ilTorinese

Esplosione in corso Giulio Cesare, quattro ustionati

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Questa sera in corso Giulio Cesare 102 a Torino all’angolo  con corso Palermo è avvenuta un’esplosione causata da una bombola del gas in un edificio in ristrutturazione. Alcune auto sono state danneggiate. Sul posto i Vigili del Fuoco, alcune ambulanze e le forze dell’ordine. Quattro i feriti trasportati al Cto.

ATP Finals, 66mila euro raccolti per Candiolo 

Ma la raccolta continua

 

Durante le Nitto ATP Finals 2024, Intesa Sanpaolo, in qualità di Host Partner dell’evento, e la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ETS hanno unito le forze per sostenere le attività di cura e ricerca oncologica dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Intesa Sanpaolo ha donato 100 euro per ogni ace realizzato dai campioni durante il torneo e 1.000 euro per ogni ace nella finale, fino a un massimo di 100.000 euro. I fondi raccolti sono destinati al progetto della Biobanca dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, la cui prima pietra è stata posata dal campione Jannik Sinner durante la sua visita all’Istituto prima dell’inizio delle Nitto ATP Finals.

La Biobanca è un centro innovativo per la raccolta e conservazione di campioni biologici, pensato per dare un impulso decisivo alla ricerca oncologica. Con i suoi 2.900 m² su tre piani, ospiterà laboratori, spazi criogenici e congelatori specializzati, fornendo ai ricercatori risorse essenziali per sviluppare diagnosi e terapie sempre più precise e mirate. Questa nuova realtà rappresenta una tappa fondamentale del progetto “Cantiere Candiolo” e un investimento strategico per aumentare le possibilità di successo anche contro i tumori più aggressivi.

Ma la sfida non è finita con la splendida vittoria di Jannik Sinner alle Nitto ATP Finals. Chiunque può mettere a segno un ace contro il cancro: per partecipare alla raccolta fondi, è possibile effettuare una donazione attraverso la piattaforma For Funding di Intesa Sanpaolo.

https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform[1]ISP/nav/progetto/acericerca-2024

 

Volkswagen T2, un’asta per aiutare oncologia delle Molinette

Sarà utilizzato per l’acquisto di nuove attrezzature per i reparti di oncologia dell’Ospedale Molinette di Torino il ricavato dell’asta solidale promossa dall’Associazione DaRosa, nata per istituire il Premio di ricerca in campo oncologico “Daniele Rosa” e per raccogliere i fondi per finanziarlo.

L’iniziativa presentata da DaRosa unisce storia, arte e solidarietà. Si tratta dell’asta solidale di un rarissimo esemplare di Volkswagen T2, trasformato in un’opera d’arte per sostenere la ricerca oncologica. Decorato con uno stile ispirato al celebre pittore Wassily Kandinsky, il veicolo, non più idoneo alla circolazione su strada, assume però la valenza di speranza per chi lotta contro I tumori.

L’appuntamento è per martedì 19 novembre , alle 14.15, quando, presso il piazzale interno delle Molinette, in corso Bramante 88, si terrà la presentazione della Volkswagen T2 e dell’Asta solidale. Dal 19 novembre fino alla fine dell’anno, il Volkswagwn T2 sarà esposta nel cortile dell’ospedale Molinette di Torino, offrendo al pubblico l’opportunità di osservare da vicino uno dei simboli più iconici della mobilità del Novecento. Questo veicolo, carico di storia e significato, non rappresenta soltanto un mezzo di trasporto, ma anche un simbolo di aggregazione e di valori condivisi. L’esposizione si propone di mettere in evidenza l’importanza dell’iniziativa, stimolando la riflessione sulla mobilità del passato e del presente e invitando la cittadinanza a contribuire alla diffusione di un messaggio di solidarietà e coinvolgimento sociale.

L’asta rappresenta un’importante occasione per offrire un contributo concreto alla ricerca oncologica, sostenendo in modo diretto l’acquisto di nuove attrezzature per i reparti di oncologia dell’Ospedale Molinette di Torino. Partecipare non significa soltanto fare la differenza nel campo della ricerca sul cancro, ma anche unirsi ad una comunità di persone impegnate a promuovere la salute e il benessere di tutti.

 

Mara Martellotta

 

Regione, parere favorevole alla delibera per “Vita nascente”

Con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza, il voto contrario dei gruppi Pd, M5s e Avs e l’astensione del gruppo Sue, la Commissione Sanità, presieduta da Luigi Icardi, ha espresso questa mattina parere favorevole alla proposta di delibera sui criteri d’accesso delle associazioni del Terzo settore ai bandi di finanziamento per progetti legati alla promozione della maternità, al sostegno delle gestanti e alla tutela della vita nascente.

