ilTorinese

Tempesta di colori. Mary Heilmann e Maria Morganti

Con la doppia personale dedicata alle due artiste, la “GAM” di Torino ribadisce il nuovo progetto per l’allestimento delle “Collezioni” dell’era Bertola

Fino al 16 marzo 2025

Luce, colore, tempo. Sono questi i tre elementi essenziali su cui prende il via il progetto della “nuova GAM” di Torino; i tre temi cui s’ha da ispirare il nuovo allestimento delle “Collezioni permanenti”, così com’è inteso dalla direttrice (nominata il febbraio scorso) Chiara Bertola. Un percorso che con le due nuove mostre dedicate a Mary Heilmann e a Maria Morganti – la cui inaugurazione segue di pochi giorni quella dedicata a “Berthe Morisot. Pittrice impressionista” (unica donna fra i fondatori del movimento della “Nouvelle Peinture”) – aggiunge un nuovo importante tassello a un progetto che nelle cifre astratte (mondi di colore che si fanno luce corpo tempo totalità di vita di esistere e di mestiere) della Heilmann e della Morganti trova nuova e fertile linfa per aprirsi al “nuovo” futuro. Inaugurate entrambe martedì 29 ottobre, entrambe proseguiranno fino a domenica 16 marzo del prossimo anno.

Per Mary Heilmann, nata a San Francisco nel 1940 e sicuramente fra le più importanti pittrici astratte contemporanee, quella negli spazi della “GAM”, curata dalla stessa Bertola e realizzata con la collaborazione dello “Studio Heilmann”di New York, è la prima personale italiana e ripercorre praticamente, attraverso una sessantina di opere, l’intera sua carriera, dai primi dipinti geometrici anni ’70 fino alle recenti “tele sagomate” in colori fluorescenti. In quei rossi accesi, nei gialli e nei verdi e nei blu intensi – miscelati a larghe campiture spesso in contrasti esplosivi ed eterodossi, dove il magma cromatico è forza intensa di pennellata o di ben percettibile gesto manuale, non di rado debordante oltre la cornice dell’opera per prendere forma di  girovaghi satelliti di colore o di stralci di ceramiche smaltate – c’è tutta la sua vita, il suo essere donna e artista in tempi di intollerante “controcultura”, di “movimento per la libertà di parola – annota Bertola – di quello spirito ‘surfistico’ della sua nativa California, che seppe anticipare persino la cultura ‘beat’ e i successivi movimenti di contestazione del sistema”.

Il dipinto più datato presente in rassegna, “Chinatown” del 1976, prende il titolo dal non facile quartiere dove Heilmann vive i suoi primi anni a New York; a seguire “French Screen” e “The Rosetta Stone I” (entrambi del ’78) con “Robert’s Garden” (1983). Opere dov’è lampante l’influenza dei grandi maestri dell’“astratto”, primo su tutti l’olandese Piet Mondrian, fondatore di “De Stijl” e autore di opere spesso banalizzate per la loro “apparente” geometrica “semplicità”. Schermo di una “complessità” frutto, invece, di una continua ricerca di equilibrio e perfezione formale, portata avanti ed evolutasi nel corso di tutta una vita. Destino che Chiara Bertola si sente di accomunare, in parte alle opere di Mary Heilmann, mai arrivate in Italia, “opere sfuggite alla comprensione e la cui piena intelligenza non è stata colta, rimanendo così ‘senza tempo’ e ‘fuori dal tempo’ … la cui forza e gioiosità non sono state sufficientemente vissute dal vivo”.

Come quelle presenti in mostra e realizzate dagli anni ’80 ad oggi, partecipi della cultura del tempo, dell’amore per la musica e il cinema, per road movie, videogiochi e paesaggi oceanici dai verdi vivaci e dai grigi arruffati (“Tube at Dusk”, 2022) in cui la materia si fa grumo di memoria e di ripetute, graffianti esperienze di vita.

Nell’“essenzialità del gesto pittorico” e “nella sua ripetizione ed espansione nel tempo” ruotano invece le opere portate in mostra, e realizzate fra il 1988 ed il 2024, dalla milanese (veneziana d’adozione) Maria Morganti. Curata e fortemente desiderata da Elena Volpato, la rassegna porta letteralmente e concretamente al centro dello spazio espositivo il cuore dello studio dell’artista (“Luogogesto”, opera esso stesso), “luogo fisico e mentale, dove dare forma al tempo attraverso la semplicità di atti quotidiani che compongono, per lento accumulo, il complesso diario cromatico di un’esistenza”.

Luogo dove ogni mattina, la pittrice crea un nuovo colore dal fondo della sua mitica “ciotola”, scrigno prezioso di quella “melma cromatica” ferma lì, mescolata e rimescolata da anni, erede gestualità della veneziana scuola  del colore e lievito naturale alle sue creazioni. Dai “Confronti” con i maestri del passato, ai suoi “Diari” (da “artista-archivista”, com’è stata definita) e alle sue “Sedimentazioni” di tempo quotidiano e tempo storico. Fino al suo “Quadro infinito”, realizzato ogni giorno, strato dopo strato, dal 2006. All’“infinito”, appunto.

