ilTorinese

“Sprissetto”, l’aperitivo sotto la Mole

Classico, Bitter, Venezia, Eden e Sud sono le varianti di Sprissetto che trovate da Borello Supermercati, scelto come pioniere di prodotti locali e in questo caso di un nuovo aperitivo piemontese

Partendo dall’aperitivo per antonomasia, Marco Lo Greco fondatore di Sprissetto, inizia a immaginare il suo nuovo modo di concepire l’happy hour. Un progetto curato per tre anni, culminato nel 2021 con la commercializzazione del primo prodotto nel mercato HO.RE.CA, successivamente importato in Australia e ora, con la collaborazione di tre soci, presente in 15 paesi nel mondo.

Marco, classe 1991, vanta una carriera decennale come bartender e una formazione nell’ambito del design, questo percorso gli ha permesso di studiare i prodotti a 360°, dagli ingredienti fino all’etichettatura.

Le ricette sono ispirate alla tradizione liquoristica italiana e realizzate artigianalmente con ingredienti naturali come erbe amaricanti, scorze di agrumi, spezie e frutti. Questi liquori sono perfetti per creare i cocktails da aperitivo più celebri, tra cui lo Spritz, l’Americano e il Negroni.


Il brand Sprissetto è stato ideato prendendo ispirazione dal Veneto in quanto patria dell’aperitivo e dal suo dialetto, l’etichetta è stata disegnata da Marco che con il suo passato nel design ha saputo abilmente mixare font semplici e giovani con il giusto spazio per la lista ingredienti così da rendere i consumatori informati.

Classico, Bitter, Venezia, Eden e Sud sono le varianti di Sprissetto che trovate da Borello Supermercati, scelto come pioniere di prodotti locali e in questo caso di un nuovo aperitivo piemontese.

Eleonora Persico

Sicurezza e degrado: “Linea 4 Gtt: un bivacco”

RAVELLO (FDI): LO RUSSO PONTIFICA SU OPERAZIONE “STRADE SICURE” MA, SU SICUREZZA E LEGALITA’, IL COMUNE E’ FERMO AL PALO.

“Sono felice che il Sindaco Lo Russo pontifichi sull’operazione ‘Strade Sicure’, è quantomeno un segnale di vita. Già, perché se da un lato la misura messa in campo dal Governo può avere degli aspetti perfettibili, cosa peraltro scontata in una fase sperimentale, d’altro canto non si comprende cosa abbia fatto il Comune, nel frattempo, in tema di sicurezza e legalità. Forse, invece di disquisire di stanzialità o di mobilità dei presidi militari in città, Lo Russo dovrebbe sposare la concretezza, impedendo per esempio i continui bivacchi segnalati, anche oggi, sulla linea 4 Gtt o agendo concretamente affinché un anziano disabile non venga spedito in terapia intensiva da un nordafricano, in pieno giorno, in Barriera di Milano”. Ad affermarlo Roberto Ravello, dirigente regionale di Fratelli d’Italia e neo-eletto in Consiglio Regionale del Piemonte.
“Mi risulta che il Governo – continua Roberto Ravello – abbia messo in campo azioni concrete, con oltre 3.300 assunzioni extra-turnazione pensionistica nelle Forze dell’Ordine, 1.400 militari in più impiegati nell’Operazione ‘Strade Sicure’ – di cui quasi un centinaio distaccati su Torino – e il rinnovo del contratto collettivo del comparto. Di contro, il Comune preferisce concentrare gli sforzi della Polizia Municipale sulle multe-bancomat piuttosto che nel pattugliamento del territorio. Auspico che il nuovo corso, targato Porcedda, riporti Sindaco e Comune alla fredda realtà e assicuri un repentino cambio di marcia”.

Traffico nel caos: incidente tra un tir e un’auto di grossa cilindrata guidata da un 17enne

Aveva solo 17 anni il conducente alla guida di un’Audi di grossa cilindrata che a Pinerolo in strada Stupinigi verso Orbassano, si è schiantato contro un tir carico di benzina che viaggiava sulla propria corsia. Auto distrutta e lievi ferite per il giovane che, come riporta l’  Eco  del  Chisone, era già stato fermato e denunciato per guida senza patente. Traffico in tilt fino a quando la strada è stata liberata dai due mezzi.

