ilTorinese

Spacciava nei pressi di una scuola materna: arrestato

Avvicinava i suoi clienti che si trovavano all’interno di auto parcheggiate sulla via Mercadante, nei pressi di una scuola materna, in quel momento chiusa

Gli acquirenti, preso quanto dovevano, si allontanavano celermente. Il giovanissimo ragazzo, 19 anni appena, di nazionalità gabonese, vedendo però arrivare verso di lui la pattuglia di polizia della Squadra Volante, ha tentato di disfarsi del sacchetto ove custodiva lo stupefacente, gettandolo per terra. Gli operatori hanno recuperato  tutto, rinvenendo all’interno del sacchetto 7 involucri termosaldati che verifiche successive accerteranno contenere 6 grammi di cocaina. Per il ragazzo, irregolare sul t.n. e con a carico diversi alias e precedenti specifici per reati in materia di stupefacenti, sono scattate le manette per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dall’aver commesso il fatto in prossimità di una scuola materna.

I cavalieri della violenza sempre in sella: da Lotta continua al successo televisivo

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni   Forse pochi sanno che l’ufficio del vice direttore de “La Stampa“ Carlo Casalegno venne incredibilmente  occupato da G a d  L e r n e r, chiamato dall’ avv. Agnelli a quello stesso incarico sul quale ci sarebbero tante cose da dire e che spiegano come il processo degenerativo verso sinistra del giornale fondato da Frassati sia cominciato in tempi lontani ed oggi abbia avuto un processo di accelerazione : la vignetta su Mitterrand “illuminista“ e’ più eloquente di tanti articoli e non è neppure una forma di satira, ma una manifestazione di ignoranza e faziosità.

Ho citato L e r n e r , una delle figure più oblique del giornalismo italiano fin dai tempi di “Lotta continua“, perché ha colto l’occasione della finta estradizione dei sette terroristi dalla Francia, per ribadire ancora una volta che “Lotta continua“ non fu organizzazione terroristica e che lui non si pente della sua militanza di allora. Respinge in modo sfrontato persino il clima di complicità  e a volte di istigazione che in molti ambienti  si manifestò con evidenza.
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L e r n e r dimentica persino la zona grigia che ci fu nelle scuole, nelle università, nelle fabbriche che simpatizzò per le “sedicenti brigate rosse“, pronta alla prima occasione ad entrarvi.  Tra un po’ di tempo giungerà a dichiararsi orgoglioso di quell’impresa di giovani idealisti che fecero fuori il commissario Calabresi  e contribuirono in modo determinante alla fine terribile del giovane Roberto Crescenzio arso vivo all’Angelo Azzurro” di via Po. La vicenda francese di questi giorni ha confermato l’esistenza di quella che un ex L. C. Giampiero Mughini ha definito “feccia”, non si capisce bene se escludendo o includendo se’ stesso. Andrea Casalegno, figlio di Carlo e anche lui di L.C . , dichiarò in tempi non sospetti che il germe della violenza era insito fin dalle origini in  L.C. Se non si ammette questo, lasciamo passare la tesi dei bravi ragazzi un po’ scapestrati che poi rinsavirono iniziando così delle splendide carriere nei giornali e nelle Tv, anche in quelle berlusconiane, portando nei posti di comando il virus originario  Forse solo Liguori  si può considerare  un convertito vero. Tutti quelli come Mieli che firmarono il manifesto contro Calabresi salvo poi pentirsi dopo decine d’anni, non possono togliersi di dosso le macchie che hanno accumulato sull’eskimo.
Passi per gli operai comunisti di Mirafiori che intervistati da Pansa – che fu tra i pochi a non firmare contro Calabresi – dichiararono di non solidarizzare per l’agonizzante Casalegno considerato un esecrabile  uomo di destra, ma non può passare per quelli che già allora si ritenevano dei raffinati intellettuali.  Ricordo en passant che la stessa definizione di uomo di destra a Casalegno venne affibbiata, me presente e correlatore nel 2007 dal direttore della “Stampa“ Giulio Anselmi nella sede del giornale . Dedi Casalegno , la vedova di Carlo, rimase allibita. Ebbene, tutta questa gente che si considerava moderata  perché veniva dal Pci e non dal brigatismo e tutti i lobbisti di L.C. dalla carriera facile, va almeno in sede storica sanzionata. Aderirono ad idee politiche incompatibili con la libertà e la democrazia, coprendo con il loro silenzio codardo chi  ha provocato nel mondo milioni di morti. E invece, quelli che non sono morti, ce li troviamo ancora spesso a firmare articoli o a discutere in televisione. I democratici che nel ‘68 scelsero la strada della difesa delle istituzioni, al massimo si sono ritrovati a fare i professori, spesso presi in giro o criticati dalla lobby degli ex rivoluzionari. Questi fatti vanno ricordati quando vediamo un terrorista come Bompressi in giacca e cravatta che continuerà a vivere a Parigi per merito di Mitterrand e di tutti i Governi italiani che non hanno mosso un dito per condurlo nelle patrie galere. La pazienza adesso ha superato tutti i limiti di guardia perché ci sentiamo presi in giro da bande di gente che in ogni occasione è rimasta in sella anche se non erano  e non sono certo dei cavalieri dell’Ariosto. In questo contesto finisco di rivalutare almeno umanamente  Renato Curcio , fondatore delle Br, che non si macchiò di reati di sangue e si fece più di vent’anni di carcere.
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L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Emiliano Poddi  “Quest’ora sommersa”   -Feltrinelli-    euro 16,50