Gianni Milani

“Mary Heilmann – Maria Morganti”

GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it

Fino al 16 marzo 2025

Orari: mart. – dom. 10/18. Chiuso il lunedì

Nelle foto: Mary Heilmann: “InstallationView”, Ph. Nicola Morittu; Maria Morganti: “InstallatioView”, Ph. Luca Vianello e Silvia

Giovanni Soldini e Simone Moro: “Eroi di mare e montagna”

Ospiti del “Laboratorio di Resistenza Permanente” alla “Fondazione E. di Mirafiore”

Venerdì 15 novembre, ore 19

Serralunga d’Alba (Cuneo)

Esagerato chiamarli eroi? Certo un bel po’ oltre il “comune”, spesso, ci vanno. Non stiamo dunque a sottilizzare. E che siano due ospiti davvero d’eccezione è assolutamente vero. Bastano i nomi! Giovanni Soldini e Simone Moro: due delle figure più celebri nel mondo della vela e dell’alpinismo. Saranno loro i protagonisti del terzo incontro della XIV edizione del “Laboratorio di Resistenza Permanente” in programma venerdì prossimo 15 novembrealle 19, all’interno del “Villaggio Narrante” in Fontanafredda, della “Fondazione E. di Mirafiore”, a Serralunga d’Alba (Cuneo).

Durante l’incontro con il pubblico, Soldini e Moro dialogheranno su ciò che il mare e la montagna rappresentano per loro: due mondi estremi e potenti che richiedono rispetto, preparazione e umiltà. Entrambi, infatti, sostengono che mare e montagna siano “ambienti dove l’arroganza non ha spazio e dove l’essere umano può sviluppare una profonda connessione, in grado di trasformarsi in un’amicizia rispettosa e autentica con la natura”. La loro “ospitata” è, inoltre, pienamente in linea con il fil rouge “#tempo” su cui si muove  l’attuale stagione della “Fondazione”, voluta nel 2010 da Oscar Farinetti.

Quel “tempo”, per l’appunto, che è anche “elemento imprescindibile” delle discipline praticate, spesso a livelli “estremi”, da Soldini e Moro. Quel “tempo” che in mare, come in montagna, si rivela spesso come un imprevedibile amico/nemico, “come una forza silenziosa e inarrestabile, capace di determinare il successo o l’insuccesso, la sicurezza o il pericolo”. Ogni minuto in mare richiede presenza e consapevolezza, e “il passaggio del tempo diventa metafora della necessità di adattamento continuo all’ambiente e alla sua imprevedibilità”. Allo stesso modo, per Moro, il tempo in montagna è una dimensione sospesa tra vita e morte, dove ogni secondo può segnare la linea sottile tra sopravvivenza e pericolo.

Giovanni Soldini, nato a Milano nel 1966, è tra i più noti velisti italiani. Con una carriera ricca di avventure, tra cui la “Baule-Dakar” del 1991 e numerose regate oceaniche in solitaria, Soldini ha recentemente compiuto un viaggio intorno al mondo, collaborando con scienziati e attivisti impegnati nella conservazione degli oceani. Il suo percorso lo ha portato a esplorare rotte inesplorate e a raccogliere dati sul riscaldamento degli oceani e sull’assorbimento di CO₂. Le sue esperienze non solo testimoniano la bellezza e il fascino del mare, ma evidenziano anche l’urgenza di preservare questo fragile ecosistema.

 

Simone Moro, nato a Bergamo nel 1967, è uno dei più acclamati alpinisti a livello internazionale. Con oltre 36 spedizioni al suo attivo, tra cui quattro ascese all’Everest, Moro si è specializzato nelle scalate invernali sugli ottomila. Ha inoltre intrapreso una seconda carriera come pilota di elicottero, dedicandosi a operazioni di salvataggio in aree remote dell’Himalaya. La sua scelta nasce dall’osservazione delle difficoltà che i soccorsi tradizionali incontrano nelle condizioni estreme d’alta montagna, spingendolo a unire passione e impegno umanitario per salvare vite in uno dei territori meno a misura d’uomo del pianeta.

Per info e programma dettagliato del “Laboratorio di Resistenza Permanente”: Fondazione E. di Mirafiore, Villaggio Narrante in Fontanafredda, Fondazione E. di Mirafiore”, via Alba 15, Serralunga d’Alba (Cuneo); Tel. 377/0969923 o www.fondazionemirafiore.it

g.m.

Nelle foto:

