carico completa della persona che si trova in una situazione di difficoltà passa prima da un sostegno economico, solo allora un percorso potrà accompagnarli all’interno del mondo del lavoro”.

Il Forum del Terzo Settore, organismo di rappresentanza di 41 organizzazioni regionali  che, a loro volta, rappresentano più  di 8 mila enti del terzo settore e altre organizzazioni no profit, ha avviato un  dialogo strutturato con la politica regionale,  capace di coinvolgere i rappresentanti del Terzo settore, i candidati alla Presidenza e la cittadinanza su un confronto costruttivo su diritti, partecipazione,  mutualismo  e solidarietà.

Il Forum del Terzo Settore ha richiesto alla Regione Piemonte di dare priorità alla coprogrammazione, come delineato dall’articolo 55 del decreto legislativo 117/2017 e dalla nuova legge regionale  7/2024, per valorizzare le competenze del terzo settore nell’innovazione sociale e nella promozione delle persone. È fondamentale includere processi partecipativi nelle politiche regionali e stabilire un tavolo permanente di confronto per costruire un quadro di riferimento per i processi di coprogettazione e coprogrammazione.

MARA MARTELLOTTA

Francesca Spinelli è Miss Rivoli

1° Selezione Regionale di
MISS ITALIA PIEMONTE E VALLE D’AOSTA 2024

La bella Francesca Spinelli, 18 anni di Viù, è Miss Rivoli, la prima Miss piemontese del 2024. Accederà di diritto alle finali regionali del concorso per il Piemonte. L’elezione è avvenuta ieri sera, sabato 25 maggio, nel Piazzale Mafalda di Savoia all’ombra del Castello di Rivoli, di fronte a un pubblico numerosissimo ed entusiasta. La voglia di partecipare e di ammirare le selezioni è tanta, dopo il trionfo di Francesca Bergesio, 19 anni di Cuneo, a Miss Italia 2023. Su 35 ragazze ben 10 accederanno alle finali regionali, oltre Francesca le altre selezionate sono andate a:
Giorgia Sottodivetta Miss Rocchetta Bellezza Rebecca Roncaglio, Miss Framesi
4° classificata Beatrice Squarcio
5° Giulia Ferrando Batista
6° Francesca Pavese
7° Sofia Maltese
8° Ilaria Nari
9° Rebecca Alessandria 10° Silvia Ghio
La manifestazione, fortemente voluta dalle istituzioni – a ingresso libero per il pubblico – si è svolta a partire dal pomeriggio con le Miss impegnate negli shooting fotografici tra alcune auto Fiat coupé esposte sul piazzale, qui le ragazze hanno salutato cittadini e visitatori. L’evento è stato letteralmente preso d’assalto dal pubblico.
La serata è poi iniziata alle 21 con l’apertura dello spettacolo, organizzato dal Consorzio Turismovest di Rivoli e dall’esclusivista di Miss Italia Regione Piemonte Liguria e Valle D’Aosta Mirella Rocca al terzo anno alla guida di Miss Italia, Direttrice dell’Accademia Agenzia di Moda e Cinema CDH Cinema District Hub di Torino.
Presente alla serata anche Progetto Alice Contro la Violenza sulle Donne che ha proposto una performance di Danza Emozionale con la compagnia dei ragazzi del CDH.
Hanno presentato Luca&Max di Poltronissima, a premiare l’attrice torinese Alessia Debandi.
Tra le curiosità della serata, la mise delle ragazze che, per la prima volta, hanno sfilato con cravatta e
pantaloni neri.
“Ringrazio tantissimo la Città di Rivoli e il Consorzio Turismovest e la Direttrice Simona Pravato per aver collaborato per la realizzazione della Selezione di Miss Italia Piemonte nella splendida cittadina. Sono felicissima di essere alla guida di Miss Italia Piemonte Liguria e Valle d’Aosta per il terzo anno – spiega Mirella Rocca – ieri sera abbiamo cominciato da Rivoli, uno dei paesi a cui tenevo molto. Le ragazze sono straordinarie, belle e talentuose, ognuna ha la propria storia da raccontare. Questo è solo l’inizio del grande tour di Miss Italia Piemonte e Valle D’Aosta, e ci saranno tante sorprese. Viva Miss Italia che fa parte della Storia d’Italia e speriamo di rivederla di nuovo in Tv”.
Esclusivista per la Regione Piemonte Liguria e Valle D’Aosta
Real Academy – CDH Cinema District Hub di Mirella Rocca Borrelli – Via Monte Di Pietà,1 -10122 Torino
Tel. 011/0899830 – 3928392721 – Mail: mrfashionevents@gmail.com – missitaliapiemontevalledaosta@gmail.com liguriamissitalia@gmail.com

