ilTorinese

La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 saluta il 2023 da record e riparte da Roma

Nuovo anno, nuove pagine sportive da scrivere. Col suo straordinario 2023 ormai nell’album dei ricordi, la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 si prepara al primo impegno del 2024. Domani, sabato 6 gennaio, la seconda giornata del girone di ritorno della Serie A1 Tigotà porta al PalaFenera l’Aeroitalia Roma Volley. Fischio d’inizio alle ore 17.

Separate in classifica da 7 punti – Chieri quinta a 25, Roma settima con 18 – entrambe le squadre arrivano a questo primo impegno del nuovo anno col desiderio di riscattare la sconfitta patita il 26 dicembre nell’ultima gara del 2023, rispettivamente contro Novara e Vallefoglia. Rispetto alla gara d’andata, vinto 0-3 dalle biancoblù al PalaTiziano, nel roster capitolino non c’è più Celeste Plak.
Tre i precedenti fra i due club, con due vittorie a uno a favore di Chieri. Due le ex, entrambe da parte chierese: Ilaria Spirito e Ilaria Papa.
A fare il punto in casa Reale Mutua Fenera Chieri ’76 alla vigilia della gara è il direttore sportivo Max Gallo.

Max, il 2023 ormai è storia, ma forse è il caso di tornare ancora una volta sull’anno appena concluso per non dimenticare tutto quel che è stato fatto è raggiunto.
«Si è chiuso un 2023 straordinario per la nostra società, con dei risultati incredibili – la vittoria della Challenge, il quarto posto in campionato, la qualificazione alla Coppa Cev – raggiunti con un budget decisamente inferiore ai quattro club che in questo momento ci precedono in classifica. Tutto questo è stato ottenuto attraverso un percorso di valorizzazione di atlete che hanno fatto un ciclo con noi. Non dimenticherei inoltre i risultati del settore giovanile, il terzo posto ai nazionali Under 18 e il quinto in Under 16».
Chieri è arrivata al giro di boa di questo campionato con 25 punti, appena 2 in meno della scorsa stagione in cui aveva stabilito il suo record di punti. Qual è la tua valutazione del girone d’andata?
«Stiamo disputando un’eccellente stagione che ci vede nella parte alta della classifica, che era il nostro obiettivo. Siamo quinti e questo gruppo sta facendo un ottimo campionato. Ora ci aspetta un mese di gennaio tosto e difficile, con impegni ravvicinati e avversari di valore. Faremo tutto il possibile per farci trovare pronti».
Arriviamo alla partita con Roma. Che partita sarà?
«Sarà un test probante per iniziare bene l’anno nuovo. Sicuramente una partita difficile. Roma sta facendo un bellissimo campionato. Si sono ricompattate dopo la partenza di Plak e hanno trovato i giusti equilibri in campo. E’ un gruppo di giovani interessanti e ragazze esperte, un mix di qualità. Dovremo affrontare la gara con attenzione e soprattutto con la giusta determinazione, anche perché vogliamo iniziare l’anno con un successo. Un buon test per approcciare il prossimo impegno di coppa con il Police che sarà un’altra gara molto difficile».

UFFICIO STAMPA

Senza fegato per 24 ore donna partorisce e viene salvata con trapianto alle Molinette

Quando la sanità funziona: una puerpera è stata salvata grazie ad un trapianto di fegato dopo essere rimasta senza fegato per 24 ore, presso l’ospedale Molinette di Torino

 

