ilTorinese

Motociclista muore nello scontro con camion

Un incidente mortale è avvenuto  questa mattina verso le 8 in Corso Europa a Volpiano. Per cause ancora in fase di accertamento, si sono scontrati un camion  e una moto Bmw Xr1100. Il motociclista ha sbattuto contro il rimorchio del camion ed è morto sul colpo.  L’autista del mezzo pesante, di origini albanesi, ha fermato il mezzo ma i soccorsi per il motociclista sono stati inutili.

L’ Archivio storico apre sabato con MiTo

Apertura straordinaria sabato 14 settembre dell’Archivio Storico della Città per ospitare alle ore 16 il concerto di Mi.To-Settembre Musica.

L’incontro musicale, a ingresso gratuito, vedrà l’esibizione del Kreisel Trio (Emanuele Groppo, flauto, Matteo Dal Maso, clarinetto, Daniele Ligios, chitarra) con musiche di Joseph Kreutzer, Niccolò Paganini, Gioachino Rossigni, Vittorio Monti, Matteo Dal Maso (scuola di musica d’insieme per fiati di Francesca Odling).

Inoltre, dalle 11 alle 19 saranno visitabili le nuove mostre “Cronache lunari. Scienza e suggestioni dal Settecento a oggi” e “Animali nella storia di Torino. Dallo sfruttamento alla tutela”.

Gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.

Prenotazioni solamente per il concerto 01101131811.

Ponte Morandi: arresti per i controlli sui viadotti

/
Cronache italiane
E’ in corso di esecuzione a Genova da parte della Guardia di Finanza  una ordinanza che comprende 9 misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta relativa alle false attestazioni sui controlli dei viadotti autostradali scaturita dall’indagine sul crollo del ponte Morandi.  Perquisizioni e sequestri in corso.
ESEGUITE PERQUISIZIONI E SEQUESTRI NEGLI UFFICI
I militari del I Gruppo della Guardia di Finanza di Genova, coordinati dalla
locale Procura della Repubblica, hanno eseguito una ordinanza che
comprende nove misure cautelari nei confronti di dirigenti e tecnici di
Autostrade per l’Italia s.p.a. e Spea Engineering s.p.a.
Si tratta di tre arresti domiciliari e sei misure interdittive dal pubblico servizio e
dal divieto temporaneo di esercitare attività professionali a favore di soggetti
pubblici o privati, con contestuali perquisizioni negli uffici dei soggetti colpiti.
L’attività scaturisce dall’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi del 14 agosto
2018, nell’ambito della quale sono emersi numerosi elementi indiziari in
ordine ad una presunta attività di falso, relativa alle relazioni concernenti le
condizioni e le criticità di ulteriori viadotti autostradali, per le quali la Procura
di Genova ha aperto un nuovo procedimento penale, nei confronti di dirigenti
e tecnici
appartenenti ad Autostrade per l’Italia S.p.A. e Spea Engineering
S.p.a..
I successivi approfondimenti effettuati hanno fatto emergere gravi indizi di
colpevolezza in ordine ad atti pubblici redatti da pubblici ufficiali ed afferenti
alle attività di controllo sui viadotti Pecetti (A26) e Paolillo (A16), reiterati
anche successivamente al crollo del Ponte Morandi,
per i quali sono state emesse le odierne ordinanze.
In alcuni casi, sono emerse falsificazioni e/od omissioni concordate,
finalizzate ad occultare agli ispettori del Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti elementi rilevanti sulla condizione dei manufatti ed il loro stato di
​conservazione – in occasioni di attività ispettive e nell’ambito della vigilanza
ministeriale – che avrebbero comportato una verifica globale dell’opera ed
altre misure precauzionali.

A Villadeati il film su Inge Feltrinelli

Sabato Villadeati, comune della Valcerrina ai confini estremi della Provincia di Alessandria con quella di Asti, sarà teatro di un doppio evento culturale. Alle 18 verrà inaugurata la mostra collettiva di pittura organizzata dal Comune, ‘Passaggio a Villadeati …’ (che proseguirà domenica), mentre alle 21 verrà proiettato il documentario ‘Inge Film’, realizzato ad un anno dalla scomparsa di Inge Feltrinelli. La collettiva si terrà nella chiesa di San Remigio, mentre la proiezione sarà effettuata presso il circolo ‘Il Cortiletto’ in via San Remigio 2.

