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A Ivrea nasce la Cronaca Viola

A Ivrea nasce la “cronaca viola” nell’ambito del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza: un colore in più per le notizie dalle sfumature gentili. La proposta è stata sviluppata da Elisabetta Signetto, giornalista e cittadina per la gentilezza, la scorsa settimana dopo aver partecipato a un incontro sulla gentilezza e dopo aver moderato nel corso del lockdown alcuni incontri con gli ospiti invitati a dibattere l’argomento, sempre più attuale oggi.

Grazie a questi incontri dunque la brillante intuizione sulla creazione di un nuovo genere giornalistico: la cronaca viola, appunto.  Pensata per rispondere all’esigenza di molti di poter scrivere e leggere notizie, che contribuiscano – attraverso il racconto di avvenimenti – a portare alla ribalta anche i buoni esempi di pratiche gentili volte ad accrescere il benessere delle comunità. Quando una notizia può essere considerata di cronaca viola? ”Esercitando il diritto di cronaca (interesse pubblico, continenza e pertinenza) quando una notizia racconta un fatto che ha in sé le caratteristiche della gentilezza, ossia l’ascolto, l’accoglienza e l’azione – è la definizione data dalla giornalista – Mettendo in pratica la gentilezza nel senso più pratico del termine: la descrizione dei fatti, senza pregiudizi. La verità è dunque lineare e chiara. Ed il fatto viene raccontato attraverso una forma gentile, ad esempio usando forme attive e non passive del verbo, scegliendo parole semplici e inequivocabili (senza sarcasmo), prive di ossimori.” Questo nuovo genere giornalistico è stato subito condiviso nell’archivio delle buone pratiche di gentilezza nell’ambito del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza (www.costruiamogentilezza.org) affinché possa essere diffuso liberamente. Il viola è il colore della gentilezza in quanto nasce dall’unione del rosso (concretezza) e del blu (profondità) caratteristiche dell’essere gentile.

L’Associazione Cor et Amor, che coordina l’attuazione del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza, che ha come obiettivo, in 15 anni,  di far divenire la gentilezza un’abitudine sociale diffusa, ha voluto fare conoscere la cronaca viola con un momento inaugurale.  È stata quindi dedicata una puntata intera del programma radiofonico Spazio Costruiamo Gentilezza, gestito dalle associazioni Radio Spazio Ivrea e Cor et Amor e condotto da Daniele Schilirò, Alessandra Militello, Luca Nardi e Livia Saltetto, andata in onda (sulla webradio www.radiospazioivrea.it) giovedì scorso, 3 giugno, dalle 19 alle 21.  Alla puntata, ascoltata in tutta Italia,  hanno partecipato come ospiti, oltre alla stessa Elisabetta Signetto, numerosi giornalisti di diverse testate giornalistiche rappresentative di tutta la Penisola, ognuno dei quali ha raccontato una notizia di cronaca viola di cui ha avuto esperienza: Manuela Mimosa Ravasio libera professionista scrive per Io Donna e Repubblica; Cristina Palazzo di Repubblica; Cecilia Leo di TV2000; Viviana Bruschi del Resto del Carlino; Francesca Merz Giornalista di Radio Alto Adige; Michela Berti giornalista di La Nazione; Beniamino Pascale di L’Attacco; Bianca Bianco di Comunicare il Sociale; Saverio Tommasi di Fanpage; Domenica Bumbaca di Lente locale; Maria Meini del Tirreno; Federica Giobbe del Corriere del Trentino. A chiudere la puntata Jacopo Frattini giornalista e docente di comunicazione  dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, e Ezio Ercole Vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Proprio quest’ultimo ha commentato: “Abbiamo bisogno di buone notizie e ce ne sono tante nonostante quello che appare, purtroppo l’eclatante delle notizie negative sopraffà quelle positive. Quindi le notizie viola sono edificanti e importanti.

Cia dona due defibrillatori alla protezione civile

SOLIDARIETA’ AGRICOLA, CIA AGRICOLTORI DELLE ALPI E ASES DONANO DUE DEFIBRILLATORI ALLA PROTEZIONE CIVILE DEL PIEMONTE

«Siamo contenti  di poter dare una mano ai volontari della Protezione civile, il loro lavoro è prezioso e lo supportiamo volentieri ogni volta che ne abbiamo occasione. Nei mesi più drammatici della pandemia, i nostri uffici hanno fatto gli straordinari per sbrigare le pratiche di servizio ai cittadini, decidendo di devolvere una parte del ricavato ai volontari impegnati nell’emergenza, con il coinvolgimento diretto della nostra Associazione di solidarietà e sviluppo, Ases. La scelta di acquistare dei defibrillatori da donare alla Protezione civile è venuta di conseguenza».

