ilTorinese

Le vetrine spaccate a Torino, migliaia di euro di danni per i commercianti

Decine di vetrine spaccate per pochi spiccioli e danni per migliaia di euro per i negozianti. Il refrain è ormai noto. La triste raccolta delle notizie di assalti alle attività commerciali a Torino non accenna a diminuire. Dopo l’ultimo furto, in ordine di tempo, alla libreria ‘Il Ponte sulla Dora’, i commercianti torinesi chiedono di essere protetti da quella che ormai è una vera e propria ondata di nuova criminalità.

«I negozianti sono esausti – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa -. Nessun quartiere è al sicuro. La scorsa estate i furti nei negozi erano aumentati del 15% e ora abbiamo l’impressione che siano ulteriormente incrementati. A San Salvario, negozianti e residenti hanno già fatto una raccolta firme, poiché quasi tutti i negozi tra via Belfiore, corso Raffaello, piazza Nizza e via Madama Cristina sono stati vittime delle spaccate con il tombino. In Crocetta ci sono stati furti anche alle 8 del mattino. Le baby gang impazzano in San Donato; ad Aurora i negozianti hanno previsto grate e palizzate per impedire l’accesso notturno ai porticati; in Centro, ci sono vie, come Via Mazzini, in cui quasi tutte le attività sono state attaccate. Questi atti non solo causano significativi danni materiali, spaccando vetrine che costano diverse migliaia di euro e devastando spesso gli interni, ma provocano anche uno stress emotivo agli imprenditori che si vedono impotenti contro atti vandalici indegni di una città come Torino».

«Torniamo, dunque, ad appellarci alle Istituzioni e alle Forze dell’Ordine – prosegue la presidente Coppa – affinché si lavori ad un piano di sicurezza che metta i negozi e i locali in cima alla lista. Comprendiamo e apprezziamo gli sforzi già compiuti dalle istituzioni locali nei mercati e nei quartieri più difficili della città. Tuttavia, alla luce dell’escalation dei recenti eventi, riteniamo sia essenziale adottare misure di sicurezza più intense per proteggere le attività commerciali in tutta la città e per garantire la sicurezza dei nostri imprenditori e dei loro clienti».

Ascom Confcommercio Torino e provincia ha costituito un Comitato Antidegrado e Sicurezza, che si è messo a disposizione delle Istituzioni per contribuire al miglioramento del livello di tutela dei negozi. «Siamo a disposizione – ricorda la presidente Coppa – per collaborare con tutte le forze in campo nel contrastare le attività criminali a danno dei nostri imprenditori. Ogni singolo negozio è un punto pubblico di legalità e insieme rappresentano una rete di protezione importante dei quartieri e della città. Chiediamo alle istituzioni di coinvolgerci nelle loro iniziative per ribaltare il paradigma di violenza a cui da mesi assistiamo, purtroppo, impotenti».

Italia Lib Pop: “Torino-Caselle fatiscente dopo l’inaugurazione”

“È notizia di ieri, ad un solo un mese e mezzo dalla trionfale inaugurazione della riattivazione della Ferrovia Torino Caselle, dell’ennesimo guasto sulla linea che ha causato pesanti disservizi per l’utenza: un convoglio che viaggiava in direzione Aeroporto, dopo numerose soste fuori stazione, ha concluso il suo viaggio anzitempo a Venaria, a causa dell’ennesimo guasto ad una motrice. I viaggiatori, che in’assenza di sistemi di comunicazione sono stati avvertiti personalmente dalla macchinista, costretta a passare in ogni singola carrozza, hanno così dovuto attendere l’arrivo del convoglio successivo per raggiungere le proprie destinazioni”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta l’ultimo episodio, registrato ieri, Lunedì 11 Marzo, e che si aggiunge alla sequela di disservizi che si registrano quotidianamente sulla tratta ferroviaria riattivata a Gennaio scorso.

“Alla soppressione delle corse, spesso nemmeno segnalate all’utenza, ai continui ritardi, anch’essi non segnalati, alla sporcizia di carrozze e stazioni, si aggiungono ripetuti guasti alle vetture e le estreme difficoltà di utilizzo da parte dell’utenza diversamente abile, dovute ad un parco carrozze ormai estremamente datato”, aggiunge Desirò.

