Marisa Fantino ci invia questa immagine scattata al Centro storico Fiat.
Auto contro scooter: muore un uomo
In un incidente sulla strada provinciale 3 che dalla frazione Sant’Antonino conduce a Saluggia (Vc) è morto un uomo di 84 anni.
Viaggiava a bordo di uno scooter elettrico a tre ruote quando è stato urtato da un’auto, su cui viaggiavano tre persone, rimaste illese. Sul posto due ambulanze, l’elisoccorso e le pattuglie dei carabinieri di Livorno Ferraris e Vercelli, che hanno ricostruito l’accaduto. La vittima era di Livorno Ferraris.
Invertire la crisi della risorsa idrica ed esplorare le radici storiche delle attuali emergenze ambientali e di biodiversità: i due progetti dell’ateneo torinese finanziati dall’Unione Europea
Nuovo riconoscimento alla qualità della ricerca del Politecnico di Torino: le ricercatrici Marta Tuninetti del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture-DIATI e Sofia Nannini del Dipartimento di Architettura e Design-DAD condurranno ricerche altamente innovative grazie al finanziamento ERC – European Research Council, un’iniziativa istituita nel 2007 per supportare progetti d’eccellenza, “altamente ambiziosi, pionieristici e non convenzionali”.
È stato infatti annunciato oggi il risultato della selezione per gli ERC Starting Grant, riconoscimento che si rivolge a leader emergenti della ricerca, con 2-7 anni di esperienza maturata dopo il conseguimento del dottorato, ai quali viene garantito un finanziamento fino a 1,5 milioni di euro per un totale di 5 anni di attività. 478 sono i progetti premiati in tutta Europa, 30 in Italia: tra questi, due verranno sviluppati nell’ateneo torinese, il progetto TIP-FRESH (Social Tipping Points in the Food System for Freshwater Sustainability) coordinato da Marta Tuninetti – che si aggiudica un finanziamento di 1.470.000 euro – e il progetto Animal Farm (An Architectural History of Intensive Animal Farming, 1570-1992) guidato da Sofia Nannini – che si aggiudica un finanziamento di 1.485.000 euro.
Dalla ricerca di soluzioni rapide per invertire la crisi della risorsa idrica all’esplorazione delle radici storiche delle attuali emergenze ambientali e di biodiversità: si tratta nello specifico di due progetti che, con approcci e metodologie differenti, offrono nuove prospettive per comprendere e affrontare le sfide del nostro tempo, il cambiamento climatico e il suo impatto sull’ambiente. Al centro, l’attenzione verso forme più sostenibili di consumo e gestione delle risorse e l’indagine storica del rapporto uomo-animale, per immaginare una relazione più rispettosa tra il territorio e le specie che lo abitano.
E allora, il progetto TIP-FRESH sperimenterà un approccio innovativo per affrontare il problema della scarsità idrica, conseguenza oggi visibile del sovrasfruttamento dei bacini idrografici per esigenze agricole: la conversione dei terreni all’agricoltura e l’aumento della domanda di irrigazione stanno infatti aggravando lo stress idrico e l’esaurimento delle falde acquifere, alterando al contempo il riciclo dell’umidità atmosferica fondamentale per la regolazione del clima e la stabilità del sistema terrestre. La proposta di ricerca è quindi di puntare su un’accelerazione della transizione del sistema alimentare verso diete più sostenibili, diete a basso consumo idrico già adottate in specifiche nicchie di mercato; il concetto chiave qui è rapidità nell’adozione di azioni virtuose per stimolare un cambiamento alimentare – individuale e collettivo – capace di innescare effetti a catena sulle reti commerciali internazionali e sui sistemi di produzione.
Per raggiungere l’obiettivo, il progetto si avvarrà di discipline diverse, dall’idrologia – per una comprensione più approfondita dell’impatto delle diete sui regimi di precipitazioni – alla matematica – per analizzare la storia del sistema alimentare a partire dai dati, e per capire come sono avvenuti i cambi più repentini delle abitudini alimentari negli ultimi decenni – e ancora alla sociologia e psicologia comportamentale, per investigare il ruolo delle scelte individuali e delle dinamiche collettive nell’accelerare la transizione alimentare.
Il progetto Animal Farm si propone invece come un’esplorazione multidisciplinare della storia dell’architettura con protagonisti gli animali da reddito: l’analisi prenderà infatti in esame gli spazi, gli edifici e le tecnologie costruttive utilizzate nell’ambito degli allevamenti, dalle ville e stalle rinascimentali alle attuali strutture per gli allevamenti intensivi, passando attraverso le costruzioni della zootecnia del Settecento-Ottocento.
