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Avviata la catalogazione di oltre 10mila volumi della ‘Biblioteca di libri e spartiti in Braille’

BRAILLE & MEDIA PER TUTTI UNA MEDIATECA ACCESSIBILE E DIFFUSA SOTTO LA MOLE

Avviata la catalogazione per restituire alla città oltre 10mila volumi della ‘Biblioteca di libri e spartiti in Braille’ di Torino (via Nizza 151) nell’ambito del progetto coordinato da una rete di soggetti pubblici e privati guidata dalle Biblioteche civiche torinesi



Il Servizio Biblioteche della Città di Torino ha ottenuto un contributo dal Cepell – Centro per il Libro e la Lettura, nell’ambito del Bando Lettura per tutti 2019, per catalogare il fondo di libri e spartiti in Braille della Biblioteca dell’Istituto dei ciechi di via Nizza 151.

Il progetto, affidato per la parte di catalogazione alla Società Cooperativa Culturalpe, intende rendere fruibile e integrare il rilevante patrimonio con le risorse e i servizi offerti dalle Biblioteche civiche torinesi grazie ai Servizi del Libro parlato e Lettura accessibile che mettono a disposizione volumi a grandi caratteri (495 titoli), libri tattili (115 titoli), parlati (9600 titoli), audiolibri in streaming ascoltabili della piattaforma MLOL (1070 titoli) insieme a libri ad alta leggibilità (190 titoli) e testi in simboli a comunicazione aumentativa (CAA, 90 titoli) pubblicati nell’ambito del progetto ‘Libri per tutti di Fondazione Paideia’.

In questo modo si andrà a costituire un modello di servizio ad accessibilità universale da replicare anche in altri ambiti culturali e di aggregazione sociale cittadini, valorizzando così il Braille, sistema di lettura e scrittura tattile a rilievo destinato ai non vedenti e ipovedenti, messo a punto dal francese Louis Braille nella prima metà del XIX secolo e ancora molto utilizzato.

L’iniziativa, che oltre alla messa a disposizione al pubblico dei volumi interessati prevede attività divulgative nelle scuole e incontri pubblici nelle biblioteche, si inserisce fra le azioni del Patto per la Lettura della Città di Torino e coinvolge, oltre al Servizio Biblioteche, il Servizio Disabilità (Divisione Servizi sociali), il Disability Manager, l’APRI – Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti e l’UICI – Unione Italiana Ciechi Sezione provinciale di Torino e TorinoReteLibri Piemonte, la Rete delle biblioteche scolastiche di Torino e Piemonte.

Il progetto portato avanti dalle Biblioteche civiche torinesi, nello spirito cui esse ispirano la propria azione per garantire la partecipazione di tutti alla cultura e alla conoscenza – affermano Francesca Leon e Sonia Schellino rispettivamente assessore alla Cultura e alle Politiche Sociali della Città – rappresenta un’ulteriore tappa per l’attuazione del Patto per la lettura e delle Linee guida di intervento dell’Amministrazione, per promuovere la piena inclusione dei cittadini con disabilità”.

Questa iniziativa consentirà di valorizzare il grande patrimonio librario della città, mettendo a disposizione dei cittadini con disabilità diverse forme di lettura agevolata – dichiara l’avvocato Franco LeporeDisability Manager della Città (fino al 20/6/21) -. Inoltre, grazie alla rete delle Biblioteche civiche, si cercherà di raggiungere il numero più ampio possibile di lettori. L’iniziativa mira anche a sensibilizzare la cittadinanza in merito al valore del Braille come strumento per l’emancipazione dei non vedenti nella società. La proposta è stata attuata mediante la progettazione partecipata e il coinvolgimento attivo delle Associazioni operanti sul territorio. L’obiettivo delle Istituzioni deve essere quello di promuovere l’accesso alla cultura e all’informazione da parte di tutti, senza alcuna distinzione. Solo in questo modo si potrà garantire una vera lettura per tutti.”

