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“Slavika”. Torna a Torino il Festival delle culture slave

Da mercoledì 13 a domenica 17 marzo

Organizzato dall’Associazione Culturale italo-polacca (con sede a Torino) “Polski Kot”, torna in città (alla sua settima edizione) “Slavika Festival”, il primo Festival italiano dedicato alle culture slave. L’appuntamento è articolato in cinque giornate, da mercoledì 13 a domenica 17 marzo, rese possibili grazie al sostegno di “Fondazione CRT”, del “Consolato della Repubblica di Polonia” in Milano, dell’“Istituto Polacco di Roma” e al contributo di “Arci Torino”.

Nato nel 2015 da un’iniziativa di Alessandro Ajres, presidente del “Circolo Polacco Torinese” fino al 2021, dopo una breve pausa dovuta alla pandemia, dal 2023 il Festival è tornato con la consueta generosa “carrellata” di laboratori, ospiti internazionali, musica e reading. E, fresca novità, con un nuovo simbolo, quello della “Rusałka”, figura mitologica riconducibile al folklore slavo, un essere magico associato a fiumi e laghi che assume la forma femminile accompagnata all’ “ombrello nero”, invitante a distogliere lo sguardo dal suo corpo nudo individuale, che a una lettura pubblica si tramuta nel corpo collettivo di tutte le donne vittime di violazioni dei propri diritti in Polonia e altrove.

“Per questa nuova edizione – spiega Daria Anna Sitek di ‘Polski Kot’ – abbiamo ampliato il programma con un cospicuo numero di workshop artistici e letterari con professionisti e artisti internazionali. L’obiettivo è far conoscere le nuove personalità di spicco della cultura dei Paesi slavi, alcune già acclamate a livello internazionale, altre ancora poco conosciute al pubblico italiano, con l’intento di suscitare interesse e curiosità verso l’universo dei linguaggi, scenari e racconti delle culture slave”.

“Arci Torino – dichiara Luca Bosonetto, responsabile ‘Cultura’ del Comitato territoriale- è felice di sostenere nuovamente ‘Slavika”, ospitando quest’anno in due circoli la parte più consistente delle attività, sempre più in linea con il nostro impegno nella realizzazione di eventi, format e attività transculturali capaci di promuovere, attraverso l’aggregazione, l’arte e lo spettacolo, i valori della pace e la cultura dei diritti”.

Il programma di quest’anno prevede l’arrivo a Torino di ospiti internazionali, provenienti principalmente dall’area balcanica, dalla Russia e dalla Polonia, ma anche dall’Italia. Non mancheranno, come sempre, interessanti workshop artistici e letterari per permettere una partecipazione e un coinvolgimento attivo da parte del pubblico, nonché talk con autori e autrici, presentazioni, proiezioni e concerti. Il tutto, coinvolgendo diverse zone di Torino, la maggior parte all’interno della rete “Arci”. La sede principale del Festival sarà il “Kontiki” di via Cigliano 7B, nuovo circolo (dove iniziano, il 13 marzo, gli incontri festivalieri) nato nel cuore di Vanchiglietta, prima sede di “Fridays for Future Italia”. Le perfomance saranno, invece, ospitate al “Magazzino sul Po”(Murazzi del Po Ferdinando Buscaglione, 18). Il Festival trova casa anche allo “Studio Abra” di via Carlo Goldoni 5, nuovo spazio che è contemporaneamente laboratorio e residenza per gli artisti che transitano a Torino, e al “Circolo dei Lettori” di via Bogino, 9. E proprio qui, giovedì 14 marzo, alle 21, è atteso lo scrittore e reporter polacco di fama internazionale Witold Szabłowski che presenterà il suo ultimo libro “Come sfamare un dittatore” (Keller, 2023), in cui si racconta dei grandi tiranni del ‘900 attraverso lo sguardo (curioso!) dei loro cuochi.  A dialogare con l’autore ci sarà Monica Perosino, giornalista de “La Stampa”.

 

Altri (fra i tanti) appuntamenti da segnalare: sabato 16 marzo, al “Kontiki”,dalle 10, il laboratorio di traduzione letteraria dal polacco all’italiano tenuto dallo slavista Riccardo Campion e dedicato alla traduzione di alcune poesie di Joanna Oparek, (con la quale sarà possibile avere un confronto diretto durante il laboratorio), seguito nel pomeriggio (ore 17,30) dalla proiezione degli ultimi due cortometraggi realizzati da Zulfikar Filandra, regista di “Minotaur” (2020), e membro della commissione di selezione del “Sarajevo Film Festival”. In chiusura, domenica 17 (ore 17,30), sempre al “Kontiki”, la premiazione del vincitore del “Premio Polski Kot”, il primo premio in ambito editoriale dedicato alla traduzione dalle lingue slave all’italiano e le note della chitarra di Liuzzi, cantautore pugliese che, per l’occasione, si esibirà con alcune canzoni italiane tradotte in russo, e viceversa.

Per info: slavika.fest@gmail.com; programma completo: https://linktr.ee/polskikot

g.m.

Nelle foto:

–       “Rusalka”, logo del Festival

–       Witold Szablowski

–       Joanna Oparek

–       Zulfikar Filandra, ph. Nemanja Knezevic

 

8 Marzo “contro la violenza patriarcale” all’Universita’ di Torino

Picchetto delle transfemministe dell’associazione Non una di meno  con i militanti dei collettivi universitari, oggi  davanti a Palazzo Nuovo , “contro la violenza partriarcale”. 8 marzo di sciopero anche al Campus universitario Einaudi. Qui  le femministe e i collettivi studenteschi come Cambiare Rotta interrompono le lezioni invitando gli studenti e i docenti a partecipare alla mobilitazione. Nelle scorse settimane  all’Università i movimenti femministi hanno protestato contro le molestie sessuali all’interno dei dipartimenti denunciate dalle studentesse.

