ilTorinese

Letta: un trionfo se vinciamo a Roma e Torino

“Il primo turno è andato molto bene, siamo tornati in sintonia con il Paese:  abbiamo tre sindaci di grandi metropoli, e ora il nostro sforzo è far sì che Gualtieri a Roma e Lo Russo a Torino completino il quadro. Se accadesse sarebbe un trionfo”. Così’ su Radio 1 il segretario del Pd, Enrico Letta, che venerdì sarà a Torino per l’ultimo giorno di campagna elettorale.

Gigi Meroni, un mito granata e un anticipatore sociale

15 ottobre 1967, muore a Torino Gigi Meroni.

Il George Best italiano; il talento che scompare a 24 anni in un tragico incidente attraversando una strada del capoluogo subalpino in una uggiosa domenica d’autunno, l’ormai famoso Corso Re Umberto; il calciatore che infiammava le folle con i suoi dribbling, le sue follie creative, la sua capacità di ridicolizzare l’avversario senza mai infierire come capitava ad un altro mito del calcio argentino e juventino, Omar Sivori. No, Gigi Meroni si limitava a giocare al calcio. Ma, soprattutto, è stato un inventore del calcio. Un anticipatore del calcio moderno. E un anticipatore dei tempi. Meroni che gioca pochissimo in Nazionale per i capelli lunghi la barba lunga; Meroni che convive con una donna già sposata; Meroni che rinuncia al trasferimento alla Juventus – richiesto fortemente dall’Avvocato Gianni Agnelli che, non a caso, ha sempre visto lontano, anche nel calcio – e rimane il leader indiscusso della compagine granata; Meroni che, con il suo stile di vita e la sua visione del calcio, resta un anticipatore dei tempi che si apriranno ufficialmente solo l’anno successivo la sua scomparsa, nel 1968.
Certo, Meroni a 54 anni dalla sua scomparsa resta non solo un “mito” granata come lo sono rimasti i “ragazzi di Superga” ma rimane anche un’icona del calcio italiano ed europeo. La sua tragica e paradossale scomparsa in una sera dopo una bella vittoria contro la Sampdoria al Comunale per 4-2 e in attesa del derby poi vinto 4-0 con tre gol del suo grande amico Nestor Combin la domenica dopo la sua scomparsa. E la conferma della sua unicità e singolarità di personaggio arriva dalla vasta e copiosa pubblicistica su Gigi Meroni, sul suo estro e sul suo innato anticonformismo. Nel calcio come nella vita di tutti i giorni. Viveva in quella famosa mansarda di Piazza Vittorio a Torino, guidava una Balilla nera e attrezzata in modo artistico e inconsueto, dipingeva ritratti ed è stato giudicato un raffinato pittore. E, in ultimo, tratteggiava i suoi abiti che poi li faceva costruire su misura dal suo amico sarto personale.
Insomma, la “farfalla granata” è stato un figlio dei suoi tempi, indubbiamente. Ma Gigi Meroni è destinato a rimanere nella memoria collettiva dell’universo granata e del calcio italiano anche perchè, a cominciare proprio dal calcio, ha anticipato tutti i tempi. A livello sportivo, culturale, politico, sociale e calcistico. Certo, Meroni è stato fortemente contestato dal “politicamente corretto” dell’epoca e da quasi tutto il circo mediatico degli anni che l’ha visto protagonista: i famosi anni ‘60. E la conferma arriva anche dalla sua presenza saltuaria e precaria nella Nazionale – per la lunghezza dei capelli certamente ma non solo, come ovvio – e dalla considerazione concreta di molte altre società blasonate dell’epoca. Ma Meroni era ormai diventato un punto di riferimento nel calcio italiano e quando saliva i gradini degli spogliatoi per entrare in campo la sua presenza, e il suo estro, erano al centro delle opposte tifoserie. Per la gioia dei granata e per la sofferenza degli avversari.
In ultimo, ma non per ordine di importanza, nel mosaico triste, tragico ma anche entusiasmante e vivace del mondo granata, Gigi Meroni continua a rivestire un ruolo del tutto particolare. Sì, un campione a volte incompreso e, purtroppo, calcisticamente non pienamente realizzato per la tragica scomparsa ma anche, e soprattutto, una persona che ha segnato profondamente la sua epoca anticipando quella rivolta sociale e quella rivoluzione dei costumi che avrebbe caratterizzato il nostro paese di lì a poco. Per questo Gigi Meroni resta nei cuori granata e nella leggenda del calcio italiano.