Massimo Iaretti

Altissimi Colori. La montagna dipinta

Testori e i suoi artisti, da Courbet a Guttuso, in mostra al valdostano Castello Gamba di Chatillon. Fino al 29 settembre


Sarà un caso, ma il suo primo pezzo , nei panni di critico d’arte – attività che nel ’52 lo portò a diventare allievo prediletto di Roberto Longhi e dal ’78 responsabile della pagina d’arte del “Corriere” – Giovanni Testori (Novate Milanese, 1923 – Milano, 1993) lo dedicò al commento di un quadro di montagna fra i più celebri del nostro Ottocento: l’“Alpe di maggio”, autentico capolavoro realizzato da Giovanni Segantini nel 1891. Testori aveva solo 17 anni e già collaborava con alcune riviste del GUF (Gruppi Universitari Fascisti) con articoli di recensione d’arte. E da allora, la montagna, le cime dei suoi monti, le “terre alte” avranno spesso un posto di rilievo e di forte input emozionale anche nel suo mestiere di pittore che, a parte una lunga dolorosa interruzione dal ’49 a metà Anni Sessanta, sarà sempre una costante della sua molteplice e multiforme attività creativa.

Fra i più importanti intellettuali del nostro Novecento, scrittore, drammaturgo, poeta, regista, attore e – per l’appunto–critico d’arte e graffiante originalissimo pittore, a lui, che proprio in montagna aveva pienamente riscoperto e rispolverato, sul finire del Sessanta e i primi del Settanta, la mai sopita vocazione pittorica, il Castello Gamba – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea della Vallée, dedica un suggestivo omaggio, ospitando nella Torre dell’elegante dimora novecentesca una serie di disegni ed acquerelli eseguiti in un’estate trascorsa a Gressoney e sulle Alpi svizzere: un nucleo di opere molto privato, che l’artista volle tenere per sé e per la sua famiglia e che oggi viene presentato al pubblico in una mostra che è parte di un nuovo progetto di valorizzazione espositiva lanciato dalla Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali della Regione Valle d’Aosta in collaborazione con Casa Testori, Associazione Culturale con sede nella stessa casa natale dell’artista a Novate Milanese, affacciata sui binari delle Ferrovie Nord, al fianco della fabbrica di famiglia. Di impostazione astratta e dai forti e liberi contrasti di colore, addossati a uno spazio bianco che illumina e libera la pagina narrativa, l’attenzione è subito attratta dall’imponente “Cime (Pizzo Badile visto da Bondo)”, acquerello di “natura selvatica e vulcanica” del ’72, anche se il pezzo principe, quello da cui prende spunto la rassegna, è il piccolo ma vigoroso “Tramonto (Actus tragicus)”, acquerello del ’67 appartenente alla collezione permanente del Museo.

Qui il rigore geometrico del racconto cede al dilagare incontrastato e violento della materia che si sfalda e cola sul foglio, travolgendo forme ed apparenze, in una sorta di visione teatrale della natura che insieme racchiude il senso di un dramma indefinito accanto alla più totale partecipazione umana. Misteri di un’arte molto vicina alla sacralità del “naturale”, in cui si riflettono anche le opere di altri prestigiosi artisti molto amati da Testori e adeguatamente presentati in rassegna: da Gustave Courbet, iniziatore e principale animatore del Realismo francese ottocentesco di cui la mostra al “Gamba” presenta due magnifici e tecnicamente rigorosi paesaggi alpini, a Willy Varlin (pseudonimo di Willy Guggenheim) geniale artista zurighese di impronta espressionista che scelse di andare a vivere, fino all’ultimo dei suoi giorni, fra le montagne dei Grigioni, in Val Bondasca; da Renato Guttuso, siciliano stregato dal Rosa tanto da fare della casa di Velate, a Varese, lo studio base di molte delle sue opere più celebri, al trentino Paolo Vallorz, per tutta la vita (pur se emigrato a Parigi) indissolubilmente legato alla sua Val di Sole, fino a Bernd Zimmer, fra i più importanti artisti contemporanei tedeschi, “scoperto” da Testori e autore di opere con forti immagini di montagne “infiammate e visionarie”. In chiusura, la rassegna presenta anche un ciclo di scatti fotografici realizzati da Pepi Merisio negli anni Settanta, durante l’antica processione mariana che, ogni cinque anni, da Fontainemore porta, attraversando di notte le Alpi Biellesi, al santuario di Oropa e che Testori amava per l’intensità delle immagini e in quanto suggestiva testimonianza di una civiltà e cultura montana secolari, da preservare e portare avanti nel tempo.

