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La solidarietà si sposa al Tartufo Bianco d’Alba nella XXV Asta Mondiale

 

Domenica 10 novembre, al castello di Grinzane Cavour, solidarietà e Tartufo Bianco d’Alba si sposeranno in occasione della prestigiosa Asta Mondiale del Tartufo Bianco di Alba.

Si tratta di un appuntamento che non celebra soltanto il più pregiato diamante della terra, in abbinamento ai grandi vini delle colline delle Langhe, Roero e Monferrato,  ma anche lo spirito della solidarietà che, come un sottile fil rouge, lega persone e luoghi in un abbraccio globale.

Nello scenario suggestivo del castello di Grinzane Cavour, sito specifico del patrimonio dell’Umanità e tutelato dall’Unesco, l’asta diventa occasione per sostenere cause benefiche e far risplendere la bellezza di un territorio unico al mondo, in una contesa improntata alla generosità con le altre sedi in collegamento da tutto il mondo. 

Ospiti di eccezione e appassionati si ritroveranno per condividere non solo il valore di uno dei tesori dell’eccellenza enogastronomica piemontese, ma anche quello di un gesto che fa del bene e che arricchisce chi lo compie.

A festeggiare le nozze d’oro tra il celebre fungo ipogeo e la solidarietà, è atteso un “parterre de rois” d’eccezione,  formato dalla conduttrice televisiva Caterina Balivo, affiancata dal curatore gastronomico Paolo Vizzari.

Dal 1999 ad oggi la cifra totale di raccolta dei fondi benefici ha superato i 6,8 milioni di euro, destinati a iniziative solidali in Italia e nel mondo.

Anche quest’anno i lotti più pregiati del Tuber Magnatum Pico andranno all’incanto, in abbinamento ai grandi formati di Barolo DOCG, Barbaresco DOCG e dei vini dei produttori aderenti al Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba, Langhe e Dogliani, in occasione dell’evento organizzato dall’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, grazie al supporto della regione Piemonte, dell’Enit, Agenzia Nazionale  Italiana del Turismo, dell’Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero, della Fiera del Tartufo Bianco di Alba, del Centro Nazionale studi Turtufo e dell’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei vini d’Alba.

I lotti dell’Asta saranno impreziositi anche dai maxi panettoni “made in Piemonte”, di 10 e 20 kg, della ditta Albertengo, storica azienda di Torre San Giorgio, nel Cuneese, che ogni anno produce un milione e mezzo di lievitati da ricorrenza. Livia e Massimo Albertengo omaggeranno gli ospiti delle sedi internazionali collegate con Grinzane Cavour, con un tris di mini panettoni all’albicocca, di Moscato e tradizionale glassato.

L’Asta mondiale del Tartufo Bianco di Alba celebra, in collaborazione con Alba Music Festival, l’anniversario del centenario della morte di Giacomo Puccini. Si tratta di un’occasione per commemorare, in un contesto di prestigio internazionale, uno dei più grandi compositori italiani della storia che, come nessun altro, è riuscito a influenzare la musica a lui contemporanea. Alcune sue arie famose come “Nessun dorma”, “E lucean le stelle”, “Recondita armonia” sono presentate dalla possente voce di Michele Mauro, artista del coro “Teatro alla Scala” di Milano, e si intrecciano con le eccellenze del territorio, celebrando gli alti valori dell’Italia.

Accanto a Caterina Balivo e Paolo Vizzari, una new entry d’eccezione sarà Lillo Petrolo, attore, umorista, regista e musicista che animerà l’asta con il suo talento,  la sua ironia e il suo carisma.

Debutto all’asta anche per l’attore, comico e conduttore televisivo Luca Bizzarri, noto per il suo ruolo nel duo “Luca e Paolo”, capace di regalare momenti satirici che uniscono attualità e umorismo ad uni stile ironico e pungente. Accompagnata dall’attore e regista astigiano Andrea Bosca, sarà presente anche Anna Foglietta, attrice teatrale televisiva cinematografica,  già madrina della 77esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Restando nel mondo dell’arte cinematografica l’Asta ospiterà anche Stefania Rocca, attrice apprezzata per la sua profondità interpretativa che, con il suo fascino e la sua dedizione alla recitazione, si è ritagliata un posto di rilievo nel panorama cinematografico e televisivo italiano e straniero. Sarà anche presente Daniel Mc Vicar, noto per il suo ruolo di Clarke Garrison in Beautiful.

Gioca praticamente in casa il Maestro panificatore Fulvio Marino, albese, noto al grande pubblico grazie alla sua partecipazione al programma televisivo “È sempre mezzogiorno”, condotto da Antonella Clerici su RAI 1, dove tiene una rubrica dedicata alla panificazione e alle ricette di pane, pizza e focaccia. Direttamente dal piccolo schermo anche Vittorio Brumotti, ciclista italiano e conduttore televisivo, campione di bike trial e noto inviato del programma Striscia la notizia. Insieme a molti altri ospiti, anche personaggi di spessore legati al mondo dello sport, il Poeta del Gol Claudio Sala, idolo del tifo granata e la figlia dell’i dimenticato “Mondo”, allenatore del Torino, Clara Mondonico.