Giorgio Merlo

Conferenza Ucid: filantropia, innovazione e impatto sociale. Ospite d’eccezione la Fondazione Cottino

Si parlerà di filantropia, di innovazione e di impatto sociale nel corso della conferenza promossa dalla sezione torinese dell’UCID il 18 ottobre prossimo. Ospite d’eccezione la Fondazione Cottino

La sezione di Torino dell’UCID , gruppo Interregionale Piemonte e Valle d’Aosta, promuove un incontro in programma lunedì 18 ottobre prossimo, alle 20.45, dal titolo “Dalla filantropia all’innovazione sino all’impatto sociale: insieme sulla strada verso un futuro migliore”. L’incontro si terrà nel Salotto delle Idee in corso Palestro 14, a Torino,
Si tratta di un’occasione di dialogo con la Fondazione Cottino, in cui intervengono Cristina Di Bari, vicepresidente della Fondazione stessa, e Giuseppe Dell’Erba, direttore generale. A moderare l’incontro sarà Marco Lazzarino, vicepresidente della sezione di Torino dell’Ucid.
La Fondazione Cottino crea e promuove la passione e l’azione imprenditoriale, diffondendo la conoscenza e le nuove frontiere del sapere. L’ingegner Giovanni Cottino, il suo fondatore, classe 1927, è stato premiato Torinese dell’anno 2020 dalla Camera di Commercio di Torino, che ha riconosciuto non soltanto il ruolo primario rivestito dalla Fondazione omonima nell’innovazione sociale e nella ricerca, ma ha anche voluto premiare la sua personalità e la sua capacità imprenditoriale, rivestendo egli stesso un ruolo centrale nell’innovazione sociale torinese.
La Fondazione Cottino, nata nel 2002, si è anche distinta in attività e impiego di risorse in ambito dell’education, attraverso il progetto “Cottino Impact Campus”, iniziativa capace di ben interpretare l’anima della Fondazione, con l’obiettivo di promuovere cultura e impatto, creando accademici e innovatori a livello nazionale e internazionale in grado di ideare nuove visioni del mondo più giuste e sostenibili.
Un’altra significativa iniziativa di solidarietà promossa dalla Fondazione Cottino è stata quella di intervenire nel periodo dell’emergenza pandemica, attraverso l’attivazione di un network filantropico e imprenditoriale sul territorio piemontese, volto all’acquisto di beni di prima necessità a condizioni economiche di favore, quali pasta, riso, farina, uova, caffè in scatola, affiancando a tali prodotti anche quelli a sostegno dell’igiene e della casa, per cercare di arginare nuove povertà he l’emergenza pandemica ha creato nel territorio urbano. Questa iniziativa ha fatto parte del più ampio progetto di “Torino Solidale”.

Mara Martellotta

Concerto d’organo per i 400 anni della chiesa di San Martino a Revigliasco

Sabato 16 ottobre 2021 Moncalieri, ore 21 Chiesa parrocchiale di San Martino, Revigliasco

 

Revigliasco è un pezzo di storia fondamentale del nostro territorio. Di origini latine, è stato comune autonomo dal 1861 al 1928, quando fu accorpato a Moncalieri – commenta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – La borgata ha inoltre a fortuna di essere animata da una Pro Loco appassionata e con un forte spirito di iniziativa”.

In occasione dei festeggiamenti per i 400 anni della Chiesa di S.Martino a Revigliasco Torinese, la Parrocchia e la Pro Loco di Revigliasco invitano tutti sabato sera 16 ottobre a un concerto d’organo in onore della chiesa parrocchiale di cui ricorre il quarto centenario della fondazione (1620-2020). In programma musiche di i Mozart, Beethoven,Vangelis, Cesar Franck, Marco Frisina, Albinoni e Morricone, che verranno eseguite dal mezzo soprano Sabrina Pecchenino e dagli organisti Marco Gallo (organista della Gran Madre a Torino) e Stefano Rosso (organista incaricato per la prima visita in Piemonte di papa Benedetto XVI). Ingresso libero, posti limitati a un massimo di 65.

La serata inaugura un programma di festeggiamenti per celebrare degnamente i 400 anni della chiesa, che proseguirà con altri appuntamenti importanti: una conferenza il 29 ottobre con la partecipazione tra gli altri dello storico Gianni Oliva, una mostra e la Festa di San Martino il 14 novembre.

Musei Reali: un ricco calendario con visite speciali, attività all’aria aperta, aperture serali e tariffe agevolate

Anche questo week-end i Musei Reali sono pronti ad accogliere i visitatori con una fitta agenda di appuntamenti.

 

Sabato 16 ottobre, alle ore 16in occasione della giornata nazionale dell’Afasia, presso i Giardini Reali si terrà un concerto gratuito organizzato dall’associazione Musica e cura con la collaborazione di AITA, Fondazione Molo e Musei Reali di Torino. Un coro accompagnato da musicisti darà voce a tutte le persone affette da questo disturbo.

