Fiaccolata in ricordo dei Martiri delle Foibe
Torino, 10 Febbraio – Si terrà stasera, proprio nel Giorno del Ricordo, alle ore 21.00, con partenza da corso Cincinnato angolo via Pirano, l’annuale fiaccolata in ricordo dei Martiri delle Foibe e degli Esuli di Istria, Fiume e Dalmazia organizzata dal ‘Comitato 10 Febbraio’ con il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte e dalla Circoscrizione 5. Anche quest’anno è confermata la presenza dell’Ass. Nazionale Volontari di Guerra, dell’Ass. Nazionale Paracadutisti d’Italia e della Lega Nazionale di Trieste a riprova dell’importanza e della sacralità dell’evento.
“Per noi è ormai un appuntamento fisso – commenta Matteo Rossino, responsabile provinciale del Comitato 10 Febbraio – scandito da anni di fiaccolate e battaglie per far sì che tutte le autorità riconoscano le barbarie perpetrate, dai comunisti titini, nei confronti delle popolazioni di Istria, Fiume e Dalmazia”
“Ogni anno vediamo crescere l’interesse, la partecipazione e le collaborazioni alla manifestazione – continua Rossino – e siamo sicuri che questo sia il modo migliore per far conoscere i fatti che per troppi anni sono stati taciuti o omessi, se non addirittura travisati.”
“Ciò che è accaduto a Basovizza, ma anche gli imbrattamenti qui a Torino – prosegue la nota – ci fanno capire quanto lavoro ci sia ancora da fare perché tutti riconoscano una verità come quella delle foibe e dell’esodo, ma d’altronde siamo qui per questo e saremo qui ogni anno.”
“Essere presenti la sera del 10 febbraio – conclude Rossino – è la miglior risposta a tutti coloro che, a distanza di quasi 80 anni, continuano a infangare la memoria delle migliaia di italiani infoibati o cacciati dalle proprie terre con la sola colpa di essere italiani.”
cs
Cia Agricoltori delle Alpi, le opportunità del green
L’assemblea provinciale di Cia Agricoltori delle Alpi, svoltasi giovedi 6 febbraio nella sede dell’Istituto alberghiero Colombatto di Torino, è stata l’occasione per fare il punto su uno dei temi più attuali e controversi del settore primario, vale a dire le prospettive dell’impatto del Green Deal sull’economia delle aziende agricole del territorio.
Al centro del dibattito, introdotto dal presidente di Cia Agricoltori delle Alpi Stefano Rossotto, insieme al direttore provinciale della stessa Organizzazione Luigi Andreis, le relazioni degli esperti Davide Biagini, ricercatore del Dipartimento di Scienze agrarie forestali e alimentari (Disafa) dell’Università di Torino, intervenuto a delineare i limiti e le opportunità del nuovo quadro normativo per gli allevamenti zootecnici in relazione a sostenibilità e riduzione dell’uso degli antibiotici in allevamento, e Monica Mezzalama, professore associato del Dipartimento di Scienze agrarie forestali e alimentari Agroinnova, che ha svolto un’approfondita analisi sulla sostenibilità degli agrofarmaci.
«Lavorando con le risorse naturali – ha spiegato Biagini -, l’agricoltura gioca un ruolo fondamentale per la salute del pianeta e delle sue forme di vita presenti e future. Una sfida che l’Europa ha raccolto attraverso il Green Deal, con l’obiettivo di diventare il primo continente ad impatto climatico zero».
Per l’agricoltura, si tratta di promuovere pratiche sostenibili, garantire un livello più elevato di benessere degli animali, ridurre la dipendenza da materie prime estere critiche per la produzione di mangimi, garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, promuovere modelli di alimentazione sani, ridurre gli sprechi alimentari e gli imballaggi non riciclabili.
«Il programma Farm to fork – ha detto Biagini – deve rappresentare un’occasione di rilancio per un vero sviluppo del settore agricolo, puntando sull’innovazione dei processi produttivi. Grazie agli avanzamenti delle scienze agrarie e veterinarie e della nutrizione animale, gli allevamenti possono diventare più sostenibili, perché capaci di conciliare la tutela della salute con il benessere animale e di assicurare, così, produzioni più efficienti e meno inquinanti».
Una transizione ecologica che in campo zootecnico trova attuazione nei nuovi strumenti della genetica e genomica, dell’alimentazione di precisione, degli additivi e integratori alimentari, della veterinaria di precisione e della gestione digitale dei sistemi zootecnici.
