ilTorinese

MeToo alla Circoscrizione 2

MeeToo, anche alla Circoscrizione 2. Parlano di commenti e allusioni di natura sessuale le quattro consigliere della Circoscrizione di Torino, da parte di alcuni colleghi. Le quattro donne hanno letto una lettera durante la seduta del consiglio. Sono espondenti del Pd, Movimento Cinque Stelle e Sinistra Ecologista. Questi presunti atteggiamenti sessisti sarebbero stati perpetrati da “un ristretto numero di consiglieri uomini”. “Abbiamo voluto sollevare una questione politica, senza processare nessuno, per mettere di fronte alla responsabilità collettiva di questi eventi”, dicono le consigliere.

Ultimo appuntamento, va dalla ex con un coltello nello zaino

In piazza Bengasi a Torino un 45enne ha violato il divieto di avvicinamento all’ex moglie. L’uomo è andato all’appuntamento con un coltello nel marsupio. Avendo capito di averla persa definitamente, ha alzato la voce e ha avuto diversi scatti d’ira notati dai residenti che hanno chiamato il 112. La polizia di Stato lo ha arrestato per aver violato la misura cautelare e per porto abusivo di armi.

Meglio la storia che un piatto di spaghetti

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Più che mai quest’anno  il 25 luglio 1943 viene commemorato in tutta Italia con le pastasciutte antifasciste sull’ esempio dei fratelli Cervi che così festeggiarono la caduta di Mussolini. Ma i fratelli non si limitarono alla pastasciutta, ma sacrificarono la loro vita in modo eroico. Chi oggi mangia la pastasciutta non rischia nulla se non la propria dieta. Se è vero che oggi c’è un pericolo fascista in Italia, la pastasciutta appare un ricordo po’ fragile. Io non penso che tale pericolo esista e quindi ritengo più che giusta una abbuffata di pasta alla Fabrizi. In effetti la data del 25 luglio andrebbe ricordata in termini storici come un, sia pure tardivo, capolavoro politico per rimuovere Mussolini nel modo meno traumatico in un momento tragico quando il nemico,  poi diventato liberatore, era sbarcato in Sicilia.  Con il voto del Gran Consiglio dell’odg  Grandi iniziò un’ operazione che portò all’immediata rimozione di Mussolini da parte del Re.  Sembrò allora una liberazione che preludeva alla fine della guerra ormai perduta. Il popolo che aveva osannato il fascismo e la stessa guerra, scese in piazza a festeggiare la fine della dittatura inneggiando al Re che commise un grave errore nell’affidare a Badoglio il governo. Badoglio si rivelò subito inadeguato non solo nell’affrontare un armistizio che venne firmato tardivamente nelle condizioni peggiori.  Dal 25 luglio si passò all’8 settembre che rappresentò la liquefazione dell’Italia e pose le basi per l’occupazione tedesca e per la guerra civile. Detto questo, non si può dire che il trasferimento del Re e del Governo al Sud sia stata una semplice fuga, ma una necessità assoluta sia per la situazione eccezionale di Roma sia perché quella fuga consentì di salvare la continuità dello Stato. Un Re fatto prigioniero dei tedeschi come sua figlia Mafalda non sarebbe servito se non a salvare la monarchia. La politica di Badoglio nel periodo dal 25 luglio all’8 settembre si rivelò esiziale per l’incapacità del vecchio maresciallo che fu complice del fascismo come forse nessun altro capo militare. Al Sud comunque fu possibile ricostituire un esercito che partecipò alla guerra di liberazione in modo significativo, secondo alcuni, perfino superiore ai partigiani al Nord.  Poi la storia imboccò  la sua strada e il contributo degli alleati fu determinante per liberare l’ Italia, a partire da Roma, senza voler assolutamente sminuire il ruolo dei partigiani al Nord. Molte di queste riflessioni i commensali della pastasciutta dovrebbero considerarle. Così capirebbero che certa faziosità stucchevole andrebbe evitata. Identificare l’antifascismo con una parte politica resta un grave errore politico, come dimostrano anche alcune reazioni all’aggressione del giornalista torinese di sabato.  La Resistenza fu di esponenti di diversa fede politica o anche di nessuna fede politica come i militari. Monopolizzarla resta anche oggi un errore che porta chi non è comunista a far parte per se’ stesso e a non aderire a certe manifestazioni. Questa elementare verità alcuni non riescono a capirla. I tempi sono cambiati e tutti devono farsene una ragione. Le logiche di piazzale Loreto appartengono ad un nefasto passato ormai archiviato nella storia: una pagina che non fa onore a nessuno.