Così il presidente di Cia Agricoltori delle Alpi, Stefano Rossotto, spiega la donazione di due defibrillatori alla Protezione civile del Piemonte, grazie ai fondi raccolti in collaborazione con la Ong di Cia Agricoltori italiani, Ases (Agricoltori Solidarietà e Sviluppo).

La consegna del materiale è avvenuta nella sede della Protezione civile del Piemonte, a Torino, alla presenza dell’assessore regionale alla Protezione civile, Marco Gabusi, del direttore della Protezione civile regionale, Franco De Giglio, del presidente di Cia Agricoltori delle Alpi, Stefano Rossotto e del presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini.

«Ringraziamo Cia Agricoltori delle Alpi – commenta l’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi -, che, insieme all’associazione Ases, ha voluto scegliere l’esercito dei volontari per questa significativa donazione. Si tratta di un gesto che non solo aiuta ad incrementare la sicurezza della popolazione, ma che certifica ancora una volta l’importanza della Protezione civile per tutto il settore economico e sociale del territorio. Ogni giorno di più siamo orgogliosi della Protezione civile piemontese e siamo felici perché l’attenzione di tanti comparti produttivi dimostra che ormai è diventata patrimonio di tutti».

Lo spirito della solidarietà agricola viene evidenziato dalla presidente di ASeS Agricoltori Solidarietà e Sviluppo, Cinzia Pagni: «Da sempre la solidarietà fa parte del modello di vita degli agricoltori – sottolinea Cinzia Pagni -, poter collaborare ed essere utili alla comunità di appartenenza è un tratto distintivo di chi lavora con la terra, quella stessa terra che ci da  nutrimento e ci garantisce  una vita sana. Cercare di supportare in qualche modo la nostra comunità è stato per noi un gesto spontaneo e lo abbiamo fatto donando due defibrillatori alla Protezione Civile piemontese consapevoli dell’importanza di questi strumenti per salvare vite umane. Come ASeS – Cia Agricoltori italiani  siamo orgogliosi di aver potuto contribuire con questo gesto destinato a aiutare chi si troverà in difficoltà e oggi ci sentiamo ancora più uniti al nostro territorio e alla sua gente».

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Ruman Alam “Il mondo dietro di te” -La nave di Teseo- euro 20,00

Il romanzo, che è stato finalista al National Book Award -e ha ispirato un film che prossimamente vedremo su Netflix, interpretato da Julia Roberts e Denzel Washington- inizia col passo lento della normalità per finire in un incubo senza fine.

Una comunissima famiglia americana newyorkese della middle class, -Clay, Amanda e i figli Archie di 16 anni e Rose 13- affitta su Airbnb una bellissima villa con tanto di piscina, in un angolo remoto di Long Island. L’idea sarebbe quella di trascorrere una vacanza tranquilla e rilassante; poi qualcosa accade e niente sarà mai più come prima.

Una notte, alla porta si presenta una coppia di colore: sono George e Ruth, dicono di essere i padroni di casa, in fuga da Manhattan e dalla loro residenza dorata nell’Upper East Side, dove sta accadendo qualcosa di terribile e inspiegabile. Un blackout ha ammantato di buio la Big Apple, e loro, che vivono ai piani alti di un palazzo, non si sentono al sicuro. Così hanno pensato di allontanarsi e chiedono di potersi rifugiare nella loro casa.

Logico il sospetto iniziale e il disappunto di Clay e Amanda, per nulla contenti del cambiamento improvviso di rotta della loro vacanza, e neanche possono verificare se George e Ruth dicono la verità perché cellulari, wi-fi e televisione non funzionano.
Isolati dal resto del mondo, sperimentano un’angoscia crescente man mano che si verifica una serie di eventi inspiegabili, che sembrano preannunciare qualcosa di temibile e oscuro come la fine del mondo. Una catastrofe annunciata che svela le nostre paure più recondite e attuali.

Senza anticipare troppo i vari colpi di scena, i 6 personaggi si troveranno ad affrontare un rumore assordante mai udito prima e capace di incrinare i vetri, centinaia di fenicotteri in piscina e infiniti cervi nel giardino.
Il terrore e l’incertezza prendono piede pagina dopo pagina e, anche se i protagonisti non possono saperlo, intanto a New York la gente muore negli ascensori e nella metro bloccati. Il mondo sembra diventare sempre più un luogo ostile, pericoloso e capace di fare ammalare le persone.

Preparatevi a quello che è stato definito in più modi: disaster novel ma senza disaster, distopia, thriller, satira.
Un intrigante libro scritto in modo magistrale che parla di razza, classe, famiglia, dipendenza esagerata dalla tecnologia; ma anche cambiamento climatico e forse preannunciata fine del mondo con un definitivo Bing Bang.

 

Chris Hammer “Scublands noir” -Neri Pozza- euro 19,00

Un’Australia infuocata dal caldo torrido fa da sfondo all’appassionante thriller di Chris Hammer. Giornalista, autore di un reportage sul suo paese e di 3 romanzi non ancora pubblicati in Italia; ma che speriamo di poter leggere presto, se mantengono le promesse di questo romanzo imbastito e scritto benissimo.

Tutto si svolge a Riversend, piccola cittadina fatiscente, penalizzata dal clima inospitale e dalla siccità; è
un’invenzione letteraria dell’autore, ma identificabile con molti paesini dello sconfinato e soffocante “outback”.
Qui ha avuto luogo un massacro inspiegabile. Una mattina il prete anglicano Byron Swift, fuori dalla chiesa, con un fucile da caccia ammazza 5 uomini del paese; poi attende sui gradini l’arrivo del poliziotto locale che gli spara. Nessuno capisce cosa abbia scatenato tanta furia omicida in questo affascinante sacerdote che ha sparato con calma e metodo selettivo alle vittime, lasciando vivi gli altri secondo una logica inafferrabile.
Un anno dopo il giornalista Martin Scarsden – reduce da un’esperienza traumatica nella Striscia di Gaza- e con la carriera pericolante, viene spedito a Riversend per scrivere un reportage su come vive il paese nell’anniversario della carneficina.
Incontra le gente del luogo, cerca di capire chi era davvero il sacerdote, sul quale pesava anche l’ombra di molestie sessuali sui ragazzini, e vuole scavare a fondo per mettere a fuoco le ragioni di tanta violenza.

Soprattutto s’invaghisce della 29enne libraia Mandy: bellissima ragazza madre del piccolo Liam e convinta di essere figlia del balordo del paese, Harley Snouch, che avrebbe violentato sua madre.
Man mano che Martin procede nella sua indagine, vengono fuori vari e assortiti scheletri nell’armadio degli abitanti della cittadina in disarmo.

A smuovere ulteriormente la stentata sopravvivenza del luogo c’è anche il ritrovamento dei cadaveri di due turiste straniere e l’ennesima caccia al colpevole.
Preparatevi a continui colpi di scena, a scoprire che l’autore della strage non era chi diceva di essere e che anche altri personaggi nascondono segreti, tutto in un crescendo di patos che rende formidabile questo thriller australiano.

 

Aa. Vv. “Qui giace un poeta” -Jmenez- euro 20,00

Questo è un libro magnifico che parla dei sepolcri di grandi personaggi; ma celebra anche le loro vite attraverso le narrazioni dei vari autori che su quelle tombe ci sono andati, spinti da curiosità e profonde emozioni.
Partiamo dall’assunto che il modo in cui viene onorata la morte e la cura dei cimiteri dicono molto sulla civiltà o meno di un popolo.

Ed ora immergetevi nei racconti degli oltre 50 autori italiani e stranieri –tra scrittori, giornalisti, artisti, editori, librai e blogger- che condividono la passione per i viaggi sulle tombe di personaggi illustri, che hanno lasciato tracce importanti del loro passaggio sulla terra.
Sono 60 i sepolcri raccontati nel libro e sparsi per il mondo, tra Europa, Stati Uniti d’America e sud America.

Comprendono tombe sfarzose, in cimiteri famosi e suggestivi come i parigini Père Lachaise (dove sono sepolti tra gli altri Apollinaire, De Balzac, Oscar Wilde, e Marcel Proust); o il cimitero di Montparnasse (Baudelaire, Sartre e la De Beauvoir, Serge Gainsbourg); quello Acattolico di Roma (Keats e Camilleri); lo Staglieno di Genova (dove c’è la tomba di Fabrizio De André le cui ceneri però sono state sparse in mare); il cimitero degli Inglesi (Elizabeth Barret Browning).

Oppure sepolture dimesse, come la semplice lapide in un prato di Jack Kerouac.
O quelle deludenti che ricordano le sorelle Emily e Charlotte Brontë -non nel suggestivo cimitero che è stato il panorama di tutta la loro vita davanti alla canonica paterna- ma nella chiesa di St. Michael’s and All Angels Haworth in Inghilterra.

E tra i pellegrinaggi più suggestivi, quello al giardino di Monk’s House a Rodmell in Inghilterra: ultima dimora della grande Virginia Woolf, (suicidatasi nel fiume Ouse), dove le sue ceneri sono ai piedi di un grande olmo.
Ma questo è solo un accenno alle tante meraviglie di questo libro, in cui le visite alle tombe diventano spunto per raccontare vite, successi, dolori e caratteri dei tanti personaggi che non sono morti del tutto, perché il ricordo dei loro talenti resta imperituro in un continuo scambio di pensieri tra vita e morte.

