ilTorinese

Racconti magici: i libri del Natale

DEDICATI AL PERIODO PIU’ AMATO DELL’ANNO

Natale si avvicina, nelle città cominciano a brillare le luminarie, le vetrine dei locali sono decorate a festa, i negozi espongono oggetti adornati in rosso e oro.
Si inaugurano i mercatini al profumo di zucchero filato e cannella, l’atmosfera, nonostante il clima freddo e frizzante, è calorosa e fatata. Nessuno, o quasi, è immune all’arrivo di questa festa, è praticamente impossibile non essere coinvolti nella ricorrenza per eccezione e sebbene il suo lato consumista è ragguardevole e per certi versi più eloquente del significato religioso e tradizionale, il suo potere armonico e la sua capacità di rinsaldare i legami, anche se solo per pochi giorni, è indiscutibile.


Cosa ci aspettiamo, ma soprattutto cosa regaleremo ai nostri cari è un quesito che comincia a girovagare nella nostra mente molto tempo in anticipo. L’offerta è sconfinata, oggetti di ogni tipo, cibo e ovviamente tanta tecnologia. Fortunatamente anche le librerie in questo periodo sono prese d’assalto e per una volta la coda alle casse è un belvedere, la prova che le parole sulla carta sono ancora amate, che i libri sono ancora oggetto di desiderio.

Dopo aver fatto l’albero, abbellito la casa con decorazioni evocative, bevuto una cioccolata al profumo d’arancia e messo su una raccolta di canzoni natalizie, cosa c’è di più celebrativo di un libro sul Natale, di storie che si intrecciano tra calendari dell’Avvento e abeti profumati? I volumi dedicati a questa festa sono molti e ogni anno se ne aggiungono altrettanti, sia per bambini che per adulti: racconti, rime, fiabe, righe e pagine emozionanti ci fanno sentire e vivere più intensamente il periodo della natività più famosa, di Babbo Natale, del pungitopo e di Rudolph, la renna dal naso rosso. Tra i libri più famosi dedicati al Natale troviamo Il Canto di Natale di Charles Dickens, un bellissimo romanzo che racconta della trasformazione del vecchio e tirchio Ebenezer Scrooge, visitato da tre spiriti la notte di Natale. Il racconto rappresenta anche una dura critica allo sfruttamento del lavoro minorile ed un sollecito sociale alla povertà dilagante di quel tempo. Il nostro Gianni Rodari ne Le più belle storie di Natale si rivolge ai più piccoli con filastrocche e poesie, “la neve è bianca come il sale, la neve è fredda, la notte è nera, ma per i bambini è primavera” scriveva e ancora “se fossi io il mago di Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa”.

Il Ricordo di Natale, di Truman Capote, narra con grande intensità di un bambino lontano dai genitori, un’anziana cugina, una grande casa di campagna nell’Alabama piena di parenti che “hanno potere su di noi, e ci fanno spesso piangere”. Rosamunde Pilcher, in Solstizio d’inverno, racconta la storia tra Oscar ed Elfrida che delusi dalle loro vite decidono ricominciare in Scozia lasciandosi tutto alle spalle. La Leggenda della Rosa di Natale è la Svezia delle fiabe, di quelle antiche che Selma Lagerlöf racconta suggestivamente. Una foresta che si trasforma in giardino, montagne e ghiacci accudite da una vecchietta che non si rassegna alla solitudine. Decisamente meno spensierato ma dedito invece ad una riflessione sul Natale e le sue contraddizioni, come la speculazione cinica nello scambio dei regali mascherato da bontà ed altruismo da parte delle aziende, troviamo I figli di Babbo Natale, di Italo Calvino, uno scenario fulvo-amaro dove anche il “regalo distruttivo” trova spazio a favore del freddo e sprezzante denaro. Tra le novità troviamo Natale a Torino, quindici racconti al Museo, edito da Neos: quindici racconti ambientati nel periodo natalizio ci trasportano nei musei di Torino e ci fanno vivere avventure inconsuete, all’insegna dell’arte e del crimine, della grande storia, quella dei libri, o delle piccole storie, quelle stampate nei ricordi di bambini e nonni.