Da anni – spiega Marco Bongi Presidente dell’APRI (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti) Torino – la nostra associazione chiedeva fosse recuperato questo prezioso patrimonio culturale che trae le sue origini dall’ex Istituto dei Ciechi di Torino, fondato nel 1879 dal conte Ernesto Ricardi di Netro, allora Assessore alla Pubblica Assistenza. Si è rischiata più volte la dispersione di libri storici e copie uniche di opere letterarie e musicali. Oggi APRI-onlus, che dal 2018 custodisce per la Città il fondo librario,  esprime tutta la sua soddisfazione per l’avvio della catalogazione. Ci mettiamo ovviamente a disposizione per ogni possibile sinergia futura.”

Abbiamo sempre auspicato, fin dalla chiusura del Centro di documentazione per Ciechi di via Nizza – Giovanni Laiolo Presidente UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) sezione territoriale di Torino – che l’inestimabile patrimonio di opere classiche e spartiti venisse messo di nuovo a disposizione dei disabili visivi torinesi. La rete di distribuzione attraverso le biblioteche civiche torinesi ci sembra un passo avanti rispetto a una gestione accentrata: si tratta di una comodità di grande valore per chi ha difficoltà di spostamento. A nome dei nostri soci e assistiti, ringraziamo il Comune di Torino per quanto sta facendo e per quanto farà.”

Topi d’auto arrestati dagli agenti del Commissariato Centro

In due, per tentato furto

Mercoledì pomeriggio, un passante ode il rumore di un vetro infranto provenire dall’angolo tra via Brindisi e via Salerno. Il testimone recatosi sul posto nota due uomini armeggiare nei pressi di un’auto in sosta con il vetro posteriore infranto. Vistisi scoperti, i due si allontanano dirigendosi verso via Maria Ausiliatrice, senza però di fatto abbandonare via Salerno, cosa che permette al testimone di monitorarne gli spostamenti in attesa dell’arrivo della Polizia.

Al loro arrivo, gli agenti del Commissariato Centro fermano e arrestano i due: entrambi italiani di 53 e 54 anni.

Vendeva sigarette elettroniche in negozio ma sul retro produceva marijuana

Un arresto e sequestrati 24 kg di stupefacente

A Torino, nel quartiere Barriera Milano, vendeva sigarette elettroniche in negozio ma nel magazzino sul retro produceva e stoccava marijuana. Aveva trasformato il suo deposito in una serra artigianale per la produzione intensiva di droga. Un commerciante italiano di 59 anni, incensurato, domiciliato in provincia di Torino, è stato arrestato. I carabinieri della Stazione di Castiglione  Torinese hanno saputo dell’attività parallela del commerciante e hanno perquisito il negozio e il magazzino, che ha portato all’arresto dell’uomo, al sequestro di una serra artigianale (lampade, ventole e termometri), di 53 piante di marijuana, di 24 kg della stessa sostanza già essiccata e imbustata in 58 buste, di un bilancino di precisione e di tutto il necessario per il confezionamento della droga. In caserma, l’uomo ha dichiarato che la marijuana nelle buste è legale ed è di libera vendita. Il pubblico ministero ha disposto l’analisi della sostanza.L’uomo è stato arrestato e collocato ai domiciliari

I cuneesi alla conquista di Torino

Davide Ricca, Presidente di quartiere “per caso”, guada il fiume e dal centro sinistra passa alla corte di Damilano. Lista civica di sinistra che appoggia Damilano,  candidato del centrodestra.  Il presidente “per caso” deve, o dovrebbe tutto a Davide Gariglio che lo ha imposto,  direi calato dal’ alto nelle circoscrizione che va da piazza Madama Cristina a Mirafiori passando per Lingotto.