Il 25 luglio e la storica pastasciutta antifascista dei Cervi

Il 25 luglio del ’43 Benito Mussolini venne arrestato, creando la temporanea illusione della fine del regime e della guerra. In realtà le cose andarono diversamente e i mesi successivi furono segnati dalle peggiori sofferenze per il popolo italiano, ma in quelle ore si festeggiò in tutta Italia la destituzione del Duce. Nella bassa pianura reggiana, fra i comuni di Gattatico e Campegine, in località Campi Rossi, dalla casa colonica dei Cervi partì uno degli eventi spontanei più originali, con una grande pastasciutta offerta a tutto il paese, distribuita in piazza a Campegine dalla famiglia per festeggiare l’evento, come disse Papà Cervi, con il “più bel discorso contro il fascismo, la pastasciutta in bollore”. I sette fratelli Cervi con i genitori e tutti i famigliari portarono la pastasciutta in piazza, nei bidoni per il latte. Con un rapido passaparola la cittadinanza si riunì attorno al carro e alla birocia che aveva portato la pasta. Tutti in fila per avere un piatto di quei maccheroni conditi a burro e formaggio che, in tempo di guerra e di razionamenti, rappresentavano prima di tutto un pasto prelibato, quasi di lusso. C’era tanta fame ma c’era anche la voglia di uscire dall’incubo del fascismo e della guerra, il desiderio di “riprendersi la piazza” con un moto spontaneo dopo anni di adunate a comando e di divieti. Di quel 25 luglio, di quella pagina di storia italiana è rimasto poco nella memoria collettiva. Eppure si manifestò in quei giorni uno spirito genuino e pacifico di festa popolare: prima dell’8 settembre, dell’occupazione tedesca, della Repubblica di Salò. Prima delle brigate partigiane e della lotta di Liberazione. Contadini mezzadri, i Cervi già all’inizio degli anni ’30 avevano espresso un deciso orientamento antifascista. I sette figli maschi di Genoeffa Cocconi e Alcide Cervi — Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore — vennero fucilati insieme a Quarto Camurri per rappresaglia nel dicembre del 1943 e la loro vicenda assunse subito un forte valore simbolico. La loro casa, punto di riferimento e di concreto aiuto per antifascisti, renitenti alla leva e per chi si opponeva alla guerra, è diventata il “Museo per la storia dei movimenti contadini, dell’antifascismo e della Resistenza nelle campagne”. Da più di vent’anni questa festa antifascista, popolare e genuina, rivive non solo nell’aia del Museo Cervi ma in molte località del Paese. Anche in Piemonte si svolgeranno diverse manifestazioni in tutte le province organizzate dall’Anpi e dalle associazioni democratiche. L’idea di “esportare” la festa della pastasciutta ha conquistato e continua a conquistare territori e comunità, riproponendo gli stessi ingredienti della serata di casa Cervi: la festa per la caduta del fascismo, la pastasciutta, la rievocazione storica. E l’insopprimibile desiderio di libertà, pace e giustizia mai così forte e necessario come in questi tempi difficili.

Marco Travaglini

Che curiosi appuntamenti a Sant’Antonio di Ranverso!

 

 “Disegno dal vivo” con gli “Urban Sketchers” e “genealogia domestica” con la “nanabianca” Francesca Moscardo

Domenica 28 luglio

Buttigliera Alta (Torino)

Doppio appuntamento decisamente allettante e curioso anzi che no, per il fine settimana (domenica 28 luglio, a partire dalle 14,30) all’antica “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso” (Buttigliera Alta, via Sant’Antonio di Ranverso 6) fondata dall’Ordine Ospedaliero di “Sant’Antonio di Vienne”, negli ultimi anni del XII secolo, su volere del Conte Umberto III di Savoia. Lì, in quell’antica struttura, (tappa strategica un tempo per la “Via Francigena”), dotata di una foresteria per i numerosi pellegrini e anche luogo di assistenza e di cura, da parte degli “Antoniani”, dichiarata “monumento nazionale” nel 1883 (e restaurata prima da Alfredo D’Andrade e poi da Cesare Bertea agli inizi del Novecento), arriveranno a totale disposizione dei visitatori e armati dei loro “ferri del mestiere” – solo acquerelli, matite e biro – gli “Urban Sketchers”.

Niente paura. Si tratta della “Community di disegnatori” (illustratori, grafici, architetti e in generale tutti gli amanti del disegno e dell’arte) che lì si ritrova per “disegnare dal vivo”. Il loro intento, portato in giro per tutta Europa, è quello di “innalzare il valore artistico, narrativo ed educativo del disegno sul posto, promuovendone la pratica e collegando le persone in tutto il mondo che disegnano i luoghi in cui vivono e in cui viaggiano”. Come una sorta di “cahier de voyage”, i disegni raccontano, la storia di quanto ci accade intorno, sono “una documentazione di tempo e spazio attraverso cui rappresentare realmente ciò che si osserva”. La storia del “movimento” è relativamente recente. Si torna indietro nel tempo all’anno 2007, quando l’illustratore di cronaca di origini spagnole Gabriel Campanario, incuriosito dal moltiplicarsi degli artisti che condividevano “online” disegni e schizzi delle loro città, creò il gruppo Flickr” che divenne in breve tempo il punto di riferimento di un’articolata e capillare rete di gruppi attivi a livello locale. Il crescente interesse verso questa pratica ha dato vita in breve tempo a numerosi Festival e a un fitto calendario di incontri e raduni periodici, che nel tempo sono andati ad attrarre  l’attenzione di “sponsor” importanti (prima fra tutte la “madre di tutte le agende”, la milanese “Moleskine”) e di “amministrazioni pubbliche” che hanno visto in questa attività estremamente concreta, visibile e reale un’ottima occasione per indagare con forte empatia e capacità illustrativa il tessuto urbano.“Il legame profondo con il territorio si coniuga, infatti, con una coscienza sociale condivisa dal movimento a livello mondiale che ha portato gli ‘Urban Sketchers’ ad attivarsi in diverse occasioni nell’ambito della raccolta fondi per progetti di recupero urbano o in occasioni di emergenze e calamità naturali”. Estremamente interessante sarà dunque vederli all’opera alla “Precettoria” e magari confrontare o porre in gioco i loro lavori, senza voler creare paragoni fasulli e insensati, con gli affreschi interni alla Chiesa realizzati da Giacomo Jaquerio(considerati uno dei capolavori della scuola tardogotica piemontese) o con il “pentittico” dell’abside di Defendente Ferrari, datato 1531.