Esame di maturità per quasi 20 mila studenti torinesi

In Piemonte sono 33mila gli studenti degli istituti superiori alle prese stamane con la prima prova degli esami di maturità,  18mila solo a Torino.
Il sindaco Stefano Lo Russo, sui social ha rivolto loro un augurio: ” l’esame di maturità, un momento importante nel percorso scolastico e di crescita. A tutte le studentesse e tutti gli studenti che si trovano di fronte all’impegno della prima prova va il mio personale in bocca al lupo, e l’augurio di affrontare al meglio il loro esame”. Al liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale Stefano Suraniti ha portato il proprio saluto ai maturandi.

La messa solenne di San Giovanni

La città è attesa in Cattedrale nel giorno di San Giovanni Battista, patrono di Torino. Lunedì 24 giugno la solenne Messa sarà celebrata alle 10,30 dall’arcivescovo Roberto Repole. Alla Festa di Torino la Chiesa pregherà per la comunità locale rinnovando il proprio impegno al servizio dell’evangelizzazione e del bene comune. Durante la funzione religiosa verranno distribuiti i pani della Carità e nella sala del Consiglio Comunale si terrà la cerimonia di conferimento del titolo di “ Ambasciatore nel mondo delle eccellenze del territorio torinese” destinato ai cittadini che si sono distinti per il loro contributo allo sviluppo e all’immagine del territorio. Da mezzogiorno in avanti la festa si sposterà lungo il Po con le iniziative delle società remiere e del Circolo Amici del Fiume. I festeggiamenti per San Giovanni si concluderanno alle 22,30 con il tradizionale spettacolo pirotecnico in piazza Vittorio Veneto.
FR

Violenta rissa, 18 denunciati al campo nomadi: ragazzo ferito con una pistola

Sono 18 le persone denunciate in stato di libertà dai carabinieri per rissa e lesioni aggravate. I militari sono arrivati al campo nomadi di via Nuova Circonvallazione a Volpiano chiamati dagli abitanti della zona che avevano sentito delle urla. È stato soccorso un 19enne ferito alla mano da un colpo di pistola nel corso della rissa. L’arma non è stata trovata.

Macron e Scurati

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Il presidente della repubblica francese Macron sempre più in affanno ha concesso la commenda di un ordine minore francese a Scurati, non osando pensare alla Legion d’onore, l’unica che riconosce i meriti come il Cavalierato di gran croce in Italia forse per dispetto alla presidente del consiglio italiana accusata di censura da Scurati. Si tratta di un riconoscimento minore che viene dato ai provveditori agli studi che hanno avuto rapporti culturali periferici con gli enti scolastici francesi. Invece lo Scurati si è esibito con le insegne come fosse stato un trionfo. Certo non è un grande scrittore, ma uno scrittore omologato e condabnato a ripetere stancamente la solita vulgata all’infinito. Scurati non rappresenta oggi il meglio della cultura italiana, ma la sua retroguardia. Chissà se il riconoscimento francese servirà a far vendere a Scurati che verrà invitato per il li libro, ma a far parte del fronte popolare, una parola che fa venire i brividi e che ci ricaccia indietro di decenni.

Piazza della Repubblica, deviate alcune linee tranviarie

Sono iniziati lunedì e proseguiranno fino alla fine di agosto i lavori per il rinnovo dei binari in piazza della Repubblica che completano l’intervento iniziato due anni fa.  Come per i lotti precedenti che nel 2021 hanno  riguardato il lato est della piazza enel 2022 l’asse Giulio Cesare/via Milano, il cantiere è stato programmato nel periodo estivo, quando le attività scolastiche sono sospese e il traffico è generalmente più leggero,  con l’obiettivo di minimizzare i disagi per gli utenti.