È fatto così Davide Ricca, non riesce mai a stare fermo, politicamente parlando. Le ha passate tutte. Giovane inesperto comincia dalla Rete di Novelli ed è fondatore di Alleanza per Torino e l’Asinello per poi presentarsi, in consiglio comunale, per la Margherita.  Mai eletto. Di fatto ci ha tentato in tutti modi. Pure con i Moderati.  Niente di niente.  Renziano della prima ora e di Italia Viva.  Sembra che ci sia rimasto male. Matteo Renzi appoggia Lorusso.  Del resto che altro doveva e soprattutto poteva fare.
 Con un Lorusso ringalluzzito: non ha dubbi, si vince al secondo turno. Motivo molto semplice. Punta sul successivo appoggio della Sganga che ha vinto la consultazione on – line.  Oddio,  consultazione è una parola molto grossa.  Hanno votato 600 su 1500. Quattro amici al Bar. Ma un’altra cosa è chiara: ha perso Chiara Appendino che ora ha solo dalla sua parte Conte. Anche Lei, come nelle migliori tradizioni locali,  campa politicamente solo grazie a Roma.  Non è un gran vivere,  indubbiamente. Comunque,  ancorché il tutto si è svolto tra quattro accoliti,  la Sganga ha vinto battendo, di fatto Chiaretta: ed ora vinca il migliore tra pentastellati e PD,  ci si rivede al ballottaggio.
Non tutto è  lineare. Ma per Lorusso una flebile speranza di farcela. Un nume tutelare del Prof Lorusso è Michele Paolino.  Decisamente la sua bocciofila Frejus è diventata  l’Agorà di tutto il centrosinistra.  Michele è l Oste intellettuale.  Dove trova le risorse per fare tutte queste attività è un mistero. Con delle perle di saggezza. L’ultima: ma non avete capito? Siamo al terzo tentativo dei potenti cuneesi nel  lanciare un’ OPA su Torino.  Effettivamente Comino, leghista, e Costa padre,  liberale di Forza Italia, sono  della provincia di Cuneo. Notorio che il Governatore Cirio è albese. Ora tocca , appunto, a Damilano che ha già incassato l’ ok di Quaglia Presidente di Fondazione Crt. Le affermazioni di Michele Paolino sono assolutamente fondate ma anche un po’ scaramantiche. Tant’ è che  non c’ è il due senza il tre.  E secondo la cabala,  dovrebbe farcela Lorusso. Oramai nulla è più razionale. Quanto prenderanno Rifondazione e company? Le solite briciole,  sufficienti per i rimborsi elettorali e continuare nel dire che loro hanno comunque ragione e il capitalismo ha torto.  Bontà loro. Anche una parte dei Calendiani rosicano amaro. Per loro altri scenari e magari al secondo turno un palese appoggio a Damilano. Un gioco a tutto campo. E come dimenticare che Michele Paolino è amico e consigliere di Mauro Marino di Italia Viva. Insomma, piaccia o non piaccia Lorusso in una cosa è riuscito : ricomporre il centro sinistra intorno a sè.  Ciò lo deve anche a Michele Paolino. Non solo. Della Valle coordinatore della campagna elettorale di Lorusso ha scelto la sede elettorale.  Bocciofila Frejus.  Anche qui le cose cambiano.  Una volta si parlava di federazioni e di sezioni.  Ora centrale è la Bocciofila. Del resto ci siamo lasciati indietro da oltre 20 anni il secolo breve.  Appunto,  altro giro ed altra corsa.  Tutto cambia. Ed anche il Gattopardo,  bisogna che tutto cambi perchè  nulla cambi,  non è più di moda.
E intanto Fca vende il Lingotto costruito da Giovanni Agnelli. Almeno in questo Torino è  cambiata.  Purtroppo in peggio.
Patrizio Tosetto

Riapre le porte la Casa del Randiere

L’intervento di recupero e rifunzionalizzazione rientra nell’ambito del progetto di Fondazione CRT “Santuari e Comunità – Storie che si incontrano”, che unisce restauro dei beni, iniziative per l’inclusione sociale, azioni di promozione culturale e turistica

