ilTorinese

A Prarostino strada bloccata dal fango

La Strada Provinciale 165 di Prarostino è stata chiusa nel tardo pomeriggio al km 4+300, nel territorio del Comune di San Secondo di Pinerolo, poiché la carreggiata è ostruita da fango, detriti e vegetazione provenienti dal versante sovrastante. Sul posto è intervenuto il personale dell’Unità Operativa di Pinerolo della Direzione Viabilità 2 della Città metropolitana di Torino per verificare l’entità del dissesto e posizionare la segnaletica che indica l’interruzione della strada.

Maltempo: Torino in allerta arancione, attivato il centro operativo comunale

 La Protezione civile monitora l’evolversi della situazione

 

Con il bollettino dell’Arpa Piemonte delle ore 12.32 di oggi Torino è entrata in pre allerta per il rischio idrogeologico e idraulico.

Sono pertanto stati attivati il Centro operativo comunale della Protezione Civile e il volontariato organizzato che saranno impegnati nella sorveglianza del Po e degli altri corsi d’acqua che attraversano il territorio cittadino, il cui livello è in crescita costante.

Il monitoraggio della Protezione civile interesserà tutte le aree lungo i fiumi tra corso Regina Margherita e Moncalieri, compreso il Borgo Medievale e una particolare attenzione verrà riservata all’area del Fioccardo e del torrente Sappone.

Ai Murazzi, per i quali nelle prossime ore sarà valutata la possibilità di una chiusura cautelativa,  i locali sono chiusi e le attrezzature messe in sicurezza. Sospese tutte le attività sul fiume, a cominciare dalle società remiere già pre-allertate.

Le condizioni meteorologiche fortemente perturbate di oggi sono infatti destinate a proseguire anche nella giornata di domani, con precipitazioni diffuse e localmente anche molto forti che potranno causare esondazioni ed allagamenti.

L’invito è a limitare gli spostamenti in auto allo stretto necessario e a guidare con attenzione in considerazione delle forti piogge anche a carattere di nubifragio che potrebbero verificarsi.

Eventuali aggiornamenti che in base alle previsioni meteo potessero rendersi necessari saranno comunicati con tempestività alla cittadinanza e agli organi di informazione attraverso comunicati stampa, sulla home page del sito web della Città e sui suoi canali social (pagina Facebook e account Twitter).

TORINO CLICK

Fitto al grattacielo Piemonte

Il punto sull’avanzamento della spesa dei fondi europei assegnati al Piemonte e un approfondimento sulle opportunità offerte dalla revisione di medio termine. Sono stati questi gli argomenti del vertice, oggi pomeriggio al Grattacielo Piemonte, tra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, insieme alla Giunta regionale, e il vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la Coesione e le Riforme Raffaele Fitto.

Durante l’incontro il Piemonte ha presentato al vicepresidente la chiusura della programmazione 2014-2020, che in Piemonte ha coinvolto per quanto riguarda il Fesr oltre 20 mila imprese. Tra i risultati ottenuti oltre 620 nuovi posti di lavoro in ricerca e sviluppo e la collaborazione di 840 con istituti di ricerca. Gli interventi sul risparmio energetico sugli edifici pubblici finanziati dal FESR hanno poi consentito di ridurre di oltre 10 milioni di kilowatt-ora/anno il consumo energetico di queste strutture, il taglio di quasi 100 mila tonnellate di anidride carbonica e la sostituzione di circa 10 mila punti luce. Per quanto riguarda l’Fse, le misure del settennato 2014-20 hanno coinvolto oltre 670 mila partecipanti, di cui il 72 per cento giovani.

E’ stato fatto anche il punto sull’avanzamento della nuova programmazione 2021-27, che per il Fesr in Piemonte vale 1,5 miliardi e per l’Fse 1,3 miliardi.

Anche in questa programmazione il Piemonte conferma la sua ottima capacità di spesa delle risorse europee: rispetto all’obiettivo fissato dalla Commissione per il 31 dicembre 2025, il Piemonte è già ora al 99% per quanto riguarda il Fesr e al 93% dell’obiettivo per quanto riguarda l’Fse”, spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

In particolare, per quanto riguarda il Fesr la Commissione chiede di spendere, a fine anno, 218 milioni di euro, e a oggi il Piemonte ne ha già spesi 216 milioni; sull’Fse, rispetto all’obiettivo di 179 milioni da spendere entro fine anno, il Piemonte è già a quota 165,8.

