ilTorinese

Scanderebech (Fi): “Per un acquario svuotato nel Po navigazione a rischio”

Durante la seduta del Consiglio Comunale di Torino di lunedì 23 settembre u.s., il Capogruppo di Forza Italia, Federica SCANDEREBECH ha discusso un’interpellanza attraverso la quale ha lanciato un appello forte e chiaro: fermare immediatamente l’invasione della pianta tropicale Elodea che sta mettendo a rischio l’ecosistema del fiume Po e potrebbe compromettere la navigazione.

 SCANDEREBECH (FI): L’Elodea, originaria di aree tropicali, si è diffusa rapidamente nel fiume Po e, risulta, che il suo sviluppo sia legato allo svuotamento degli acquari domestici nelle acque del fiumecome già reso evidente dalle precedenti contaminazioni (è presente dal 2022 nel nostro Po), è un’alga infestante che compromette la biodiversità, ostruisce i canali di drenaggio e ostacola la navigazione ed è un fenomeno che si ripete ciclicamente, soprattutto nei periodi di magra del fiume e quando le temperature sono elevate”Sottolinea :” Ogni anno il fiume Po viene invaso da qualsivoglia alga/pianta… possibile che non ci sia un metodo per prevenire o prevedere misure contenitive, applicabili con celerità? In aula, l’Assessore ha affermato che la sua rimozione non può essere effettuata tramite sfalci, in quanto se ne favorirebbe la diffusione, ma è necessario sradicarla manualmente dai fondali.”” Sono sinceramente preoccupata che la mancanza di una soluzione definitiva possa compromettere la fattibilità del progetto di navigazione sul Po, un’iniziativa che mira a promuovere la mobilità sostenibile e a valorizzare il patrimonio naturale di Torino. La fornitura di un’imbarcazione di servizio attrezzata per l’eradicazione delle piante acquatiche, presente nell’appalto dei lavori in corso di esecuzione ai fini di garantire la navigazione fluviale per i futuri battelli, sarà sufficiente? Per quale motivo la Città non si è fatta promotrice di campagne di informazione educativa sui gravi rischi derivanti dallo svuotamento degli acquari nel fiume della nostra Città? In che modo si può monitorare ed, eventualmente, multare chi svuota gli acquari nel Po, fenomeno ormai presente da un decennio senza che nessuno abbia affrontato il problema? L’Assessore, spiegando le varie collaborazioni con Enea, Arpa, Regione Piemonte, Città Metropolitana, Università degli Studi, Parco del Po piemontese e Amiat, si è reso disponibile ad essere audito in Commissione per affrontare finalmente l’argomento, con la speranza che si possano trovare soluzioni efficaci”.

 

Grave bimbo di 9 anni investito mentre era in bici

E’ grave il bambino di 9 anni investito da un’auto mentre era in sella alla sua bici a Castagnole Lanze.

Un medico che era sul posto gli ha prestato soccorso fino all’arrivo dell’ambulanza.

Il bimbo è stato poi trasportato con l’elisoccorso all’ospedale di Alessandria.

Flashback Art Fair, una rassegna colta e divertente

Giunge alla sua XII edizione la fiera torinese Flashback Art Fair, in programma dal 31 ottobre al 3 novembre prossimo. Quest’anno è dedicata al tema dell’equilibrio grazie al contributo di molte gallerie nazionali e internazionali. Si tratterà di una rassegna colta e divertente, dove all’arte contemporanea si affiancheranno opere di Bruegel, Grimmer, Giaquinto, Hayez, fino a giungere a Balla, Fontana, Guttuso, Schifano e Vedova, Paolini e Christo, Maria Lai e Sassolino.

Negli affascinanti spazi di Flashback Habitat, a pochi minuti dal centro di Torino, Flashback Art Fair si interroga attraverso opere, performance, talk, musica e laboratori su molte sfaccettature di un tema complesso: l’equilibrio è equo, giusto e etico ?

L’immagine guida di Sandro Mele, “Equilibrium ?”, indica “Italians no longer have work”. Il nuovo centro artistico indipendente di 20.000 mq, situato a pochi passi dal centro di Torino, si rivela come un’entusiasmante sorpresa per chi non c’è mai stato e una conferma per coloro che frequentano con costanza gli spazi che, grazie alla direzione dell’artista Alessandro Bulgini, dal 2022 si sono trasformati rendendo l’ex brefotrofio un luogo di ricerca e sperimentazione artistica. Fra i padiglioni immersi nel verde, Flashback Art Fair propone anche in questa edizione la sua visione della storia dell’arte in un progetto che, rinnovandole ogni anno, non solo connette moderno e contemporaneo, ma offre una visione sorprendente sulla storia dell’arte e quella di oggi.