Gianni Milani

“Altissimi colori. La montagna dipinta”
Castello Gamba, Località Cret-de Breil, Chatillon (Valle d’Aosta); tel. 0166563252 o www.castellogamba.vda.it
Fino al 29 settembre
Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 19

***

Nelle foto

– Giovanni Testori: “Cime (Pizzo Badile visto da Bondo)”, acquerello su cartoncino, 1972
– Giovanni Testori: “Tramonto (Actus Tragicus”), acquerello su cartoncino, 1967
– Gustave Courbet: “Cascata della Pissouse”, olio su tela, 1860
– Gustave Courbet: “Paesaggio d’inverno”, olio su tela
– Bernd Zimmer: “Senza titolo (Montagna 3)”, tecnica mista su carta intelata, 1984

 

Tra le priorità regionali ricerca e cultura

DALL’UFFICIO STAMPA DI PALAZZO LASCARIS

Investire sui poli di innovazione, focalizzare risorse sullo sviluppo di nuove tecnologie in campo ambientale e sanitario, favorire il collegamento e il trasferimento di competenze tra gli Atenei piemontesi e il sistema imprenditoriale: l’assessore alla Ricerca e ai rapporti con gli Atenei, Matteo Marnati, ha illustrato oggi pomeriggio in sesta Commissione le linee di indirizzo nelle materie di competenza.

Punto di partenza l’ascolto delle esigenze dei territori, per poi elaborare dei piani di azione attraverso un processo partecipato su alcuni grandi temi: cambiamenti climatici, sovranità digitale, green economy, industria 4.0, biotecnologie e tecnologie per le eccellenze enogastronomiche piemontesi.

Sul fronte cultura, l’assessore Vittoria Poggio ha annunciato in Commissione la volontà di rivedere le modalità di finanziamento agli enti culturali partecipati, parlando della necessità di ridurre progressivamente il numero di convenzioni in essere e riconvertire gli interventi di sostegno all’interno dei bandi, il cui sistema andrà dunque rivisto. Tra le priorità la valorizzazione del patrimonio culturale, l’ottimizzazione e innovazione del sistema museale, anche attraverso la realizzazione di un programma “Museo vivo” che preveda brevi cicli di rappresentazioni artistiche dentro alle sedi museali, la salvaguardia delle tradizioni piemontesi e delle piccole manifestazioni locali con un dispositivo ad hoc, il supporto alla produzione cinematografica, per far crescere l’identità del territorio e favorirne la conoscenza.

Molti gli interventi dei consiglieri di opposizione sulle due relazioni.

Infanzia, detenuti e difensore civico. Le relazioni dei garanti regionali

Da Palazzo Lascaris

Nella seduta di Consiglio di martedì 10 settembre sono state presentate e discusse le relazioni annuali del Difensore Civico, del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale e della Garante per l’infanzia e l’adolescenza.

