ilTorinese

Giuliano Besson, il ragazzo terribile della Valanga Azzurra

Luci, ombre e aneddoti sulla squadra di sci più forte del mondo

Giuliano Besson e Augusto Grandi presentano il libro “Giuliano Besson: il ragazzo terribile della Valanga Azzurra”. Il 18 dicembre ore 17 presso il circolo della stampa Sporting, in corso Agnelli 45, Torino. Modera Federico Calcagno.

A Torino 4.491 imprese artigiane della filiera meccanica: incertezza e speranze dopo Tavares

“La notizia delle dimissioni di Carlos Tavares da ceo di Stellantis, non deve essere sottovalutata, perché è un segnale molto significativo su quanto sta avvenendo all’interno di Stellantis. Quando manca il dialogo tra l’azienda e l’indotto e non si riescono più a pagare i fornitori di solito ci troviamo di fronte all’avvisaglia di un imminente fallimento. È evidente a tutti che il mercato dell’elettrico non decolla e che la scelta europea di dire addio al termico in tempi troppo stretti sta distruggendo l’automotive nostrano.

Dentro a scenari così drammatici, la politica tutta, nazionale e locale, non ha sufficiente autorevolezza e coraggio per un urlo di rabbia e, al massimo, si accanisce contro i possessori di Euro4 e 5. Auspichiamo, quindi che queste dimissioni siano l’inizio di un nuovo corso, magari con il conferimento dell’incarico ad un ceo italiano, capace di dare centralità all’automotive torinese e scongiurare una crisi senza precedenti”. Questo il commento di Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino sulla crisi dell’automotive e le dimissioni di Tavares.

A livello provinciale, Torino è la seconda città italiana per numero di imprese totali della filiera meccanica, con 8.455 unità, dietro a Milano (11.404). Mentre se si considerano solamente le imprese artigiane della filiera meccanicaTorino risulta al primo posto tra le province, con 4.491 unità, davanti a Brescia (4.152 unità) e Milano (3.881).

Inoltre, rimanendo nel settore della meccanica ma entrando nel discorso export, possiamo notare come per le imprese torinesi le esportazioni della meccanica abbiano un’incidenza del 64,7% sul totale manifatturiero.

La situazione è simile anche se si volge lo sguardo alla filiera dei macchinari: infatti, Torino risulta sempre la seconda provincia italiana per totale delle imprese (1.198) dietro a Milano (2.841) e la prima per imprese artigiane, con 387 unità dietro alle 376 di Milano.

 

Il ciclo recessivo dell’automotive

Nei primi nove mesi del 2024 l’indice della produzione di autoveicoli, corretto per gli effetti di calendario, cede del 25,5%. Il 2024 è il terzo anno peggiore del secolo per la dinamica dell’attività di produzione di auto dopo il 2009, in cui si è osservato un calo del 28,9% nei primi nove mesi dell’anno a seguito dell’instabilità sul mercato dei mutui subprime, e il 2020, in cui la produzione è scesa sempre del 28,9%, a seguito della pandemia da Covid 19.

*Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Torino su dati Ufficio Studi Confartigianato Nazionale in collaborazione con l’Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna

All’Ice Club Torino di Claudia Masoero la Stella di bronzo al merito sportivo Coni

5 dicembre 2024 – L’Ice Club Torino Asd ha ricevuto la prestigiosa Stella di Bronzo al Merito Sportivo CONI, un riconoscimento importante conferito dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano per riconoscere l’impegno e i risultati di società, atleti, tecnici e dirigenti sportivi.

La società Ice Club Torino A.S.D., affiliata alla Federazione Italia Sport Ghiaccio (FISG), è stata fondata nel 1971 da Franco Masoero e si occupa di pattinaggio artistico su ghiaccio maschile e femminile, ha sede a Torino e svolge la sua attività al Pala Tazzoli e al Pala Vela di Torino e al Pala Olimpico del Ghiaccio di Pinerolo.

La squadra agonistica di pattinaggio artistico dell’Ice Club Torino A.S.D. è tra le migliori in Italia e rappresenta il nostro Paese in moltissime manifestazioni nazionali e internazionali e alcuni pattinatori sono stati convocati, nel corso degli anni, per le tappe di Grand Prix, per i Campionati Europei, per i Campionati Mondiali e per i Giochi Olimpici.