Pantanella (FSP): “Plauso a Cirio e Giunta Regionale, Askatasuna tornata su binari corretti”

Le parole del sindacalista a favore dello stop alla regolarizzazione del centro sociale.
“Bene ha fatto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio con la propria giunta a fermare la regolarizzazione di Askatasuna”.
Lo afferma Luca Pantanella, segretario generale provinciale torinese della sigla ‘FSP Polizia di Stato’. “Un provvedimento che finalmente riporta la questione nei giusti binari di legalità e rispetto per istituzioni, cittadini, commercianti offesi e forze dell’ordine”, prosegue il sindacalista.
“E’ ora di dire basta a questa farsa ignominiosa per cui si continua a prendere in giro l’opinione pubblica raccontando la barzelletta dei locali liberi: che risultano, invece, ancora nella disponibilità dei soliti noti, pronti puntualmente a infiltrarsi illecitamente ovunque vi sia occasione di disordine e scontri”.
Per poi concludere: “Persino il Direttore Mario Giordano ieri sera ha mandato in onda su Retequattro a ‘Fuori dal coro’ un servizio che presenta oggettivamente e con dovizia di fondate argomentazioni Torino come capitale italiana degli anarchici, in barba al glorioso passato di questa città che ha dato i natali all’Italia, ai motori, alla moda, al cinema, alla radio e alla televisione. Domando dunque al sindaco Stefano Lorusso e alla sua giunta se è davvero questa l’immagine che vogliamo continuare a dare del capoluogo piemontese”.

Assoluti Nuoto UnipolSai: Miressi titolo italiano

Si chiude la terza giornata di gare allo Stadio del Nuoto di Riccione: i piemontesi in gara conquistano altre tre medaglie e un record!

La prima medaglia piemontese della giornata è targata Anita Gastaldi (CS Carabinieri/Vo2 Nuoto) che conquista l’argento nei 200 Misti con una prestazione da 2’11’’87.

Continuano i successi della cuneese Sara Curtis (CS Roero) che diventa vice campionessa italiana dei 100 Stile Libero con 54’’31, tempo che le vale come nuovo primato tricolore della categoria cadette. “Ho dato tutto quello che avevo e devo dire che sono felicissima. – racconta l’allieva di Thomas Maggiora – Sono molto fiduciosa per il futuro e adesso punto a far bene anche al Settecolli in estate”.

Un’altra medaglia arriva sui 100 Stile Libero maschili dove Alessandro Miressi (GS Fiamme Oro/CN Torino) conquista il titolo italiano stampando un 48’’77. “Non mi aspettavo molto da questi Assoluti onestamente – racconta Miressi – Sono però contento della vittoria di questa sera e di vedere tanti compagni andare così forte. Vuol dire che alle Olimpiadi presenteremo una staffetta molto forte e ambiziosa”.

Tra le migliori prestazioni della giornata troviamo il settimo posto di Eleonora Marra (RN Torino) con 2’22’’69 e l’ottavo posto di Sofia Pelisseri (RN Torino) con 2’23’’50 nella finale Junior dei 200 Misti. Quarta è invece Francesca Fresia (CC Carabinieri/Aquatica Torino) nella finale A di questa distanza con 2’13’’77.

Nella finale A dei 200 Misti maschili si classifica ottavo Lorenzo Altini (CN Torino) con il tempo di 2’03’’78.

In chiusura di giornata, nella staffetta 4×100 Misti conclude in settima posizione la formazione maschile del Centro Nuoto Torino (Ruggiero, Viberti, Francavilla, Febbraro) con il tempo di 3’43’’60. Ottavo posto invece per la formazione femminile della Rari Nantes Torino (Lasorsa, Venturi, Demasi e Marra) con il crono di 4’16’’03.

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Foto Deep Blue Media

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

A cura di Elio Rabbione

Anatomia di una caduta – Drammatico. Regia di Justine Triet, con Sandra Hüller. Sandra, Samuel e il loro figlio ipovedente Daniel vivono da un anno in una remota località di montagna. Quando Samuel viene trovato morto fuori casa, viene aperta un’indagine per morte in circostanze sospette. Nell’incertezza, Sandra è incriminata: si tratta di un suicidio o di un omicidio? Un anno dopo Daniel assiste al processo della madre, una vera e propria dissezione dei rapporti tra i genitori. Durata 150 minuti. (Romano sala 1)

Ancora un’estate – Drammatico. Regia di Catherine Breillat, con Léa Drucker e Samuel Kircher. Anne è un avvocato specializzato nella difesa di minori abusate. Ha un marito, Pierre, e due bambine adottate. Un giorno arriva nella loro bella casa Théo, diciassettenne figlio di primo letto di Pierre. I due inizialmente non si sopportano per poi invece essere attratti l’uno dall’altra con tutte le conseguenze che questa relazione può comportare. Durata 104 minuti. (Nazionale sala 4)

Caracas – Drammatico. Regia di Marco D’Amore, con Toni Servillo e Marco D’Amore. Caracas ha cinquantacinque anni, è nato in Venezuela ed è il re della zona della stazione. Ha il cranio rasato e le idee razziste di un naziskin, si sta convertendo all’Islam, detesta i ricchi, gli americani e i comunisti, ma appena può aiuta gli sconfitti, quelli che possiedono nulla. L’io narrante è un giornalista quasi ottantenne,, tornato a Napoli dopo moltissimi anni. Conosce Caracas, insieme al quale percorre il cuore più inospitale della città. I loro giri notturni sono un viaggio a ritroso nel tempo – gli anni Quaranta e Cinquanta, ma anche l’epoca dei nonni e bisnonni – e l’occasione per raccontarsi. Caracas rivive la sua disperata storia d’amore con Rosa La Rosa, irreparabilmente inquinata dall’eroina. Il narratore ripensa all’epoca in cui grandi giornalisti e scrittori avevano tentato di salvare l’anima di Napoli. Finché una rivelazione li separa per sempre. Durata 90 minuti. (Ideal, Nazionale sala 2, Uci Moncalieri)

