ilTorinese

I carabinieri vigilano sui luoghi della cultura

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale intensifica i servizi preventivi nei luoghi della cultura del Piemonte e della Valle d’Aosta durante l’emergenza COVID-19

In questo periodo di emergenza, sono stati rafforzati i servizi di controllo del territorio svolti dai militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale finalizzati a garantire
la prevenzione dei reati in danno dei musei, dei principali monumenti nazionali e delle chiese, aperte ai fedeli, ove sono custodite famose e preziose opere d’arte. Le pattuglie a piedi e automontate dei militari dello speciale reparto dell’Arma, in supporto all’Arma territoriale, contattano giornalmente i responsabili della sicurezza i musei piemontesi e valdostani per raccogliere informazioni su eventuali esigenze e criticità inerenti la sicurezza anticrimine dei luoghi di d’arte. In Piemonte e in Valle d’Aosta vi è un ricchissimo patrimonio culturale caratterizzato dalla presenza di 8 siti UNESCO, oltre 150 strutture museali, 90 aree archeologiche e più di 70 aree paesaggistiche riconosciute e vincolate. Dall’inizio del mese di marzo il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino ha svolto oltre 200 controlli alle sedi museali ed alle aree archeologiche presenti nel territorio di competenza.

Pandemia e diseguaglianze secondo “Repubblica”

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni /  Il cambio della guardia a “Repubblica” è avvenuto nel modo più drastico e brutale con la cacciata, dopo un anno di direzione, di Carlo Verdelli proprio nel momento in era minacciato da attacchi di neofascisti. Non si è concesso al vecchio direttore neppure l’articolo di commiato, un licenziamento in tronco come non si dovrebbe fare neppure con una colf, in barba ad ogni regola sindacale,un atto d’imperio padronale che in passato avrebbe creato un pandemonio in campo sindacale e non solo 

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A sostituirlo è stato chiamato un uomo come Maurizio Molinari che ha una grande storia giornalistica alle sue spalle fin dai tempi della “Voce repubblicana“ e del partito repubblicano di Giovanni Spadolini. Molinari non viene dalla sinistra settaria e conformista e in più occasioni ha saputo dimostrarlo. Anche il suo coraggioso impegno contro il terrorismo islamico, senza gli ovattamenti dei soliti commentatori, è un fatto importante.
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Non è mai stato assiduo frequentatore delle serate televisive in cui tutti parlano e molti vogliono imporsi per il tono della voce più che per il valore delle proprie idee. Il suo è stato un giornalismo lontano da “Repubblica“ e dal “Fatto”. Alla “ Stampa“ Molinari – che era ogni sera al giornale per chiudere le pagine personalmente con un zelo molto raro nei direttori -aveva portato dei cambiamenti importanti rispetto alla grigia gestione di Mario Calabresi ,anche lui cacciato di punto in bianco dalla direzione di “Repubblica“. Molinari ricostruì un giornale, malgrado la crisi di vendite sempre più preoccupante. Ebbe anche la capacità di aprirsi alla città in cui è pubblicato il giornale, lui che con Torino non aveva nulla da spartire. Nell’ultimo anno “La Stampa“ prese sempre di più una linea politica molto netta di opposizione al primo governo Conte e di  aperto sostegno al Conte bis  che non era , a mio modo di vedere, nella cultura politica di Molinari,  sempre attenta a distinguere in modo critico le cose. Certi titoli di apertura assomigliavano a quelli di “Repubblica“. Adesso Molinari è arrivato a dirigere il giornale fondato da Eugenio Scalfari.
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C’è chi ha notato che il 25 aprile di quest’anno con Molinari direttore, la festa della Liberazione  abbia avuto molto meno spazio di un anno fa sul giornale , rilevando questa differenza come una discontinuità. Leggendo invece l’editoriale di insediamento dal titolo “La sfida di un giornale per il riscatto di un paese ferito”, si ha chiara l’idea della continuità del nuovo direttore con i precedenti che collocarono a mantennero decisamente a sinistra quel giornale che per tanti anni fu un giornale – partito ,fortunatamente in via di estinzione. L’idea espressa da Molinari è quella di coniugare la lotta alla pandemia con la lotta alle diseguaglianze economiche e sociali. Anzi, di cogliere l’ oppportunità di questa calamità disastrosa per sbaragliare le diseguaglianze. Chi è liberale non vede  le diseguaglianze sempre e solo in termini negativi,ma vede invece  le eguaglianze forzate come una gabbia che impedisce lo sviluppo delle qualità e dei meriti individuali. La lotta alle diseguaglianze è stata un’idea dei comunisti e di certa cultura radical- chic in disarmo che è rimasta ferma al giacobinismo. La delusione storica della Rivoluzione russa ha messo su queste utopie spesso assassine,come una volta le definiva Barbara Spinelli, una pietra tombale . Al di là delle diverse valutazioni, resta però un fatto drammatico: in Italia non ci saranno più diseguaglianze perché la pandemia lascerà in braghe di tela quasi tutti gli imprenditori piccoli e grandi.Ci sarà l’agognata eguaglianza nella povertà. Questa è la prospettiva che abbiamo di fronte, a cui si potrebbe forse porre rimedio liberalizzando totalmente l’economia, cioè percorrendo la strada inversa di quella proposta da “Repubblica“. Ma le  inossidabili, eppur obsolete, certezze ideologiche non si fermano neppure di fronte al virus e alle sue  conseguenze  drammatiche sul piano economiche.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Sognando Venezia