Il lavoro di Nannini, che si pone in dialogo con altre discipline come la Storia della Medicina Veterinaria, la Storia del Lavoro e i cosiddetti “Critical Animal Studies”, si svilupperà lungo tre linee di indagine storica: le tipologie architettoniche, le tecnologie e i materiali utilizzati nella costruzione, e le istituzioni e gli attori e attrici che hanno contribuito alla creazione di tali strutture. Due sono gli obiettivi della ricerca: storicizzare un fenomeno del passato che rappresenta una chiave per la lettura del presente, e offrire quindi nuove visioni utili alla storia dell’architettura per analizzare fenomeni complessi. Dal punto di vista geografico verranno considerati i contesti nordamericani – Canada e Stati Uniti dove è nato il concetto di allevamento intensivo – e vari contesti europei – includendo anche Norditalia, Francia, Danimarca, Germania e Regno Unito.
“TIP-FRESH affronta la crisi idrica con un nuovo approccio, partendo dalle scelte alimentari – commenta Marta Tuninetti – Il progetto punta ad accelerare l’adozione di diete a basso impatto idrico tramite punti di svolta sociali (social tipping points): partendo dalle nicchie di consumatori virtuosi e mercati innovativi capiremo quali meccanismi sociali, psicologici e comportamentali possano accelerare l’adozione a larga scala di diete a basso impatto idrico e ambientale. Le nuove metodologie che metteremo a punto in questo progetto avanzeranno la discussione scientifica nel campo della socio-idrologia, fornendo al tempo stesso alla comunità non accademica soluzioni innovative per accelerare la transizione alimentare”.
“L’allevamento intensivo è una realtà indiscussa del nostro presente, che lascia tracce architettoniche evidenti e al tempo stesso nascoste nelle pieghe del territorio industriale – spiega Sofia Nannini – Indagando l’evoluzione degli spazi per l’allevamento dall’età moderna a oggi, Animal Farm intende raccontare una storia dell’architettura al cui centro stanno gli animali e lo sbilanciato rapporto di potere umano-animale. Sono convinta che solo mettendo a fuoco questo fenomeno attraverso un’accurata indagine storica sia possibile capirne lo stato attuale e immaginare un futuro diverso e più etico”.
SOMMARIO: Finalmente Santo – D’Alema cinese – La cultura tra Liguria e Piemonte – Lettere

Il Papa Leone XIV proclamerà oggi santo Pier Giorgio Frassati (nella foto di copertina), figlio del senatore giolittiano Alfredo, forse in odore di massoneria , ma sicuramente laicissimo e quasi incapace di comprendere a pieno la santità di suo figlio che pure viveva nella sua stessa casa di Corso Galileo Ferraris e nella villa materna di Pollone. Ho letto con interesse un bell’articolo dell’amico Bruno Quaranta che, ricordando il giovane Frassati, lo collega idealmente a Gobetti per il comune antifascismo. E’ certo che Sturzo scrisse per Gobetti ed è certo che Frassati sia stato iscritto al partito popolare di Don Sturzo ,ma stento a vedere altre affinità perché Frassati era uomo di fede , portato ad esempio dai suoi professori gesuiti del “Sociale“. E’ una fede totale, direi assoluta come una volta la definì la sorella Luciana che io conobbi e i cui libri tanto hanno aiutato a far conoscere il fratello, che ebbe una lunga e travagliata causa di beatificazione.
Tante volte uno dei miei più cari ed autorevoli amici, Jas Gawronski ,mi ha parlato dello straordinario zio. Si ricordava anche Papa Francesco di Frassati perché suo padre era nell’Azione Cattolica torinese insieme a Pier Giorgio. Non vedo affinità politiche tra i due torinesi e anche affinità intellettuali perché Gobetti, oltre ad essere un agitatore politico (oggi si definirebbe un attivista), era un uomo di cultura e un editore, mentre Frassati si era iscritto al Politecnico ad ingegneria mineraria per poter aiutare in concreto una delle categorie di operai più disagiata, quella appunto dei minatori.Difficile appaiare insieme il figlio di un droghiere e il figlio di un grande imprenditore di successo. Appartenevano a due Torino diversissime, se non addirittura antitetiche. Forse l’unica cosa che potrebbe apparentemente accomunarli è l’allontanarsi dal liberalismo paterno del santo per il popolarismo e l’allontanarsi dal liberalismo confuso per un rapporto sempre più stretto con Gramsci e i comunisti da parte di Gobetti che fu ferocemente antigiolittiano. Einaudi scrisse che Gobetti faceva l’amore con i comunisti. Ritengo che si possa dire con certezza storica che Frassati non abbia mai avuto ubriacature ideologiche per la rivoluzione bolscevica che Gobetti considerò liberale. Il cristianesimo integrale di Frassati non poteva neppure lontanamente confondere il pensiero sociale della Chiesa con cedimenti verso il comunismo del biennio rosso torinese. Il suo amore cristiano senza confini era l’esatto opposto dell’odio di classe. Mi è molto piaciuta la biografia di Frassati pubblicata nel 2025 da Luca Rolandi che va oltre a quella del ciellino don Primo Soldi. Si può dissentire da alcune sue affermazioni ,ma non si può non cogliere il valore storico innovativo dell’opera.


LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.comMi sembra incredibile lo spazio dedicato ad Emilio Fede in occasione della sua morte. L’uomo e il giornalista non lo meritavano. Filippo Ferro

Condivido il suo giudizio. Il suo fu un giornalismo caricaturale che adesso viene ricordato con grandi articoli da giornali avversari. Hanno ragione ad elogiarlo perché ha contribuito all’insuccesso di Silvio Berlusconi nel modo peggiore, cioè ostentando un fanatismo settario che finiva nel ridicolo. Fu un intrattenitore televisivo come Funari, quasi mai un giornalista. In Rai ebbe la carriera spianata dal suocero vicepresidente Rai a vita Italo De Feo. Il vizio del giuoco fu un altro dei suoi limiti. Imploriamo anche per lui la pace cristiana, ma la sua figura dimostra che Tolstoj quando sosteneva che tutti i morti sono belli, sbagliava. La sua tragica fine a 94 anni in una Rsu suscita pena , ma non puo’ giustificare gli elogi . Berlusconi subì un grave danno da un palafreniere così imbarazzante.
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La farsa di Racconigi
Era previsto un piccolo convegno a Racconigi, dove nacque nel 1904, su “Umberto di Savoia luogotenente del Regno”. Dovevano partecipare il principe Emanuele Filiberto e lo storico saluzzese Mola. Sulla locandina è apparso per il principe l’appellativo di “capo della Casa di Savoia” che ha provocato l’immediata rinuncia dell’ottuagenario Mola che parteggia per gli Aosta. Aveva ragione Lei a dire che si tratta di un’operetta, non certo morale come quelle di Leopardi, ma di uno spettacolo di vedove allegre e conti di Lussemburgo in voga nella Belle Epoque. Giulio Quaglia

La notizia non merita attenzione. C’è da stupirsi che il Comune di Racconigi si lasci intrappolare in questioni del tutto irrilevanti. La nobile figura di Re Umberto II che io ricordai a Racconigi nel 2023, deve restare fuori dalle beghe che definire dinastiche appare fin troppo generoso.
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La ferrovia nel Ponente: no al raddoppio!
I lavori per raddoppiare la ferrovia litoranea nel Ponente sembra che stiano per riprendere perché Salvini ha fatto un’altra scelta sbagliata, in questo caso seguendo i suoi predecessori . Arretrare a monte la ferrovia ,eliminando le attuali stazioni nel centro delle città, è un gravissimo errore che penalizzerà la ferrovia e incentiverà l’auto. So che lei da anni si batte contro il raddoppio fatto a spese degli utenti! Raffaele Delfino
Un’alternativa al progetto fatto proprio da Salvini c’è ed è quella di correggere e modernizzare l’attuale linea togliendo molti passaggi a livello senza stravolgere i territori e i servizi. Già oggi è ben visibile il calo di utenza nella parte della linea raddoppiata e il disagio che ha provocato. Addirittura il valore degli immobili è stato modificato da un raddoppio che ha favorito le piste ciclabili nate sulla ex ferrovia, ma non ha soddisfatto le esigenze di residenti e turisti. I lavori dovrebbero partire alla fine del 2026. Va tutto rivisto nell’interesse della Liguria e dei cittadini. Il nuovo presidente della Liguria, che non è un politicante ma un uomo del fare, deve intervenire al più presto.
“Il Canavese ha ancora molto da raccontare, e iniziative come questa ci ricordano che custodire il passato è il modo migliore per costruire il futuro.”
Con queste parole il Consigliere regionale Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione Ambiente, ha sottolineato l’importanza dell’inaugurazione del MiACC – Museo Identitario all’Aperto di Campo Canavese, svoltasi questa mattina a Campo, frazione di Castellamonte.
Un progetto culturale di grande valore per la valorizzazione del Canavese, capace di unire memoria, identità e prospettiva futura.