–       Giovanni Soldini

–       Simone Moro

“Puppets Night-la notte dei pupazzi” al Museo di Rivoli

Venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 novembre 2024 si terrà al castello di Rivoli, Museo di Arte Contemporanea, in piazza Mafalda di Savoia, la notte dei pupazzi, Puppets Night. Si tratta di un lungo e tenero weekend dedicato ai più piccini e ai loro pupazzi preferiti. L’iniziativa nasce grazie alla collaborazione tra il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli e SBAM – Sistema Bibliotecario Metropolitano di Torino Area Nord Ovest, nell’ambito del progetto “Nati per leggere-Piemonte”. Tutti i bambini e bambine sono invitati a portare il loro pupazzo del cuore nel pomeriggio di venerdì 15 novembre, per affidarli alle artenaute del Dipartimento di Educazione, e lasciarmi trascorrere una notte al museo, in compagnia di altri pupazzi. Naturalmente non sono benvenuti soltanto i peluche, ma anche bambole e pupazzetti di ogni tipo. Per l’occasione il Dipartimento organizzerà dei set fotografici a porte chiuse per testimoniare ciò che i pupazzi faranno di notte negli immensi ambienti del castello, tra le sale in cui sono esposti i quadri, ma anche in biblioteca, in biglietteria, bookshop, uffici e laboratori. Sabato 16 e domenica 17 novembre, quando i bambini e le bambine torneranno a riprendere i loro pupazzi potranno partecipare al “Puppets Party”, edizione speciale del “Weekend’arte” per le famiglie, con visita al museo, workshop da vivere insieme ai genitori e ai loro piccoli compagni di gioco. Infine, dal racconto fotografico, potranno scoprire le tante attività notturne dei pupazzi, un modo divertente e originale per conoscere il Museo di Arte Contemporanea nelle sue molte sfaccettature. La notte dei pupazzi si ispira alla Stuffed Animals Sleepover, una pratica diffusa negli USA e in Giappone con il nome di Nuigurumi Otomarikai, che si ritiene possa aver una valenza positiva per incentivare la lettura in famiglia. Dopo gli eventi realizzati nelle biblioteche del sistema SBAM, arriva al Castello di Rivoli in questa edizione inedita, a cura del Dipartimento Educazione, un’altra occasione per promuovere l’incontro con l’arte, la lettura e, più in generale, con la cultura, fino alla più tenera età, dai tre anni in su.

La prenotazione è obbligatoria.

Info e prenotazioni: Dipartimento Educazione Castello di Rivoli – tel: 0119565213

educa@castellodirivoli.org

 

Mara Martellotta

Pippo Leocata, “Un mondo da recuperare”

Dal “MUSarMO” di Mombercelli, attraverso le dolci colline della Valtiglione, sostano per Chiese, Cantine e Torri le multiformi opere dell’artista 

Fino al 24 novembre

Mombercelli (Asti)

E’ una lunga, suggestiva cavalcata d’arte fra i lievi dossi delle Langhe monferrine, “Patrimonio Mondiale UNESCO”, quella compiuta dalle opere di Pippo Leocata, artista torinese, ma siciliano d’origine, di quella “siceliota” Adranon – Adrano, alle falde dell’Etna, che tanto continua a ricorrere, ancor oggi, nelle remote immagini e nelle accese cromie delle sue eclettiche, fin quasi imprevedibili e inaspettate, opere artistiche. Installazioni lignee, dipinti a olio e acrilici, di nuova e vecchia data, rappresentano una sorta di articolata “antologica”, una rassegna “a capitoli” o meglio, come preferiscono dire lo stesso Leocata e il curatore dell’evento, l’architetto Pietro Efisio Bozzola, una “mostra diffusa” con le opere dislocate in più sedi, “diffuse, per l’appunto, sul territorio come sono diffusi i paesi che lo punteggiano” e ospitate allo stesso tempo in Cantine – locali santuari del buon bere – così come in edifici storici e religiosi, Corti e Torri, che resistono al tempo ed offrono suggestiva accoglienza. O Musei. Come il “MUSarMo – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea”, ex “Carcere Mandamentale” progettato ad inizi Novecento dall’architetto Angelo Santoné, a Mombercelli, cuore della Valtiglione. E da dove (su iniziativa dell’Associazione Culturale “La bricula” di Cortiglione) va ad iniziare – fino a domenica 24 novembre – il percorso espositivo, caratterizzato dal maggior numero di opere in rassegna, per poi proseguire “in modo tentacolare, verso le altre località coinvolte”: dalla “Cantina Sociale” sempre di Mombercelli a “La Corte Chiusa” di Belveglio, alla “Chiesa della Madonna di Fatima” di Cortiglione, fino alla “Chiesa di San Giovanni Battista” e al “Santuario della Madonna del Carmine” a Incisa Scapaccino, alla “Torre” di Masio e alla “Cantina Sociale” di Rocchetta Tanaro, per concludere l’“andar per colline” con la “Cantina” di Vinchio e Vaglio Serra.

Iter da favola e di bellezze, naturali e architettoniche, tutte da scoprire e, allo stesso tempo, parte di “Un mondo da recuperare”, come recita il titolo della rassegna. Che é poi il titolo  della stessa lignea installazione visionabile nella prima foto in apertura di articolo, alle spalle di Pippo Leocata (al centro), del curatore Pietro Efisio Bozzola e della Conservatrice del “MUSarMO”, l’instancabile Anna Virando: due lineari ed essenziali figure lignee (pallet) “in blu acrilico” (un padre e un figlioletto?) tentano di sorreggere un “mondo” che sta per cedere al tempo e alle brutture umane. A terra un groviglio di trucioli, scarti dispersi o materiale ancora utile all’artista (mano divina) per aggiungere – non c’é mai sottrazione nelle sue opere – e riutilizzare in un esercizio certosino e ingegnoso di ricostruzione di quell’universo perduto. Figure simboliche e di “astratta” essenzialità, su cui la mano scorre libera e precisa per formulare racconti che violano il “reale”, attratti dal mito, da remote visionarietà in cui ben chiari s’appalesano l’alto mestiere e la prolifica fantasia di Leocata. Ne é chiara prova anche l’intrigante immagine del “Narciso” di “Solitudine e vanità” (legni pallet, acrilico e specchio sintetico) in cui l’artista ripercorre e rivede in modo singolare soggetti e pagine che hanno attraversato secoli di storia dell’arte, dal “Narciso alla fonte” di Pompei al controverso “Narciso” del Caravaggio (1597- ’99) fino alla surreale “Metamorfosi di Narciso” frutto delle esoteriche bizzarrie di Salvador Dalì.