***

Difensore Civico

Sono le questioni relative all’assistenza sanitaria quelle su cui il difensore civico Augusto Fierro ha voluto porre l’accento nel corso della sua relazione all’Aula. A cominciare dai problemi nella presa in carico anziani non autosufficienti rispetto alle leggi regionali e l’adeguamento alle disposizioni a livello nazionale che ha aggiornato i Lea.
Fierro ha sottolineato di registrare un costante aumento dei reclami e delle segnalazioni proprio sul tema, anche nella sua qualità di garante della salute. Esiste un’emergenza ignorata: in Italia ci sono 4 milioni di famiglie con parente non autonomo e il Piemonte è fra le regioni più in difficoltà.
Esiste, secondo il difensore civico, una discrasia innegabile tra le previsioni dei Lea a livello nazionale e quanto prevede la normativa regionale. Da Roma si prescrive la presa in carico della persona, mentre in Piemonte il percorso prevedeva la domiciliarità: si è assistito alla trasformazione di un diritto ad una sorta di “elastico” dell’applicazione della normativa.
La conseguenza, dal suo osservatorio, è una permanente conflittualità tra famiglie degli anziani che si esprime con le opposizioni al ricovero e che presentano difficoltà economiche.
In generale, Fierro ha ricordato che con la legge omnibus è stato previsto il controllo da parte del difensore civico sulla efficienza qualità del servizio sanitario piemontese. Ha pertanto richiesto che il Consiglio e in generale la Regione gli risponda, altrimenti tutto diventa irrilevante.
A seguito dell’intervento, si sono susseguiti quelli dei consiglieri di maggioranza e opposizione. Ciascuno con le sue posizioni, si è però convenuto di approfondire i temi e i problemi sollevati nella relazione, anche con ulteriori audizioni e dibattiti nelle Commissioni consiliari competenti.

Garante dei detenuti

Negli ultimi dieci anni il numero dei detenuti nelle 13  carceri piemontesi è aumentato in modo preoccupante: al 31 maggio 2019 erano  4592, per 3972 posti disponibili, con un tasso di sovraffollamento del 115 per cento, un dato tra l’altro falsato che non tiene conto della capienza effettiva delle strutture, con celle temporaneamente inagibili o chiuse per lavori. La situazione è particolarmente critica nel carcere di Alba, ad oggi l’istituto penitenziario italiano con il più alto tasso di sovraffollamento reale: su 142 posti 109 non sono disponibili perché nella parte chiusa a causa della legionella. Situazione simile a Cuneo, dove  su 428 posti 140 non sono disponibili. Oltre ai detenuti in carcere ci sono poi 8850 persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale seguite all’esterno.
Sono alcuni dei dati riportati nella relazione annuale del Garante regionale Bruno Mellano, che ha ricordato come il Piemonte sia una regione virtuosa per quanto riguarda le misure rivolte alla formazione e all’inserimento lavorativo delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, ma ha anche evidenziato una serie di criticità, a partire dal sovraffollamento e dalla necessità di un piano su base regionale di manutenzione straordinaria degli edifici esistenti.
Mellano ha anche posto l’accento sulla situazione del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di corso Brunelleschi, “significativamente peggiorata a seguito del taglio del budget all’ente gestore e del conseguente forte ridimensionamento del personale dedicato”.
Infine, il Garante ha parlato delle problematiche della sanità penitenziaria, in particolare in relazione al numero di posti letto destinati agli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi all’interno delle Residenze  per l’esecuzione di misure di sicurezza (Rems).
Al dibattito sono intervenuti i consiglieri Alberto PreioniSara ZambaiaAlessandro Stecco, Riccardo Lanzo e Federico Perugini (Lega), che hanno sottolineato la difficile situazione in cui operano gli agenti di polizia penitenziaria e il personale socio-sanitario all’interno delle carceri, Marco Grimaldi (Luv) e Maurizio Marrone (FdI), che si sono soffermati sui problemi del Cpr, Maurizio MarelloDomenico Rossi (Pd), Francesca Frediani e Ivano Martinetti (M5s), che hanno posto l’accento sugli aspetti rieducativi della pena.