 

Patricia Cornwell “Spin” -Mondadori- euro 22,00

La scrittrice americana di stratosferico successo con i suoi thriller che hanno per protagonista il medico legale Kay Scarpetta, ora esce in libreria con la seconda avventura del suo nuovo personaggio, Calli Chase: investigatrice, scienziata della Nasa e pilota della Space Force.

L’avevamo incontrata nel precedente libro “Quantum” in cui la Cornwell aveva preso spunto da una sua visita alla Nasa, guidata da una scienziata che aveva una sorella gemella.
Con l’intento anche di capire più a fondo come si vive con qualcuno che è la copia di te stesso (e dando spazio anche a una sorta di indagine sulle complesse dinamiche familiari) è nata l’idea di imbastire nuove trame con al centro le gemelle Calli e Carme, cresciute in una fattoria della Virginia più rurale.

“Spin” inizia con un disastro: a causa di un gravissimo attacco informatico è fallito il lancio di un razzo destinato al rifornimento di una Stazione spaziale internazionale.
La trama si complica con l’incontro faccia a faccia di Calli con la gemella che era scomparsa nel nulla da tempo, e con la nostra eroina inghiottita da un vortice di colpi di scena che rimandano a segreti del passato.

E scopriamo che le gemelle da piccole erano state reclutate per il progetto governativo “Gemini” (gemelle) e addestrate per trasformarsi in “guardiane dell’Universo”.
Il thriller dunque è rocambolesco e avveniristico, Calli Chase è una specie di James Bond al femminile, giovane, super preparata e decisamente hi-tec.

La Cornwell ci apre così una finestra sullo Spazio, sottolineando come questo sia legato alla Terra più di quanto crediamo.
E ci ricorda come ogni nuovo passo della scienza ci riconduca al rebus: da dove veniamo, quanto potrebbe durare la vita sul nostro pianeta e la necessità di esplorare nuovi pianeti.
Nel romanzo lo scenario inquietante prelude al rischio di una catastrofe da evitare.
Vi anticipo solo che dietro il sabotaggio potrebbe esserci lo zampino della miliardaria del settore tecnologico che punta al controllo dello Spazio, Neva Rong.

 

Gemellaggio di fede e storia

Il GEMELLAGGIO TRA IL SANTUARIO DI CREA E QUELLO DI KLOKOCIOV NELLA SLOVACCHIA ORIENTALE E’ STATO SIGLATO AL TERMINE DELLA DIVINA LITURGIA

Al termine della celebrazione della Divina Liturgia, la Messa con il rito greco cattolico, domenica mattina, il Santuario di Crea ha visto l’apposizione della firma del gemellaggio tra il Santuario di Crea della Diocesi di Casale Monferrato e quello di Klokociov nella Slovacchia Orientale nella eparchia di Kosice. A siglare l’accordo sono stati il Vescovi di Casale Monferrato, monsignor Gianni Sacchi e l’amministratore apostolico di Kosice, monsignor Cyril Vasil (già segretario della Congregazione delle Chiese Orientali a Roma), presente e celebrante anche il neo-vescovo di Chiavari, monsignor Giampio Devasini.

I rapporti tra le due realtà religiose erano nati nel 2016 quando monsignor Francesco Mancinelli, rettore del Santuario di Crea, si era incontrato a Nitra in Slovacchia con alcuni sacerdoti della Diocesi di Kosice in occasione della festa dei Santi Cirillo e Metodio. Nell’occasione nacque l’idea del gemellaggio tenendo conto che il santuario mariano dei greco cattolici della Slovacchia orientale nel 2020 avrebbe celebrato i 350 anni dalla lacrimazione dell’icona mariana provocata da un colpo di sciabola sferrato contro l’immagine della Madonna dai soldati calvinisti in lotta contro i cattolici nei territori ai confini tra Ucraina, Slovacchia e Ungheria; e che il Santuario di Crea sempre nel 2020 avrebbe celebrato i 200 anni dalla sua riapertura al culto dopo le soppressioni napoleoniche. ‘Motore’ dell’iniziativa è stato proprio monsignor Mancinelli che è stato più volte in Slovacchia e parla correntemente la lingua. Erano presenti alla cerimonia il sindaco di Casale Monferrato (città gemellata con  Trnava in Slovacchia) Federico Riboldi, e i primi cittadini di Serralunga di Crea, Giancarlo Berto e di Ponzano Monferrato, Paolo Lavagno.

Massimo Iaretti

 

Magliano: “Centri Diurni per persone con disabilità ancora a mezzo servizio”

Operatori, caregiver e utenti sono tutti vaccinati, non perdiamo altro tempo: in una fase di riaperture, si riprenda al 100% anche questo servizio (attualmente attivo soltanto al 50%). Sul tema presenterò un atto in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere, da parte della Giunta, chiarezza e impegno.