Non possiamo andarci per il momento e non possiamo neanche specchiarci nell’acqua miracolosamente cristallina e pulita dei suoi canali, come abbiamo visto in televisione, sgombri da motoscafi, gondole piene di turisti, mercati galleggianti, melma e rifiuti ma, in attesa di tornarci, possiamo leggere qualche bel libro su Venezia

Uno di questi, pubblicato di recente, è “La splendida. Venezia 1499-1509”, di Alessandro Marzo Magno, Laterza. Alla fine del Quattrocento Venezia è una superpotenza europea, più o meno come oggi gli Stati Uniti o la Russia. Tutti la temono ma il suo essere tra i grandi d’Europa segna anche l’inizio della fine. Gli altri Stati italiani decidono di correre ai ripari alleandosi tra loro. Venezia sarà sconfitta dalle potenze europee della Lega di Cambrai nel 1509 e ridimensionata. La Serenissima è in lacrime, abbattuta dagli Stati europei che si sono coalizzati contro di lei.

Rischia perfino di scomparire dalla mappa geografica, sopravvive a fatica. Ma a quel punto risorge e inizia un fase di splendore che durerà tre secoli. Venezia tornerà potente e soprattutto splendente, e, come scrive l’autore, “riuscirà a mantenere un ruolo centrale nel mondo utilizzando l’arte e l’architettura e riuscirà a meravigliare con il tintinnare delle monete. La Venezia del Cinquecento è quella del mito arrivato fino a noi: la città dei palazzi di Sansovino, della celebrazione del governo perfetto e della rivoluzione del colore che influenzerà tutta la pittura successiva”. Nel grandioso decennio narrato nel libro Venezia diventa il cuore del mondo. Le storie e gli eventi che si intrecciano in pochi anni sono tanti. Da un breve soggiorno in laguna nel 1500 di un famoso Leonardo da Vinci a un giovane di belle speranze chiamato Tiziano che, lasciata la natia Pieve di Cadore, nel 1503 comincia a dipingere nella bottega dei Bellini, Gentile e Giovanni, la più importante di Venezia. Nel 1507 muore, a 78 anni, Gentile Bellini, il ritrattista della nobiltà veneziana e non solo. È autore del celebre ritratto di Maometto II, oggi esposto alla National Gallery di Londra. Il sultano lo chiama a Costantinopoli e il doge lo invia sul Bosforo dove si fermerà due anni. Un tal giorno il dipinto arriva a Venezia, non si sa come e quando, forse venduto a qualche mercante veneziano perchè il figlio e successore del Conquistatore, Bayazid II, disprezzando l’arte figurativa, aveva spedito al bazar gli oggetti preziosi del padre, quadro compreso. Sono anche gli anni in cui Gorgione dipinge la misteriosa Tempesta mentre il primo libro tascabile della storia viene pubblicato da Aldo Manuzio, il “portatile”, come lo chiamava lui. Mentre Ottaviano Petrucci stampa il primo libro musicale a caratteri mobili, il fòndaco dei tedeschi, il magazzino-locanda dei mercanti tedeschi, brucia e viene ricostruito in appena tre anni. Nel frattempo, i portoghesi circumnavigano l’Africa e interrompono il monopolio veneziano nel commercio delle spezie. Nella città lagunare risiedono Albrecht Durer e il filosofo Erasmo ma l’inizio del Cinquecento è anche il periodo veneziano di Caterina Corner, l’ex regina di Cipro, divenuta signora di Asolo che crea l’unica corte mai esistita sul territorio della Serenissima, una delle più colte del Rinascimento italiano. E poi la battaglia che rischia di cancellare la Serenissima dalla carta geografica, combattuta ad Agnadello, presso Cremona, il 14 maggio 1509, tra le forze della Lega di Cambrai e la Repubblica di Venezia con la vittoria di Luigi XII che costringe i veneziani a rinunciare alle mire espansionistiche sul resto della penisola.

