ilTorinese

Embraco, il sindaco di Chieri: “Giorno drammatico”

Il primo cittadino ha inviato al Presidente Cirio una lettera sollecitando l’avvio del tavolo operativo

«La dichiarazione di fallimento della Ventures è una tragedia annunciata, che mette fine alla lunga agonia della ex Embraco. Un giorno drammatico per la comunità chierese, e per i tanti lavoratori che da oggi si ritrovano in una situazione di ancor maggiore incertezza, venendo meno anche la cassa integrazione. Alla luce della decisione del Tribunale, diventa ancora più urgente istituire un tavolo operativo a sostegno di possibili progetti imprenditoriali che possano coinvolgere quote dei lavoratori ex Embraco. Ma è fondamentale il ruolo della Regione Piemonte, insieme al coinvolgimento delle associazioni di categoria, dei sindaci del territorio e dei sindacati. Proprio in mattinata ho inviato al Presidente Cirio una lettera aperta con la richiesta di attivarsi immediatamente in tal senso».

Sarri: “Abbiamo perso perché volevamo vincere a tutti i costi”

“Volevamo vincere a tutti costi e abbiamo portato la partita su un binario pericoloso. L’abbiamo persa all’ultimo perché volevamo vincere a tutti i costi”. 

Così il tecnico della Juve Maurizio Sarri parla ai microfoni di Sky a proposito della sconfitta a Udine. “Abbiamo perso aggressività e ci dispiace molto avere perso questa partita. Ora fare punti è difficilissimo: dobbiamo stare sul pezzo per il campionato e dopo penseremo alla Champions”.

I binconeri erano  in vantaggio con la rete di De Ligt al 42′ del primo tempo, ma è stata raggiunta da Nestorowski al 7′ della ripresa e poi superata nel finale dal gol di Fofana al 42′.

Pertini, antifascista e antimonarchico

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / E’ sicuramente giusto che Savona abbia una piazza intitolata a Sandro  Pertini . Chi scrive si è battuto Inutilmente  perché il ponte di Genova gli fosse intitolato. Pertini appartiene alla migliore storia d’Italia. La sindaca di Savona  Caprioglio ha inaugurato la piazza Pertini in maggio secondo le norme restrittive del Covid.

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In polemica con la Sindaca   un non meglio identificato Comitato antifascista e antirazzista  con l’appoggio di Anpi e istituto storico della Resistenza, adesso vuole riinagurare  “a livello popolare“ la piazza il 24 luglio, vigilia  del voto al Gran Consiglio del Fascismo che sfiduciò Mussolini. Quel comitato antifascista forse non sa che il protagonista del 25 luglio fu l’odiato re Vittorio Emanuele III. Quindi quella data è poco consona per ricordare Sandro Pertini che fu sempre ferocemente anti monarchico. Il comitato antifascista  e antirazzista vuole anche impedire a Forza nuova di aprire una sua sede a Savona. Siamo tornati, dopo i mesi di clausura per il virus, alle solite tiritere intolleranti che violano le libertà costituzionali di associazione. Forza nuova è quanto di più lontano dal nostro modo di pensare, ma in una libera democrazia c’è spazio per tutti, a meno che si commettano reati. Ma i reati di opinione sono reati  solo per gli intolleranti che negano il diritto di pensare liberamente. L’Anpi fa il suo mestiere di sempre, ma l’istituto  Storico della Resistenza non può abbassarsi a fare politica in modo sfrontato. Ha un passato da rispettare quando ebbe grandi presidenti che pensarono a libri e convegni e non alle manifestazioni di piazza. Soprattutto si sente l’assenza della Federazione Volontari della Libertà – la FVIL – che a Savona si identificò nobilmente con il comandante Lelio Speranza – che avrebbe dovuto prendere  con fermezza le distanze da fascisti travestiti da antifascisti come sono i pochi che fanno dell’estremismo intollerante la loro bandiera. Il 24 luglio non avranno sicuramente problemi a rispettare le distanze di sicurezza perché sono rimasti per fortuna davvero in pochi.  E saranno sempre meno. La sindaca Caprioglio  in maggio ha proceduto ad una parziale riapertura di una porzione di strada al fine di iniziare a far lavorare alcuni esercizi commerciali appena aperti nel nuovo complesso. L’inaugurazione ufficiale avvera’ non appena il cantiere sarà chiuso perché ad oggi non è ancora terminato, vi sono ancora le gru e le recinzioni presso una porzione di cantiere.La piazza verrà inaugurata  il 25 settembre,  se sarà per quella data smantellato il cantiere.
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La responsabilità di un uomo dentro un viaggio nella notte