Sempre sabato 16 ottobre si terrà l’iniziativa Tutto in una nottecon apertura serale straordinaria della Galleria Sabauda dalle 19.30 alle 23.30 (ultimo ingresso ore 22.30) al prezzo speciale di 10 Euro.

 

Inoltre, per il mese internazionale dedicato alla prevenzione del tumore al seno e in attuazione del Protocollo d’intesa siglato il 19 maggio 2021 tra Ministero della Cultura e la Susan G. Komen Italia ONLUS, fino al 31 ottobre i Musei Reali concedono l’ingresso gratuito ai sostenitori dell’associazione Komen Italia presentando in biglietteria la ricevuta di una donazione effettuata (Sostieni Komen Italia).

 

Visite speciali con CoopCulture

Fino al 31 marzo 2022 è possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali con le guide di CoopCulture.

Ogni martedì e venerdì, il pubblico sarà accompagnato nei magnifici appartamenti al piano terreno di Palazzo Reale, abitati da principesse, principi, sovrani tra la fine del Seicento e la prima metà del Novecento, e nelle suggestive Cucine Reali per rivivere gli antichi usi di Corte.

Ogni mercoledì e sabato, in Galleria Sabauda si potranno visitare le sale dedicate ai Maestri piemontesi dalla seconda metà del Trecento all’inizio del Cinquecento e proseguire alla scoperta della straordinaria raccolta del finanziere Riccardo Gualino, con opere che datano dall’antichità al Novecento.

Ogni giovedì e domenica sarà possibile approfondire le vicende storico-artistiche legate alla costruzione della Cappella della Sindone e ammirare i tesori conservati nella Sacrestia e nella Cappella Regia.

Costo delle attività: 20 euro (13 euro per Abbonamento Musei). Biglietti online su www.coopculture.it – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Sabato 16 ottobre alle ore 11 domenica 17 ottobre alle ore 15.30 le guide di CoopCulture accompagneranno il pubblico alla scoperta della mostra Cipro. Crocevia delle civiltà. Un percorso emozionante alla scoperta del fascino millenario dell’isola, raccontato attraverso le collezioni del Museo di Antichità, che costituiscono un nucleo pressoché unico nel panorama dei grandi musei europei, arricchito da prestiti provenienti da illustri istituzioni straniere tra cui il British Museum di Londra e il Metropolitan Museum of Art di New York. Il costo dell’attività è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto in mostra.

Biglietti online su www.coopculture.it – e-mail info.torino@coopculture.it.

 

Sabato 16 ottobre alle ore 15.30 e domenica 17 ottobre alle ore 11 le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture condurranno inoltre la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, un percorso per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia. Il costo della visita è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18).

Biglietti online su www.coopculture.it – e-mail info.torino@coopculture.it.

 

Attività nei Giardini Reali

Domenica 17 ottobre alle 15.30 tempo di foliage nei Giardini Reali con la visita Colori d’autunno. Gli operatori CoopCulture guideranno il pubblico alla scoperta degli alberi che popolano i giardini per scoprire insieme tutti i loro segreti. Proprio i loro rami e le loro foglie faranno poi da spunto per creare un coloratissimo “souvenir d’autunno”

Costo: bambini € 10 + biglietto speciale 2 Euro, adulti gratuito + biglietto speciale 2 Euro. Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it

 

Le mostre in corso

Allestita nello Spazio Scoperte al secondo piano della Galleria Sabaudafino al 7 novembre il pubblico può ammirare la mostra dossier Come parla un ritratto. Dipinti poco noti delle collezioni reali. L’esposizione presenta opere poco note della Pinacoteca e di Palazzo Reale che permettono di seguire l’evoluzione della ritrattistica di corte dal tardo Cinquecento alla metà del Settecento. Alcuni dipinti sono esposti per la prima volta dopo interventi conservativi eseguiti dalle restauratrici dei Musei Reali. Studi e ricerche sono stati condotti in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino. La visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso dei Musei Reali.

 

Nell’ambito dei progetti di collaborazione tra musei italiani e stranieri, fino al 12 dicembre i Musei Reali ospitano nelle Sale dei Maestri Caravaggeschi, al primo piano della Galleria Sabauda, l’opera di Orazio Gentileschi Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, in prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia. L’evento espositivo è una straordinaria opportunità di confronto con l’Annunciazione, capolavoro dello stesso artista, celebre seguace di Caravaggio, custodito dai Musei Reali. Il confronto tra queste due opere permette di accostarsi al metodo di lavoro del pittore, che consiste nel riutilizzo di cartoni o di lucidi per comporre singole figure o intere scene. Il volto di Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, dipinto tra il 1615 e 1620 ritorna con attitudine simile in quello della Vergine nell’Annunciazione di Torino, donata dallo stesso Gentileschi al duca Carlo Emanuele I di Savoia nel 1623 e oggi esposta nella Galleria Sabauda.