L’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba accresce la sua vocazione internazionale con il ricchissimo parterre di collegamenti in diretta. Quattro le prestigiose location confermate: Hong Kong, Singapore, Vienna e Francoforte, che vedranno aggiungersi una new entry di assoluto livello, Bangkok.

In un evento organizzato dall’Ente Turismo Langhe, Monferrato Roero, in occasione dell’asta e in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia,  l’Enit, l’ICE, la metropoli di Seoul sarà protagonista di un collegamento internazionale per la promozione del Piemonte  e delle unicità delle colline dell’Unesco. Il collegamento,  nell’ambito delle iniziative per la candidatura della Cucina italiana a diventare patrimonio immateriale dell’Unesco, avverrà da High Street Italia,  struttura multifunzionale articolata su quattro piani e inaugurata nel dicembre 2019 a Garosu-gil, Seoul, con l’intento di promuovere il “made in Italy” e la cultura italiana in Corea, per la prima volta a beneficio di tutti gli addetti del settore e pubblico generale.

Guardando all‘aspetto solidale,  l’importo raccolto all’Asta presso il Castello di Grinzane Cavour sarà devoluto per il sostegno a iniziative di assoluto valore caritativo.

Di certo proseguirà la collaborazione con l’Associazione Every Child in my Child Onlus che persegue finalità di solidarietà sociale promuovendo attività, iniziative ed eventi destinati al finanziamento di progetti a sostegno dell’infanzia per tutti i bambini che vivono situazioni di estremo disagio a causa di guerre, calamità, povertà,  emarginazione  e malattia. Un’attenzione particolare sarà dedicata all’associazione Emiliano Mondonico, all’Ospedale Nord Kinangop, alle Associazioni del territorio e al sostegno diretto a famiglie in grave difficoltà. 

Torna l’ennesima asta che da vent’anni unisce Italia e Hong Kong. Quest’anno l’evento, ospitato presso il prestigioso ristorante Mandarin, sotto l’egida del Console generale d’Italia a Hong Kong, Carmelo Ficarra, si preannuncia più speciale che mai. Matteo Morello, del ristorante Castellana, Angelo Agliè di Tosca, di Angelo Aglianò Ritz Carlton e i talentuosi chef Robin Zavou e Matthew Reuther del Mandarin Oriental prepareranno creazioni culinarie di eccellenza. L’asta non è solo un momento di piacere per il palato ma anche un’occasione per fare del bene: il ricavato verrà devoluto all’istituto Mother’s Choice.

Art, di Daniele Speringhio, a Singapore, tornerà a essere protagonista dell’evento in presenza dell’ambasciatore italiano a Singapore, Dante Brandi. Il ricavato di questa raccolta verrà destinato all’unica clinica veterinaria di Singapore, con un programma di adozione, sensibilizzazione, educazione e ricongiungimento degli animali smarriti con i loro proprietari.

Per il terzo anno consecutivo, Vienna sarà fra le protagoniste dell’evento benefico organizzato dalla delegazione austriaca dell’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini di Alba. Quest’anno la sede dell’evento sarà la prestigiosa ambasciata d’Italia a Vienna, ospitata nello storico palazzo Metternich, grazie alla disponibilità dell’ambasciatore Giovanni Pugliese.

Dopo l’esordio della scorsa edizione, torna anche il collegamento con Francoforte, città dinamica, cosmopolita e sensibile al richiamo del Tartufo Bianco d’Alba, protagonista indiscusso dell’asta mondiale. La location scelta è il ristorante Brighella, un misto di tradizioni italiane, ospitalità e fantasia che da oltre trent’anni celebra il Tartufo Bianco d’Alba con una settimana dedicata alla solidarietà e alla promozione del Piemonte. 

Questa edizione dell’asta vedrà anche il prestigioso debutto di Bangkok con un evento da “Le mille e una notte”, organizzato presso il ristorante Riva del fiume, ospitato presso il Four Seasons di Bangkok, al 14⁰ posto della “50 Best” che premia i migliori hotel del mondo. 

La XXV edizione dell’asta mondiale si potrà seguire in diretta streaming sulla pagina Facebook del castello di Grinzane Cavour www.facebook.com/castellogrinzanecavour.

Mara Martellotta 

Andrea Marchesini alla Tait Gallery

Venerdì 1 novembre si presenta la Tait Gallery di via San Quintino 1, durante l’art Week di Torino, in una mostra a cura di Matteo Scavetta, l’artista Andrea Marchesini. Dalle ore 20.30 le opere dell’artista vicentino saranno accompagnate da open bar e dj set.