È accaduto nei giorni scorsi, presso l’ospedale della Città della Salute di Torino, uno dei più grandi d’Italia e il più noto del capoluogo piemontese, dove una donna di 33 anni, che aveva appena partorito, è stata salvata grazie ad un trapianto di fegato in “stato anepatico”, ovvero eseguito dopo essere rimasta senza fegato per circa 24 ore.  La donna, di origine sudamericana, giunta vicino al termine della gravidanza, si era presentata al Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino in preda a dolori addominali. Avendo riscontrato uno stato di sofferenza fetale, gli ostetrici ginecologi del gruppo del dottor Corrado De Sanctis avevano proceduto immediatamente con il taglio cesareo. Tuttavia, dopo la nascita della bambina, ci si era resi conto che la situazione della puerpera era estremamente grave a causa di un importante sanguinamento addominale proveniente dal fegato, organo che era andato incontro ad un fenomeno di rottura spontanea, nell’ambito di una cosiddetta sindrome HELLP. I chirurghi della Chirurgia d’urgenza (diretta dal Mauro Santarelli) erano quindi subito intervenuti, provvedendo al tamponamento dell’emorragia epatica con telini chirurgici. Nelle ore successive nella Terapia Intensiva dell’ospedale Sant’Anna (diretta dalla dottoressa Simona Quaglia) la situazione di shock emorragico si era purtroppo dimostrata persistente. Veniva subito disposto il trasferimento verso la Terapia Intensiva del Pronto soccorso dell’ospedale Molinette (diretta dalla dottoressa Marinella Zanierato) ed eseguita una TC addome in urgenza, presso la Radiologia (diretta dal dottor Giorgio Limerutti), con evidenza di un’estesa rottura coinvolgente entrambi i lobi epatici. Dopo un rapido consulto tra i chirurghi dell’équipe del Centro Trapianto Fegato (diretto dal professor Renato Romagnoli), la dottoressa Silvia Martini della Terapia Insufficienza Epatica (diretta dal dottor Antonio Ottobrelli) e la dottoressa Sara Iannandrea della Rianimazione ospedaliera (diretta dal dottor Roberto Balagna), ove nel frattempo la paziente era stata trasferita, si è deciso di procedere immediatamente alla riapertura dell’addome nella sala operatoria del Centro Trapianti alle Molinette. La situazione clinica della paziente affrontata dai medici delle Molinette (i chirurghi dottori Damiano Patrono e Stefano Mirabella e gli anestesisti dottori Angelo Panio e Luca Cremascoli) era assolutamente drammatica: il fegato della donna era attivamente sanguinante, a causa di irreparabili e multiple lacerazioni. Il solo modo per arrestare definitivamente l’emorragia epatica è stato quindi la rimozione totale del fegato, con temporanea derivazione del sangue della vena porta direttamente nella vena cava inferiore.   Già dalla sala operatoria è partita la richiesta super-urgente del fegato di un donatore, diramata dal Centro Regionale Trapianti Piemonte e Valle d’Aosta (diretto dal dottor Federico Genzano) verso il Centro Nazionale Trapianti di Roma (diretto dal dottor Massimo Cardillo).  Dopo meno di 3 ore l’opportunità estremamente favorevole di un donatore di gruppo sanguigno compatibile disponibile in Sicilia è stata colta immediatamente. Si è trattato di un ragazzo di origine africana, deceduto a seguito di un incidente stradale, che già in vita si era dichiarato donatore presso la propria anagrafe.  Dopo meno di 6 ore, grazie al servizio di Emergenza del 118 di Torino, che ha garantito l’organizzazione dei trasporti dell’équipe trapianti in tempi record, l’équipe chirurgica di prelievo del Centro Trapianti di Fegato partiva da Caselle per rientrare circa 10 ore dopo.  Dopo poco meno di 24 ore dal momento della rimozione totale del fegato, la paziente ha potuto essere sottoposta con successo all’impianto del fegato del donatore da parte dei dottori Francesco Lupo e Gianluca Paraluppi, dell’équipe diretta dal professor Renato Romagnoli, coadiuvati dagli anestesisti dottoresse Patrizia Andruetto e Donatella Di Francesco. Durante il trapianto è stata nuovamente preziosa la consulenza ostetrico – ginecologica del dottor Corrado De Sanctis per poter risparmiare l’utero appena sottoposto a taglio cesareo. La ripresa funzionale del fegato trapiantato è stata valida ed immediata. Il risveglio della paziente è avvenuto in modo rapido e completo nella Rianimazione (diretta dal dottor Roberto Balagna). La paziente ad oggi sta bene ed è stata dimessa ed ha potuto abbracciare la sua bimba nella Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Sant’Anna della dottoressa Caterina Carbonara. Commenta il professor Romagnoli: “Questa bella storia di ‘buona sanità’ suggella l’anno 2023, nel quale il Centro Trapianto Fegato di Torino ha raggiunto la vetta d’Europa con più di 4000 trapianti di fegato – 4013 per la precisione – eseguiti nella sua storia più che trentennale ed ha battuto il suo stesso storico record italiano stabilito nel lontano anno 2005, arrivando alla straordinaria cifra di 184 trapianti di fegato, eseguiti nel solo anno 2023, ovvero più di 1 trapianto ogni 2 giorni. Un grande GRAZIE a tutti i donatori ed alle loro famiglie ed a tutti gli operatori sanitari (medici e infermieri) e non sanitari che hanno reso possibile questo primato torinese”.  “Anche nel 2023 la Città della Salute di Torino si è confermata l’Azienda ospedaliera che ha effettuato più trapianti in Italia con quasi 500 organi trapiantati. Ringraziamo le famiglie dei donatori e tutti i nostri numerosi operatori che per 365 giorni all’anno danno il loro fondamentale contributo per confermare e migliorare sempre questa nostra eccellenza” dichiara il Direttore generale dottor Giovanni La Valle