Non possiamo più aspettare: operatori, caregiver e utenti dei Centri Diurni per Persone con Disabilità sono ormai tutti vaccinati e ci sarebbero dunque tutte le condizioni oggettive per garantire una piena ripartenza, al 100% della capienza. Attualmente queste strutture stanno funzionando solo al 50%. La questione è di assoluta priorità: sul tema presenterò al più presto un atto in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere alla Giunta di fare chiarezza. Le famiglie non possono più aspettare e chiedono di tornare a una situazione di piena e normale attività. Pur nell’assoluta comprensione delle esigenze dei gestori, non c’è ragione perché i Centri Diurni, le Comunità Alloggio e altre analoghe strutture non tornino a una piena operatività, come già stanno facendo o si accingono a fare, tra gli altri, ristoranti e bar, centri commerciali e centri ricreativi. I Centri Diurni svolgono un servizio fondamentale: la formula semi-residenziale garantisce l’erogazione di prestazioni sulla base di progetti individualizzati messi a punto con il coinvolgimento delle famiglie. In coerenza con la classe di fragilità, i Centri Diurni garantiscono attività socio-assistenziali, attività educative e attività riabilitative.

Silvio Magliano

Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Arrestati tre pusher Sequestrati più di 1800 euro

Due cittadini senegalesi, un ventunenne e un minore, e un cittadino della Mauritania sono stati arrestati dai motociclisti delle Pegaso nei giorni scorsi.

Quando i poliziotti sono giunti in prossimità del giardino ubicato tra via Richelmy e via Garessio per effettuare un controllo dell’area, un gruppo di persone presenti si subito è dato alla fuga.  Due persone sono state immediatamente bloccate, una terza, invece, è stata fermata in corso Unità d’Italia mentre era diretta verso le sponde del fiume. Tutti i fuggitivi, nel corso della fuga hanno tentato di disfarsi di dosi di cocaina poi recuperate dai poliziotti, oltre una decina di grammi. I tre sono stati anche trovati in possesso di diverso denaro contante, complessivamente oltre 1800 euro. Le banconote erano state nascoste nei rispettivi zaini dove erano stati praticati dei piccoli fori nel fondo della fodera in modo da inserire il denaro arrotolato e compattato.

(foto archivio)

Un quattordicenne torinese reciterà nel film con Eros Pagni e Serena Grandi

Si chiama Gabriele Taurisano, ha quattordici anni, è torinese, e sarà uno dei protagonisti del film Al di là del mare del regista CarloAlberto Biazzi che verrà girato a settembre nella Liguria di Levante.

Dopo parecchi mesi di provini, la scelta della produzione Remor Film è caduta su Gabriele, e ora è ufficiale: il giovane attore affiancherà Eros Pagni e Serena Grandi in un film ambientato nell’immediato dopoguerra.

Poco si sa sulla trama del film, se non che è la storia di un nonno che racconta al nipote alcune rocambolesche storie per fargli conoscere il mondo che non ha mai potuto vedere.

Gabriele non è nuovo nell’ambiente del cinema. Infatti, ha già partecipato ad alcune fiction targate Rai.

Nel cast, oltre a Pagni e Grandi, anche Marco Iannone, Rossella Pugliese e Claudia Scaravonati.

La sceneggiatura del film è stata scritta dal regista insieme a Sergio Pierattini, mentre la fotografia sarà affidata al maestro Luciano Tovoli, grande direttore della fotografia internazionale.

Fino ad oggi il cortile del Rettorato è una galleria a cielo aperto con “Voci dall’Universo”

UNITO PRESENTA UNIVERSO UN OSSERVATORIO PERMANENTE SULLA CONTEMPORANEITÀ PER LA CITTÀ E IL TERRITORIO

Con l’inaugurazione dell’installazione multimediale “Voci dall’Universo”, ideata da Davide Livermore e Paolo Gep Cucco ed esposta nel cortile del Rettorato fino al 7 giugno, prende il via una nuova manifestazione culturale dell’Università di Torino: il cartellone UniVerso, un palinsesto di dibattiti, interviste, reading e performance, aperti a tutta la cittadinanza.

E’ stata inaugurata nel cortile del Rettorato dell’Università di Torino, l’installazione multimediale e interattiva “Voci dall’Universo”, ideata da Davide Livermore, direttore del Teatro Nazionale di Genova, e da Paolo Gep Cucco, direttore creativo di D-wok. L’opera sarà esposta fino al 7 giugno nel cortile del Rettorato in via Po 17. L’evento apre il cartellone di UniVerso, la nuova manifestazione culturale dell’Ateneo rivolta alla comunità universitaria e alla cittadinanza.