L’artista è lo Sciamano dispensatore di ordine, e sottraendo e scavando fa luce verso il pensiero puro che si materializza sulla tela attraverso l’assemblaggio di diversi tessuti e materiali. Come testimonianza di reminiscenze, il pensiero si compone su uno sfondo neutro, luminoso e determinato da campiture decise, vivendo lo spazio in cui l’idea pure si palesa e si ripropone all’artista e a noi, spettatori di questa trasmutazione. Marchesini è un mediatore di pensieri puri, insaziabile esploratore alla ricerca della miglior rappresentazione della propria visione dell’Io e delle sue sfaccettature. Il tessuto, in ogni opera dell’artista, è selezionato e applicato, adagiato sulla preparazione pittorica, protagonista del processo mentale che estrapola i dolori e i desideri di rinascita. Le sue materie sono la testimonianza della rinascita dell’individuo, cucire e incollare sono azioni simbolo del cambiamento, una mutazione di stato e di dimensione, riflessione di come il tempo lenisca il dolore e crei, modelli, smussi, amplifichi, diminuisca, attivi e inevitabilmente modifichi. La matrice rimane e il resto evolve. Marchesini accetta questa condizione, la rende a noi palese, ci fa capire che non è uno sbaglio accettare e lo scendere a patti di non essere più ciò che si è stati; la bellezza sta nell’essere puri, chiari, le nostre azioni devono essere il suono dei nostri segni interiori. I damaschi, le stoffe preziose, le passamanerie, le ruvide tele sono la traslazione di questi codici sommersi, i nostri sogni realizzati, quelli ancora da realizzare, le nostre paure e gioie da far esplodere l’universo della vita. Marchesini rappresenta la vita cristallizzandola nei quattro bordi della sua tela, lo sfondo monocromatico ci ricorda di quanto sia importante focalizzare e non perdere mai di vista la forza del pensiero, l’importanza del ricostruire per sentire dal profondo la vita e il suo sapore.

Marchesini nasce nel dicembre del 1973, compie studi scientifici e umanistici, mostrando un interesse per la cultura europea soprattutto in campo artistico. Perfezione le sue conoscenze in città come Londra, Dublino, Barcellona e Roma. Nel corso della sua attività artistica ha esposto a Venezia, Verona, Vicenza, Padova, Milano, Torino, Roma, Bologna, Madrid, Firenze, Seul, Amburgo, Stoccarda e ai Magazzini del Sale alla 57esima Biennale di Venezia. Nella sua pittura emergono tratti espressionistici, la cui forza segnica richiama la formazione sui modelli del passato. L’energia comunicativa esplode nell’alternanza e sovrapposizioni coloristiche dove i tracciati interiori si impongono sull’esteriorità della pittura, attraverso la sintesi sostanziale del gesto energico. Pittura ed emozione gestuale, forte e decisa, predisposta ad affascinare lo sguardo dello spettatore.

 

Mara Martellotta

Sicurezza e salute sul lavoro, sanzioni per 40mila euro

Nella seconda decade del mese di ottobre, i Carabinieri del Comando Provinciale di Torino, avvalendosi del locale Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, hanno effettuato una serie di controlli periodici nell’area metropolitana relativamente alla sempre più attuale e delicata materia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nonché la verifica della corretta instaurazione delle procedure del caso.
In particolare sono state controllate 21 attività commerciali (ristoranti, bar, pub, aziende di servizi) di cui 7 sono risultate irregolari; nelle aziende sanzionate sono state verificate in loco un totale di 12 posizioni lavorative, di cui 3 irregolari – due “in nero” ed una con l’impiego di un lavoratore clandestino sul Territorio Nazionale.
Nello specifico, le ispezioni hanno consentito di individuare:
– un’attività di ristorazione in Pianezza (TO), sanzionata penalmente per la mancata
redazione del DVR, per l’installazione di impianti di videosorveglianza senza
preventiva autorizzazione nonché per l’impiego di un lavoratore “in nero”;
– un’azienda di Torino operante nel settore dei servizi ecologici, sanzionata per la
mancanza del DVR;
– un albergo di Pragelato (TO), sanzionato penalmente per la mancata nomina del
servizio RSPP (responsabile del servizio di prevenzione e protezione);
– un’azienda agricola di Santena (TO), sanzionata penalmente ed amministrativamente
per l’impiego di un lavoratore “in nero” irregolare sul territorio nazionale;
– un minimarket etnico di Torino, sanzionato penalmente per la mancata redazione del DVR nonché per l’impiego di un lavoratore “in nero” – attività imprenditoriale sospesa;
– un’azienda di servizi di comunicazione di Torino, sanzionata penalmente per la mancata nomina del servizio RSPP e mancato aggiornamento del DVR – attività
sospesa.
Le posizioni dei lavoratori non assunti andranno regolarizzate per il periodo sommerso con la ricostruzione del rapporto professionale: i datori di lavoro dovranno versare la mancata contribuzione e retribuzione oltre alle sanzioni del caso (sono state contestate sanzioni amministrative pari a circa euro 40.000)