E’ magnifico e atroce questo libro che ruota intorno all’inafferrabile Leni Riefenstal, nata nel 1902 a Berlino e morta a Pöcking nel 2003. Fu ballerina, attrice, regista di Hitler, fotografa e, all’alba dei 101 anni, si inabissò nelle acque delle Maldive armata di camera fotografica con cui immortalare i fondali da sogno per un film.

Ma l’abisso più profondo è l’anima di questa donna, bellissima, amata da molti, però priva di cuore. Il racconto di Poddi si basa sulla vera biografia della Riefenstal che ancora oggi è un enigma.

L’autore ce la racconta mentre a 100 anni suonati, più energica che mai, nuota a 15 metri di profondità in uno degli atolli più magnifici del mondo, seguendo la giovane sub Martha, biologa marina che le fa da guida… ma non per puro caso.

Fin dall’inizio si intuisce che è lì per saldare un vecchio conto che risale alla seconda guerra mondiale e ai campi di prigionia in cui i tedeschi rinchiusero Rom e Sinti.

In particolare Martha è ossessionata dal film “Tiefland” che la regista girò nel 1941 a Maxglan, campo speciale e parcheggio temporaneo di zingari, in attesa di essere ingoiati nell’orrore di Dacau, Buchenwald, Ravensbrück, dove passeranno tutti da un camino.

Leni scelse adulti e bambini zingari come comparse del suo film, fingendosi loro zia e usandoli senza un’oncia di pietà per il destino che li attendeva e senza muovere un dito per salvarli. Una volta serviti per i suoi scopi perdeva l’interesse verso di loro.

A lei importavano solo la sua persona e la sua arte. Gli altri erano strumentali e tra loro anche la madre di Martha che le fece da controfigura in una scena poi tagliata, e che si trovò di fronte a una scelta agghiacciante che le impose la regista, di quelle che dilaniano l’anima.

Chi era dunque Leni Riefenstal?

Questa donna che ha ammaliato il Führer e i gerarchi nazisti e fascisti, amante del pericolo e dell’avventura, sopravvissuta miracolosamente a una lunga serie di incidenti, capace di far innamorare di se il 26enne Horst quando lei di anni ne aveva 66, ammaliante e spericolata anche a 100 anni. Cosa accadrà tra lei e Martha? Un libro magnifico che tocca corde profonde.