Garante per l’infanzia

La garante Rita Turino ha sollevato forte l’allarme sul numero dei minori che versano in stato di povertà e quelli di famiglie che non riescono a far fronte ai bisogni essenziali. Una questione che merita ancora maggiore attenzione da parte delle istituzioni che devono assicurare, sempre secondo la garante, che ogni bambino e ragazzo viva, cresca e sia educato dai propri genitori nelle migliori condizioni.
Una parte importante dell’attività si è concentrata sulla tutela dei minori stranieri non accompagnati: sono state 750 le domande in risposta a un bando pubblico, sono stati attivati 5 percorsi di formazione che hanno coinvolto circa 500 persone, 300 i minori assegnati a 200 tutori nominati.
Altre situazioni di sofferenza dei minori si registrano nelle famiglie con separazioni irrisolte, un’emergenza – di cui la garante è stata consapevole fin dall’inizio del mandato – dovuta all’incapacità dei genitori di separarsi con livelli accettabili di conflittualità.
Infine la garante ha richiamato un fenomeno di cui il Consiglio si è molto occupato, ovvero l’aumento di episodi di bullismo e di cyberbullismo che, a causa di un utilizzo discorso delle nuove tecnologie, colpisce gravemente un numero crescente di ragazze e ragazzi.
Durante il dibattito sono intervenuti i consiglieri Alessandro Stecco e Sara Zambaia (Lega), Monica Canalis (Pd), Carlo Riva Vercellotti (Fi) e Giorgio Bertola (M5S).

Pericoloso inseguimento per arrestare i malviventi

DAL PIEMONTE
Penango, resistono al controllo dei Carabinieri. Arrestati 
I Carabinieri della Stazione di Castello di Annone nel tardo pomeriggio del 10
Settembre hanno arrestato Z.Z.O., marocchino ventunenne residente in Asti, e A.I.,
brasiliano ventiquattrenne residente in Asti, con l’accusa di resistenza a P.U. in
concorso, tentato furto in concorso e ricettazione. La Centrale Operativa del
Comando Provinciale CC di Asti inviava la pattuglia della Stazione di Castello di
Annone in Penango, dove era stato segnalato un tentativo di furto in atto ed i
responsabili si erano allontanati a bordo di un’autovettura FIAT Panda di colore
grigio, risultata rubata in Asti il giorno precedente. Al km 23 della S.P. 457, nei pressi
di Calliano, i militari di Castello d’Annone intercettavano l’auto in fuga che, alla vista
dei militari, accelerava repentinamente, non fermandosi all’alt più volte intimato.
Durante l’inseguimento, il conducente della Panda effettuava a velocità folle
manovre e sorpassi assai pericolosi per la circolazione stradale e l’incolumità degli
automobilisti, al punto che, nel concentrico di Calliano (AT), l’auto in fuga collideva
dapprima contro il muro di un’abitazione e poi contro il rimorchio di un T.I.R.,
riuscendo tuttavia a proseguire la fuga. L’inseguimento terminava nella Frazione di
Portacomaro Stazione dove, sul ponte della tangenziale, l’autovettura in fuga veniva
finalmente bloccata anche grazie alla pattuglia della Stazione Carabinieri di
Moncalvo mandata in ausilio. Una volta fermati ed identificati gli occupanti, la
perquisizione effettuata a carico degli occupanti consentiva di rinvenire un coltello
multiuso con lama di 7 cm; inoltre, a bordo dell’autovettura, veniva trovato
materiale vario di verosimile provenienza furtiva, del quale i fermati non erano in
grado di giustificarne la provenienza ed il possesso.
Considerati i numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio a carico dei
malfattori, la flagranza del reato e il grave allarme sociale arrecato, i due venivano
tratti in arresto e su disposizione del P.M. di turno della Procura della Repubblica di
Asti, Dottor Gabriele FIZ, posti agli arresti domiciliari presso le loro residenze a
diposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.
Nella vicenda è rimasto coinvolto anche un minorenne, deferito in stato di libertà
alla competente autorità per i medesimi reati.

Arte “ecologica” al Teatrum Botanicum

Venerdì 13 Settembre alle ore 19.00 inaugura Teatrum Botanicum, quarta edizione del festival dedicato ad artisti e curatori emergenti la cui indagine si colloca nello spazio interstiziale tra pratiche e riflessioni artistiche ed ecologiche proprie del centro d’arte contemporanea. Il programma del festival, quest’anno principalmente orientato ai linguaggi performativi e all’immagine in movimento, si svolgerà nel corso delle serate di venerdì e sabato. 