Il Piemonte ha poi già raggiunto gli obiettivi sull’apprendistato duale previsti dagli investimenti PNRR legati al FSE, grazie alla solidità del sistema regionale di istruzione e formazione professionale. Anche il Programma GOL sta dando buoni risultati, adattato alle esigenze del territorio per riqualificare i lavoratori colpiti dalle crisi aziendali.

Con il vicepresidente abbiamo approfondito modalità e opportunità offerte dalla revisione di medio termine – aggiunge Cirio – che dà la possibilità di riprogrammare le risorse su cinque nuove priorità che sono competitività, energia, casa, acqua e difesa, con la possibilità di ottenere, su questi assi, risorse che non necessitano di cofinanziamento regionale e quindi liberano risorse per coprire altri investimenti”.

Morta in ospedale donna schiacciata da camion

Era stata investita da un camion a Rivoli in corso Francia angolo via Tevere. La donna di 82 anni aveva subito l’amputazione di una gamba ed era in condizioni critiche. È morta nelle scorse ore durante il ricovero in ospedale.

Occupazione e investimenti, imprese ottimiste. Timori sull’export

L’indagine congiunturale tra 1.300 associati del sistema confindustriale regionale conferma
la resilienza del sistema economico nonostante le forti turbolenze delle ultime settimane.
Amalberto: “E’ un risultato tutt’altro che scontato che arriva dopo una prolungata instabilità”

Dopo tre trimestri in contrazione, le attese delle imprese piemontesi tornano in campo positivo. Ciò avviene nonostante uno scenario di grande incertezza globale, aumentata dall’entrata in vigore dei dazi da parte degli Stati Uniti il 2 aprile e subito rimandata di 90 giorni. È quanto emerge dall’indagine congiunturale realizzata a marzo dal Centro Studi dell’Unione Industriali Torino tra un campione di circa 1.300 aziende manifatturiere e dei servizi del sistema confindustriale piemontese.

Dalle imprese arrivano attese positive per occupazione (saldo ottimisti/pessimisti al +7,0%), produzione (+4,4%) e ordini (+2,9%), mentre restano negativi i saldi per l’export (-3,6%) e la redditività (-5,2%). Questi ultimi sono legati all’attesa dei dazi, non ancora entrati in vigore al momento della rilevazione ma ampiamente anticipati, e quindi dati per scontati da chi ha risposto all’indagine. Ciononostante, gli investimenti vengono confermati e interessano oltre il 70% delle aziende. Addirittura, un quarto delle imprese rispondenti ha programmato l’acquisto di nuovi impianti, un dato in crescita. In questo quadro, l’indice di utilizzo di impianti e risorse resta stabile al 77% mentre si riduce il ricorso alla CIG, attivata dal 10,5% dei partecipanti all’indagine, percentuale che cresce nel manifatturiero, dove sale al 14,1%.

I dati congiunturali relativi al secondo trimestre del 2025 sorprendono in positivo, segnalando una tenuta migliore delle attese per l’economia piemontese. Un risultato tutt’altro che scontato, soprattutto dopo mesi di annunci sui dazi che espongono a notevoli rischi il nostro export. L’andamento che registriamo dalle risposte che compongono questa indagine conferma, invece, la resilienza del nostro sistema produttivo, capace di adattarsi rapidamente a scenari altamente complessi grazie alla forza delle filiere, alla qualità del ‘Made in’ e alla capacità di presidiare mercati strategici a livello globale. Si tratta di un segnale importante, che va colto per continuare a investire, innovare e rafforzare la competitività per trasformare questa ripresa in crescita strutturale” commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte.

Tornando ai dati complessivi, sono la sintesi di andamenti settoriali differenziati. Infatti, se da un lato nel comparto manifatturiero si rileva una certa prudenza (per la produzione, saldo fra ottimisti/pessimisti al +1,7%), dall’altro il terziario prosegue la crescita avviata dalla pandemia in poi (saldo al +10,4%), anche in virtù di una bassa incidenza dell’export che preserva maggiormente il mercato dei servizi dalle tensioni internazionali. Guardando ai singoli settori, nell’industria si registrano previsioni non omogenee sull’andamento della produzione. In particolare, migliorano le attese per cartario grafico (+24,1%), edilizia e impiantisti (+15,3%), chimica (+10,4%) e tessile-abbigliamento (+5,9%). Resta negativa la metalmeccanica: il saldo fra chi prevede una riduzione dei volumi nel trimestre e chi si attende un andamento stabile o in crescita, è al -6,1%, che diventa -24,6% per le realtà dell’automotive e -2,7% per quelle della meccatronica. Nel terziario tutti i comparti esprimono attese favorevoli, pur con diversa intensità. Particolarmente positive le attese per l’ICT (+23,0%).