Alla cerimonia hanno preso parte numerose autorità civili e istituzionali, insieme ai cittadini, ai volontari e agli artisti coinvolti. Presenti anche il Sindaco di Castellamonte Pasquale Mario Mazza e l’Amministrazione comunale, che hanno sostenuto con impegno l’iniziativa.
Bartoli ha voluto esprimere il suo ringraziamento:
“Campo è un punto di riferimento per la valorizzazione culturale del nostro territorio. Partecipare all’inaugurazione del MiACC è stato per me un momento di grande emozione e di vicinanza con una comunità che custodisce radici profonde. Un sincero grazie al Sindaco, all’Amministrazione comunale, ai volontari, agli organizzatori e agli artisti Sandra Baruzzi e Guglielmo Marthyn, che hanno saputo trasformare un’idea in una straordinaria opera collettiva.”
L’inaugurazione del MiACC rappresenta un passo significativo per la promozione culturale del Canavese, dimostrando come la collaborazione tra comunità e istituzioni possa dare vita a progetti di forte impatto.
L’intervento sul mercato di piazza Benefica si inserisce in un ampio quadro di riqualificazione dei mercati cittadini, tra i quali Porta Palazzo, Racconigi, Brunelleschi, Porpora, Madama Cristina, Sebastopoli e, nei prossimi giorni, il mercato coperto di via delle Verbene nel quartiere Vallette.
Si prepara ad un importante progetto di riqualificazione il mercato del giardino Luigi Martini, più noto come mercato di piazza Benefica. Il programma dei lavori, che partiranno lunedì 8 settembre, si svilupperà nel corso di circa un anno. Prevede il rifacimento delle pavimentazioni, la realizzazione di una nuova rete di adduzione idrica per i banchi alimentari, la revisione dell’impianto reflui e allaccio alla rete fognaria, l’installazione di un moderno impianto elettrico interrato e il rinnovo delle 56 aiuole alberate. Poi seguirà, in collaborazione con la divisione Verde pubblico cittadino, la ripiantumazione degli alberi mancanti.
Il cantiere verrà attuato e le opere realizzate senza interrompere la continuità del mercato. Sarà articolato in nove fasi successive, ciascuna della durata di 45 giorni. Le prime due fasi interesseranno i banchi su via Principi d’Acaja, i banchi e i parcheggi pertinenziali temporaneamente coinvolti, 12 per ciascuna delle due fasi, saranno spostati alcuni all’interno dell’area mercatale, altri in via Susa, nel tratto tra via Principe d’Acaja e via Palmieri, che durante gli orari di mercato (5.30-15 dal lunedì al venerdì e 5.30-16.30 nei giorni prefestivi) resterà chiuso al traffico. In questo modo sarà sempre garantita l’attività di vendita e l’offerta commerciale rimarrà pienamente disponibile con il minimo dei disagi per gli operatori e per i cittadini.
“ Con questo intervento – dichiara l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – la Città investe su uno dei mercati più importanti e identitari di Torino, riconoscendone il valore non solo commerciale, ma anche sociale e culturale. La scelta di suddividere i lavori in nove fasi risponde alla volontà di coniugare un cantiere complesso con l’esigenza di tutelare gli operatori, garantendo ai cittadini la continuità di un servizio essenziale. Piazza Benefica continuerà a vivere ogni giorno, mentre si rinnova per offrire uno spazio ancora più accogliente e qualificato”.
L’intervento sul mercato di piazza Benefica si inserisce in un più ampio quadro di riqualificazione dei mercati cittadini, quali Porta Palazzo, Racconigi, Brunelleschi, Porpora e Madama Cristina, Sebastopoli e, dai prossimi giorni, il mercato coperto di via delle Verbene nel quartiere Vallette.
Mara Martellotta
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

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Io, Barolo 2025: un viaggio enologico nel cuore delle Langhe
Sabato 13 settembre 2025, dalle 16.00 alle 21.30, 36 produttori di Barolo guideranno i partecipanti in un affascinante percorso enologico nel suggestivo borgo di Roddi (CN).
La degustazione itinerante prenderà il via da Piazza Umberto I e culminerà nel suggestivo giardino del castello, da cui si gode un panorama mozzafiato sui vigneti e le colline, patrimonio UNESCO, che circondano il cuore dell’area di produzione del Barolo. Qui, appassionati e intenditori avranno l’opportunità di assaggiare una vasta gamma di cru e annate differenti di Barolo, oltre ad altri pregiati vini del territorio.
Come partecipare all’evento
L’accesso a Io, Barolo è libero e aperto a tutti. Per assaggiare i vini si potrà acquistare un pass degustazione al costo di 35,00 € in prevendita online, oppure 38,00 € in loco (soggetta a disponibilità), che consente di degustare i vini di tutti i produttori presenti. Ogni partecipante riceverà un calice da portare a casa come ricordo della serata e un coupon che gli consentirà di effettuare la visita a una delle cantine presenti all’evento con uno sconto del 10% su eventuali acquisti.