 

Emma Cline  “Daddy”  -Einaudi-  euro 17,50

Sono 10 racconti di Emma Cline, 2 inediti e 8 già pubblicati su “Granta”, ”Paris Review” e “New Yorker”, ora raccolti nel volume dal titolo significativo “Daddy”, ovvero padri, ma anche in senso lato maschi adulti. I protagonisti di queste short stories sono soprattutto maschili, per lo più uomini di mezza età alla prese con fallimenti vari, incluso quello del ruolo di padri.

L’ambiguità è il filo sotteso a tutte le storie narrate, perché la Cline osserva le cose che in superficie sembrano felici, ma scavando più in profondità fa emergere violenze fisiche e psicologiche.

Mette a nudo famiglie parecchio disfunzionali: sotto l’apparenza si celano padri assenti o padri-padroni, o più banalmente padri inetti, ma anche aggressivi e prevaricatori. E la famiglia tanto idealizzata si rivela il primo luogo predisposto alla violenza.

E non mancano droghe, alcol, psicofarmaci e sonniferi per alleggerire il peso della vita.

Uomini che si illudevano di avere il controllo del loro perimetro esistenziale si accorgono che così non è: i rapporti si sfilacciano e lo stesso ruolo del patriarca qui viene sconfessato. Come nel primo dei racconti in cui c’è un padre separato dai propri figli dal muro che lui stesso ha eretto negli anni -fatto di rabbia, violenza e paura- che ormai non si può più abbattere.

Anche le figure femminili però hanno la loro parte di inadeguatezza e responsabilità.

Come la babysitter del bambino di un attore famoso col quale ha una relazione che finisce sbandierata sui tabloid. O l’aspirante attrice che per arrotondare i magri guadagni come commessa s’inventa un business tutto particolare: vende biancheria intima a uomini sconosciuti. O ancora la donna ossessionata dalle chat room in cui finge di essere una minorenne.

Poi ci sono famiglie ricche e benestanti che nascondono piaghe profonde, ambiguità e rapporti squilibrati.

Perché nessuno si salva nei racconti della scrittrice californiana 31enne, portatrice di un talento precoce. Da piccola, bionda e carina, è apparsa in pubblicità e tv; si è diplomata a soli 16 anni; mentre a 18, al college, vince un premio con il suo primo racconto. Il suo curriculum di tutto rispetto prosegue con un master alla Columbia University e a 27 anni abbraccia il successo con il romanzo di esordio “Le ragazze”.

 

Gertrude Stein  “Autobiografia di Alice B. Toklas”  – Marsilio- euro  18,00

Questo libro fu scritto nel 1933 ed è l’autobiografia di Gertrude Stein scritta in terza persona, usando la voce della sua compagna. Geniale stratagemma che permise alla coltissima

americana -scrittrice, poetessa e collezionista d’arte planata a Parigi negli anni del cubismo- di raccontare le storie dei suoi amici  e del suo tempo, presentando il racconto con la voce di Alice B. Toklas.

La Stein era una ricca borghese della Pennsylvania che studiò medicina prima di laurearsi in lettere: cosmopolita, lettrice vorace, amante dell’arte e del bello, viaggiatrice frenetica, omosessuale, legò la sua vita a quella della dimessa Alice B. Toklas che visse nel cono della sua maestosa ombra.

La Stein e il fratello Leo collezionarono quadri di Cézanne, Picasso, Matisse e di tutta l’avanguardia artistica dei primi decenni del 900.

Nella raffinata casa parigina della Stein e della sua compagna, transitarono artisti e autentici geni tra i quali appunto Picasso, Matisse, Braque, Cocteau, ma anche giornalisti e scrittori come Ernest Hemingway, e lei stessa ambiva ad essere riconosciuta come scrittrice di alto livello.

