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Insediato il nuovo Consiglio regionale, Nicco (Fdi) presidente

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Davide Nicco di Fratelli d’Italia è il nuovo presidente del Consiglio regionale del Piemonte. È stato eletto all’unanimità nella votazione a scrutinio segreto alle Ogr, nella prima seduta dell’assemblea regionale dopo le elezioni di giugno.

“Il ruolo di presidente del Consiglio regionale – ha detto Nicco – è una grande responsabilità che necessita di altrettanto impegno, equilibrio e tempo da dedicare per garantire in modo uguale ogni componente del Consiglio: maggioranza, minoranze e dipendenti. Noi siamo al servizio dei cittadini piemontesi”.

“Con il governatore Alberto Cirio e con la Giunta non potremo che avere uno stretto rapporto di confronto e una collaborazione continua – spiega Nicco -, nel rispetto dei ruoli e dei compiti di ciascuno.  Una condivisione di intenti e di programmazione dei lavori è essenziale per il funzionamento efficace dell’amministrazione regionale, prevedendo una programmazione puntuale dei lavori consiliari e la discussione delle proposte legislative”.

Tra gli interventi dell’opposizione quello della competitor di Cirio alle elezioni regionali, Gianna Pentenero: «Quello che il centrosinistra ha proposto al Piemonte non era solo un programma elettorale ma una visione del futuro che molti cittadini e cittadine ci hanno chiesto di portare avanti. Questa visione caratterizzerà la nostra opposizione: un’opposizione seria, concreta, propositiva ma senza sconti, pronti a usare tutti gli strumenti democratici a partire dalla raccolta firme per interrompere il processo della legge sull’autonomia differenziata, che creerà solo sperequazioni. Un’opposizione antifascista, perché la vile aggressione al giornalista Andrea Joly dimostra che non bisogna mai abbassare la guardia verso i gruppi violenti che sconfessano i valori della nostra Repubblica». Lo affermano la Capigruppo regionale Pentenero e il Segretario regionale Pd Domenico Rossi.

Nel corso della prima seduta odierna, il Consiglio regionale del Piemonte, presieduto temporaneamente dal consigliere anziano Mauro Salizzoni, aveva in mattinata effettuato le surroghe, tutte votate all’unanimità dall’Aula.

Maurizio Marrone, eletto sia nella lista regionale “Per il Piemonte”, sia nella Circoscrizione di Torino nella lista di FdI, ha optato per la prima per cui il seggio è stato assegnato ad Alessandra Binzoni. Marco Gabusi, anche lui eletto nella lista regionale e nella Circoscrizione di Asti nella lista di Fi, ha optato per la prima determinano la surroga di Debora Biglia.

In base a quanto previsto dalla nuova legge elettorale regionale, l’Aula ha poi esaminato le singole posizioni dei consiglieri che hanno optato per il ruolo di assessore. Vista l’incompatibilità, l’Aula ha provveduto alla proclamazione dei consiglieri supplenti degli stessi assessori.

A Paolo Bongianni (Fdi), eletto nella Circoscrizione di Cuneo, subentra la prima degli esclusi Federica Barbero.

A Elena Chiorino, eletta nella lista regionale “Per il Piemonte” subentra Daniela Cameroni.

Enrico Bussalino (Lega), eletto nella Circoscrizione di Alessandria, viene sostituito da Marco Protopapa, così come Marco Gallo (Lista civica Cirio presidente) nella Circoscrizione di Cuneo da Daniele Sobrero.

Gli assessori Marina Chiarelli (FdI), proclamata nella Circoscrizione di Novara viene sostituita da Gianluca Godio, Federico Riboldi (FdI) primo nella lista circoscrizionale di Alessandria da Silvia Raiteri,mentre Mauro Fava (Fi) sostituisce Andrea Tronzano nel contesto della Circoscrizione di Torino.

L’assessore Marrone, che in precedenza aveva optato per il seggio legato alla lista regionale, viene sostituito da Claudio Sacchetto.

L’assessore Gabusi aveva come detto optato per la lista regionale, venendo surrogato da Biglia. Avendo la lista circoscrizionale di Asti esaurito i candidati, la legge prevede che il subentrante sia individuato nelle stesse liste circoscrizionali che non abbiano ancora espresso alcun seggio, per cui la scelta è caduta su quella di Fi di Alessandria con Davide Buzzi Langhi.

Anche in questa occasione, le votazioni sono state tutte all’unanimità.