Il documento, presentato per la Giunta dall’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone, prevede “una spesa di 940mila euro per avviare il bando per le attività che verranno svolte nel 2025. In continuità con quelli che lo hanno preceduto, il documento mira a promuovere da un lato azioni e progetti di aiuto e di sostegno su beni di prima necessità e servizi essenziali per l’avvio della maternità e i primi tre anni di vita del nascituro e, dall’altro, attività di accompagnamento e di assistenza per corsi formativi e informativi”.

Rispetto alle altre edizioni, ha sottolineato, “sono state confermate le percentuali massime ammissibili per tipologia di spesa. Si è invece voluto esplicitare meglio alcuni aspetti, quali stabilire a 20 il numero minimo di donne o coppie cui offrire il progetto di accompagnamento e definire alcuni temi su cui far vertere il percorso informativo e formativo: dall’igiene all’allattamento, dagli stili di vita all’educazione finanziaria”.

Sarah Disabato (M5s), che ha osservato come “la misura, oltre ad avere grossi problemi dal punto di vista etico e morale, presenta limiti dal punto di vista della trasparenza dei dati e delle rendicontazioni fornite dalle associazioni”, l’assessore ha risposto che le modalità di rendicontazione “sono le medesime per tutti i bandi”.

Nadia Conticelli (Pd), che ha affermato che “’Vita nascente’ non è né un fondo a sostegno della fragilità sociale, economica e genitoriale né un fondo di potenziamento dei consultori, decretati ad accompagnare le donne nelle proprie scelte”, Marrone ha ribattuto che “le donne aiutate ogni anno grazie a ‘Vita nascente’ sono circa 500”, che “i fondi per il welfare non possono essere usati per prestazioni sanitarie” e che “con l’assessore alla Sanità si sta pensando a come potenziare i consultori”.

Ad Alice Ravinale (Avs), che ha evidenziato come “la formazione e l’informazione, di cui l’Agenda di gravidanza è uno strumento importante, potrebbe essere svolta dai consultori se fossero messi nelle condizioni di farlo”, l’assessore ha fatto notare che “l’Agenda si rivolge soprattutto a chi non ha tendenzialmente bisogno di accompagnamenti, a differenza di chi si rivolge a ‘Vita nascente’”.

Gianna Pentenero (Pd) – infine – ha suggerito che “l’Assessorato individui nuove modalità affinché il bando ‘Vita nascente‘ possa essere davvero a supporto delle donne e della maternità, prevedendo magari di trasferire alcune azioni all’interno dei Consorzi assistenziali, che potranno decidere di servirsi del Terzo settore o di potenziare i consultori”.

Per dichiarazioni di voto sono intervenuti per la maggioranza Paola Antonetto (Fdi) e Davide Buzzi Langhi (Fi) e per la minoranza Vittoria Nallo (Sue) e Mauro Salizzoni (Pd).

Il Consiglio comunale condanna le violenze pro Pal

In apertura dei lavori della seduta odierna del Consiglio Comunale, la presidente dell’Aula, Maria Grazia Grippo, su indicazione della Conferenza dei Capigruppo, a nome di tutte le forze politiche, ha espresso condanna per gli scontri e gli episodi di violenza accaduti durante la manifestazione pro Palestina, avvenuta nei giorni scorsi.
Nello stesso tempo, ha espresso solidarietà nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che si sono trovati coinvolti negli episodi di violenza, in particolare quelli del museo del Cinema e delle attività commerciali circostanti.
Solidarietà espressa dalla Presidente anche alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine.

Al Regio “Le nozze di Figaro”, per la prima volta in Italia con l’allestimento di Emilio Sagi

Inaugura la Stagione d’Opera e di Balletto 2024/2025  

L’inaugurazione della Stagione d’Opera e di Balletto 2024/2025 del Teatro Regio di Torino avverrà sabato 23 novembre prossimo, alle ore 19, con la messinscena de “Le nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart. L’allestimento dell’opera più divertente e umana di Mozart, classico ed elegante, appare per la prima volta in Italia, ed è firmato dal regista spagnolo Emilio Sagi. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio debutta il Maestro Leonardo Sini. Il Coro del Regio è istruito da Ulisse Trabacchin. Protagonisti sono artisti carismatici e affermati, il Conte e la Contessa sono interpretati rispettivamente da Vito Priante e Monica Conesa, Giorgio Caoduro sarà Figaro, Giulia Semenzato intrepreterà Susanna e José Maria Lo Monaco nel ruolo di Cherubino. 

L’Anteprima Giovani dell’opera, dedicata a un pubblico under 30, avverrà giovedì 21 novembre alle 19.30; seguono la Prima, sabato 23 novembre, alle 19, e sei recite fino al primo dicembre.