“Sarebbe stato bello se avesse potuto ritirare questo premio il fondatore e Presidente dell’Ice Club Torino per tanti anni Franco Masoero” ha commentato la Presidente Claudia Masoero, ricevendo il prestigioso riconoscimento “Sarebbe stato orgoglioso dei risultati raggiunti, del lavoro e dell’impegno di tutti: consiglieri, tecnici, atleti e famiglie. Dedico questa Stella a lui e a tutti coloro che, in questi anni, hanno consentito all’Ice Club Torino di crescere e di conquistare traguardi importanti. Un ringraziamento particolare va al Comitato Regione Piemonte Fisg che, quotidianamente, ci supporta nel nostro lavoro”.

Nascondeva in casa e in cantina 126 chili di botti pericolosi: denunciato

La Polizia di Stato ha denunciato un cittadino italiano di 48 anni per detenzione di materiale esplodente e per fabbricazione e commercio abusivo dello stesso.

L’attività d’indagine, svolta d’iniziativa da personale della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura, ha portato all’individuazione dell’uomo che a Luserna San Giovanni deteneva illegalmente materiale pirotecnico nel condominio di residenza.

A destare particolare sospetto nei poliziotti sono stati dei grossi pacchi, completamente avvolti in un nylon nero, recapitati da un ignaro corriere e lasciati nell’atrio di un condominio. I pacchi riportavano il nome di un uomo, residente nello stabile, che risultava lavorare come cuoco in un istituto penitenziario della provincia.

Al rientro del destinatario nell’abitazione, i poliziotti appuravano che i pacchi contenevano artifizi pirotecnici talmente pericolosi tale da spingere gli operatori a effettuare un’accurata perquisizione, nella casa dell’uomo e nella cantina, che consentiva di rinvenire oltre 120 kg di materiale esplodente.

Tra il materiale pirotecnico presente vi erano 6 bombe sferiche e due catene c.d. “napoletane”, ordigni particolarmente pericolosi non solo per il quantitativo di polvere pirica utilizzata e per esser stati prodotti in luoghi non autorizzati e certificati, ma anche perché in grado di produrre quella che si chiama “esplosione per simpatia” che si verifica quando l’esplosione di un singolo ordigno innesca istantaneamente tutti gli altri ordigni vicini procurando un’esplosione di massa.

Tra il materiale sottoposto a sequestro anche alcuni razzi, acquistati online dall’uomo, ma che per la loro potenza esplosiva potevano essere comperati solo da persone munite di porto d’armi presso negozi autorizzati e muniti di licenza prefettizia.

Le condotte penalmente rilevanti sono attualmente al vaglio della Procura della Repubblica di Torino.

ASL Città di Torino: prima al mondo nell’impianto Cocleare Robotico in un bambino di 8 mesi

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Un innovativo braccio robotico per la chirurgia della sordità in ambito pediatrico è stato utilizzato dal Centro di Audiologia ed Impianti Cocleari all’Ospedale Martini

Nicola, un bambino nato con una grave forma di sordità, a soli 8 mesi è stato sottoposto a un’innovativa operazione per l’installazione di un impianto cocleare grazie a un nuovo sistema robotico austriaco a disposizione dei professionisti dell’Ospedale Martini dell’Asl Città di Torino.

«Grazie per questa nuova vita – le parole dei genitori Giulia e Stefano – Ringraziamo idottor Di Lisi, la dottoressa Consolino e tutto lo staff del CIAO, il Centro Infantile di Audiologia e Otologia, per la professionalità e l’umanità che dimostrano svolgendo il loro lavoro. La passione che mettono nel farlo risuona in tutto il reparto e rende più semplice affrontare queste situazioni sia per noi genitori sia per i bambini che trovano una seconda famiglia».

Con questo intervento l’Asl Città di Torino si conferma, quindi, all’avanguardia nella ricerca e nell’innovazione medica: per la prima volta al mondo, infatti, questa particolare tecnica robotica è stata utilizzata su un bambino di soli 8 mesi e ad oggi sono stati complessivamente già sei gli interventi di cui tre su pazienti di età inferiore ai 15 mesi.

Interventi che sono stati eseguiti dal dottor Diego Di Lisi, Responsabile della Struttura Semplice Audiologia e Impianti Cocleari, con l’aiuto del dottor Daniele Filippo Andrina. Mentre le procedure anestesiologiche sono state garantite dalla dottoressa Roberta Barbero, Direttore f.f. della Struttura Complessa Anestesia e Rianimazione con il supporto delle dottoresse Silvia Vendramin e Cristina Pasero, afferenti alla Struttura Semplice di Anestesia Pediatrica.