 

Il fascino millenario di Cipro, cuore del Mediterraneo e ponte tra Oriente e Occidente, è protagonista della mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, che si terrà fino al 9 gennaio 2022 nelle Sale Chiablese, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e curata da Luca Bombardieri, docente di Archeologia cipriota, ed Elisa Panero, curatrice delle collezioni archeologiche dei Musei Reali. Si tratta di un’occasione unica per lasciarsi conquistare da una delle isole mediterranee più misteriose, il cui incanto è a tutt’oggi immutato: mitica culla di Afrodite, che nasce dalla spuma del mare cipriota, l’isola è crocevia di scambi commerciali e approdo di culture differenti in cui si forma la moderna concezione del mondo mediterraneo. La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18). I biglietti possono essere acquistati su www.coopculture.it. Da ottobre è possibile visitare la mostra anche di sera: fino a gennaio, ogni primo sabato del mese la grande esposizione internazionale resterà aperta dalle ore 19.30 alle 23.00 (ultimo ingresso ore 22.00) al prezzo speciale di 10 Euro (11-25 anni ingresso ridotto 5 Euro).

 

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, il sabato dalle 9 alle 13. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta. Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina www.museireali.beniculturali.it/events/biblioteca-reale-riapertura/.

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

La prossima sera chiedetevi: “Che bolle in pentola?” E resterete sorpresi!

Informazione promozionale

Dopo mesi di attesa riprendiamo il nostro tour enogastronomico tra i ristoranti piemontesi e scegliamo di inaugurare questa ripartenza con una cena deliziosa presso il ristorante di Torino “Che bolle in pentola?”.

In effetti cosa bollisse in pentola era proprio la domanda giusta da porsi prima di arrivare da Dario, proprietario e chef impeccabile, che ci ha accolti con una lunga tavolata imbandita che pareva essere ad una cerimonia.

Il ristorante di Dario ricorda le tipiche trattorie toscane che spesso si incontrano nei paesi e per quegli istanti ci si dimentica di essere nel cuore della nostra Torino, trasportati in un clima di relax e benessere tanto ricercato da tutti di questi tempi. Il dehors, affacciato su di una piccola via molto tranquilla e caratterizzato da un piccolo angolo floreale, rende l’atmosfera del luogo molto suggestiva.

 

Iniziamo la nostra degustazione con un’elaborata lista di antipasti: si inizia con una Panzanella, tipica insalatina toscana di pane raffermo dal sapore ricco e pungente; assaggiamo poi un’insalata di farro perlato con verdure croccanti; del Pecorino senese di Pienza semi-stagionato che preserva ancora della cremosità, direi proprio il giusto punto d’incontro tra l’antico e il nuovo; uno sformato al parmigiano arricchito da cipolle caramellate, miele e noci il cui sapore ricorda le antiche tradizioni e i piatti prelibati delle nonne; del pan fritto cosiddetto “sciocco” poichè privo di sale per permettere di apprezzare il sapore della fetta di prosciutto crudo che lo avvolge e, infine, dei crostini alla toscana con patè di fegato.

Accompagniamo gli antipasti con un Chianti Gallo Nero dal gusto astringente, perfetto per contrastare ed esaltare il connubio di sapori che ci viene proposto da Dario.

I camerieri, molto accorti e gentili, sono sempre disponibili e accuratamente preparati su ogni cosa.

E’ il momento dei primi e assaggiamo degli spaghetti alla viareggina e dei pici cacio e pepe che ci ricordano i sapori di Roma e di Toscana e, nel mentre, sorseggiamo dell’ottimo Syrah del bolgherese, un vino rosso dal sapore fruttato con note di amarena: il vino perfetto per quest’estate 2021.

Passiamo poi ai secondi dove ci aspetta uno dei piatti di punta del locale di Dario, ovvero il caciucco alla viareggina che, a differenza di quello livornese, si presenta senza spine. Composto da ventuno tipologie di pesci, il cacciuccio di Dario è preparato seguendo una ricetta molto antica ed il sapore è eccezionale; ci ritroviamo, così, immersi in un susseguirsi di ricordi della nostra infanzia, riassaporando quel sapore tipico e prelibato che avevano i piatti delle nostre nonne. 

Dopo un piatto di mare è la volta dei piatti di terra e ci vengono proposti una tagliata di fassone, accompagnata da grani di sale grosso, ed uno sformato di porcini guarnito da una delicata fonduta di pecorino lunigiano contornati da un abbondante piatto di deliziosi funghi porcini fritti.

