Questa mattina alle 7,39 si è verificata una scossa di terremoto al confine Italia-Svizzera.
E’ stata avvertita anche in Valle d’Aosta, Lombardia e Piemonte
Questa mattina alle 7,39 si è verificata una scossa di terremoto al confine Italia-Svizzera.
E’ stata avvertita anche in Valle d’Aosta, Lombardia e Piemonte
I carabinieri lo hanno arrestato. Il delitto è avvenuto nel bar Primavera, in via I Maggio. Non sono ancora noti i motivi del gesto.
AGGIORNAMENTO
La vittima era Carmen De Giorgi, 44 anni. Era impiegata alla Sparea, azienda di acqua minerale. Aveva una figlia adolescente. L’assassino, arrestato dai carabinieri, si chiama Hounafi Mehdi, di 34 anni, anche lui di Luserna San Giovanni, disoccupato. Si ipotizza una storia legata ad avances rifiutate.
I risultati elettorali aggiornati: http://www.comune.torino.it/
L’affluenza finale dei votanti a Torino è sotto il 50%: nei 919 seggi hanno espresso il voto 331.488 elettori, pari al 48,06% dei 689.684 aventi diritto, si tratta del peggior risultato della storia in città. Nel 2016 al primo turno aveva votato il 57,17% dei torinesi.
Il titolo risulta già emblematico nell’evidenziare lo scarto presente tra il contenuto realmente espresso dalla Bibbia e quello che ci è pervenuto, attraverso le successive versioni, i tagli e le scelte, spesso dettate dalla volontà di perseguire un preciso obiettivo.
“La Bibbia – precisa l’autore Pierpaolo Anselmetti, nella vita ingegnere informatico – risulta il libro più stampato al mondo ma meno letto, soprattutto poco in maniera approfondita, e spesso oggetto di fraintendimenti, tra i quali quello riguardante la creazione di Eva dalla costola di Adamo o quello relativoall’episodio secondo cui Eva avrebbe mangiato la mela offertale dal serpente. Per accostarmi in maniera più approfondita alla lettura della Bibbia, con strumenti più adeguati, ho iniziato a studiare la lingua ebraica e mi sono accorto che certi termini biblici sono stati oggetto di traduzione incerta o quantomeno controversa”.
“Nella Bibbia – precisa l’autore – non è presente il monoteismo, quanto piuttosto la monolatria, l’adorazione di un solo Dio, che risulta vendicativo e dai caratteri non spirituali ma terreni, pronto a ‘passare a fil di spada uomini, donne e bambini ‘, per conquistare la terra promessa, o ad applicare la pena di morte per lapidazione nel caso in cui non venissero osservati i suoi comandamenti.
Il primo mito da sfatare risulta, infatti, quello della vicenda di Eva e della mela. Il tema del peccato originale è considerato dagli stessi esegeti cattolici una invenzione di San Paolo, che ha creato le basi del Cristianesimo. Sebbene le immagini e credenze relative al serpente risultino essere state radicate nella maggior parte di noi dalla più tenera età e siano state date per scontate, in realtà in tutto il testo dell’Antico Testamento non compare la parola “mela””.
“Nella Bibbia – aggiunge Pierpaolo Anselmetti – non si trova neanche l’immagine della grotta di Gesù bambino, in quanto l’unico Vangelo canonico che fornisce qualche dettaglio sulla vita di Gesù è quello di Luca. L’immagine della grotta e della mangiatoia, citata nel protovangelo di Giacomo, rispondepiuttosto a quella credenza rafforzatasi con il Cattolicesimo, che vuole consolidare la fede in un Dio nato povero in mezzo ai poveri, allo scopo di far sentire in colpa le classi sociali più agiate, di modo che devolvessero maggior denaro alla Chiesa stessa”.
Un capitolo del Libro è dedicato alla “Gloria”, che l’autore precisa non essere nell’Antico Testamento la gloria di Dio, ma del Signore (YHWH). L’autore cerca di capire il significato del termine, che è stato piuttosto dibattuto, in quanto la lingua ebraica non presenta vocali e il termine ebraico risulta di difficile traduzione. Per esemplificarne meglio il senso riporta il passo il cui è il Signore a parlare a Mose’ . Si tratta del ben noto passo dell’attraversamento del Mar Rosso, in cui figurano un popolo di inermi in fuga, un esercito molto potente con carri e cavalieri al suo inseguimento, la gloria di YHWH sufficiente a terrorizzarli e farli travolgere dalle acque. YHWH fa vedere la sua gloria agli Israeliti per rassicurarli e lo fa attraverso una nube. La Gloria è anche presente nel passo in cui il Signore consegna la tavola delle leggi a Mose’. Ricompaiono la nube e la gloria nel momento in cui Mose’ (nell’ultimo capitolo dell’Esodo), ha terminato la costruzione della tenda. Nel Levitico la Gloria compare anche a seguito del compimento di sacrifici.
