ilTorinese

E’ morto Guerreri, un grande torinese che partecipò alla marcia dei quarantamila

Di Pier Franco Quaglieni / Il cavaliere della Corona d’ Italia Salvatore Guerreri, 88 anni, è  mancato in Perù dove si era trasferito molti anni fa. Si è spento, senza essere stato colpito dal Covid. Forse pochi lo ricorderanno, ma Salvino, come era chiamato, è stato un grande torinese e anche un grande italiano che ha saputo lavorare per tanti anni alla Fiat con disciplina e capacità  tecnica come collaudatore.

Fu anche uno dei protagonisti della marcia dei Quarantamila contro lo strapotere sindacale. Era un monarchico da sempre, figlio di un sottufficiale del Regio Esercito. Se non fosse stato per la vista , il suo desiderio sarebbe  stato quello di indossare la divisa militare anche lui. Fui io a sposarlo al Comune di Moncalieri, quando la fascia tricolore non si indossava ancora  alla francese, nel 1973. La nostra fu una lunga amicizia iniziata nel 1963 e durata una vita intera. Da quando decise di trasferirsi in Perù, ci scrivevamo e ci telefonavamo spesso. E’ stato per tanti anni il mio uomo di fiducia in  tante vicende della vita, in primis al Centro “Pannunzio” di cui fu uno dei fondatori,occupandosi con Peira e Lettini delle cose pratiche, nelle diverse sedi del Centro da via Bava a Corso Vittorio , da via Mercanti a via Maria Vittoria. Fu per anni il tesoriere del Centro. Era un uomo  di nobili ideali. Era animato da quella idea espressa dal Col. Enzo Fedeli, secondo la quale i monarchici dovevano essere i migliori italiani. A quella massima si è sempre ispirato e credo sia morto pensando all’ Italia oltre che ai suoi tre figli. Mi disse che conservava in Perù una piccola bandiera italiana che gli diedi io quando decise di partire. Una bandiera con la croce sabauda, come voleva lui. Era stato più volte a trovare il Re Umberto II in Francia sulla Costa Azzurra e una volta ricordo che Umberto II si complimentò con lui. Era un uomo inflessibile sui principi, ma di grande umanità. Fu un uomo in parte sfortunato che affrontò con coraggio e dignità le avversità della vita che non riuscirono ad intaccare il suo carattere generoso e disponibile. Aveva dell’amicizia un’ idea quasi sacra che seppe testimoniare in tanti anni di vita anche quando si stabilì in Perù. Era orgoglioso di essere italiano, sentiva l’idea di Patria in modo quasi religioso. Io a volte gli dicevo che la sua religiosità patriottica mi faceva pensare a Mazzini. Lui mi replicava subito che il suo essere patriota era inscindibile dalla fedeltà al Re. Potrei raccontare mille episodi in cui ho trovato nella mia vita la presenza di Salvino. Una presenza fedele e disinteressata, oggi quasi impensabile. Ma voglio testimoniare che Salvatore Guerreri è stato un torinese fuori ordinanza, un uomo vero, come disse  Mario Soldati che lo stimava molto. Ebbe animate discussioni con il prof. Mario Bonfantini sulla Resistenza che secondo Guerreri non era solo quella di sinistra. Fu tra i primissimi insieme a Liana De Luca a parlare di foibe e di esodo giuliano – dalmata, quando tutti ignoravano questi temi. Era un uomo libero ed appassionato, un uomo intero che abbiamo perso e di cui resterà il ricordo almeno negli amici. Aveva la stessa età di Giovanni Ramella mancato due anni fa. Tra i due non si può tracciare un confronto, ma entrambi, ciascuno a suo modo, hanno contribuito alla vita e alla crescita del Centro “Pannunzio” e non solo di quello.Se la Fiat  fosse ancora un’azienda italiana con una  memoria storica  come  un tempo, dovrebbe rendere omaggio a Salvatore Guerreri.

Ex Embraco, Valle (Pd): “Regione e Mise accelerino”

“Il Tribunale di Torino ha decretato il fallimento della Ventures, la società che ha rilevato la ex Embraco.

Questa sentenza complica la situazione e aumenta la nostra preoccupazione per i lavoratori che hanno più volte chiesto un impegno concreto alla Regione e al MISE per la reindustrializzazione del complesso e la salvaguardia dei posti di lavoro” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle.

“E’ dovere delle Istituzioni intervenire a tutela dei lavoratori e del complesso di professionalità dei dipendenti ex Embraco. Alla luce di questa notizia Regione e Mise accelerino e presentino un progetto che possa fornire una soluzione tempestiva a questa grave crisi” conclude Valle.

Saldi anticipati al 25 luglio

La  Giunta regionale del Piemonte ha modificato con una delibera la data di inizio dei saldi, che prenderanno dunque il via sabato 25 luglio e non il 1º agosto come precedentemente stabilito.