 

Anche il suo é un triste Narciso, fanciullo “solitario” condannato dagli dei per la sua “vanità” a innamorarsi perdutamente di sé, un’ossessione che lo porterà alla morte in quello “specchio” d’acqua in cui non ha mai cessato di appagarsi, solo e sempre, della sua imagine. Accanto, altre installazioni lignee e specchio sintetico: davvero bello l’omaggio alla “Parata dei Cavalieri” di Fidia, così come l’“Omaggio a Mollino” in ricordo del grande architetto, suo docente negli anni ’60, al “Politecnico di Torino”. Processi creativi in cui penso trovi largo spazio – pur senza reprimere la singolare “forza creativa” di Leocata – anche l’idea geniale dei “quadri specchianti” di Michelangelo Pistoletto. Altro capitolo prezioso della mostra al “MUSarMO”, i dipinti a olio. Due, in particolare. Omaggio al territorio ospitante, una stupenda “Vigna”, ispirata all’omonima poesia pavesiana, quella vigna che “sale sul dorso di un colle/fino a incidersi nel cielo” dove il grande cerchio solare indora senza risparmio le alte cascine. Stupendo il quadro, grande l’effetto emotivo. E poi “Il verde e l’arancio”, dedicato a papà Vincenzo. Cambiano i luoghi, ma sempre terra – terra madre è: i suoli vulcanici della sua Adrano, nella zona archeologica del “Mendolito”, gli agrumeti di famiglia custoditi e osservati dall’alto da ‘a Muntagna (il Vulcano), dalle “Mura normanne” e dalla Cupola della “Matrice” (“Chiesa Madre”). Lì il pittore ritrova il volto, le mani e gli insegnamenti di papà Vincenzo. E il gioco della memoria si fa emotivamente più duro.

Gianni Milani

“Un Mondo da recuperare”

MUSarMO, via Brofferio 24, Mombercelli (Asti); tel. 338/424

Fino al 24 novembre

Orari: sab. e dom. 15,30/18

Nelle foto: Pietro Efisio Bazzola, Pippo Leocata e Anna Virando. Alle spalle “Un mondo da recuperare”, legni pallet e acrilico, 2022; “Solitudine e Vanità”, legni pallet, specchio sintetico e acrilico, 2024; “La vigna”, olio su tela, 2017; Il verde e l’arancio”, olio su tela, 2005 

 Polizia Penitenziaria, Fdi interviene al Consiglio aperto

Si è tenuto ieri  il Consiglio aperto sulle condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria sul territorio della Regione Piemonte.

Nei due anni di Governo Meloni è stato intrapreso un percorso importante per imprimere un cambiamento radicale riguardo alle criticità delle carceri italiane.

Sono stati stanziati 250 milioni di euro per un piano ambizioso di edilizia carceraria che permetterà di recuperare 7.000 posti detentivi, riducendo il sovraffollamento, tra le principali cause di tensione negli istituti di pena.

Inoltre, dopo anni di immobilismo e mancate coperture di turnover, è partito un piano di nuove assunzioni e di formazione che consentirà una presenza sul territorio più capillare di personale adeguatamente preparato ed equipaggiato.

Per il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia sono intervenuti: il Capogruppo Carlo Riva Vercellotti, il vice Capogruppo Roberto Ravello, la consigliera Daniela Cameroni ed il consigliere Davide Zappalà.

Nel dibattito – afferma il Capogruppo Carlo Riva Vercellotti – è emersa tutta la differenza tra Fratelli d’Italia e la sinistra: noi stiamo mettendo mano alle carenze organizzative e strutturali ereditate, mentre loro pensano solo a depenalizzare e svuotare le carceri”.

Su Polizia Penitenziaria e carceri molta strada è stata fatta in due anni di Governo, molta ne rimane da fare: c’è la consapevolezza, però, di come la direzione sia, archiviata l’era delle politiche miopi, dei tagli indiscriminati e di visioni unidirezionali, quella giusta. Questa è una situazione che ha molti padri, ma è in atto una vera e propria rivoluzione”. Ad affermarlo Roberto Ravello, vice Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte.

Perdurano evidenti criticità – continua Ravelloma, come emerso oggi durante l’odierno Consiglio Regionale aperto, ci sono segnali confortanti all’interno di un’evidente inversione di rotta: sono state fatte scelte inequivocabili, che sono strutturali e non emergenziali.

Riteniamo che, in questo momento, le risposte date in termini di potenziamento dell’organico di Polizia Penitenziaria e di incremento della capienza carceraria siano la migliore alternativa agli strumenti tanto cari alla sinistra, come depenalizzazioni e svuotacarceri per noi certezza della pena e, soprattutto, condizioni dignitose per i lavoratori sono elementi imprescindibili.

Rinnoviamo la nostra vicinanza agli Agenti di Polizia Penitenziaria, che ogni giorno, con coraggio e lealtà verso lo Stato e le Istituzioni, garantiscono la sicurezza e la stabilità del sistema carcerario italiano. In Piemonte, grazie a Fratelli d’Italia e, in particolare, alla vice-presidente della Regione Elena Chiorino, – conclude il vice Capogruppo di Fdifinalmente le problematiche della Polizia Penitenziaria trovano un interlocutore istituzionale che se ne fa carico e ne agevola i processi di soluzione”.