Carabinieri, Cirio saluta Di Stasio e dà il benvenuto a Paterna

Il presidente e vicepresidente della Regione Piemonte: “Auguriamo buon lavoro al comandante, il generale Andrea Paterna. Collaboreremo per promuovere sicurezza e legalità”
“Esprimiamo la nostra profonda gratitudine per lo spirito di abnegazione e la straordinaria umanità dimostrata dal primo all’ultimo giorno di servizio in Piemonte al Generale Antonio Di Stasio. Il suo esempio continui a ispirarci”. Lo hanno dichiarato Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, ed Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte, in merito alla cerimonia di cessione e assunzione del comando della legione “Piemonte e Valle D’Aosta” fra il Generale Antonio Di Stasio e il Generale Andrea Paterna.
“Auguriamo al neo Comandante buon lavoro, nella certezza che il Piemonte saprà accoglierlo a braccia aperte. Sarà un piacere collaborare insieme per promuovere sicurezza e legalità, principi cardine della nostra Nazione. Viva l’Italia, viva l’Arma dei Carabinieri“ hanno concluso il presidente e vicepresidente.

Il giallo del cadavere trovato vicino all’auto

Nella frazione Castelrosso di Chivasso è stato ritrovato il corpo senza vita di un uomo sui 50  anni.

Un passante ha visto un’ auto  parcheggiata con il cadavere  poco distante.

Non si conosce l’identità dell’uomo. Sul posto i soccorsi e i carabinieri.

Antifascismo liberale

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IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Al di là dell’ovvia condanna del pestaggio subito ieri a Torino  da un cronista de “La Stampa”, va condotta una riflessione su casa Pound che resta una delle manifestazioni più evidenti di dichiarata  nostalgia fascista. Io, da liberale, sono sempre stato per la tutela della libera espressione delle idee, anche le più intollerabili perché la vera tolleranza si esercita sulle idee non tollerabili, non su quelle che differiscono leggermente dalle nostre. Ciò detto, il discorso diventa diverso, se alle idee intollerabili seguono fatti concreti di violenza. In questo caso non è ammessa nessuna tolleranza  e i poteri dello Stato debbono agire contro ogni violazione delle leggi senza guardare alla matrice ideologica di chi ricorre alla violenza. La Salis si è rivelata violenta come dimostrano le condanne subite, i centri sociali sono violenti, casa Pound (che abusa del nome di un poeta che scrisse e parlò e fu a sua volta perseguitato) è  un focolaio di violenza.  Casa Pound occupa abusivamente da anni un intero edificio a Roma come alcuni centri sociali. Questa inerzia nel non aver mai fatto sgomberare le occupazioni abusive appare del tutto ingiustificabile.
Qui non si tratta di legge Scelba o legge Mancino, ma di semplice rispetto della legalità. Anche se Casa Pound non fosse un focolaio di violenza andrebbe fatta sgomberare e doveva essere fatta sgomberare da gran tempo. Circa il suo scioglimento non credo possa essere il Governo a decidere, ma la Magistratura. Io ricordo che l’origine del terrorismo in Germania fu generata dallo scioglimento del partito comunista. È un precedente storico che non va mai dimenticato. Così le leggi Scelba e Mancino si sono rivelate dei decaloghi che non hanno inciso nella realtà italiana se non in modo marginale, anche perché la norma transitoria della Costituzione si riferisce al “disciolto partito fascista” quindi a qualcosa di ben storicamente definito.
Quando leggo che deputati vogliono anche limitare il diritto di riunirsi e di manifestare, mi torna in mente il fascismo antifascista di cui parlava Flaiano. Un’ ultima riflessione: come mai ci sono giovani che sono nostalgici di Mussolini a tanti anni dalla sua caduta? Sarà l’eterno fascismo di cui parlava Eco? O perché, secondo Canfora, il fascismo non è mai morto?  Queste sono tesi antistoriche che non spiegano quasi nulla e che danno inconsapevolmente  eccessiva importanza al fascismo, come la diede Gobetti con la sua tesi sul fascismo “autobiografia della Nazione” .
Io piuttosto chiamerei in causa una scuola che non ha saputo formare alla democrazia  e anche un certo antifascismo retorico esaltatore di una Resistenza mitizzata  che si è rivelato incapace di parlare ai giovani.
In ogni caso ritengo fisiologico in una democrazia che ci siano persone che la pensino in modo diverso. Il problema è quello di non violare le leggi  con comportamenti incompatibili  con la convivenza civile. Questo è l’antifascismo liberale, gli altri antifascismi, tutti legittimi, sono illiberali e anche intolleranti. Molti combattenti della libertà, da Mauri a Perotti, non si ritroverebbero su certe posizioni manichee e faziose di alcuni  santoni  e valchirie che ho letto oggi sui giornali.