Il progetto artistico “Voci dall’Universo” nasce come riflessione sul nostro tempo, sulla socialità, sulle conseguenze della pandemia, sulla perdita deldomani e sulla speranza nell’avvenire attraverso la creatività digitale. Parole di grandi scrittori – drammaturghi e musicisti, selezionate da studentesse e studenti di diversi Dipartimenti si animano attraverso un’installazione video che vive nel Cortile del Rettorato e sul web. Un totem led inserito su una superficie specchiante prende vita attraverso ritratti e voci di studenti della Scuola di recitazione del Teatro Nazionale di Genova diretta da Davide Livermore.

 

L’opera si presenta come una narrazione di memoria e contemporaneità. Parole e pensieri ripercorrono la storia e sono diversi per ogni attore: dal Faust di Goethe alla poesia di Alda Merini, passando attraverso la voce di una studentessa universitaria fino a raggiungere le parole della musica, con Meraviglioso di Domenico Modugno e Across the Universe di John Lennon e Paul McCartney dei Beatles. Il totem crea interazione con i passanti che possono collegarsi a un’interfaccia web tramite smartphone e QR code e dialogare con i video.

Alle ore 14,30 di martedì 18 maggio, Davide Livermore e Paolo Gep Cucco tengono una lezione aperta e live sulle origini e sui perché di “Voci dell’Universo” dall’Aula Magna della Cavallerizza Reale, trasmessa in streaming su Facebook UniTo. Partendo dall’analisi dell’installazione, la lezione sarà una riflessione sul nostro tempo, sulla socialità, sulla perdita e sul domani. Per raccontare un pensiero collettivo che indaga il nostro tempo, attraverso la tecnologia e l’emozione.

La presentazione dell’opera inaugura UniVerso, il nuovo cartellone culturale di UniTo che ha l’obiettivo di diventare un osservatorio permanente sulla contemporaneità. L’idea è quella di costruire uno spazio, un universo di confronto tra l’Ateneo, la città e il territorio che raccolga, elabori e renda disponibile la conoscenza verso e per la società civile.

Il progetto UniVerso si pone come stagione culturale, palinsesto annuale di occasioni di dibattito sui temi cruciali della nostra contemporaneità, creando intersezioni tra il campo delle scienze sociali e umane, delle scienze naturali, della tecnologia, delle arti e dello spettacolo, per cogliere i nodi del presente e ragionare sulle sfide del futuro.

Il cartellone proporrà diversi tipi di eventi (in presenza e online): lezioni magistrali, dibattiti, interviste impossibili, dialoghi, tavole rotonde, lezioni-concerto, narrazioni/performance/reading, installazioni/esposizioni. Si svolgeranno in vari spazi dell’Università di Torino, sia gli spazi centrali (Palazzo del Rettorato e cortile, Aula Magna della Cavallerizza, complesso Aldo Moro, Campus Luigi Einaudi), sia le sedi decentrate ed extra metropolitane.

L’intento è di promuovere gli spazi universitari come spazi aperti al pubblico; simbolicamente, se la modalità di apertura sarà on line, fisicamente quando sarà possibile. Insieme agli ambienti universitari l’auspicio è di poter coinvolgere altri spazi cittadini (Teatri, Musei e altri luoghi di cultura e di incontro).

Parallelamente al calendario di eventi, UniVerso prevede la realizzazione e la pubblicazione di un Magazine culturale che porterà il nome del progetto e ne svilupperà gli aspetti culturali e scientifici.

“UniVerso è prima di tutto una nuova qualificata proposta di dialogo culturale con la città e per la città – dichiara il Rettore Stefano Geuna – Oggi, infatti, UniTo non inaugura solo una rassegna culturale di livello nazionale e internazionale, ma anche una nuova formula di connessione con il territorio. Generare e condividere sapere è una vocazione primaria per le università, una funzione essenziale che la nostra istituzione svolge ogni giorno nel rapporto con studentesse e studenti, ma con UniVerso realizziamo un significativo investimento sulle nostre politiche culturali, con l’obiettivo di aprire nuove strade al public engagement. UniVerso prende forma come un importante cartellone di eventi e come un magazine di qualità, che ci consentirà di osservare e raccontare la contemporaneità attraverso gli occhi della scienza, a servizio del pubblico. Al servizio di un’informazione verificata e approfondita. Così valorizzeremo le competenze universali disponibili nella nostra università, in sinergia con le esperienze produttive e creative che sono ampiamente presenti intorno a noi. La cultura è un volano strategico per il rilancio economico della città in questa fase post pandemica: UniTo comincia da UniVerso”.

“Da ormai più di un anno abbiamo capito quanto la cultura sia ossigeno per la nostra comunità, e di conseguenza quanto pesa la sua mancanza. – aggiunge la Sindaca Chiara Appendino – Stimoli, idee e orizzonti nuovi sono vitali per il futuro di ognuno di noi ed è per questo che sono particolarmente grata all’Università degli Studi di Torino per dare vita al progetto UniVerso.
Sono certa che questo presidio sarà un ulteriore patrimonio per la crescita della nostra città” .