In questa autobiografia risalta la sua abilità nello sciorinare aneddoti, aforismi, battute e dialoghi con alcune delle menti più eccelse dell’epoca, e su tutto aleggia uno humor inarrestabile.

Appena pubblicato questo libro ebbe un enorme successo; ma la Stein non riuscì del tutto a raggiungere la fama a cui ambiva come scrittrice con la pubblicazione di “Tre vite” nel 1909 e con quello che riteneva essere il primo romanzo dell’era moderna “C’era una volta gli americani” scritto tra 1906/1908, dato alle stampe nel 1925.

 

Luigi Giario  “Di paure e di speranza”  -Manni-  euro  13,00

Arriva dritto al cuore questo “diario tra salute e malattia” scritto da Luigi Giario, ex bancario, impegnato nel sociale, presidente di una Onlus, che racconta la sua Via Crucis personale con delicatezza e lucidità, coraggio e profonda umanità.

La sua vita è stata sconvolta da improvvise ed abbondanti emorragie dal naso, poi la corsa al pronto soccorso di Pinerolo e il devastante iter tra un medico e l’altro – chi più ottimista e chi meno-  di fronte alla diagnosi che nessuno vorrebbe mai sentire pronunciare: tumore.

Scoprono che ha un polipo al naso e che quasi sempre si rivela tumore maligno, anche se le terapie possono avere spesso un esito positivo. Insomma un sacco di incertezze a cui è difficile aggrapparsi.

Giario è abilissimo nel farci entrare nella sua testa e farci vivere il suo inferno personale, ma senza mai sbavature o una parola di troppo.

Lo seguiamo durante la Tac che evidenzia un carcinoma situato nell’etmoide, ovvero l’osso che c’è in mezzo alla fronte, tra gli occhi. Ora gli si apre una strada irta di dubbi, vaga da un dottore all’altro, e gli tremano le vene dei polsi di fronte a prospettive chirurgiche una più cruenta e spaventosa dell’altra.

Poi riesce ad arrivare allo specialista giusto, nell’ospedale giusto e il resto è il diario del decorso della sua malattia, trattata da chi sa farlo ed è un eccellenza nel suo campo.

Lascio a voi scoprire il suo racconto, arricchito da intervalli metaforici di Rosalba Grimod, in cui si susseguono paure, pensieri, senso della morte e soprattutto quello della vita.

Si, perché da questa drammatica esperienza Luigi Giario finisce per afferrare meglio il significato più autentico del vivere. La malattia ha cambiato la sua prospettiva dell’esistenza, e in qualche modo l’ha reso più forte e in grado di affrontare altre prove durissime… che non vi anticipo.

L’ambiente è di scena all’Earthink Festival

Dall’11 al 19 settembre a Torino torna la rassegna che da dieci anni racconta la sostenibilità ambientale attraverso le arti performative. Un’edizione 2021 diffusa e in pieno contatto con la natura: spettacoli, esperienze sensoriali e percorsi di immersione nell’ambiente andranno in scena nei principali parchi della Città e nei luoghi simbolo della riqualificazione sociale lungo le sponde del Po e della Dora

 Earthink Festivalil primo festival in Italia dedicato alle espressioni artistiche performative attente al tema della sostenibilità, tornerà in scena a Torino dall’11 al 19 settembre 2021. Svelato il tema della X edizione che sarà #VISIONARI: un monito che, in uno dei periodi più complessi per il comparto culturale, vuole essere un augurio e un incoraggiamento a tutti coloro che decidono di intraprendere sperimentazioni artistiche meno battute, offrendo al pubblico spunti di riflessione in grado di anticipare l’evoluzione del dibattito cittadino.