“Una situazione che si trascina fin dai primi giorni dalla riattivazione quando, finite le celebrazioni, sono emersi tutti i gravi problemi a cui nessuno sembra voler mettere mano, nonostante le ripetute segnalazioni, ormai quotidiane“, continua Desirò.

“Sono passate alcune settimane dalle passerelle politiche e mediatiche e da allora il bacino servito dalla Torino Caselle, così come l’utenza che ne vorrebbe usufruire per poter raggiungere l’Aeroporto della Città, ha a disposizione un servizio pessimo ed al contempo costoso, che si prefigura sempre più come l’ennesima infrastruttura inaugurata in tutta fretta a favore di telecamere ed a discapito del suo reale stato dell’arte. Un pessimo biglietto da visita per la Città di Torino e per la Regione Piemonte che ancora oggi, nel 2024, non riesce a dotarsi di un servizio di trasporto adeguato per servire, non solo il bacino di Comuni che si affacciano sulla tratta, ma tutti i viaggiatori che partono o arrivano all’Aeroporto di Caselle”, conclude Desirò

OSCAR: Nolan e Glazer, non poteva che essere così

Il rito è finito e lo spettacolo più o meno sfavillante – le contestazioni fuori del Dolby Theater disturbano e insegnano in un mondo che sarà pur sempre dorato ma che a poco a poco, sempre più, prende atto di quanto gli sta attorno e lo coinvolge – pure, Emma Stone ha ricacciato le lacrime e ricucito il suo abito, John Cena dopo una botta di notorietà – con la busta a ricoprire le proprie pudenda, un ingenuo teatrino inventato dal presentatore della serata degli Oscar Jimmy Kimmel se si è scoperto che sotto a protezione già ci stava un tranquillizzante cache-sex – è corso a rivestirsi, i vincitori hanno ripiegato i foglietti preparati per i ringraziamenti d’occasione, le mamme e i papà e le famiglie al completo hanno riabbracciato quegli idoli che a loro hanno indirizzato tutti quei grazie e hanno guardato con occhi ammirati le ben lustrate statuette dello zio Oscar. Fine della storia, ci rivediamo al prossimo anno.

Certe pagine erano già scritte, quando ancora i primi arrivati non avevano ancora messo piede sul red carpet. Era impossibile che Emma Stone non salisse su quel palcoscenico a stringere la sua seconda statuetta (dopo quella per “La La Land”) perché la migliore attrice protagonista non poteva essere che lei: ma noi abbiamo imparato due cose. Abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare in modo incondizionato la grandezza di un’attrice come Sandra Hüller, moglie con l’accusa d’aver fatto fuori il consorte tra le immacolate quanto solitarie nevi francesi e (ancora) moglie, nella “Zona di interesse” di Jonathan Glazer, un miglior film straniero d’obbligo, del comandante del campo di Auschwitz tutta presa dalla normale spensieratezza della sua vita quotidiana – chissà se e quanto i giurati avranno pensato ad attribuirle il premio per il primo ruolo? E abbiamo imparato che, quegli stessi giurati – che già se la sono immeritatamente ritrovata nella cinquina -, hanno oscurato con acume la nativa Lily Gladstone, messa chissà perché al centro dell’attenzione del pubblico e di un film tutt’altro che perfetto come è “Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese, uscito dalla serata a bocca asciutta. Forse tra tutte le colleghe, svetta Da’Vine Joy Randolph, biondissima e spumosa, debordante e stracolma di piume azzurre, un premio come migliore attrice non protagonista a omaggiare – meritatamente, questa volta sì – la sua Mary, chiusa negli abiti dimessi di cuoca nelle sale della scuola chiusa del New England, nei giorni del Natale quando tutti se ne sono andati, la ferita da rimarginare della recente morte del figlio in Vietnam, poche scene e poche frasi ma una presenza costante e indimenticabile attorno alla figura problematica del professor Paul Giamatti.