La consigliera di Fdi, Daniela Cameroni, ha espresso solidarietà, vicinanza e vivo ringraziamento per il quotidiano impegno delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria nel mantenere la sicurezza nei nostri istituti penitenziari. “Questa non è solo una battaglia per la sicurezza: è una battaglia per la dignità di chi serve lo Stato”.

Come consigliera rappresentante della provincia di Novara ha poi aggiunto: “Sento il dovere di farmi portavoce delle istanze che arrivano direttamente dal carcere della mia città. È necessario – ha sottolineato la Cameroni agire su questi fronti: Aumento degli organici, Potenziamento formativo e un Tavolo permanente Regione-Polizia Penitenziaria”.

La consigliera di Fdi ha poi concluso: “Vorrei ribadire un principio fondamentale, alla certezza della pena dobbiamo sempre affiancare la rieducazione ed il reinserimento sociale dei detenuti. A Novara, abbiamo già visto progetti virtuosi in questo senso, che dimostrano come il carcere possa essere anche un luogo di riscatto. Per questo dobbiamo continuare a investire in percorsi di formazione e lavoro, che non solo riducono il rischio di recidiva, ma migliorano la sicurezza complessiva degli istituti e favoriscono una reale reintegrazione dei detenuti nella società”.

 “Il Governo – ha affermato il consigliere di Fdi, Davide Zappalàgrazie all’impegno del Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, sta lavorando celermente per risolvere il sovraffollamento e la mancanza di personale nelle carceri. Ai 250 milioni di euro stanziati per l’edilizia penitenziaria, che consentiranno di avere un incremento di 7.000 posti in più per i detenuti, si aggiunge l’assunzione extra di 2.000 nuovi agenti. Sono le risposte concrete a chi sostiene che la soluzione sia svuotare le carceri con gli sconti di pena, per cui noi siamo contrari”

Dott amplia la sua offerta a Torino con l’arrivo di 500 e-bike

Dott, operatore leader europeo della micromobilità urbana, espande la propria flotta a Torino con l’introduzione di 500 biciclette a pedalata assistita. Questi nuovi mezzi si aggiungono ai monopattini già presenti in città e nei comuni limitrofi di Collegno, Moncalieri, Nichelino e Rivoli, contribuendo a rendere la mobilità urbana più accessibile e diversificata. Le biciclette elettriche, infatti, consentono di raggiungere una fascia di utenti più ampia: i dati raccolti da Dott confermano che le e-bike vengono spesso scelte per spostamenti più lunghi e sono particolarmente apprezzate dal pubblico femminile.

Con l’introduzione delle biciclette, Torino si afferma dunque come una città Dott “multimodale”: i cittadini potranno infatti trovare, su un’unica applicazione, sia monopattini che e-bikes, potendo scegliere in qualsiasi momento quale mezzo utilizzare in base alle esigenze specifiche. Gli utenti potranno, di volta in volta, optare per l’uno o per l’altro mezzo, garantendosi flessibilità e libertà di scelta tra un viaggio e l’altro. Anche la tariffazione è stata pensata per rispondere a questa esigenza di intercambiabilità: gli abbonamenti sono combinabili tra biciclette e monopattini, offrendo un servizio completo e integrato.

“Ci siamo sempre dedicati a garantire un servizio di alta qualità, da un lato investendo in mezzi tecnologicamente avanzati e conformi alle normative, dall’altro costruendo un’area operativa estesa, affinchè i nostri utenti, anche quelli provenienti da fuori città, potessero percorrere comodamente l’intero tragitto urbano.” – commenta Andrea Giaretta, Regional General Manager Sud Europa – “Oggi, con l’introduzione delle biciclette, confermiamo il nostro impegno e i continui investimenti in questa città, che si dimostra un contesto ideale per la micromobilità urbana e un mercato maturo per il servizio di sharing. Siamo orgogliosi di poter contribuire alla trasformazione della mobilità torinese, rendendola sempre più sostenibile e accessibile a tutti.”

Dal 2019, infatti, i torinesi hanno effettuato oltre 4 milioni di viaggi a bordo dei monopattini Dott, distribuiti su un’area operativa di 77,8 km2, che serve una popolazione di oltre un milione di abitanti. Questo successo ha permesso di evitare l’emissione di oltre 430 tonnellate di CO2, che sarebbero state prodotte se gli stessi spostamenti fossero stati fatti in auto. “Il nostro servizio non solo supporta le amministrazioni comunali nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, ma ottimizza anche la gestione della mobilità urbana, contribuendo a mantenere l’ordine pubblico, ancor più in occasione dei grandi eventi che animano le città e influenzano traffico e spostamenti, come nel caso delle ATP Finals di tennis.” – conclude Giaretta.

Le e-bike di Dott hanno una struttura particolarmente solida e sono dotate di luci, riflettori e cestino, caratteristiche che ne accrescono il livello di sicurezza su strada e che le rendono mezzi affidabili, adatti a tutta la famiglia. Con una velocità massima di 25 km/h, le bici elettriche Dott si presentano come un mezzo di trasporto efficiente e sicuro. Sarà possibile usare le e-bike all’interno delle stesse aree del Comune di Torino già dedicate ai monopattini, per un servizio flessibile e adatto a tutti gli spostamenti urbani.

In occasione del lancio delle e-bike a Torino, Dott offre a tutti i nuovi utenti la loro prima corsa di 20 minuti: basterà inserire il codice sconto INBICI nella sezione Promozioni dell’app.