All’ospedale Regina Margherita di Torino un Centro di simulazione per i piccoli pazienti vittime di violenza

Sono circa 200 i casi di bambini che ogni anno vengono visitati presso il Centro BAMBI dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino per sospetto abuso e maltrattamento, talvolta in situazioni di estrema emergenza, che il personale medico ed infermieristico deve saper affrontare. Per essre sempre pronti in ogni evenienza e per insegnare al personale il miglior approccio anche in questi casi è nato il Centro di simulazione del Regina Margherita, unico in Piemonte ed uno dei pochi in Italia.   La dotazione tecnologica del Centro, ideato e fortemente voluto dalla professoressa Franca Fagioli (Direttore Dipartimento Patologia e cura del bambino ospedale Infantile Regina Margherita) è di ultima generazione e dedicata in modo esclusivo al paziente pediatrico, dal neonato prematuro, al piccolo lattante, fino al bambino ed all’adolescente, con manichini che riproducono i pazienti nelle varie fasce di età. Ci sono poi numerosi dispositivi per permettere agli operatori di acquisire manualità nelle manovre più frequenti ed invasive per il bambino, come il prelievo venoso o la puntura lombare. A disposizione anche un simulatore ecografico che riproduce i principali quadri patologici dell’età evolutiva. Il Centro è stato realizzato tramite il contributo fondamentale di Adisco sezione regionale Piemonte ODV e Compagnia di San Paolo, con un impegno di spesa di circa € 400.000. Ma l’unicità di questo Centro deriva dalla casistica trattata in questo ospedale. Tutti gli scenari simulati sono la rielaborazione di casi clinici realmente gestiti e che hanno insegnato qualcosa. Gli istruttori, la dottoressa Manuela Pagano, Barbara Lauria, Irene Tardivo e Virna Carmellino, sono medici ed infermieri che mettono a disposizione la loro lunga esperienza di lavoro presso il pronto soccorso pediatrico del Regina Margherita (diretto dalla dottoressa Claudia Bondone) per coinvolgere i discenti in casi realistici e particolari. Le urgenze nel bambino sono eventi fortunatamente rari, ma ogni pediatra, in ospedale o sul territorio, può trovarsi a dover gestire una situazione di questo tipo. Proprio per questo è fondamentale potersi “allenare” in un ambiente sicuro come quello della simulazione. Il Centro attualmente è sfruttato prevalentemente da medici e specializzandi del Regina Margherita, ma l’obiettivo è poterlo aprire a tutti gli operatori del Piemonte per poter fare scuola ai pediatri di tutta la regione, affinchè siano pronti ad affrontare in urgenza i casi più estremi di emergenza.   Il valore della simulazione è enorme. Fin da piccoli giochiamo a “far finta di”, perché la simulazione è una modalità di apprendimento esperienziale innata nell’essere umano. Poi con la scuola l’apprendimento diventa improvvisamente solo teorico, ma medici ed infermieri hanno bisogno di altro. In una simulazione l’allievo si trova a tu per tu con il paziente e deve saper applicare le sue conoscenze per gestire il problema clinico, unendo capacità pratiche ed abilità comunicative per interagire efficacemente con gli altri membri dell’équipe. Al termine dello scenario la fase di debriefing permette di rivivere il caso clinico e focalizzarne gli aspetti salienti in un clima disteso e costruttivo. Questa fase è fondamentale: l’esperienza vissuta sedimenta nella mente dell’allievo e si trasforma in apprendimento. Al di là delle difficoltà cliniche, l’elemento che domina il vissuto di tutti gli operatori che gestiscono un’urgenza pediatrica è l’alto impatto emotivo cui si accompagna. Oltre al bambino in sala rianimazione ci sono i genitori ed anche su questo aspetto si lavora nel Centro di simulazione. Nei vari scenari possibili viene sempre chiesto ad un allievo di interpretare la mamma o il papà del bambino. Durante la fase di debriefing viene data voce al vissuto dell’allievo “genitore” e si esplora quale possa essere di volta in volta la strategia migliore per supportare un papà o una mamma che assistono alla rianimazione del loro bambino. Ovviamente non c’è una ricetta standard, ma anche attraverso questo gioco di ruolo gli allievi affinano la loro capacità di comunicare in modo empatico e prendersi cura di tutto il nucleo famigliare, dote fondamentale per chi si occupa di bambini. Tra i casi  più difficili da affrontare ci sono i bambini vittima di abusi e maltrattamenti. Anche questi casi hanno ispirato alcuni scenari che vengono proposti agli allievi. In queste simulazioni il genitore – maltrattante viene spesso interpretato da una delle psicologhe che operano nel servizio Bambi dell’ospedale dedicato al bambino vittima di abuso e maltrattamento, le dottoresse Sara Simona Racalbuto e Elaine Zanini. L’esperienza vissuta dall’allievo è molto coinvolgente e durante il debriefing è frequente che gli allievi condividano casi analoghi già vissuti o che hanno il dubbio di non aver riconosciuto. Aumentare la consapevolezza degli operatori nel riconoscere e trattare nel modo corretto i bambini vittima di abuso e maltrattamento è fondamentale: interrompere il prima possibile la violenza a cui è sottoposto un bambino è l’unica speranza che si ha per salvarlo.