Pagine già scritte, perché sopra tutti si stagliava l’”Oppenheimer” di quel mago del cinema che è Christopher Nolan, tredici nomination tanto per cominciare. S’è portato via sette statuette, tra cui (e tralascio montaggio, fotografia, colonna sonora) le due maggiori di miglior film e miglior regista, senza tralasciare il riconoscimento a Cillian Murphy (ha ringraziato affermando che “viviamo tutti nel mondo di Oppenheimer”, siamo sul continuo orlo di un precipizio e chi ha dato una faccia allo scienziato dell’atomica lo può ben dire forte), magnifico protagonista che, con buona pace di Bradley Cooper alias Leonard Bernstein, non aveva rivali e a Robert Downey jr., pronto a ringraziare la moglie che lo ha raccolto un giorno come un cucciolo abbandonato e lo ha riportato sulla retta via dalle dipendenze che aveva anni fa attraversato. Forse un possibile ex aequo avrebbe potuto addolcire l’esistenza di Ryan Gosling, come autoironicissimo Ken forse tra le pochissime note positive di un “Barbie” tutto rosa confetto che non ha mai convinto fin dal suo apparire chi scrive queste note. Il per noi sconosciuto “American Fiction” si guadagna la statuetta per la miglior sceneggiatura non originale mentre quella originale va a Justin Triet e Arthur Harari per il successo dell’anno “Anatomia di una caduta”, già Palma d’oro a Cannes, capolavoro di lettura intimistica, di rari disegni psicologici, di nebbiose tracce di thriller che soddisfano appieno l’intelligenza e la fame di autentico cinema da parte dello spettatore. Una pagina annunciata anche questa.

E poi c’è il capitolo “Io capitano”. Che stava nella cinquina dei film stranieri. Con i colori verde bianco rosso. Ho sempre pensato che ci stesse un po’ stretto, che le ragioni prime di una simile scelta non fossero quelle sinceramente cinematografiche ma altre, affidate alla nostra quotidianità, che Garrone deponendo a terra la malvagità e la durezza di “Dogman” si fosse – con un bel carico di banalità e di aspetti già conosciuti – spinto nel campo dei buoni sentimenti, del buonismo a tutti i costi, non riuscendo a reggere la fuga dei due ragazzi sino in fondo, con convinzione, con robustezza, con un disegno più documentaristico. È chiaro che davanti alla freddezza, alla rappresentazione del Male – quella sì intesa come un “documentario” dentro il racconto – fatta di gesti che rabbrividiscono mentre al di là dello sguardo degli abitanti della casa e del giardino incombono quelle ciminiere che eruttano fumo e ceneri, ai sorrisi e alla banalità delle chiacchiere che riempiono le giornate degli aguzzini nel film di Glazer, “Io capitano” non poteva avere in sé i mezzi autentici per vincere. Quasi per pretenderla, quella vittoria: con buona pace di una certa stampa che sino all’ultimo giorno ha tentato con tutte le forze di esprimere quelle convinzioni.

Elio Rabbione

Nelle immagini, scene di “Povere creature!”, di “Oppenheimer” e di “La zona di interesse”.

Nel giorno in cui nacque la creatrice Germana Erba il Liceo si fa ancora più bello

Con la realizzazione dell’insegna dipinta nei caratteri ‘G.E.T.’ sulla facciata

Nella data di nascita di Germana Erba, il 12 marzo, il Liceo Germana Erba, che porta il suo nome per volontà (e autonoma raccolta firme!) degli studenti si fa ancora più bello nella nuova sede in corso Moncalieri 203 a Torino dove occupa un edificio anni ’50 di architettura razionale con grandi e luminose finestrature affacciate da un lato sul corso e dall’altro sul verde della collina.

Infatti, onorati tutti i passaggi e i tempi burocratici che caratterizzano il mondo delle insegne (soprattutto in contesto contiguo alla collina!), È IL MOMENTO DELLA REALIZZAZIONE della scritta-logo dipinta sulla facciata.

Il compito è affidato alla Gerograf I.R.A, storicissima ditta specializzata in insegne addirittura dal 1919 e, in particolare a Enrico Guidetti e Leonardo Maiorano.

La data non è casuale e ha contribuito a determinarla anche il meteo degli scorsi dieci giorni…

E‘ il secondo anno scolastico di vita della nuova sede per questa Scuola di eccellenza, il primo Liceo italiano per danzatori, attori, cantanti e performer di musical, una realtà formativa stimata a livello nazionale, vitalissima „Saranno famosi“ con 30 anni di attività.
Già dal settembre del 2022 residenti, negozianti e passanti restavano colpiti dai giovani studenti-artisti che popolano il corso rendendolo speciale con chignon da danzatrice, note di musica classica o emozioni da musical, così come una scena shakespeariana o goldoniana accennata uscendo da scuola … adesso il sogno si realizza e il nome del LICEO GERMANA ERBA campeggerà in facciata con i caratteri del fortunato brand „Germana Erba’s Talents“ a indicare dove si trova la fucina di talenti delle arti performative, quel progetto in cui l’architetto-docente-ricercatrice Germana Erba seppe credere e per cui si batté sempre fino a dare pari dignità alle materie dello spettacolo, sempre saldamente unite a una solida formazione culturale.

Il Liceo Paritario Germana Erba per attori-danzatori-cantanti, gestito dall’ETS Fondazione Germana Erba, si caratterizza infatti per la formazione culturale e professionale di giovani con attitudini per la danza, il teatro, il musical, l’arte, la scenografia e lo spettacolo in tutte le sue forme. Insieme a una regolare istruzione di II grado, il corso di studi fornisce una specifica preparazione nelle discipline artistiche prescelte, creando figure professionali dotate di buone basi per un inserimento diretto nel mondo del lavoro in qualità di danzatori, attori, cantanti, conduttori, registi, coreografi e addetti alla comunicazione e per l’accesso a qualsiasi Facoltà Universitaria, agli Istituti AFAM (Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica) e alle Accademie di Belle Arti. Il Liceo Germana Erba, che nel 1995 ha ottenuto dal MIUR il riconoscimento della prima sperimentazione coreutica e nel 1998 di quella teatrale, e dal 2000 è Scuola Paritaria, offre l’Indirizzo Coreutico, primo e “pioniere” in Italia, che si avvale della metodologia della Scuola Nazionale di Cuba, ed è convenzionato con l’Accademia Nazionale di Danza e l’Indirizzo Teatrale, unico in Italia, che collabora con il Teatro Stabile Privato “Torino Spettacoli”. I diplomati sono 800 e lavorano in tutto il mondo.

Per incontrare i G.E.T. in teatro: Galà di arti performative al Teatro Colosseo (Torino, via Madama Cristina 71) sabato 25 maggio ore 21. Informazioni e prevendite:  Teatro Colosseo Torino

Contributi per gli enti socio assistenziali, verso una riforma

“Il sistema dei contributi agli enti socioassistenziali è superato a causa della disomogeneità delle prestazioni”: lo ha affermato l’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone all’interrogazione presentata da Monica Canalis (Pd) in merito, appunto, ai contributi regionali ai 47 enti gestori piemontesi delle funzioni socio assistenziali. In particolare la consigliera ha interrogato “su quali azioni la Giunta regionale intenda mettere in campo per ridurre la disparità del contributo regionale agli enti gestori, senza ridurre il finanziamento alle realtà oggi più sostenute dalla Regione”.

L’assessore ha spiegato che l’assessorato “consapevole dell’esigenza di attualizzare la normativa, ha intrapreso un lavoro di interlocuzione con gli attori principali che operano nel contesto del welfare piemontese, al fine di giungere all’istituzione di un tavolo di lavoro”.

Secondo Marrone per la riforma però “ci vuole un orizzonte di legislatura. Il sistema è superato a causa dei livelli troppo disomogenei delle prestazioni derivanti dall’eccessivo frazionamento amministrativo delle autonomie locali piemontesi, cui sono delegate tali funzioni. Si dovrebbero incentivare gli accorpamenti tra le autonomie locali come accaduto con la raccolta rifiuti e il trasporto pubblico locale”.

Nella replica Canalis ha parlato di un utile chiarimento anche tecnico per una materia complessa dove “l’eterogeneità delle prestazioni deriva da una storica organizzazione dei nostri 47 enti gestori che hanno dimensioni molto diverse, che portano di conseguenza a una disomogeneità di erogazione. Accogliamo con favore la volontà di riforma anche perché i consorzi che sono l’ossatura delle politiche sociali hanno dovuto far fronte a mansioni aggiuntive dovute alla pandemia, all’aumento delle fragilità familiari, dei problemi della salute mentale e alla non coincidenza dei distretti sociali e sanitari. Questa riforma deve andare di pari passo con quella in generale dell’organizzazione delle Unioni di comuni. La legge Maccanti del 2012, di indirizzo sulle Unioni di comuni, necessita di un tagliando. In attesa di riforma già in sede di bilancio si può provare ad appianare le differenze”.