 

Maria La Barbera

Sono la linea…

Poesia e illustrazione di Sara Sciammaro

 

Sono la linea
su cui sei stato in equilibrio
prima di cadere

Profumo d’incenso,
divani impolverati
e vecchi dischi
Confortevole compagnia,
per gli sguardi incrociati,
prima del mio superamento

Quanta immobilità
si nasconde dietro
al desiderio di libertà?
Preferirei svanire
o viaggiare sul treno
di un fugace pensiero

Ma rimango qui
ad essere un limite
per chi non ha coraggio

Ospedale Sant’Anna, l’assessore: “Eccellenze sanitarie non andranno disperse”

 «LA DECISIONE NON E’ ANCORA PRESA, ASCOLTEREMO TUTTE LE PROPOSTE, PURCHE’ COSTRUTTIVE»

«E’ mio dovere ascoltare i professionisti della Sanità ed in particolare i sanitari dell’ospedale Sant’Anna di Torino, così come sto facendo, oltre agli esperti qualificati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Il nuovo Parco della Salute, nei suoi 1049 posti letto finanziati, non sarà fermato, perché la Sanità regionale e la città di Torino hanno bisogno di quest’opera. Cercheremo di migliorare il progetto. Non permetterò che nessuna delle nostre eccellenze sanitarie venga dispersa per vizi ed errori di programmazione, in particolare quando si tratta di assistenza ai bambini e alle donne. Se dal flash mob di oggi, così come dalle altre iniziative promosse dagli operatori del settore arriveranno delle proposte serie e costruttive, saremo disponibili a valutarle, per giungere ad una decisione che, come ho già detto, al momento non è ancora stata presa».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in merito al flash mob e alle iniziative spontanee sul futuro dell’ospedale Sant’Anna di Torino.

La sadica carceriera non permette che la sua eroina possa morire

“Misery” al Gobetti per la stagione dello Stabile sino a domenica 15 dicembre

 

William Goldman – celebre sceneggiatore di Butch Cassidy e Billy the Kid e Tutti gli uomini del presidente che gli valsero due premi Oscar, nel ’70 e nel ’77, nonché autore del Maratoneta divenuto opera cinematografica di Dustin Hoffman e John Schlesinger (1976), adattò per il palcoscenico Misery dal film di Rob Reiner (Oscar per Kathy Bates nel 1991) che a sua volta aveva le proprie salde radici nel romanzo di Stephen King: e Misery è la nuova regia di Filippo Dini, anche interprete, per il cartellone del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale che produce con Fondazione Teatro Due di Parma e il Teatro Nazionale di Genova. Radici, si diceva, che affondano nei primi anni Ottanta, ricordava King, quando in viaggio con la moglie su un aereo dell’American Airlines immaginò “di un popolare scrittore caduto nelle grinfie di una fan psicopatica, emarginata da una crescente paranoia, che abitava in una fattoria spersa chissà dove. La tizia aveva una stalla con del bestiame, compreso un cucciolo di scrofa, battezzato Misery in omaggio alla protagonista della serie di bestseller scollacciati firmati dal suo idolo”.

All’apertura del sipario, lo scrittore Paul Sheldon è già intrappolato in un minuscolo letto, una spalla lussata e le gambe ancor più malconce. In quelle condizioni lo ha raccolto Anne, dalla sua macchina ricoperta dalla neve, disastrata, inservibile, lo ha portato in casa sua, lo ha curato forte dell’esperienza di ex infermiera, l’ha chiuso in quella stessa solitudine, in quell’isolamento ricercato in cui essa stessa vive e sopravvive. Perché tutto questo? Perché Anne è “l’ammiratrice numero uno” dello scrittore, dal primo romanzo edito segue le avventure di Misery, la considera un’eroina, per cui quando viene a sapere che il prossimo libro sarà l’ultimo concepito da Paul e che per di più vedrà la morte dell’eroina come un definitivo cambio di registro verso altre esperienze, si ribella: obbligherà lo scrittore a mutare parere, con qualsiasi mezzo, lecito e illecito, in una prigionia che si perpetua per settimane, con debolissimi momenti di ribellioni subito cancellati, con parole aspre e con supplizi, in una scrittura da parte di Goldman non poche volte vittima della ripetitività (qualche taglio gioverebbe a dare respiro allo spettacolo), che scende nell’azione e nelle parola che l’uomo e la donna instaurano nella claustrofobia di quel chiuso spazio. Che la scenografa Laura Benzi, priva com’è delle ricchezze cinematografiche, poggia su una pedana girevole per farci respirare ora nella piccola entrata, nella cucina o all’esterno della casa per un paio di arrivi di uno sceriffo che comprende troppo tardi lo svolgimento di quella prigionia. Vince su quell’azione, che potrebbe ristagnare e andare a scontrarsi con l’attenzione dello spettatore seduto nelle poltrone del Gobetti, per altro pronto a gustarsi anche gli spunti umoristici che inaspettatamente si ritrovano nella serata, è l’attenta regia di Filippo Dini, che sfrutta al meglio il soffoco di quelle stanze e le incredibili “stranezze” della folle carceriera (che folle non si ritiene, affatto, anzi più che equilibrata e normale, più di una volta declama l’amore che la lega a quell’uomo), ce ne mostra i mezzi, gli oggetti di convincimento, le tangibili prove con cui fino all’ultimo avviluppa lo scrittore nelle proprie decisioni.