“Questa edizione si interroga sul significato profondo dell’equilibrio – dichiarano le direttrici Ginevra Pucci e Stefania Poddighe – uno stato di quiete che emerge dal bilanciamento delle forze, un concetto che attraversa numerosi ambiti, dalla scienza all’economia, dalla politica alla biologia, fino alla sfera sociale e psicologica, è inevitabilmente anche l’arte, ma il raggiungimento di tale equilibrio è davvero sinonimo di giustizia e correttezza ? In un’epoca in cui l’equilibrio è soltanto evocato o messo in discussione, questa dodicesima edizione non vuole dare risposte, ma sollevare domande attraverso incontri di vario genere”.

L’idea di equilibrio è comunemente associata a uno stato di armonia e stabilità. Questa edizione si interroga su tale concezione, chiedendosi se l’equilibrio sia davvero desiderabile o nasconda, in modo quasi controintuitivo, forme di ingiustizia e ineguaglianza. L’immagine guida di quest’anno, a opera dell’artista Sandro Mele, ci invita a confrontarsi sulla diseguaglianza e il precariato nel mondo lavorativo. L’uomo, dignitosamente vestito, cammina in punta di piedi su una fune ricercando l’equilibrio. Riuscirà a raggiungere il suo traguardo ? Equità, pari dignità sociale sono punti di partenza di una meditazione umana profonda che esamina il disequilibrio della nostra società.

Le gallerie ospiti di Flashback Art Fair declinano il tema con una diversificata proposta, che conduce i visitatori in un viaggio emozionale tra i corridoi di Flashback Habitat. Nelle opere d’arte proposte, lo spettatore scopre mondi simili e altri in antinomia tra loro. Si imbatte in scene di vita e di morte, da un lato il caos danzante e gioioso di Peter Bruegel, testimonianza di vita e di fuoco, con l’opera “The wedding dance outside”, dall’altro “Il trionfo della morte” di Franco Gentilini (Aleandri Arte Moderna), personificata da uno scheletro che marcia scandendo il ritmo della festa. Sono tante le donne che si incontrano, molto diverse tra loro nella rappresentazione degli obiettivi e delle condizioni, a testimonianza dell’ancora precario equilibrio della condizione femminile. Si passa dalla magnificenza e sontuosità della “Maddalena in estasi” di Francesco Guerreri (Galleria Giamblanco) al sensuale erotico de “L’odalisca” di Hayez (Bottegantica), rappresentato da giovani schiave vergini custodite negli harem e destinate a diventare concubine e mogli dei sultani turchi. Nelle opere di Emilia Palomba e Maria Lai (Mancaspazio) le donne sono eleganti e essenziali, maestose e monumentali, pur immerse nella vita quotidiana dei vicoli sardi. Si incontra poi il gruppo scultoreo della “Madonna seduta in trono col bambino” di Fabio Pozzallo, una significativa novità per gli studi della scultura lignea abruzzese del Trecento. Il perfetto ovale del volto, la netta canna nasale e le ampie arcate sopraccigliari conferiscono a Maria maggiore serenità. Il collo snello e slanciato le dona un’eleganza regale. Infine la donna raffinata e altolocata della statua togata ci riporta all’arte antica e alla tradizione greco romana.

La galleria dello Scudo presenta invece un dialogo basato sul tema dell’equilibrio e della circolarità della forma: “I tondi e oltre” (1985-1987) di Emilio Vedova si ritrovano a confronto con un cemento di grande formato creato per la fiera da Arcangelo Sassolino, artista che sottende conflitti e equilibri e che, per la prima volta, si cimenta con la forma circolare. In mostra sono anche rappresentati tre disegni antinazisti di Guttuso, di cui due pubblicati sulla prima pagina de l’Unità, e un altro raffigurante i partigiani della Brigata Garibaldi di un giovanissimo Pietro Consagra. In questo lungo percorso artistico il visitatore è stimolato nel riflettere sul concetto di equilibrio, nell’emergere dalla visone bucolica del Rinascimento e la prospettiva dinamica frammentata del Futurismo. Per esempio, il dipinto futurista di Giacomo Balla, “Velocità terrestre- l’auto è passata”, della galleria Russo, esprime una visione dirompente del mondo contemporaneo. L’incontro tra apollineo e dionisiaco è evidente nel gusto per la geometria, l’ordine, la misura della ricerca di Giulio Paolini (galleria Inarco), che fa da contraltare all’ istinto e agli impulsi primordiali scolpiti nel marmo di Carrara del “Busto del fauno” di Giuseppe Pisani. Gli opposti si attraggono, e questo è dimostrato dall’iperalismo dalle tinte oniriche di “Armonica e Ocarina” di Alfredo Serri (galleria Open Art), che dialoga con l’astrattismo della natura morta di Lucio Fontana (NP Art Lab).