A Baldissero “Sotto le stelle di Fred”

Un evento a cura di Albacherium Associazione Culturale, in collaborazione con Borello Supermercati

Una storia tra intuito giornalistico e puro amore per la narrazione, il ritratto inedito e appassionante del mitico cantante-musicista, ma anche di una Torino lontana e di una sua indimenticabile stagione…

Appuntamento il 15marzo alle ore 21 a Baldissero Torinese con Marina Rota e la presentazione del libro “Sotto le stelle di Fred”!

Un evento a cura di Albacherium Associazione Culturale, in collaborazione con Borello Supermercati

👉 I dettagli: https://www.facebook.com/events/411299464753446

A Torino in un anno quasi tremila multe a bici e monopattini

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Nel 2023 nel corso dei controlli della polizia municipale sulla mobilità sostenibile sono state accertate 2.847 sanzioni al codice della strada. Di queste 1.267 per soste irregolari, la quasi totalità reltiva ai mezzi in sharing. I dati sono stati illustrati dall’assessora alla Mobilità, Chiara Foglietta, in risposta a un’interpellanza del consigliere di Torino Bellissima Pietro Abbruzzese. Ecco le cifre: 1.153 sanzioni hanno riguardato mezzi in sharing, bici, monopattini e scooter elettrici, e quasi tutte, 1.140, per la sosta irregolare. Invece delle 1.649 sanzioni a mezzi privati, 127 erano per la sosta. Attualmente a Torino il servizio in sharing dei monopattini è prorogato fino al 15 aprile ed è in corso di definizione la graduatoria relativa al nuovo avviso promosso dalla Città. L’assessora ha spiegato che il Comune sta studiando la progettazione di nuovi stalli per bici e monopattini in concomitanza con gli interventi di realizzazione di piste ciclabili e di riqualificazione dello spazio pubblico. Oggi i posti bici mappati sono all’incirca 12mila, pari all’1,4% della popolazione, e dei servizi in sharing sono in media circolanti 4.500 monopattini, 1.200 biciclette e 250 scooter elettrici.

Incidente mortale, pedone investito da un’auto

Nella serata di ieri tra Buriasco e Macello, sulla strada provinciale 129 per Vigone un pedone è morto investito da un’auto. Si tratta di una donna. Sono intervenuti i carabinieri della stazione di Villafranca Piemonte e i soccorritori del  118 ma non è stato possibile salvare la persona investita.

Immagini in viaggio – artisti cinesi e internazionali a confronto

in mostra insieme a “La Via Crucis dei bambini” al Museo MIIT

 

Si è inaugurata giovedì 7 marzo, dalle ore 18:00, e sarà aperta fino al 21 marzo prossimo, la mostra “Immagini in viaggio – artisti cinesi e internazionali a confronto”, e parallelamente la mostra di Christel Sobke: “La Via Crucis dei bambini”.