Rock Jazz e dintorni a Torino: Laura Pausini e Raiz

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al teatro Alfieri la ritorna la PFM riproponendo il sodalizio con Fabrizio De Andrè.

Mercoledì. Al Blah Blah suonano i Sulphureum. Al teatro Alfieri si esibisce Fabio Concato.

Giovedì. Al Jazz Club suona l’Entanglements Trio. All’Hiroshima Mon Amour tributo a De Andrè offerto da Alberto “Napo” Napolitano. Al Dash sono di scena i Liquid Jazz. Al Cafè Des Arts si esibisce il cantautore Leonardo Gallato.

Venerdì. Al Cap 10100 è di scena >Eman. Al Pala Alpitour primo di 2 concerti consecutivi per Laura Pausini. Al Blah Blah suonano gli Oreyeon. Allo Ziggy si esibiscono i Nocturnal Depression.

Allo Spazio 211 suona la Rhabdomantic Orchestra. Al Circolo Sud è di scena Ila Rosso. All’off Topic si esibisce il rapper Jaku. All’Imbarchino suonano i The Wends.

Sabato. Documentario biografico e set acustico per l’americano Scott “Wino” Weinrich paladino del “metal” al Kontiki. Al Folk Club suona il quintetto della vocalist Zoe Francis e il chitarrista  Jim Mullen. Alla Suoneria di Settimo Raiz rende omaggio a Sergio Bruni. Al Circolo della Musica di Rivoli suonano i Darzava Wave. Al Blah Blah sono di scene i Fratelli Borgazzi.

Pier Luigi Fuggetta

Omaggio al femminile: “Le donne nell’arte” alla galleria Malinpensa by la Telaccia

Informazione promozionale 

Un omaggio al femminile da parte della galleria Malinpensa by La Telaccia con la mostra “Le donne nell’arte”, a partire dal 5 fino al 16 marzo 2024

 

È dedicata alle donne nell’arte la mostra collettiva che la galleria d’arte Monia Malinpensa by La Telaccia omaggia per la festa della donna dell’8 marzo.

Le artiste scelte per questa collettiva sono Cinzia Gorini, Ricarda Guantario, Bianca Sallustio e Immacolata Zabatti.

Per Cinzia Gorini, nata nel 1966 a Sesto San Giovanni tutto è iniziato da un colore che ha sempre alimentato in lei la ricerca dell’espressione e dell’introspezione.

“Il mio percorso come artista- spiega Cinzia Gorini – ha preso forma negli ultimi venti anni, in  parallelo ad un’attività manageriale intrisa di creatività, e il blu, in tutte le sue sfumature, rappresenta per me l’esplorazione di quel momento straordinario in cui tutto converge, l’istante perfetto. Il blu, nel corso della mia ricerca onirica, è cambiato nel suo modo di esprimersi attraverso le pennellate sulla tela. Il perdersi in ogni dettaglio dei miei inizi oggi è sublimato da una visione d’insieme dove il cielo e il mare si fondono, come direbbe Moncy Barbour. Oltre alla pittura, la ricerca in questi anni ha assunto forme diverse, avvicinandomi allo yoga e alla meditazione. Sono e sarò sempre alla ricerca di quel blu, del mio momento perfetto”.

L’artista Cinzia Gorini dimostra maestria nella padronanza dell’olio su tela, realizza opere con una tecnica assai personale, costantemente animata da vibrazioni tonali e da un vivo sentimento. È una pittura dai colori ben accordati fra loro e fortemente caratterizzata da contrasti chiaroscurali, che vive di una valida sintesi formale e di un’intensa capacità di stesura. Le sue creazioni raccontano con sentimento una poetica ricca di significato e di emozioni, che acquista un’assoluta purezza di immagine e trasmette un’energia non comune.