Per la rassegna “Summer Plays” al Carignano “Locke”, regista e interprete Filippo Dini

 

È dalla scrittura cinematografica di Steven Knight – per il film che aveva a protagonista un grandioso Tom Hardy anche in veste di regista, ricordiamolo anche per la sceneggiatura di La promessa dell’assassino di Cronenberg – che nasce l’Ivan Locke che Filippo Dini sta in questi giorni portando per la rassegna “Summer Plays” al Carignano (produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Franco Parenti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia), uno di quei film – anno 2013, girato in otto notti consecutive, ogni notte le riprese dell’intero film, al montaggio affidate le parti migliori – difficili ma capaci di entrare nel ristretto terreno dei cult, veri campioni di assolo interpretativi, esempi inseguiti di raffinatezza registica.

Certo Dini non ha dalla sua la calibrata bellezza del montaggio né le piccole imprese della fotografia e nemmeno il soffoco, la componente claustrofobica del luogo recitativo: ma incrocia con convinzione e con atmosfere e climi da thriller sempre tesi, giusti, quasi fossero una lunga snervante cavalcata, i 75’ del dramma. Locke si trasporta in palcoscenico senza alcuna fatica, diventa una convincente opera a sé, con leggi proprie, ricostruisce racconto ed emozioni e pensieri solidamente impiantati tra le lame dei fari o le intermittenti luci di sosta di Pasquale Mari, lungo il nastro stradale disegnato da Laura Benzi.

Locke è un uomo di successo, ha il proprio lavoro, una casa e una famiglia che adora, il giorno successivo sarà uno dei più fortunati della sua vita, per la mattina seguente è stabilita “la più grande colata di calcestruzzo dell’edilizia urbana forse europea” e lui è “il più bravo capocantiere dell’Inghilterra”, deve assolutamente correre a casa perché là lo aspettano una moglie e l’entusiasmo dei figli e una partita da applaudire insieme. E un paio di birre ghiacciate. Si sfila gli stivali con cui ogni giorno lavora nel cantiere, sale in macchina e di lì innesta una lunga serie di telefonate: da queste abbiamo lo sviluppo della vicenda, dal loro stretto succedersi, dal prolungarsi, dalle interferenze, dalla rabbia e dalle apprensioni, dagli incidenti e i ritardi a poche ore dall’evento, dalle voci che dicono e raccontano, che si inseguono, che in una sorta di gorgo, in un esempio di linguaggio teatrale quantomai libero e viscerale, s’avvicinano o s’allontanano sempre più dal protagonista. Ma la vita di Locke cambia, coscientemente, doverosamente. Un cambiamento che lo porta a intraprendere un viaggio diverso, un viaggio che ha anche il compito di guardare all’interno dell’uomo, di renderlo responsabile, di spingerlo a perdere tutto e a guadagnare tutto. A ricostruire.

Un cambio di rotta, un’inversione, un altro orizzonte a cui avvicinarsi, “un grande inno al coraggio” lo definisce Dini, “alla sua espressione più potente e più arcaica: il coraggio di abbandonare la propria vita, le proprie certezze, i successi personali, i propri affetti”, una cognizione del dolore che punti verso quella responsabilità che ci accompagna, tutti nessuno escluso, verso il nostro miglioramento. Locke impartisce ancora ordini perché lui vuole che quella colata sia un vero capolavoro, senza intoppi o difetti, accetta il licenziamento, lancia invettive e pugni chiusi contro un dio e ed un padre che un giorno lo ha abbandonato (e lui non ripeterà quello stesso errore), chiama la moglie per confessarle che sette mesi prima l’ha tradita con un’altra donna, neppure lui sa spiegarsi come sia successo, forse la colpa sta soltanto in due bottiglie di vino, una donna non bella e non più giovane che quella notte stessa partorirà, lascia che i figli gli raccontino della partita (le telefonate più umanamente belle): alla fine, arrivando nei pressi dell’ospedale, un’ultima telefonata, quella nuova madre gli fa ascoltare il vagito di un bambino che è appena venuto alla luce. Al centro del palcoscenico, con il suo volante in mano, Filippo Dini interpreta e dirige lo spettacolo, è vulnerabile e combattivo al tempo stesso, intesse un passato e un faticoso presente, guarda coraggiosamente avanti, raccoglie momenti, a tratti attimi impercettibili, ed emozioni dal proprio personaggio, e la ribellione sempre in primo piano, e dalla fitta ragnatela delle voci di quanti “lo circondano”.