Veronese, classe 1987, storica dell’arte ma anche blogger, copywriter e social media manager, Francesca Moscardo, attesa alla “Precettoria” con il suo “Fuoco Sacro”, sempre domenica 28 luglio, alle 17, è stata insignita il 31 marzo scorso del titolo di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana” dal Presidente Sergio Mattarella, “per l’entusiasmo e l’ironia con cui affronta i temi connessi alla sua disabilità”. Francesca scrive di sé: “Una stella piccola come la Terra, ma pesante come il Sole: questa è una ‘nana bianca’”. E “Nanabianca Blog. Il mondo a un metro d’altezza” è proprio il nome da lei dato al suo “Blog”, un luogo creato nel 2017, dove ha portato il suo punto di vista personale, spesso ironico, sul “nanismo” e sulla “disabilità” (Francesca soffre di una malattia genetica, la displasia diastrofica, caratterizzata da un difetto di accrescimento della cartilagine) offrendo consigli utili per affrontare la vita quotidiana “in formato – come dice lei da talentuosa ‘battutiera’- mignon”. Alla “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso”, la “nanabianca” terrà un corso (sua ultima ossessione) di “Genealogia domestica”incentrato sullo studio e la memoria degli “antenati”, per aiutare le persone a conoscere le radici della propria famiglia. E proprio a Sant’Antonio di Ranverso, Francesca troverà terreno fertile, se si considera che la “Precettoria”, per gli abitanti della zona, ha costituito per moltissimi anni e generazioni il luogo della celebrazione di riti, battesimi ma soprattutto matrimoni. Gli scatti di quelle giornate costituiscono un patrimonio importante per la memoria di Ranverso. E saranno materiale prezioso per il “Fuoco Sacro” che Francesca terrà acceso nella sua nuova avventura di “genealogista alla pari”, come ama definirsi, instillando in chi l’ascolta non poca, piacevole curiosità. Anche perché, ironizza “vedere il mondo a un metro d’altezza non è cosa da tutti i giorni: un corpo di adulta e un punto di vista di bambina”.

Per info: “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso”, Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (Torino); tel. 011/6200603 o www.ordinemauriziano.it

g.m.

Nelle foto: “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso”, un disegno “Urban” e Francesca Moscardo (ph. Andrea Tasca)

 

Comitato Salviamo la Pellerina: “Attentato alla democrazia”

Un grave atto contro la partecipazione e alla sovranità popolare è stato compiuto da questa
amministrazione comunale.

Dopo oltre 4 mesi dalla presentazione di circa 1700 firme con cui è stata sottoscritta la proposta di
un nuovo referendum propositivo vincolante da sottoporre alla cittadinanza per evitare la
cementificazione di importanti aree verdi e lo scempio che questa giunta comunale sta perpetuando
in una delle città più inquinate d’Italia, in barba a tutte le decantate politiche “green”,
la Commissione preposta all’approvazione del testo referendario, palesemente politicizzata e senza
la partecipazione di alcun rappresentante dei cittadini, “super partes”, prevista nel regolamento di
attuazione dello Statuto ma disattesa nei fatti, con motivazioni a dir poco grottesche, ha bocciato
l’iniziativa inibendo di fatto l’unica possibilità che i cittadini torinesi hanno di bloccare
democraticamente le mostruosità messe in cantiere da questa amministrazione locale.
Preso atto della condivisione dei vizi riscontrati da illustri giuristi sul parere espresso dalla
Commissione Referendaria e della loro disponibilità ad appoggiare un nostro ricorso al TAR, da
subito chiederemo la partecipazione di tutta la cittadinanza, anche attraverso la condivisione di
spontanei contributi economici, che vuol opporsi a questa finta democrazia che sulla carta dà
strumenti di partecipazione ma che nella realtà calpesta i più elementari diritti di espressione
democratica
Non accetteremo nessun sopruso o bavaglio alla legittima volontà di partecipazione dei cittadini alle
decisioni sui beni pubblici.
Fermiamo questa tirannia travestita da “democrazia”.

Comitato Referendario Salviamo la Pellerina e il Verde di Torino

Turisti derubati, la Polizia Locale recupera la refurtiva

(TORINO CLICK) – Una brutta avventura per una famiglia di turisti australiani in visita nella nostra città ma con un lieto fine grazie all’intervento della Polizia municipale.

Venerdì scorso nel quartiere Regio Parco una pattuglia dell’Aliquota Pronto Impiego dei  Vigili urbani  si è messa all’inseguimento un veicolo con targa francese, il cui conducente era stato visto commettere diverse infrazioni al codice della strada. Dopo un breve inseguimento l’uomo ha abbandonato il veicolo in via Maddalene dandosi alla fuga a piedi. Sul posto è giunta nel frattempo anche una pattuglia del Reparto Informativo Sicurezza Integrazione che ha ispezionato il veicolo, trovandovi alcuni oggetti che potevano essere ricondotti ad una recente denuncia per il furto avvenuto su un camper di turisti. Tra la refurtiva figuravano due biciclette, un computer, un tablet, una macchina fotografica e altri effetti personali per un valore di circa 25mila euro.