L’attività di Implantologia Cocleare all’Ospedale Martini vanta un’esperienza ventennale, con oltre mille pazienti operati di cui oltre la metà bambini, ed è il frutto della sinergia e della collaborazione dell’Audiologia Pediatrica, guidata dalla dottoressa Patrizia Consolino con l’aiuto della dottoressa Margherita Ragliani, con le Struttura Complesse di Pediatria, Anestesia e Otorinolaringoiatria.

La nuova tecnologia utilizza due strumenti: un braccio meccanico progettato per definire precisamente la traiettoria degli strumenti chirurgici, mantenendo esattamente la posizione e l’angolo desiderati e riducendo il tempo totale della chirurgia.

II braccio robotico è stato progettato affinché il medico possa definire precisamente la traiettoria degli strumenti chirurgici, mantenendo esattamente la posizione e l’angolo desiderati. Si tratta di uno strumento otologico fondamentale per rendere privi di traumi tutti gli interventi in cui è importante preservare le delicate strutture dell’orecchio, infatti permette un movimento lento e costante tra 0,1 e 1,0 millimetri al secondo.

Il responsabile della Struttura Semplice Audiologia e Impianti Cocleari, Diego Di Lisi«In ambito audiologico la Tecnologia mette già a disposizione strumenti all’avanguardia che sono in grado di sostituire perfettamente la funzione biologica dell’udito. Tuttavia, come sappiamo, l’Ingegneria biomedica e le Scienze evolvono rapidamente ed esponenzialmente. In quest’ottica è nostra responsabilità, soprattutto nei confronti dei bambini, l’applicazione in chirurgia di tutte quelle tecniche innovative che permettono di preservare al massimo le strutture anatomiche, condizione imprescindibile per garantire a tutti i Pazienti i potenziali benefici di quella che sarà l’evoluzione tecnologica del domani».

Il Direttore Generale dell’ASL Città di Torino, Carlo Picco«Siamo molto orgogliosi di questo risultato che premia la professionalità e il lavoro sinergico multidisciplinare svolto all’Ospedale Martini. Come Direzione Generale abbiamo sempre sostenuto la vocazione pediatrica del Presidio, istituendo e garantendo per i bambini percorsi di diagnosi e cura ad hoc separati dagli adulti. La scelta della nostra azienda da parte di un’azienda leader del settore come centro pilota per un’innovazione tecnologica così importante, conferma ancora una volta l’altissimo know how dei nostri professionisti, coinvolti quotidianamente in prima linea per affiancare i bisogni di cura della popolazione».

L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi«Grazie a questa innovazione tecnologica e all’alta professionalità dell’équipe multidisciplinare delle Strutture di Audiologia e Impianti Cocleari e di Anestesia Pediatrica dell’Ospedale Martini, sempre più bambini potranno beneficiare di un trattamento efficace per la sordità profonda, acquisendo le competenze linguistiche e sociali necessarie per una piena integrazione nella vita quotidiana».

Terminato con  successo il 42mo TFF. I dati premiano il primo festival di Giulio Base

Quel segno più deve aver disturbato i sonni del direttore Giulio Base non poco, nella preparazione del suo TFF e durante, la prima volta non è una scommessa da poco. Le vene e i polsi, ne risentono parecchio (confessava di essersi sentito, tanto per cominciare, perso sin dalla prima serata, quando s’è visto mancare accanto a lui la madrina Capotondi tenuta a casa da un’influenza che non perdonava). Discorsi che qua e là abbiamo già seminato la settimana scorsa, uscendo ed entrando nelle sale per la visione dei tanti film che hanno convinto come di quelli che hanno lasciato poco o tanto amaro in bocca (vedi questi ultimi alla voce Italia). Sappiamo che Base non è che sia sbarcato in città con l’approvazione e con il sorriso sostenitore di tutti, addetti ai lavori come lo stuolo non indifferente di appassionati duri e puri della vecchia guardia non vedevano certo di buon occhio le innovazioni e il nuovo corso che il regista aveva in mille dichiarazioni detto di voler intraprendere.