«Abbiamo a disposizione mezzi tecnici e tecnologici, a cominciare dalla sensoristica ambientale e animale di ultima generazione – ha rilevato Biagini –, che consentono di riorganizzare l’alimentazione e la stabulazione degli animali, con notevoli benefici sul piano della riduzione dell’uso degli antibiotici negli allevamenti, così come nella formulazione delle razioni alimentari. In più, va colta l’opportunità del “carbon farming”, perché l’agricoltura può incrementare il sequestro del carbonio nel suolo, migliorando la salute dell’agroecosistema e producendo terreni agricoli più fertili e resilienti».
In ambito vegetale, la partita si gioca prevalentemente sugli agrofarmaci: «Gli agrofarmaci – ha affermato Monica Mezzalama – hanno ancora un ruolo in molti settori agricoli, occorre approfondire metodi di lotta in sostituzione dei fungicidi rameici. E’ indispensabile continuare l’applicazione di strategie di lotta integrata attualmente disponibili ed efficaci, così come è indispensabile continuare la ricerca di base per arrivare a ottenere microrganismi antagonisti, prodotti naturali, induttori di resistenza, mezzi fisici e pratiche agronomiche da adattare in strategie di lotta integrata mirate e sempre più “confezionate” per ciascun patosistema».
Nello specifico della difesa delle colture dai patogeni che possono rappresentare un grave rischio per la quantità e la qualità dei prodotti agricoli, Mezzalama ha tracciato una panoramica delle strategie già praticate dalle aziende agricole nel tentativo di soddisfare le esigenze di sostenibilità ambientale, economica e di produzione conformi al Green Deal e al Farm to Fork, evidenziando quelle che dimostrano un’efficacia comparabile ai risultati ottenuti con i fitofarmaci.
Sono state presentate da Mezzalama anche informazioni scientifiche attualizzate e soluzioni che possono essere adottate a breve termine, sottolineando i vantaggi dell’uso di prodotti naturali e antagonisti biologici in campo e in magazzino.
«Da quanto emerge – ha commentato il presidente Rossotto – appare evidente come la maggior parte delle aziende agricole italiane abbia già compiuto passi da gigante verso il raggiungimento dei traguardi virtuosi indicati dall’Unione europea. Semmai si tratta di risultati ancora non sufficientemente conosciuti e valorizzati, soprattutto a livello politico, cosi che il reddito delle aziende è penalizzato dai mercati e dalle filiere allungate, mentre potrebbe rafforzarsi se venisse riconosciuto agli agricoltori il valore derivante dalla gestione e dalla tenuta dei territori delle comunità rurali e dalla sottrazione di CO2, grazie all’azione fotosintetica delle proprie superfici coltivate. Parliamo di sforzi che non solo non ottengono il giusto riconoscimento economico, ma addirittura sortiscono sul piano mediatico l’effetto opposto».
Considerazioni sulle quali ha concordato in chiusura di dibattito il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini: «E’ chiaro come il reddito delle aziende agricole vada garantito nell’interesse della collettività – ha detto Carenini -, perché il lavoro di manutenzione ambientale dell’agricoltore sul territorio è di vitale importanza, oltre che insostituibile. La sopravvivenza delle aziende agricole non è più assicurata dalla sola produzione, bisogna che il Green Deal diventi un’opportunità economica per il comparto primario, invertendo la tragica rotta sulla quale si sta trovando l’agricoltura».
Nella parte riservata ai delegati, l’assemblea ha approvato all’unanimità la modifica dello statuto dell’Organizzazione provinciale, in linea con il nuovo statuto regionale. La principale novità riguarda il ruolo del direttore, che diventa datore di lavoro, acquisendo anche la responsabilità della sicurezza sul lavoro. Una riforma che distingue in modo più appropriato le responsabilità operative del direttore da quelle di indirizzo politico del presidente.
La rete come luogo di scambio e non di incivilta’ e violazione.
Netiquette e’ un neologismo che mette insieme i termini inglesi net (rete) ed etiquette (etichetta).
Dall’unione di questi due vocaboli viene fuori un’ espressione che indica la buona educazione sul web, regole informali che se utilizzate dal popolo di internet, frequentatori abituali di social, blog e forum, contribuiscono a creare uno spazio virtuale positivo dove scambio, discussione e condivisione assumono il carattere dell’arricchimento, dell’ opportunita’ e della creativita’.
Queste norme non scritte, che non posseggono nessuna validita’ legale, hanno come fine primario quello di promuovere un ambiente telematico inclusivo e libero dove chiunque, attraverso le buone maniere e la tolleranza, puo’ esprimere il proprio pensiero, esporre dei dubbi e fare domande senza essere offeso o attaccato in maniera oltraggiosa. Nel 1995 e’ stato creato da Sally Hembrige un documento che ne fissa i principi e ne stabilisce le regole che suggerisce con determinazione le linee guida per una buona navigazione da parte dei web users.