EDISU Piemonte e Guardia di Finanza: firmato protocollo

Per il contrasto alle frodi nel diritto allo studio universitario

È stato firmato  a Torino il Protocollo d’Intesa tra Edisu
Piemonte e il Comando Regionale Piemonte-Valle d’Aosta della Guardia di Finanza, alla
presenza del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del Vicepresidente e
Assessore al Diritto allo Studio della Regione Piemonte Elena Chiorino.
L’accordo, siglato dal Presidente di Edisu Piemonte, Alessandro Ciro Sciretti, e dal
Comandante Regionale della Guardia di Finanza, Generale di Divisione Giovanni
Avitabile, mira a rafforzare la collaborazione tra le due istituzioni nel campo della
prevenzione e del contrasto alle frodi che possono minare l’accesso equo ai benefici
pubblici per il diritto allo studio.
Una collaborazione che si inserisce nel più ampio contesto di prevenzione degli abusi
economici e finanziari che possono danneggiare l’efficacia delle misure a sostegno del
diritto allo studio per gli studenti meritevoli e in condizioni economiche svantaggiate, che
ha visto a livello nazionale, su impulso del Ministro Anna Maria Bernini, il Ministero
dell’Università e Ricerca (MUR) siglare lo scorso 5 giugno un analogo Protocollo con le
Fiamme Gialle a Roma. Alla cui firma era presente anche una delegazione di Andisu,
l’Associazione nazionale degli Organismi per il Diritto allo Studio.
L’intesa stabilisce le modalità operative e le procedure che permettano di monitorare e
verificare l’idoneità dei beneficiari delle misure di sostegno messe in atto dall’Ente
regionale per il diritto allo studio, quali le borse di studio e l’assegnazione di alloggi agli
studenti e alle studentesse universitarie che partecipano al bando annuale. L’accordo
prevede, inoltre, attività di formazione e aggiornamento professionale rivolte al personale
delle due istituzioni, allo scopo di consolidare le procedure operative comuni e garantire
una sempre maggiore efficacia nelle azioni di controllo e prevenzione.

Il Grande Fiume, biodiversità tra passato e futuro

Nell’ambito della mostra Change! Ieri, oggi, domani. Il Po, Palazzo Madama presenta il progetto espositivo Il Grande Fiume, biodiversità tra passato e futuro a cura del Museo Regionale di Scienze Naturali, il settore Sviluppo Sostenibile Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte e il Parco Paleontologico astigiano, in collaborazione con le Aree protette del Po piemontese, del Ticino e Lago Maggiore e del CRIP (Centro Referenza Ittiofauna Piemonte).

 

Nel tempo, numerose specie animali hanno abitato il Grande Fiume. Mentre di alcune rimane ancora traccia grazie a reperti fossili rinvenuti e ottimamente conservati, oggi sono diventate molte le specie aliene che popolano le sue acque dolci, rappresentando un pericolo per la biodiversità autoctona e una sfida per tutelare le peculiarità del Fiume Po. Sono questi – reperti fossili e fauna ittica – i temi della mostra allestita nelle sale della Piccola Guardaroba e del Gabinetto Cinese.

 

Le aree protette regionali che tutelano gran parte delle aree circostanti il Grande Fiume, rappresentano un elemento fondamentale per contrastare la frammentazione degli habitat, la perdita di biodiversità e l’invasione di specie aliene in un ambito fortemente antropizzato come quello della Pianura Padana.

Partendo dalla Piccola Guardaroba, grazie alle splendide immagini subacquee del fotografo e videomaker Mattia Nocciola, la mostra rivela il mondo sommerso delle acque dolci esponendo un piccolo spaccato della varietà di specie ittiche autoctone che popolano il Fiume Po e le minacce rappresentate dalla presenza di specie aliene invasive.

Attraverso scatti realizzati in ambiente naturale ci “immergiamo” nel fiume per scoprire un mondo di bellezza e fragilità dove la biodiversità è sempre più compromessa, anche a causa dell’emergenza climatica.

 

Proseguendo nel Gabinetto Cinese, il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e il Parco Paleontologico Astigiano presentano al pubblico esemplari fossili che documentano i cambiamenti avvenuti nella comunità degli esseri viventi che hanno abitato la Pianura Padana in epoche remote. Testimonianze di organismi che, diversi milioni di anni fa, popolavano il mare che ricopriva tutta l’attuale area Padana, tra cui il Piemonte centro-meridionale con clima subtropicale. I pesci di Pecetto di Valenza, le conchiglie della Collina di Torino e dell’Astigiano, le foglie delle antiche foreste che ricoprivano le terre emerse confermano una storia lunga milioni di anni di questi territori.