In termini dimensionali, si conferma la tradizionale forbice che vede le grandi imprese esprimere attese maggiormente positive rispetto alle altre: fra le realtà con meno di 50 dipendenti l’indice di fiducia sulla produzione è al +3,2%, mentre fra quelle con 50 o più addetti si attesta al +7,2%. Com’è facilmente intuibile, la positività delle attese è inversamente proporzionale alla quota di export sul fatturato: le aziende che esportano poco hanno attese sulla produzione più ottimistiche (+7,3% per le aziende che esportano una quota inferiore al 10% del fatturato e +5,1% per quelle che inviano all’estero dal 10 al 30% del fatturato) rispetto a quelle che esportano una quota maggiore di merci (-2,1% per quelle che esportano dal 30 al 60% e -0,5% per quelle che esportano oltre il 60% del prodotto). A livello generale, aumentano le aziende che temono una crescita di costi energetici, materie prime e logistica, con tempi di pagamento che restano stabili e un aumento del numero di imprese con un carnet ordini di medio-lungo periodo.

Su scala territoriale si osservano andamenti differenziati. Le attese sulla produzione si presentano sopra la media regionale a Verbania (15,7%), Asti (11,4%), Cuneo (+6,7%), Biella, che torna positiva dopo 7 trimestri (+7,5%) e Torino (4,5%). Prudenti ma ancora positive le attese ad Alessandria e Novara (rispettivamente +3,5% e +2,5%). Negativi i saldi per Vercelli (-4,8%) e Canavese (-7,1%). Focalizzandosi su Torino, per il secondo trimestre 2025, il 22,2% delle aziende torinesi prevede un aumento della produzione, contro il 17,6% che si attende una diminuzione: il saldo, pari a +4,5%, migliora rispetto a quello del I trimestre (+0,3%). Nella manifattura il saldo ottimisti/pessimisti è negativo (-1,8%), a causa dell’aggravarsi della crisi del comparto automotive e dell’aumento dell’incertezza per il futuro del settore. Per gli ordinativi, il saldo è del +1,6%, in miglioramento di 3,7 punti rispetto alla scorsa rilevazione. Positive le attese sull’occupazione, che registrano un bilancio pari a +4,3%. Buona la propensione a investire in nuovi impianti: il 23% di imprese ha programmi di spesa significativi. Si assesta il ricorso alla cassa integrazione, che interessa l’11,1% delle imprese (il 16,9% nell’industria). Cala leggermente il tasso di utilizzo di impianti e risorse (76%), che rimane sui valori medi di lungo periodo. Come a livello regionale, nel capoluogo si registrano attese negative per le esportazioni (-4,7% il saldo ottimisti/pessimisti).

Maltempo, allerta arancione e rossa in alcune zone del Piemonte

Il presidente Alberto Cirio e l’assessore Marco Gabusi informano che la Sala operativa della Protezione civile della Regione è aperta da questo pomeriggio per monitorare con attenzione la situazione del maltempo previsto sul Piemonte e predisporre gli interventi eventualmente necessari.

ll bollettino emesso poco fa da Arpa Piemonte dispone per oggi allerta arancione:

per rischio idrogeologico e idraulico e valanghe sul Toce e sulle valli Sesia, Cervo, Chiusella, Orco, Lanzo, Sangone e bassa Valsusa;

– per rischio idrogeologico e idraulico su alta Valsusa e sulle valli Chisone, Pellice e Po;

– per rischio idraulico su Valle Tanaro, pianura settentrionale, torinese e cuneese.

Per domani sarà allerta rossa sulle valli Sesia, Cervo, Chiusella, Orco, Lanzo, Sangone e bassa Valsusa e ancora arancione su alta Valsusa, valli Chisone, Pellice, Po e Tanaro, pianura settentrionale, torinese e cuneese.

L’allerta è invece gialla sia per oggi che per domani sulle valli Varaita, Belbo, Bormida e Scrivia.