Rock Jazz e dintorni a Torino: il trio Calderazzo-Patitucci-Weckl e Nada

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Blah Blah si esibisce Paolo Dellapiana con Lori Goldston e Fabrizio Modenese Palumbo.

Mercoledì. Al Lambic suona la Banda Bondioli. Al MAO si esibisce Sabine Salamè.

Giovedì. Al Blah Blah sono di scena i My Plastic Bones. Al Bunker “jazz torinese” con i quintetti di Claudio Bonadè e Alfredo Ponissi insieme all’ensemble di Giorgio Diaferia. Alla bocciofila Rami Secchi suona il chitarrista Calum Graham.

Venerdì. All’Off Topic sono di scena Filippo Cattaneo Ponzoni e Maelys. Allo Juvarra prima di due serate consecutive per “Torino Soul Night” con Chiara Corallo, Tormento, Tony Finch Marino e Davide Shorty. Al Blah Blah suonano gli Origod. Allo Ziggy sono di scena Vicious Rumours e i Crying Steel. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce il rapper Spender.

Sabato. Al Blah Blah suonano i Knives Brothers. All’Alfieri di Asti si esibisce il trio “stellare” Calderazzo- Patitucci- Weckl. A Cocconato canta Nada.

Domenica. Al Barrio “Prima Era Fest” con Mille e i Kutso. Allo Ziggy suonano i Los Crueles.

Pier Luigi Fuggetta

La centrale della cocaina era in una caffetteria

Un bar veniva usato dai titolari per lo spaccio di stupefacenti. In due sono stati fermati dai carabinieri a Chieri. Si sarebbero occupati dello spaccio delle sostanze anche nei comuni limitrofi e in  alcune aree dell’astigiano e del canavese. Gli indagati utilizzavano come “polo logistico” per le loro attività illecite una caffetteria del chierese, all’interno della quale si sarebbero tenuti contatti finalizzati alla compravendita della droga. Per comunicare usavano messaggi in codice su cellulari.