Gli accertamenti hanno permesso rapidamente di risalire ai legittimi proprietari, una coppia di australiani con il figlio, ciclista professionista, arrivati a Torino per una breve vacanza cominciata per assistere all’arrivo del Tour de France. L’auto è stata posta sotto sequestro.

Montiglio, il paese delle meridiane che sorridono

Se il sole sorride, la meridiana è di Mario Tebenghi. In paese a Montiglio Monferrato, quasi 1500 abitanti, tutti l’hanno conosciuto. Le meridiane montigliesi sono opera sua, sono orologi solari caratteristici e molto colorati con una particolarità: all’interno c’è sempre il sole che sorride. Un vero artista, un mito il Tebenghi. Le meridiane colpiscono l’attenzione di turisti e curiosi appena si entra nella piazza del paese. Una passione coltivata fin da ragazzo.
È tutto opera di Tebenghi, è lui che ha fatto conoscere ovunque Montiglio, già noto per la Fiera del Tartufo le prime due domeniche di ottobre. Insieme ai tartufi, le meridiane, che spiccano su numerose case private, edifici pubblici e chiese del paese, sono il simbolo del borgo collinare monferrino. Scomparso alcun anni fa all’età di 97 anni il maestro è famoso per i quadranti solari non solo a Montiglio, dove nacque nel 1922, ma anche in alcune regioni italiane e all’estero.
In paese si vedono alcune decine di meridiane insieme a tre rose dei venti. Danilo, figlio di Mario, ha catalogato oltre 500 meridiane realizzate da suo padre. Fin da giovane Tebenghi iniziò a interessarsi agli orologi solari grazie all’aiuto del sacrestano della parrocchia locale. Mario ha lavorato prima a Torino come grafico pubblicitario e poi al Centro storico di Documentazione della Fiat.
Oggi la maggior parte delle meridiane si trovano nell’astigiano e in provincia di Torino ma anche in Lombardia, Toscana, Veneto, Liguria, Valle d’Aosta e perfino in Francia. Il maestro gnomonista Tebenghi sarà ricordato con un “Museo del Tempo contadino” che sta per aprire a Palazzo Belly a Montiglio, finanziato con un contributo della Regione Piemonte.
Filippo Re

Impianti GPL e metano auto, sono sempre convenienti?

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Nel contesto della crescente sensibilità ambientale e della ricerca di soluzioni più economiche per la mobilità, l’installazione di impianti GPL (gas di petrolio liquefatto) e metano per le auto sta diventando una scelta sempre più diffusa tra gli automobilisti. Questi sistemi rappresentano un’alternativa ai carburanti tradizionali, come benzina e Diesel, offrendo una serie di vantaggi in termini di costi operativi e riduzione delle emissioni inquinanti.

Tuttavia, la decisione di convertire il proprio veicolo a GPL o metano richiede una valutazione attenta di vari aspetti tecnici, economici e pratici. In questo approfondimento, esploreremo le caratteristiche principali di questi impianti alternativi, i benefici e le sfide legate al loro utilizzo, nonché le normative vigenti e le considerazioni da tenere a mente prima di procedere con l’installazione.

Le normative per il parcheggio delle auto a GPL in garage, multipiano e sotterranei sono state oggetto di evoluzione nel tempo, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e facilitare l’uso di veicoli più ecologici. In Italia, le normative di riferimento sono stabilite dal Decreto Ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008 e successivi aggiornamenti.

In particolare, possono essere parcheggiate in garage privati senza particolari restrizioni, a patto che l’impianto sia dotato della multivalvola omologata secondo la normativa europea ECE/ONU 67-01. Questa valvola particolare garantisce una maggiore sicurezza in caso di incidenti o malfunzionamenti. Possono, inoltre, parcheggiare nei garage multipiano e sotterranei fino al primo piano interrato, a condizione che l’impianto sia dotato della multivalvola di cui sopra. Prima del 2001 non potevano parcheggiare nei piani sotterranei per motivi di sicurezza, ma con l’adozione delle nuove valvole di sicurezza, questa restrizione è stata allentata. È sempre importante verificare eventuali regolamenti o specifiche normative locali che potrebbero prevedere ulteriori restrizioni.