 

I piatti si susseguono uno dopo l’altro, proprio come in un banchetto reale, e le porzioni sono molto abbondanti ma fortunamente siamo in cinque al tavolo e con così tanta prelibatezza diventa difficile avanzare qualcosa.

Finiti questi piatti è il turno del dolce che non si può non assaggiare viste le ottime doti culinarie di Dario: tocca a me a scegliere e mi lascio consigliare dallo chef che mi propone la sua tipica panna cotta, ricetta originale e segreta di Dario che già una volta aveva conquistato il mio palato. Ammetto essere una delle panne cotte più buone che abbia mai mangiato, consistente e cremosa allo stesso tempo, si scioglie in bocca rivelando tutto il suo sapore.

Per concludere, assaggiamo i cantucci preparati secondo un’altra delle numerose ricette personali di Dario e, al posto del classico Vin Santo, li degustiamo accompagnati da un saporito flûte di Passito di Pantelleria, lasciandoci sorpresi del sapore particolarmente fruttato che rimane sul palato.

 

 

 

Restiamo sbalorditi da quante ricette personalizzate abbia Dario e dal sapore caratteristico di ognuna di esse e ci auguriamo di ritornare presto a chiederci “Che bolle in pentola?” nel mentre che ci dirigiamo in direzione del locale per un’altra nuova e sorprendente cena in compagnia.

Irene Cane

Ristorante CHE BOLLE IN PENTOLA Via Rivara, 30, 10143 Torino  011 793 0961

 

 

 

“Rotary Club Torino 150 Dieci anni dopo. 2011-2021″

Il Rotary Club Torino 150 festeggia il decennale con una pubblicazione edita da Raineri Vivaldelli e curata dal torinese Giuseppe Roddi

 

“Rotary Club Torino 150 Dieci anni dopo. 2011-2021″ rappresenta un volume prezioso che celebra una tappa importante della storia associativa di questo Club rotariano,  il suo decennale.

Edito da Raineri Vivaldelli, casa editrice torinese, e curato dal torinese Giuseppe Roddi, docente e consulente di Compliance economico finanziaria, già Presidente del Rotary  Torino Europea negli anni 2011/12 e entrato nel Rotary Club 150 dal 2015, il libro si propone e riesce perfettamente nell’intento di ripercorrere i primi dieci anni di un Club fondato proprio nell’anno del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, precisamente il 29 giugno 2011.

Il nuovo Club, ventitreesimo nell’area torinese, nasceva come formazione e sotto il patrocinio del Rotary Club Torino Chivasso, all’interno del distretto 2031, comprendente parte del Piemonte e Valle d’Aosta.

Il Rotary International è definito quale “il punto di incontro in cui uomini e donne intraprendenti, amici, conoscenti, professionisti e imprenditori si riuniscono per impegnarsi nella risoluzione dei problemi più  pressanti, attraverso lo scambio di idee e l’apporto di cambiamenti positivi e duraturi per la comunità”.

Il Rotary, costituito a Chicago nel lontano febbraio 1905 grazie alla lungimiranza e all’impegno di alcuni amici capitanati da Paul Harris, approdò in Italia diciotto anni dopo con la fondazione del primo Club a Milano, il 20 novembre 1923 e, l’anno successivo, con quella del Club Torino, preceduta dai Club di Trieste e Genova. Le contingenze politiche e militari, oltre che sociali, del periodo bellico, consentirono la sopravvivenza, durante la guerra,ad un solo distretto rotariano, il 46, che si sarebbe poi sciolto non senza problemi e contrasti.

Nel ’55 subentrarono i distretti 87 (del Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta), con la formazione del Distretto 2031, cui appartiene il Club Rotary 150, e la precedente cessazione del Distretto 2030.

Il Rotary 150 si presenta come un service club, dotato di statuto e regolamento, e formato da persone che sono accomunate, sulla base di valori condivisi, da rapporti di amicizia reciproci e si impegnano  per il bene degli altri.

L’attività realizzata, come indica il suo oggetto statutario, si traduce in scopi umanitari, sanitari, sociali, culturali e educativi. Il Rotary Club Torino 150, privo di influssi di carattere religioso o politico, è anche libero di agire al di fuori dei confini nazionali, tanto che intrattiene rapporti con gli amici francesi della vicina Maurienne e con quelli del Kenya.

Fondamentale per l’appartenenza al Club è lo svolgimento di un’attività professionale, in quanto esso deve unire rappresentanti  del maggior numero di professioni possibili, rispecchiando tutti isettori significativi presenti nella vita quotidiana.