Ritratto d’artista: Anna Rota Milani

Non capita tutti i giorni di scrivere gli appunti di un’intervista su un foglio, di non piccole dimensioni sul quale l’artista effettua i suoi schizzi per poi trasformarli in opera finita. E’ quello che è successo allo scrivente nell’atelier dell’artista Anna Rota Milani a Zoalengo, frazione di Gabiano, in provincia di Alessandria. Essendo stata decisa l’intervista sui due piedi non avevo carta e Anna dicendomi ‘Non c’è problema’ mi ha passato uno di questi fogli giganti. Una premessa, però, è doverosa: conosco Anna Rota Milani da alcuni anni quando avevo recensito il suo libro ‘Gino e i Rota’ nel quale raccontava la storia della sua famiglia incentrandola, soprattutto, sulla figura del padre, i cui insegnamenti ed esempio le hanno consentito di farsi largo, prima come impiegata, come poi imprenditore in un settore non facile per una donna come quello dell’edilizia negli anni Settanta ed Ottanta. Da allora è nata un’amicizia improntata sulla reciproca stima, una di quelle amicizie che ti arricchiscono anche quando Anna, senza tanti se e ma, ti suggerisce di “fare le presentazioni in televisione almeno in camicia e non con una polo”: Fatta questa lunga ma indispensabile premessa il dialogo con Anna è stato incentrato sulla sua attività di pittrice, nell’atelier che è la casa avita, dei genitori, dei nonni, dei bisnonni, a cui è molto legata perché pur vivendo a Torino, quando ha un attimo di tempo viene a Gabiano (rectius a Zoalengo).

Come è nata Anna Rota Milani pittrice?

Faccio una premessa: mi piacevano i quadri, i tappeti ma a scuola non avevo mai disegnato. Lavorando nel settore dell’edilizia facevo i rilievi ma non avevano niente a che vedere con la pittura. Però il 31 maggio del 2007 sono entrata in camera operatoria e il 1 giugno andavo in pensione. L’operazione andò bene ma fui costretta per alcuni giorni ad un riposo ultraforzato che mi consentiva soltanto di pensare. Certo se avesse avuto un esito negativo avrebbero detto che avevo lavorato sino all’ultimo … Nel riflettere pensai che cosa avrei fatto, che mi sarebbe piaciuto, una volta rimessa in forze. Prima tutto il tempo era dedicato a famiglia e lavoro.

E’ hai pensato la pittura ?

Si, una ventina d’anni prima ero stata a Parigi al Museo d’Orsay ed ero stata colpita dagli Impressionisti. Così ho deciso di imparare a disegnare al fine della pittura e ad ottobre di quell’anno mi sono iscritta ad un corso serale di disegno, che era compatibile con i numerosi impegni familiari. Così è iniziata l’avventura.

Chi sono stati i tuoi maestri

Gianni Ferrino di Racconigi che era un pittore impressionista, scomparso qualche anno fa, che mi insegnò tutto quello che sapeva. Un altro maestro è stato Pippo Ciarlo di Torino, ed altri.

Hai qualche modello ?

No, non programmo i miei lavori: guardo, annoto, scatto delle foto. Se vedo un particolare lo uso come asse portante del dipinto. Tante volte mi sveglio al mattino e so poi cosa dovrò fare. Non ho modelli pittorici, non copio, sfido me stessa.

Oltre al tuo atelier di Zoalengo, visitabile previa prenotazione telefonica, dove sono esposti i tuoi quadri?

All’Antico Mulino – Ecomuseo delle Terre d’Acqua di Fontanetto Po, alla Canonica di Corteranzo di Murisengo, alla Casa San Sebastiano di Castel San Pietro di Camino, alla Locanda del Borgo di Murisengo e a Torino presso il Mit – Museo Internazionale Italia Arte. Un mio quadro è oggi negli Stati Uniti, sei sono in Svizzera, altri in giro per l’Italia. E sei, tengo a dirlo sono nel Municipio di Gabiano.

Massimo Iaretti

Hai qualche prossima esposizione in programma ?

Non vado nelle gallerie per scelta. Dopo l’estate sarò al Mit prima con ‘Le nevi’ poi con ‘I fiori’ . Poi sarò a Bra nell’ambito del Wab – Women Art Bra, quinta biennale della creatività femminile che si terrà dal 5 al 27 ottobre prossimi.

Infine, per Te cos’è la pittura ?

Ti rispondo con le parole del grande Philippe Daverio: “Il dipinto è cosa vera che esce dalla psiche dell’artista e che offre a chi la guarda un triplice percorso visivo … La pittura, come la musica, non richiede traduzioni ma conoscenza delle tradizioni. La musica esige però di essere suonata e quindi interpretata. La PITTURA E’ ”

Per contatti www.annarotamilani.it

MASSIMO IARETTI

“Il Giardino magico” di Anja a Bardonecchia. Quadri allegri con tanti o-minuscoli

La pittrice bavarese Anja Langst esporrà dal primo al 30 agosto prossimi a Bardonecchia, nel suo laboratorio “Anja’s Atelier”, in piazza Europa 18, i suoi quadri ricchi di colori e sorprese. Attenzione! I personaggi vogliono uscire dalle tele! La mostra si intitola “Il Giardino magico”.