Montalto Dora, la sentinella della via Francigena

Storie romantiche e leggende struggenti, amori infelici e fughe amorose volteggiano da secoli, insieme a falchi e poiane, sulle mura merlate del castello medioevale di Montalto Dora, eterna sentinella del tratto eporediese dell’antica Via Francigena. Menestrelli, cantastorie, dame e signori in costume d’epoca ci introducono nel maniero che si staglia a 400 metri di altezza sul monte Crovero e si specchia nel piccolo lago Pistono sulla riva sinistra della Dora Baltea.
In perfetta posizione strategica per controllare la via d’accesso alla Valle d’Aosta e la sottostante via Francigena. Lungo l’autostrada Torino-Aosta, poco dopo Ivrea, è uno spettacolo vederlo dominare l’Anfiteatro morenico con il suo profilo medievale e immaginarlo con decine di arcieri su torri e camminamenti di guardia pronti a respingere gli assalitori. Più volte danneggiato e distrutto nei secoli, ricostruito e ristrutturato, il castello presenta quattro torri circolari e un’alta massiccia torre, il mastio, che domina la parte interna in cui si trova la cappella con gli affreschi del Quattrocento. Nel corso della sua storia il castello ha subito molteplici attacchi e tra essi va ricordato quello avvenuto durante l’assedio di Ivrea del 1641 da parte dei francesi di Enrico di Lorena conte d’Harcourt in guerra contro il ducato di Savoia. Quel giorno fu incendiato l’interno del castello di Montalto mentre rimasero in gran parte intatte le strutture esterne con la torre e la cinta muraria. Costruito nella prima metà del 1100, come testimonia un documento del 1140, è passato dai Savoia agli spagnoli, dai francesi ai tedeschi. Nel Trecento entrò a far parte dei possedimenti dei Savoia. I documenti d’archivio del Cinquecento attestano uno stato di abbandono e decadenza, seguito da saccheggi e devastazioni nei due secoli successivi.
Nel Settecento il Castello passò alla famiglia Vallesa e verso la fine dell’Ottocento il nuovo proprietario Severino barone di Casana avviò una serie di interventi con il recupero delle strutture murarie del complesso affidando i lavori di restauro agli architetti Alfredo d’Andrade e Carlo Nigra, gli artefici del Borgo medievale di Torino. Il risultato è quello che si vede oggi. Nel 1963 il castello divenne proprietà della famiglia Allioni di Brondello che continuò nell’opera di restauro degli edifici all’interno della cinta muraria e nella valorizzazione del parco. Il mastio, posto all’interno delle mura, era il baluardo difensivo e da lassù si controllava la piana lacustre di Ivrea e la strada che porta in Valle d’Aosta. La fortezza di Montalto Dora si sviluppa su una superficie di 2500 metri quadri intorno al grande cortile e ospita le antiche cantine, sale e saloni, grandi camini, cucine, biblioteche e numerose camere da letto. Nel castello sono stati girati vari film come la nuova edizione dello sceneggiato televisivo Rai “La freccia nera” dal romanzo di Robert Louis Stevenson e alcune scene del film “Dracula 3D” di Dario Argento.
 E a proposito di cinema, da qualche settimana si aggira per il castello il “fantasma” di Johnny Depp che, incantato dal fascino del maniero, sarebbe interessato ad acquistare la fortezza che il proprietario ha messo in vendita. A Torino per le riprese di un film, Johnny Depp avrebbe approfittato delle pause dal set per visitare le colline intorno a Ivrea. Giunto a Montalto Dora si sarebbe innamorato del piccolo borgo e del suo castello. Johnny ci sta facendo un pensierino anche se al castello giurano di non averlo mai visto. Undici camere, 13 bagni, castelletto e cascina, superficie interni 2500 metri quadri, un valore di quasi 5 milioni di euro. È aperto occasionalmente su prenotazione per ospitare conferenze, convegni ed eventi privati. Prima di partire è meglio informarsi sul sito del castello.
Filippo Re