Primo grande capolavoro della coppia Mozart-Da Ponte, ispirato alla commedia “La folle journée, ou le Mariage de Figaro” di Beaumarchais, “Le nozze di Figaro” inaugura la Stagione 2024/2025 del Teatro Regio, intitolata “La meglio gioventù”.

“È un periodo intenso sotto il profilo dell’organizzazione eventi – dichiara il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo – che stanno portando alla città grandi successi, come quello relativo alle ATP Finals appena concluse. Nell’arco di pochi giorni festeggeremo i 200 anni del Museo Egizio, inaugureremo il 22 novembre, proprio al Teatro Regio di Torino,tra l’Anteprima Giovani e la Prima dell’opera, il Torino Film Festival. Torino ospiterà anche la partita di rugby Italia-Nuova Zelanda e inaugureremo con “Le nozze di Figaro” una stagione del Regio che si preannuncia di grande successo; colgo l’occasione per ringraziare il Sovrintendente del Regio Mathieu Jouvin per la costante collaborazione, e gli enti pubblici e privati, in questo caso particolare Italgas, per il loro fondamentale sostegno, senza i quali sarebbe impossibile realizzare un progetto di questa portata”.

“’Le nozze di Figaro’ esemplifica nel titolo e nel contenuto la direzione artistica di tutta la stagione, intitolata “La meglio gioventù” – dichiara il direttore artistico del Teatro Regio Cristiano Sandri – una gioventù che è rappresentata non soltanto dalle opere in rassegna, ma anche dalla giovane età degli artisti. Il direttore d’orchestra de ‘Le nozze di Figaro’, Leonardo Sini, debutta proprio con questo spettacolo al Teatro Regio, il cui allestimento proviene dal Teatro Real di Madrid”.

“Le nozze di Figaro” sono per la prima volta al debutto in Italia nell’allestimento del regista spagnolo Emilio Sagi, noto per i suoi allestimenti innovativi e visivamente ricchi, spesso caratterizzati da un forte senso di realismo e da una profonda attenzione ai dettagli storici e culturali. Ha diretto produzioni di teatri di fama internazionale ed è apprezzato per la sua capacità di coniugare tradizione e modernità, mettendo in risalto le sfumature emotive e psicologiche dei vari personaggi. 

“In questo allestimento Siviglia è un personaggio in più-afferma Il regista Emilio Sagi – ‘Le nozze di Figaro’ rappresenta una commedia degli equivoci, carica di erotismo, amori e disamori, di intrecci e infedeltà. Ciò non impedisce che siano presenti lo spirito della rivoluzione e la critica al regime assolutista. Risulta fondamentale che l’azione si svolga a Siviglia, poiché per gli uomini del ‘700 rappresentava un luogo esotico, che permetteva agli autori dell’opera di trasmettere quell’aria inebriante che emana l’opera. Credo che nell’opera di Mozart, con una musica così vitale, l’atmosfera sivigliana sia davvero affascinante. Ne ‘Le nozze di Figaro’ Mozart attribuisce un ruolo simbolico alle danze, con il minuetto rappresentante l’aristocrazia e il fandango più popolare e sensuale. L’atmosfera del fandango, vista come erotica all’epoca, mi ha spinto a creare un allestimento molto realistico, perché è proprio il realismo a rendere moderna l’opera. Trovo molto rivelatore che questi personaggi, ricchi di sfumature, vivano nello stesso ambiente che sia il compositore che il librettista Da Ponte hanno inventato per loro”. 

Giorgio Caoduro, che è stato il più giovane dei magnifici tre baritoni dell’Accademia Rossiniana 2000, e che torna al Regio dopo “L’elisir d’amore” del 2021, parlando del personaggio che interpreterà, ha affermato che Figaro non è il vero, unico protagonista dell’opera, ma che si tratta di un’azione corale, un lavoro di squadra. Figaro non è un personaggio anagraficamente giovane, poiché ricco di storie e avventure, ma che è giovane e fresco nello spirito, prova un amore puro per Susanna e vive il senso di disillusione e ogni emozione nelle sue istanze più giovani, arricchendole di energia e entusiasmo tipici della giovinezza. 

Il personaggio di Cherubino, interpretato da José Maria Lo Monaco, mezzo soprano dalla vocalità calda e agile, è un paggio dal carattere giocoso, dinamico e che è il vero deus ex machina dell’intera vicenda. Vive la sua giovinezza colmo di purezza e inconsapevolezza dei suoi stessi sentimenti amorosi. Molto nota e esplicativa è l’aria in cui dichiara: ”Non so chi sono e cosa faccio”. Le percezioni relative all’ansia e al tempo creano in Cherubino una sorta di frenesia dell’esistenza.