Dune – Parte 2 – Avventura/Fantascienza. Regia di Denis Villeneuve, con Timothée Chalamet, Zendaya, Josh Brolin, Charlotte Rampling e Christopher Walken. Il mitico viaggio di Paul Atreides quando si unisce a Chani e ai Fremen: è sul sentiero di guerra per vendicarsi dei cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia. Di fronte a una scelta tra l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, Paul si sforza di prevenire un terribile futuro che soltanto lui può prevedere. Durata 166 minuti. (Centrale V.O., Massaua anche V.O., Due Giardini sala Ombrerosse, Eliseo, Fratelli Marx sala Groucho anche V.O., Ideal anche V.O., Lux sala 1, Massimo sala Cabiria, Reposi sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto anche V.O., The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Estranei – Fantasy/Drammatico. Regia di Andrew Haigh, con Andrew Scott, Paul Mescal, Claire Foy e Jamie Bell. Una notte, nel suo condominio quasi vuoto nella Londra contemporanea, Adam ha un incontro casuale con un misterioso vicino di casa, Harry, che spezza il ritmo della sua vita quotidiana. Mentre si sviluppa una relazione tra i due, Adam è ossessionato dai ricordi del passato e si ritrova attratto nella città di periferia in cui è cresciuto e nella casa d’infanzia in cui i suoi genitori sembrano vivere, proprio come il giorno della loro morte, trent’anni prima. “Estranei” è stato designato Film della Critica dal SNCCI con la seguente motivazione: “Raccontando il tormento interiore per la perdita dei genitori e la scoperta della propria omosessualità, Adam cerca una riappacificazione con se stesso, la famiglia e il mondo, attraverso la conoscenza di Harry. Haigh si conferma eccelso narratore contemporaneo dei sentimenti, grazie a una ricognizione spettrale dei protagonisti e un senso smisurato di perdizione tra sensi di colpa e amori tragici. Un film impalpabile sul dolore inconsolabile, dove la realtà perde i propri confini e il pensiero si fa immagine. Durata 106 minuti. (Ambrosio sala 2 anche V.O., Eliseo, Reposi)

Green Border – Drammatico. Regia di Agnieszka Holland. Nelle insidiose foreste paludose che costituiscono il cosiddetto “confine verde” tra Bielorussia e Polonia, i rifugiati provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa che cercano di raggiungere l’Unione Europea si trovano intrappolati in una crisi geopolitica cinicamente architettata dal dittatore bielorusso Lukašenko. Nel tentativo di provocare l’Europa, i rifugiati sono attirati al confine dalla propaganda che promette un facile passaggio verso la UE. Pedine di questa guerra sommersa, le vite di Julia, un’attivista di recente formazione che ha rinunciato a una confortevole esistenza, di Jan, una giovane guardia di frontiera, e di una famiglia siriana si intrecciano. A distanza di trent’anni da “Europa Europa”, il nuovo toccante lungometraggio della Holland ci apre gli occhi, parla al cuore e ci sfida a riflettere sulle scelte morali che ogni giorno persone comuni di trovano ad affrontare. Il film è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI con la seguente motivazione: “Con un approccio duro e sconvolgente, in un bianco e nero che rende ancora più drammatica la situazione, la regista polacca descrive il trattamento violento e crudele subìto dai migranti al confine tra Polonia e Bielorussia, mettendo in luce, oltre all’ovvio aspetto disumano, la volontà di ogni Stato di usare a scopo politico il flusso di gente disperata che ha perso tutto.” Durata 147 minuti. (Greenwich Village sala 3)

Memory – Drammatico. Regia di Michel Franco, con Jessica Chastain e Peter Sarsgaard. Sylvoa è un’assistente sociale, con una vita semplice e organizzata tra figlia, il lavoro, le riunioni degli Alcolisti Anonimi. Tutto va in pezzi quando Saul, un antico compagno di scuola, la accompagna a casa dopo una riunione tra ex compagni di scuola. Saul ha perso la memoria e forse in tempo di gioventù le ha usato violenza: l’incontro inaspettato sconvolgerà entrambi, perché apriranno la porta al passato, tra vecchie disperazioni e nuovi sorrisi che vengono a rimarginare le ferite. Sarsgaard per il ruolo di Saul ha vinto la Colpi Volpi all’ultima Mostra di Venezia. Scrive Maurizio Porro nelle colonne del Corriere della Sera: “Grazie alla fiducia dell’autore nell’irrazionale peso lordo della tenerezza, alla fine ci ritroviamo con due soldi di speranza sull’orizzonte di uno psicodramma che invita a dimenticare le memorie e a ricominciare daccapo. Si tratta di un cinema che si mette alla prova, spesso parla senza parole ma è molto empatico, basta guardare a quello che resta fuori dell’inquadratura, quell’impalpabile stimolo a gettarsi sempre dal più alto trampolino dei sentimenti.” Durata 100 minuti. (Nazionale sala 3)

Past Lives – Commedia. Regia di Celine Song, con Greta Lee, Teo Yoo e John Magaro. Na-young e Hang-seo sono fidanzatini ai tempi della scuola ma i genitori di Na-young devono trasferirsi da Seoul a New York. Da questa dolorosa separazione trascorrono dodici anni, dopo i quali Na-young, che ora si chiama Nora, e Hang-seo riescono a ritrovarsi e a comunicare via Skype. Di fronte all’impossibilità di incontrarsi nello stesso luogo, Nora sceglie di interrompere la relazione a distanza e concentrarsi sulla propria carriera di scrittrice nella metropoli americana. Dopo altri dodici anni, Hang-seo vola a New York per vedere Nora. Durata 93 minuti. (Classico, Eliseo, Nazionale sala 3 anche V.O., Uci Lingotto, The Space Beinasco)