Insieme alla rotaie saranno sostituiti anche meccanismi che regolano degli scambi, posati nel 2000 in occasione della realizzazione del sottopasso, con tutta l’impiantistica di comando e funzionamento, e tutto ciò consentirà di aumentare la sicurezza e il confort dei passeggeri.

Per consentire l’esecuzione dei lavori in sicurezza su tutta la piazza è stato istituito il limite di 30 chilometri. Inoltre non sarà possibile transitare nella corsia riservata ai mezzi pubblici Sud di corsa Regina, nel tratto da via della Consolata alla perimetrale ovest della piazza, e nel tratto compreso tra via Milano/ corso Giulio Cesare e la perimetrale ovest di piazza della Repubblica.

Alcune linee del trasporto pubblico poi saranno interessate da modifiche del servizio e nel percorso. In particolare,  la linea 3, che sarà gestita con autobus fino al termine dei lavori, da corso Regina Margherita (verso corso Tortona) sarà deviata in corso Principe Eugenio e proseguirà poi lungo corso Beccaria, piazza Statuto, corso San Martino, piazza XVIII Dicembre, via Cernaia, via Pietro Micca, via Bertola, via XX Settembre, corso Regina Margherita, via Fontanesi, corso Belgio, corso Tortona, corso Regina Margherita dove effettua il capolinea provvisorio all’altezza di largo Berardi presso la fermata n. 214 – “L.go Berardi”, mentre (in direzione piazzale Vallette) dal capolinea provvisorio prosegue per corso Regina Margherita da cui è deviata in via Milano, via San Francesco d’Assisi, via Pietro Micca, via Cernaia, piazza XVIII Dicembre, corso San Martino, piazza Statuto, corso Beccaria, corso Principe Eugenio, corso Regina Margherita, percorso normale.

Per i tram della linea 4 deviazione solo in direzione strada del Drosso: da corso Giulio Cesare si prosegue in corso Palermo, via Bologna, ponte Bologna, corso XI Febbraio, corso Regina Margherita, via Milano e ritornare al percorso normale.

Modifiche al percorso anche per la linea 16 CD che da corso Tassoni viene deviata in via Cibrario, piazza Statuto, corso San Martino, piazza XVII Dicembre, via Cernaia, via Pietro Micca, via Bertola, via XX Settembre, corso Regina Margherita, percorso normale . Da giovedì 20 a sabato 29 giugno la linea sarà inoltre gestita con autobus a causa di lavori di potatura alberi in corso Peschiera.

Cambia anche il tragitto della linea 16 CS che da corso Regina Margherita viene deviata in via Milano, via San Francesco d’Assisi, viaPietro Micca, via Cernaia, piazza XVII Dicembre, corso San Martino, piazza Statuto, via Cibrario, corso Tassoni, percorso normale e per la linea notturna W60 ARGENTO. in servizio ogni venerdì, sabato e nei prefestivi che in direzione piazza Vittorio Veneto dal 21 giugno e fino al termine dei lavori da corso Regina Margherita sarà deviata su corso Principe Eugenio, corso Beccaria, piazza Statuto, corso San Martino, piazza XVIII Dicembre, via Cernaia, via Pietro Micca per poi riprendere il percorso attuale.

TORINO  CLICK

Il futuro di piazza Crispi e piazza d’Armi

Prosegue il lavoro di Città di Torino e Infra.To per ripensare il futuro di piazza Crispi e l’ex area camper di piazza d’Armi con il progetto “Fuori – Un nuovo modo di progettare lo spazio pubblico a Torino”.

Ultimata la prima fase di ascolto e ricerca che ha indagato gli usi e compreso i cambiamenti, le criticità e i desideri delle due piazze, nel corso dei prossimi giorni verranno avviati i laboratori di co-design: un’occasione per condividere sensazioni, emozioni e idee sul presente e sul futuro.

Nell’ex area camper di piazza d’Armi i laboratori si svolgeranno il 20 giugno dalle 17.00 alle 20.00, e vedranno coinvolti i tecnici della Città di Torino e i professionisti del settore (architetti e progettisti) con il sostegno dell’Ordine degli Architetti. E’ possibile partecipare inoltrando richiesta alla seguente mail: progetto.fuori@infrato.it .