Filippo Re

I medici di Serie A: “Campionato sì ma in sicurezza”

I  responsabili sanitari dei club di calcio di Serie A hanno ricevuto il protocollo organizzativo e di screening proposto dalla Commissione medico scientifica della Figc e hanno  proposto delle osservazioni “al fine di coniugare sicurezza ed applicabilità, inviandole all’attenzione della Commissione e della Lega Calcio Serie A”.

Così hanno detto all’ANSA i 20 responsabili medici di Serie A specificando la loro posizione. I medici non hanno preclusioni  a finire il campionato,  va ritengono vada fatto in sicurezza. “Noi siamo convinti – affermano – che questa sicurezza si possa ragionevolmente raggiungere, e la questione decisiva dunque è la variabile tempo”.

Edicole, Scanderebech: “Reinventare i chioschi”

Si è svolta  una commissione consiliare sul tema delle edicole. La  consigliera comunale Federica Scanderebech commenta:

“Il tema delle edicole e dei chioschi dismessi è molto sentito da diverse categorie anche di costruttori e architetti, infatti, se il Comune riuscisse a prevedere in deroga attività diverse, ogni volta che un’edicola/chiosco viene abbandonata potrebbe ampiamente rivivere reinventata e dando vivacità alla zona. E non dobbiamo pensare che le edicole attive possano essere aiutate solo col progetto di stampa dei certificati anagrafici, bisognerebbe avere vedute ben più ampie”.

Aggiunge Scanderebech: “Nell’anno 2016 la consistenza delle edicole attive ammontava a 430. A novembre risultavano attive 343 edicole di cui 100 sono collocate su suolo pubblico (chioschi). Risulterebbe pertanto che negli ultimi tre anni abbiano cessato l’attività 87 edicole. In particolare nel corso del 2019, risulterebbe la chiusura di 52 edicole (considerando le richieste di cessazione dell’attività ed i provvedimenti di decadenza); di queste 13 sono chioschi.”

Conclude la consigliera: “Mai come in questi giorni di emergenza e lockdown abbiamo capito l’importanza di presidi attivi sul territorio che le medesime possono apportare, un ragionamento serio con gli uffici dei Tributi, Commercio e Arredo Urbano andrebbe davvero finalmente svolto”.

Petrolio regalato, benzina no

Stabile Torino, appunti per un menù teatrale

#stranointerludio #laricetta  Il Teatro Stabile di Torino in questi giorni mantiene vivo il filo diretto con il suo pubblico attraverso il web: con #stranointerludio  – l’iniziativa promossa sul sito istituzionale, sui canali Facebook, Instagram e Youtube – artisti e registi hanno portato nelle case testi teatrali, poesie, semplici riflessioni che hanno saputo catturare l’interesse delle persone, ma anche dei media, con un numero importante di visualizzazioni e condivisioni.

A partire da  martedì 28 aprile 2020,  l’iniziativa proporrà nuove clip dedicate al tema della cucina e del cibo: artisti amati e testi insospettabili di grandi autori per parlare dell’intimità di un gesto quotidiano, che in questo momento è diventato centrale nella vita domestica. Una “ricetta” o un “menù” tutto virtuale per affrontare le prossime settimane e il graduale ritorno alla normalità. Protagonisti di #stranointerludio #laricetta saranno Valerio Binasco, Laura Curino, Gabriele Vacis, Orietta Notari, Eugenio Allegri, Matthias Martelli, Filippo Dini, Milvia Marigliano.
I primi due appuntamenti vedranno Laura Curino cimentarsi con Cuoco Martino da Como e i suoi ricettari rinascimentali scritto dalla stessa Curino (martedì 28 aprile 2020) e Gabriele Vacis con Le golose , poesia di Guido Gozzano (giovedì 30 aprile 2020).
Le clip verranno pubblicate con cadenza bisettimanale al link https://www.teatrostabiletorino.it/stranointerludio

Prosegue su Instagram #albumdifamiglia, un ritrovo virtuale per raccontare il proprio essere spettatore nelle sale del Teatro Stabile di Torino, per condividere un ricordo speciale in attesa di ritrovarci tutti in sala: #albumdifamiglia #teatrostabiletorino #stranointerludio sono gli hashtag per postare le foto scattate al Carignano, Gobetti, Fonderie, taggando @teatrostabile_torino che farà il repost. Un modo per sentirci vicini e per un arrivederci a presto.