Troppo spesso, non solo sui social, ma anche in diversi programmi tv, siamo testimoni di risse, attacchi ingiuriosi, mortificazioni; sembra che la lite e le discussioni accese siano molto di moda, possiamo assistere , infatti, a vere e proprie baruffe fatte di urla e confronti di basso livello e questo avviene perche’ la discordia fa audience oramai piu’ del gossip e del romanticismo. Il tema e’ serio, conquistare il pubblico, difatti, attraverso manifestazioni di rabbia e violenza verbale, e non solo, non e’ sano, racconta di un fenomeno sociale e culturale che sostiene il brutto piuttosto che il bello, la prepotenza in sostituzione della gentilezza e di come la demolizione del prossimo sia piu’ attraente della sua gentile e rispettosa considerazione. In passato, neanche troppo remoto, si stava attaccati alla tv per guardare i matrimoni reali o belle storie di vita vissuta ora, al contrario, vanno in onda molti modelli biasimevoli , la prepotenza vince con molta frequenza e batte il modello positivo, gli eroi buoni sono quasi estinti.
Ma quali sono le regole da seguire per rendere l’ambiente socialweb un luogo di incontro piuttosto che un campo di battaglia? Vediamone alcune.
Iniziamo con quella che non dovremmo neanche scrivere e cioe’ l’accortezza di non offendere o insultare nessuno, ma condurre le discussioni in maniera pacata.
Non incitare o dare informazioni su attivita’ illegali, immorali o pericolose.
Non fornire notizie false, incomplete o vecchie.
Non violare i copyright.
Non usare un linguaggio scurrile, blasfemo o a sfondo sessuale.
Rispettare le diversita’ in fatto di religione, etnie, usi e costumi e non divulgare mai pensieri estremisti.
Non violare la privacy diffondendo contenuti di terzi che non hanno acconsentito alla pubblicazione.
Scrivere nella lingua utilizzata nel post o comunque con una diffusa come l’inglese.
Essere tolleranti con chi compie errori di sintassi e di grammatica.
Usare sempre toni gentili e concilianti anche e soprattutto nelle discussioni che ci vedono su posizioni diverse.
Leggendole la prima cosa che viene in mente e’ che siano consigli e indicazioni scontati, ma la realta’ e’ che nella piattaforma web molto spesso queste regole di buona educazione e tolleranza non vengono utilizzate. E’ assodato che gli spazi virtuali, frequentemente, vengano utilizzati per sfoderare i peggiori lati dell’essere umano, che si usino per tirare fuori rabbia e frustrazione servendosi della possibilita’ di rimanere anonimi e quindi impuniti. Si e’ in presenza di uno strumento straordinario, uno spazio sconfinato di risorse e saperi che puo’ servire ad arricchirci e favorire il confronto e la crescita, ma che viene, tuttavia, utilizzato per veicolare sentimenti di odio, maleducazione e collera. Gestire la liberta’ non e’ semplice, e’ necessario percorrerla in punta di piedi, in questo caso in punta di tastiera, e’ indispensabile conoscere il significato di limite, confine, e a praticare il rispetto per l’alterita’.
Maria La Barbera
Fonte Wikipedia
Gli appuntamenti della settimana all’Ospedale Sant’Anna per la rassegna “Vitamine Jazz” già arrivata al quattrocentoquarantacinquesimo concerto e alla sua ottava, organizzata per la “Fondazione Medicina a Misura di Donna” e curata da Raimondo Cesa.
I concerti avranno inizio dalle ore 10.30 nella sala Terzo Paradiso in via Ventimiglia 3 aperta al pubblico, dedicata alle pazienti e ai loro cari.
Vitamine Jazz n° 445
martedì 11 febbraio
Massimo di Pierro – chitarra
GiIson Silveira – percussioni
“Duo Ritmo e Armonia” è un progetto musicale che unisce la chitarra jazz alle percussioni, creando un dialogo ricco di emozioni e ritmo. Ispirati dalla tradizione jazz e dalla world music, i brani originali del duo spaziano da atmosfere intimiste a ritmi travolgenti, con improvvisazioni che catturano l’essenza del momento. la chitarra, elegante e melodica, si intreccia con le percussioni, vivaci e pulsanti, regalando un sound unico e coinvolgente. Ideale per appassionati di jazz e non solo, il duo trasforma ogni performance in un viaggio sonoro indimenticabile
Vitamine Jazz n° 446
giovedì 13 febbraio
Ponzano Jazz Trio
è formato da Federico Ponzano, sax tenore, Andrea Calvo, contrabbasso e Roberto Reverso, chitarra. Il trio si propone con un jazz accessibile, variegato e di classe.