“Immagini in viaggio”, il viaggio come scoperta di sé e dell’altro, quale viaggio interiore della propria anima e inteso come esplorazione dell’ignoto e dell’uomo. Questo tópos letterario ha origini lontane nella storia, gli artisti, ma non solo, moderni Ulisse inquieti e in cerca della loro essenza, esplorano mondi e universi dell’anima nella speranza di trovare risposte. Questo è il tema della mostra, dedicata ai 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo, viaggiatore instancabile e ponte disteso nella storia tra Oriente e Occidente. Il Museo MIIT di Torino, facendo seguito a una stagione che negli anni passati ha visto esporre nelle sue sale talentuosi artisti cinesi, ha creato una solida collaborazione tra il suo direttore Guido Folco e la curatrice internazionale e di origini cinesi Fei Xinyao, che nel prossimo triennio proporrà una selezione dei migliori talenti emergenti dell’arte cinese. Un viaggio che inizia con questa esposizione per svilupparsi nel tempo, creando un dialogo e un confronto tra maestri internazionali e italiani e giovani affermati maestri cinesi. La mostra presenta, affiancata alle opere selezionate da Xinyao, quelle scelta dal Museo MIIT, creando una profonda sinergia tra stili, culture e linguaggi differenti. In questo periodo prepasquale di quaresima, anche l’arte serve a far riflettere, e il Museo MIIT presenta una splendida e intensa personale dedicata all’artista tedesca Christel Sobke. Sono 15 immagini per 15 stazioni, compresa l’ultima che rappresenta l’unica strada possibile per un futuro di pace e condivisione. Un “viaggio”, anche questo, sicuramente diverso dalla concezione prevalente, ma salvifica il Cristo che sale al Calvario. L’artista, ripercorrendo la sofferenza di Cristo che sale al Calvario, quasi per transustanziazione unisce e immedesima carne e spirito e i bambini sofferenti del mondo alla passione del Salvatore. Lo fa utilizzando un linguaggio scabro, diretto, per immagini. Una sorta di Vangelo illustrato contemporaneo che aiuta a meditare e a cogliere il significato di questo periodo sacro e ad attualizzarlo alla luce degli avvenimenti e della storia di oggi. Christel Sobke prende spunto dalle tante tragedie che purtroppo insanguinano il nostro pianeta e le pone sotto il riflettore della contemporaneità. Sofferenza e speranza vengono declinate dall’artista con potenza narrativa, fortemente cromatica e gestuale. Le immagini di bambini di tante nazionalità diverse, tra cui quelle argentina, americana, messicana, peruviana e giamaicana, incontrate sul suo percorso umano e artistico, danno vita a scene e stazioni di una Via Crucis sorprendentemente colorata, nonostante la drammaticità dei contenuti. Questo aspetto contrastante e stridente tra immagine e contenuto, tenebre e colore, concetto razionale e fede, trasmette una forza espressiva vibrante interiore, con un moto dell’anima che si ribella alle troppe ingiustizie del mondo. La mostra si compone di 30 opere , stampe laser su tela con interventi in acrilico. La prima serie del 1982 è intitolata “Cristo vero Dio” e presenta il fiore come simbolo biblico, mentre la se onda serie del 1985 è intitolata “Cristo vero Uomo”, realizzata con stile realistico e dedicata alla cultura latino americana. Questa serie è stata donata alla Scuola Madre “SOS “ di Cochabamba. Christel Sobke utilizza un grafismo immediato, pungente, stilizzando personaggi e momenti che rappresentano altrettante stazioni di una Via Crucis universale, che ci vede tutti fratelli, seppur vittime e carnefici, ma uniti da un unico e ineluttabile destino. Dalle prime espressioni del IV secolo ritrovate a Gerusalemme fino alle rappresentazioni medievali come le intendiamo noi, la Via Crucis creata da San Bernardo di Chiaravalle, San Francesco e Bonaventura da Bagnoregio, a cavallo del 1100 e 1200, diventa simbolo di un viaggio doloroso e salvifico, quello di Cristo sul Monte Golgota e, per similitudine, quello dell’uomo nel corso della sua storia. L’arte di Christel Sobke è un’arte di ricerca e di sperimentazione sui materiali, sui media e sulle tecniche. Al centro della sua visione c’è sempre l’uomo con la sua anima e il suo spirito inquieto, perennemente alla scoperta di sé e dell’altro. Per questo il progetto artistico dedicato alla Via Crucis dei bambini ci aiuta a scandagliare in profondità il senso autentico del nostro tempo, con l’eterna lotta tra carnefici e innocenti.

 

Museo MIIT, corso Cairoli 4, Torino

Telefono: 011 8129776

www.italiaarte.it

 

Mara Martellotta

Il Consiglio comunale chiede rinforzi per la Guardia di Finanza a Torino

Il Consiglio comunale chiede rinforzi per la Guardia di Finanza a Torino. Un ordine del giorno (prima firmataria, Anna Borasi) richiama l’attenzione del Ministro dell’Economia e delle Finanze sulla carenza di organici, sotto la Mole, del personale della Guardia di Finanza destinato, oltre che ai compiti di repressione dei reati finanziari, al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica in collaborazione con Polizia e Carabinieri.

Il documento approvato oggi sottolinea come la motivazione specifica della costante riduzione numerica dei “Baschi Verdi”, con competenza sul territorio comunale di Torino, risieda anche, come segnalato nel corso di un incontro con i sindacati di categoria, nel loro costante impiego in servizi svolti in altre Regioni o comunque fuori città, come nel caso della sorveglianza del cantiere per la linea ad alta velocità Torino-Lione.

La richiesta è quindi quella di utilizzare, per i suddetti servizi, personale proveniente da altri territori.