 

Mara Martellotta

Polizia municipale via mail, nuovo servizio digitale per il ritiro delle multe

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Parte il nuovo servizio di ritiro Digitale degli Atti Giudiziari della Polizia Locale che permetterà di ritirare i plichi on line, senza recarsi di persona agli sportelli.

 Se al momento della notifica dell’Atto Giudiziario il messo notificatore non troverà nessuno, lascerà un avviso nella cassetta delle lettere del destinatario contenete tutte le istruzioni per poter ricevere i documenti direttamente nella propria casella di posta elettronica in formato PDF.

Basterà scansionare con la fotocamera dello smartphone il QR-Code riportato sull’avviso per essere indirizzati al sito www.spike.epress della società incaricata dalla Polizia Locale per la consegna degli Atti Giudiziari. Qui, attraverso una procedura guidata, sarà possibile compilare la richiesta per ricevere digitalmente gli atti. Inviata con successo la richiesta, i documenti arriveranno direttamente al destinatario con un link che riceverà tramite sms e e-mail. Il servizio sarà attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, anche nei giorni festivi.

Naturalmente chi non vorrà usufruire del servizio di ritiro digitale potrà continuare a ritirare gli atti di persona agli sportelli indicati  nell’avviso.

TORINO CLICK

Comitato diritti umani, Nicco: “Situazioni drammatiche nel mondo, meritano la nostra attenzione”

La situazione politica in Venezuela dopo le ultime elezioni è stata al centro della prima riunione della legislatura del Comitato Diritti Umani e Civili, condotta dal presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Davide Nicco.

Dalla voce di Mariela Magallanes, già deputata del Venezuela, è arrivato forte “l’allarme per una situazione che mette a rischio la democrazia nel mondo. Chiediamo che il Piemonte sia protagonista nel riconoscere la vittoria di Gonzalez Urrutiacontro Maduro, che sta usando violenza, torture, arresti arbitrari per affermare una vittoria illegittima”.

“È molto importante che il Comitato sia tornato a riunirsi a pochi mesi dall’inizio della legislatura. Il mondo è scosso da diversi fronti di guerra e di tensione, per questo è ancora più fondamentale che questo organismo continui a essere crocevia di dialogo, confronto e azione pubblica. Il Comitato ha recepito una proposta di risoluzione sulla crisi in Venezuela che verrà trasformato in un documento da discutere in Aula su cui auspico la più ampia convergenza”, ha dichiarato Nicco.

“Ringraziamo il presidente Nicco per aver permesso al Comitato di proseguire la sua attività in attesa della nuova composizione – hannospiegato i vicepresidenti Sara Zambaia e Gianpiero Leoi temi trattati, dalla questione delle elezioni in Venezuela, alla drammatica situazione della Striscia di Gaza, richiedono la massima attenzione delle istituzioni. Il ruolo del Comitato è proprio quello di supportare il Consiglio regionale in simili questioni: il documento che abbiamo approvato sulla questione venezuelana e che sarà trattato in Aula va in questa direzione”.

Tutti i membri del Comitato e le associazioni hanno espresso grande favore per la scelta del presidente Nicco di convocare questa riunione perché la situazione nel mondo è drammatica e non potevamo permetterci una sosta lunga.

Sono stati affrontati anche temi che riguardano i territori di Mosul, del Kurdistan e della condizione delle donne afghane, iraniane e yazide, così come la proposta di una dichiarazione a sostegno della messa al bando delle armi nucleari.

Infine è stato preso l’impegno di organizzare un convegno internazionale sui diritti umani entro il mese di dicembre.