Il biscotto Parlapa’

Il biscottificio artigianale piemontese Briccodolce festeggia i vent’anni di attività  lanciando il primo biscotto che sembra un gianduiotto, il Parlapà

 

Tradizione, famiglia, cura e artigianalità sono gli ingredienti che,negli anni, hanno costruito la storia del biscottificio artigianale piemontese Briccodolce. Una storia tutta al femminile, portata  avanti da quattro donne per tre diverse generazioni, che si sono tramandate una dopo l’altra la tradizione dei biscotti piemontesi fatti in casa a mano e che oggi festeggiano i venti anni di attività imprenditoriale con il lancio di un nuovo biscotto, al 100 per cento torinese, il Parlapà.

La più  piccola della famiglia Briccodolce è Giulia Montanaro. Briccodolce è  sempre stato nella  sua vita, da quando piccina preparava i biscotti insieme a nonna Rosina.

Quel profumo, quelle mani in pasta, l’attesa dei biscotti nel forno per la merenda o la colazione del giorno successivo è  oggi diventato un lavoro, grazie alla lungimiranza e alla passione di Ivana e Vittorina, figlie di Rosina, che hanno deciso di trasformare le ricette di famiglia in un lavoro imprenditoriale di successo.

È questo il gruppo di donne che porta avanti l’azienda di famiglia Briccodolce, con laboratorio artigianale  a Borgaretto, in provincia di Torino, dove si sfornano ogni giorno decine di diverse tipologie di biscotti, fatti secondo le tradizioni e con le migliori materie prime, accanto a una piccola boutique del biscotto torinese, in zona Crocetta, in corso De Gasperi 20, condotta con la  cura e l’attenzione e di un tempo da Ivana, per tutti “la signora dei biscotti”.

“L’azienda nasce nel 2004 a Borgaretto, vicino a  casa di mamma Rosina che è  la  custode delle nostre ricette – affermano Ivana e Vittorina – ma l’ispirazione dei nostri biscotti nasce al Briccodolce, “il bricco” per tutte noi, il luogo dove abbiamo la casa di campagna di famiglia a San Sebastiano Po, e dove da sempre ci divertiamo a fare i biscotti. Un giorno ci siamo guardate e abbiamo deciso che avremmo voluto vivere sempre così,  preparando i biscotti in un luogo che amiamo”.

Quella di Ivana e Vittorina e del loro biscottificio è  una storia di caparbietà e tenacia, una sfida portata avanti da vent’anni con successo. “Nostro padre ci disse che non potevamo usare il Bricco per questa attività perché quella era la nostra casa del cuore, il posto dove si stava in famiglia. Però abbiamo voluto omaggiarlochiamando così il nostro biscottificio. Siamo state testarde e l’abbiamo fatto contro il parere di tutti. Abbiamo imparato l’arte della pasticceria con i migliori pasticceri”.

Ovetti, cuoricini, pannocchiette, frollini della nonna,  girandole al cacao, biscutin, una dolcissima gamma di tante referenze cui oggi va ad aggiungersi l’ultima creazione della famiglia Briccodolce, il Parlapà, il primo biscotto che sembra un gianduiotto.

L’idea è  nata da una chiacchierata tra Vittorina e Marco Colognesi, titolare di Prontoservice, prematuramente scomparso nel 2020. “Era il periodo del Covid, eravamo al telefono e ci è venuto in mente di inventare un biscotto diverso che si sciogliesse in bocca, come se fosse una crema. Un biscotto che sembrasse un cioccolatino – racconta Vittorina – da lì l’idea della forma a gianduiotto, che ci piaceva molto. Poi ci sono stati anni di tentativi, fino a trovare la ricetta perfetta, che oggi lanciamo in omaggio al nostro amico Marco”.