Il ruolo del Conte di Almaviva è interpretato dal baritono Vito Priante, apprezzato per la sua versatilità e presenza scenica. Torna al Regio dopo il grande successo del “Don Giovanni” di Mozart diretto dal Maestro Riccardo Muti. Il suo personaggio rappresenta la giovinezza perduta e rimpianta. Il Conte è presente già nella prima parte della trilogia ‘Il romanzo della famiglia Almaviva” rappresentata da “Il barbiere di Siviglia”. Il Conte non è un vero antagonista, è un uomo amato dai suoi feudatari, ed è abbastanza illuminato da trattarli in quanto suoi pari. La giovinezza perduta è per lui un problema intimo che lo porta alla perdita della ragione a causa dell’amore verso Susanna, creando una rivalità molto forte con l’amico Figaro, che sposerà quest’ultima.

“Per noi è importante aprire la Stagione con un grande titolo classico – afferma il Sovrintendente del Teatro Regio di Torino Mathieu Jouvin – fa parte di un progetto che coniuga ambizione e diversità all’interno dell’intera proposta. ‘Le nozze di Figaro’ è un’opera che rappresenta una sfida per ogni regista, in quanto la regia è già scritta e lascia poco spazio di azione. Si tratta di un’opera contemporanea, universale proprio nei temi presenti: la dinamica del potere, quella sentimentale e infine quella generazionale. I personaggi dell’opera chiedono di essere compresi nella rappresentazione di ciò che sono, notando le sofferenze alla base delle loro azioni che devono allontanarci dall’errore di giudicarli. Come già riportato dal Sindaco Lo Russo, tengo a ringraziare personalmente tutti gli enti pubblici e privati, Italgas in particolare, per un apporto senza il quale sarebbe impossibile pensare con ambizione a una simile stagione lirica”.

Mara Martellotta 

Auto: dopo 100 anni ritorna la Temperino

Da Torino il ritorno della Temperino: un secolo dopo, il sogno di un’automobile italiana innovativa rinasce con la Eco-Vetturetta Temperino

Torino, 18 novembre 2024 – A cent’anni dalla chiusura della storica azienda fondata dai fratelli Temperino, pionieri dell’automobilismo italiano, il celebre marchio torinese torna a nuova vita con un progetto visionario: la Eco-Vetturetta Temperino, un quadriciclo elettrico pesante di categoria internazionale L7e, che unisce design, innovazione tecnologica e sostenibilità.

Il progetto, guidato da Lazzaro Garella, amministratore unico e titolare del marchio, rappresenta un omaggio alla tradizione torinese e piemontese dell’automobile, reinterpretata con uno sguardo al futuro. Garella, noto per la sua esperienza nelle eccellenze industriali del territorio e per la tradizione familiare legata al mondo dell’innovazione, ha saputo raccogliere il testimone dell’eredità Temperino, rilanciando il marchio con un’idea che fonde storia e modernità.

La rinascita della Temperino Automobili porta con sé un forte legame con l’innovazione tecnica che caratterizza la storia della famiglia Garella. Esempio emblematico è il contributo del nonno di Lazzaro Garella, Pilade, che durante la Seconda Guerra Mondiale sviluppò i celebri gassogeni Simplex, dispositivi che permettevano ai veicoli di utilizzare il gas di legna come carburante, senza modificare la struttura originaria.
Un secolo dopo Temperino torna a raccontare una storia di innovazione, confermandosi simbolo di un’eredità che guarda al futuro.

Una vetturetta per la mobilità sostenibile del futuro

La Eco-Vetturetta Temperino, progettata e realizzata interamente a Torino, è un quadriciclo elettrico pesante che coniuga caratteristiche tecniche all’avanguardia con una grande attenzione al design. Ideata dallo stesso Lazzaro Garella, che ha predisposto il concept delle linee, e disegnata dal designer Giorgio Caprioglio, questa vettura a due posti si presenta come una soluzione ideale per la mobilità urbana ed extraurbana sostenibile.

Le sue principali caratteristiche tecniche includono:

  • Potenza massima: 15 kW (20 CV)
  • Velocità massima: 80 km/h
  • Autonomia: fino a 200 km con una singola carica
  • Prezzo: compreso tra i 13.000 e i 15.000 euro, in base agli allestimenti disponibili

Un elemento distintivo è rappresentato dalla versione “Torino allestimento Lenci”, che celebra la tradizione artigianale torinese. Questa variante prevede:

  • Sedili e pannelli interni rivestiti in una rivisitazione contemporanea del celebre Panno Lenci, un materiale iconico legato alla tradizione tessile piemontese.
  • Rifiniture e dettagli realizzati in Tecno Ceramica Lenci, che conferiscono un tocco di raffinatezza e unicità al modello, rendendolo un vero capolavoro di design e artigianato.

