Sono già più di 1000 gli iscritti al social network FootConnect, la piattaforma digitale nata per mettere in contatto calciatori, allenatori e club. Si tratta di un risultato che conferma l’interesse crescente verso un progetto che ambisce a cambiare il modo di vivere il calcio dilettantistico e giovanile.
Nata e sviluppata a Torino, FootConnect si propone come un vero e proprio Linkedin del calcio, consentendo agli utenti di lavorare creando un proprio profilo professionale, raccontare le proprie esperienze, caricare video e certificazioni, e offrendo altresì strumenti di ricerca avanzata al club per individuare profili in linea con i propri progetti.
“Siamo partiti dal Piemonte – spiegano i due giovani cofounder Simone Sorgente e Ivan Riscaldino – per un motivo preciso. Qui viviamo e lavoriamo ogni giorno sul campo, conosciamo da vicino le difficoltà dei calciatori, allenatori e società nel farsi conoscere e nel fare scouting”.
“FootConnect – continuano- nasce per dare a tutti la possibilità di emergere e trovare nuove opportunità, indipendetemente dalla categoria o dalla zona in cui si gioca, da un lato giocatori e allenatori possono presentarsi e proporsi sul mercato , dall’altro le società possono cercare i profili più adatti alle proprie esigenze, senza mai dimenticare il primo obiettivo che è quello di divertirsi, conoscersi, creare una comunità di persone che amano il calcio giovanile e dilettantistico”.
“Il nostro obiettivo- concludono Simone Sorgente e Ivan Riscaldino – è chiaro, è quello di consolidarci in Piemonte, dove abbiamo già superato le 100 società registrate e i mille utenti e portare Footconnect in tutta Italia entro i prossimi mesi. Siamo solo all’inizio di un percorso che vuole unire tecnologia e meritocrazia, rimanendo sempre più vicini alle persone”.
Footconnect guarda al futuro con ambizioni importanti, l’arrivo di nuove funzionalità , il lancio dell’app mobile e l’ampliamento del network a livello nazionale. Si tratta di un progetto che mette al centro storie e sogni di chi vive il calcio ogni giorno, con la convinzione che insieme si possano costruire occasioni concrete per il presente e il futuro di questo sport.
Mara Martellotta
Ricordo che al famoso Collegio “Filippin“ di Paderno del Grappa venivamo svegliati dalla canzone di Gino Paoli “Sapore di mare“. Era un collegio con le stanze singole gestito dai Fratelli delle Scuole Cristiane, dove c’era la piscina olimpionica e la possibilità di fare equitazione. Non so chi avesse scelto quella canzone estiva ascoltata tutte le mattine. Mi è tornato in mente questo episodio leggendo una interessante intervista di Paoli per i suoi prossimi 91 anni portati, sembrerebbe, egregiamente, malgrado la vita dissipat . E ‘ quasi impossibile non apprezzare gran parte delle canzoni di Paoli, mentre detesto De Andre ‘ per una serie di ragioni che ci porterebbe distanti. Paoli fu deputato eletto nel Pci, a onor del vero per una sola legislatura ed è sempre stato uomo di sinistra anche quando ebbe qualche problema con la SIAE di cui fu presidente e venne accusato di aver sottratto al fisco 2 milioni di euro , frutto delle sue esibizioni alle feste dell ‘“Unità”, trasferiti illegalmente in Svizzera. Nell’intervista ha dichiarato, parlando dei repubblichini Tognazzi, Chari e Fo in modo sorprendente: “Il fascismo è stato anche un ideale come lo è stato l’anarchia. Non possiamo accanirci contro vent’anni di storia italiana perché Mussolini è nella storia italiana. Il Duce era capace e furbo (…)”. Ed ancora: ” Sono consapevole delle pagine nere della Resistenza. Quando i partigiani aprirono le carceri, uscirono anche i criminali. Ci furono vendette private e delitti. A Genova la mia maestra fu additata come collaborazionista: le raparono i capelli, la portarono in giro con il cappio al collo, poi le spararono in testa e la gettarono nel laghetto di Villa Doria “. D’ora in poi ascolterò le canzoni di Paoli con più piacere, dimenticando il fastidio giovanile di dovermi svegliare quasi all’alba, ascoltando “ Sapore di sale “ a tutto volume.