Casa Tennis, il programma di mercoledì 13 novembre

Ore 16.30 – 17.30

100% UGI Torino: il calcio e lo sport oltre la malattia

Torino Fc, Casa UGI e l’Ospedale Regina Margherita racconteranno il progetto 100% UGI insieme all’allenatore della squadra UGI 100% e una delegazione del team. Quando si supera la malattia, il cammino verso la normalità è solo all’inizio: il progetto “LosportconUGI” offre a bambini e ragazzi guariti l’opportunità di ritrovare fiducia e vitalità attraverso lo sport, creando un ambiente inclusivo e supportivo. Grazie a collaborazioni con diverse realtà sportive, l’iniziativa promuove percorsi personalizzati, garantendo accesso e integrazione per tutti, anche per chi affronta sfide motorie o cognitive.

Ore 17.30 – 18.30

Salve! con il Generale Mauro D’Ubaldi e Susan Khojasta

Ospiti il Generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano, Mauro D’Ubaldi e Susan Khojasta (in collegamento da Firenze), calciatrice afghana. D’Ubaldi, ufficiale di artiglieria corazzata con una carriera ricca di incarichi, ha partecipato a missioni internazionali, inclusa l’Operazione ISAF in Afghanistan. Oggi è Comandante Logistico dell’Esercito. Susan Khojasta è una giovane calciatrice afghana che insieme alle sue compagne Fatema Nama Haidari e Maryam Mehrzad e al loro allenatore Najibullah Nawrozi ha lasciato il paese dopo il ritorno dei talebani, dove lo sport per le donne è stato vietato. Il salvataggio fece parte dell’operazione “Aquila Omnia” e fu un’impresa non semplice, che vide il Generale D’Ubaldi e il Ministero della Difesa attivarsi per salvare loro assieme a migliaia di altre persone: 87 voli in 15 giorni, che hanno permesso di portare in Italia 5.011 persone di cui 4.890 cittadini afghani, tra di loro 1.301 donne e 1.453 bambini. Ora Susan vive a Firenze e gioca per il Centro Storico Lebowski, condividendo una storia di rinascita e resilienza.

Ore 18.30 – 19.30

Stelle del Nuoto: Carlotta Gilli

Nuotatrice italiana classe 2001, ha iniziato a nuotare da giovanissima. Dal 2017 gareggia anche per la Federazione Italiana Nuoto Paralimpico, diventando un astro nascente del panorama mondiale, grazie ai suoi record. Carlotta è affetta dalla malattia di Stargardt, una retinopatia degenerativa che ha ridotto la sua vista da 10/10 a 1/10. Nonostante le sfide, nel 2023 è entrata nel Guinness World Record, dimostrando che la determinazione può superare qualsiasi ostacolo. La sua storia è un esempio di resilienza e passione per lo sport. La campionessa ha conquistato a Parigi 2024 due ori (200 misti SM13 femminili e 100 farfalla S13), un argento (400 m stile libero femminile S13) e due bronzi (100 metri dorso femminile S13 e 50 m stile libero femminile S13).

Ore 19.30 – 20.30

Battere record e pregiudizi con Valentina Petrillo e Riccardo Massidda aka Ava Hangar

Valentina Petrillo, la prima atleta transgender a vestire la maglia di una nazionale italiana in competizioni internazionali dialogherà con Ava Hangar, nome d’arte di Riccardo Massidda, un performer drag originario di Carbonia e attualmente residente a Firenze, dove continua a brillare nel panorama artistico.

CASA GUSTO –  https://www.ticketmaster.it/artist/nitto-atp-finals-torino-casa-gusto-biglietti/1339503

 

Ore 11.30 – 12.30

I tesori DOP e IGP del Piemonte: la Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino, peperone e Brachetto

La Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino DOP rappresenta una vera e propria rarità nell’ambito del patrimonio gastronomico di eccellenza del Piemonte, nascosta in una piccola porzione di territorio a cavallo tra le province Torino, Asti e Cuneo. Verrà presentata in abbinamento ad un altro squisito prodotto del territorio, il Peperone di Carmagnola, in accompagnamento ad un calice di Brachetto, vitigno dell’anno 2024 per Regione Piemonte.

A cura di: produttori della Tinca Gobba dorata del Pianalto di Poirino DOP, Consorzio del Peperone di Carmagnola e Regione Piemonte

 

Ore 13.00 – 14.00

Autunno con Gusto nel Cuneese

La ricca stagione dedicata ai prodotti enogastronomici di eccellenza e al calendario fieristico-gastronomico del Cuneese. Si degusterà una selezione di 3 formaggi tipici delle Alpi di Cuneo in abbinamento a miele/confettura, la polenta bianca con farina di grano tenero e di grano saraceno accompagnata con sugo di Porro Cervere, pane di montagna porri e patate De.Co. di Garessio e la Torta Valcasotto, il tutto in abbinamento a vino delle colline Monregalesi.

A cura di Regione Piemonte – ATL del Cuneese

Ore 14.30 – 15.30

I tesori DOP e IGP del Piemonte: Murazzano, Roccaverano, Ossolano ed Erbaluce

L’Associazione Alte Terre DOP raggruppa quattro Consorzi: tre di questi sono i Consorzi di tutela dei formaggi DOP Murazzano, Roccaverano e Ossolano. Si tratta di piccole produzioni di eccellenza accomunate, oltre che dalla qualità dei prodotti, dall’esigenza di “fare rete” tra piccole produzioni di montagna del settore lattiero-caseario a denominazione di origine protetta. La degustazione dei formaggi è guidata da Maestri Assaggiatori Onaf. Ad accompagnarli, un calice di Erbaluce, vitigno dell’anno 2023 per Regione Piemonte.