Europa Verde – Verdi Torino: femminicidi, più attenzione alla violenza di genere

“Siamo nuovamente testimoni di un tragico femminicidio che ci ricorda rumorosamente quanto poco sia l’attenzione alla prevenzione della violenza di genere.
Questo il messaggio della ‘europarlamentare  European Greens  con #AlleanzaVerdiSinistra,  in Italia nord occidentale.
La stessa aggiungie ” La morte di Roua Nabi, uccisa brutalmente davanti ai propri figli nonostante il divieto di avvicinamento dell’ex marito, è un atto inaccettabile che deve scuotere le nostre coscienze. Questo episodio evidenzia un problema sistemico che richiede un cambiamento radicale nella nostra società: dobbiamo destrutturare la cultura e il retaggio patriarcale. È fondamentale investire su più sensibilizzazione ed educazione, nonché su misure efficaci per la prevenzione e per aumentare la capacità di emancipazione e denuncia delle donne. Non possiamo più ignorare questa emergenza; è tempo di un’azione collettiva e di un impegno condiviso per costruire un futuro in cui siamo tutte libere. La mia vicinanza va alla famiglia e ai figli di Roua in questo momento di immenso dolore.”
L’omicidio di Roua, avvenuto davanti ai suoi figli, rappresenta un tragico episodio che ci colpisce profondamente.
Come sottolineato dal Co-portavoce di Europa Verde Torino Metropoli, Frosina, la storia di questa madre, che ha perdonato maltrattamenti passati per amore dei suoi bambini, evidenzia la fragilità della nostra società di fronte alla violenza domestica.
È fondamentale che tutti noi, come comunità, rimaniamo vigili. Lanciamo un appello a tutti i Torinesi affinché prestino attenzione a comportamenti sospetti o situazioni preoccupanti nei loro condomini e nelle vicinanze. È essenziale segnalare qualsiasi segnale di allerta alle forze dell’ordine.
Inoltre, invitiamo a diffondere il numero antiviolenza 1522, affiggendo i volantini nelle bacheche dei condomini, per garantire che chiunque si trovi in difficoltà possa trovare supporto. Solo unendo le forze possiamo lavorare per un ambiente più sicuro e solidale per tutti.

Verde e agricoltura, torna Monferrato Green Farm

DALL’11 AL 13 OTTOBRE 2024
I VIVAI TORNANO TRA CONFERME E NOVITA’

 

Dall’11 al 13 Ottobre prossimi il Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato ospiterà Monferrato Green Farm 2°edizione.

Si tratta dell’’innovativa Fiera del Verde e dell’Agricoltura che vede il coinvolgimento al loro ‘servizio’ degli altri comparti produttivi, Artigianato, Industria e Commercio in una prospettiva di crescita del territorio sostenibile per l’ambiente.

La scelta di Casale Monferrato, nel cuore di un territorio rurale patrimonio dell’Umanità Unesco, non è casuale, per la sua storia e le sue tipicità.

 

Ad organizzarla è la società casalese D&N Eventi Srl in collaborazione con Comune di Casale Monferrato, Unione dei Comuni della Valcerrina e Confartigianato Imprese Alessandria. L’iniziativa si svolge con il patrocinio di Città di Casale Monferrato, Provincia di Alessandria, Provincia di Mantova, Unione dei Comuni della Valcerrina, Associazione Comuni del Monferrato, Unione Collinare Terre di Vigneti e Pietra da Cantone e Camera di Commercio di Alessandria-Asti. Partner sono Confartigianato Imprese Alessandria,Confagricoltura Alessandria, Coldiretti Alessandria,  Apsroflor Comuni Fioriti, Associazione APS Madreselva, Istituto Luparia di San Martino di Rosignano, Fattoria del Toce, Ediltecnica, Ferrari BK, Vivai Varallo, Locanda dell’Arte, Arte e Party, mentre sponsor sono Cosmo e Amc.

 

Sono ben cinque le aree all’interno della Fiera che si potranno visitare:

 

Agricoltura

Vivai

Area di esposizione e mostra di animali

Salone delle Eccellenze Alimentari

Benessere e cura naturale della persona

 

 

Le aziende espositrici partecipanti alla Green Farm, frequentatrici di Fiere Nazionali importanti del settore, provengono da altre Regioni, oltre a quelle locali e piemontesi, e riguardano tutte le cinque principali categorie della Fiera.

 

Come nel caso dei VIVAI con la presenza di importanti aziende provenienti anche dal Veneto e dalla Liguria e nelle macro aree ad essi assegnate, si potranno ammirare tipologie di piante che spaziano dalle Aromatiche, ai Bulbi, Piante Fruttifere, Piante Grasse, Frutti Antichi, Rose Antiche, Foglie Grigie, Orchidee, fiori ed altre tipologie.