Il libro è edito dalla casa editrice torinese Paola Caramella Editrice.
“La Bibbia – prosegue l’autore – non ci è pervenuta nella sua versione originale. È stata trascritta in lingua ebraica, che non veniva, però, parlata dagli antichi Israeliti. Le traduzioni attuali si basano sul codice di Leningrado, risalente agli anni intorno al Mille. Le versioni dell’Antico Testamento , di cui si può usufruire attualmente, sono in realtà delle trascrizioni realizzate tra il IV e il X secolo dell’era cristiana, di cui nessuna coincide con l’altra”.
Si possiedono in effetti ben ottantamila varianti, un numero che potrebbe sembrare sconcertante, ma comprensibile se valutiamo i secoli che ci separano dalla nascita di questo testo sacro. Alcune contraddizioni si possono cogliere, per esempio, nei libri della Genesi, in cui, nel primo (25,26), si afferma che Dio creò prima l’uomo, mentre nel secondo libro ( 18,19) si afferma che creò per primi gli animali. Risulta anche contraddittorio il numero di specie di animali saliti sull’arca, indicato in sette paia in Genesi 7:2 e 7:3 e in solo due paia in Genesi 6:19. Altrettanto controversa risulta la data di costruzione del tempio in Egitto, indicato nel primo libro dei Re nell’anno 480 dopo l’uscita degli Israeliti dal Paese d’Egitto, mentre nel primo libro delle Cronache si evince che Davide , figlio di Iesse, avrebbe regnato 40 anni su Israele, 7 anni in Ebron e a Gerusalemme. Altrettanto controverso il fatto che Saul abbia consultato o meno il Signore e l’identità di chi spinse Davide al censimento, se sia stato Satana o Dio.
Nel libro, che presenta come sottotitolo “Curiosità e riflessioni sulla Bibbia e la religione”, Pierpaolo Anselmetti ci conduce alla scoperta di un volto della Bibbia per moltissimi lettori inedito, rivelando come i Pagani santificassero la domenica e come in origine il giorno indicato per essere santificato, nell’Antico Testamento fosse, invece, il sabato; come la schiavitù fosse accettata dagli Israeliti e anche la poligamia, tanto che Giacobbe ebbe quattro mogli, di cui due sorelle tra loro, e le altre due schiave delle sorelle. Dalla loro unione nacquero dodici figli, ifondatori delle dodici tribù di Israele.
Dalla lettura di questo libro si potrà ricavare un’analisi acuta e non scontata del Cristianesimo e del Cattolicesimo, approfonditi utilizzando un approccio nuovo, ma mai banale, privo di pregiudizi, e dettato dalla curiosità e dal desiderio di ricerca nei confronti di un tema da sempre dibattuto nella storia, quale è la religione.
Mara Martellotta
Dal pane alla birra il passo è breve. Lo sanno bene Biova Project e Eataly Lingotto: dalla loro unione d’intenti infatti nasce la birra Biova Eataly, fatta a partire dal pane invenduto della Panetteria di Eataly.
Biova Project è una start up di food innovation fondata nel novembre 2019 a Torino da Emanuela Barbano e Franco Dipietro, con la missione di ridurre lo spreco alimentare per il pianeta, creando prodotti sempre nuovi dall’alto valore aggiunto: sia di gusto, sia economico, sia sociale.
Eataly Torino Lingotto da ormai 14 anni seleziona i migliori prodotti che il territorio propone, con attenzione alla stagionalità, alla sostenibilità e all’impatto ambientale e portando avanti progetti quali ad esempio l’Orto urbano e il Bee Garden, sul piazzale di fronte al punto vendita, che hanno l’obiettivo di sensibilizzare tutti alle tematiche green.
Ecco allora Biova Eataly, una Session Ipa preparata secondo la ricetta dei Birrai di Biova Project, leggera perché ha solo 3,6 gradi alcolici ma dal grande gusto grazie ai luppoli agrumati e con un tocco di sale dato dal pane. E proprio il pane è il protagonista principale: precisamente quello della Panetteria di Eataly. Farina biologica macinata a pietra di Mulino Marino, lievito madre rinfrescato quotidianamente e acqua sono gli ingredienti che i Maestri Panettieri di Eataly Lingotto usano per creare il pane nel laboratorio a vista, dall’impasto sino alla cottura nel forno a legna.