 

Elio Rabbione

 

Le foto dello spettacolo sono di Noemi Ardesi

PsicoBravo.it: con CNA conforto psicologico a condizioni agevolate

Siglata la convenzione tra la piattaforma innovativa e l’associazione di imprenditori

Scarlatelli: “Ampliare la rete di servizi dopo i danni causati dall’emergenza sanitaria”


PsicoBravo.it e CNA Torino hanno siglato una convenzione che consente agli associati, siano essi imprenditori, iscritti a CNA Pensionati o a CNA Cittadini ed ai loro famigliari, di potersi avvalere di psicologi qualificati a condizioni agevolate.
 
PsicoBravo è una piattaforma innovativa che permette di trovare online uno psicologo: gli iscritti ed associati alla CNA potranno usufruire del primo incontro gratuito con uno psicologo (anche on-line tramite Skype o altra piattaforma di videochiamata), di uno sconto del 15% sulla tariffa per prestazioni psicologiche e psicoterapeutiche successive e di uno sconto del 15% sulla partecipazione a corsi di formazione, sia in presenza che online. Lo sconto si applica sul listino prezzi del singolo professionista che viene pubblicato sulla scheda personale disponibile su PsicoBravo.
 
PsicoBravo.it indicizza solamente psicologi formati, specializzati ed esperti ed ospita le schede di decine di specialisti, che ricevono in studio e online e propongono corsi, terapie di gruppo e webinar. Accedendo al portale PsicoBravo.it, gli utenti soci di CNA Torino ed i loro familiari trovano l’elenco degli psicologi che aderiscono all’iniziativa, ne scelgono uno a seconda delle proprie esigenze e lo contattano direttamente via email o al telefono, presentando una prova di iscrizione all’Associazione.
 
PsicoBravo e CNA Torino uniscono le forze per garantire ai soci e ai loro familiari un supporto psicologico qualificatoa condizioni agevolate. PsicoBravo è una piattaforma di facile ed immediato utilizzo, uno strumento pratico ed efficiente che accorcia le distanze tra i professionisti e le persone.
 
Questa convenzione – spiega il Presidente di CNA Torino, Nicola Scarlatelli – nasce con l’intento di ampliare la rete di servizi alle imprese associate in un momento nevralgico per l’economia piemontese e italiana, dove alla crisi economica degli ultimi anni – da cui non siamo mai venuti davvero fuori – si sono andati sommando i danni causati dal lockdown e più in generale dal pesante impatto dell’emergenza sanitaria. CNA rappresenta solo sul territorio della Città metropolitana quasi 11 mila famiglie imprenditrici, persone che per affrontare con rinnovata grinta la sempre più complessa corsa verso il futuro non hanno solo bisogno di un sostegno finanziario e normativo ma possono anche necessitare di un conforto psicologio per gestire le loro fragilità di esseri umani”.
 

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Carcere per il giovane che confessò sui social di avere ucciso un amico

DAL PIEMONTE / E’ stato  condannato a 14 e mezzo di carcere Alberto Pastore, il 23 enne processato con rito abbreviato per l’uccisione a coltellate, il 25 agosto dello scorso anno, del suo migliore amico Yaon Leonardi, di 25 anni.

Il giovane di Cureggio (Novara), confessò il delitto  su Instagram: non aveva perdonato alla vittima di essersi, a suo parere, intromesso nella storia conclusasi con una ragazza. “Ho scoperto troppe cose dal mio migliore amico. E non potevo continuare in questo modo, sono stato preso in giro. Nella mia vita ho commesso troppi errori e il mio errore più grande è questo. Mi mancherete tutti”.