Secondo le previsioni, l’approfondimento di una saccatura atlantica sul Mediterraneo centro-occidentale continua a convogliare venti di scirocco in quota e orientali nei bassi strati sul Piemonte, mantenendo tempo perturbato. Dalla serata lo sviluppo di un profondo minimo tra la Corsica e il Mar Ligure determinerà un ulteriore peggioramento, con precipitazioni diffuse, localmente molto forti e a carattere di nubifragio, sulla fascia pedemontana alpina settentrionale e occidentale fino al mattino di domani. La quota delle nevicate si attesterà tra i 1800 e i 2000 m, localmente inferiore di 200-300 metri in corrispondenza dei rovesci più intensi.

Un’attenuazione dei fenomeni è attesa dal pomeriggio di domani, con il progressivo colmamento del minimo depressionario e il suo definitivo allontanamento nella giornata di venerdì, che riporterà condizioni più stabili e soleggiate.

Per aggiornamenti consultare https://www.regione.piemonte.it/web/https://www.facebook.com/regione.piemonte.official e i canale X @ProCivPiemonte e https://www.instagram.com/regionepiemonte.official/

A Torino Satispay e Dott per semplificare i pagamenti nella micromobilità condivisa

Dott, operatore leader della micromobilità elettrica in sharing, annuncia una nuova partnership con Satispay, l’innovativo circuito di pagamento mobile di nuova generazione. Grazie a questa collaborazione, Dott integrerà Satispay come nuovo metodo di pagamento all’interno della propria app, ampliando così le opzioni digitali disponibili per gli utenti nella Città Metropolitana di Torino, dove la micromobilità è già parte integrante dello stile di vita urbano.

Grazie all’integrazione con Satispay, i suoi oltre 5,3 milioni di utenti potranno approfittare di vantaggi esclusivi: tutti coloro che scaricheranno l’app Dott e inseriranno il codice SATISPAY30 nella sezione promozioni riceveranno il 30% di sconto sui primi 10 noleggi (sulla tariffa al consumo, valido per 30 giorni dal riscatto). Parallelamente, gli utenti Dott che scaricheranno Satispay e si registreranno con il codice promozionale DOTT15, riceveranno un bonus di 15€ sul proprio wallet Satispay, non appena spenderanno i primi 5€ tramite l’app (entro 30 giorni dalla registrazione).

“La micromobilità è entrata nella quotidianità di moltissimi torinesi. Facilitare il processo di pagamento del nostro servizio grazie a partner affidabili e sicuri è per noi di primaria importanza- afferma Andrea Giaretta, Regional Manager di Dott – l’integrazione con Satispay rappresenta, dunque, un passo avanti nella nostra missione di rendere la mobilità sostenibile sempre più accessibile e senza barriere. Insieme, rafforziamo il nostro ruolo nel favorire la diffusione di pagamenti digitali alternativi, contribuendo alla crescita di un ecosistema di mobilità sempre più innovativo e inclusivo.”

Angela Maria Avino, Chief Business Development Officer di Satispay commenta: “Siamo molto orgogliosi di annunciare l’accordo tra Satispay e Dott che rappresenta l’unione perfetta tra innovazione nei pagamenti e mobilità sostenibile. Rendendo più fluido l’accesso alla micromobilità in sharing, non offriamo solo un servizio più veloce, ma contribuiamo a promuovere uno stile di vita urbano più smart e rispettoso dell’ambiente. Insieme, vogliamo migliorare le abitudini quotidiane delle persone, dimostrando che la tecnologia può rendere semplice anche la scelta più sostenibile”.

Mara Martellotta

Maxi furto da 250mila euro di orologi e gioielli in appartamento: due arresti

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In data 15 aprile, la Polizia di Stato, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torino a carico di due uomini, un italiano ed un romeno, gravemente indiziati di aver commesso, in questo capoluogo, nell’aprile 2024, un furto in abitazione, fruttato un bottino di circa 250.000 euro.

Segnatamente i due soggetti, in concorso con un altro indagato, amico della vittima, informati da quest’ultimo che la parte lesa era in possesso di numerosi gioielli custoditi all’interno della cassaforte della sua abitazione e che la stessa sarebbe stata assente per alcuni giorni in quanto fuori regione per trascorrere un periodo di ferie, si recavano all’indirizzo fornito dal complice e, dopo essersi arrampicati su un’impalcatura, tagliavano una serranda in acciaio e forzavano la porta finestra. Una volta dentro casa della vittima, gli stessi, seguendo le indicazioni fornite dal complice sull’ubicazione del mezzoforte, individuavano e sradicavano la cassaforte dal muro, impossessandosi di gioielli e orologi, per un valore di 250.000 euro circa.