Birra Biova fa in modo che il pane, invece di diventare avanzi, si trasformi in qualcosa di meraviglioso: infatti proprio il pane recuperato sostituisce fino al 40% di malto d’orzo. Questo permette di risparmiare fino al 30% di materie prime, il che rende Biova Eataly sostenibile per il pianeta, riducendo di molto lo sfruttamento di risorse vergini del pianeta. Insomma, è proprio vero che “il pane non si spreca, si beve”.
Nel film “Il cielo sopra Berlino” si racconta la storia di due angeli, Damiel e Cassiel, che si aggirano per la città con lo scopo di ascoltare i pensieri dei vivi.
Uno di loro si affeziona così tanto alla città ed alla sua gente che decide di diventare umano e di abbandonare la sua esistenza spirituale.
A questo mi ha fatto pensare la “Italian Tech Week” tenutasi a Torino il 23 e 24 settembre.
L’evento ha ospitato molti “angeli” che per due giorni si sono aggirati nella nostra città per osservarla e coglierne le potenzialità.
Si sono succeduti sul palco giovani imprenditori (“startuppers”) e meno giovani esperti e visionari, a testimoniare il nostro dinamismo e la capacità di innovare senza lasciarsi scoraggiare dalle tante difficoltà poste dal nostro ecosistema.
Non è certo difficile innamorarsi del nostro Paese e la stessa Torino possiede un grande fascino ma perché esso possa sfociare in vero amore occorre una maggiore consapevolezza delle nostre potenzialità ed un progetto concreto che lo possa sostenere.
La due-giorni di respiro internazionale (tra gli ospiti, in diretta dalla sede di SpaceX nel Texas, anche Elon Musk) ha fatto da virtuale introduzione alla settimana che ha condotto alle elezioni del prossimo sindaco.
Chi prenderà il testimone di Chiara Appendino dovrà sostenere il fardello di rilanciare il ruolo della prima capitale italiana, più che mai in cerca di una sua nuova identità (dopo la crisi del settore automobilistico che l’aveva sostenuta nel secolo scorso).
Ma il peso sulle spalle del nuovo primo cittadino potrebbe anche tramutarsi in un paio di possenti ali se saprà gestire il suo incarico con una chiara visione del futuro e la volontà (e capacità) di coinvolgere le, per fortuna numerose, eccellenze cittadine.
Tra queste possiamo già annoverare, dopo il successo della sua seconda edizione, proprio la Tech Week che ha acceso i riflettori sulla nostra città, mettendo bene in luce come le nuove iniziative, le “startups”, possano diventare un importantissimo volano di crescita.
Forse non è davvero un caso che i soggetti privati che aiutano, investendo il proprio denaro, le imprese nascenti siano chiamati “angel investors” (o “business angels”): proprio come gli esseri che nel film di Wim Wenders vigilano su Berlino, si innamorano delle storie (aziendali) umane più interessanti e le accompagnano nel loro percorso.
A fare il punto sulla situazione del settore è stato l’intervento di Yoram Wijngaarde, il fondatore di @Dealroom.co, un formidabile archivio di dati globale che punta ad intercettare (investendoci) ed a seguire le aziende più promettenti.
L’imprenditore olandese ha ben sottolineato il contributo economico ed occupazionale che possono fornire le aziende innovative.
Negli Stati Uniti le startups, principalmente tecnologiche, sono già il maggiore generatore di occupazione, con il 24% del totale.
Nella Baia di San Francisco (nei dintorni della quale si trova la “Silicon Valley”) quasi il 70% dei posti di lavoro sono creati da aziende di nuova costituzione.
In Italia oggi il loro peso è pressoché inesistente ed anche il numero di potenziali “unicorni” (imprese innovative con un valore stimato superiore al miliardo di dollari), 12 in tutto, impallidisce di fronte quello britannico, 213, francese, 104, tedesco, 94, e spagnolo, 25.
La buona notizia è che l’Italia sta crescendo e si trova nella stessa posizione della Francia 7 anni fa o della Spagna 4 anni orsono.
E’ confortante, inoltre, sapere che nella tecnologia una strategia vincente può consentire di bruciare le tappe e scalare le classifiche con estrema velocità.
Si tratta, ad esempio, di quanto è successo alla Germania, con l’affermazione di Berlino come una delle capitali mondiali dell’innovazione, negli ultimi anni.
L’auspicio è che la nuova amministrazione cittadina possa consentire a Torino di (tornare a) giocare, per l’Italia, lo stesso ruolo trainante nelle tecnologie assunto dalla capitale tedesca.