 

Questa mostra – ha sottolineato l’assessore regionale alla Cultura, Marina Chiarelli – segna un importante passo avanti per il Museo Regionale di Scienze Naturali, che non solo si conferma un punto di riferimento per la valorizzazione del patrimonio naturalistico, ma amplia la sua missione educativa. Oltre alle sue collezioni, già ricche e apprezzate, il museo si arricchisce di nuovi contenuti didattici pensati per un pubblico ampio e diversificato, dalle scuole agli appassionati, fino ai semplici curiosi. Si aprono così ulteriori cassetti del sapere che permettono di approfondire tematiche cruciali come la biodiversità e la sostenibilità ambientale. Questo progetto all’interno di questa nostra scatola magica rappresenta un’occasione per sensibilizzare i visitatori sul delicato equilibrio degli ecosistemi e sul valore delle nostre radici naturali e storiche. È un’offerta culturale e formativa che punta a consolidare il legame tra scienza, territorio e comunità, facendo del museo un luogo vivo, al servizio della conoscenza e della consapevolezza ambientale.

 

Da 40 anni la Regione Piemonte è impegnata nel conservare la biodiversità attraverso l’istituzione delle aree protette – ha affermato l’assessore regionale alla Biodiversità e alle Aree protette, Marco Gallo – per cui oggi vantiamo 77 tra parchi e riserve naturali e quasi 200 mila ettari di territorio tutelato. Molte di queste zone hanno come cuore pulsante un fiume, autentico concentrato di vita. La mostra sulla biodiversità del Po apre il sipario su uno degli organismi più complessi della Terra, minacciato dai cambiamenti climatici e alterazioni ambientali causate, soprattutto, dall’intervento dell’uomo. Uno degli obiettivi della Regione è favorire l’equilibrio tra ecosistemi e pressione antropica per garantire un futuro ai corsi d’acqua. Prova ne sia l’ultimo intervento da oltre un milione di euro che mette insieme otto progetti per migliore le condizioni idromorfologiche dei corsi d’acqua in diverse zone del Piemonte, puntando tra l’altro a ripristinare la vegetazione tipica, messa a rischio dalla presenza di piante alloctone invasive.

 

In seguito al momento inaugurale, venerdì 6 dicembre alle 16:00, sarà possibile seguire la conferenza “Boschi e cambiamento climatico: l’esempio virtuoso della foresta condivisa del Po piemontese” a cura dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese e dell‘Accademia di Agricoltura di Torino.

INFORMAZIONI

palazzomadama@fondazionetorinomusei.it  – t. 011 4433501
www.palazzomadamatorino.it

 

ORARI: lunedì e da mercoledì a domenica: 10 – 18. Martedì chiuso.

Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.

 

BIGLIETTI: incluso nel biglietto di ingresso al museo: intero € 10 | ridotto € 8.

Gratuito Abbonamento Musei e Torino+Piemonte card.

 

Venerdì 8 novembre sciopero dei mezzi pubblici

Venerdì 8 novembre 2024 è previsto uno sciopero nazionale della durata di 24 ore del servizio di trasporto pubblico locale per il rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri, proclamato dalle OO.SS. Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Autoferro senza il rispetto delle fasce di garanzia.

Pertanto il servizio di trasporto pubblico locale sarà garantito come da Delibera della Commissione di Garanzia n. 02/183 e così come previsto dalla L. 146/90 (modificata dalla L. 83/2000) e dall’accordo sindacale del 16/10/2024 come di seguito indicato.

SERVIZIO URBANO–SUBURBANO.

Linee parzialmente garantite* dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00:

METROPOLITANA – 2 – 3 – 4 – 4N – 5 – 8 – 9 – 10 – 11 – 13 – 15 – 17 – 18 – 35 – 36 – 55 – 68.

* Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce orarie indicate.

SERVIZIO EXTRAURBANO.

Per conoscere le corse garantite da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30, CLICCA QUI.

 

CENTRI DI SERVIZI AL CLIENTE E ALTRI SPORTELLI GTT.

Dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00 sarà garantito il 30 % del servizio programmato.

Lo sciopero potrà avere ripercussioni anche sui diversi servizi gestiti da GTT, con conseguenti possibili disagi per la clientela.

Rapina farmacia, riconosciuto dalla felpa e arrestato

La Polizia di Stato ha fermato un cittadino italiano di trentanove anni per rapina aggravata.

Nel cuore della notte una pattuglia del Commissariato di P.S. Barriera di Milano nota in via Montanaro un uomo corrispondente, nelle fattezze, all’autore di una rapina avvenuta qualche ora prima in una farmacia di corso Giulio Cesare.

La dinamica dei fatti e l’autore erano stati ripresi con chiarezza dalle videocamere di sorveglianza dell’esercizio, che avevano mostrato un uomo entrare, dirigersi al bancone di servizio e puntare all’indirizzo del farmacista un taglierino, facendosi consegnare 300€, per poi dileguarsi.

Gli agenti di pattuglia vengono colpiti, in particolare, da un dettaglio visibile nei filmati precedentemente diramati a tutte le Volanti: il soggetto ha la stessa felpa che indossava il rapinatore; pertanto, lo fermano immediatamente.