Ai cittadini residenti a Roddi è riservato uno sconto speciale di 15,00 € sul costo del pass degustazione.
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Esperienze esclusive e approfondimenti
La giornata sarà arricchita da appuntamenti speciali:
• Salotto-degustazione “Intrecci. Donne, Vite, Barolo” (15.00 – 16.00): imperdibile anteprima all’interno del Castello di Roddirecentemente restaurato. Un incontro tra racconto e degustazione. Un breve interludio teatrale a cura di Chiara Buratti, che introduce il suo dialogo con due giovani produttrici di Barolo: Francesca Argamante, cantina Podere Ruggeri Corsini e Sara Moscone, cantina Moscone.
Storie di passione, visione e radici da ascoltare e da assaporare nel calice con la degustazione di due vini non presenti in evento: Barolo Docg Bricco San Pietro 2021, Podere Ruggeri Corsini e Barolo Docg Bussia 2017, Moscone.
L’incontro avrà un taglio originale, grazie alla conduzione dell’attrice Chiara Buratti, volto noto del teatro e della televisione, con una lunga esperienza tra palcoscenico e media, che ha spesso portato in scena format che fondono narrazione e racconto del territorio. Il costo extra è di 12,00 € a persona.
• Visite guidate al Castello di Roddi (17.00 – 20.00): saranno organizzati 4 turni di visita per ammirare le sale restaurate, le storiche cucine cinquecentesche e il nucleo medievale del castello. Il costo extra è di 6,00 € a persona.
Sapori e tradizioni locali
Non mancherà l’offerta gastronomica, con stand dei produttori associati alla Strada del Barolo.
Per informazioni scrivere a comunicazione@stradadelbarolo.it
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PRODUTTORI DI BAROLO PRESENTI:
1 Bosco Pierangelo, La Morra (CN)
2 Bric Cenciurio, Barolo (CN)
3 Casa Baricalino, Novello (CN)
4 Casa E. di Mirafiore, Serralunga d’Alba (CN)
5 Cascina Mucci, Roddino (CN)
6 Costa di Bussia – Tenuta Arnulfo, Monforte d’Alba (CN)
7 Diego Morra, Verduno (CN)
8 Dosio Vigneti, La Morra (CN)
9 Fontanafredda, Serralunga d’Alba (CN)
10 Franco Conterno, Monforte d’Alba (CN)
11 Gigi Rosso, Castiglione Falletto (CN)
12 I Brè, Verduno (CN)
13 Josetta Saffirio, Monforte d’Alba (CN)
14 La Biòca, Serralunga d’Alba (CN)
15 L”Astemia, Barolo (CN)
16 Le Strette, Novello (CN)
17 Marrone, La Morra (CN)
18 Moscone, La Morra (CN)
19 Olivero Mario, Roddi (CN)
20 Podere Gagliassi, Monforte d’Alba (CN)
21 Podere Ruggeri Corsini, Monforte d’Alba (CN)
22 Rizieri, Diano d’Alba (CN)
23 Rocche Costamagna, La Morra (CN)
24 Savigliano Fratelli, Diano d’Alba (CN)
25 Terre del Barolo, Castiglione Falletto (CN)
26 Vietti, Castiglione Falletto (CN)
BANCO D’ASSAGGIO DEL BAROLO:
1 Amalia Cascina in Langa, Monforte d’Alba (CN)
2 Aurelio Settimo, La Morra (CN)
3 Borgogno Francesco, Barolo (CN)
4 Broccardo, Monforte d’Alba (CN)
5 Cadia, Roddi (CN)
6 Cascina Sòt, Monforte d’Alba (CN)
7 Famiglia Anselma, Barolo (CN)
8 Fratelli Serio & Battista Borgogno, Barolo (CN)
9 Giovanni Rosso, Serralunga d’Alba (CN)
10 Negretti, La Morra (CN)
STREET FOOD:
1 Beppino Occelli, Farigliano (CN)
2 Cascina Buschea, Rodello (CN)
3 Ciabot del Cua, Bosia (CN)
4 Fork in Travel, Acqui Terme (AL)
5 Golosalba, Diano d’Alba (CN)
6 L’Ora Giusta – Bistrot in Langa, Roddi (CN)
7 Mencos Brothers, Santo Stefano Belbo (CN)
8 Mosto Ardente, Castellino Tanaro (CN)
9 Salumificio Benese, Bene Vagienna (CN)
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