• Dopo l’inaugurazione del 26 luglio, in programma un lungo weekend di festa (31 luglio-1 agosto) con osservazione del cielo stellato, una passeggiata sui luoghi del Randiere, letture, riflessioni e lo spettacolo “Infernum. Dante a tempo di rap”
Riapre le porte la Casa del Randiere di Sant’Anna di Vinadio, rinata grazie all’importante progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione “Sant’Anna: un santuario, mille percorsi”, avviato nel 2019 e realizzato grazie al sostegno della Fondazione CRT, nell’ambito del progetto “Santuari e Comunità – Storie che si incontrano”, e al contributo di Fondazione CRC e de La Guida e a donazioni private.
La nuova Casa del Randiere, custode che “vegliava” sul Santuario più alto d’Europa posto a 2.035 m s.l.m., verrà inaugurata lunedì 26 luglio, completamente trasformata al suo interno per ospitare nuove funzioni di incontro, accoglienza e racconto. La Casa ospiterà una sala polifunzionale adatta ad ospitare eventi, presentazioni, proiezioni, conferenze e attività per gruppi numerosi, al piano superiore, e uno spazio di memoria e racconto, attraverso un allestimento permanente, al piano inferiore.
Restituiamo alla comunità, recuperato e completamente trasformato, un importante ‘tassello’ del Santuario di Sant’Anna di Vinadio: la Casa del Randiere, luogo di operosità, accoglienza, condivisione, eredità del passato che ‘parla’ oggi alle nuove generazioni – dichiara il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Il progetto di riqualificazione e rinascita è stato sostenuto da Fondazione CRT nell’ambito del grande progetto ‘Santuari e Comunità’ che, insieme alle Diocesi e alle realtà del territorio, contribuisce a valorizzare il ruolo dei Santuari come luoghi di incontro, scambio, inclusione culturale e sociale per le comunità del terzo millennio”.
Tante furono le famiglie di randieri che si susseguirono nel tempo, alcune per pochi mesi e altre per molti anni. Con la scomparsa di Lidio Giraudo, l’ultimo randiere, nel 2006, si chiuse una lunga tradizione di accoglienza e ospitalità, che per secoli rese la casa del randiere un luogo di incrocio e incontro di storie di famiglie, ospiti e pellegrini.
Il progetto “Sant’Anna. Un Santuario, mille percorsi”, in linea con le tre direttrici del progetto “Santuari e Comunità” della Fondazione CRT, ha unito negli scorsi mesi gli interventi edili di restauro e recupero a iniziative di valorizzazione culturale e di carattere sociale.
Le iniziative di carattere culturale hanno portato alla realizzazione di un percorso storico-narrativo, sviluppato con il coinvolgimento di persone ed enti del territorio che hanno contribuito ad arricchire il racconto, mettendo a disposizione materiali significativi e parte dei propri ricordi anche personali. Quelle che un tempo furono le camere, la cucina, la cantina, il bar del randiere, dall’estate 2021 daranno ospitalità ad un racconto collettivo dei tanti cammini che da secoli si incrociano a Sant’Anna, percorsi nel tempo da migliaia di persone per commercio, migrazioni, guerre, fede, speranza, devozione, turismo e sport.
Il percorso narrativo ripercorrerà la storia del Santuario di Sant’Anna dalle sue origini (quando nel primo documento di cui siamo a conoscenza, risalente al 1307, veniva citata l’ecclesia Beatae Mariae de Brasca), fino ad arrivare ai giorni nostri, seguendo le trasformazioni architettoniche del complesso dedicato a Sant’Anna e lo sviluppo storico della devozione delle comunità del territorio. Alla storia del Santuario si affianca quella della figura del Randiere, il massarium già citato nel XV secolo che doveva abitare presso il Santuario sia d’estate sia d’inverno per assistere i viandanti e offrire loro riparo. I percorsi di Sant’Anna non sono però legati solo alla devozione: la Valle Stura è sempre stata un territorio di passaggio, inizialmente di commercio e scambio, e di invasione e scontro poi. Si delineano così nel tempo cammini legati alle migrazioni lavorative, al contrabbando, alla guerra e alla resistenza, fino all’alpinismo, all’escursionismo e allo sport, in tempi più vicini a noi. Una sezione intera dell’allestimento sarà dedicata ai cammini di fede, ricercando nella storia l’origine dei pellegrinaggi tradizionali che ancora oggi uniscono le comunità dei paesi della Valle Stura e non, con una selezione degli ex voto più storici e significativi, che offrono uno spaccato della vita delle comunità valligiane da fine ‘800. Una parete sarà dedicata interamente al lato più personale e affettivo che lega decine di fedeli al Santuario, attraverso fotografie di famiglia e testimonianze raccolte nei mesi del progetto tra coloro che hanno dato la propria disponibilità a contribuire al racconto collettivo: questa sezione potrà essere nel tempo ampliata e trasformata, accogliendo i ricordi di altri fedeli per costruire un archivio di immagini e parole della devozione popolare alla Santa.