“Abbiamo scelto di inaugurare UniVerso con un progetto creativo di Davide Livermore e Paolo Gep Cucco non soltanto per l’importanza e il prestigio delle due personalità artistiche, – conclude la Prorettrice Giulia Carluccio – ma più in particolare per la qualità specifica di un lavoro che opera nella trasversalità di linguaggi espressivi e tecnologie, di tradizione culturale e innovazione, tra memoria e futuro. Negli spettacoli operistici, nella scena teatrale, nel format televisivo, i testi e le opere di partenza diventano opera totale grazie alla contaminazione di forme e immaginari; di scavo rigoroso nei testi e nelle drammaturgie da un lato, e di invenzione creativa dall’altro. Sempre sulla spinta di ipotesi di lettura e sollecitazioni interpretative che garantiscono e consentono al repertorio tradizionale il massimo rispetto e la massima vivificazione, cogliendone il senso originario, ma anche facendolo parlare e vivere nel presente. Questa cifra aperta agli intrecci, alle relazioni tra le forme culturali, tra tradizione e innovazione, tra il passato e il presente è ciò che ci ha ispirato nel decidere di chiedere a Livermore e a Gep di inaugurare “UniVerso” con un loro progetto artistico, pensato appositamente per noi, per il nostro UniVerso”.

Pil Piemonte in crescita tra aprile e maggio, primi segnali di ripresa dopo il lockdown

Nei primi due mesi del secondo trimestre si stima una crescita del +2,5% . Lo rileva il Comitato Torino Finanza che calcola tempestivamente l’andamento dell’ economia regionale attraverso il “Pil Nowcasting”.

 

Nel primo trimestre 2021 il Pil del Piemonte ha ancora risentito degli effetti dei provvedimenti per contenere la pandemia da Covid-19 ed è lievemente calato (-0,2%) rispetto al primo trimestre dello scorso anno, comunque meno del Pil italiano (-1,4%), ma già nei primi due mesi del secondo trimestre si sono registrati segnali di ripresa, con una crescita del 2,5% rispetto all’ analogo periodo del 2020. L’aumento potrebbe risultare ancora maggiore quando si conoscerà l’ andamento del Pil del mese di giugno.

I dati in anteprima sullo stato di salute dell’ economiapiemontese – e con notevole anticipo rispetto alle stime dell’ Istat, che fra l’ altro non fornisce le variazioni regionali trimestrali – sono diffusi dal Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino, che è in grado di effettuare un calcolo del Pil in tempo quasi reale grazie a un modello statistico inedito e innovativo, definito “Pil Nowcasting”.

Con questo metodo è stato anche calcolato l’effetto del lockdown. Se le attività ferme fossero state attive, in Piemonte la variazione del Pil del primo trimestre sarebbe stata positiva, con un +2,6%. Questa indicazione è utile per capire la vitalità di fondo dell’economia piemontese.

Se si confronta, poi, il Pil piemontese del primo trimestre con quelli francese, tedesco ed europeo, emerge come il risultato sia stato migliore rispetto alla media europea (-1,7%) e alla Germania (-3,1%), e inferiore rispetto alla Francia (+1,2%).

Prosegue un andamento del Pil piemontese meno severo di quello italiano – sottolinea il Presidente del Comitato Torino Finanza, Vladimiro Rambaldi per il probabile effetto della specializzazione manifatturiera, meno sensibile al lockdown delle attività turistiche e commerciali. Già l’ anno scorso Il Pil del Piemonte aveva fatto registrare una riduzione sensibilmente inferiore rispetto alla media italiana, -6,8%, contro -8.9%. Ma non dimentichiamo che mancano ancora 6 miliardi di Pil per recuperare la perdita del 2020 e 14 per tornare ai livelli pre crisi 2008”.

Il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia, commenta: “I dati del Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino sembrano ridare fiducia al nostro tessuto economico e sociale. Ma c’è ancora molta strada da fare, come istituzioni locali e nazionali, per recuperare tutto quello che il Covid-19 ci ha portato via: abbiamo una grande responsabilità nei confronti delle nostre imprese e dei cittadini. I nostri sforzi devono continuare a concentrarsi sul sostegno dei settori più colpiti da questa pandemia. Solo stando a fianco alle imprese piemontesi, potremo evitare contraccolpi all’occupazione e allo sviluppo della nostra regione”.

Occupazione: nuove opportunità a Venaria Reale

Nuove opportunità di sviluppo occupazionale grazie al Protocollo d’intesa firmato da Città di Venaria Reale, Agenzia Piemonte Lavoro eGruppo Vergero

Una collaborazione pubblico-privata per promuovere l’occupazione e percorsi di crescita professionale.