Perfect Days – Drammatico. Regia di Wim Wenders, con Koji Yakusho. Hirayama conduce una vita semplice, scandita da una routine perfetta. Si dedica con cura e passione a tutte le attività della sua giornata, dal lavoro come addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo all’amore per la musica, ai libri, alle piante, alla fotografia e a tutte le piccole cose a cui si può dedicare un sorriso. Nel ripetersi del quotidiano, una serie di incontri inaspettati rivela gradualmente qualcosa in più del suo passato. Durata 124 minuti. (Greenwich Village sala 1, Nazionale sala 1)

La petite – Drammatico. Regia di Guillaume Nicloux, con Fabrice Luchini e Mara Taquin. Joseph viene a sapere che suo figlio e la sua compagna sono appena deceduti in un incidente d’auto. Aspettavano un figlio da una madre surrogata in Belgio. Che cosa sarà di quel loro bambino? Joseph è il nonno legittimo? Stimolato dalla promessa di una nascita che prolungherà la vita di suo figlio, Joseph parte per incontrare la giovane donna dal carattere feroce e indomito. Durata 93 minuti. (Greenwich Village sala 3)

Povere creature! – Commedia fantastica. Regia di Yorgos Lanthimos, con Emma Stone, Mark Ruffalo e Willem Defoe. Tratto dal romanzo dello scrittore Alasdair Gray, il film – candidato con undici candidature ai prossimi Oscar e Leone d’oro a Venezia – è la storia dello scienziato God, deformato nel fisico e sfigurato nel volto, inviso a tutti e considerato pazzo per gli esperimenti che conduce, e di Bella, morta suicida, che lui riporta in vita, immettendole il cervello del feto che la ragazza aveva dentro di sé. Bella un giorno imparerà a leggere e a scrivere come pure una propria vita sessuale che la spingerà a seguire un giovane avvocato in un lungo viaggio: mentre costui avrà la peggio da quella convivenza, Bella la userà per ribadire a tutti la propria libertà e quella totale emancipazione che altri hanno cercato di cancellarle. Durata 141 minuti. (Ambrosio sala 3, Massaua, Fratelli Marx sala Chico anche V.O., Greenwich Village sala 2, Ideal, Lux sala 3, Reposi sala 5, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Romeo è Giulietta – Commedia. Regia di Giovanni Veronesi, con Pilar Fogliati, Sergio Castellitto, Domenico Diele e Geppy Cucciari. Un regista teatrale di grande successo si appresta a scegliere un Romeo e una Giulietta per una messinscena che dovrebbe essere la giusta conclusione alla sua carriera. Vittoria è scartata dal ruolo dell’eroina veronese ma lei ci tiene troppo ed è determinata ad avere in qualsiasi modo e a qualsiasi prezzo quella parte: con un buon trucco si trasformerà in un inatteso Romeo. Un po “Tootsie”, molto “Shakespeare in love”, la Fogliati tra gli sceneggiatori. Durata 101 minuti. (Massaua)

La sala professori – Drammatico. Regia di Ilker Çatak, con Leonie Benesch. Quando uno dei suoi studenti viene sospettato di furto, l’insegnante Carla Nowak decide di andare in fondo alla questione. Stretta tra i suoi ideali e il sistema scolastico, le conseguenze delle sue azioni minacciano di distruggerla. “La sala professori” è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la seguente motivazione: “Nel microcosmo di una scuola tedesca “a tolleranza zero”, il regista mostra come la democrazia, nell’illusorio tentativo di risolvere un banale caso, finisca con lo stravolgere privacy, libertà, dignità delle persone e soprattutto la ricerca della verità. Lo sguardo accusatorio di una webcam finisce col destabilizzare una situazione sotterraneamente già nervosa, mettendo in crisi indagini e relazioni, dove tutti, insegnanti, studenti e genitori, escono sconfitti. Durata 90 minuti. (Eliseo, Romano sala 2)

The Holdovers – Commedia drammatica. Regia di Alexander Payne, con Paul Giamatti, Dominic Sessa e Da’Vine Joy Randolph. Natale 1970. Un solitario quanto bisbetico insegnante di una scuola del New England è costretto a rimanere nell’istituto, durante le vacanze natalizie, con uno studente la cui madre ha deciso all’ultimo di partire per le vacanze con il suo nuovo marito e con la capocuoca che ha perso da poco tempo il figlio, caduto in Vietnam. I primi tempi di convivenza sono tutt’altro che facili; ma a poco a poco, affrontando sentimenti e dolori, ricordi del passato fino a quell’istante messi da parte, i tre sapranno riconciliarsi con le proprie esistenze. Durata 90 minuti. (Greenwich Village sala 2)

Un altro ferragosto – Commedia. Regia di Paolo Virzì, con Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Laura Morante e Vinicio Marchioni. In una sera d’agosto del 1996, nella casa di Ventotene dove il giorno Sandro Molinotrascorreva le vacanze, la sua compagna Cecilia gli rivelò di essere incinta. Oggi Altiero Molino è un ventiseienne imprenditore digitale e torna a Ventotene col marito fotomodello per radunare i vecchi amici intorno al padre malato, per regalargli un’ultima vacanza in quel luogo per lui così caro. Non si aspettava di trovare l’isola in fermento per il matrimonio di Sabry Mazzalupi con il suo fidanzato Cesare: la ragazzina goffa figlia del bottegaio romano Ruggero, è diventata una celebrità del web e le sue nozze sono un evento mondano che attira i media e anche misteriosi emissari del nuovo potere politico. Due tribù di villeggianti, due Italie apparentemente inconciliabili, destinate ad incontrarsi di nuovo a Ferragosto, per una sfida stavolta definitiva. Durata 115 minuti. (Ambrosio sala 2 e sala 3, Massaua, Ideal, Reposi, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Volare – Commedia. Regia di Margherita Buy, con Anna Nonaiuto, Elena Sofia Ricci, Caterina De Angelis, Massimo De Francovich e Margherita Buy. Anna B. è un’attrice con una carriera avviata, un film da girare in Corea e una dannata paura di volare. L’aviofobia, ereditata dal padre come una malattia, ha condizionata la sua vita, la relazione con la figlia che vuole volare a Stanford e con la sua agente che vuole spedirla oltre i confini della fiction nazionale. Abortito l’ultimo volo, (si) è costretta a terra e ai piccoli compromessi delle cose terrene. Ma capirà molto presto che giù dallo schermo non ci sono controfigure e qualche volta tocca buttarsi. Decide allora di iscriversi a un corso per aggirare le sue strategie di evitamento. Uno stage antistress per accendere i motori e finalmente decollare. Durata 100 minuti. (Massimo, Uci Moncalieri)