L’interpretazione del mare, con il suo movimento delle onde, i cieli e gli orizzonti, che spaziano infiniti nell’opera, incontrano una lirica suggestione cromatica dei blu e degli azzurri di particolare atmosfera e valore espressivo che ci travolgono appieno”.

Ricarda Guantario, di Bari, maestra d’arte, che ha frequentatol’Accademia di Belle Arti di Bari, ha conosciuto uno stile in continua evoluzione, dal figurativo,  in cui l’artista rappresentava la figura femminile, per giungere all’arte contemporanea e concettuale.

Appassionata di filosofia, rappresenta sulla propria tela la concezione esistenziale e il proprio mondo emotivo. L’utilizzo, per esempio, del bianco nell’opera “Infinity” ne accentua ilcarattere metafisico. In alcune sue opere è ricorrente la spirale, che simboleggia il percorso ciclico dell’anima in continua evoluzione. Il dipinto vuole anche rappresentare l’energia divina donata ad ogni essere vivente.  Nella realizzazione dell’opera “Infinity” sono stati utilizzati materiali naturali della terra, come le foglie secche, ed elementi sintetici effimeri, sfere, a  simboleggiare il mondo naturale e quello artificiale. Una serie di opere pop prende il titolo di “Even the true is present”. Attraverso l’utilizzo di un bene di largo consumo, come la mela, l’artista si propone un’indagine sulla contemporaneità.

La creatività dell’artista Ricarda Guantario è intrisa di una appassionante ricerca e di una palpitante espressione sempre mediata da un linguaggio di notevole valenza concettuale e da una bravura compositiva. La suggestiva resa formale, la strutturazione calibrata e l’armonica costruzione dei pieni e dei vuoti, evidenziano un’elaborazione ricca di evidente compiutezza. Si tratta di un’arte che contempla la vita dell’uomo, della sua esistenza e della sua spiritualità, dove la vibrazione dei temi proposti dall’artista Ricarda Guantario toccano il fruitore portandolo alla meditazione. Ogni sua opera viene creata con notevole capacità tecnica ed è avvalorata da un autentico rapporto con la materia, in cui la soluzione dello sfondo bianco sulla tela, rasserenante e puro, mette in evidenza i colori accesi.

La terza artista in mostra è Bianca Sallustio, nata a Bari nel 1953, ultima di tre figli di un commerciante di legname e di una casalinga. Ha avuto una rigorosa educazione cattolica, ricevendo i suoi primi insegnamenti in un convento. Ben presto si rivelò la sua formazione religiosa e nel 1978 si laurea con lode in Medicina presso l’Università di Bari.

Ha iniziato a esporre il suo lavoro al pubblico nel 2010. Nelle opere di Bianca Sallustio coesistono meditazione, creazione, uno slancio emozionale e spirituale di potente umanità e di un processo inventivo di precisa tematica e risonanza di contenuto. Il filo creativo, la profonda sensibilità e le incessanti significazioni sulla natura, risultano coerenti in un tessuto pittorico immutabile, di fascinosa liricità e di mirata scansione di inventiva. Un punto di forza dell’artista è la meditazione esistenziale, che è capace di muovere l’animo del fruitore con una autentica potenza visiva, in bilico tra fantasia e realtà. La Sallustio dipinge con un’intima essenza compositiva e con un mirabile risvolto di schiettezza d’animo, trasfondendo nel suo dipinto una continua linea descrittiva di precisa valenza simbolica, tanto da evidenziare un racconto ricco di qualità espressiva.

Ultima, ma non meno importante artista in mostra, è Immacolata Zabatti, nativa di Grottaglie, nel tarantino, nel 1962.