I tre o quattro incontri mensili del Club hanno lo scopo di mantenere viva l’amicizia tra i componenti del Club, che è considerata un elemento essenziale della sua stessa vita, oltre a favorire attività culturali e ludiche.

Il Club Rotary Torino 150 intrattiene continui scambi con il Club padrino RC Chivasso, il Club contatto di Saint Jean de Maurienne e tutti i club torinesi e del distretto 2031 e l’omonimo Club catanese. Finora non è ancora stato costituito  un Rotaract vero e proprio, ma il Club contribuisce con la sua presenza nelle continue attività dei Rotaract del distretto. Molti i service effettuati durante il decennio, dal cui elenco emerge una serie cospicua di interventi a favore di associazioni, compagini sociali deboli italiani e straniere, malati, poveri e sofferenti. Da diversi anni svolge un ruolo preciso in questa direzione “Qui Rotary”, una realtà che raccoglie più Club interessati da comuni progetti a favore della comunità.

La serata di inaugurazione del Rotary Club Torino 150 trova spazio in un capitolo del libro dedicato al decennale, che ricorda anche i principi cardine che hanno ispirato la nascita del Club Torino 150. L’allora neo presidente Gennaro Vivarelli, nella cornice del Circolo del Golf di Vinovo, davanti a oltre cento persone, ricordando le tappe fondamentali compiute dai soci fondatori, affermò che il Rotary Club Torino 150 si proponeva “pur mantenendo la più  assoluta ortodossia rotariana, di adottare uno stile di vita associativa più  semplice, nelle pretese di ciò che i soci trattengono per sé e più generoso in quello che danno per gli altri”.

Nel successivo giugno sarebbe avvenuto il gemellaggio con il Rotary Club Catania Duomo 150 e il secondo Presidente, il compianto Emanuele Campanella, citato nel volume come tutti gli altri presidenti del Club, avrebbe dato vita a quella attività di collaborazione che si sarebbe concretizzata nel progetto “Qui Rotary”, promuovendo inoltre l’iniziativa concretizzatasi l’anno seguente, con il progetto “Global Grant”, a favore di Casa Maria in Kenya.

Durante il quarto anno e la presidenza femminile di Luisella Fassino sarebbero avvenuti il gemellaggio con il Club Rotary Saint Jean, le visite alle mostre cittadine e all’Expo di Milano.

Un progetto particolarmente significativo che ha fatto seguito agli anni di impegno dei presidenti Antonio Mezzacappa, Cinzia Cagnola e Gianluigi d’Agostino, è  stato quello del service promosso durante l’anno 2018/19 presieduto da Giorgio Mentuccia, il Global Grant “mano robotica 2 D”, incentrato sul progetto innovativo di riabilitazione integrata e avanzata, per il quale il Rotary 150 ha collaborato insieme ai Club Rotary Polaris, Chivasso, Saint Jean de la Maurienne, 45esimo Parallelo, Stupinigi, Nord Est, Sud e Sud Ovest oltre alla Reale Foundation. Il successivo presidente Filippo Barral ha promosso service di rilievo, ha poi potenziato i settori della comunicazione e dell’informazione, coinvolgendo i soci in commissioni e serate, con un’attenzione particolare rivolta alle nuove generazioni. Purtroppo poi l’aggravarsi della situazione pandemica ha impedito la prosecuzione degli incontri in presenza subito dopo l’estate 2020, sotto la presidenza di Michele Palumbo, ma quest’estate,sotto i migliori auspici, si è aperto un nuovo anno rotariano con ilneo presidente Gerardo Cornagliotti.

MARA MARTELLOTTA

Il Salone del Libro riparte con più di 700 espositori

Librolandia al via al Lingotto Fiere e all’Oval 

Sono 715 gli espositori Gli stand sono dominati dalla  Torre dei libri, opera di François Confino simbolo del Salone. Librolandia, con il titolo Vita Supernova avrà 18 mila mq in più del 2019, quindi anche  l’Auditorium Agnelli e l’area esterna tra l’Oval e il Padiglione 3 dove trova spazio la  tensostruttura della nuova Sala Bianca.

“Al Salone il mondo del libro ritrova finalmente la sua casa. Sono emozionato come fosse la prima volta” Nicola Lagioia, direttore della manifestazione

L’inaugurazione di giovedì 14 ottobre

La XXXIII edizione del Salone Internazionale del Libro si apre giovedì 14 ottobre: la Sala Oro ospiterà alle 10:15 l’inaugurazione istituzionale e alle 12:30 la lectio di apertura di Chimamanda Ngozi Adichie.