Le OGR (Officine Grandi Riparazioni) che hanno ospitato la Tech Week sono un simbolo vivente, e molto vitale, di come si possa rigenerare un luogo abbandonato e mi piace reinterpretare la sigla come un imperativo, che ben si confà alla nostra città: “Ogni Giorno: Rinascere!”
Dal cielo sopra Torino gli angeli ci guardano ma dovremo essere noi a fare il massimo per convincerli a scendere… e ad aiutarci a volare.
Così in una nota i co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e Eleonora Evi, che spiegano:
“Del resto, questi sono i risultati delle politiche di ministro della Transizione Ecologica che, anziché proporre soluzioni e pianificare una strategia efficace per non trovarsi impreparati, continua nella sua comunicazione del terrore affermando che la transizione ecologica sarà un bagno di sangue.
“E’ necessario cambiare rapidamente registro e impegnarsi seriamente per licenziare una Legge sul Clima che, dopo l’entrata in vigore della ‘Normativa europea sul clima’, è sempre più necessaria per elaborare una norma che accompagni la transizione, per allineare le politiche e fare della riduzione delle emissioni di CO2, e degli altri gas climalteranti, un indice di programmazione e valutazione di ogni singolo provvedimento, con un approccio strategico, sistemico e di lungo termine per scelte politiche sempre più allineate alle indicazioni della comunità scientifica.” concludono Bonelli ed Evi.
Il Napoli vola al primo posto a punteggio pieno con 21 punti frutto di 7 vittorie consecutive, la squadra è la stessa dello scorso anno ma con uno Spalletti in più!
Dietro i partenopei c’è il Milan a -2,poi l’Inter a 17 punti. Soltanto in zona Conference League la Juventus, la Lazio e l’Atalanta. Fanalino di coda, a sorpresa il Cagliari di Mazzarri, subentrato a Di Francesco. Ma la domanda che ci poniamo è: qual è la squadra che ha deluso di più? è solo una o più di una?
Inevitabilmente la Juventus a meno 10 dalla vetta e poi L’ Atalanta: nell’anno che doveva lottare e vincere lo scudetto, quello della consacrazione, è al pari della Juve a -10 e poi L’Inter: i Campioni d’Italia devono già inseguire Napoli e Milan Il Cagliari: solo 3 punti.
C’è tempo per rimediare ma queste prime sette giornate hanno già schiarito la mente di tifosi, società, giocatori ed addetti ai lavori.
Vincenzo Grassano
Dal 4 al 10 ottobre 2021 si tiene la sesta edizione della Settimana Nazionale della Dislessia, organizzata da AID Associazione Italiana Dislessia in concomitanza con la European Dyslexia Awareness Week, promossa dalla European Dyslexia Association (EDA).
Un appuntamento ormai consolidato, per fare luce sulla dislessia e sugli altri Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA): neuro-diversità ancora poco conosciute sebbene riguardino oltre 2 milioni di cittadini italiani. Questi disturbi dipendono dalle diverse modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo. Non sono causati da un deficit di intelligenza, da problemi ambientali o psicologici e nemmeno da deficit sensoriali.
I DSA non impediscono la realizzazione delle specifiche abilità ma richiedono tempi più lunghi e un maggior carico di attenzione: per questo motivo hanno un impatto sul percorso scolastico e lavorativo di milioni di persone, che possono compensare le proprie difficoltà attraverso strategie e strumenti adeguati al proprio stile di apprendimento. Da qui l’importanza di una settimana dedicata all’argomento.
Il titolo assegnato alla manifestazione targata 2021 è “DSA: un mondo in una mappa”: quello dei disturbi specifici dell’apprendimento è, infatti, un universo incredibilmente articolato, ricco di sfaccettature che occorre conoscere ma anche valorizzare, ad esempio attraverso le mappe concettuali, uno dei principali strumenti compensativi. Su questo fronte AID è impegnata da oltre 20 anni attraverso la realizzazione di attività di formazione, informazione, ricerca, promozione dei diritti e dell’autonomia, in un’ottica di collaborazione con tutti i soggetti coinvolti in ambito DSA.
Il Coordinamento Piemonte e Valle d’Aosta AID (che riunisce le sezioni AID di Alessandria, Asti, Biella-Vercelli, Cuneo, Novara, Torino e Aosta) ha organizzato una settimana di incontri gratuiti, fruibili attraverso piattaforma on line.