Le tempestive investigazioni condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Torino permettevano in tempi celeri di identificare i responsabili del reato.

Il primo indagato veniva rintracciato presso la sua abitazione, sita in provincia di Torino, ove era già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari in relazione ad altra attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile, che permetteva di accertare che lo stesso, in concorso con altri quattro individui, anch’essi identificati, si era reso responsabile di una rapina in abitazione commessa in questo capoluogo nell’ottobre 2023, mentre il secondo indagato veniva rintracciato presso la sua residenza sita in questo capoluogo, ove personale del medesimo Ufficio lo aveva collocato nel dicembre 2024 in regime di detenzione domiciliare, dovendo espiare una pena definitiva per il reato di furto aggravato.

Exposed Torino Foto Festival, mostre e artisti protagonisti alle OGR

Dal 16 aprile al 2 giugno prossimo, Exposed Torino Foto Festival annuncia le due mostre prodotte in occasione del Festival, in collaborazione con OGR Torino e Camera. Si tratta di “Almost Real. From Trace to Simulation”, curata da Samuele Piazza e Salvatore Vitale nel Binario 2 delle OGR, e di Olga Cafiero “Cultus Langarum” presso Camera, curata da Giangavino Pazzola. “Beneath the surface” è il tema della seconda edizione del Festival, organizzato dalla Fondazione per la Cultura di Torino sotto la guide dei direttori artistici Menno Liauw e Salvatore Vitale, e promosso da Città di Torino e Regione Piemonte, Camera di Comemrcio, Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, in sinergia con la Fondazione per l’arte moderna e contemporanea di CRT. Si tratta di 12 mostre, tra personali e collettive, con 16 artisti provenienti da 12 Paesi, Italia, Germania, Regno Unito, Svizzera, Stati Uniti, Taiwan, Hong Kong, Bolivia, Repubblica Democratica del Congo , Zimbabwe, Sud Africa e Palestina. Sette sono le prestigiose sedi espositive, tra cui l’Accademia Albertina di Torino di Belle Arti, l’Archivio di Stato, Camera, Gallerie d’Italia, GAM, OGR Torino e Palazzo Carignano.

Il tema del Festival invita a esplorare realtà contenute sotto la superficie delle immagini, non solo quelle catturate dagli obiettivi degli artisti, ma anche quelle ritoccate attraverso tecnologie avanzate connesse tra loro. In questo solco si muove la mostra collettiva che inaugura il 16 aprile presso il Binario 2 delle OGR Torino, dal titolo “Almost Real. From Trace to Simulation”, curata da Samuele Piazza, senior curator delle OGR Torino, e Salvatore Vitale, uno dei direttori artistici del Festival, con protagonisti scatti e opere Lawrence Lek, Nora Al – Badri e Alan Butler. Dalla relazione tra videogiochi e fotografia, al ruolo della memoria nei musei, fino al confine tra IA e coscienza, la mostra mette in discussione il concetto stesso di verità e autenticità, immaginando anche le implicazioni future delle immagini “IA generated”. Alan Butler si muove tra virtuale e analogico con la serie “Virtual Botany Cyanotypes”. Prendendo spunto dal mondo dei videogiochi, trasforma le piante digitali in stampe fotografiche realizzate con la tecnica della cianotipia, un antico procedimento dell’Ottocento. Il risultato è un dialogo tra pixel e materia, il virtuale che tenta di farsi reale e il reale che si lascia contaminare dal digitale. Nora Al – Badri lavora sul confine tra archeologia e intelligenza artificiale con “The Post – Truth Museum” e “Babylonian Vision” addestra una IA su migliaia di immagini di manufatti mesopotamici, generando nuovi oggetti che non appartengono né al passato né al presente. Il suo lavoro solleva domande su chi ha il potere di conservare la memoria storica e su come la tecnologia possa riscrivere le narrazioni culturali e postcoloniali.

Lawrence Lek porta l’IA al centro della scena con “Empty Rider”, un film ambientato in un futuro distopico in cui un’auto a guida autonoma senziente viene processata per il tentato omicidio del suo creatore. Il video esplora il confine tra reale e coscienza artificiale, ponendo domande sul ruolo etico della tecnologia e su quanto le macchine possano essere responsabili delle proprie azioni.