Anja festeggia così l’anniversario dell’apertura della sua scuola a Bardonecchia, nata negli anni ‘93/94; trenta anni di corsi di decorazione: pittura su seta e stoffa, pasta di sale, decoupage, cartapesta, acquerello, pittura acrilica, pittura a olio, tecniche in rilievo.

La pittrice commemora anche la scomparsa, avvenuta un anno fa, di suo marito Benny Naselli, fumettista, caricaturista e ritrattista – molto popolare a Bardonecchia per i suoi ritratti in pubblico e lezioni di disegno.

In Germania Anja ha studiato psicopedagogia a Augsburg, ha lavorato come assistente di Emilio Vedova alla Giudecca a Venezia e si è poi trasferita nel ’72 a Torino, dove si è iscritta al corso di decorazione di Enrico Paolucci all’Accademia Albertina di Belle Arti.

Al Bureau International du Travail ha trovato un lavoro come illustratrice di manuali didattici e ha continuato questo lavoro anche a Ginevra. Qui ha disegnato vignette per il quotidiano “La Suisse”, partecipato a tante mostre sull’umorismo: le donne-umoriste sono una specie rara!

Nell ’84 è tornata in Italia per seguire la figlia sciatrice a Bardonecchia, e ha collaborato con le “Editions Soleil” per illustrare tanti libri in chiave umoristica e testi di medicina alternativa fino al ’93, quando ha aperto il suo laboratorio.

Il suo magico giardino fantasioso è pieno di vegetali, fioriture ingigantite e personaggi ridimensionati per mostrare la Grandezza della Natura e la piccolezza dell’Umanità che qui si perde e sogghigna dietro il denso fogliame, là fuori spesso si perde, distrugge, annienta…

Questo mondo della Fantasia, di Sogni, di Creatività è quasi da vedere con la lente di ingrandimento per scoprire esserini visibili e nascosti, omini-formichine, fate fantastiche e spazza-anime…

Qui regna il Colore, la Pazienza, il Sorriso!

MARA MARTELLOTTA

Mostra “ Il Giardino magico” Mostra di quadri di Anja

Con il ricordo di Benny

presso “Anja’s Atelier” piazza Europa 18, interno cortile Bardonecchia

apertura 1 – 31 agosto 2024

10.00 – 12.00 e dalle 15.00 -19.00 chiuso il lunedì

Inaugurazione sabato 3 agosto 2024 ore 17.00

Patrocinio Comune di Bardonecchia

La polizia di Stato contro l’abbandono degli animali

#senontiportononparto: il filo conduttore del nuovo spot della Polizia di Stato contro l’abbandono degli animali diffuso sui propri canali social e sul sito istituzionale è quello di combattere questo odioso fenomeno che, soprattutto durante la stagione estiva, complici le vacanze con annesse partenze, fa registrare un forte aumento di casi.

Tutto questo è evitabile con un semplice e doveroso gesto d’amore: non abbandonarli ma portarli con sé. E chi dovesse vedere l’abbandono di un cane è sufficiente che chiami i numeri d’emergenza per avvisare le Forze dell’Ordine.

Basta veramente poco: non partire senza di loro #senontiportononparto

Volvera rinnova il voto a Santa Maria Maddalena

Ieri mattina il Sindaco  di Volvera Franco D’Onofrio ha rinnovato il voto a Santa Maria Maddalena. Una tradizione che si rinnova da anni e che trae origine nel 1745 quando la comunità si appellò alla Santa per l’ottenimento della grazia.
La Santa Messa, celebrata dal Priore don Alessandro Sacco e da Padre John, la processione in onore della Santa Patrona e il rinnovo del voto rappresentano i momenti ufficiali e istituzionali della Festa Patronale. Momenti di comunità, di partecipazione e riflessione.
(Facebook Comune di Volvera)

Nuovi fondi per la Tav

Si procede per giungere al completamento del collegamento ferroviario tra Francia e Italia attraverso la linea Torino-Lione, progetto che è parte dei 134  selezionati dalla Commissione europea per ottenere  i finanziamenti del Meccanismo per collegare l’Europa. L’Ue ha comunicato  che finanzierà il completamento del collegamento ferroviario con 700 milioni di euro, su un budget complessivo per tutti i 134 progetti di 7 miliardi.