Le normative per il parcheggio delle auto a metano sono generalmente meno restrittive rispetto a quelle appena viste, a causa delle caratteristiche intrinseche del combustibile, che lo rendono un carburante più sicuro in caso di perdite. Queste vetture possono essere parcheggiate senza restrizioni particolari. Si tratta di un combustibile più leggero dell’aria, quindi in caso di fuga tende a disperdersi verso l’alto, riducendo il rischio di accumulo di gas infiammabili.

Possono, inoltre, essere parcheggiate nei garage multipiano e sotterranei senza limitazioni particolari, sempre per via della loro minore pericolosità in caso di perdite. Tuttavia, è comunque consigliabile verificare eventuali regolamenti specifici del garage o del condominio, che potrebbero prevedere restrizioni specifiche.

Le vetture GPL richiedono una manutenzione specifica per garantire il corretto funzionamento e la sicurezza dell’impianto. È importante, dopo ogni intervento, ottenere una certificazione da parte dell’officina specializzata per questi impianti particolari. Le officine di riferimento hanno la competenza e le attrezzature necessarie per eseguire i controlli e le sostituzioni secondo le specifiche normative.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Cambio al vertice del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione 

 

Il Generale di Corpo d’Armata Stefano Mannino ha ceduto il Comando al Generale di Corpo d’Armata Antonello Vespaziani.

Torino, 24 luglio 2024. Presso l’Aula Magna di Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito (COMFORSA) di Torino, ha avuto luogo l’avvicendamento al vertice tra il Generale di Corpo d’Armata Stefano Mannino cedente, ed il Generale di Corpo d’Armata Antonello Vespaziani, subentrante.

Il passaggio di consegne è stato ufficializzato dinanzi alla Bandiera d’Istituto, dei Medaglieri delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, alla presenza del Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carlo Lamanna, di autorità civili, militari, personalità del mondo accademico, della vita culturale ed economica della città Subalpina, nonché dei Comandanti alle dirette dipendenze del COMFORSA, del personale del Quadro Permanente e degli Ufficiali frequentatori dei corsi in atto.

Il Generale Mannino, nel suo discorso di commiato, ha affermato: “La Formazione Militare rappresenta il primo presidio di difesa dello Stato in un contesto geopolitico che richiede nuovi approcci rispetto alle pluralità di crisi internazionali. L’offerta formativa in continua evoluzione, viene finalizzata non solo alla comprensione di ciò che avviene, ma alla formazione di una nuova classe dirigente che sia in possesso degli strumenti utili a prendere decisioni in contesti sempre più articolati e incerti”. “La formazione continua e’ fondamentale per garantire l’efficacia operativa, ma anche la cultura della Difesa, che promuove il senso di appartenenza e di responsabilità nei confronti della comunità nazionale e incoraggia lo sviluppo di valori etici come disciplina, lealtà e fedeltà alle Istituzioni Repubblicane ed alla Costituzione; valori che caratterizzano l’Esercito Italiano”. Al nuovo Comandante ha formulato i migliori auguri di buon lavoro.

Il Generale Vespaziani durante il Suo intervento ha evidenziato “Ci tengo a condividere la piena adesione alle linee di indirizzo indicate dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito pochi mesi orsono all’inizio del suo mandato che, in un Istituto scolastico, acquisiscono un’enfasi del tutto particolare: addestramento, tecnologia, valori”.

Il Generale Lamanna ha sottolineato “Formare un Comandante non è un processo semplice da realizzarsi. Occorre essere sempre attenti e aderenti all’evolversi degli eventi senza mai perdere, tuttavia, il contatto con la società civile dalla quale veniamo e per la cui sicurezza esistiamo”.