La storia,  i personaggi e la cultura enologica delle Langhe sono raccontati attraverso l’uso di documenti e materiali di archivio.  Ruota intorno a  questi temi la mostra di Olga Cafiero dal titolo “Cultura Langarum”, che si apre il 16 aprile nella project Room di Camera, Centro Italiano per la Fotografia di Torino. La mostra, sostenuta dall’azienda vinicola Garesio, raccoglie le serie fotografiche realizzate da Olga Cafiero, fotografa italo- Svizzera, vincitrice della prima edizione del Garesio Wine Prize for documentario Photography e fra gli artisti e le artiste  selezionate da Photo Elisée,  Musée cantonale pour la photografie di Losanna per l’edizione  2024 di Futures Photography, piattaforma internazionale  per talenti emergenti della fotografia  di cui Camera è partner insieme ad altre istituzioni europee.

La mostra, curata da Giangavino Pazzola, presenta cinque serie fotografiche che riflettono sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente, utilizzando diverse tecniche visive, tra cui la fotografia aerea, le scansioni digitali e i processi Off camera. Il lavoro di Cafiero offre una visione inedita delle Langhe raccontando il territorio e la cultura enologica attraverso la combinazione di diversi registri visivi e narrativi che mescolano l’approccio quasi scientifico ad una visione poetica ed evocativa. L’opera di Cafiero cattura così l’essenza di un territorio che vive tra tradizione e modernità, tra conservazione e innovazione.

L’Accademia di Belle Arti è anche il cuore pulsante di Exposed, e sarà sede non solo di mostre ma anche di talk con artisti e curatori, e di “Exposed Photo Match”, un nuovo tipo di portfolio che unisce la condivisione collettiva al networking. L’Accademia ospiterà la prima produzione del Festival con le opere di Valeria Cherchi, giovane artista indicata dal British Journal of Photography trabi 16 talenti emergenti a livello globale, e l’artista italiana togolese Silvia Rosi presente anche al Lingotto su Pista 500, vincitrice del C/O Berlin Talent Award 2024; Gregory Alpern, fotografo dell’agenzia Magnum e George Senga, proveniente dal Congo.

Mara Martellotta

“Franciscus” guarda alla sua epoca per parlare al mondo di oggi

Simone Cristicchi sul palcoscenico del Gioiello, soltanto sino a domani

 