Una saletta proiezioni accoglierà immagini video delle bellezze naturalistiche e culturali della Valle Stura e le voci di alcuni testimoni legati in modo differente al Santuario e ai sui cammini. La sala conclusiva del percorso è invece dedicata invece alle opportunità turistiche offerte dal territorio, con la possibilità di consultare pubblicazioni e brochure relative a sentieri, escursioni, beni culturali, percorsi, riassunti in una mappa dell’Alta Valle esposta nell’ambiente che un tempo ospitava il bar del randiere. Il percorso continuerà al piano superiore, dove nel luogo in cui vi era la stanza da letto del randiere, “cuore” della casa e da cui si apre una splendida vista sulla chiesa, il ricordo dell’ultimo Randiere, Lidio Giraudo, è affidato alle parole di una delle nipoti e alle fotografie messe a disposizione dalla moglie Angela con la figlia Cristina.
L’invito a entrare nella nuova casa, a partire dal 26 luglio, è rivolto a tutti, fedeli e non, frequentatori affezionati o turisti alla prima visita: il racconto sviluppato raccoglie mille voci, mille storie e mille percorsi che si incrociano a Sant’Anna, perché ognuno possa aggiungere il proprio.
Le attività di carattere sociale, coordinate dall’associazione culturale 1000miglia in collaborazione con la Pastorale Giovanile della Diocesi di Cuneo, si sono focalizzate invece sul coinvolgimento giovanile, con l’obiettivo di ampliare i pubblici del Santuario oltre le attuali frequentazioni, suggerendo e sperimentando format di fruizione culturale degli spazi del complesso e della Casa del Randiere. Ciò ha portato a sviluppare un percorso di progettazione di iniziative ideate da giovani under30 e rivolte a giovani, che si concretizzeranno nel weekend successivo all’inaugurazione della Casa (31 luglio – 1 agosto), con una serata di osservazione del cielo stellato presso il Santuario, una passeggiata sui luoghi del Randiere in compagnia della figlia dell’ultimo randiere Lidio, Cristina Giraudo, con letture e riflessioni, e lo spettacolo conclusivo di Murubutu e Claver Gold “Infernum. Dante a tempo di rap” dedicato ad uno dei “cammini” più famosi della storia: quello descritto da Dante nella Divina Commedia.
L’iniziativa è promossa dal Santuario di Sant’Anna di Vinadio in partnership con le associazioni Volontari per l’Arte, il Cammino di Sant’Anna, 1000miglia, la Pastorale Giovanile della Diocesi di Cuneo, insieme ai partner istituzionali ATL del Cuneese, Unione Montana Valle Stura, Consorzio Valle Stura Experience e Comune di Vinadio, con il project management dell’associazione noau | officina culturale, che ha curato inoltre la ricerca e la curatela dei contenuti, insieme alla dott.ssa Laura Marino, e la progettazione dell’allestimento. L’intervento di restauro è a firma dell’arch. Paolo Lingua con l’ing. Massimo Ghibaudo (impianti) e Fabrizio Giraudo (sicurezza), con il coordinamento diocesano dell’arch. Igor Violino e la supervisione della Soprintendenza A.B.A.P. nelle figure degli arch. Stefania Manassero e Nadia Ostorero. L’esecuzione dei lavori è di DeVi Costruzioni s.r.l. insieme a Pellegrino e figli s.n.c. (impianto elettrico) e Ezio Biancotto (impianto igienico-sanitario e rete idranti). La realizzazione degli allestimenti è a cura di PortArredi srl e Sonitus srl per la parte tecnica e multimediale, i contenuti video sono di Paolo Ansaldi (Vdea Produzioni), traduzioni in lingua di Europa 92 e Alice Gallouin.
L’inaugurazione della nuova Casa, su invito, è prevista alle ore 15 del 26 luglio 2021, chiudendo le celebrazioni per la festa di Sant’Anna, e si terrà nella nuova sala polivalente che nei prossimi mesi potrà ospitare attività di gruppi numerosi, iniziative culturali, conferenze, incontri e dare riparo ai frequentatori del Santuario nelle giornate piovose, colmando una lacuna di spazi coperti che da anni gravava sul complesso.