Tra apocalittici e integrati e critici fiduciosi, l’arte contemporanea ha generato una pluralità di letture relative al tentativo di superare la dicotomia tra cultura e natura, cercando di comprendere una contemporaneità i cui tempi sono cadenzati tanto dalla velocità di Internet e delle tech companies quanto delle scadenze imposte dal cambiamento climatico. Quasi certamente, le narrazioni più utili e vitali si trovano ben lontano dalle aule delle art schools europee e statunitensi, bensì in prossimità di ecosistemi remoti, habitat di animali umani e non umani che non rispondono a quella concezione di umanità, che si vuole universale, determinata nella storia da uomini bianchi, occidentali, cis, eterosessuali e borghesi. Affermare fino a che punto l’arte contemporanea possa arrogarsi il diritto di immaginare mondi è forse un compito al di là della nostra portata, ma nondimeno c’incoraggia richiamare le parole di Rosi Braidotti che, di fronte alla platea del museo Fridericianum di Kassel, parla degli artisti come bridge builders, non-accademici per eccellenza che si sono storicamente arrogati il diritto di costruire ponti tra sistemi di pensiero e discipline convenzionalmente condannate a non comunicare, non intersecarsi.

Provando a focalizzarci sul piano locale, pur seguendo un autore come James Bridle nel pensare una cultura costitutivamente “non-locale e intrinsecamente contraddittoria”1, crediamo che le richerche degli artisti italiani che animano questa edizione di Teatrum Botanicum riflettano proprio sulle logiche della narrazione della contemporaneità e dell’ambiente contemporaneo, sulla possibilità di continuare a leggere ed immaginare mondi. Storytelling è un termine già troppo carico di significati a noi piuttisto distanti, una parola che oggi preferiremmo non utilizzare. Preferiremmo, piuttosto, parlare di forme di narrazione non lineare che manifestano, seguendo nuovamente le parole di Bridle, un alto grado di attenzione che non viene messa narcisisticamente al servizio di cosiddetti processi di self-improvement né finalizzata ad un escapismo distratto, ma che invece si sforza di comprendere -ed agire – esattamente qui, dove ci troviamo2.

Arrivato alla sua quarta edizione, Teatrum Botanicum persiste nell’assumere una postura ben diversa da quella di una mostra curata – non per avversare a prescindere il più classico tra i formati espositivi, ma perchè siamo persuasi del fatto che lanciarci annualmente in tentativi d’interpretazione, specie in chiave generazionale dello scenario dell’arte emergente italiana, sarebbe un esercizio quantomeno non necessario. Un esercizio sicuramente non adatto ad una contemporaneità che, più che a tassonomizzare il presente, ci sfida a pensare per reti estremamente complesse e costruire ponti. È quindi a posteriori della selezione degli artisti che emergono i fili conduttori tra le diverse modalità di narrazione, con le quali un piccolo spaccato dello scenario dell’arte italiana, può azzardare racconti della contemporaneità. Un piccolo spaccato che, come ogni anno, è inevitabilmente parziale, contingente, accidentale ma nondimeno cerca di rispondere ad urgenze tanto estemporanee quanto vivide, oneste e, speriamo, condivise.

 

Con Altalena, Dario Bassani e Nelle Gevers, Derek MF Di Fabio, Alessandro Di Pietro, Donato Epiro, Marco Giordano, Isabella Mongelli, Gianmarco Porru, Giovanna Repetto, Jacopo Rinaldi, Caterina Erica Shanta, Luca Staccioli, Natália Trejbalová e Bellagio Bellagio, Francesco Venturi.

Anche quest’anno, vi rifocilleremo con la collaborazione di Isola Torino.

La mostra e il convegno sono realizzati con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte e della Città di Torino.

 

1 – J. Bridle, Nuova Era Oscura (New Dark Age, Verso Books, 2018), trad. it. Fabio Viola,  NERO Editions, Collana Not, Roma, 2019.

2 – J. Bridle, Phenomenological Mismatch, pubblicato su Becoming Digital, collaborazione editoriale tra e-flux Architecture e Ellie Abrons, McLain Clutter, e Adam Fure del Taubman College of Architecture and Urban Planning.