Da Grangesises a Torino un fine settimana all’insegna del verde e dei fiori

“Un Tocco di Flor” – Grangesises – sabato 25 luglio / “Agriflor” – Piazza Vittorio Veneto, Torino – domenica 26 luglio

 

Dopo l’edizione di Bardonecchia dello scorso 12 luglio, Flor resta in montagna per animare con i suoi colori e i suoi profumi l’incantevole borgo di Grangesises.

Un vero e proprio “Tocco di Flor” in programma sabato 25 luglio dalle 9 alle 19, nella piazzetta del piccolo borgo montano, situato nel cuore della Valle di Susa.

Una giornata all’insegna della bellezza, immersi tra piante e fiori, in compagnia di una selezione di vivaisti.

Protagonista principale di Un Tocco di Flor sarà l’Artemisia genipi (genepy).  Durante il giorno, questa profumatissima pianta aromatica sarà tra le principali eccellenze da scoprire girando tra i banchi dei vivaisti e grazie alla presenza dei più importanti produttori della Valsusa di questo liquore  Durante la serata, invece, si svolgerà una vera e propria “Festa del Genepy”, attraverso una degustazione guidata del liquore che si ricava dai suoi fiori, proposto sia in purezza sia attraverso creative “miscelazioni” ad opera Carlotta Linzalata, giovane bartender torinese tra le più quotate del settore, con esperienze nell’hotellerie a 5 stelle in Olanda e, a seguire, in Italia insieme a Dennis Zoppi, con Mirko Turconi a Piano35 di Torino e a CasaMago con lo chef stellato Magorabin.

Uno spazio sarà poi dedicato ai più piccoli attraverso Flor Educational con il progetto “OFF

EDUCATIONAL / kids just wanna have fun”.  Laboratori gratuiti aperti a bambini e ragazzi dai 4 ai 12 anni per tutta la giornata a partire dalle 11.

Arte, progetto e botanica per una giornata in cui bambini e ragazzi sperimenteranno le loro intuizioni e la loro fantasia, integrandole con esperienze che coinvolgono diversi aspetti della sfera sensoriale, creativa e di apprendimento, per acquisire il “sapere” attraverso il “fare”.

Un “Tocco di Flor” è organizzato in occasione di “Da Grangesises si riparte”, la festa del borgo valsusino organizzata dall’Associazione Grangesises nel cuore: nella Piazza del Borgo, a partire dalle 19 un Sabato in bianco con apericena sulle note del Duo Sole (arpa e voce). A seguire una serata jazz in compagnia di Accordi e Disaccordi (per informazioni sulla serata 334.6957353/335.8392372).

Dopo la montagna, FLOR tornerà in città con il secondo appuntamento di Agriflor, in programma domenica 26 luglio dalle 9 alle 19 in Piazza Vittorio Veneto.

A un mese dal successo del primo appuntamento dello scorso giugno, con oltre 10 mila persone intervenute durante la giornata, Agriflor si presenterà con la stessa formula e con nuove piante e nuovi vivaisti per colorare di verde una delle principali piazze torinesi.

Un’ulteriore occasione per #difenderelabellezzacontinuando a raccontare emozioni e a mostrare le ricchezze naturali del nostro pianeta a un pubblico sempre più attento e coinvolto. Un’intrigante anteprima “green” in vista dell’evento più atteso: Flor autunno, che si svolgerà ad ottobre nella sua storica sede di Via Carlo Alberto e che coinvolgerà vivaisti provenienti da tutta Italia, promettendo tante sorprese.

Sia a “Un Tocco di Flor” sia ad “Agriflor” saranno presenti i punti raccolta per tutti coloro che volessero ritirare fisicamente le piante acquistate on line attraverso eflor (www.eflor.it), la nuova piattaforma ideata dalla Società Orticola Piemonte per mettere in contatto appassionati e vivaisti e fare cultura del verde.

Nella ristorazione, l’umiltà dell’esperienza

C’è un locale dove si passa dal gusto, alla cultura e all’arte, saltando ora di qua ora di là, sia che si tratti di opere di cucina, che di pittura o di altra creatività ? Sì, al bianco Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro (come in foto).

 

Esiste un luogo dove l’arte dell’accoglienza trova il perfetto connubio con l’arte visuale e creativa: è l’Alexander Museum Palace Hotel, unico nel suo genere per il suo valore artistico. Solo all’Alexander Museum si può vivere una vacanza nell’arte, raffinata ed elegante fatta di cultura immerso in un suggestivo scenario con il mare a pochi passi.