 

Treni e stazioni: oltre 4 mila persone controllate

Un arrestato, 16 indagati, 3.974 persone controllate, di cui 774 con precedenti. 215 pattuglie impegnate nelle stazioni e 17 in abiti civili per attività antiborseggio.

63 servizi di vigilanza a bordo di 141 convogli. 18 servizi lungo linea e 20 di ordine pubblico. Questi i risultati dell’attività settimanale, dal 5 al 11 luglio 2021, del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta.

Durante la settimana sono stati intensificati i servizi di prevenzione e vigilanza per una più incisiva azione di contrasto alla microcriminalità presso alcune stazioni non presidiate dal personale di Polizia, tra cui Torino Stura, Biella e nella provincia di Cuneo: Bra e Sommariva del Bosco, con l’impiego di personale nelle ore pomeridiane e serali, anche a bordo treno.

In particolare, a Torino Porta Nuova, un 48enne marocchino è stato denunciato dovendo rispondere di furto, in quanto trovato in possesso di merce rubata all’interno di un esercizio commerciale dello scalo ferroviario.

A Novi Ligure (AL) sono stati denunciati in stato di libertà sei cittadini extracomunitari poiché inosservanti ad un Ordine del Questore in quanto irregolari sul territorio nazionale. Sempre a Novi Ligure gli agenti della Polfer hanno denunciato in stato di libertà un 32enne nigeriano per oltraggio e minacce a Pubblico Ufficiale. Lo straniero è stato bloccato dai poliziotti dopo aver minacciato il capotreno con una bottiglia di vetro, a bordo di un convoglio partito da Genova  e diretto a Rimini.

A Novara un cittadino della Guinea di 20 anni è stato denunciato per minacce e resistenza a Pubblico Ufficiale. Lo straniero, sorpreso a bordo di un convoglio proveniente da Milano senza titolo di viaggio, ha aggredito gli operatori della Polfer. Il 20enne, che si è rifiutato di declinare le proprie generalità, è stato riportato alla calma e accompagnato negli uffici di Polizia, dove è stato denunciato.

A Vercelli un 20enne italiano è stato denunciato per furto. Il ragazzo nella notte del 9 luglio ha cercato in più momenti di rubare delle biciclette parcheggiate nella rastrelliera di fronte la stazione ferroviaria. Gli agenti, la mattina seguente, dopo aver visionato le telecamere della videosorveglianza, hanno identificato e fermato il giovane, già noto agli operatori di Polizia.

Fi, pedonalizzazioni: “In Borgo Dora via crucis continua”

Nel 2019 viene istituita con delibera comunale  l’area pedonale in via Borgo Dora/via San Simone; con delibere successive il Comune approva la nuova istituzione del mercato del Balon del Sabato e della Fiera del Gran Balon.
Nel 2020 viene approvato un secondo progetto di pedonalizzazione di Borgo Dora, ma il comando dei Vigili del Fuoco evidenzia problematiche inerenti il passaggio dei mezzi di soccorso in tale area pedonale e più volte si sono verificati episodi, fortunatamente senza gravi conseguenze, che hanno visto coinvolti mezzi di soccorso con evidenti problematiche di accesso nell’area di Borgo Dora.
L’episodio più recente occorso il 14/02/2021 durante la parte finale della giornata di mercato del Gran Balon, ha visto i mezzi dei Vigili del fuoco, impossibilitati dalle rastrelliere e delle fioriere mal  posizionate all’inizio di via Borgo Dora a raggiungere il locale interessato dal principio di incendio attraverso il tratto più breve e rapido, costretti a compiere giri molto più lunghi con evidente perdita di tempo.
Il Capogruppo del Gruppo di Forza Italia Raffaele Petrarulo ha discusso in Consiglio Comunale l’interpellanza presentata a riguardo chiedendo, viste le inconvenienze sopraggiunte a seguito di tale sperimentazione, che alla fine della medesima siano chiamati direttamente i cittadini a valutarne l’opportunità.