All’inaugurazione istituzionale parteciperanno, in ordine d’intervento: Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, la Città del Libro; Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Chiara Appendino, Sindaca della città di Torino; Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione; Della Passerelli, fondatrice e Direttrice editoriale di Sinnos editrice; Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte; Sandra Ozzola, editrice e fondatrice delle Edizioni e/o; Benedetto Della Vedova, Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale; Dario Franceschini, Ministro della Cultura; Nicola Lagioia, Direttore del Salone Internazionale del Libro.

Alle 12:30, dopo la sanificazione degli spazi, la Sala Oro ospiterà la lectio inaugurale della grande scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, vincitrice di numerosi premi, tra i quali il National Book Critics Circle Award, conquistato con Americanah, il suo terzo romanzo. L’evento è in collaborazione con Einaudi editore.

Il ministro Franceschini

GLI ORARI DI APERTURA. Giovedì, domenica e lunedì il Salone  dalle 10 alle 20, venerdì e sabato dalle 10 alle 21.

I BIGLIETTI. Si consiglia di  acquistare il biglietto online su salonelibro.it. Presso il Centro Commerciale Lingotto ci sarà comunque una biglietteria, aperta tutti i giorni dalle 10 alle 21, ma i biglietti costeranno di più (16 euro). La prenotazione per partecipare gli eventi non è più obbligatoria. Sarà possibile entrare solo con Certificazione verde Covid e un documento di identità. L’uso della mascherina sarà obbligatorio anche all’esterno.

IL PROGRAMMA

Come arrivare

Dov’è il Salone: Lingotto Fiere, Via Nizza, 294

Con la metro: direzione Bengasi, fermata Lingotto

Con il treno: Stazione Lingotto Fs (ingresso consigliato: Stazione Lingotto FS).

Con il bus: linea 8, fermata Lingotto

Con l’auto: dalla tangenziale di Torino uscire in Corso Unità d’Italia e seguire le indicazioni “Lingotto Fiere”

Trasporto pubblico e green pass, le criticità

LOBBLIGO DI GREEN PASS PER GLI AUTISTI MODIFICA SENSIBILMENTE IL SERVIZIO

La mappatura dei possibili disservizi legati alla mancanza del personale che da domani dovrà essere munito di green pass pone criticità a macchia di leopardo in Piemonte

È confermata la possibilità di disagi sui mezzi pubblici legati allobbligo di green pass per gli autisti in vigore da domani 15 ottobre, ma sarà circoscritta e definita con maggior precisione solo dopo i primi giorni di servizio. Lo rileva la ricognizione condotta dallAssessorato ai Trasporti della Regione Piemonte sulle aziende che prestano servizio di trasporto pubblico locale nella regione.

Alla richiesta dellAssessore regionale ai Trasporti rispetto alle corse che domani potrebbero essere soppresse per mancanza di autisti muniti di green pass le aziende hanno infatti risposto segnalando, laddove possibile, quali siano le loro previsioni di disservizio. Ne emerge un quadro a macchia di leopardo, con criticità certamente presenti, ma non diffuse in maniera omogenea sul territorio regionale; si invitano perciò gli utenti a verificare orari e linee con il proprio operatore di servizio tpl prima di raggiungere fermate e stazioni.

Le difficoltà maggiori si riscontrano soprattutto nei grandi operatori, GTT e Trenitalia: in particolare, GTT, che, oltre alla metro gestisce circa 200 linee, con più di 1.200 mezzi tra autobus, tram e treni conoltre 1800 conducenti a Torino e area metropolitana, segnala che, dai dati in suo possesso, in questo momento è stimabile una percentuale di assenze complessive tra il 10 e il 15%. Le criticità del servizio saranno gestite dando priorità alle corse più frequentate, a partire da quelle in orario scolastico e di ingresso/uscita dal lavoro. Il servizio verrà riprogrammato con aumenti degli intervalli sulle linee meno utilizzate con lobiettivo di non togliere linee né saltare corse all’ultimo momento.

Trenitalia conferma che è stato predisposto un piano di intervento da attivare in caso di necessità, ricorrendo, ad esempio, a servizi sostitutivi pronti ad intervenire a supporto del servizio ferroviario; sono 27 in tutto i treni che subiranno una sospensione.

Grandabus, il consorzio con 14 operatori nel Cuneese, può contare su un livello di criticità moderato, dal momento che prevede 15 autisti sprovvisti di green pass in tutto il gruppo: se tale numero venisse confermato dai controlli, il servizio potrebbe non subire cancellazionidi corse, o comunque presentare modifiche molto circoscritte, ma se dovesse essere, al contrario, superiore alle previsioni la totale copertura non potrà essere garantita. Tra le aziende del consorzio, Bus Company rileva 8 autisti senza green pass e la copertura totale del servizio, sempre che i numeri vengano confermati.