Il trentanovenne, che alla vista della pattuglia cerca invano di sottrarsi al controllo, è stato fermato per rapina aggravata, con l’applicazione della misura custodiale in carcere.

Automotive, aerospazio, abbigliamento, benessere: le aziende piemontesi si aprono al mercato estero

PROGETTI INTEGRATI DI FILIERA 2025:

LE PMI PIEMONTESI POSSONO PRESENTARE DOMANDA FINO AL 19 DICEMBRE

L’assessore Tronzano: “L’adesione aumenta le possibilità di presentarsi con successo sui mercati internazionali”

Le piccole e medie imprese piemontesi hanno tempo fino alle ore 12 del 19 dicembre prossimo per aderire all’annualità 2025 dei Progetti Integrati di Filiera (PIF).

Non devono invece presentare una nuova domanda quelle già iscritte per il 2024. 

Finanziati con il Fondo europeo di sviluppo regionale 2021-2027, i progetti mirano a consolidare la presenza competitiva e la proiezione internazionale in nove filiere produttive di eccellenza: Automotive&Transportation, Aerospazio, CleanTech/GreenBuilding, Abbigliamento-Alta Gamma-Design, Tessile, Agroalimentare, Meccatronica, Salute e Benessere, ICT, con lo scopo di favorirne la penetrazione organizzata nei mercati esteri e la capacità di presidio.

“Potendo contare sulla collaborazione tra aziende di dimensioni e grado di internazionalizzazione differenti, il progetto integrato – evidenzia l’assessore regionale allo Sviluppo delle Attività produttive e all’Internazionalizzazione Andrea Tronzano – rappresenta, soprattutto per le imprese meno internazionalizzate che necessitano di supporto conoscitivo e logistico, la possibilità di raggiungere e conquistare maggiori spazi di mercato e nuovi mercati”.

L’assessore Tronzano precisa inoltre che “tenendo conto delle differenze tra le diverse filiere coinvolte e delle specificità dei rispettivi mercati di riferimento, ciascun progetto intende sviluppare le potenzialità dei vari settori, favorendo l’interazione tra gli attori della filiera produttiva e la sinergia tra differenti filiere e settori industriali. In particolare, verranno incoraggiate le collaborazioni tra le imprese sia dal punto di vista produttivo sia al fine di costituire una offerta aggregata di prodotti/servizi in grado di presentarsi con maggior possibilità di successo sui mercati internazionali”.

Possono presentare domanda di ammissione compilando l’apposita domanda telematica presente su https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-piemonte-finanziamenti-domande le piccole e medie imprese che hanno abbiano la sede o l’unità locale sita e operativa in Piemonte e provvista di carattere attivo e produttivo, sono iscritte da almeno un anno al Registro Imprese della Camera di commercio competente per territorio, possiedono almeno un bilancio chiuso e approvato, l’attività prevalente è coerente con la o le filiere a cui si intende partecipare, non sono classificabili come “imprese in difficoltà”.

Un mondo fuggevole e transitorio

La mostra dal titolo “Paesaggio” rende omaggio a Franco Montanari a cui si deve l’importante collezione di stampe e dipinti giapponesi raccolti con fiuto di intenditore d’arte e gusto di esperto collezionista durante il 1953-54, periodo in cui si trovava a Tokyo come ambasciatore.

Il fondo, considerato il quarto per valore in Italia, lasciato in eredità al museo di Moncalvo, permette una visione del cosiddetto “mondo fluttuante” fuggevole e transitorio ossia tutto quanto appartiene alla natura, dai boschi alle montagne, dai fiumi alle cascate, dai laghi agli stagni rivelatori non solo di armoniosa bellezza ma anche di rappresentazione dei Kumi, divinità che dimorano nei luoghi sacri che, secondo il shintoismo, sono simbolo di purificazione.


Immergendosi nella natura ci si appropria della sua forza vitale, come bene intuì un simbolista quale Vincent Van Gogh nell’asserire poeticamente che l’artista giapponese, davanti ad un filo d’erba, si sente egli stesso fiore come anch’egli sentì nell’immedesimarsi nell’iris bianco dipinto in un suo quadro famoso.

Soprattutto furono gli impressionisti a rimanere affascinati da quest’arte delicata ed elegante affine al loro sentire nel cogliere l’attimo fuggente prima che si dissolva, a cominciare da Claude Monet che creò il proprio giardino identico a quello giapponese con ponticelli, stagni e ninfee e tappezzò le pareti della sua casa con stampe che, dopo l’apertura nel 1854 dei rapporti commerciali tra Giappone e occidente, circolavano in Francia.

In mostra sono esposte diverse opere che rappresentano il Monte Fuji, luogo di culto dedicato al sole e alla dea Amaterasutanto trattato da Hokusai e Hiroshige.