In una Torino in cui – altre certezze per altri tempi? vetero DNA sabaudo? l’esageruma nèn che incontri a ogni angolo di strada? malcostume addirittura verso le proprie risorse? – si è sempre andati alla ricerca, sotto i tanti direttori che si sono avvicendati (le origini di Rondolino, Alberto Barbera, Turigliatto e D’Agnolo Vallan, Moretti, Amelio e la comparsa veloce veloce di Paolo Virzì, Emanuela Martini e Steve della Casa), dell’hic manebimus optime, della cittadella rassicurante e appartata costruita anno dopo anno, della nicchia che poneva in una certa luce più che signorile e saggiamente chiusa nell’unicità, un arrivo che intendesse sconvolgere del tutto quello che già aveva basi solide lo si vedeva con uno storcere di labbra, con qualche mugugno, con non pochi pollici versi. Se Base ti capitava di incontrarlo ancora nell’ultimissimo giorno di festival, quello che racchiudeva tutti i film vincitori nella sala del Massimo, lui, ostentando fraternamente la felpa dei volontari del festival, giusto omaggio alle ragazze e ai ragazzi che con molta gentilezza quanto grande disponibilità avevano informato, spiegato, accompagnato, sorriso per la settimana intera, ti guardava quasi stupito – ineccepibile commediante! – con poche parole che spremevano tutto il suo politicamente corretto: “Dubbi tutti nei miei confronti? Ma direi meglio, più che accettati, guai se avessimo tutti la volontà di seguire le stesse strade, pareri diversi certo altrimenti sai che noia!”.

Quel che più aveva disturbato i benpensanti era quell’aria di glamour promessa o minacciata che stava per soffiare sulla città, quei nomi che sui marciapiedi (anche sconnessi) di Torino non ci avevano mai messo piede, quel Ron Howard che accompagnava il suo inaugurale “Eden” e che forse prima non sapeva neppur bene dove noi fossimo posizionati nella cartina del mondo, quella Sharon Stone che ha fatto accendere milioni di flash e ha spadroneggiato con il suo lungo abito rosso e il giorno dopo se ne girava per gallerie d’arte promettendo una sua personale qui la primavera prossima, Angiolina Jolie, giunta quasi all’improvviso, sempre inattesa, con il capo affettuosamente poggiato sulla spalla di Alessandro Baricco, grazie al quale ha dato alla luce il suo ultimo “Without blood”, Jessica Parker che con il marito rifiutava una visita al Cambio per godersi una più intima cenetta nella trattoria sotto casa. Ogni tassello, occorre dirlo, sotto l’occhio vigile, e prima ancora gran preparatore, di Tiziana Rocca, alias signore Base, impercettibile magari al pubblico ma sempre presente, osservatrice, fil rouge tra l’operato del consorte e i più che validi risultati. Dio non voglia, ma potremmo anche pensare che quelle Stelle della Mole che i suddetti, con qualche altro ospite, si sono portati a casa finiscano – come ci insegna il Brando di Billy Zane – a svolgere il compito di ferma porta nelle ville hollywoodiane: ma loro qui ci sono stati, con gli abiti e i sorrisi e le dichiarazioni e i milioni di flash, hanno riempito serate, hanno smessi di far sembrare quei red carpet con cui i torinesi hanno poca o nessuna dimestichezza una cosa lontana anni luce e non proprio irraggiungibili. Anche grazie a loro, ma soprattutto grazie alla macchina organizzativa messa in piedi, slancio, con quel buon tasso d’euforia forse fin qui defilato, la presenza del festival s’è vista nelle strade, nei ristoranti, nel largo passaparola, nel turismo che si toccava con mano e che riempiva e rallegrava, nella gente che ritrovava una città vivace, accattivante e smagliante come non mai.

Salvaguardato, protetto, assicurato, vivificato il nucleo primo del festival, i film in concorso, i temi trattati rispecchianti da vicino paesi e mentalità e problematiche, l’apprezzamento dei contenuti. E di conseguenza, le code agli ingressi dei cinema che si portano dietro la scomodità ma anche la felicità per le sale piene, forse il rammarico di dover rinunciare a certe proiezioni, già oggi con l’idea fissa che per il 2025 – già segnatevi le date: dal 21 al 29 novembre – la “voce sale” debba essere rivista o il maggior numero di proiezioni per alcune pellicole. I dati ci dicono che, rispetto al 2023, il numero totale delle presenze è passato da 35.000 a 36.700 con un programma che prevedeva 202 titoli l’anno scorso e 121 in questo, evitando masterclass o eventi fuori biglietteria. Non è di poco conto che il riempimento medio delle sale cresca dal 53% al 70%, che in campo social si siano avuti 2,3 milioni di visualizzazioni, che i tanti canali pubblici e privati abbiano raccolto segnali e numeri impensabili, che la stampa abbia prodotto un “entusiasmante” +66% di articoli rispetto alla passata edizione, TV, carta stampata, radio e web in un unico lavoro (svolto “con rispetto, curiosità e interesse”, definiva Base, mentre Cristiana Capotondi aggiungeva il “respiro internazionale” che attraverso quel lavoro il TFF aveva raggiunto, dando alla stampa il privilegio di aver “messo a soqquadro una città” per l’intera durata del festival).