Sempre nel Cuneese STP Società Trasporti Pubblici ha individuato 7 corse che potrebbero essere sospese.

Giachino, altro gruppo di rilievo, con base nellAstigiano, segnala un livello di criticità medio: il 15% degli autisti è sprovvisto di certificato verde, a cui si somma l8% di personale di guida attualmente assente per malattia. Le corse che potrebbero essere prioritariamente soppresse nel caso di massicce assenze di personale sono 44, di cui 6 potenziamenti e 15 scolastiche. Sempre nell’Astigiano, Gelosobusipotizza problemi su 17 corse ordinarie e una corsa di rinforzo. ASPgarantisce il servizio extraurbano, mentre per lurbano di Asti potrebbe esserci qualche disagio.

Nel Torinese sembrerebbero invece non aver problemi le linee operate da Chiesa, che prevede un regolare svolgimento del servizio, mentre Gherri indica possibili criticità sulla linea 208 Bruzolo-San Didero-Bussoleno.

Nel Biellese l‘azienda di trasporto ATAP evidenzia la conoscenza di 25 dichiarazioni di indisponibilità corrispondenti al 13% del personale idoneo alla guida e al 15% del personale impiegato sui turni TPL. Se tali dipendenti domani esibiranno il green pass non ci saranno problemi, ma se dovessero esserci difficoltà legate alla programmazione dei tamponi da parte dei singoli, che potranno comportare assenze comunicate con preavvisi minimi, sarà complessoindividuare a priori i servizi che potrebbero essere a rischio.

Nel Novarese e Verbano-Cusio-Ossola lazienda SAF è ottimista rispetto alla copertura completa del servizio in considerazione di un tasso del 2,27% del personale non dotato di green pass. È invece garantito il servizio da parte dellazienda Comazzi, mentre non vi sono ancora previsioni da parte di VCO Trasporti.

Anche se non ha un quadro preciso delle assenze, R.T.I. Novara/STNconferma la copertura dei servizi scolastici e nel caso di ulteriori assenze non pianificate saranno apportate modifiche alle linee a minore frequentazione, come Mortara-Novara, Cilavegna-Novara, Sillavengo-Novara.

NellAlessandrino, AMAG non può ancora dare indicazioni operative in merito al servizio dei prossimi giorni.

Travalica i confini della regione il servizio di Arriva, che opera tra Piemonte, Valle dAosta e Lombardia: lazienda comunica che nonsarà possibile garantire lassenza di impatti sul regolare svolgimento dei servizi per carenza di personale viaggiante e che potrebbero esserci disservizi sulle linee 1 Torino-Milano, 256 Torino-Ivrea-Pont, 267 Torino-Piobesi-Carignano, 268 Torino-Aeroporto, 274 Bussoleno-Susa-Avigliana, 285 Oulx-Cesana-Claviere-Sestriere, 905 Susa-Bussoleno-Oulx, 275/282 Torino-Pinerolo- Argentina, linea 44 urbano TO. Le linee indicate sono a carattere prevalentemente non scolastico.

Treni Trenitalia sospesi per mancanza di personale:

 

Tamponi rapidi a pagamento nei fine settimana anche negli hotspot pubblici

LA REGIONE PIEMONTE INTERVIENE A SUPPORTO DEL SISTEMA IN VISTA DELL’OBBLIGO DI GREEN PASS

L’elenco degli hotspot e gli orari di accesso saranno disponibili  sul sito della Regione.

Per supportare le farmacie e i laboratori privati che in questi giorni registrano un considerevole afflusso di prenotazioni e richieste di effettuazione di tamponi rapidi da parte dei cittadini, in vista dell’entrata in vigore dell’obbligo di certificazione verde Covid (green pass), la Regione Piemonte ha deciso di consentire l’effettuazione dei tamponi rapidi anche negli hotspot pubblici sul territorio.

 

I cittadini potranno, nelle giornate di sabato e domenica, effettuare i tamponi rapidi, nelle strutture pubbliche messe a disposizione dalle Asl. Il pagamento della prestazione sarà effettuato attraverso il canale digitale PagoPa.

 

Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore alla Sanità Luigi Icardi sottolineano che “la campagna vaccinale continua a rappresentare la priorità e su questo non si indietreggia di un passo. Ma, alla luce del rischio di attese sulla richiesta di tamponi per l’entrata in vigore dell’obbligo del green pass lavorativo, siamo intervenuti potenziando sia la possibilità di offerta da parte delle farmacie che attraverso gli hotspot delle Asl. Naturalmente parliamo di tamponi rapidi a pagamento, per sostenere il sistema territoriale in questi primi giorni di assestamento”.

 

Il Presidente ha condiviso questa scelta anche con la struttura commissariale del generale Figliuolo.