La zona d’interesse – Drammatico. Regia di Jonathan Glazer, con Christian Friedel e Sandra Hüller. Una casa confortevole, un ampio giardino in cui invitare gli amici per un rinfresco, i bambini a cui accudire, i pettegolezzi con le amiche, le gite al lago: ma anche un alto muro grigio che divide quella confortevole casa e quella famiglia dal campo di concentramento di Auschwitz. Lui e lei sono Rudolf Höss e la moglie, lui integerrimo impiegato di stato, pronto a fare carriera, anche a lasciare il campo se qualcuno dall’alto glielo richiede; lei che segue più dappresso la vita di casalinga, di padrona di casa, per nulla d’accordo se dall’alto arrivano ordini simili. Una lunga quotidianità che accompagna indifferente quella normalità del male che in modo tranquillo si viene a instaurare tra le stanze, tra le persone, tra quegli esseri che continuano a considerarsi umani. Le aiuole dei fiori, la piscina, l’allegria e la spensieratezza in contrapposizione al limitare dello spazio, alle ciminiere che spuntano verso l’alto, il puzzo che incredibile inonda ogni cosa, le ceneri che sono utili a concimare l’orto di casa. Film crudo e crudele ma necessario, avverso a certi rigurgiti dell’oggi, un documento “rappresentato” dal regista, una ricchezza di fotografia, le grandi interpretazioni degli attori principali. Durata 105 minuti. (Ambrosio sala 3, Centrale anche V.O., Due Giardini sala Nirvana, Fratelli Marx sala Harpo e sala Chico, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Furto di bancomat a Just the woman I am

Gli agenti della Questura di Torino insieme al personale del Commissariato di P.S. Centro e dell’UPSGP, hanno tratto in arresto un uomo trentunenne di origini rumene.

Sono circa le ore 13:00 di domenica, quando durante la manifestazione “Just The Woman I am” in Piazza San Carlo, un’anziana signora riferisce agli operatori di essere stata appena derubata del suo portafoglio contenente alcune carte bancomat.

Nel frattempo alla signora arrivano sul cellulare messaggi trasmessi da diversi istituti bancari relativi a plurimi tentativi di prelievo effettuati con le sue carte.

Gli agenti si dirigono immediatamente all’ultima postazione bancomat segnalata nel messaggio, dove trovano 3 soggetti che alla loro vista tentano di allontanarsi. Uno di questi viene visto gettare a terra delle carte bancomat, che successivamente verranno recuperate dagli operatori e in seguito si dà alla fuga per le vie del centro.

Ne nasce un inseguimento appiedato che si conclude in via Palazzo di Città dove il 31enne viene definitivamente raggiunto e tratto in arresto.

La refurtiva consistente anche in un’agenda con riportati i diversi pin delle carte è stata recuperata e restituita alla vittima.

Eredità Agnelli: indagati anche Lapo e Ginevra Elkann

Sulla vicenda dell’eredità della famiglia Agnelli la procura di Torino ha indagato  anche Lapo e Ginevra Elkann. L’accusa ipotizzata è truffa ai danni dello Stato. Ginevra, Lapo e John Elkann avrebbero omesso di versare alle casse dell’erario  le tasse di successione di una parte  del patrimonio della nonna Marella Agnelli per circa 700 milioni di euro.

Laura Comolli: l’influencer torinese racconta il suo congelamento ovuli. E dà un messaggio importante alle donne

In occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna e occasione dove più che mai si dà voce ai diritti di tutte le questioni riguardanti il sesso femminile, la redazione de Il Torinese ha intervistato una delle influencer torinesi più rinomate del panorama italiano: Laura Comolli.

Laura ha recentemente raccontato un percorso personale e un tema di grande importanza attraverso i social media: il congelamento degli ovuli. Questo argomento, ancora in parte tabù nel nostro paese, è stato portato alla ribalta grazie al coraggioso percorso di Laura. Il suo messaggio ha raggiunto milioni di donne e uomini, suscitando un interesse notevole che ha trovato riscontro su diverse testate giornalistiche e piattaforme online.

Durante l’intervista con Laura, è stato evidenziando quanto sia importante diffondere informazioni corrette su questa pratica. È fondamentale comprendere che, come molte altre questioni legate alla salute e alla scelta personale, il congelamento degli ovuli è un diritto delle donne e una forma di libertà nella gestione del proprio corpo e della propria vita.

Qui di seguito, vi presentiamo la nostra intervista completa, con l’inviata della redazione Cristina Taverniti e Laura Comolli. Lo scopo di questo incontro è quello di trasmettere informazioni, colmare domande, curiosità emerse e non solo, alle ragazze e alle donne di Torino e di chiunque ci legga.

  • Buongiorno Laura, grazie per averci concesso questa intervista e di condividere con noi la tua esperienza.

Buongiorno, grazie a voi per questa opportunità!

  • Noi sappiamo che sei stata già intervista da diverse fonti importanti, tra cui La Stampa, quando hai iniziato a parlare e condividere sui social il tuo importante percorso personale in merito al congelamento degli ovuli. Quest’oggi noi vorremo approfondire l’argomento, far conoscere in maniera più accurata l’esperienza e, soprattutto, dare qualche risposta a tutte le donne ( e non solo) interessate e curiose di ottenere informazioni, visto che, purtroppo, in Italia, circolano attualmente ancora poche informazioni riguardo il congelamento degli ovuli.”

“Volentieri, sarei lieta di raccontare la mia esperienza e perché no, magari potrebbe essere d’aiuto a qualche altra ragazza o donna che necessità di informazioni o si trova nella condizione di prendere una decisione!”