Lo troviamo protagonista ne “Il monte Fuji e le nere colline” a “inchiostro su seta”, di Kawabata Gyokusetsu, bellissimo paesaggio che evidenzia la bianca purezza del monte sovrastante gli scuri e grigi colli.

Allo stesso modo il kakemono del XVII secolo “Paesaggio innevato del monte Fuji” di Kano Masunobu rappresenta la sacrale purezza del monte che sorge, come apparizione, presso un tempio circondato di fiori.

Così pure si coglie il senso di purificazione nel dipinto “Monaco che contempla il Fuji” di scuola Kano di ispirazione cinese.

Come non pensare alla stessa venerazione di Paul Cezanne per la montagna Saint Victoire dipinta ossessivamente una cinquantina di volte, in un solo anno, quale luogo dell’anima che dona serenità.

“Il ponte Nihon di Edo” di Utagawa Kunisada, autore dei famosi dipinti delle cascate di Saga, ci ricorda la suggestione esercitata sulle Japoneseries di Van Gogh e di Gauguin che in Polinesia si era portato stampe giapponesi da cui trarre ispirazione.


Tante le delicate scene notturne come “Dama con lanterna sotto la luna” di
Utagawa Hiroshige, in bianco-nero con due pennellate rosse a vivacizzare il pallido chiarore lunare ed i fiori bianchi creando un’atmosfera intima.

“Volpe bianca sotto la luna”,  kakemono della scuola UedaKochu, è invece legato alla simbologia beneaugurante in quanto l’animale è il messaggero di Hinari, dio shintoista della fertilità e dell’agricoltura.

Legato al simbolismo anche il dipinto “Jurojin e cervo sotto un pino” di  Maeda Chodo che ritrae il vecchio saggio appoggiato ad un pino tra i bambù e un cervo che alludono alla longevità.

Sintetico il raffinatissimo Kakemono del XX secolo “Le tre foglie rosse” di Ikegami Shuho che rende magistralmente,  purnell’essenzialità, l’idea della tradizione Momijigari ossia la caccia delle foglie rosse nel visitare i luoghi in cui gli aceri cambiano colore nell’autunno.

Con significati meno profondi ma intriganti, le due xilografie “Salendo sulla scala in giardino” e  “Caccia alle lucciole presso lo stagno” da originali di Suzuki Harunobu, appartenenti al genere popolare  di scenette quotidiane richieste dalle masse urbane.

Più impegnativo e sottilmente filosofico l’emakimono del XVII secolo di Kano Tan’yu “Paesaggio hatsuboku”, a inchiostro su seta, che presenta ben sette paesaggi distinti tra spazi vuoti, legato al minimalismo dei monaci Chan, genere allora ritenuto eccentrico e minore poiché astratto ma in seguito rivalutato,  durante il periodo Edo dai giapponesi che ne capirono lo spirito ispiratore del buddismo con la consapevolezza che la realtà è illusione.

Tutto ciò ha portato ad un percorso di illuminazione che coinvolge anche l’artista nella sua creazione ed è evidente, a distanza di secoli, come le avanguardie dell’astrattismo e dell’espressionismo astratto moderno e contemporaneo siano strettamente legate a queste precedenti ispirazioni.

Giuliana Romano Bussola

Indovina chi viene a teatro? Rocco Siffredi!

Assaporato il successo torinese di “Rocky” (che verrà di certo consolidato nella tournée che porterà lo spettacolo sino ad aprile per l’Italia, toccando Trieste e Milano e Roma, Bari e Bologna e Napoli tra le varie piazze), ospitati “La sposa cadavere”, titolo caro a Tim Burton, il Woody Allen di “Central Park West”, dove l’autore americano ancora una volta costruisce dialoghi scintillanti e battute fulminanti per tratteggiare e portare in scena cinquantenni in preda a tradimenti sentimentali e “Dio è una signora di mezza età” dove la protagonista Emanuela Grimalda si chiede senza posa “ma se il Diavolo veste Prada, Dio cosa si deve mettere”, Fabrizio Di Fiore Entertainment elenca nelle sale dell’Alfieri e del Gioiello in questo inizio di novembre titoli che non potranno che riscuotere da parte del pubblico, ancora un sicurissimo successo.