La sezione AID di Torino dedica un incontro online all’approfondimento dei servizi e progetti dell’Università di Torino, a supporto degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento, ed in particolare sulla formazione online per i tutor e sull’esperienza del “metodo di studio per studenti con DSA”. L’appuntamento, gratuito e aperto al pubblico, è per martedì 5 ottobre, dalle ore 17.15 alle ore 19.15 su piattaforma Google Meet.
Nella fitta agenda degli appuntamenti organizzati dal Coordinamento Piemonte e Valle d’Aosta AID figura anche il concorso “La mappa del mio tesoro”. Per tutta la durata della Settimana Nazionale della Dislessia, dal 4 al 10 ottobre, sarà possibile partecipare all’iniziativa rivolta ai giovani con DSA, che propone ai partecipanti di raccontarsi attraverso una mappa. Il concorso consente in maniera giocosa di sottolineare come il percorso di un giovane con DSA non sia costituito esclusivamente da sconfitte e fatiche, ma anche da successi, talenti e soddisfazioni sia in ambito scolastico che extra-scolastico.
Per maggiori informazioni ed iscriversi all’incontro organizzato dalla Sezione AID di Torino:
Per maggiori informazioni ed iscriversi all’incontro organizzato dalla Coordinamento Piemonte e Valle d’Aosta AID visibili e prenotabili al seguente link:
Per consultare il sito AID, Settimana Nazionale della Dislessia 2021:
https://www.aiditalia.org/it/news-ed-eventi/eventi/settimana-nazionale-della-dislessia-2021
Un itinerario enogastronomico alla scoperta di un angolo di Piemonte che piano piano svela la sua bellezza fatta di accoglienza, sorrisi ed eccellenze che rendono questo territorio unico e affascinante.
Il territorio nicese, i suoi vigneti e i trenta produttori aderenti, tra i quali si contano anche le Distillerie Berta che con le vinacce del Nizza DOCG producono la loro grappa e La Canellese che da tempo progetta di utilizzare questo vino per realizzarne uno aromatizzato, sono i protagonisti del Giro del Nizza che dal 2011 si fa promotrice di questo vino.
“Quella di quest’anno è un’edizione speciale perché, dopo due anni di arresto forzato, sentivamo il bisogno di tornare a fare quello che ci piace: raccontare il nostro territorio – afferma Piercarlo Albertazzi ideatore della manifestazione – Solitamente Il Giro del Nizza è uno dei primi eventi della primavera, quest’anno abbiamo dovuto adattarci alla situazione che stiamo vivendo, ma questo ci permette di regalare altre emozioni, offrendo uno spettacolo differente e ancor più suggestivo, con i colori dell’autunno e i profumi della vendemmia.”
Già DOC dalla sua nascita, in quanto sottozona della Barbera d’Asti Superiore, dal 2008, con il riconoscimento della DOCG alla Barbera d’Asti, diventa anch’essa DOCG come Barbera d’Asti Superiore Nizza. Dal 2014 il Nizza ha ottenuto la sua DOCG personale, esclusivamente come Nizza DOCG, riconoscimento più che dovuto viste le caratteristiche organolettiche presenti solo nella zona di Nizza Monferrato e nei 18 comuni limitrofi.
“Il Giro del Nizza non è un semplice evento. La sua longevità, la capacità di adattarsi al tempo e il continuo evolversi raccontano la storia di questa terra – sostiene Mauro Damerio presidente Enoteca Regionale del Nizza – rendendolo non una semplice visita a delle cantine ma un ingresso dentro le case dei produttori, per toccare le loro vite e capire il senso più profondo di cosa voglia dire fare gruppo: correre tutti insieme verso un unico obiettivo, far conoscere il nostro vino”
A piedi, in bicicletta o in auto, il Giro del Nizza lascia i winelovers liberi di muoversi come preferiscono. Non ci sono punti di arrivo o di partenza: ognuno può scegliere l’itinerario che preferisce e le cantine che desidera visitare che, oltre all’assaggio dei propri vini, offriranno un piatto della tradizione preparato con prodotti tipici della zona, un modo per gustare appieno il sapore del Monferrato astigiano.
“Sosteniamo da sempre Il Giro del Nizza: iniziativa che negli anni ha promosso l’incontro tra il grande pubblico e i produttori della nostra denominazione – commenta Stefano Chiarlo presidente dell’Associazione Produttori del Nizza – Siamo lieti che si possa ricominciare ad avere eventi in presenza così da permettere a tutti gli enoappassionati di scoprire e degustare il Nizza DOCG che sta riscontrando sempre più interesse alla luce di molte etichette nuove capaci di raccontare i diversi terroirs”.