L’eco design dell’allestimento interno ispirato al mondo del verde che verrà realizzato e che caratterizzerà la Fiera, è a cura del garden designer, Marco Marinone in collaborazione con importanti realtà commerciali del territorio: Vivai Varallo, l’azienda Provera ed Ediltecnica con il marchio Ferrari Bk (quest’ultima con alcuni suoi relatori in sinergia con altri ospiti qualificati, svolgeranno nella giornata di venerdì 11 Ottobre un importante convegno sul BK RICE di FERRARI BK: la rivoluzionaria soluzione edilizia che coniuga sostenibilità e innovazione)

 

Lo stile sopra citato riguarderà soprattutto alcune zone focus della Manifestazione: il Campus, dove si svolgeranno gli eventi scientifici e culturali e lo spazio “Arte” a cura del maestro Pier Giorgio Panelli e dell’Associazione Echorama.

 

L’ingresso al pubblico è gratuito e a percorso libero.

ORARI:

Venerdì 17:00 – 23:00

Sabato/Domenica 10:30 – 23:00

SITO WEB

https://www.monferratogreenfarm.it

Daspo urbano a quattro ventenni

La Stazione Carabinieri di Cuorgnè (TO), all’esito di una costante attività d’analisi info investigativa, ha richiesto ed ottenuto dal Questore della Provincia di Torino l’emissione di quattro provvedimento di “DASPO URBANO” nei confronti di altrettanti ventenni residenti in città.
Il provvedimento, notificato qualche giorno fa dai militari dell’Arma di Cuorgnè (TO), scaturisce dall’episodio verificatosi alcuni mesi prima, durante il quale i destinatari della misura, già in passato segnalati all’Autorità Giudiziaria per fatti analoghi, nei pressi di un esercizio pubblico del centro storico curgnatese, malmenarono per futili motivi un coetaneo, procurandogli lesioni guaribili in una decina di giorni.
Considerato che dalle condotte dei quattro giovani potesse derivare un pericolo concreto e attuale per la sicurezza pubblica, i militari dell’Arma hanno ottenuto e notificato la misura di prevenzione che costringerà i destinatari, per il periodo di due anni, a rimanere lontano dai locali pubblici o esercizi analoghi ubicati nel centro storico di Cuorgnè, nonché di stazionare nei pressi degli stessi.
Questo tipo di provvedimento, DACUR o DASPO URBANO, (divieto d’accesso alle aree urbane) è una misura di prevenzione emessa dall’Autorità di Pubblica Sicurezza e va contestualizzata nell’ambito delle attività volte ad anticipare la commissione dei reati e nell’ottica di contrasto a possibili fenomeni di degrado delle aree urbane dei centri storici; in particolare, viene utilizzata per impedire a chi si è già reso
responsabile di atti gravi, di frequentare determinate zone della città. L’autore può essere allontanato per un periodo fino a due anni, non solo da un determinato locale o pubblico esercizio, ma anche da un’intera zona cittadina. La violazione del divieto prevede l’arresto sino a tre anni di reclusione ed il pagamento di una multa sino a 24.000 euro.

“Memorie d’acqua”, genti e dialetti nella prima metà del Novecento

A Palazzo Madama, sino al 18 novembre

Nel più ampio panorama di “Change! ieri, oggi, domani. Il Po”, si ritaglia un suo ben preciso e curiosissimo spazio il progetto espositivo “Memorie d’acqua. Parole e immagini”, a cura di Matteo Rivoira e della Redazione dell’Atlante Linguistico Italiano, Università degli Studi di Torino, a Palazzo Madama – Piccola Guardaroba e Gabinetto Cinese – sino al 18 novembre. Dovendosi qui in primo luogo sgombrare il campo dei dubbi di una mostra per pochi eletti, per studiosi raffinati, per portatori d’argomenti non sempre semplici e facilmente fruibili: oltre le tematiche affrontate da “Change!”, vi è “la lente interpretativa della lingua, della cultura popolare e della memoria collettiva” che le irrobustisce, “da quello della gestione dell’acqua secondo criteri di sostenibilità propri degli usi preindustriali, a quello della costruzione e cura del paesaggio come elemento vitale, sino al parallelo tra la biodiversità – rappresentata dalle svariate specie animali e vegetali – e la ricchezza terminologica dialettale documentata dall’Atlante Linguistico Italiano”.