A cura di: Associazione Alte terre DOP e Regione Piemonte

Ore 16.00 – 17.00

I tesori DOP e IGP del Piemonte: alla scoperta del Brachetto, vitigno dell’anno 2024 e della Nocciola Piemonte IGP

Il progetto regionale “Vitigno dell’anno” nasce dall’idea di raccontare e valorizzare i vitigni storici autoctoni del Piemonte; dopo Dolcetto, Cortese, Freisa ed Erbaluce, nel 2024 è stato scelto il Brachetto. Durante la degustazione delle diverse tipologie di Brachetto (spumante, extra dry, rosé e passito) verranno raccontate le caratteristiche storiche e organolettiche del vitigno. In abbinamento, la Nocciola Piemonte IGP in varie tipologie e trasformazioni (tostata, crema e torta), uno dei prodotti che meglio rappresenta l’eccellenza ortofrutticola del Piemonte per una merenda davvero speciale!

A cura di: Consorzio di Tutela Vini d’Acqui, Consorzio di Tutela Nocciola Piemonte IGP e Regione Piemonte

 

Ore 17.30 – 18.30

Mangébin: la merenda sinoira della tradizione piemontese

Il circuito dei ristoranti della cucina tipica piemontese di Torino e della sua provincia che propongono ogni giorno le ricette tradi­zionali del Piemonte e i vini del nostro territorio per offrire un’esperienza culinaria autentica. Partecipano: Pautasso con la giardiniera, Ristorante Arcadia con lingua di vitello scottata con bagnetto verde e rosso, Porto di Savona con l’insalata di faraona con mostarda di Cremona e senape, Trattoria Monviso con il Budino allo zabaione, l’Enoteca Regionale dei vini della Provincia di Torino e Alessandro Felis, giornalista e critico enogastronomico. A cura di Camera di commercio di Torino, Turismo Torino e provincia, Ascom Torino, Confesercenti di Torino e provincia, Città di Torino

 

Ore 19.00 – 20.00

Extra Vermouth – L’ora del vermouth di Torino e i Maestri del Gusto

I locali aderenti al circuito Extra Vermouth propongono l’autentico Vermouth di Torino accompagnato da una scelta di prodotti tipici del territorio e della cucina piemontese a cura dei “Maestri del Gusto di Torino e provincia”. Due progetti si incontrano per far assaggiare la “Torinesità”.  Protagonisti della serata: La Drogheria, Pastificio Bolognese di Muzzarelli dal 1949 e Rosada dal 1926. A cura di Camera di commercio di Torino, Turismo Torino e provincia in collaborazione con il Consorzio del vermouth di Torino.

 

EVENTI DIFFUSI

via Roma

ore 16.00 – 18.00 – Glenn Folco –

piazza Castello

ore 15.00 – 15.20 – Set 1 D!ps – Musica

ore 15.40 – 16.00 – Set 2 D!ps – Musica

ore 16.20 – 17.00 – Set 3 D!ps – Musica

cargo bike stage (itinerante per le vie del centro)

ore 16.00 – 18.00 – Jonnie – Musica

Carceri, Avs: “Nessuna risposta”

In occasione del Consiglio Regionale aperto alla Polizia Penitenziaria di oggi, le organizzazioni sindacali, gli amministratori e i rappresentanti del mondo penitenziario hanno avuto l’opportunità di esporre le loro preoccupazioni e richieste in merito alla grave situazione che si vive all’interno delle carceri piemontesi.

Tuttavia, le risposte fornite dalla Giunta regionale sono state del tutto insufficienti, non apportando alcuna soluzione concreta alle difficoltà segnalata. Dal momento in cui è stata istituita la regola di dedicare un Consiglio Regionale all’anno al tema della polizia penitenziaria, la situazione non è migliorata, anzi è peggiorata. A confermarlo sono stati proprio i rappresentanti dei sindacati, che hanno evidenziato come le difficoltà siano aumentate anziché risolversi.

Nel suo intervento il Provveditore ha spiegato che per il Piemonte non sono previste nuove assunzioni oltre a quelle già effettuate, nonostante l’organico della polizia penitenziaria sia sottodimensionato soprattutto per quanto riguarda gli ispettori e i sottufficiali. La carenza di personale è un grave problema principale e la situazione è resa ancora più critica dal fatto che molti degli agenti assunti negli ultimi anni sono giovani e con una formazione insufficiente, incentrata principalmente sul contenimento fisico, ma incapace di rispondere adeguatamente alla crescente complessità del lavoro all’interno degli istituti penitenziari.

Preoccupante è l’intervento conclusivo dell’assessora Chiorino: oltre a proporci la consueta propaganda securitaria, che aumenterà il tasso di sovraffollanento, e ad attaccare AVS e Ilaria Salis, vera ossessione di Fratelli d’Italia, non ha fornito risposte adeguate, lasciando irrisolte le problematiche evidenziate da più parti, soprattutto in relazione all’accesso alla sanità per la popolazione detenuta, elemento su cui la Regione può e deve migliorare la vita delle persone ristrette.  Nei nostri sopralluoghi abbiamo rilevato un grave problema per ciò che concerne le visite specialistiche e il trattamento di patologie gravi e dolori acuti, eppure oggi non c’è stato alcun impegno al riguardo da parte della Giunta regionale.