Grazie alle fotografie delle produzioni dello Stabile sarà possibile intraprendere un viaggio a ritroso nelle Stagioni appena passate. Quotidianamente verranno pubblicate sui canali Instagram e Facebook del teatro immagini degli spettacoli che hanno fatto emozionare migliaia di spettatori.

Per chi voglia mettersi alla prova come spettatore, magari ricordare uno spettacolo molto amato e riscoprire il patrimonio digitale del nostro Centro Studi prosegue l’appuntamento con i quiz sulla storia del nostro teatro, e delle nostre più grandi produzioni del passato.

Il Teatro continua a lavorare per il suo pubblico con nuove modalità per stare insieme e per dare appuntamento in sala, appena possibile. Nel frattempo invitiamo tutti a seguirci tramite gli aggiornamenti che verranno comunicati sul nostro sito e sui nostri profili social!


www.teatrostabiletorino.it
www.facebook.com/teatrostabileditorino/
www.instagram.com/teatrostabile_torino/

Sanicare: Autocrocetta mette il cliente al sicuro

La Concessionaria Autocrocetta dà vita al Servizio Sanicare creando un ambiente accogliente ed esclusivo che mette al primo posto la sicurezza del cliente

Gli ambienti del Centro Service Autocrocetta di Via Corrado Corradino, 8 a Moncalieri vengono sanificati giornalmente con gli impianti ad Ozono riconosciuti dal Ministero della Sanità come presidio naturale per la sterilizzazione di spazi contaminati da batteri, virus, spore, muffe ed acari con protocollo del 31 Luglio 1996 n. 24482.
Il nuovo Servizio Sanicare di Autocrocetta prevede un locale dedicato alla sanificazione dell’auto, che avviene sempre per mezzo degli Ozonizzatori Protea, impiegati anche per la sanificazione delle ambulanze della Croce Rossa Italiana.
Le nuove tecnologie messe in campo da Autocrocetta, i sitemi di prevenzione adottati quali mascherine, guanti, visiere e la formazione del personale in merito alle procedure di accoglienza e di prevenzione permettono alla Concessionaria di poter garantire il servizio di officina anche in questo difficile momento, tutelando la sicurezza del cliente.
É possibile richiedere informazioni inerenti alla sanificazione della vettura scrivendo a: service.torino@autocrocetta.bmw.it

A spasso con il cane spara contro la porta a vetri di un condominio

 Ha sparato contro i il portone d’ingresso di un condominio di Chivasso. Un italiano di 52 anni, disoccupato, con precedenti penali, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Chivasso per ricettazione, porto abusivo di armi, oltraggio e violenza o minaccia a pubblico ufficiale.

Ieri sera, l’uomo era a spasso con il cane e un passante lo ha visto visto estrarre una pistola e sparare un colpo contro la porta a vetri di un condominio.
Il testimone ha chiamato il 112 e l’immediato intervento dei carabinieri ha permesso di rintracciare lo sparatore. Era visibilmente alticcio e ha minacciato e insultato i carabinieri. In tasca nascondeva una pistola a tamburo, calibro 6,35, priva di matricola che è stata sequestrata. L’uomo ha dichiarato ai carabinieri di aver acquistato l’arma a Torino.
La pistola sarà inviata al Ris dell’Arma per verificare se sia stata eventualmente utilizzata per commettere delitti.
Le indagini dei Carabinieri proseguono per accertare la provenienza della pistola e per capire ricostruire la rete di collegamenti dell’arrestato.

In Procura nasce il pool di pm “antivirus”

Sono quattro i pubblici ministeri che seguiranno le indagini riguardanti L’emergenza sanitaria a Torino e in Piemonte. 

Ad oggi gli esposti giunti  alla procura di Torino sono circa quaranta. L’obiettivo è di verificare anche  eventuali responsabilità amministrative. Le indagini sono affidate al nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza e dei carabinieri del Nas. Dicono in Procura: “Il nostro compito non è punire o fare cacce alle streghe, ma dare risposte ai cittadini di fronte a questa emergenza straordinaria”.