ilTorinese

Ruzzola (Fi): “Garantita la riapertura dei pronto soccorso”

“Esprimo la mia soddisfazione per la risposta fornita dall’assessore alla Sanitá regionale all’interrogazione urgente che ho presentato per conoscere le tempistiche di riapertura di tutti quei Pronto Soccorsi e Punti di Primo intervento chiusi nel pieno della pandemia.

Ci é stato garantito che, compatibilmente con l’andamento dei contagi, tutti i presidi, temporaneamente chiusi, dovrebbero essere riaperti a partire dalla metà di giugno. Non sfugge a nessuno che tali centri costituiscano punti di riferimento insostituibili per migliaia di cittadini nei singoli territori. Ora sta al senso di responsabilità di tutti noi mantenere il più possibile il distanziamento sociale in modo da rientrare nei parametri stabiliti dal Governo centrale”. Ad affermarlo il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Paolo Ruzzola che ha discusso un question time proprio oggi a Palazzo Lascaris in merito alla riapertura dei pronto soccorsi e Punti di Primo Intervento di Giaveno, Venaria, Lanzo, Nizza, Borgosesia e Ceva.

Se Arthur dice no arriva Dembelé

Se il brasiliano Arthur rifiuterà in maniera definitiva la destinazione bianconera, la Juve potrebbe puntare sul francese  Dembelé, come pedina di scambio

Sull’asse Barcellona-Torino si parla del possibile scambio fra Pjanic e Arthur, ma pare appunto emerso l’interessamento della Juventus per Ousmane Dembelé, esterno d’attacco francese che il club blaugrana ha preso dal Borussia Dortmund per la somma di 105 milioni.

Da giovedì riapre Palazzo Madama

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, dopo oltre 80 giorni di chiusura a causa delle misure di contenimento dovute all’emergenza sanitaria da Covid-19, riapre finalmente al pubblico.

La Fondazione Torino Musei invita il pubblico a riappropriarsi del Palazzo simbolo della Città e delle collezioni del museo in assoluta sicurezza. L’ingresso sarà contingentato e, grazie ad alcune semplici norme di comportamento sarà assicurata una visita piacevole e sicura.

 

Il museo osserverà i giorni e gli orari di apertura:

giovedì – venerdì dalle 13.00 alle 20.00 – sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00

 

Martedì 2 giugno Festa della Repubblica dalle 10.00 alle 19.00

Palazzo Madama sarà aperto anche lunedì 1° giugno con orario 13.00-20.00 e mercoledì 24 giugno, festa patronale di San Giovanni con orario 10.00 – 19.00

 

In particolare, saranno visitabili le sale delle collezioni permanenti e le mostre:

 

Palazzo Madama sarà finalmente possibile tornare ad ammirare i capolavori di Andrea Mantegna con la grande mostra prorogata al 20 luglio, mentre l’esposizione prevista Argenti preziosi. Opere degli argentieri piemontesi nelle collezioni di Palazzo Madama sarà aperta dal 2 luglio (in allegato i comunicati stampa). Saranno accessibili il percorso dedicato al Gotico e Rinascimento, il piano nobile del museo e la raccolta di vetri e ceramiche del secondo piano, mentre sono temporaneamente chiuse le sale del Lapidario, il Giardino medievale e la Torre panoramica.

 

Modalità di accesso

La Fondazione Torino Musei ha affrontato la delicata fase verso la riapertura lavorando con il Politecnico di Torino, che ha condotto l’iniziativa di ricerca “Imprese aperte, lavoratori protetti”. Il gruppo di esperti tecnico-scientifici ha elaborato un Rapporto contente le indicazioni che la Fondazione ha acquisito e inserito nelle procedure messe in atto per garantire la visita ai musei in massima sicurezza.

 

 

Informazioni principali per i visitatori:

 

–          All’ingresso sarà misurata la temperatura. Non sarà consentito l’accesso al visitatore con temperatura superiore o uguale a 37,5°C. In tal caso anche gli eventuali accompagnatori non potranno accedere al museo

–          L’accesso sarà consentito a un numero contingentato di visitatori finalizzato a garantire un’adeguata distanza interpersonale. Tutti i percorsi di visita saranno guidati da un’apposita segnaletica e dal personale di sala presente

–          I visitatori in coda e nel corso della visita in museo sono tenuti a mantenere la distanza interpersonale di sicurezza

–          Per tutta la permanenza in museo sarà obbligatorio indossare correttamente la mascherina

–          Sono previsti erogatori di soluzione igienizzante idroalcolica a disposizione del pubblico

–          La prenotazione per l’accesso al museo e alle mostre è consigliata ma non obbligatoria.

 

La Fondazione Torino Musei assicura la regolare, costante e periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti museali. Tutto questo per garantire una visita piacevole e sicura.

 

 

Per informazioni www.palazzomadamatorino.it e www.fondazionetorinomusei.it

Pacchi alimentari, a Volpiano 300 famiglie assistite

Per accedere al servizio è necessario presentare domanda

A partire da mercoledì 27 maggio la consegna dei pacchi alimentari alle persone in difficoltà economica di Volpiano, che hanno fatto richiesta Comune, viene effettuata esclusivamente al mercoledì mattina, dalle 8.30 alle 11.30 nel salone parrocchiale dell’Oratorio San Giuseppe (via Re Arduino 6), e non più al lunedì e al venerdì.

L’iniziativa è cominciata lunedì 6 aprile per alleviare le situazioni di disagio conseguenti all’emergenza Coronavirus ed è gestita dal Comune in collaborazione con la Caritas, nell’ambito della convenzione tra l’ente, la parrocchia e l’Unione Net, facendo seguito alle indicazioni del governo. Ad oggi sono circa 300 le famiglie che vengono assistite, tramite la fornitura di pacchi alimentari contenenti prodotti provenienti dalla colletta alimentare e dagli acquisti effettuati con i fondi comunali e statali.

Commenta il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne: «Siamo soddisfatti che le scelte fatte al principio di questa emergenza ci consentano oggi di continuare ad erogare questo servizio con i fondi iniziali, senza ricercare nuove forme di finanziamento, perché per molte persone è ancora necessario ricorrere a questo strumento per superare le difficoltà, e ringrazio i volontari che si stanno impegnando affinché la distribuzione dei pacchi alimentari avvenga regolarmente».

In piazza gli operatori delle Rsa: “non siamo professionisti di serie B”

I  lavoratori e le lavoratrici delle Rsa guadagnano poco più di mille euro al mese e affermano di essere  sottoposti a “ricatto occupazionale” se decidono di denunciare le condizioni in cui lavorano

Venerdì 29 maggio si terrà in segno di protesta un presidio simbolico a Torino, davanti alla sede della Regione, in piazza Castello, dalle 13.30 alle 14.30.

Gli operatori manifesteranno con la fascia di lutto per le vittime e i loro cari. “In prima linea ci sono, gli invisibili. Si parla giustamente di premi per gli operatori della sanità pubblica, ma gli operatori delle strutture socio sanitarie e socio assistenziali private vengono considerati professionisti di serie B”. Così Elena Palumbo (Fp Cgil), Cristiano Montagnani (Fisascat Cisl), Tiziana Tripodi (Fp Cisl), Nicolino Conconi (Uil Fpl), Luigi Gambale (Uiltucs Uil). Anche davanti all’ospedale di Settimo Torinese, dalle 10.30 alle 11.30, si terrà un presidio simbolico.

Il Comune: si lavora per la proroga della validità dei documenti

“Stiamo agendo perché siano prorogate le scadenze dei documenti per dodici mesi”. Lo ha dichiarato l’assessore comunale con delega ai Servizi Civici, Sergio Rolando, rispondendo ad una richiesta di comunicazioni avanzata dal consigliere Francesco Tresso (Lista civica per Torino), relativa agli inconvenienti che si sono verificati presso l’anagrafe centrale, nei primi giorni della Fase 2 dell’emergenza sanitaria.

Rolando ha sottolineato come molte persone si siano rivolte agli uffici anagrafici pur non avendo la necessaria preventiva prenotazione.

Giovedì scorso, 170 persone che si sono presentate senza prenotazioni, hanno fornito i propri recapiti e saranno ricontattate per un appuntamento. La stessa cosa è accaduta venerdì.

Ieri, ha sottolineato l’assessore, l’anagrafe di via della Consolata ha riaperto solo per coloro che disponevano della prenotazione.

Inoltre, è stata predisposta la presenza di un camper della protezione civile per dare informazioni, così come è stato potenziato un call center.

“Zona blu”, Magliano: “serve la sospensione fino a fine agosto”

La pandemia non è finita, Torino non è ripartita.

Le condizioni oggettive che hanno portato alla giusta decisione di sospendere la sosta a pagamento non sono variate a tal punto da suggerire un ritorno al vigore delle modalità pre-quarantena, né lo saranno a partire dal 3 giugno: serve una sospensione delle strisce blu a pagamento almeno fino alla fine di agosto. Vogliamo evitare che i mezzi pubblici tornino a essere affollati oltre un livello gestibile e vogliamo che le famiglie con figli piccoli non siano penalizzate. Le tante richieste che, in questo senso, ci stanno arrivando da parte di cittadini ci fanno pensare che questo pensiero sia condiviso da molti: la Giunta Appendino valuti seriamente l’ipotesi di un’ulteriore proroga.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Infermieri, le proposte del Nursind

Presentata  questa mattina da parte del Nursind la  proposta per stabilire i criteri di ripartizione del fondo destinato alla premialità del personale del comparto sanità

Riceviamo e pubblichiamo – Questa mattina, dopo la manifestazione di mercoledì 20.05.2020 , abbiamo incontrato l assessore alla sanità  Luigi Icardi e il direttore regionale dott. Aimar, ai quali abbiamo potuto presentare la nostra proposta per la ripartizione dei 41 milioni di euro da destinare agli operatori del comparto sanità della nostra regione
Un tavolo separato dagli altri sindacati che hanno chiesto alla regione di escluderci dai loro incontri in quanto non firmatari del contratto.
Riteniamo di aver portato le istanze della prima linea, l’ unica prima linea che ha permesso al Piemonte di gestire ed uscire da questa emergenza.
Abbiamo chiesto come pregiudiziale di premiare in maniera prevalente chi si é occupato dell’ assistenza diretta, della presa in carico del paziente e della continuità assistenziale, erogando il 90,24% del fondo, 37 milioni dei 41 previsti, ai 23007 infermieri e 6009 oss per un totale di 29016 unitá, il 63% del personale del comparto.
Una indennità legata alla presenza, con una percentuale di differenziazione tra i servizi più a rischio e quelli meno, senza escludere chi si é ammalato per via del covid.
Per il restante personale sanitario e tecnico, 9073 unità, destinare 8,5% del fondo,  3,5 milioni, premiando maggiormente chi ha effettuato prestazioni dirette sui pazienti.
Infine, per 6462 unità di personale amministrativo destinare l’  1,2% del fondo, 500 mila euro con una media pro capite di circa 70 euro,  premiando maggiormente chi ha lavorato nei reparti e servizi a contatto diretto con i pazienti e/o con l’utenza.
Questa è il perimetro della proposta che abbiamo avanzato e che chiediamo di accogliere per riconoscere una giusta premialità a chi ha vissuto maggiormente rischio e disagio e chi del paziente se ne occupato direttamente, integralmente e continuamente.
Inoltre, abbiamo chiesto per i prossimi anni, risorse aggiuntive regionali per il personale, di intervenire sulla questione della cumulabilitá delle indennità e ricordato che molte aziende non hannuo ancora approvato un piano di ferie estive.
Ringraziamo l ‘assessore per la disponibilità  e l’attenzione mostrateci.
Nursind Piemonte