Anche la questione del sovraffollamento è stata al centro dell’attenzione. Le strutture carcerarie piemontesi non sono più in grado di garantire condizioni di vita dignitose per i detenuti né un ambiente di lavoro sicuro per gli agenti penitenziari. Questo porta a un clima di tensione crescente, con episodi di violenza che mettono a rischio la sicurezza di tutti. Recentemente, la casa circondariale di Cuneo è stata teatro di una nuova rivolta, confermando una situazione sempre più insostenibile. Le celle, seppur aperte, non ospitano attività formative o riabilitative, creando un ambiente carcerario privo di opportunità di riscatto per i detenuti e ciò mette a rischio la sicurezza di tutti.

Abbiamo ascoltato molte parole, ma oggi non sono arrivate risposte adeguate. La situazione delle carceri piemontesi è insostenibile e il sistema non può più essere affrontato con interventi superficiali che non affrontano le cause strutturali del problema. È giunto il momento di orientare il sistema penitenziario verso un modello più riabilitativo e meno punitivo, investendo nella formazione specialistica del personale, nel potenziamento del supporto socio-educativo e sanitario e nell’introduzione di mediatori culturali per rispondere alle necessità di una popolazione carceraria sempre più diversificata.

È necessario inoltre ricostruire il patto sociale tra la società e il sistema penitenziario. La pena deve essere commisurata al crimine e deve sempre rispettare i diritti umani dei detenuti, affinché chi uscirà dal carcere possa farlo con la consapevolezza di aver avuto una reale possibilità di reinserimento sociale. Solo così si potrà rompere il circolo vizioso della recidiva e garantire una reale giustizia. Purtroppo, invece, la destra rivendica l’utilizzo del diritto penale per rispondere alle questioni sociali.

Le nostre proposte sono chiare e urgenti. La situazione all’interno delle carceri piemontesi richiede un cambiamento strutturale che metta al centro la sicurezza e i diritti di tutti: detenuti e agenti penitenziari. La Regione Piemonte deve investire in persone, opportunità e diritti, al fine di costruire un sistema penitenziario che non sia più un luogo di abbandono e sofferenza, ma uno spazio di riabilitazione e speranza per il futuro.

Alice Ravinalecapogruppo AVS Consiglio regionale Piemonte
Giulia Marroconsigliera AVS Consiglio regionale Piemonte

Helexia: progetto fotovoltaico a To Dream

Helexia investe per To Dream in un progetto fotovoltaico da 2,1 MWp che evita l’immissione in atmosfera di oltre 600 tonnellate di CO2 all’anno e contribuisce alla valorizzazione degli spazi urbani.

To Dream è un’idea originale che si sviluppa a Torino, su un’area di 270 mila mq tra open mail e parcheggi, in posizione strategica, un concetto inedito di integrazione tra shopping, leisure, servizi, un’operazione di rigenerazione urbana sostenibile che porta al recupero dell’ex area Michelin con un focus rilevante sulla sostenibilità ambientale ed energetica. Per questo Helexia è orgogliosa di aver investito in questo progetto con un impianto fotovoltaico che si compone di due lotti, con una potenza complessiva di quasi 1,7MWp, che garantirà una produzione interna stimata annuale di 2,1GWh di energia pulita. L’intervento di Helexia per il progetto To Dream ha comportato per il complesso commerciale l’installazione di una soluzione energetica sostenibile che non solo supporta le operazioni del sito, ma promuove anche l’adozione di energie rinnovabili su larga scala, contribuendo a ridisegnare spazi urbani per renderli più virtuosi e valorizzare gli spazi altrimenti trascurati, come i tetti inutilizzati.

“Siamo orgogliosi – ha dichiarato Giovanni Andrea Licata, country director di Helexia Italia – di aver partecipato a questo progetto di riqualificazione urbana che unisce innovazione e sostenibilità. Il progetto di To Dream è una prova concreta di come sia possibile ridurre le emissioni di CO2 e generare energia pulita, integrandosi perfettamente in un contesto urbano. Con questo intervento Helexia Italia non solo supporta il fabbisogno energetico del centro commerciale, ma contribuisce a trasformare in chiave green un’ex area industriale, con conseguente beneficio per tutta la comunità e la città di Torino”.

 

Mara Martellotta

I soliti manifestanti pro Pal questa volta occupano la sede di Leonardo. Crosetto: “Delinquenti”

Alcune decine di manifestanti Pro  Pal hanno sfondato le cancellate della sede torinese di Leonardo, nei pressi dell’aeroporto di Caselle, all’insegna dello slogan “Intifada ovunque”.

Gli  attivisti filopalestinesi denunciano “la complicità di Leonardo nel genocidio a Gaza”  e affermano che l’azienda sostiene l’esercito israeliano.

Alcuni di loro sono saliti sul tetto dove hanno esposto una bandiera palestinese e hanno vergato scritte spray sull’insegna dell’azienda.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha scritto su X: “sono pericolosi eversivi, delinquenti e basta”, spiegando anche che i manifestanti avrebbero distrutto e imbrattato gli uffici.

E’ poi intervenuta la polizia che li ha allontanati dallo stabilimento.