Un futuro ricco di novità

La presentazione ufficiale della Eco-Vetturetta Temperino è prevista per settembre 2025, ma il progetto non si ferma qui. Sono già in fase di sviluppo altre versioni con future collaborazioni di eccellenze torinesi, come:

  • La versione decappottabile, in uscita nel 2026.
  • La Temperino Barchetta 8/10, una vettura commemorativa che vedrà la luce nel 2027, ispirata al primo modello storico della Temperino, la celebre 8/10 HP.

Una storia che guarda al futuro

Fondata nel 1906 a Torino come Officina Temperino, l’azienda dei fratelli Maurizio, Giacomo, Carlo e Secondo si distinse per la capacità di innovare e per la visione avanguardista, che portò alla creazione della prima utilitaria italiana. La Temperino 8/10 HP, presentata dopo la Prima Guerra Mondiale, fu una vera rivoluzione: leggera, economica e versatile, con un motore bicilindrico a V da 20 CV e un peso di soli 300 kg.
Conquistò anche il successo nelle competizioni, come la Sassi-Superga e il Giro del Sestriere, trovando mercato non solo in Italia, ma anche all’estero, fino in Inghilterra.

Il fallimento della Temperino nel 1924 sembrò segnare la fine di un’epoca, ma la passione e l’ingegno di Lazzaro Garella riportano oggi il marchio alla ribalta. Il nuovo progetto non è solo un omaggio alla storia, ma un ponte verso il futuro, grazie alla collaborazione con eccellenze locali come il Politecnico di Torino e all’utilizzo di tecnologie e materiali innovativi.

“Con la nuova Eco-Vetturetta TEMPERINO vogliamo riportare in vita lo spirito pionieristico che ha reso la Temperino un marchio leggendario,” ha dichiarato Lazzaro Garella, amministratore unico di Temperino Automobili.
“Non si tratta solo di celebrare il passato, ma di creare un prodotto che guardi al futuro, capace di offrire innovazione, eleganza e sostenibilità.”

Un progetto di rinascita per Torino

Il ritorno della Temperino rappresenta anche un simbolo del rilancio di Torino come capitale dell’innovazione automobilistica. La Eco-Vetturetta TEMPERINO è progettata e realizzata interamente in città, dimostrando che il territorio torinese, grazie alle sue risorse industriali, artigianali e accademiche, è ancora in grado di proporre eccellenze a livello internazionale.

A un secolo di distanza, la storia della Temperino non si è conclusa, ma si rinnova con un progetto che unisce radici e futuro.

Nuovi ospedali, Pd: “Nessun finanziamento”

PENTENERO – RAVETTI – ROSSI – VALLE: ” SOLO PROGETTI “VALUTABILI”

Nella seduta congiunta delle Commissioni Sanità e Bilancio del Consiglio regionale si è tenuta una comunicazione dell’Assessore regionale alla sanità sulla copertura dei costi di progettazione degli interventi in materia di edilizia sanitaria.

“Nessuna vera novità sui nuovi ospedali, ma solo un nuovo tentativo di propaganda per nascondere il fallimento totale della Giunta Cirio sul tema dell’edilizia sanitaria in questi anni. Tutti auspichiamo e lavoriamo perché ci siano nuovi ospedali in Piemonte, ma non li costruiremo, certamente, con le promesse” dichiarano la Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Gianna Pentenero e il Segretario regionale Pd Piemonte Domenico Rossi

“La Commissione è stata utile per chiarire come non ci siano risorse stanziate per il Piemonte, ma un accordo per progetti “valutabili”, come dicono con chiarezza sia il DPCM sia l’accordo stato-regioni. I progetti valutabili sono aumentati, ma siamo lontani dall’approvazione. E la procedura è esattamente quella che ha portato a non avviare nessun progetto non solo in Piemonte, ma anche nelle altre Regioni. Inail valuterà i progetti, ma la risposta potrebbe essere negativa. Il rischio finanziario sui progetti resta tutto in capo alla Regione, che potrebbe ritrovarsi con tanti progetti e nessuna nuova opera” proseguono gli esponenti dem.