In piazza Crispi i laboratori si svolgeranno il 21 giugno dalle 10.00 alle 18.00 coinvolgendo la cittadinanza, le realtà associative del luogo e i tecnici della Città di Torino. La partecipazione è libera e non necessita di iscrizioni.

Nel mese di Luglio Infra.To consegnerà alla Città di Torino un Documento di indirizzo della progettazione (DiP) a valle del quale, a seguito di nuovi finanziamenti, sarà possibile redigere un PFTE (Progetto di fattibilità tecnico ed economica) e procedere con la rigenerazione delle aree interessate dal DiP.

Il progetto “Fuori-” si propone di esplorare e ridefinire il concetto di spazio pubblico contemporaneo a Torino. L’obiettivo principale è quello di definire una metodologia di lavoro per la progettazione e la realizzazione di spazi pubblici che incrementi la qualità del paesaggio urbano, aumenti il grado di sostenibilità ambientale e rafforzi le funzioni di inclusione sociale, anche attraverso un approfondimento teorico che descriva come è cambiato lo spazio pubblico, gli usi che se ne fanno e il suo progetto, soprattutto in relazione al post-pandemia.

Sul sito di Infra.To, al seguente link https://infrato.it/fuori-torino/ , è a disposizione la descrizione del progetto e lo stato di avanzamento delle attività con i documenti relativi alla ricerca sul campo, alla fase di co-design e all’elaborazione delle linee di indirizzo mano a mano che verranno elaborate.

Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito della Seconda edizione del Bando Next Generation We per un importo complessivo di 80 mila euro.

Guido Gozzano “genovese”

La Superba davvero fu importante per i suoi forti legami che aveva con Guido Gozzano, ma chi si è occupato di lui come poeta non ricorda che quei genovesi, amici e colleghi suoi, dell’età adulta. Il suo approdo marino quindi, non va considerato allo stesso modo che per quegli altri che, già adulti, dal Piemonte(via Alessandria-Novi Ligure-Ronco Scrivia) in treno raggiunsero  la Riviera e, curiosi, scesero magari a Principe (se proprio vogliamo nominare una stazione ferroviaria genovese), lasciando alle loro spalle il cielo grigio-livido che pesa su Torino per tanti giorni all’anno, ed erano più sensibili al fascino, che ancora oggi suscita in noi la vista del cielo terso che si stacca sul mare azzurro di Liguria, anche nella brutta stagione.

Segnale allora che azzurro è detto da Guido il color di lontananza(così nei versi intitolati «La più bella», che ripropongo nella pagina illustrata più volte pubblicata dall’editore Viglongo), e ricorderò che, per tutto il Rinascimento, anche la linea dell’orizzonte, dipinta sullosfondo di paesaggi e ritratti, era stata azzurra e proseguo senza altre dimore, poiché profondi erano i legami che univano a Genova Guido Gozzano!

A Genova il mazziniano poi deputato e commendatore Massimo Secondo Mautino (1816-1873) aveva sposato Rosina Origone (1829-1860), sua seconda moglie e madre di Diodata (1858-1947), oltre che nonna di Guido(1883-1916).  Fu là che Diodata, orfana di entrambi i genitori, visse con i nonni materni finché,diciannovenne, non fu portata ad Agliè dal padre di Guido, che, proprio a Genova, l’aveva impalmata e fusempre là che ella scelse, a padrino di battesimo per quelsuo figlio, Davide Castelli (1847-1931), un filodrammatico del teatro genovese (il cui profilo biografico incontriamo nel: Teatro popolare e dialettale: indagine enciclopedica sul teatro Piemontese, un fortunato libro di Domenico Seren Gay pubblicato nel 1977). Castelli che, per il teatro, scrisse in genovese alcune opere (destinate al successo perfino nei teatri subalpini), è tuttora ricordato come lo scopritore del talento di Gilberto Govi.

Ma allora, dal momento che aveva certamente a vedere con Castelli, perché non ricordare che a Genova la mamma di Guido aveva calcato per le prime volte la scena! E perché poi non pensare che, sempre su invito diCastelli, anche Guido proprio là avrebbe seguito i suoi passi? Ma c’è dell’altro, che fa credere che Castelli gli abbia reso facili altri incontri favorendolo in altri contatti che poi si rivelarono importanti per Guido. Infatti, a Genova, egli si approfondì nella fotografia, fotografiache certamente – come ho potuto provare – fu oggetto dei suoi primi interessi ad Agliè, grazie al francese Paul-Gaston-James Dosne (1855-1921), amico di famigliache, oltre ad essere ingegnere chimico di fama, era unfotografo, iscritto alla Société française de photographiefin dal 1897. Allora ricordiamo ancora che fu a Genova che Gozzano sentì forte il richiamo per il cinematografo, non tanto, perché ammirato delle foto delle soubrette le cui foto erano di facile accesso a Genova – come ha affermato qualcunoma perché era in contatto con lo studio fotografico Sciutto e Bosella.

Che contatti e incontri fossero stati favoriti dal padrino Castelli, noi non possiamo negarlo… Sappiamo che lavori fotografici di quei fotografi furono esposti a Torino, in una mostra fotografica (tra le prime realizzate nella capitale subalpina), e che, soli, furono oggetto di una segnalazione di Gozzano per la recensione, pubblicata nel 1914, che diventò famosa perché in essa definì la fotografia «L’arte nata da un raggio e dal veleno»! Eallora potrà non essere irrilevante ricordare che il nome di quei fotografi è legato al cinema genovese degli esordi!

Ma non solo questo, infatti a Genova viveva Mario Duboin (1879-1951), il cui nonno paterno era stato quel cav. (Carlo) Felice Amato (Giuseppe) Duboin (1796-1854) che sotto il suo nome tante pagine preziose per la storia del diritto sabaudo aveva raccolto in una ricca collana di volumi (ancora oggi di notevole interesse da parte degli storici). Mario, oltre che nipote di zia Diodata, era un ufficiale del Corpo Reale dei Carabinieri e nel 1908 aveva sposato la genovese Lina Maglio. AGenova nacquero i primi figli della coppia: Olga nel 1910, e Carlo nel 1912, quindi, se Umberto, Carlo e Ada videro la luce in altre città d’Italia (come capitava nelle famiglie dei dipendenti dello Stato costretti a spostarsi da una sede all’altra), gli ultimi due, Piero e Guido, furono, di nuovo, entrambi genovesi di nascita. Così è certo che la cartolina (con il villino Meleto fotografato da Celeste Scavini), che nell’estate del 1915 la zia Diodata glie l’aveva mandata a Cagliari, dove, all’inizio di giugno di quell’anno, era nato Umberto, il padre del mio amico Mario (omonimo nipote del precedente, che qui ringrazio, perché ha messo a mia disposizione quasi tutte le immagini per queste pagine).

E allora vediamoli,quei cugini “genovesi” di Guido (anche se Mario si sentì sempre torinese perché tra noi era nato) nel bel ritrattoda sposi, che qui si affianca a quello di “zietta Diodatacon il figlio Poeta, in una fotografia che, tra le ultime di lui, sempre fu molto cara a tutti, in casa Duboin…

Quindi, in ossequio al loro comune antenato, ricordiamo in ultimo la Genova romantica, che certamente fu cara ai nonni Mautino, e, da una raccolta di vedute della Città,pubblicata negli anni Ottanta dell’Ottocento, rimaniamo fermi sullo scorcio di San Lorenzo, perché quell’angolo di Genova certamente fu caro anche al nostro Gozzano, che lo frequentò fin dai suoi primi anni!

Carlo Alfonso Maria Burdet

(Dedico queste pagine a Giovanni Abrate, mio vicino di banco degli ultimi anni di liceo, che, da sempre appassionato di fotografia e di cinema, dalla sua residenza in Florida, è intervenuto per migliorare l’apparenza del materiale iconografico che ora propongo).