 

L’Alexander Museum Palace è l’unica struttura italiana nella top 10 dei più prestigiosi hotel europei di design ed è stata dichiarata “Opera non trasportabile” alla Biennale di Venezia del 2011.

 

Orbene, il suo proprietario, il conte Alessandro Marcucci Pinoli di Valfesina, in arte Nani, eclettico imprenditore, artista, operatore turistico e chi più ne ha più ne metta, che ha creato il primo hotel-museo aperto del mondo, offrendo spazi per un susseguirsi di mostre d’arte e eventi tutto l’anno di cui bisognerebbe fare tanti articoli a parte, in questi giorni ha rilasciato delle dichiarazioni in merito alla situazione che si sta vivendo nel settore alberghiero e della ristorazione e in generale.

 

“Io parlo cicero pro domo sua – riferisce il conte che in genere non le manda a dire –  parlo di una cosa che mi tocca personalmente, perché ho sei ristoranti con tantissimi collaboratori e il viceministro (Laura Castelli) ha dato il consiglio favoloso ai ristoratori di “cambiar mestiere”. Io ho approfondito, ho sentito tutte le sue interviste, ho letto tutti i giornali, e anche se alcuni per difenderla, obiettano che ha detto altro, basterebbero già solo queste due parole per screditare anche tutto il resto. Quando ero assistente all’università, un professore aveva sentito una studentessa che aveva detto una castroneria paurosa e l’aveva mandata via dicendole che neanche se restava lì un mese per cercare di recuperare avrebbe potuto riporvi rimedio a quello che aveva detto. L’ha detta talmente grossa che basta quello che ha detto per dimostrare che non ha capito nulla”.

 

Intanto si nota la presunzione: una giovane ragazza che dà un consiglio a centinaia di migliaia di ristoratori in Italia, che devono cambiare lavoro, a quale titolo lo dà, “chi è lei?” dice Nani.

 

Un consiglio poi dato a ristoratori di cui molti sono nel settore da quaranta/cinquanta anni e sono anche famosi. Ben il 14% del pil è dato dalla ristorazione in Italia – ricorda – ed è un punto importante del turismo italiano, visto che si viene Italia per le bellezze e per la gastronomia.

 

Intanto secondo il conte, non è vero che le abitudini siano cambiate, è una cosa contingente, dovuta ai tre mesi di chiusura e alla conseguente crisi, per cui la gente non esce ancora per come dovrebbe, alcuni hanno ancora paura, altri non hanno i soldi ed è ovvio quindi che vi sia una grande crisi della ristorazione, ma non è che questa non ha futuro.

 

Finito questo momento, la gente per forza di cose tornerà nei ristoranti, perché si tratta di un modo di vita di secoli, in tutto il mondo.

 

È un modo conviviale per incontrarsi, per parlare, per stare insieme, quindi il ristorante è una cosa importantissima.

 

Inoltre fa osservare, che in casa diminuisce il numero di quelli che cucinano, e quindi il ristorante diventa sempre più importante. “Le giovani non sono come le vecchie nonne che stavano giorni in cucina a fare i manicaretti, e allora prendono al massimo le scatolette o i surgelati e li mettono nel fornetto, ma quando uno ha voglia di mangiare qualcosa di buono va al ristorante e ci andrà sempre, quindi cosa doveva fare un governo in questo momento di crisi, doveva cercare di aiutare i ristoratori a fare il contrario, non a chiudere e cambiar mestiere, ma a sopravvivere, a resistere a questa pandemia anche sociale, anche economica, dandogli degli sgravi fiscali, dei contributi, in modo che poi si possano riprendere quanto prima”.

 

Che poi i ristoratori, si adattino ai tempi è logico, sono persone che hanno un’esperienza enorme  “non come lei, facciamo il mio caso, ero famoso per i buffet, ero sempre pieno per i buffet, ora sono proibiti, mi sono inventato dei lunch o dinner box, in modo che con una spesa minima riesca a dare il massimo della qualità. Ho un rapporto qualità/prezzo favoloso, mi dicono, e questo lo riferisco per dire che ci siamo adeguati, adesso faccio questi box che sono come negli aerei di prima classe, con prodotti locali cucinati dai miei chef, in cui c’è un primo, un secondo con contorno e un dolce o una frutta, che cambiano ogni giorno e c’è uno di pesce ed uno di carne, uno freddo ed uno caldo”.