L’edizione 2021 sarà all’insegna dell’esplorazione sensoriale e mentale: fra gli spettacoli selezionati, infatti, performance di forest bathing (letteralmente “bagni di foresta”), esperienze guidate di mindful eating e spettacoli di prosa che indagano il rapporto dell’uomo contemporaneo con la propria dimensione interiore, con i fenomeni atmosferici e gli elementi naturali, per generare uno sguardo più consapevole verso il mondo circostante. L’universo – da sempre ricollegato al numero 10 simbolo di totalità e completezza – e l’acqua saranno infatti i due concetti chiave che, come un filo rosso, attraverseranno il Festival, affiorando nelle tematiche affrontate sul palco e nelle location scelte. Saranno tre infatti i luoghi del festival, tutti dislocati lungo le sponde dei corsi d’acqua di Torino nel cuore dei quartieri più multietnici della Città: l’Imbarchino e il Parco del Valentino; la Scuola Holden e la zona di Borgo Dora; l’housing sociale Cascina Filanda e il Parco del Meisino.

Nei prossimi mesi verranno svelati i nove spettacoli in calendario, selezionati fra oltre 60 proposte arrivate da tutta Italia, che comporranno il programma. “È stata una sorpresa bellissima riscontrare una partecipazione così numerosa, variegata e di grande spessore artistico” commenta Serena Bavo, ideatrice e direttrice del Festival dal 2011. Oltre alle proposte teatrali, in avvicinamento ai nove giorni di kermesse, in programma a partire dalla fine giugno anche due iniziative performative itineranti in collaborazione con sei artisti torinesi.

A dieci anni dalla prima edizione, Earthink – organizzata da Tékhné, fra le prime associazioni del territorio a investire nel welfare culturale, promuovendo la rigenerazione umana a partire dall’attività artistica e creativa soprattutto verso le comunità fragili che non hanno facile accesso all’offerta teatrale – raggiunge un importante traguardo, confermando il ruolo di una manifestazione che negli anni è diventata un punto di riferimento nel panorama italiano e internazionale per gli artisti che utilizzano lo spettacolo dal vivo per raccontare e sensibilizzare il grande pubblico sul rispetto ambientale e sulla sostenibilità.

Legambiente: “Nonostante i miglioramenti, il PNRR deve essere modificato”

Per diventare pienamente coerente con le politiche europee, il Green Deal e la transizione ecologica”

 

“Sono diversi i miglioramenti apportati al Piano nazionale di ripresa e resilienza del nostro Paese elaborato dal governo Draghi. Un lavoro che però consideriamo solo all’inizio, perché il PNRR non è pienamente coerente con le politiche europee ispirate al Green Deal e alla transizione ecologica e non è adeguato alle sfide ambiziose che la salute del Pianeta ci impone”, sono queste le prime parole di commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente al nuovo PNRR dopo la presentazione del premier Draghi e l’approvazione del Parlamento e in occasione della dichiarazione congiunta arrivata questa mattina dai  ministri dell’economia di Italia, Francia, Germania e Spagna.

 

Secondo Legambiente il piano presentato in Parlamento manca ancora dell’allegato con le schede progettuali che restituirebbero più compiutamente la struttura effettiva e le finalità concrete dei poderosi investimenti previsti. Tra le novità positive possiamo comunque rilevare lo sviluppo dell’agrivoltaico, la realizzazione di comunità energetiche nei piccoli comuni, una spinta alla produzione di biometano, i progetti di riforestazione urbana e periurbana, il finanziamento alla bonifica dei siti orfani, ma alcuni significativi segnali di incoerenzarispetto agli indirizzi europei sono, purtroppo, presenti. Il PNRR non è, infatti, adeguato alla sfida lanciata con il recente accordo sulla legge sul clima varata dall’Europa. La lotta alla crisi climatica deve essere una priorità trasversale di intervento del Piano – come parità di genere, giovani e Sud – e invece su questo tema cruciale si utilizza un approccio timido e incomprensibile. Viene previsto un aggiornamento del PNIEC con un taglio delle emissioni climalteranti del 51% entro il 2030 rispetto al 1990 (più basso dell’obiettivo già inadeguato del 55% fissato in Europa) mentre il nostro paese avrebbe tutte le carte in regola per arrivare ad una loro riduzione di almeno il 65%, accelerando la transizione energetica investendo di più su rinnovabili ed efficienza (a tal proposito le misure previste sul superbonus del 110% sono assolutamente inadeguate), anziché continuare a puntare sul gas fossile e addirittura su progetti di confinamento geologico dell’anidride carbonica. Sarà inoltre importante un’azione prioritaria per ripensare le città in una chiave sostenibile perché è qui che si concentrerà il cuore della sfida, dalla mobilità all’efficienza, che fino ad ora è mancata e su cui l’Italia avrebbe tutto l’interesse a puntare.