“Recentemente – spiega l’assessore regionale al Commercio, Vittoria Poggio – per sostenere la ripartenza e la ripresa del commercio piemontese e venire incontro alle esigenze degli esercizi commerciali nell’attuale e straordinaria fase emergenziale sanitaria, sociale ed economica, abbiamo adottato una serie di misure straordinarie, come il posticipo dei saldi estivi al 1º agosto e l’autorizzazione per le vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti le vendite di fine stagione. Tuttavia, alla luce di una ulteriore evoluzione del quadro economico generale, di un attento approfondimento specifico e settoriale e di un costante confronto con il settore del commercio piemontese, si è infine deciso di anticipare l’inizio dei saldi a sabato 25 luglio, di concerto con gli operatori, segnatamente in relazione al settore moda e abbigliamento”.

“La decisione relativa alla possibilità per le Regioni di anticipare la data dei saldi – continua l’assessore Poggio – è stata presa nel corso della Conferenza Stato-Regioni di lunedì 20 e il Piemonte si allinea con questa scelta alle Regioni confinanti come la Lombardia, con lo scopo di favorire in ogni modo possibile la ripartenza e la crescita del settore in un contesto e quadro socio-economico purtroppo fortemente critico”.

Anno zero. Stupidario post covid-19

Ridere. Per non piangere. E per non scendere in strada con un fucile a pompa. Che non possiedo. Perché non siamo negli States, dove, in Michigan, alla notizia ventilata di un lock down all’acqua di rose, i buoni cittadini sono scesi in strada con le semiautomatiche… O in Serbia, dove hanno fatto irruzione in Parlamento. E il Presidente si è dovuto rimangiare i nuovi provvedimenti restrittivi e arbitrari…

Siamo in Italia, purtroppo. La patria della Commedia e della farsa, soprattutto. Atellane e fescennini. Plauto e Goldoni. Non Marlowe o Lope de Vega…

Quindi, non ci resta che ridere. E per ridere, amaro, basta guardarsi intorno…
Signora in pizzeria. All’aperto. Mascherina griffata e guanti di lattice. Taglia una fetta di pizza, la porta alla bocca, solleva appena la mascherina, introduce il boccone, abbassa la mascherina, mastica , ingurgita… Poi ricomincia…

Anziano gentiluomo in spiaggia riservata ai nudisti. Cappello di paglia, occhiali da sole. Guanti e mascherina. Null’altro. Pudenda, cascanti, alla brezza marina …

Monopattinista capelli al vento, niente casco. Ma guanti sì. E, naturalmente, mascherina…

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Anno Zero. Stupidario post Covid 19

Centrosinistra e centrodestra in piazza insieme per Hong Kong

 Per un flash mob silenzioso in sostegno dei cittadini dell’ex colonia britannica

Oggi alle 17 in piazza Carignano a Torino tutte le forze di centrodestra (Lega, FdI, FI) e tutte le forze di centrosinistra (GD, Azione, IV, Volt, Radicali, + Europa) scenderanno in piazza insieme per un flash mob silenzioso in sostegno dei cittadini di Hong Kong, dal titolo Torino Stands With Hong Kong. Sarà una rara piazza di multicolore politico senza tifoserie, ma solo un’opinione politica condivisa in difesa delle libertà dei cittadini di Hong Kong. Rimarremo in silenzio, i cartelli che avremo in mano saranno bianchi perché a Hong Kong da tre settimane la parola è diventata un reato. Il messaggio della manifestazione sarà molto chiaro: Torino difende la democrazia, difende il rispetto degli obblighi internazionali, difende la tutela del diritto di manifestazione, di stampa, di parola, di pensiero, di opposizione politica. Tutti quei diritti che dopo la legge sulla Sicurezza Nazionale a Hong Kong sono scomparsi. Vi aspettiamo.

Associazione radicale Adelaide Aglietta

Salone del Libro, prove generali in autunno

L’incontro svoltosi oggi in Regione per il Salone del Libro è stato molto positivo, si legge in una nota del Salone, e ha posto le basi per la definizione di un percorso che porterà all’edizione del Salone di maggio 2021 attraverso un significativo evento autunnale.

L’evento unirà i contenuti in rete con appuntamenti dal vivo, fatte salve le condizione di sicurezza consentite delle normative del momento, e fungerà al contempo da segno della ripartenza e lancio per l’organizzazione del Salone 2021.

Sono stati garantiti entro la prima metà di agosto il saldo dei pagamenti in sospeso e il rinnovo dei contratti per consulenti e collaboratori che sono già impegnati a progettare e definire le prossime tappe.
Entro la fine di settembre verrà approvato il nuovo protocollo d’intesa con una validità fino al 2023.