Soprattutto fa un gran lavoro di cesello sulle psicologie, sui comportamenti dei personaggi, il suo trascorrere tra dolore e rabbia e terrore, il suo continuo inventarsi un sorriso e un accondiscendere ai progetti altrui, vittima che gioca ogni momento a reagire; che sono il succo della serata ad opera di Arianna Scommegna, feroce e implacabile (il momento in cui spezza le caviglie al malcapitato è, teatralmente, da brivido), ritratto esatto dell’esasperazione affascinata che abbraccia la pagina scritta e chi la compone, padrona di quegli spazi e di quella vita, che s’è inventata un lodevole modo di procedere, che si mostra già fin dall’aprire e dal chiudere soprattutto le porte di casa, anch’essa pronta a disegnare momenti più “dolci”, quasi allineati ad una certa debolezza, e altri introdotti da urla e comandi, pronti a sfociare in azioni barbare e sanguinolente, rivoli di follia che lo spettatore attende ma che si rivelano ancor più concreti di quanto già ci si possa aspettare. Ancora da ricordare, a stretto obbligo, le musiche di Arturo Annecchino, che percorrono e arricchiscono con vera suspence le azioni dello spettacolo.

 

Elio Rabbione

 

Le immagini dello spettacolo sono di Alice Pavesi

Troppi pregiudicati nel bar: licenza sospesa

IL QUESTORE LA SOSPENDE PER 7 GIORNI

Personale del Commissariato Barriera Nizza ha notificato al titolare di un bar sito in via Galliari 21/c il provvedimento di sospensione della licenza per giorni 7 emesso dal Questore di Torino, con contestuale chiusura dell’esercizio.
Nel corso di un controllo dell’esercizio avvenuto a fine novembre, gli agenti del commissariato avevano riscontrato la presenza nel bar di 12 avventori, 8 dei quali con precedenti di polizia.
Sempre nel mese di novembre, personale della Polizia di Stato era intervenuto nel locale traendo in arresto un cittadino italiano colpito da ordine di carcerazione emesso dalla locale Procura della Repubblica.
Una significativa presenza di persone con precedenti di polizia era stata riscontrata anche in una precedente occasione, nel mese di settembre.
Il Questore di Torino, ritenendo, sulla scorta degli interventi effettuati dagli operatori di polizia, che il bar in questione possa rappresentare un concreto pericolo per la possibilità di incremento dei fenomeni delinquenziali, ne ha disposto la sospensione della licenza con immediata chiusura al pubblico.