La grande rivoluzione prefigurata dal pacchetto di direttive europee sull’economia circolare varato nel 2018, già praticata da alcune imprese e filiere territoriali, non decollerà senza investimenti adeguati, che ancora oggi non ci sono, per la ricerca sui nuovi materiali, l’infrastrutturazione del paese con impianti industriali per il recupero della materia per i rifiuti di origine domestica e produttiva, la riconversione di cicli e siti produttivi verso la nuova frontiera della bioeconomia. Lo stesso si può dire anche della mancata coerenza con le politiche europee per la tutela della risorsa idrica, della biodiversità e per la sostenibilità del cibo e dell’agricoltura, non accolte nell’ambizione che ha caratterizzato, ad esempio, la direttiva quadro 2000/60 sulle acque, la Strategia sulla biodiversità e quella dal produttore agricolo al consumatore (“Farm to fork”).

 

“L’Europa – aggiungono Stefano Ciafani e Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – sta chiedendo con forza all’Italia di varare le riforme indispensabili per superare tanti cronici problemi del nostro Paese. Si parla molto delle necessarie semplificazioni per la transizione ecologica, ma non si capisce ancora quali saranno. Lo stesso si fa a proposito della riforma fiscale, che ci auguriamo possa intraprendere una volta per tutte la strada della riduzione graduale e inesorabile dei sussidi alle fonti fossili. Non si affronta, inoltre, il problema del potenziamento del sistema dei controlli ambientali pubblici per velocizzare le istruttorie tecniche di valutazione dei progetti e per ridurre la concorrenza sleale operata da inquinatori ed ecocriminali. Così come deve essere decisamente potenziato, anche dal punto di vista della rapidità ed efficacia degli interventi, l’approccio alla pesante eredità rappresentata dalle bonifiche dei siti contaminati, a partire da quelli di interesse nazionale e regionale”.

 

L’altra grande riforma da adottare, di cui non si fa menzione nel Piano, è quella relativa a nuovi strumenti di partecipazione e monitoraggio civico per realizzare le opere pubbliche e gli impianti, coinvolgendo i territori grazie al dibattito pubblico e all’inchiesta pubblica sulle opere della transizione ecologica. Lo stesso iter di definizione del PNRR prima del suo arrivo in Parlamento è stato caratterizzato da un’assenza di percorsi partecipativi, come già accaduto con l’esecutivo precedente.

“Le prossime settimane, speriamo caratterizzate da un dibattito e un confronto aperto, quasi del tutto assente fino ad oggi, saranno decisive – concludono Ciafani e Prino – per apportare ulteriori modifiche migliorative ed evitare scelte sbagliate, per le quali confidiamo in un nuovo aggiustamento di rotta sotto la guida delle istituzioni europee. Non possiamo permetterci in alcun modo di perdere questa straordinaria occasione per rendere l’Italia un paese davvero più verde, innovativo e inclusivo”.

Giardini Alimonda e giardini Madre Teresa di Calcutta: qui il degrado è di casa

Nel quartiere Aurora, le due aree verdi sono totalmente prive di legalità e decoro: sporcizia, presenza di ratti e altre criticità le rendono di fatto inservibili per la cittadinanza. In Consiglio Comunale la mia interpellanza sul tema. Proporremo, come Moderati, l’installazione di telecamere di sicurezza e chiederemo informazioni circa la riqualificazione dell’area ex OGR.