E’ stato reso attivo, nelle more dell’approvazione del protocollo, il Comitato di Gestione presieduto da Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei Lettori, a cui partecipano la Città di Torino, Associazione Torino Città del Libro, Salone Libro S.r.l e il Direttore Editoriale del Salone con il supporto operativo di Marco Pautasso.

È prossima la convocazione del Comitato d’Indirizzo del Salone per un confronto con le associazioni rappresentative dell’intero mondo editoriale italiano quali gli editori, AIE e ADEI, i librai, ALI e SIL, i bibliotecari, l’AIB.

All’incontro tenutosi oggi in Regione hanno partecipato l’Assessore Vittoria Poggio, l’Assessore Maurizio Marrone, la Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino, l’Assessore alla Cultura Francesca Leon, il Presidente e il Direttore della Fondazione Circolo dei Lettori Giulio Biino, Elena Loewenthal, Nicola Lagioia Direttore Editoriale del Salone del Libro, Silvio Viale, Presidente dell’associazione “Torino la Città del Libro” e Piero Crocenzi, Amministratore Delegato della Salone Libro S.r.l.

Covid Piemonte: nessuna vittima, 11 contagi. In calo le terapie intensive

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

25.993 PAZIENTI GUARITI E 686 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 25.993 (+ 39 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3189 (+11) Alessandria, 1574 (+4) Asti, 840 (+0) Biella, 2432 (+4) Cuneo, 2343 (+4) Novara, 13.398 (+16) Torino, 1093 (+0) Vercelli, 958 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 166 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 686sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI RIMANGONO 4123 IN TOTALE

Nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è di 4123 deceduti risultati positivi al virus: 678 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 371 Novara, 1818 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.578 (+ 11 rispetto a ieri, di cui 8 asintomatici. Degli 11 casi, 5 screening, 4 contatti di caso, 2 con indagine in corso. I casi importati dall’estero sono 1 su 11) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4094 Alessandria, 1883 Asti, 1054 Biella, 2909 Cuneo, 2806 Novara, 15.962 Torino, 1350 Vercelli, 1150 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 268 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 102 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 5( – 1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 147(+3 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 624

I tamponi diagnostici finora processati sono 481.626, di cui 264.295risultati negativi.

Don Pietro Ricaldone, quarto Successore di Don Bosco

Il 27 luglio 1870 nasceva a Mirabello Monferrato

Dopo 150 anni il paese di Mirabello si appresta a festeggiare questo suo illustre cittadino che con ingegno, umanità, tenacia e spiritualità ha lasciato un’eredità straordinaria in tutto il Mondo.