Sabato 2 novembre (ore 19,30) e domenica 3 (ore 16,00) Andrea Rizzolini esplora con Th!nk” (fidatevi, nessun refuso, la scrittura esatta è proprio questa!) al Gioiello – grazie al suo stile unico che fonde momenti di teatro, letteratura e filosofia, a illusioni perfettamente congeniate – i limiti di una forma d’arte come oggi è inteso il mentalismo, ormai diventato tanto popolare quanto troppe volte frainteso. Uno spettacolo che ti tiene con il fiato sospeso e l’attenzione posta in guardia ad ogni istante, uno spettacolo dove non è più così ovvio che cosa è reale e che cosa non lo è. Negli stessi giorni, nella sala di piazza Solferino (con orari 15,30 e 19,30 il sabato e 15,30 la domenica), grandi brani con “Broadway Celebration”, appuntamenti imperdibili per quanti vogliono riascoltare i più grandi successi dei musical d’oltreoceano, i brani più famosi tratti da “Rocky Horror Show” a “Rent” e “Jesus Christ Superstar”, da “Mamma Mia!” a “Sister Act” e “Matilda”, da “Les Misérables”a “Cats” a “Hair”, da “Hairspray” a “Grease”, da “Evita” a “The Phantom of the Opera”. Per tutte le memorie e per tutti i gusti. Otto performer che compongono la sezione dei solisti, un’orchestra d’eccezione e, per la tappa torinese, il supporto di oltre 300 coristi. La regia è affidata a Melina Pellicano, ad Alex Negro il compito di dirigere questo enorme cast.

E poi, lunedì 4 alle ore 21, sul palcoscenico dell’Alfieri, Ladies (moltissime) and Gentlemen (parecchi, tutti lì a tentare di carpire qualche segreto) a riempire per “Siffredi racconta Rocco”, produce con gran fiuto Paolo Ruffini e dirige con leggerezza (si spera) Paolo Ruffini. Ospite d’onore, la consorte diletta Rózsa Tassi, nome d’arte – si diceva un tempo, a nascondere un’anagrafe non troppo ingentilita: per cui Maria Luisa Ceciarelli divenne Monica Vitti, Valeria Abbruzzetti Valeria Moriconi o Carolina Mignone la leggendaria quanto principesca Milly e quanto era brutto Rosa Antonia Falzacappa invece di Rossella Falk -, agghindato e esterizzato a ricoprire un più comune Rosa Caracciolo. Anche Rocco Siffredi nasconde il passato di Rocco Antonio Tano, sessantenne, ormai, di Ortona, un tempo catturato dal bell’Alain Delon che in “Borsalino” si era beccato appunto il nome di Roch Siffredi. Lui, una vita trascorsa tra porno e una pausa da modello, abituato a pagare le bollette di casa dando smoderata fiducia e attività a piene mani, senza scioperi o casse integrazione, a una fisicità amatoria che per decenni non ha conosciuto limiti, non fosse per l’appoggio incondizionato di papà Gennaro e mamma Carmela, felice di conquistarsi l’appellativo in terra madre di “colosso di Ortona” per ovvi motivi. Lui che ha viaggiato tra Riccardo Schicchi e Moana, che s’è messo felicemente sulla scia di Gabriel Pontello e di John Holmes, lui che ha vinto sul terreno del porno premi che stanno allo stesso livello degli Oscar (quando si parla di performances e doti interpretative!) e ha dato fiato alle trombe con la sua casa di produzione, che ha per un paio di volte interrotto l’attività per trovarsi con molta serietà altri gusti, interessi, indirizzi affidandosi alle qualità registiche, affatto trascurabili, della francese Catherine Breillat – oddio, eravamo sempre da quelle parti ma cercando qualche chilo in più di gusto e qualche riga in più di sceneggiatura: i titoli comunque erano “Romance” e “Pornocrazia” -, motivo non ultimo i figli che crescevano e che dovevano ricordare un padre che porno era stato in passato ma che ne stava uscendo e, senza rinnegare nulla, porno non era più. “Lunga promessa ecc”, avrebbe scritto dagli inferi padre Dante.

Lui che sente serpeggiare una crisi religiosa e sogna ad un tratto ogni rispetto per Rózsa e una vita votata alla monogamia, lui che si vede con il viso di Alessandro Borghi in “Supersex” che è la sua vita e tutto il suo credo, lui che otto anni fa ha costruito, con l’intera family, una serie che quotidianamente raccontava il suo nido familiare, “Casa Siffredi” che fa tanto Vianello e Mondaini ma con qualche fuoco e vibrazione in più, lui che s’è costruito un piccolo impero, da 215 milioni di dollari si vocifera, con una casa a Budapest con elicottero in giardino e una catena di ristoranti e una personalissima linea di moda e altro ancora, sennò come fai a vivere? Lui che, per la serie “anche i porno hanno un cuore”, s’è mostrato in lacrime davanti alla platea televisiva di più che mezza Italia, lo scorso anno – tutto padre e nulla porno – rimirando le gesta del giovane figlio Lorenzo a “Ballando”, sotto l’occhio complice della Carlucci, con il fine di lasciare sconcertata la cuoredipietra Lucarelli, caustica e feroce in ben altri numerosi momenti. Quella sera il monumento è riuscito completo. Un quadretto di vita e impresa familiare: ma che farà alle 21 di lunedì 4 novembre, sul palcoscenico dell’Alfieri? Ci vediamo a teatro.

e.rb.

Nelle immagini: la locandina di “Rocco racconta Siffredi” e Rocco Siffredi con la moglie Rózsa Tassi; una scena d’insieme di “Broadway Celebration”.