Radicali Italiani: “I giovani della movida non siano capri espiatori”

Boni: “Secondo Cirio da questo fine settimana dipende il futuro del Piemonte, non da oltre 80 giorni di gestione a dir poco approssimativa…”

“Prima era colpa dei Cinesi in quanto tali, poi di chi si riuniva, e ancora di chi andava a sciare, quindi di chi prendeva il treno per tornare a casa, per molti di chi sbarcava sulle nostre coste scappando dalla morte; nella fase più dura era colpa di chi si permetteva di uscire di casa, quindi di chi prendeva il sole sulla spiaggia, di chi correva, di chi portava a fare pipì il cane a 300 metri da casa, di chi camminava in un parco pubblico; ora siamo passati a chi non mette le mascherine anche a letto, per arrivare a nuovi colpevoli: i giovani che fanno la movida. Secondo Antonio Sechi, ex-primario del San Giovanni Bosco di Torino ‘I giovani che fanno l’aperitivo in piazza sono degli assassini’, niente meno! A queste dichiarazioni si aggiungono i proclami del Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che pensando alla movida ci dice che da questo fine settimana dipende il futuro del Piemonte, non da oltre 80 giorni di gestione approssimativa…
Certo c’è chi le regole non le ha rispettate e non le rispetta ma mai come in questo frangente, fino al 4 maggio, gli Italiani sono stati perfetti. su oltre 12 milioni di cittadini controllati meno del 4% non era in regola, lo dice il ministero. Ora la vita riprende, ci sono regole da rispettare ma la reclusione è finita e per inciso da 20 giorni, da quando molti milioni di persone sono tornati a lavorare e a uscire i contagi continuano a diminuire. Risaliranno? Ci sarà un’altra ondata? Può essere. Dovremo affrontarla convivendo con il virus e non chiudendo un’intera Nazione. Di certo non abbiamo bisogno di politici o esperti che abbiano come principale sport quello di additare i cittadini come colpevoli, non sapendo che fare. Inammissibile, in aggiunta, condannare singole categorie come ‘i giovani’ o ‘gli immigrati’. Tutto questo non solo non serve a contenere il contagio o a migliorare i comportamenti ma definisce uno stato paternalista e autoritario”

Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani)

In Piemonte guariti verso quota 16 mila. Rallentano vittime e contagi

Il bollettino della Regione delle ore 17 di martedì 26 maggio

15.935 PAZIENTI GUARITI E 3.626 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 15.935 (+374 rispetto a ieri): 1.553 (+90) in provincia di Alessandria, 740 (+34) in provincia di Asti, 675 (+2) in provincia di Biella, 1.579 (+1) in provincia di Cuneo, 1.388 (+14) in provincia di Novara, 8.398 (+219) in provincia di Torino, 683 (+14) in provincia di Vercelli, 797 (+1) nel Verbano-Cusio-Ossola, 122 (-1) provenienti da altre regioni.

Altri 3.626 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.812

Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.812 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 634 Alessandria, 228 Asti, 203 Biella, 363 Cuneo, 329 Novara, 1.685 Torino, 208 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 37 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 30.314 (+86 rispetto a ieri, di cui 24 rilevati nelle Rsa) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.874 in provincia di Alessandria, 1.790 in provincia di Asti, 1.032 in provincia di Biella, 2.752 in provincia di Cuneo, 2.664 in provincia di Novara, 15.460 in provincia di Torino, 1.288 in provincia di Vercelli, 1.106 nel Verbano-Cusio-Ossola, 254 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 94 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 70 (-2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.162 (-65 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 5.709

I tamponi diagnostici finora processati sono 293.473, di cui 163.476 risultati negativi.