Don Ricaldone, grande figlio di Don Bosco e come lui Educatore e apostolo della gioventù, ha dato impulso alla spiritualità e alla formazione della Famiglia salesiana, alle Missioni che si sono diffuse nei vari continenti, alla organizzazione e progettazione degli Oratori, alla crescita della Formazione Professionale nei vari settori, soprattutto quelle delle Scuole agricole (celebri le varie esposizioni che ha organizzato e a cui partecipavano i Centri delle nazioni dove erano presenti i figli di Don Bosco). Ha curato lo sviluppo della cultura e della Scuola salesiana, attivando l’Istituto Superiore del PAS (Pontificio Ateneo salesiano), ha dato vita al Centro catechistico salesiano e all’Editrice LDC, ha dato valore ai luoghi legati a Don Bosco, in particolare il Colle Don Bosco e la casa Madre di Valdocco. Insieme al suo predecessore, il Beato Filippo Rinaldi (di Lu Monferrato, 5 Km da Mirabello), hanno dato vita ad una provincia salesiana che curasse in modo particolare la formazione di vocazioni missionarie avviate al sacerdozio (Ivrea, Mirabello, Penango, Bagnolo Piemonte) o alla vita religiosa laicale, come i Coadiutori (Istituto Bernardi Semeria del Colle Don Bosco, Istituto Rebaudengo di Torino, Istituto Agrario di Cumiana)… Insomma una multiforme attività di progettazioni e realizzazioni che hanno portato ad una diffusione meravigliosa del carisma apostolico di Don Bosco.Il paese di Mirabello ha sempre mantenuto vivo il ricordo di questo suo figlio, non solo dedicandogli una piazza e un monumento in luogo significativo, ma collaborando generosamente con la Casa salesiana che lo stesso Don Bosco aveva aperto nel paese, la prima fuori Torino,alla cui direzione Don Bosco aveva messo Don Rua, e soprattutto regalando alla Famiglia salesiana oltre 35 FMA e 30 SDB.  La cittadinanza tutta di Mirabello e dei paesi vicini del Monferrato casalese condivide volentieri questa sua ricorrenza con la Famiglia Salesiana. Mette a disposizione i luoghi più significativi del suo legame con Don Pietro: la casa natale, la Chiesa dove è stato battezzato (dedicata a San Vincenzo, e di cui si celebrano i 400 anni della sua consacrazione), la cappella dell’Istituto salesiano (tuttora utilizzata per le celebrazioni), la cordialità accogliente della gente. Da Mirabello partono percorsi su strade sterrate “Sui Passi di Don Bosco” che attraverso paesaggi collinari suggestivi conducono ad altri paesi monferrini che hanno dato i natali altre figure salesiane straordinarie.
La lunga pausa forzata ha frenato alcune delle iniziative, che erano già state previste per il mese di marzo, ma non ha cancellato i buoni propositi di celebrare al meglio la ricorrenza dei 150 anni della nascita di don Pietro Ricaldone, e così Mirabello si appresta a riprendere il discorso bruscamente interrotto con l’insorgere della pandemia. Comune e Parrocchia – con il prezioso supporto del comitato organizzativo costituito allo scopo – non hanno voluto rinunciare a onorare il quarto successore di don Bosco, programmando un momento celebrativo semplice ma significativo. L’evento avrà ufficialmente inizio alle ore 16 di sabato 25 luglio, con l’inaugurazione della mostra dal titolo “Don Pietro Ricaldone e l’opera salesiana a Mirabello e nel Mondo” all’interno della chiesa di San Sebastiano (un tempo luogo di culto dello storico Collegio Salesiano fondato da don Bosco nel 1863). L’esposizione, che sarà visitabile anche il fine settimana seguenti, ripercorre la vita di don Pietro e non solo attraverso documenti storici, curiosità e proiezioni . Alle ore 21 di sabato presso la chiesa Parrocchiale di San Vincenzo sarà recitato un rosario a ricordo di tutti i salesiani monferrini. Particolarmente nutrito il programma di domenica 26 luglio. A partire dalle ore 15 è prevista l’accoglienza dei presenti con la distribuzione di materiale informativo e la possibilità di visitare i luoghi mirabellesi simbolo della salesianità: la casa natia di don Pietro Ricaldone, il monumento a lui dedicato in piazza San Michele, la chiesa di San Sebastiano, la chiesetta campestre della Madonna della Neve tanto cara a Don Bosco e la casa di un allievo di don Bosco. Alle ore 15,30 seguirà lo spettacolo di arte circense con Lello Clown di “Passi di Vita Onlus” e la sua valigia, quindi alle 16.15 è prevista la commemorazione ufficiale di don Pietro Ricaldone con gli interventi delle autorità civili e dei superiori salesiani presenti. Chiuderà alle ore 17 la celebrazione solenne presso la chiesa parrocchiale, presieduta dal vescovo emerito Luciano Pacomio.
Un’ occasione per conoscere, riscoprire e ricordare Don Pietro Ricaldone

Scoperto e denunciato falso dentista

Quando i Finanzieri sono entrati all’interno dello studio dentistico il “medico-odontoiatra” era intento ad operare su un paziente. Peccato però che medico non era né tantomeno odontoiatra.

È successo in un comune della Valle di Susa, dove la Guardia di Finanza di Torino ha denunciato un odontotecnico per esercizio abusivo della professione medica.

Ben avviata l’attività con un considerevole numero di pazienti che proveniva da tutta la Valle di Susa, l’uomo, come hanno ricostruito i Finanzieri della Compagnia di Susa, aveva allestito nel corso degli anni un importante studio medico dentistico, almeno così riportava la dicitura sul citofono dello stabile, con numerosi locali a disposizione dove il falso dentista interveniva quotidianamente.

Di tutto rispetto anche le apparecchiature mediche rinvenute all’interno dello studio odontoiatrico, tutte all’avanguardia, di ultima generazione e a disposizione del “medico”, che non essendo tale, in quanto privo di qualsivoglia laurea in medicina o odontoiatria, non era abilitato ad utilizzarle sugli ignari pazienti.

L’uomo, un cinquantenne residente nella zona, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Torino per esercizio abusivo della professione medica mentre lo studio odontoiatrico e tutte le apparecchiature mediche, per un valore di migliaia di euro, sono state sequestrate.

Condannato l’omicida di Prinzi, l’uomo che uccise la trans dei vip

Una condanna a 30 anni per omicidio volontario, questa la pena inflitta ad Antonio Serra, l’assassino di Umberto Prinzi a sua volta omicida finito anni fa sulle prime pagine  per aver ucciso nel 1995 l’ex fidanzata, Valentina, una transessuale nota nella Torino bene.

Prinzi  fu trovato senza vita il 14 dicembre del 2018 in strada Santa Brigida, freddato con due colpi alla nuca per un affare conclusosi male nella compravendita di orologi pregiati.

Prinzi aveva già scontato  la sua condanna a 22 anni, ma uscito dal carcere iniziò a frequentare ambienti della criminalità. Un giro che gli avrebbe procurato la morte