Export in crescita nei distretti industriali piemontesi

• 2,4 miliardi di euro il valore delle esportazioni dei distretti piemontesi nel primo trimestre dell’anno. Risultato positivo per 8 distretti su 12, la metà dei distretti regionali già oltre i livelli di export dei primi mesi del 2019

• Sul risultato complessivo pesa il comparto moda, mentre il più resiliente si conferma l’agro-alimentare. Anche la meccanica in forte crescita sui mercati esteri rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
• Forte differenza fra i due poli tecnologici piemontesi: buon momento per il Polo Ict di Torino, quello aeronautico continua invece a scontare le difficoltà del settore
• Andrea Perusin, direttore regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo: «Il Piemonte mostra grande capacità di interpretare il cambiamento e vivacità delle sue imprese, anche grazie alla forza dei distretti. Come prima banca italiana, guardiamo avanti per sostenere una ripresa pienamente strutturale e ricomporre i tasselli della crescita»

Nel primo trimestre 2021 i distretti piemontesi – secondo il Monitor dei Distretti curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo – hanno esportato per un valore di 2,4 miliardi di euro, mettendo a segno un aumento dell’1,6%, seppur minore rispetto alla media dei distretti italiani (+6%) e del manifatturiero regionale (+6,5%). Il dato è fortemente condizionato dalle difficoltà incontrate dal Tessile di Biella; al netto di questo distretto, l’export avrebbe registrato un aumento del 6%, in linea con la media nazionale dei distretti.
Sono ripartite le esportazioni verso i mercati emergenti (+11,2%), sostenuti dalle performance positive in Cina, Hong Kong, Corea del Sud, Arabia Saudita e Russia. Una ripresa più lenta, invece sta caratterizzando le esportazioni dei distretti piemontesi verso i mercati maturi, ancora in calo del 2,5% rispetto al primo trimestre 2020: i cali più importanti hanno riguardato Regno Unito, Francia, Svizzera e Spagna; gli incrementi di export verso altri importanti paesi (come Irlanda, Germania e Stati Uniti) non sono riusciti a compensare.
Dall’analisi per singolo distretto emerge un quadro a luci ed ombre, ma nel complesso positivo: hanno iniziato l’anno in crescita 8 distretti su 12 e la metà dei distretti regionali risulta già oltre i livelli di export dei primi mesi del 2019.
Il comparto più resiliente si è confermato quello Agro-alimentare: le esportazioni sono aumentate del 4,6% rispetto al primo trimestre 2020 e del 10,7% rispetto ai livelli del primo trimestre 2019. Tre distretti su cinque hanno ottenuto risultati particolarmente brillanti: Nocciola e frutta piemontese (+25,8%), Dolci di Alba e Cuneo (+8,2%) e Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+6,9%). Solo lievemente negativo l’andamento per i Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (-1,1%). Si differenzia per un calo dell’export il Riso di Vercelli (-10,3%).