I carabinieri notano anziana con lividi. Il figlio arrestato per maltrattamenti

I Carabinieri della Stazione di Cesana Torinese hanno arrestato in flagranza di reato un 45enne residente in paese per maltrattamenti in famiglia.
L’attività dei carabinieri nasce alcuni giorni fa quando, durante il mercato settimanale del paese, avevano notato un’anziana signora 85enne con alcuni lividi sul volto. “Sono caduta in bagno” aveva riferito ai carabinieri i quali l’avevano avvicinata per chiedere chiarimenti di quelle strane lesioni. In realtà i lividi erano il frutto delle botte del figlio convivente, con problemi di alcolismo, già arrestato nel 2013 per simili condotte di maltrattamenti. I militari hanno approfondito gli accertamenti ed hanno richiesto ai vicini di casa di prestare attenzione a qualsiasi rumore proveniente dall’abitazione e di chiamare immediatamente il 112 nel caso sentissero urla o grida da parte della donna. Proprio nella giornata di ieri, dopo la segnalazione di un vicino di casa che aveva sentito delle grida di aiuto dell’anziana, i carabinieri sono intervenuti direttamente all’interno dell’abitazione verificando che l’uomo poco prima, in stato di ubriachezza e per futili motivi, nel rientrare a casa aveva piu’ volte inveito contro il genitore, oltre a sputarle addosso e schiaffeggiarla procurandole lievi ecchimosi alla faccia. Alla vista dei Carabinieri la donna è riuscita finalmente a dire tutta la verità e confessare che anche quei vecchi lividi erano frutto delle violenze del proprio figlio. “Questa situazione di maltrattamenti va avanti da parecchi anni. Vi ho raccontato che ero caduta in bagno perché mio figlio senza di me non avrebbe avuto nessun sostentamento. Adesso preferisco dire la verità in quanto temo per la mia incolumità e spero che mio figlio possa ricevere le cure necessarie per guarire dall’alcolismo”.
L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia ed ora si trova nel carcere di Torino.

Ragazzo in monopattino finisce contro bus. E’ grave al Cto

Verso le  20 di ieri  un 25enne che stava percorrendo in monopattino via Paolo Borsellino insieme con un un amico ha centrato il portellone del  bagagliaio di un pullman turistico parcheggiato a bordo strada. Ha percorso qualche metro  ed è caduto a terra con una profonda ferita sopra l’occhio destro, da cui fuoriusciva  molto sangue. Sotto shock, è stato sedato e trasportato in ambulanza al Cto in codice rosso. Dopo essere stato  intubato in ospedale, l’amico lo ha raggiunto anche lui  traumatizzato: è riuscito ad accorgersi dell’ostacolo un secondo prima e lo ha evitato.

Marta Bassino in Regione per festeggiare la vittoria

COPPA DEL MONDO DI SCI

Il presidente Alberto Cirio e l’assessore allo Sport Fabrizio Ricca  hanno ricevuto  a Torino, nella sede della Regione Piemonte, la sciatrice piemontese Marta Bassino, per festeggiare la prima vittoria in una gara di Coppa del Mondo, conseguita aggiudicandosi la prova di slalom gigante a Killington (Usa) il 30 novembre 2019.

A Marta Bassino, accompagnata dal presidente Fisi Piemonte, Pietro Blengini, dalla sua manager Anna Marconi e dal suo allenatore Paolo DeFlorian, è stata consegnata la targa della Regione Piemonte “Orgoglio del Piemonte che vince nel mondo”.

“Sono orgoglioso e felice di potermi complimentare di persona con una giovane campionessa nata nella nostra terra – così il presidente Alberto Cirio ha accolto Marta Bassino – Abbiamo voluto incontrarla nel palazzo della Regione perché Marta porta i colori del nostro Paese e del nostro Piemonte in alto nel mondo. La neve e lo sci sono la prima voce del turismo piemontese, l’economia del nostro territorio vive anche di turismo invernale ed è certificato che un’atleta di questo livello è un esempio ed un’attrattiva per i giovani ad intraprendere questo sport”.

“Il Piemonte è casa dello sport e di atleti eccezionali come questa grande campionessa. E’ un onore poter ricevere Marta Bassino, che tanto lustro ha dato allo sci piemontese con una vittoria internazionale – afferma l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca -. E’ nostra intenzione promuovere gli sport sulla neve anche tra i più piccoli, proprio per fare in modo che siano sempre di più i potenziali campioni di domani”.

L’atleta di Borgo San Dalmazzo (Cn) è tornata in Piemonte per alcuni giorni di pausa prima di riprendere gli allenamenti in preparazione alle prossime gare di Coppa del Mondo di sci alpino FIS femminile a St. Moritz, in Svizzera,  il 14 e 15 dicembre 2019.

Dalla Consulta regionale un aiuto ai Comuni per i fondi UE

Un aiuto pratico a favore dei Comuni piemontesi, specie quelli di piccole dimensioni, per accedere ai bandi e quindi ai finanziamenti europei. È questa una delle novità principali del programma 2020 della Consulta regionale europea del Piemonte, presentato nei giorni scorsi a Palazzo Lascaris dal consigliere delegato Michele Mosca: “Il lavoro svolto dalla Consulta è encomiabile – ha sottolineato – è mia intenzione e quella di tutto l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale incrementare l’attività, rendendola sempre più pratica, pragmatica e utile per i cittadini piemontesi che intendano o debbano raffrontarsi con le istituzioni europee”.

In particolare, il progetto “Capacity building” persegue il miglioramento della capacità di progettazione europea delle amministrazioni locali piemontesi. Si intende aumentare la consapevolezza degli amministratori locali sulle opportunità offerte dall’Unione europea e sul ruolo potenziale degli enti che rappresentano nell’accesso i finanziamenti. Il progetto è stato illustrato dall’Anci: prevede workshop dedicati agli amministratori locali nelle province piemontesi e nella Città metropolitana di Torino, ma rivolti anche ai funzionari degli enti locali interessati. Verrà anche elaborata la guida “La Programmazione 2021 – 2027: i finanziamenti europei per gli enti locali” per facilitare l’orientamento tra le diverse fonti e la comprensione delle opportunità, dedicata specificatamente alla partecipazione degli enti locali.

All’incontro, cui ha partecipato anche Ivano Martinetti (M5s), sono stati illustrati i tanti progetti che Mosca ha definito nel loro insieme degni di grande attenzione e ai quali verrà quindi dato seguito nel 2020. Come “Diventiamo cittadini europei” con le conferenze nelle scuole piemontesi, il corso di aggiornamento per insegnanti, i viaggi studio per i vincitori, il Seminario di Bardonecchia e la partecipazione all’evento Europe Day organizzato dall’Ufficio del Parlamento Europeo e dall’Ufficio della Commissione Europea di Milano.

Ma anche il Protocollo d’intesa tra il Consiglio regionale e il Politecnico di Torino sulla divulgazione delle opportunità di sviluppo derivanti dall’applicazione del Design Sistemico/Blue Economy in Piemonte.

Si collaborerà al Corso di Laurea Magistrale in Scienze Internazionali dell’Università di Torino, mentre con Cgil, Cisl e Uil è previsto il progetto “Valorizzazione percorsi formativi degli studenti incoming in Erasmus nelle Università piemontesi”. Con l’associazione Acmos “Meridiano d’Europa”, un programma per favorire la partecipazione dei giovani al processo di integrazione europeo attraverso un percorso educativo fondato sui valori della tolleranza e della multiculturalità.

In collaborazione con il Movimento federalista europeo di Torino è in programma il progetto “Tavola rotonda sulla Conferenza sul futuro dell’Europa” e il ciclo seminariale “Le sfide dell’UE dopo le ultime elezioni del Parlamento Europeo”; con il Sioi il progetto “L’Europa a scuola – Formazione per i docenti del territorio del Piemonte”. Con l’associazione Anqui, poi, il progetto “Il futuro dei Quadri direttivi in Piemonte e Europa”.

Fondazione Crt chiude gli Stati generali: 5 mila talenti nelle nuove tecnologie

La “potenza di fuoco” della Fondazione Crt per Torino e il Piemonte

Conclusi alle Ogr “gli Stati generali”. Nei prossimi anni si punta a creare 5 mila talenti nelle nuove tecnologie, ma anche a far crescere la solidarietà sociale per aiutare “ chi non ce la fa”.

Sono quasi due miliardi di Euro i fondi erogati dalla nascita ( nel 1991) dalla Fondazione Crt sul territorio del Piemonte e della Valle d’Aosta. Una massa di denaro che si è moltiplicata innescando iniziative nel campo della cultura, della sanità , del volontariato in generale, della formazione e attraverso sue partecipate ( come ad esempio la Ream) investimenti immobiliari ad alta valenza sociale, come l’ Housing sociale o le residenze per anziani .


Da qui la grande attenzione che si è vista anche ieri alle OGR di Torino, dove quasi mille persone hanno partecipato all’atto conclusivo degli “ Stati generali” della Fondazione Crt, fortemente voluti dal Presidente Giovanni Quaglia: una road map dell’azione filantropica nel decennio 2020-2030

Un’operazione partita da Torino ed estesa a tutto il Piemonte, alla Valle d’Aosta e, più in generale, al Nord Ovest, con il coinvolgimento di 800 persone: Sindaci, rappresentanti delle Istituzioni e delle Fondazioni, opinion leader, protagonisti del mondo della cultura, delle Università, dell’economia, del terzo settore, del volontariato, della ricerca, dell’innovazione.
Il Presidente Quaglia ha sottolineato che gli Stati generali “hanno ridisegnano la Fondazione come corpo intermedio tra Stato e mercato, orientata ad assumere il ruolo di “tessitrice” e “aiuto regista” – non in sostituzione, ma al fianco di istituzioni elettive, aggregazioni sociali, imprese – per la costruzione di coesione e sviluppo del territorio, anche attraverso il potenziamento dei canali di incontro, confronto e dialogo, con una funzione di “cerniera” tra la dimensione locale e quella internazionale”.

Un discorso dal quale traspare una forte concezione comunitaria nella volontà di “ fare squadra”, come ha detto Quaglia, per contribuire a tirare fuori Torino dalle secche in cui si dibatte e anche le aree più marginali del Piemonte e della Valle d’Aosta . Un’opera concreta per “dare speranza a quelli che fanno più fatica, a quelli che sono senza speranza” ha detto il Presidente. ”Chi ci incoraggia alla speranza sono i tanti che credono nell’etica del dovere, esempi di altruismo e solidarietà, impegnati per il bene comune. Anche i giovani stanno tornando alla ribalta con la loro voglia di futuro. E noi tutti dobbiamo guardare in alto e al futuro”.

Sia il Presidente che il segretario generale Lapucci, hanno sottolineato il grande investimento fatto proprio alle Ogr, 100 milioni di Euro:Il motore per connettere sempre più Torino al resto del mondo, luogo di avanguardia, eccellenza e sperimentazione tra i più dinamici in Europa, nella cultura, nell’arte contemporanea, nella ricerca, nell’innovazione, nell’accelerazione di impresa for profit e sociale.


Gli Stati generali lanciano dieci idee di futuro per Torino, il Piemonte e la Valle d’Aosta eccole in sintesi :

1. La creazione di un “Network dei 5.000 Talenti”, formati con il contributo della Fondazione CRT, per disseminare sul territorio un patrimonio di competenze finalizzato allo sviluppo, alla crescita della competitività e alla riattivazione dell’ascensore sociale. Le OGR Tech di Torino saranno la “casa” naturale di questa vera e propria community di eccellenze under 35, destinata a espandersi.

2. L’attivazione di una business community alle OGR e la contaminazione tra nuove tecnologie e creatività per la crescita di Torino in una dimensione internazionale, in particolare con l’avvio del primo programma triennale di accelerazione in Europa dedicato alla Smart Mobility.

3. La formazione di esperti in tematiche territoriali, paesaggistico-ambientali e di comunità

4. Il rafforzamento del volontariato organizzato, anche con l’apporto di risorse giovani tramite progetti di alternanza scuola-lavoro.

5. Il sostegno alla genitorialità attraverso la rinnovata veste della Fondazione Ulaop-CRT come laboratorio di idee, progetti e competenze per la fascia d’età da 0 a 6 anni.

6. La promozione di una leadership dei nuovi cittadini: l’obiettivo è costruire cittadinanza attiva, coscienza civile e istituzionale, inclusione, partecipazione, responsabilizzazione alla cura delle risorse comuni.

7. L’apertura di 2.000 nuovi cantieri per l’ambiente e il territorio nei prossimi dieci anni, in particolare nei Comuni del Piemonte e della Valle d’Aosta con meno di 3.000 abitanti

8. Nuove “mappe” della salute, della sicurezza, della cultura, della mobilità con l’utilizzo dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale per il bene comune

9. La moltiplicazione della “potenza di fuoco” dell’ecosistema della filantropia, in linea con quanto accade nell’ambito della filantropia istituzionale europea e statunitense, grazie alla sinergia con tutte le componenti della “famiglia allargata”: Fondazione Sviluppo e Crescita, OGR, Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea, REAM, Fondazione Antiusura, Fondazione Ulaop.

10. Una cabina di regia per intercettare i fondi europei
Su quest’ultimo punto è intervenuto il Presidente della Regione Cirio, sottolineando come la Fondazioni possano costituire una base economica importante per innescare i finanziamenti di Bruxelles.