All’inizio della sua carriera artistica, Immacolata Zabatti ha rappresentato paesaggi salentini, i meravigliosi ulivi secolari con uno stile personale influenzato dal surrealismo. La sua sensibilità l’ha portata anche a trattare temi di alto valore sociale. Diversi poeti hanno scelto le opere della Zabatti per la copertina delle loro pubblicazioni. Nel tempo l’artista ha sentito l’esigenza di ricercare un nuovo stile tecnico e espressivo, un linguaggio personale capace di trasmettere le sue emozioni toccando l’anima del fruitore. Dal 2012 ha iniziato a mostrare la creatività in opere informali, una eccleticità che la fa muovere con perizia ed estro dal figurativo all’astratto. Nella pittura di questa artista affiora una natura amabile e rasserenante, dove gli assoluti protagonisti sono gli ulivi secolari, che dominano la scena paesaggistica con una rappresentazione viva di valori estetici, umani e spirituali. I suoi paesaggi, immersi in una pienezza espressiva e armonia formalesono di serena concezione interpretativa, e conferiscono all’opera accenti lirici cromatici e un ritmo narrativo unico e assolutamente originale. Quello dell’artista Immacolata Zabatti è un operare pittorico meticoloso e attento, in cui la continua presenza dell’albero evidenzia un iter artistico di coerente realizzazione e di forte aspetto simbolico. I suoi soggetti sono raffigurati sapientemente, con maestria di tecnica e piena armonia strutturale.

 

Galleria Malinpensa by La Telaccia, c.so Inghilterra 51, Torino

Telefono: 011 5628220

 

Mara Martellotta

Si attende la fine del weekend per un primo bilancio dei saldi a Torino e in Piemonte

Gli ultimi giorni del 2023 a Torino hanno fatto respirare una boccata d’ossigeno a ristoranti e hotel presi d’assalto dai turisti e dai torinesi. Ora l’attesa è per i negozi, in occasione dei saldi  invernali. L’Ascom prevede che i torinesi spenderanno in tutto 300 milioni di euro.  L’associazione dei commercianti vorrebbe anche ridiscutere con Regione Piemonte il periodo dei saldi invernali: troppo vicini al Natale, gli acquirenti  hanno già comprato tutto.  In base a quanto stabilito dalla Commissione Sviluppo Economico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 21 novembre 2023, la data di inizio delle vendite di fine stagione per il  periodo invernale decorre dal 5 gennaio 2024 come previsto dall’Accordo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Non sono consentite le vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti le vendite di fine stagione. In questi primi giorni di saldi si è visto movimento nei negozi del centro di Torino e nei centri commerciali. Si attende lunedì per un primo bilancio economico.

Il cappuccino, rito irrinunciabile (Anche a Torino e senza lattosio)

A Torino sono diversi i bar dove gustarlo nelle sue diverse versioni.

Il 50 per cento della popolazione italiana sembra essere intollerante al lattosio  che consiste nella mancata capacita’ da parte del nostro organismo di digerire gli zuccheri del latte e dei suoi derivati, una conseguenza della insufficiente presenza dell’enzima lattasi. Puo’ essere congenita, transitoria, dovuta per esempio ad una malattia o ad una infiammazione dell’intestino, o primaria che avviene con la crescita e che e’ causata da una mutazione nel codice genetico dell’individuo. Chi ne soffre conosce i sintomi (gonfiore, nausea, reflusso ecc.) e puo’verificare la sua esistenza con i test medici appositi. Dopo aver appurato di soffrire di questa intolleranza si dovra’ correggere la propria alimentazione eliminando tutti gli alimenti che contengono il lattosio, ovviamente, con il supporto di uno specialista.

Ci sono  persone, tuttavia, che pur non avendo una vera e propria intolleranza al lattosio preferiscono bere il latte in versione leggera perche’, pur non perdendo i suoi nutrienti e il gusto, e’piu’ digeribile.

Il tema mi sta particolarmente a cuore, sono infatti una cultrice di questa meravigliosa bevanda che rappresenta un gesto affettuoso quotidiano che mi dedico con grande piacere, ma che ho dovuto correggere un po’ proprio perche’ il lattosio non e’ il mio migliore amico. Una delle strade alternative che ho intrapreso e che mi soddisfa molto e’ quella del cappuccino vegetale che utilizzo nella mia colazione casalinga. Soia, semplice o al cioccolato, avena o riso sono tutti validi sostituti a cui ci si puo’ abituare velocemente e che oramai troviamo anche al bar, soprattutto il primo. Ma un’amante del cappuccino, qualche volta almeno, vuole crogiolarsi bevendone uno tradizionale, di insostituibile bonta’. Quale puo’ essere la soluzione, soprattutto quando si fa colazione al bar? Il latte senza lattosio, buono ugualmente ma piu’ leggero.