L’Atlante è un patrimonio di cinque milioni di schede dialettali e di circa 9000 fotografie etnografiche, a cui s’uniscono una raccolta di carte geografiche che portano impresse la differenti traduzioni dialettali di un concetto o nozione o frase, sempre raccolte dalla viva voce delle persone intervistate: eccellente materiale che per quarant’anni sette raccoglitori, il primo fu Ugo Pellis (1882 – 1943), elencarono con l’aiuto degli “informatori” nei loro viaggi a volte avventurosi, ponendo domande, mostrando oggetti, sottoponendo illustrazioni e schizzando quanto ritrovato negli itinerari.

Un lavoro prezioso: “ogni richiesta è corredata da numerose informazioni che vanno dal modo in cui è stata posta la domanda (ad esempio se mostrando una figura o facendo un gesto), ai giorni esatti dell’inchiesta, alle caratteristiche socio-culturali dell’informatore”, materiale di studio trascritto e pubblicato nel 1995 in due volumi. Un materiale ricavato con passione da quelle agendine che ora riempiono le vetrine di cui è arricchita la mostra, autentici diari di viaggio del Pellis, “che quotidianamente annotava nel dettaglio notizie relative ai suoi spostamenti, ai soggiorni, alle difficoltà pratiche e organizzative che incontrava”: il tutto ad arricchire la memoria di un’Italia rigorosamente in bianco e nero della prima metà del Novecento, un’Italia fatta di borghi, soprattutto rurale, di strade poco trafficate, di nuclei familiari, di uomini e di donne che faticano, di casolari, di oggetti di uso quotidiano, di piante e di pesci, di parole e di dialetti che qualcuno ha provveduto a non disperdere.

Disseminati nelle carte geografiche, riscopriamo i “valori” e i significati del “martin pescatore” come del “pioppo” (“àlbera” e “albra”, “albrùn” e “albret” e “albaréla”, una catena che giunge tra l’altro a “tërmu” e “piopa”, e molti altri termini ancora), percorrendo idealmente le sponde e le campagne attorno al Po. Guardiamo ad altri corsi d’acqua, in un documento dell’agosto 1937, abbiamo l’immagine di un “batèl”, la imbarcazione più caratteristica del lago di Como, quella di manzoniana memoria, un “gozzetto” o “barca da pesca” che ha i tre semicerchi legnosi nella sua parte superiore, uniti da un travetto longitudinale utile a stendere un telo per riparare gli occupanti dal sole, senza i quali è chiamata semplicemente “barca”. C’è un’altra versione, la “Lucia”, dal momento che nella tradizione popolare la giovane protagonista dei “Promessi sposi” prese proprio questo tipo d’imbarcazione per raggiungere Fra’ Cristoforo a Pescarenico. Come in altra immagine si scorge, nelle acque di Porto Corsini (oggi Marina di Ravenna), in un documento del marzo 1928, una rete del tipo a bilancia, denominata “padlòn”, una rete da pesca formata da una pezza unica di forma generalmente quadrata; come dal Porto di Mantova, Porta Catena esattamente, con un documento del novembre 1928, arriva l’immagine di tre “batèi”, “batèl” al singolare, anch’essi imbarcazioni da pesca, e più in fondo un “bürcc”, un burchio, grande imbarcazione a remi, vela o alzaia (una fune per il traino controcorrente) per il trasporto di merci, con il fondo piatto per poter navigare con facilità sui bassi fondali di fiumi, canali e lagune. Come località del Piemonte ci riportano i termini degli antichi lavatoi, da “lavàur” o “lavàu” (Centallo, luglio 1941) o gli oggetti legati al bucato, il “baciàs” che è la vasca, il “segelìn” che è la seccia di rame, la “sibërtè” che è il mastello da bucato. Tutti termini che ricordano ancora oggi, al visitatore della mostra, la gente e i luoghi di Meana di Susa, in un documento del marzo 1936.

Elio Rabbione

Nelle immagini: Candia Canavese (To), 9 maggio 1936, fotografia n. 4405, punto di inchiesta 40; Cavazuccherina, Jesolo dal 1930 (Ve), 16 marzo 1931, fotografia n. 1575, punto di inchiesta 265; Cozzo (Pv), 23 febbraio 1938, fotografia n. 5594.

Scossa di terremoto nel Torinese

Nessun danno per la scossa di terremoto che è stata registrata dai sismografi ieri. L’ipocentro a tre chilometri  da Pinasca, a una profondità di nove chilometri con magnitudo di 1.5. I residenti hanno avvertito la scossa nella notte.