“Non è stato spiegato in nessun modo quali sono le motivazioni per cui le cose cambieranno in meglio nei prossimi anni rispetto all’ inattività della scorsa legislatura. Così come non è chiaro con quali parametri Inail valuterà i progetti. Inoltre, altre domande restano aperte: c’è anche la solidità finanziaria dell’ente richiedente? Perché per il Piemonte, qualora dovessero partire tutte le opere, si parla di una rata complessiva di almeno 150- 200 milioni di euro di euro. La decisione di virare su INAIL come potenziale finanziatore principale avrebbe potuto coincidere con la volontà di mettere in campo una stazione unica appaltante regionale sulle progettazioni così da garantire massima competenza senza scaricare sulle singole ASL le potenziali criticità” aggiungono Pentenero Rossi.

“Inail ha individuato 2,250 mld di progetti finanziabili in Piemonte, ma non ne ha ancora finanziato nessuno – interviene il Vicepresidente della Commissione Sanità Daniele Valle – Se è vero che queste risorse non incidono sulla capacità di indebitamento della Regione Piemonte, è vero anche che – restituendole in 20 anni al 4% annuo – si arriverebbe a pagare circa 120 milioni di euro all’anno di canoni (che sia aggiungerebbero a quelli dei PPP di Torino e Novara). Siamo preoccupati che queste risorse possano comportare una riduzione della nostra capacità di garantire la nostra offerta di servizi sanitari. E siamo altrettanto preoccupati che Inail possa considerarci non in grado di far fronte alla restituzione di tutto il plafond. Inail farà da stazione appaltante di tutti gli ospedali e, ci informa l’assessore, sta costituendo unità locali per seguire le gare. Siamo preoccupati che, in caso di via libera gli ospedali piemontesi, una nuova struttura locale di INAIL possa partire da zero per seguire 8 appalti così complessi: occorre che SCR e Azienda Zero trovino un ruolo e un coinvolgimento”.

“Finalmente si è fatta chiarezza – afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Ravetti –  Questa mattina nella seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Sanità l’assessore Federico Riboldi ha precisato che i costi per la progettazione per tutti i nuovi ospedali finanziabili con i fondi Inail (compresi i nuovi presidi di Alessandria e Cuneo) è complessivamente di 73 milioni di euro, e che tali risorse non verranno anticipate da nessuno, ma dovranno essere reperite dalla Regione Piemonte. Pertanto, l’assessore Riboldi ha smentito non solo alcuni suoi “virgolettati” riportati sui giornali, ma anche quanto affermato in Commissione il 22 ottobre, ovvero che “non abbiamo bisogno di risorse aggiuntive per Cuneo ed Alessandria, per la progettazione degli ospedali”, in quanto tali risorse sarebbero disposte dal MEF. Evidentemente, aveva ragione Cirio nel dichiarare nei giorni scorsi che le risorse in questione saranno coperte da fondi regionali. Ora si tratterà di capire come verranno ripartite tra le diverse aziende sanitarie interessate. Se oggi si è finalmente introdotto un elemento di linearità nella discussione, il merito va all’insistenza del Partito democratico nel pretendere precisazioni puntuali. Avremmo tutti potuto risparmiare tempo prezioso, se la Giunta sin dall’inizio avesse avuto le idee chiare sull’approccio corretto per attingere ai finanziamenti Inail. Quello che è certo è che la storia del nuovo ospedale di Alessandria è ancora tutta da scrivere e consiglierei all’assessore Riboldi prudenza nell’indicare con certezza che sarà pronto nel 2032”.

Ecco perché Musk può salvare le fabbriche italiane Stellantis dalla chiusura

Di Giuseppe Chiaradia, ingegnere chimico

Elon Musk può salvare l’industria automobilistica italiana rilevando gli stabilimenti ex Fiat, Lancia, Alfa Romeo dai francesi di Stellantis e riconvertendoli alla produzione di auto con motori endotermici. La transizione ecologica imposta da Von Der Leyen sta facendo collassare l’industria automobilistica europea, e dopo la recente vittoria di Donald Trump nelle presidenziali USA, il demenziale divieto dei motori termici nel 2035 sarà rottamato dai governi sovranisti che domineranno l’Europa nei prossimi anni. Il motore endotermico è quindi destinato a risorgere e se Musk si prenderà gli stabilimenti italiani potrà ampliare la gamma delle offerte di Tesla, immettere sul mercato le Tesla con motore endotermico, progettate e costruite da ingegneri, tecnici e operai italiani, i migliori del mondo. Non ci potranno essere marchi cinesi capaci di scalfire il predominio di una Tesla turbodiesel italiani perché i cinesi non sono mai stati competitivi verso gli europei nel settore automobilistico tradizionale

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“Blake e la sua epoca, viaggi nel tempo del sogno” in mostra alla Reggia di Venaria

Dal 31 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 

La mostra segue il successo riscosso nel 2022 con “John Constable. Paesaggi dell’anima” e del 2023 con “Turner. Paesaggi della Mitologia”. Con “Blake e la sua epoca, viaggi nel tempo del sogno” la Reggia di Venaria ospita la mostra di un altro celebre artista considerato uno dei massimi maestri britannici, William Blake, concludendo così la trilogia delle esposizioni dedicate ai principali esponenti dell’arte romantica inglese grazie alla prestigiosa collaborazione del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude con la Tate Uk.