Nuove opportunità di lavoro per il territorio di Venaria Reale: un primo importante passo è rappresentato dal Protocollo d’intesa firmato da Città di Venaria Reale, da Agenzia Piemonte Lavoro, ente regionale che gestisce e coordina i Centri per l’impiego, e dal Gruppo Vergero, azienda della green economy che da 30 anni opera nel settore dei servizi ambientali per l’industria e l’agricoltura su tutto il territorio nazionale.

Il protocollo è lo strumento di accompagnamento al lavoro, che suggella la collaborazione tra le parti coinvolte, con l’obiettivo principe di mettere a disposizione dell’impresa i servizi pubblici integrati della Città di Venaria Reale e di Agenzia Piemonte Lavoro per la gestione dell’intervento di ricerca e selezione di personale all’interno del Gruppo Vergero, garantendo criteri di trasparenza e tracciabilità dell’intero processo selettivo aperto a tutti i cittadini.

In vista dell’apertura del suo nuovo headquarter a Venaria Reale, futuro polo strategico e operativo della società, il Gruppo Vergero condividerà il proprio Piano di assunzioni per i prossimi anni con Città di Venaria Reale e Agenzia Piemonte Lavoro, prevedendo più di dieci assunzioni, e ospiterà tirocini curricolari, extra-curricolari e alternanze scuola-lavoro volte a incrementare lo sviluppo delle professionalità del domani del territorio. Per rafforzare la vicinanza con il territorio e in linea con la logica di inclusione e sensibilità etica espressa dall’azienda, saranno inoltre proposte opportunità di inserimento e accompagnamento al lavoro rivolte alle fasce più deboli.

Questa Amministrazione si è presa l’impegno di rendere accattivante la nostra Città per tutte quelle aziende che vogliono crescere e fare impresa dichiara Fabio Giulivi, sindaco Città di Venaria Reale. Questo naturalmente comporterà molti vantaggi in particolar modo dal punto di vista occupazionale creando possibilità per nostri concittadini oggi in cerca di un lavoro. Ringrazio per l’impegno l’Assessore Monica Federico così come Vergeroe l’Agenzia Piemonte Lavoro per aver creduto in Venaria Reale. Questo accordo è solo il primo di una serie di collaborazioni che andremo a costruire nei prossimi mesi.

Come proposto nel nostro programma elettorale, sin da subito ci siamo impegnati a costruire un nuovo rapporto tra i soggetti che si occupano di lavoro e i cittadini dichiaraMonica Federico, assessore Attività economiche e produttive, Lavoro Città di Venaria Reale. Un obiettivo che ci siamo preposti di raggiungere appena insediati, riscontrando sin da subito, l’interesse da parte di Agenzia Piemonte Lavoro per una proficua collaborazione. Ente già presente nella nostra città, con il Centro per l’Impiego. Un Protocollo d’Intesa, quello tra Agenzia Piemonte Lavoro e la Città di Venaria Reale, a cui si aggiunge la realtà imprenditoriale del Gruppo Vergero, che ha scommesso sul nostro territorio. Un concreto impegno di nuove opportunità lavorative, rivolto ai giovani, con attenzione alle donne e alle categorie protette, con la valorizzazione delle diverse professionalità che Venaria Reale può offrire. Una scommessa per la nostra Città, che è solo l’inizio di un nuovo percorso.

“Nell’intento di contribuire allo sviluppo occupazionale del territorio, Agenzia Piemonte Lavoro mette a disposizione del Gruppo Vergero i propri servizi gratuiti di ricerca e selezione del personale attraverso il Centro per l’Impiego di Venaria Reale, che, in sinergia con l’impresa, si occuperà della progettazione e realizzazione del processo reclutamento di profili professionali più adeguati al nuovo insediamento produttivo – spiega Federica Deyme, direttrice Agenzia Piemonte Lavoro. Il Protocollo d’intesa è per noi uno strumentoprezioso, che non ha solo valenza di cornice amministrativa, ma che consente di valorizzare competenze e peculiarità del sistema pubblico e privato per intercettare nuove opportunità di lavoro e favorire lo sviluppo economico del territorio”.

“Una realtà come Gruppo Vergero, dedita alla tutela dell’ambiente e quindi alla ricerca di un impatto positivo sulle comunità, è per sua natura profondamente legata al territorio in cui opera” – afferma Marco Vergero, Presidente del Gruppo Vergero. “Nasce proprio dal desiderio di rilancio e di valorizzazione del tessuto locale la volontà di creare una partnership con due enti autorevoli e prestigiosi come Città di Venaria Reale e Agenzia Piemonte Lavoro per la ricerca di nuovi collaboratori. Con una particolare attenzione, in fase di selezione, alle fasce deboli della popolazione locale, essi potranno diventare ambasciatori del nostro buon operato e dei nostri valori presso la comunità”.