*Il titolo del festival è un omaggio al lavoro di Uriel Orlow, Theatrum Botanicum

 

Campionati del Mondo di Nuoto: gli atleti da Mattarella

Benedetta Pilato è stata in udienza a Roma dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme a una rappresentanza delle atlete e degli atleti vincitori di medaglie ai recenti Campionati del Mondo di Nuoto a Gwangju 2019.

Il presidente della Repubblica ha cercato di seguire quante più gare possibili, “le tre d’oro, qualcuna d’argento, mi è sfuggita quella di Benedetta Pilato. Vedo che i capelli sono tornati dello stesso colore”, è la battuta che ha riservato alla giovane azzurra.

 

Ricordiamo che Benedetta Pilato è la nuova stella del nuoto italiano, o meglio la stellina, giovanissima di appena 14 anni. Nei 50 rana ha vinto la medaglia d’argento a Gwangju, dietro la campionessa statunitense Lilly King, che l’ha preceduta di un soffio di soli 16 centesimi di secondo. L’aveva battuta nelle semifinali realizzando il record italiano dei 50 rana con 29”98, mentre la statunitense aveva chiuso con 30”18. A questa medaglia d’argento ha poi successivamente aggiunto la medaglia d’oro ai Mondiali di nuoto juniores a Budapest.

 

La squadra azzurra è stata accompagnata dal Presidente del CONI, Giovanni Malagò, e dal Presidente della Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli.

Sono stati presenti gli atleti che hanno raccolto medaglie di Nuoto, Pallanuoto, Nuoto di Fondo e Nuoto Sincronizzato con i rispettivi Direttori Tecnici.

“Le chiedo di proteggere il nostro mondo perché lo sport in Italia, che può migliorare, funziona e continua a far crescere nel segno del sacrificio e del fair play”. Lo ha detto Federica Pellegrini, per l’occasione, rivolgendosi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

Federica Pellegrini, ha poi ricordato che è “un dovere far capire alle nuove generazioni che fare sport insegna a rispettare valori importanti nella vita. In 16 anni e 4 Olimpiadi, che spero diventino 5, ho affrontato tanti sacrifici che sono il tratto comune di noi atleti. Lo sport è un modo molto appassionato e concreto di vivere l’adolescenza e la gioventù”.

 

“Lo sport indica ai giovani i valori autentici della vita, di impegno, di misurarsi con se stessi, di sacrificio. Voi trasmettete questo messaggio importante e la vostra Federazione è un esempio in questa direzione. Fate comprendere che lo scopo finale, accanto ai successi, è convincere sempre di più i giovani a impegnarsi” ha riferito il Presidente della Repubblica.

Successivamente ha sottolineato come la Federnuoto possa annoverare un ampio bacino di praticanti “da cui si attinge per far emergere le eccellenze, ma è anche il punto finale e di ricaduta in cui si riflettono i successi, spronando i ragazzi a impegnarsi nello sport. Tutto questo è merito vostro – ha aggiunto rivolgendosi agli azzurri – e accresce il valore delle medaglie e dei vostri successi”.

 

E tornando ai Mondiali di Gwangju, ha ricordato come sia stato un evento che “ha coinvolto tanti nostri concittadini, in tanti vi hanno seguito con partecipazione, coinvolgimento e affetto e io ero fra questi”.

Della finale della pallanuoto ha visto solo “terzo e quarto tempo, immaginavo di trovare una gara sul filo di lana e invece ho visto che avevamo tre gol di vantaggio e mi sono rasserenato”.

 

“Federica Pellegrini – ha proseguito – ci ha abituato a rimonte di successo ma l’andamento di quest’ultima e’ stato particolarmente emozionante”, poi i complimenti per Paltrinieri, per Quadarella, per Campagna e a tutta una Federnuoto che è “una raccolta di capacità, di eccellenze sportive”.
“Quindici medaglie – ha detto ancora Sergio Mattarella – sono un patrimonio importante. Davanti a voi sono arrivate soltanto nazioni che sono dei continenti. Avete fatto risuonare spesso l’inno di Mameli e avete dimostrato l’orgoglio di aver misurato ed espresso al meglio le capacità di cui disponete”.

Vito Piepoli