  • La prima domanda che avremmo piacere di farti è quella riguardante la scelta della clinica. Come l’hai trovata e c’è una ragione particolare per la quale alla fine l’hai scelta per il tuo percorso?

La mia scelta è caduta sul medico che mi ha dato la vita. Mia madre si è sottoposta alla PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) ben 36 anni fa. È stata una delle prime donne in Italia ad intraprendere questo percorso.

Il primo bambino concepito in vitro è nato a Londra nel 1986. Io, invece, sono nata qui in Italia nel 1987. Il medico che ha seguito il percorso di mia madre ha un’esperienza straordinaria di 40 anni in questo campo. La clinica di questo professionista ha sede in Spagna, ma vi sono succursali anche nel nostro paese, inclusa Torino.

La clinica citata è stata la scelta più rassicurante per me poiché, avere dietro casa (possiamo dire cosi) un punto di riferimento rende le cose estremamente comode. Inoltre, se avessi bisogno di ulteriori procedure, potrei sempre farle nella sede principale in Spagna. In Italia, ci sono ancora alcune restrizioni in materia, ma devo dire che personalmente ho avuto un’esperienza migliore rispetto alle strutture spagnole. Il personale medico italiano si è dimostrato estremamente professionale e umano. Mi ha dato una sensazione di tranquillità mentale. Tuttavia, la possibilità di contare su entrambe le realtà, italiana e spagnola, mi offre una sicurezza extra.”

  • Laura quando parli di alcune restrizioni in Italia, in merito alla questione, cosa ti viene in mente subito?

“Mi viene in mente che purtroppo, nel nostro paese per intraprendere il percorso congelamento ovuli, devi dichiarare di essere sposata, oppure avere un partner di fatto e firmare. Tuttavia, essere solo fidanzati può non essere esattamente sufficiente.”

  • Quindi, se una ragazza o una donna single, decidesse di intraprendere questo percorso, le norme italiane potrebbero non concedere il consenso necessario?

“Esatto.”

Un’altra restrizione che mi viene in mente è relativa alla mobilità degli ovuli congelati. Nella mia clinica, posso trasferire i miei ovuli congelati in Spagna in caso di necessità, mentre in Italia questa pratica non è consentita. In alcuni casi, se si riscontrano problemi, lo Stato consente di utilizzare ovuli provenienti da donatrici. Tuttavia, poiché non esiste una banca del dono di ovuli in Italia, è comune importarli dalla Spagna, dove sono già congelati. Ho scelto di non volere limitazioni o dover spiegare perché devo fare certe azioni. Voglio spostarle quando lo dico io, come lo dico io, dove dico io, perché è qualcosa di mio, riguarda me sola e non voglio giustificarmi”.

  • Assolutamente. Infatti un’altra delle mie domande è appunto: Cosa pensi delle norme italiane riguardo a questo percorso?

“Sono molto stringenti in più questioni. In Italia, c’è un limite al numero di ovuli che è possibile impiantare, e questo limite è di tre. Può essere un problema. Ho sentito racconti di altre ragazze che, trovandosi in difficoltà, sono riuscite a ottenere l’impianto di sette ovuli, e fortunatamente uno di essi ha avuto successo. Ognuna di noi è diversa. Rivisitare la restrizione e dare maggiori possibilità, sarebbe davvero giusto.”

  • Discutiamo dell’importanza delle opportunità legate alla conservazione degli ovuli. Piuttosto che considerare questo argomento come un tabù o un tema secondario rispetto a quello della maternità, dovremmo vederlo come un’opportunità preziosa. In particolare, se l’obiettivo nazionale è promuovere l’aumento delle nascite, dovremmo dare maggiore enfasi alla possibilità di congelare gli ovuli.

Certamente, la conservazione degli ovuli rappresenta una strada aggiuntiva per incentivare le nascite, un’opportunità di notevole importanza. Consideriamo il percorso comune delle donne da più o meno i vent’anni in poi: spesso devono dedicare anni agli studi, affermarsi professionalmente parlando, ottenere una posizione sicura, diventare indipendenti e raggiungere una stabilità economica. Tutto ciò mentre cercano anche il partner giusto, non solo qualcuno con cui avere una relazione, ma qualcuno con cui costruire una vita significativa. Questo processo può portare rapidamente ai trent’anni o poco più. Supponiamo che si possa raggiungere tutto questo entro i trent’anni o trentacinque anni , non è detto vi siano le condizioni o lo stato mentale ideale per avere un figlio.”

  • Laura, quando hai pubblicato sui social il tuo percorso sul congelamento degli ovuli, hai notato che c’era ancora un certo pensiero tabù sull’argomento tra gli utenti? (considerando, come già detto, che è ancora un tema poco discusso e forse mal compreso dalla maggior parte delle persone)

Si, da parte degli uomini soprattutto. Almeno nel mio caso personale.

Tra i miei ricordi più brutti in merito, ricordo di aver ricevuto tanti insulti molto offensivi e spiacevoli da parte degli uomini. Ad esempio, uno di loro mi scrisse – il bonus psicologo c’è ancora nel 2024, usalo!– come se io avessi dei gravi problemi psicologici perché sto facendo questa cosa.

Non tutti certo, ma a volte un uomo potrebbe non capire fino in fondo questa scelta, perché loro possono fare figli finché vogliono tendenzialmente. Tuttavia, alla fine ho scelto di non dare troppo peso agli insulti. Quelli purtroppo ci saranno sempre quando ti esponi pubblicamente. Non siamo tutti uguali, in questo caso culturalmente parlando.

Concludo però, dicendo che si, bisognerebbe parlarne maggiormente e abbattere le barriere del tabù !”

  • Ultime domande. Se a 38 anni o a 40 anni si decidesse di fare il congelamento ovuli, si potrebbe fare?