Parlapà in dialetto significa “non parlare” ed è  la tipica espressione di meraviglia e stupore.

” Volevamo che fosse il commento di chi per la prima volta assaggiava il nostro biscotto – spiegano Ivana e Vittorina – ma anche la nostra espressione di fronte alla strada fatta in questiventi anni”.

Il nuovissimo biscotto Parlapà  verrà venduto in eleganti confezioni cilindriche color carta da zucchero, colorate con un dettaglio che rimanda ai coloratissimi portici cittadini, per sottolineare il legame con la città.

Un packaging pensato come regalo, un po’ come le biscottiere di una volta”.

MARA MARTELLOTTA

Denunciato per vendita illegale di accessori da fumo

Nell’ambito di un’operazione finalizzata al contrasto della vendita illegale di prodotti da fumo, gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Torino hanno denunciato in stato di libertà un cittadino cinese gravemente indiziato di vendita di generi di monopolio senza autorizzazione o acquisto da persone non autorizzate alla vendita.

L’attività ha avuto luogo nel mercato rionale di Porta Palazzo dove sono state controllate diverse attività commerciali di vendita ambulante.

Nello specifico, a seguito di accurato controllo dei banchi e dei carretti posti nel retro dei banchi, gli operatori hanno rinvenuto 84.393 filtri e 32.486 cartine per un peso complessivo di oltre 5 Kg. Il titolare del banco, già denunciato nel mese di marzo, è stato nuovamente denunciato in stato di libertà per violazione dell’art.96 della legge 907/42 con contestuale sequestro dei prodotti accessori ai tabacchi da fumo.

Nel mese di marzo lo stesso commerciante era stato denunciato per la medesima violazione e i prodotti, per un peso complessivo di oltre 15 Kg consistenti in 219.464 cartine e 143842 filtri, sottoposti a sequestro.

Eventuali periodi di chiusura degli esercizi in oggetto a carico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Muore sotto il treno, circolazione sospesa

Investita da un treno una persona ha perso la vita ieri nei pressi di Trofarello.

La circolazione dei treni è stata sospesa tra Villanova d’Asti e Trofarello, per consentire gli accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria.

Sono stati fatti scendere dai convolgli circa 300 passeggeri.

 

 

Viaggio nella storia al castello di Marchierù

Anche quest’anno, nell’ambito della XIV Giornata nazionale dell’ Associazione Dimore Storiche Italiane,   DOMENICA 26 MAGGIO il castello di Marchierù sarà aperto al pubblico 
CASTELLO DI MARCHIERU‘ ( Villafranca Piemonte * via S.Giovanni 77)
* visita gratuita del parco alle ore 10, 11 * 15,16 ( per la giornata ADSI ) 
Visite guidate al parco, alla cappella gentilizia, alle scuderie settecentesche ed alle sale ammobiliate del castello con gli stessi proprietari, discendenti dai primi feudatari del 1220, che  accompagneranno gli ospiti facendo rivivere con oggetti, reperti e documenti storici originali, la vita, gli usi ed i costumi di una Dimora nobiliare dell’epoca. 

( ore 10/11*15/16/17 )

adulti € 8 * bimbi gratis fino a 10 anni*      

Prenotazione obbligatoria al 3394105153 /3480468636 * segreteria@castellodimarchieru.it 

Stavolta, visti gli accordi raggiunti con associazioni storiche e nobiliari francesi che nei prossimi mesi visiteranno il castello, sarà particolarmente curata, con esposizione di ricordi e documenti, la storia delle Casate facenti parte dei rami d’Oltralpe dei proprietari del castello, dai Richelieu ai Galliffet ai Coriolis de Limaye, ai Rostopchine. ai Segur.