Vabbè, uno dice è un grande, un grandissimo cantante, un’isola a sé, uno fuori di ogni schema, solitario come una perla rara sul palcoscenico più canoro dello Stivale e ben altrove, ne ascolti la voce e lo ammiri: ennò, non soltanto quella, Simone Cristicchi è un cultore della parola, non solo nella bella dizione che si porta appresso e che ti godi, esclusa da un certo variopinto farfugliamento che ti ritrovi a volte sui palcoscenici, uno di quelli che la parola la sanno comporre e ricomporre, amalgamare, incrociare e dispiegare, rafforzata dall’Idea che avvince e coinvolge il pubblico. Andate al Gioiello a gustarvi il suo “Franciscus. Il folle che parlava agli uccelli”, scritto con Simona Orlando (al Gioiello sino a domani giovedì 10 aprile), e preparatevi a essere avvolti dentro questo testo – e abbiate il coraggio tutto umano di commuovervi – che non è solo la rappresentazione di una figura umana che ha messo la sua profonda impronta su un’epoca ma dell’epoca stessa, che è fuori da ogni “santino” che vi possa essere capitato tra le mani, la figura di un santo che ha preso alla lettera le parole del Vangelo, che è il frutto di studi portati avanti con profondità, con saggezza, attingendo a quanti hanno guardato nell’intimo del santo d’Assisi, da Bonaventura da Bagnoregio per arrivare all’Ottocento del francese Paul Sabatier, con una divulgata miscela di riflessioni e di divertimento, un inno alla povertà e una sferzata inconfutabile al superfluo, circa 100 minuti monologali di meditazione più vicini alla Cavani che non a Zeffirelli, dove scorgi la “letitia” e l’inno alla natura – ma vivaddio non a quell’ecologismo di attuale facciata dietro cui molti oggi sbavano e si nascondono con grande comodità -: e l’autore/attore, al termine, a salutare con commozione e a ringraziare la sala stracolma, il pubblico in piedi e sotto il palcoscenico, tra applausi senza condizione, non come l’interprete che ha vinto la sua battaglia, ma come l’uomo pieno di dignità e di timidezza che ha ancora ben presente quanta strada ci sia da fare a completare la strada.
“Franciscus” non è che la tappa, attuale, di un cammino di un uomo completo di spettacolo che non ha ancora saltato la barriera dei cinquanta, che è stato obiettore di coscienza e volontario in un centro di igiene mentale, che s’è all’inizio dato ai tormentoni tipo “Vorrei cantare come Biagio” e che ci ha regalato poi capolavori come “Ti regalerò una rosa” e “Abbi cura di me”, “Studentessa universitaria” e “Quando sarai piccola”, che è passato attraverso le scritture di “Mio nonno è morto in guerra” e “Magazzino 18”, intorno al dramma delle genti istriane, giuliane e dalmate del dopoguerra, e “Manuale di volo per l’uomo”. Prove che l’hanno sempre più fatto immergere nel teatro – anche d’organizzazione, per tre anni è stato direttore dello Stabile d’Abruzzo -, alla piena consapevolezza della ricerca di un teatro “di civiltà” o civile, un cammino – lo ascoltavo dalla platea in certi a parte, in certe parole in cui più veniva messo a fuoco il pensiero di Cristicchi autore, con delucidazioni, con ampi pensieri, con ragionamenti, con commiserazione della attualità, che abbracciavano anche miserevoli percentuali del nostro vivere quotidiano – che lo sta felicemente portando a vivere quelle stesse aree già frequentate da Giorgio Gaber (è da manuale il brano del centro commerciale, con la fame che tutti conosciamo di gettare oggetti dentro il carrello della spesa; e come non avvicinare i due autori, di epoche diverse, in quel tema della finzione, “fingendo di essere liberi” l’uno, “far finta di essere sani” l’altro?) in quegli stessi anni in cui Cristicchi è nato. E lui, ben saldo sul palcoscenico, potrebbe essere il signor C. degli anni futuri.
Franciscus il rivoluzionario e l’estremista, l’innamorato della vita e capace di vivere un sogno, forte e momentaneo se già certi suoi seguaci preferirono rinnegare nella maggiore comodità il suo insegnamento, il folle che parlava agli uccelli, che riusciva a vedere la bellezza del Creato nell’acqua come nella morte. L’uomo che compone negli ultimi anni della sua vita il “Cantico delle creature”, che s’è rifugiato tra i lebbrosi e ha ucciso uomini nella guerra tra Perugia e Assisi, che è “così pazzo da cambiare il mondo”, che “è tutto e il contrario di tutto”, che è un alternarsi di “studi silenzi isolamenti”, che con i mattoni e le pietre ha costruito chiese e con la propria esistenza ha per un attimo rimesso in sesto una Chiesa traballante, che s’è spogliato davanti al tempio di Minerva, come c’insegna Giotto, in una scelta radicale di povertà, rinnegando gli averi di ser Bernardone – magari messo a confronto (parola grossa!) con gli spogliarelli di oggi che vanno tanto per la maggiore, che viveva di religiosità e di dubbi, che viveva di utopie, che ha perso la partecipazione alla Crociata ma riesce a stabilire egualmente, a Damietta, sulle rive del Nilo, un legame con il futuro sultano al-Malik al-Kamil. “Ci fu un tempo in cui c’era ancora tempo” recita Cristicchi e in quel tempo pone la santità del suo uomo: ponendogli a filtro Cencio, stracciaiolo girovagante con il proprio carretto su cui raccoglie quei brani di stoffa, seta e quant’altro, che poi porterà alla cartiera perché divengano preziosa carta a cui ridaranno vita infaticabili amanuensi, uomo rude e imbronciato, caustico e certo non grande ammiratore del poverello, inventore di una lingua sua che Cristicchi con bell’approccio diversifica e offre al pubblico con simpatia. E con la bravura di sempre ripone all’interno dello spettacolo, che ha la bella struttura scenografica lignea di Giacomo Andrico, otto canzoni, scritti con Amara, che con l’aiuto della chitarra sono parte non secondaria della serata. Uno spettacolo da non perdere, una faccia non troppo rivisitata di quel Teatro con la lettera maiuscola che ci spinge, che ci aiuta a crescere. Una rabbia, una laicità, un affetto anche che fanno grande un momento teatrale. Che ha il potere, autentico, di chiamarci a testimone e di coinvolgere.

Elio Rabbione

Le immagini dello spettacolo sono di Edoardo Scremin.