La mostra, curata dalla storica dell’arte Alice Insley, intitolata “Blake e la sua epoca. Viaggi nel tempo del sogno” comprende una significativa selezione di 112 opere dalla famosa istituzione museale inglese della Tate UK.

William Blake è stato consegnato alla storia come poeta e letterato, ma in realtà è stato un artista a tutto tondo, autore di acquerelli, incisioni e illustrazioni. Nato a Londra il 28 novembre 1757, fu un artista eclettico dedito alla letteratura come all’arte visiva e fu associato al movimento del Romanticismo, in pieno sviluppo mentre si veniva formando il pensiero di Blake, grande appassionato di racconti biblici, spesso tema delle sue opere. Detestava la Chiesa d’Inghilterra e ciò che istituzionalizzava il misticismo. Ignorato quando era in vita, le sue opere visionarie in pittura, stampa e acquerello hanno ispirato intere generazioni e sono ora riconosciute come un contributo unico alla cultura mondiale.

Blake ha vissuto un periodo storico rivoluzionario, un’epoca di Radicale trasformazione delle idee sull’arte e sull’immaginazione, in cui gli artisti hanno veicolato la loro ispirazione verso territori nuovi e inesplorati. Le raffigurazioni senza tempo di Blake sono esposte accanto a quelle degli artisti che più lo hanno ispirato come Heinrich Fussli, che assunse il nome di Heinrich Fuseli dopo essersi stabilito in Gran Bretagna nel 1765, Benjamin West e John Hamilton Mortimer

La mostra presenta Blake nel suo contesto, con gli artisti che ha ammirato e influenzato, offrendo una visione entusiasmante di un’epoca di grande originalità e innovazione nell’arte britannica.

Ogni sezione tematica dell’esposizione è incentrata su una selezione di opere chiave di Blake, accanto ad altre correlate strettamente di altri artisti, secondo categorie distinte volte a illustrare una diversa dimensione dell’immaginazione poliedrica di Blake : incantesimi, creature fantastiche, orrore e pericolo, il gotico, uno sguardo romantico al passato, Satana e gli Inferi.

William Blake è uno dei più celebri artisti britannici. La straordinaria originalità della sua arte e poesia continua oggi a essere fonte di Ispirazione. Ma non era l’unico. Molti artisti abbracciarono l’irrazionale e l’emotivo, affrontarono temi altamente soggettivi e ricercarono una rinnovata spiritualità o una via di fuga durante quei decenni. L’immaginazione romantica che emerse in Gran Bretagna nacque dall’umiliante sconfitta nelle guerre d’indipendenza americane, dalle onde d’urto delle rivoluzioni francese e haitiana negli anni ’90 del Settecento, dalle difficoltà delle lunghe guerre con la Francia, da anni di disordini politici e sociali in patria e dal rapido ritmo dello sviluppo tecnologico e industriale, e l’arte di Blake e dei suoi contemporanei rivela lo spirito dell’epoca. Di fronte a molti cambiamenti e fermenti, molti artisti hanno cercato di adattarsi ai profondi sconvolgimenti del mondo che li circondava e questo comportava abbracciare il sublime, creando arte che potesse suscitare emozioni di paura e stupore, piuttosto che essere semplicemente bella. Questi temi aprirono nuove prospettive immaginativa agli artisti romantici che poterono scegliere di raffigurare soggetti sconvolgenti, inquietanti, suscitando una vasta gamma di emozioni nello spettatore.

Nell’opera di Blake ciò si esprime attraverso corpi contorti e conturbante e l’illustrazione dell’angoscia e del tormento. Tra i suoi contemporanei proliferarono temi cupi quali la prigionia, la follia, l’orrore, il pericolo e la malattia, così come immagini drammatiche della natura. Gli artisti inglesi esplorarono sempre più il potere e i pericoli del mondo naturale, distorcendo luce, proporzioni e spazio, per suscitare le emozioni dello spettatore.

All’epoca di Blake abbondano le immagini del soprannaturale e del fantastico, del sorprendente e del mostruoso. Queste creature stravaganti davano libero sfogo all’immaginazione degli artisti e soddisfacevano il gusto per lo sconvolgente.