” Tecnicamente è un po’ tardino. Si consiglia di farlo entro i 36 anni. Tuttavia è davvero un discorso soggettivo. Dipende quanto si è fertili. Facendo dei test ed esami in merito nell’arco degli anni si può monitorare la propria situazione. Questo perché, cosi facendo, non si rischia di arrivare ad un punto in cui vi sono scarse o nulle possibilità. Questa considerazione è importante, non lo si dice spesso, ma oltre agli esami del sangue annuali e quant’altro, anche un esame dell’ ormone antimulleriano è essenziale”

  • Ultima domanda: hai avuto delle pressioni sociali o meno parlando di maternità? Oppure pensi che c’è ne siano nei confronti delle donne soprattutto verso i trent’anni?

“Ogni tanto qualche battutina la ricevo. Ma non da parte della mia famiglia. Anzi, da parte dei miei cari ricevo solo sostegno, mi sono stati vicinissimi in questa mia nuova fase della vita e in questa mia scelta del congelamento ovuli. Loro e anche il mio compagno.

Devo dire che le battute degli altri non mi toccano. So che in alcune persone (ma non tutte) c’è l’idea assoluta che una donna debba necessariamente avere figli, e questo può tradursi in commenti o domande dirette sull’argomento non gradevoli. È anche possibile che, a volte, una donna si senta sminuita vedendo gli amici o le persone intorno a lei che iniziano ad avere famiglia e ad affrontare la gravidanza o la maternità.

Tuttavia, sono fermamente convinta che ognuno di noi sia il padrone della propria vita. Nessuno ha il diritto di influenzare le nostre scelte o farci sentire inadeguate. Ognuno ha la propria storia e va bene così. 

La decisione di congelare gli ovuli è stata presa unicamente da me, senza lasciarmi influenzare dalla pressione sociale.”

 

Ringraziamo Laura Comolli per il tempo dedicato al Il Torinese,

Grazie per questa importante discussione. Nella speranza che possa aver dato delle risposte interessanti a molte donne, auguro Buona Festa della Donna,

Oggi e Tutti i Giorni.

 

Cristina Taverniti

 

 

Giornata della Donna, le iniziative a Torino

La Città di Torino, anche quest’anno, in occasione della “Giornata Internazionale della Donna” organizza per l’8 marzo una serie di iniziative

L’intento è celebrare le conquiste raggiunte in campo sociale, economico e politico e soprattutto per proseguire su quella strada diretta verso una completa parità di diritti e opportunità. Cuore del programma l’incontro pubblico dal titolo: Che genere di Città? Lo sguardo delle donne sul piano regolatore a partire dalle ore 9.30 nella Sala Bobbio in Via Corte d’Appello 16. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Programma degli eventi e tutte le informazioni aggiornate sul portale del Comune di Torino per le Pari Opportunità

 

Il Consiglio regionale per l’8 marzo

La centralità del ruolo femminile nella famiglia, nucleo fondante della società di ieri come di quella odierna, è ricordata nel video che il Consiglio regionale del Piemonte ha voluto realizzare in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna.

“A tutte le donne che hanno fatto la storia contribuendo al progresso della civiltà e a tutte le donne che la storia la scrivono quotidianamente impegnandosi nei molteplici ruoli di madri, figlie, nonne, compagne di vita. A loro dedichiamo un video che vuole sottolineare l’insostituibile e molteplice contributo della donna, a partire dal suo prezioso ruolo in famiglia”, ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia. “Con la ricorrenza dell’8 marzo vogliamo così celebrare non un concetto astratto, ma ricordare doti e qualità che spesso sono connaturate al femminile: empatia, determinazione, capacità di prendersi cura, flessibilità, capacità di comporre i conflitti. Una dedizione e una sensibilità che si esprimono innanzitutto in famiglia, ma che ritroviamo anche al di fuori: in ufficio come in fabbrica, a scuola o in ospedale, nel volontariato come in politica, nell’arte così come nella scienza. La società è senz’altro migliore quando a parteciparvi attivamente sono anche le donne ed è quindi indispensabile che si creino sempre maggiori opportunità affinché le donne possano esprimere appieno se stesse in ogni ambito del vivere civile”.

Sono poi numerose le iniziative che il Consiglio regionale – attraverso la Consulta femminile – ha voluto mettere in campo per celebrare l’8 marzo.

“Il ricco carnet di incontri ed eventi promossi per la Giornata internazionale della donna rappresenta l’occasione per un bilancio dell’attività della Consulta femminile regionale che si accinge a rinnovare l’Assemblea con l’imminenza della nuova legislatura”, ha commentato la presidente della Consulta, Ornella Toselli. “È stato un quinquennio travagliato, perché segnato dalla pandemia e da tutti i disagi conseguenti anche per il nostro organismo. Ma, nonostante ciò, la Consulta ha promosso tante idee, progetti e iniziative. Proprio le difficoltà hanno dimostrato più che mai la forza delle donne, la loro passione e un impegno rinnovato nel promuovere la parità di genere all’interno della società”.

Dopo il successo, nonostante la pioggia, della manifestazione  “Just the woman I am”, la corsa-camminata per promuovere la ricerca universitaria sulla salute e sul cancro, che si è svolta il 3 marzo con il sostegno di Consulta femminile e Stati Generali della Prevenzione e del Benessere, il calendario è ancora fitto di appuntamenti.

Fino al 29 marzo all’Urp del Consiglio regionale saranno esposti i manifesti di Monumenta Italia, un progetto di arte pubblica a cura di Lisa Parola e Tea Taramino e dell’Associazione Fermata d’Autobus, che si interroga sull’esiguità dei monumenti dedicati alle donne nelle nostre città. La riflessione sul patrimonio artistico urbano prosegue con l’inaugurazione di una mostra negli spazi dell’associazione culturale Recontemporary (in via Gaudenzio Ferrari 12b fino al 28 marzo). Le videopere dell’artista Irene Pittatore saranno presentate come strumenti di riflessione sulla presenza delle donne nello spazio pubblico e come spunto per incontri e laboratori. I manifesti che contengono dati e interrogativi rispetto alla presenza delle donne nel patrimonio pubblico monumentale piemontese sono esposti anche in piazza Bottesini, nell’ambito della rassegna Opera Viva Barriera di Milano (fino all’11 marzo), e alla stazione della metropolitana di piazza Bengasi (dal 6 al 31 marzo).