Nessuna sicurezza presso i giardini Alimonda e, a poco distante, presso i giardini Madre Teresa di Calcutta (corso Vercelli 12). E nessuna pulizia: i soliti noti ammassano grandi quantità di rifiuti organici e di altro genere fuori dai cassonetti. Le frequenti risse completano un quadro preoccupante. In aggiunta, la presenza di ratti sta diventando, in particolare tra via Bra e via Carmagnola, un grave problema. Tutte criticità da risolvere. In fretta. Con un’interpellanza, chiederò alla Giunta quali misure di prevenzione e tutela della sicurezza la Città abbia adottato e intenda adottare e se si intenda intervenire nei confronti del responsabili dei conferimenti abusivi di rifiuti. Proporremo inoltre l’installazione di telecamere di sicurezza (postazioni temporanee o utilizzo di quelle delle attività commerciali). Chiederò, inoltre, quali siano i progetti dell’Amministrazione per l’ampia area della ex sede delle Officine Grandi Motori in corso Vercelli, con relative tempistiche: la porzione di territorio compresa tra via Cuneo, via Damiano, corso Vigevano e lo stesso corso Vercelli, infatti, non ha ancora conosciuto un nuovo destino che possa considerarsi vocato alla rivitalizzazione del quartiere.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Crisi, soffre il settore degli spettacoli: un terzo del comparto rischia di sparire

In Piemonte il settore degli spettacoli ha accumulato perdite per 25 milioni  dal marzo 2020

Ora rischia di vedere scomparire entro fine anno  il 30% dell’intero comparto. In base a  uno studio condotto nel settore, il critico musicale Maurizio Scandurra afferma:  “Le riaperture così come sono  e  il perdurare del coprifuoco alle 22 vanificano ogni ipotesi di pianificazione spettacoli, dal piccolo pianobar all’interno di locali e ristoranti sino al concerto o evento di piazza”

Piccole aziende  individuali e PMI dai tre ai dieci addetti sono impossibilitate a onorare leasing, mutui  e prestiti mensili per i noleggi a lungo termine di impianti di fornitura palcoscenici, tensostrutture, audio-video. Conclude  Scandurra : “si tratta di imprese che faticano a riconvertirsi, vista  la loro propria specificità, che basano la propria competitività sull’ innovazione delle attrezzature, e che le briciole provenienti dai vari decreti nazionali e regionali non sono in grado di sostenere”.

Frutta fresca, mandorle e caffè nei Bubble Tea di Frankly

A TORINO  LIMONE, COCCO E MELOGRANO  PER INAUGURARE LA PRIMAVERA

Nel punto vendita di via Garibaldi ecco le nuove bevande: tanta frutta fresca, mandorle e caffè per dare una sferzata di gusto alle giornate primaverili.

 La primavera è arrivata. Certo, quest’anno l’inizio della bella stagione ha portato con sé restrizioni e divieti, causati dalla situazione sanitaria in corso.

A rendere più dolci e colorate queste giornate, arrivano nel punto vendita di Torino le nuove proposte di Frankly, la prima catena italiana di Bubble Tea, che è pronta a offrire a tutti gli amanti di questa bevanda nata a Taiwan negli anni ’80 ancora più gusti e bevande tra cui scegliere.

Come sempre, ad accomunare tutte le bevande di Frankly vi è la scelta delle materie prime: niente preparati in bustina o aromi artificiali, ma tanta frutta fresca e topping naturali per personalizzare il proprio tè con le bolle.

Il menù di Frankly per la primavera-estate si arricchisce di queste nuove cinque bevande:

·       Pink Lemonade: fresca limonata a base di limoni e succo di mirtillo rosso;

·       Milky Melon: rinfrescante drink a base di purea di melone con un goccio di cremoso latte;

 

·       Mango Cocco: gustoso frappè al mango preparato con 100% latte di cocco, mango a pezzi e sciroppo al mango;

 

·       Melograno Black Tea: tè freddo dal gusto deciso a base di succo di melograno biologico e tè nero Assam;

 

·       Shaken Almond Coffee: un mix che ricorda il Salento con il suo caffè in ghiaccio, latte condensato e gustoso sciroppo alle mandorle.