Base tocchi ferro. Si usa dire nel mondo del cinema, e s’è a volte toccato con mano, che le opere seconde non vengano fuori con quello sfavillio e quel successo che hanno accompagnato i debutti. Che il dolce non venga fuori dal forno come dovrebbe. Base è già tornato a Roma, per rimettersi da buon soldatino al montaggio del suo prossimo film: ma il cordone ombelicale con Torino continua, fin da adesso, “sto già pensando alla prossima edizione, anzi per far spazio a una retrospettiva che si porti dietro il successo che ha visto quella di Brando, due o tre idee ce le ho già in mente.” A fargliele scucire, manco se ne parla. Quindi, per ora, soltanto auguri.

Elio Rabbione

Nelle immagini, al centro il direttore del Torino Film Festival Giulio Base con ai lati Carlo Chatrian e Enzo Ghigo, direttore e presidente del Museo del Cinema; Sharon Stone che ha illuminato le giornate del suo soggiorno torinese (foto di Alessandra Tartarini); ancora Giulio Base durante la serata d’inaugurazione.

Radicali italiani, il congresso a Torino

Da venerdì 6 a domenica 8 dicembre si terrà a Torino, presso Starhotels Majestic (Corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino) il XXIII Congresso di Radicali Italiani, dal titolo:

“Democrazia liberale senza confini – Resistere agli autoritarismi globali e locali”

Programma

Venerdì 6

Ore 15: Relazioni introduttive del Segretario Matteo Hallissey e del Tesoriere Filippo Blengino.

Dalle ore 18 dibattito generale e interventi di:

Stefano Lo Russo (Sindaco di Torino)

Elsa Fornero (Economista)

Alessandro Cecchi Paone (Giornalista)

Sabato 7

Dalle 11, dibattito generale e interventi di:

Riccardo Magi (Deputato e Segretario di +Europa)

Carlo Calenda (Senatore e Segretario di Azione)

Benedetto Della Vedova (Deputato di +Europa)

Francesca Pascale (Attivista per i diritti civili)

Oleksii Ustenko (Parlamentare ucraino)

Andrea Romano (Presidente di Muoversì)

Domenica 8

Dalle ore 9 dibattito generale e interventi di: Luigi Marattin (Deputato, Orizzonti Liberali) , Giuseppe Benedetto (presidente fondazione Einaudi), Luca Ricolfi (politologo).

Entro le ore 17, chiusura dei lavori con:

Votazione sui documenti e sugli organi del Congresso

Proclamazione degli eletti a Presidente, Segretario e Tesoriere di Radicali Italiani

Ospiti confermati

Elsa Fornero (Economista, già Ministro)

Riccardo Magi (Deputato, Segretario di +Europa, ex Segretario Radicali Italiani)

Carlo Calenda (Senatore, Segretario di Azione)

Alessandro Cecchi Paone (Giornalista, opinionista)

Francesca Pascale (Attivista per i diritti civili)

Giulia Pastorella (Deputata di Azione)

Stefano Lo Russo (Sindaco di Torino)

Benedetto Della Vedova (Deputato di +Europa, già Sottosegretario agli Affari Esteri)

Oleksii Ustenko (Parlamentare ucraino)

Maurizio Basile (Vicepresidente Camere Penali)

Elisabetta Zamparutti (Nessuno Tocchi Caino)

Vittoria Nallo (Consigliera regionale di SUE)

Giulia Marro (Consigliera regionale di AVS)

Lorenzo Mineo (Eumans)

Antonella Soldo (Presidente di Meglio Legale)

Michele Boldrin (Economista)

Andrea Romano (Presidente di Muoversi)

Luca Romano (Avvocato dell’atomo)

Simone Romagnoli (presidente Giovani ACLI)