Il 7 marzo alle 15.30 alla Biblioteca Umberto Eco della Regione Piemonte (in via Confienza 14) verrà conferito il premio “Marcellina Gilli” a tre giovani ricercatrici: Beatrice DemarchiValentina Fusari e Valentina Sola. Interverranno il consigliere regionale segretario Gianluca Gavazza e la presidente della Consulta femminile Ornella Toselli.

L’8 marzo alle 10 nella sala Viglione di Palazzo Lascaris si svolgerà il convegno “Fiori d’acciaio: la rinascita delle donne e le leggi a tutela”, a cura dell’associazione Genitori Autismo Quercia Rossa in collaborazione con lo Studio legale Imperiale e patrocinato dalla Consulta femminile regionale insieme con il Comitato regionale per i diritti umani e civili. Parteciperanno il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, la consigliera regionale e vicepresidente del Comitato regionale per i diritti umani e civili Sara Zambaia e la presidente della Consulta femminile regionale Ornella Toselli.

Sempre l’8 marzo alle 17 a Rivoli, presso la Casa del Conte Verde (in via fratelli Piol 8), sarà inaugurata la mostra “Donna: avanguardia del futuro”, promossa dalla Città di Rivoli e patrocinata dalla Consulta femminile regionale e dal Comitato regionale per i diritti umani e civili. L’esposizione, aperta fino al 31 marzo intende valorizzare il contributo delle donne – spesso sottovalutato-  nella società di tutti i tempi e ospita opere di Yessica Alessandro, Margherita Bobini, Sarah Bowyer, Marzia Ciliberto, Cikita Zeta (Nadia Zanellato), Virginia Di Nunzio, Hanieh Eshtehardi, Laura Fortin, Nice and The Fox (Francesca Nigra), Okno (Valeriya Shebelnichenko), Agapi Kanellopoulou, Roberta Toscano, Elena Veronica Zambon e Olga Zuno.

Nella sala Cinema del Museo del Risorgimento l’8 marzo alle 17 sarà proiettato il docufilm “La versione di Anita” dedicato alla figura di Anita Garibaldi, diretto da Luca Criscenti e scritto da Silvia Cavicchioli. A introdurre il film saranno il regista, la sceneggiatrice e la prorettrice dell’Università di Torino Giulia Carluccio. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. La prenotazione è consigliata, chiamando il n. 0115621147.

Il docufilm sarà proiettato anche sabato 9 e domenica 10 marzo alle 11, 14 e 16.  Per testimoniare la vitalità della presenza femminile nell’Italia risorgimentale il museo organizza anche una visita tematica su “Le donne del Risorgimento” nei giorni 8 marzo (alle 15.30), 9 e 10 marzo (alle 10.15,13.15 e 15.15 al costo di 4 euro + l’ingresso al museo). L’ingresso al museo l’8 marzo è gratuito per tutte le donne. Per prenotazioni tel. 0115621147.

Infine, il 28 marzo alle 15 nella sala Trasparenza del grattacielo della Regione Piemonte si terrà il convegno “La violenza non guarda in faccia a nessuno. Il passo breve dal maltrattamento animale alla violenza sulle persone”, a cura dell’associazione EWMD ASP delegazione di Torino e con il sostegno del Consiglio regionale, attraverso Consulta femminile, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e Garante regionale per i diritti degli animali. L’evento intende sensibilizzare la cittadinanza sulla stretta relazione esistente fra il maltrattamento e l’uccisione di animali e le condotte devianti e criminali. Ad analizzare questo fenomeno, ancora poco conosciuto in Italia, saranno vari esperti fra cui giuristi, medici veterinari, ricercatori e criminologi.


Sciopero generale dell’8 marzo

Il giorno 8 marzo è stato proclamo lo sciopero generale, per l’intera giornata, di tutte le lavoratrici e i lavoratori dei settori pubblici, privati e cooperativi dalle organizzazioni sindacali SLAI COBAS, USB P.I., USI, CUB SANITA’ E P.I., ADL COBAS, COBAS SANITA’ E RICERCA. Pertano, nella giornata, non si garantisce il regolare funzionamento del servizio pubblico.

Festa della Donna, Ascom dice “No” ai fiorai abusivi

La data dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, è un appuntamento di grande importanza per la categoria dei fiorai. È un giorno in cui il gesto di donare un fiore, sia esso una mimosa o una rosa, diventa simbolo di augurio e di rispetto. Proprio in questo giorno, come del resto a San Valentino e alla Festa della Mamma, si fanno più intense le presenze dei venditori abusivi di fiori nelle strade della città, una piaga ancora irrisolta che pesa negativamente sul comparto dei fiorai.

«L’abusivismo – sottolinea Cecilia Serafino, presidente dell’Associazione Fiorai di Ascom Confcommercio Torino e provincia – è un fenomeno che mina l’equità e la legalità del nostro lavoro, creando una concorrenza sleale e mettendo in difficoltà i negozi che sostengono costi per l’attività, pagano onestamente le tasse e rispettano le normative.

Come Associazione ci impegniamo a difendere i valori di professionalità e qualità che ci contraddistinguono e nel giorno della Festa della Donna facciamo appello alla coscienza dei cittadini, affinché scelgano la grande competenza e il gusto dei nostri professionisti, sempre pronti a dare il consiglio giusto per un dono floreale.

Grazie alla scelta di prodotti della filiera italiana i fiorai possono consigliare l’omaggio più adatto alla ricorrenza a prezzi competitivi».

L’Associazione Fiorai di Ascom con Federfiori-Confcommercio ha provveduto a scrivere al Prefetto e alle autorità competenti affinché dispongano misure efficaci contro ogni vendita abusiva.