Positivo anche l’andamento dell’unico distretto piemontese del Sistema casa: i Casalinghi di Omegna, le cui esportazioni sono aumentate del 42,4%.
Anche la meccanica è cresciuta molto sui mercati esteri rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: +9,2%, tuttavia sono ancora lontani i livelli di export del primo trimestre 2019 (- 13,1%). Sono aumentate le esportazioni delle Macchine utensili e robot industriali di Torino (+19,5%), delle Macchine tessili di Biella (+7,5%) e della Rubinetteria e valvolame di Cusio- Valsesia (+6,9%). In calo, invece, i Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (-7,3%).
Il comparto in maggior difficoltà continua ad essere il Sistema Moda (-9,2%). Tuttavia, l’andamento dei due distretti piemontesi risulta differente: l’Oreficeria di Valenza è riuscita a crescere leggermente rispetto al crollo del primo trimestre 2020 (+3,6%), mentre il Tessile di Biella ha accusato un altro duro colpo (-19,2%).
È forte la differenza fra i due poli tecnologici piemontesi. Il Polo Ict di Torino sta vivendo un buon momento: le esportazioni del primo trimestre 2021 sono superiori rispetto a quelle del primo trimestre 2020 (+1,8%). Il Polo aeronautico piemontese, invece, sconta le difficoltà del settore, penalizzato dal calo dei viaggi internazionali (-45,5%).
Andrea Perusin, Direttore regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo: «Le evidenze della Direzione Studi, così come la nostra attività quotidiana tra gli imprenditori, ci dicono che l’economia del Piemonte si è rimessa in moto. Già al termine del 2021, molto verosimilmente, alcuni distretti potranno completare il recupero di quanto perso durante la crisi pandemica, cogliendo le opportunità di crescita presenti sui mercati internazionali, dove gli scambi sono in forte accelerazione, mentre ci aspettiamo una risalita più lenta per sistema moda e aerospazio. La dimensione delle imprese resta un punto di debolezza, ma il Piemonte mostra grande capacità di interpretare il cambiamento e vivacità delle sue imprese, anche grazie alla forza dei distretti. Come prima banca italiana, guardiamo avanti per sostenere una ripresa pienamente strutturale e ricomporre i tasselli della crescita, fornendo al sistema produttivo risorse – 5,3 miliardi di euro il plafond messo a disposizione delle PMI del nord ovest nell’ambito del programma Motore Italia – e soluzioni per investire sul rafforzamento dimensionale, sulla transizione ecologica e digitale, sulla formazione e per rafforzare le filiere.»

In corteo a Torino contro il Green Pass

Oggi pomeriggio in centro città alcune migliaia di persone schierate contro il Green Pass hanno manifestato in corteo partendo dal palazzo della Regione Piemonte, al grido ‘Libertà’.

Alcuni hanno rivolto insulti al premier Draghi e al virologo Burioni. In apertura di corteo lo striscione: “uniti per la libertà di scelta contro ogni discriminazione”.

Tra i partecipanti anche simpatizzanti di Casa Pound, Forza Nuova, Torino Tricolore e World wide rally for freedom.

Gli artigiani e gli esercenti: “Sì al Green Pass, ma ci costringono a fare i buttafuori”

GREEN PASS. GIORGIO FELICI (PRESIDENTE DI CONFARTIGIANATO PIEMONTE): “CI COSTRINGONO A FARE I BUTTAFUORI: SI AL GREEN PASS MA INGIUSTO SANZIONARE GLI ARTIGIANI E ESERCENTI”

 

“Ci fa piacere che il DPCM di Draghi sul Green Pass abbia avuto come effetto immediato la corsa alle vaccinazioni ma siamo sconcertati dal fatto che si imponga alle imprese e ai lavoratori di dover intraprendere l’attività di controllo. Non si sanziona una casa automobilistica se il guidatore viaggia in auto senza assicurazione. Invece si trasforma l’obbligo del Green Pass in una sorta di responsabilità oggettiva che  ricade anche su artigiani e commercianti. Le sanzioni da 400 a 1000 euro  non ce le saremmo aspettate da un Governo versato allo sviluppo e alla ripartenza: l’astio anti-imprenditoriale l’abbiamo già conosciuto in passato. Dopo mesi e mesi di chiusure, restrizioni, zone rosse ed arancioni, non ci aspettavamo di essere costretti a fare i buttafuori dei nostri clienti, aggiungendo, alle altre incombenze, anche quella del controllo con i relativi rischi sanzionatori. Non solo, ci toccherà pure controllare l’età anagrafica dei più giovani, visto il limite dei 12 anni. Per continuare a lavorare ci siamo adeguati a distanziamenti, mascherine, gel, plexiglass, sanificazioni, il tutto a nostre spese. Siamo assolutamente favorevoli all’obbligo del Green Pass, ma è inaccettabile che si scarichino le responsabilità su artigiani e esercenti , obbligandoli a comportarsi come buttafuori o a dotarsi di ulteriore personale addetto ai controlli. E non per questo accettiamo di essere accomunati ai no-vax o no-mascherina. Siamo semplicemente dei lavoratori che vorrebbero poter lavorare. In sicurezza, ma senza essere obbligati a controlli che non ci competono”.