Presepio a Vezzolano, numeri da record
Il PD riscopre con ritardo il settore auto
Giachino: “Quando la politica capisce in ritardo, ci rimettono la Città e il Paese”

Circuito Coppa Piemonte: rinviata la Granfondo di Loano
Slitta al 16 marzo causa maltempo: “Per garantire la sicurezza dei ciclisti”.
A seguito delle previsioni meteorologiche particolarmente avverse e in accordo con la Prefettura, il Comune e le autorità competenti, gli organizzatori della Granfondo di Loano hanno deciso di posticipare la manifestazione per garantire la massima sicurezza di tutti i partecipanti.
Originariamente in programma il 9 febbraio la gara, valida come prima prova del circuito Coppa Piemonte è stata rinviata a domenica 16 marzo. La decisione è stata presa al fine di tutelare i ciclisti e i volontari impegnati lungo il percorso, nonché per salvaguardare il regolare svolgimento dell’evento in condizioni meteo adeguate.
Per tutti gli abbonati al Circuito Coppa Piemonte 2025 che non avranno la possibilità di partecipare, sarà possibile spostare le iscrizioni ad un’altra gara del circuito, sulla base delle proprie esigenze.
Foto F. Ossola
Una grande serata da tutto esaurito al Teatro Comunale di via San Giovanni per il terzo spettacolo della stagione teatrale del Comune di Monteu da Po, con “Na Surpreisa Dòp L’Àutra”, una brillante commedia dialettale di Luigi Oddoero. Una storia spassosa, piena di colpi di scena e situazioni irresistibilmente comiche con La Compagnia Teatrale “Incontri”.
Il Teatro ha accolto numerosissimi spettatori che, sin dai primi minuti, sono stati travolti dalla comicità e dalle situazioni imprevedibili proposte dalla compagnia, che ha portato un’atmosfera di vivacità e risate per tutta la serata, sapendo intrattenere con intelligenza e freschezza.
L’organizzazione è stata a cura di “Officina Culturale” e Associazione “Lewis&Clark” con il patrocinio del Comune, in collaborazione con il Distretto del Commercio “Collina Monferrato Torinese”.
Dal Municipio il primo cittadino Elisa Ghion con la sua Giunta, il vicesindaco Graziella Giacomini e l’assessore Giuseppe Deluca, commentano positivamente: “Tutta la stagione di “Sipari su Monteu” sta ottenendo un grande successo. Le prime tre serate sono andate sold out, testimoniando l’amore e l’interesse del pubblico per il teatro. La risposta straordinaria degli spettatori è un segnale chiaro di come Monteu da Po sia un punto di riferimento sempre più importante per gli appassionati di arte e cultura. Le prime performance, ricche di emozioni e risate, hanno conquistato il cuore di un pubblico variegato, dimostrando che il desiderio di esperienze condivise continua a essere forte. Il Teatro di Monteu da Po si conferma come un luogo dinamico e vitale, capace di raccogliere un pubblico affezionato e di accogliere anche nuove generazioni di spettatori”.
Nel programma della stagione teatrale montuese è prevista una variazione. Infatti lo spettacolo in calendario “Questioni di cuore”, una commedia di Ivan Fabio Perna, previsto per il 28 febbraio si svolgerà sabato 1 marzo alle ore 21. Poi domenica 2 marzo alle ore 16,30 si terrà “C’era una volta…forse!”, spettacolo per bambini e famiglie.
Gli spettacoli si svolgono al Teatro Comunale di Monteu da Po in via San Giovanni 5. Per informazioni www.comune.monteudapo.to.it/bjYlI oppure officinaculturale.chivasso@gmail.com e anagrafe@comune.monteudapo.to.it.
Per prenotazioni è possibile inviare SMS o Whatsapp al 333 424 9498.
Vestiti sequestrati donati al Sermig
Nei giorni scorsi, gli agenti del Commissariato di P.S. San Donato hanno consegnato al sermig arsenale della pace un centinaio di capi di abbigliamento sequestrati presso l’abitazione di un cittadino marocchino, che vendeva al mercato nero capi contraffatti di note griffe di lusso. Tra gli indumenti, devoluti in beneficenza su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, numerosi giubbini e maglioni, che aiuteranno i più bisognosi ad affrontare le rigide temperature invernali.