In un mondo in cui erano messi sempre più in discussione gli ideali illuministici e il progresso, l’ultraterrena e l’irrazionale sembravano molto più attraenti e si dice che i mostri apparisse a Blake in visioni. Altri artisti si rivolsero alle apparizioni, alle streghe, ai mostri della letteratura e del folclore, comprese le creature di Shakespeare e della tragedia greca. Queste creature fantasiose o grottesche, con il fiorire della satira grafica, acquisiranno una nuova nitidezza mettendo a nudo i vizi.

Fate e spiriti erano considerati da molti una finzione o una superstizione, ma nonostante ciò essi continuarono avessero presenti nelle arti visive dell’epoca. Artisti come Blake o Heinrich Füssli diedero nuova vita immaginativa al regno delle fate e degli spiriti. Le loro immagini erano spesso popolate da personaggi femminili, che apparivano in modi seducenti e incantevoli. Le fate si intrecciarono strettamente con le donne di fantasia nell’arte e nella letteratura dell’epoca, offrendo una sorta di piacere proibito agli spettatori.

Entrambe potevano essere pericolose nella loro appetibili, riflettendo le ansie contemporanee sulla sessualità femminile. Potevano anche rappresentare l’immaginazione stessa, suggerendo la sua libertà ma anche l’effetto trasformativo sul soggetto e sul corpo, nel bene e nel male.

Insieme alle difficoltà e alle tensioni delle lunghe guerre con la Francia, immagini e storie del passato britannico potevano ispirare l’orgoglio nazionale, dare un senso di evasione, trasmettere messaggi contemporanei. Le lingue nordiche e celtiche, il folklore, l’arte acquisirono un nuovo fascino. Fu rivalutata la figura dell’antico bardo, che assunse uova forza come simbolo di resistenza e di sfida. In quegli anni fu riscoperto anche Shakespeare e le sue opere riportarono alla luce un eroico passato nazionale. Alcuni artisti, tra cui Blake, adottarono tecniche artistiche e stili nuovi nel tentativo di entrare in contatto con epoche passate. Per esempio l’incontro di Blake con il gotico, che avvenne quando era ancora un giovane incisore che disegnava tombe nell’abbazia di Westminster. Il Gotico sarebbe divenuto centrale nella visione della sua vita e visione artistica, rappresentando un’arte spirituale e viva, un ideale senza tempo. E il Medio Evo ha stimolato l’immaginazione romantica di artisti e scrittori come in nessun’altra epoca passata. Gli artisti guardarono al passato così come immaginavano il futuro. Le catastrofi e i traumi degli anni 1790 e 1800, gli anni della rivoluzione e della guerra, sembravano inaugurare una nuova era, accompagnati dalla paura di orrori mai visti prima e dalla speranza di una trasformazione e redenzione. Gli artisti diedero espressione visiva, a questo senso di apocalisse imminente, riflettendo le ansie del loro tempo. Blake trascorse gli ultimi anni della sua vita a raffigurare i tormenti dei gironi infernali danteschi, e non fu il solo a rappresentare soggetti satanici e infernali. Il destino è la rivelazione diventarono qualcosa di sensazionale.

Esclusivamente per questa mostra, la Reggia di Venaria e la Tate hanno commissionato lo studio d’animazione Blinkink e al regista Sam Gainsborough una realizzazione di installazione video che combina 12 delle opere più iconiche di Blake dalla collezione della Tate, e offre al pubblico la possibilità di immergersi nell’universo immaginario dell’artista, dando vita ai suoi personaggi teatrali dai mille volti. Sostenendo di aver visto in una visione i grandi monumenti dell’Asia, Blake credeva di poter adempiere al meglio i suoi doveri verso la Gran Bretagna, dipingendo su larga scala in uno spazio pubblico. Anche se questo non è mai accaduto nel corso della sua vita, questo video permette di vedere le opere di Blake su una scala più vicina alle sue ambizioni, nonché di osservare parte del colore originale delle opere, i cui pigmenti sono sbiaditi con il tempo. La proiezione presenta, tra gli altri, il dipinto di Blake “La forma spirituale di Pitt che guida Beemoth”, esposto in mostra. Questa era una delle due opere previste da Blake come monumento pubblico, con un’altezza di circa 30 metri, consona alla grandezza della nazione. Le sue speranze sono rimaste insoddisfatte, ma la proiezione offre l’opportunità di vedere concretizzate le ambizioni di Blake, perché il dipinto appare in una grande scala, così come da lui desiderato.

Reggia di Venaria – Sala delle Arti

Ingresso: compreso nel biglietto “Tutto in una Reggia” o con biglietti singoli. Intero 12 euro/ridotto gruppi 10 euro/ ridotto giovani 6 euro/ scuole 3 euro/ gratuito per minori di 6 anni

 

Mara Martellotta