Marco Chiauzza (sinistra per Israele)

Pino de Michele (Alleanza dei Democratici)

Violentate alle Molinette, indagati i sanitari per soccorsi tardivi

La vicenda risale allo scorso marzo quando due donne ricoverate nel reparto dedicato ai disturbi alimentari sono state violentate da un paziente. L’uomo era nello stesso reparto, era stato collocato su una barella nel corridoio per mancanza di letti. Per l’aggressore, con problemi psichici, era stata chiesta la carcerazione e ha continuato per qualche tempo il ricovero ospedaliero prima dell’arresto. Interrogato ha dichiarato di essere stato spinto alla violenza da “voci” e di essere “controllato dall’intelligenza artificiale”. La procura sta indagando sul personale sanitario per verificare se vi siano stati ritardi nei soccorsi alle vittime di violenza.

Sequestro di droga nella cintura torinese, due arresti

controlli serrati e i servizi preventivi antidroga dei Carabinieri nella prima cintura cittadina hanno consentito, nelle ultime quarantottore, di arrestare due persone e denunciarne in stato di libertà una terza per reati inerenti gli stupefacenti. In particolare:
– il 2 dicembre mattina, i Carabinieri della Stazione di Piossasco (Compagnia di Moncalieri) hanno arrestato un cinquantaduenne della zona, già noto alle Forze di Polizia, perché a seguito di perquisizione domiciliare hanno trovato, a casa e nella cantina dell’interessato, circa 400 grammi di sostanza stupefacente di tipo hashish, due bilancini elettronici di precisione, 500 euro in contanti ritenuti provento di attività illecita e materiale vario per il confezionamento delle dosi. L’uomo, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo;
– nella notte del 3 dicembre, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Rivoli (TO) hanno denunciato in stato di libertà un trentaquattrenne di origini nordafricane, senza fissa dimora, già noto alle Forze di Polizia, sorpreso in Via Piave di Pianezza (TO) in possesso di 10 grammi di Hashish e denaro in contante (circa 600 euro) ritenuto provento dell’attività illecita. Sostanza stupefacente e denaro sono stati sequestrati secondo la normativa vigente e l’uomo è stato accompagnato all’Ufficio Immigrazione in esecuzione del provvedimento di espulsione emesso dalla Questura;
– sempre il 3 dicembre, nella mattinata, i Carabinieri della Stazione di Rivoli (TO), nel corso di attività di Polizia Giudiziaria, hanno arrestato un cinquantenne di quel comune, già noto alle Forze di Polizia, nell’abitazione del quale sono stati trovati 400 grammi di hashish, suddivisa in quattro panetti da 100 grammi ciascuno e varie dosi già precostituite dal peso complessivo di circa 40 grammi, 01,68 grammi di marijuana e vari semi di sostanza oppiacea; la droga è stata sequestrata per il successivo versamento presso il competente ufficio corpi di reato mentre il presunto spacciatore è stato ristretto in regime di arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’autorità giudiziaria.

Tff, un successo nelle sale e sui social

Cala il sipario sul 42° Torino Film Festival ed è tempo per i primi bilanci di questa edizione.

Il numero totale delle presenze, rispetto al 2023, passa da 35.000 a 36.700, con un programma che prevedeva 202 titoli nel 2023 (181 in programma e 21 fuori programma) e 121 nel 2024 (non ci sono state masterclass o eventi fuori biglietteria).

Il dato porta a un riempimento medio delle sale che cresce dal 53% al 70% con una percentuale dei biglietti venduti per singola proiezione che da 73 arriva ai 100 di quest’anno.

Gli accrediti rilasciati sono 2.039 contro i 1998 della scorsa edizione.

Brillanti sono stati anche i risultati che il Torino Film Festival ha avuto sui social con oltre 1 milione di persone raggiunte (+57,4% rispetto al 2023), 2,3 milioni di visualizzazioni e 76.900 interazioni. Il successo è trainato da Instagram, dove l’engagement è cresciuto del 29%, le condivisioni dell’83%, e le Stories hanno avuto 906.000 impressions grazie a una daily narrative consistente.

Da un punto di vista della copertura del 42TFF sui mezzi di informazione, (TV, carta stampata, radio e web), benché la rassegna stampa sia ancora un “work in progress”, può contare già di un entusiasmante +60% di articoli rispetto alla passata edizione.

Il Torino Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del Ministero della Cultura Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT.