ilTorinese

Play Sport Camp, il camp solidale organizzato da CSI e Inter

Oltre 250 bambini e bambine in campo nel segno dell’inclusione

Sport, formazione e collaborazione protagonisti per cinque giorni ad Arezzo grazie alla sinergia tra Centro Sportivo Italiano e FC Internazionale Milano, nella terza edizione del camp svoltosi nell’impianto sportivo comunale “Roberto Lorentini” dal 24 al 28 giugno, nell’ambito delle iniziative targate CSI Pro – Lo sport che ci fa grandi

Centro Sportivo Italiano e FC Internazionale Milano in campo nella stessa squadra. L’estate del CSI si è colorata di nerazzurro in occasione del Play Sport Camp, il camp solidale frutto della collaborazione tra calcio di base e calcio di vertice, che ha preso la forma di una cinque giorni organizzata dal 24 al 28 giugno nella città di Arezzo.

Presso l’impianto sportivo comunale “Roberto Lorentini”, gentilmente concesso per l’occasione dall’ASD Fortis Arezzo, condivisione, inclusione e sport sono scesi in campo da protagonisti, regalando ai bambini e alle bambine del territorio giornate di formazione, non solo sportiva. Più di 250 i giovani e giovanissimi che hanno preso parte alla terza edizione del Play Sport Camp, iniziativa in cui i partecipanti vivono l’emozione di scendere in campo per delle sessioni di allenamento “speciali” disegnate dai tecnici del settore giovanile dell’Inter.

La crescita e la formazione dei partecipanti al camp passa attraverso momenti di condivisione socialità, in cui un ruolo di primo piano viene assegnato alla trasmissione dei sani valori dello sport, dall’importanza del rapporto con l’altro alla promozione del gioco di squadra, in cui normodotati e giovani con disabilità giocano nello stesso team. Il camp è infatti anche occasione di confronto ed educazione all’inclusione, con la partecipazione al camp di squadre special.

Al Play Sport Camp di quest’anno hanno preso parte alle attività promosse nel territorio aretino i ragazzi del Pionta Arezzo, la Comunità di San Martino, ACB Inclusion e la Comunità aretina del Bangladesh. Inclusione e collaborazione al centro anche della giornata con i ragazzi e le ragazze dell’Associazione TMA Arezzo, i cui educatori specializzati accompagnano famiglie e giovani con disturbi della comunicazione, relazione, autismo e disturbi generalizzati dello sviluppo lungo un percorso di crescita e progressiva costruzione degli aspetti relazionali e di integrazione sociale. È stata anche l’occasione da parte del Comitato di Arezzo per donare ai rappresentanti di Inter anche la maglia ufficiale della Clericus Arretium, la squadra di calcio a 5 composta dai preti della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.

Attraverso il calcio, i giovani iscritti al Play Sport Camp accompagnano il divertimento e l’allenamento a momenti di crescita dentro e fuori il campo di gioco, trasformandosi in megafoni delle potenzialità dello sport per porre le basi di una società più inclusiva. Proprio questo è uno degli obiettivi che alimenta le iniziative targate CSI Pro – Lo sport che ci fa grandi, che avvicinano lo sport di base e lo sport di vertice e di cui il progetto Play Sport Camp fa parte, dando voce a quella comunanza di valori e intenzioni che unisce il mondo dello sport degli oratori e delle piccole società con quello dello sport professionistico.

“Ma che male c’é se ho lasciato un cuore sotto la tua foto”

Music Tales, la rubrica musicale 

“Ma che male c’é se ho lasciato un cuore sotto la tua foto,

Farò male a me, che capisco tutto e non capisco niente quando vedo te”

Gesuè Pagano nasce a Messina il 28 Gennaio del 1983, inizia a sviluppare la propria passione

musicale da piccolissimo. All’età di 3 anni, sollecitato dalla famiglia e sostenuto dal Maestro

Giovanni Fusco, intraprende gli studi di violino, pianoforte complementare, solfeggio e lettura

musicale. Diverse manifestazioni e saggi lo hanno portato ad esibirsi in pubblico sia al violino che

al pianoforte già da giovanissimo.

All’età di otto anni inizia a studiare chitarra, prima come autodidatta applicando le proprie

conoscenze musicali sullo strumento, successivamente seguito da diversi docenti della città e

scuole musicali private del territorio. Facendo cosi della Chitarra il suo unico e principale

strumento.

A 13 anni si trovava già a suonare con amici in formazioni “occasionali” e successivamente in

svariati gruppi per piccole esibizioni live in qualche locale. Inizia cosi un percorso chitarristico

pluristilistico continuando a collaborare e a suonare con diversi gruppi di svariato genere musicale.

Nel 1997 muove i suoi primi passi sul territorio regionale insieme alla “ Loggia dei Mercanti ” che

lo vedono coautore e arrangiatore oltre che musicista, dividendo i vari palchi con nomi ancora oggi

noti al panorama nazionale: Sottotono, Neffa, Caparezza, Bassi maestro, Er Piotta, 99 Posse e molti

altri.

Dal 1999 partecipa a svariati concorsi musicali con la band “ Linea 32 “ come autore dei brani, voce

e musicista.

Intraprende gli studi di “chitarra elettrica fusion” diplomandosi presso l’accademia di musica

moderna Lizard di Messina e di Fiesole ( FI ), nello stesso periodo segue i corsi di : “ Arrangiamento

e Composizione “ con Maurizio Rolli; “ hard disk recording e tecnico del suono” con Mario

Ansaldo; “musica e cinema” con Giovanni Renzo.

Durante gli anni accademici suona per la “Lizard guitar band”, e così la possibilità di suonare ed

esibirsi insieme ai giganti della chitarra mondiale come Steve Vai ed Andy Timmons. Ha seguito le

master class, docenze private e seminari di: Alex Stornello, Massimo Varini, William Stravato,

Michael Mellner, Greg Howe, Poul Gilbert, Andy Timmons, Steve Vai e molti altri.

Tra gli svariati gruppi per diversi anni sarà alla chitarra de la “Superstition funky soul band” con il

maestro Saro Sorrenti alla direzione della sezione fiati.

Nel 2008 per ben due anni è insegnante per la classe di chitarra presso l’ Istituto Magistrale “

Emilio Ainis “ di Messina. Nello stesso anno si qualifica secondo, insieme ad altri musicisti, per il

“village music lab” del maestro Vincenzo Capasso e radio italia.

Dal 2009 collabora in studio per arrangiamenti di chitarre e composizioni per svariati autori di

musica pop locale e spesso impegnato anche come autore, coautore e per la composizione di

brani inediti per concorrenti a noti concorsi nazionali come il “ Concorso Mia Martini “.

Nel 2010 crea un progetto musicale tutto suo “ La soluzione New reality live”, una cover band

multi genere con la quale si proponeva un intrattenimento musicale indicato ad un utenza di ogni

età, genere e gusto.

Suonando cosi nei più grandi e rinomati locali, club, eventi sia privati che non, palchi importanti e

grandi piazze, di tutto il territorio.

Nel 2018 decide di intraprendere un percorso artistico totalmente individuale come cantautore e

solista, portando in giro tra locali, teatri e trasmissioni radiofoniche il proprio repertorio composto

di inediti e cover. Nello stesso anno partecipa alle selezioni di Sanremo Giovani con AreaSanremo

qualificandosi semifinalista Nazionale.

Nel Luglio 2019 Produce e pubblica il suo primo singolo ufficiale “Occhi Stanchi”, dando cosi il via

ad un percorso discografico indipendente in continua evoluzione. Ad oggi si contano una decina di

singoli pubblicati e disponibili on line in tutte le piattaforme e stores digitali.

Nel Settembre 2021 viene selezionato in collaborazione con “Radio Zenith Messina” e il critico

musicale e giornalista “Red Ronnie” come portavoce musicale della propria città e quindi cosi la

possibilità di partecipare ad un tour nei più grandi teatri della Sicilia portando sul palco dal vivo i

propri brani tra i quali “ Messina occhi blu ”.

Nello stesso anno inizia un esperienza radiofonica come speaker per “Radio Zenith Messina”.

Ad oggi si contano una decina di singoli con i relativi videoclip, prodotti e distribuiti sui i canali

ufficiali e distributori digitali.

Impegnato tra locali, piazze ed eventi vari in un intensa attività dal vivo che lo vede protagonista di

uno spettacolo totalmente “live” in svariate formule: dal singolo chitarra e voce fino a ben cinque

elementi sul palco con lui. Con un repertorio fatto totalmente di musica italiana che spazia tra

cover e brani inediti.

Dal 21 Giugno 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali il nuovo lavoro dal titolo

“ANCHE NO”.

Il videoclip ufficiale in uscita sul canale You Tube, realizzato in collaborazione con il Comune di

Messina.

Proprio di questo singolo voglio parlarvi.

Bel sound, trovo sia molto attuale e valga la pena di essere ascoltato e divulgato.

Una “storia d’amore” del ‘69 . . .ai giorni d’oggi.

CHIARA DE CARLO

      Buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=8beVdg7qErc

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Il Tour de France a Torino: festa di sport e grande investimento per il territorio

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Milioni di persone di tutto il mondo hanno visto in televisione le due tappe del Tour de France e hanno scoperto il Piemonte, “assaporandone la bellezza grazie ad uno sport meraviglioso come il ciclismo”, dice il governatore Alberto Cirio alla fine delle giornate piemontesi della celeberrima corsa ciclistica francese.

Ieri la Piacenza-Torino, terza tappa della Grande Partenza avvenuta per la prima volta dall’Italia, si è rivelata una straordinaria cartolina del Piemonte in quanto ha focalizzato l’attenzione sui luoghi Patrimonio dell’umanità Unesco ed ha ricordato le gesta di Fausto Coppi.

Oggi è stata la volta di Pinerolo e dei panorami delle montagne olimpiche. Una vera e propria tappa di montagna caratterizzata dalla scalata ai 2035 metri del Colle del Sestriere davanti al monumento intitolato a Fausto Coppi, e ai 1.860 del Colle del Monginevro prima del passaggio del confine, della scalata al Col du Galibier e dell’arrivo a Valloire. Alla partenza della tappa erano presenti il presidente Cirio e l’assessore regionale alla Montagna Marco Gallo.

Soddisfatto anche il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo: “I riflettori del grande sport internazionale erano tutti puntati su Torino, che come sempre ha dimostrato una grandissima capacità organizzativa e conferma la propria abilità nell’ospitare al meglio i grandi eventi sportivi internazionali grazie ad una macchina ormai collaudata e in piena sinergia con gli altri attori locali. Un’opportunità di ricaduta economica sul territorio importante, ma anche di promozione dello sport e di stili di vita sani soprattutto per i più giovani”.

Aggiunge il presidente del Piemonte: “Il Tour de France è il coronamento di un lavoro iniziato anni fa e un’occasione davvero enorme per il Piemonte. Lo è stata ieri per Torino, per il Monferrato, per le Langhe, per il Roero, per l’Alessandrino, lo è stata oggi per Pinerolo e le montagne olimpiche. Tutto questo ci fa dire che se siamo riusciti a portare il turismo a essere al 10 percento del Pil regionale è perché dietro c’è un grosso lavoro, di cui gli eventi sportivi sono sicuramente un tassello fondamentale”.

Prima dell’arrivo dei corridori a Torino il presidente Cirio, il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessore regionale allo Sport Chiarelli, hanno presenziato alla premiazione degli otto bambini vincitori del concorso grafico “dettato del Tour”, riservato agli studenti piemontesi dai 9 ai 12 anni.

Malore al volante? Auto contro un palo, muore il conducente

Probabilmente per un malore al volante il conducente di un’auto, un italiano di 81 anni è morto dopo il ricovero all’ospedale Cto di Torino per le conseguenze di un incidente verificatosi  a Nichelino. L’uomo guidava una Fiat 600 quando per cause da accertare, ha perso il controllo del mezzo invadendo la corsia opposta e sbattendo violentemente contro un palo dell’illuminazione pubblica.

“Toh” vestito di giallo sul podio del Tour

L’iconica statuetta che sostiene la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro consegnata alla maglia gialla Carapaz all’arrivo a Torino.

L’iconica statuetta Toh dell’artista Nicola Russo, divenuta un testimonial della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, è salita sul podio della terza tappa Piacenza-Torino del Tour de France. All’arrivo della corsa, Nicola Russo ne ha consegnato un esemplare completamente vestito di giallo al nuovo primatista della corsa, Richard Carapaz, e al direttore generale della Grande Boucle, Christian Prudhomme.

Toh che si ispira ai Toret, le tipiche fontane d’acqua pubblica torinesi, è un simbolo della volontà di rinascita della città, ma ha anche un valore sociale: attraverso la charity partnership con la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro una parte dei proventi delle vendite sono destinati all’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Allegata fotografia: Nicola Russo consegna Toh a Carapaz.

Vittorio Emanuele di Savoia a Superga: perché le polemiche sono fuori posto

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

M a r i a    C o r b i   non smetterà mai di manifestare la sua acredine verso i Savoia con frasi che rivelano un livore senza limiti che ci si domanda quanto sia compatibile con l’etica professionale giornalistica. Così nel caso della tumulazione in via privata del principe Vittorio Emanuele di Savoia ancora una volta lo ha incolpato per le leggi razziali del nonno, ma non lo ha ricordato come discendente della dinastia che ha fatto l’Italia. È in questa veste che Vittorio Emanuele è sepolto a Superga e non a Vicoforte dove riposano i nonni  – per la stravagante iniziativa di un vecchio notabile cuneese che non aveva nessun titolo per decidere sul destino delle salme dei penultimi sovrani d’Italia – A Superga perché dal 1937 al 1946 è stato il principe ereditario figlio di Umberto II. È dovuto intervenire Gianni Oliva con la sua autorevolezza di storico a far comprendere che le polemiche che già ci furono al suo funerale in Duomo erano fuori posto. L’eco della faziosità si è sentita egualmente anche se riguarda vergognosamente un’urna di ceneri. A suo figlio Emanuele Filiberto domenica scorsa a Nevesa della Battaglia è stata contestata la presenza all’inaugurazione di un monumento al milite ignoto della Grande Guerra. Non c’è che dire: il nuovo fronte popolare repubblicano si sta muovendo anche in Italia, non comprendendo di cadere nel ridicolo e dimostrando di non conoscere la storia.

 

Nella foto d’archivio Emanuele Filiberto di fronte al feretro del padre il giorno del funerale

Le ceneri di Vittorio Emanuele di Savoia a Superga

Le ceneri di Vittorio Emanuele sono state tumulate ieri nella Basilica di Superga.

La Real Casa Savoia. ha diffuso una nota in cui spiega che “Le spoglie di Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, sono state oggi tumulate – in forma strettamente privata – all’interno della Cripta Reale della Basilica di Superga in Torino, alla presenza di Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto, Duca di Savoia, Principe di Piemonte e Principe di Venezia. Prossimamente, presso la medesima basilica e in data che sarà preventivamente comunicata, sarà organizzata una celebrazione di suffragio”.

Prosegue la nota: “Sua Altezza Reale il Principe Emanuele Filiberto ringrazia nuovamente, accanto alle istituzioni che hanno reso possibile il rispetto delle ultime volontà del compianto Principe circa la propria sepoltura secondo la tradizione di Casa Savoia, quanti, in questi mesi, hanno partecipato al dolore e al lutto dellaFamiglia Reale, con particolare riconoscenza ai tanti Italiani – e, tra questi, ai molti Torinesi – che hanno manifestato il proprio cordoglio”.

Grandinata a Torino: alberi abbattuti dal vento

La forte grandinata e la pioggia accompagnata ieri da un forte vento ha colpito per pochi minuti ma violentemente  Torino  verso le 18,30 provocando la caduta di diversi alberi. Le zone più danneggiate sono state corso Belgio e il quartiere di Santa Rita. Decine di chiamate al centralino dei vigili del fuoco.

“Il mio nome è Cesare Lombroso” di Roberta Melli: la grafologia al servizio delle indagini

Informazione promozionale

Un romanzo accattivante e intrigante

L’AUTRICE 

II talento paga sempre. Ed è questo il caso della vicentina Roberta Melli, che pochissime settimane fa è tornata in libreria con il suo quarto romanzo, il thriller Il mio nome è Cesare Lombroso, edito dalla casa editrice brianzola Leone Editore, e che già sta facendo incetta di consensi, sia tra lettori che appassionati. Grafologa forense, esperta di insetti e appassionata di maratona, per scrivere le sue adrenaliniche pagine l’autrice ha tratto ispirazione dalla celebre e storica figura del medico antropologo padre della criminologia moderna: Marco Ezechia, detto Cesare Lombroso.

Preceduto dai romanzi “Senza tregua”, “In vetta al mondo” e “Possessione”8, tutti pubblicati da Leone Editore, quest’ultimo romanzo segna il ritorno della scrittrice dopo una lunga pausa: «In realtà non ho mai smesso di scrivere – spiega Melli – ho solo rallentato il ritmo per dare spazio ad altri impegni. Sono felice di essere tornata in libreria e che i lettori continuino ad apprezzare ciò che scrivo, tante sono le manifestazioni di apprezzamento che ricevo ogni giorno sui miei canali social, tramite mail e di persona.

Significa che sto facendo un buon lavoro, e che continuerò a farlo».

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IL LIBRO
Un romanzo accattivante e intrigante, che mostra una tecnica affascinante al servizio delle indagini: la grafologia. Roberta Melli ha una scrittura scorrevole, che regala dettagli suggestivi del luogo scelto come teatro degli eventi, accanto a elementi formativi della sua professione. Come grafologa forense, la Melli inserisce nella narrazione insegnamenti dell’interpretazione della grafia che non solo alimentano l’interesse, ma stuzzicano la curiosità e un po’ anche la fantasia. Nell’immaginario di molti, chi sa interpretare una scrittura rivelando caratteristiche e indole dell’autore, sembra quasi un mago, sapere invece che è una scienza codificata e riconosciuta, vederla applicata dai personaggi, è formativo, cattura l’interesse e dà un ulteriore pregio alla storia. Il protagonista è un discendente del famoso Cesare Lombroso, colui che è considerato il padre della criminologia. Il Lombroso storico, figura reale, era medico e antropologo, poi caduto in disgrazia, messo alla berlina dai suoi pari per le ricerche sulla fisiognomica, ovvero l’ipotesi che l’origine del comportamento criminale sia insita nelle caratteristiche anatomiche del reo.
Il romanzo si apre come un thriller, dove una morte improvvisa, violenta e misteriosa, porta Lombroso e la sua assistente a Sansego, una piccola isola della Croazia, dove vivono pochi residenti, ci si conosce tutti, ed esplode di vita e di gente nel periodo estivo. I nostri ci arrivano a maggio, quando ancora il turismo non c’è, dando al lettore un ambiente ristretto nel quale indagare. Ottima anche la costruzione dei personaggi secondari, che sono diversi, ben caratterizzati e suggestivi. “Il mio nome è Cesare Lombroso” cattura, intrattiene e insegna regalando informazioni tecniche unite a una trama affascinante. C’è tanto contenuto nel romanzo, espresso con una sintesi studiata, che non toglie nulla alla storia, ma, al contrario, la rende ancora più dinamica. Un romanzo da scoprire.
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Il mio nome è Cesare Lombroso
di Roberta Melli
Edit: Leone
280 pagine
Genere: Gialli

Valutazione: 5/5

 

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