Devo dire che fino a qualche tempo fa i bar che offrivano questo prodotto erano molto pochi e sembrava di chiedere un cappuccino alieno, ma gia’ da qualche anno si trova in moltissimi posti complice questa intolleranza o poca tolleranza che, sfortunatamente, sta aumentando. Questa crescita e’ dovuta al fatto che una volta il lattosio era contenuto solo nel latte e nei suoi derivati oggi invece e’ utilizzato anche come additivo e quindi si trova in molti tipi di cibo che spesso sono insospettabili. Fortunatamente oggi ci sono anche molti prodotti senza lattosio che favoriscono la digeribilita’ e ci danno la possibilita’ di non rinunciare al gusto.

A Torino sono diverse le caffetterie che preparano un buonissimo cappuccino senza lattosio, alcune tra queste sono:

Dezzutto Cit Turin. Un locale storico molto accogliente con pasticceria.

Via Duchessa Jolanda 23bis

Platti. Uno dei bar piu’ belli della citta’, elegante e signorile.

Corso Vittorio Emanuele 72

Zucca. Oltre alla caffetteria un aperitivo meraviglioso.

Via Gramsci 10

CafeParisien. Accogliente e familiare.

Corso G. Matteotti 8

Pasticceria Beatrice. Cappuccino scenico e brioche buonissime.

Corso Bramante 61

MARIA LA BARBERA 

Carabinieri salvano ragazzo: si era gettato nel fiume, la fidanzata lo aveva lasciato

Era da poco stato lasciato dalla fidanzata, un ventenne ha così tentato di togliersi la vita lanciandosi nelle acque gelide del Toce. A Premosello Chiovenda, nel Verbano Cusio Ossola. I genitori sono corsi nel punto indicato dal figlio al telefono e sono riusciti a vederlo in acqua, aggrappato ad una roccia. Due carabinieri si sono calati dal muro di contenimento e, con l’aiuto dei vigili del fuoco, si sono immersi e hanno salvato il giovane che, privo di sensi a causa dell’ipotermia è stato portato all’ospedale di Verbania.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Ecocentro Collegno, FI: “Un passo avanti e tre indietro?”

Il mese di Gennaio dell’anno elettorale corrisponde alla variazione degli orari di apertura
dell’Ecocentro Comunale di corso Pastrengo, così venne fatto nel 2019 e così è stato fatto
quest’anno. Se nel 2019 la variazione degli orari corrispondeva ad una miglioria perché
l’orario subiva un aumento di 4 ore settimanali con l’apertura del venerdì pomeriggio e il
posticipo di un’ora il sabato pomeriggio (giorno di maggior afflusso), la variazione di orario
del 2024, anche se prevede un’ora in più rispetto al precedente, non sembra tenere in
considerazione le reali esigenze dei cittadini.
“Trovo totalmente assurdo questo nuovo orario dell’Ecocentro di Corso Pastrengo –
commenta Alessandra Sardo, coordinatore cittadino di Forza Italia a Collegno – E’ un orario
che penalizza i collegnesi soprattutto con la chiusura del sabato pomeriggio ma anche con
gli orari del mattino: il precedente orario prevedeva le aperture mattutine alle 9.30 con
chiusura alle 13.00 questo apertura alle ore 7.00 con chiusura alle 12.00!!! Il nuovo orario,
inoltre, coincide con il passaggio alla gestione dell’Ecocentro direttamente al CIDIU e non
più alla Cooperativa Sociale Triciclo, questo dovrebbe significare un minor costo nella
gestione, anche perchè non ho letto da nessuna parte di nuove assunzioni per l’Ecocentro, e
di conseguenza dovrebbe portare ad una riduzione dei costi a carico delle famiglie
collegnesi ma anche di questo aspetto nessuno ha dato notizie.”
“Mi sembra che il problema dell’Ecocentro fosse ben altro, come più volte manifestato dagli
amici di Lega e Fratelli d’Italia – conclude Alessandra Sardo – Mi sembra che, viste le lunghe
code che si sono sempre formate, soprattutto il sabato pomeriggio, la gestione
dell’Ecocentro fosse funzionale per le esigenze delle famiglie collegnesi. Mi impegno fin da
ora a verificare, con dati reali alla mano, se questo nuovo orario sarà più funzionale del
precedente e nel caso non lo fosse a richiedere nuovi cambiamenti. La mia impressione è
che anzichè migliorare si siano fatti tre passi indietro!!!”

Pontarin incontra il TDN in un importante momento di confronto