 

Tutte le bevande Frankly si possono poi personalizzare con un’ampia varietà di toppings: popping bobas alla frutta, perle di tapioca, semi di chia, pudding, aloe vera ma anche mousse al sale himalayano e marshmallows.

Infine, si può scegliere anche il livello di dolcezza, la temperatura e la tipologia di latte per ogni drink.

Oltre al ritiro nel punto vendita di via Garibaldi 9bis, si può ricevere il proprio bubble tea preferito a domicilio attraverso il servizio di delivery.

Non solo. Grazie all’e-shop è possibile acquistare e farsi recapitare una box con tutto l’occorrente per preparare direttamente a casa propria un perfetto bubble tea!

Per maggiori info: https://franklybubbletea.com/

Torino, Nuoto: i risultati del weekend

Nuoto – Al Palazzo del Nuoto di Torino, via Filadelfia 89, si è svolta, sabato 1° maggio, la prima prova di qualificazione Campionato Esordienti B su base regionale.

I risultati qui: https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/risultati_settori5.asp?id_manifestazione=1630&menu=agonismo&area=1&read=nuoto Invece, oggi, domenica 2 maggio, si è svolta la prova valida per la qualificazione al Trofeo delle Regioni – Esordienti A. Qui i risultati: https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/risultati_settori5.asp?id_manifestazione=1631&menu=agonismo&area=1&read=nuoto Foto di LC zone disponibili a questo link: https://drive.google.com/drive/folders/1nRLgY5nk8rxZzsUzPmGH4t6oiLp-GVYB

Nuoto Sincronizzato – Alla Piscina Stadio Monumentale di Torino, si è disputato il Campionato Italiano su base regionale – Propaganda – Tutte le Categorie. Qui: https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/risultati_settori5.asp?id_manifestazione=1627&menu=agonismo&area=4&read=sincro i risultati e qui, invece, https://drive.google.com/drive/folders/1feLo_r282u_lfgqLjlgAVNXy0Uq5_h7E le foto della manifestazione realizzate da LC Zone

Pallanuoto femminile – Alla Piscina Vassallo di Bogliasco (GE), il primo concentramento del campionato Under 16. Due le partite che le pallanuotiste di Aquatica Torino hanno disputato questa mattina, domenica 2 maggio: alle ore 10 contro Sori Pool Beach con vittoria di Aquatica per 12 a 5,  e alle ore 11.45 contro U.S. Locatelli e qui Aquatica ha perso 17 a 7.

(foto Aquatica)

Tav, Fregolent (Iv): “serve commissario ad hoc per opera”

“Prendiamo atto che il governo è pronto a prendere le iniziative necessarie per recuperare il tempo perso e velocizzare la realizzazione della Tav.

Fino all’arrivo del Ministro Toninelli l’Italia era in vantaggio rispetto alla Francia mentre oggi purtroppo siamo in netto ritardo”: è quanto dichiara Silvia Fregolent, deputata di Italia Viva, sulla discussione a Montecitorio della sua interrogazione sull’iter dei lavori della Torino – Lione.
“Sprecare altro tempo significa rischiare di perdere gli ulteriori 750 milioni di euro di cofinanziamenti annunciati dall’Unione Europea per le rispettive tratte nazionali. Occorrono quindi scelte rapide ed efficaci a partire dalla nomina di un Commissario ad hoc per l’opera. Questo ruolo è infatti fondamentale e non può essere assegnato a chi, come il Prefetto di Torino, ha già molte responsabilità ed impegni senza dotarlo di una adeguata struttura operativa”: conclude Silvia Fregolent.