 

Ma ci sono tante altre novità inventate dal geniale conte, che non stiamo a dire. Ora poi ha reso disponibile per le consumazioni ai tavoli, anche la terrazza panoramica dell’hotel, a circa 25 metri di altezza, vista mare, con un panorama mozzafiato da Rimini ad Ancona, al monte Conero e perfino alla Dalmazia, un sogno tra cielo e mare, all’insegna del benessere.

 

E continuando Nani dice:”In questo modo avevo sopratutto l’interesse di non licenziare il mio personale. Lo stato aveva promesso la cassa integrazione in deroga, non l’ha data, l’abbiamo data noi datori per cui i ristoratori andrebbero encomiati non perseguitati o invitati a cambiar mestiere” .

 

Inoltre quando si dice cambiate mestiere, non si tiene conto dei diritti dei lavoratori, di cui ci si riempie la bocca soltanto, ma poi al dunque, dei lavoratori, evidentemente, non gliene importa niente a nessuno.

 

“Vi immaginate, pensano di chiudere i ristoranti, ma se chiudono, vuol dire milioni di lavoratori a spasso. Ci sono i cuochi, un cuoco dopo tanti anni di lavoro cosa va a fare? il calzolaio? Ci sono gli aiutocuochi, i pizzaioli, i lavapiatti, i camerieri, le donne delle pulizie e poi tutto l’indotto, i manutentori, le lavanderie e così via, allora come si fa a dire una cosa così sciocca ed infantile, cioè che devono cambiare lavoro ?!”

Vito Piepoli

Psicosetta, Costanzo (M5S): “Pdl per reato isolamento affettivo”

“Dopo le rivelazioni sull’inquietante psico-setta di Novara e  le perquisizioni scattate per 30 le persone indagate nell’inchiesta svolta dagli agenti della squadra mobile di Novara e coordinata dalla Dda di Torino, credo sia arrivato il momento che il Parlamento si occupi di un tema così delicato” afferma Jessica Costanzo, deputata piemontese prima firmataria di una proposta di legge appena depositata alla Camera e che introduce il reato di di isolamento sociale o affettivo e di istigazione alla rinuncia o al rifiuto dei trattamenti sanitari.

“Quello sgominato nei giorni scorsi non è un caso isolato – afferma Costanzo – Nel nostro Paese si è registrato un aumento incredibile delle sette ed è verosimile considerare una forbice tra uno e due milioni di italiani coinvolti. In un momento di crisi economica e sociale è quasi naturale che il fenomeno sia in crescita, perché si va sempre più in cerca di nuovi punti di riferimento e si finisce avvolti nella rete di soprusi psicologici e fisici, di controllo insano e totalizzante proprio delle sette. Un intervento – continua Costanzo – quanto mai necessario e urgente, vista l’abrogazione nel del reato di plagio. Il vuoto legislativo non permette di aiutare le vittime, e invece occorre rompere il muro di silenzio che avvolge il mondo grigio delle sette, occorre farlo presto, con strumenti efficaci e norme che scoraggino queste pratiche criminali” conclude la deputata.

Verso i 26 mila pazienti guariti, nessuna vittima e nove contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.00

25.954 PAZIENTI GUARITI E 705 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 25.954 (+ 37 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3178 (+7) Alessandria, 1570 (+2) Asti, 840 (+1) Biella, 2428 (+7) Cuneo, 2339 (+3) Novara, 13.382 (+8) Torino, 1093 (+6) Vercelli, 958 (+3) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 166 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 705 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI RIMANGONO 4123 IN TOTALE

Nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è di 4123 deceduti risultati positivi al virus: 678 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 371 Novara, 1818 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.567 (+ 9 rispetto a ieri, di cui 7 asintomatici. Dei 9 casi, 6 screening, 1 contatti di caso, 2 con indagine in corso. I casi importati dall’estero sono 3 su 9) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisesu base provinciale: 4092 Alessandria, 1882 Asti, 1054 Biella, 2906 Cuneo, 2806 Novara, 15.961 Torino, 1350 Vercelli, 1149 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 268 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 99 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 6 (invariato rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 144(-2 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 635

I tamponi diagnostici finora processati sono 478.882, di cui 262.694 risultati negativi.