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Nella Val di Susa messa a ferro e fuoco dai NoTav c’è Bardonecchia unico luogo al mondo ad avere ben 3 Trafori internazionali

di Mino GIACHINO 
Mentre cinquanta km più in basso sempre nella bellissima Val di Susa sabato tremila NOTAV hanno messo a ferro e fuoco alcune aree del cantiere e la autostrada, creando danni notevoli a persone e cose, oggi a Bardonecchia viene inaugurato il terzo traforo internazionale importantissimo per i traffici commerciali e turistici di tutta Sueopa. Chi sorvolasse in elicottero Bardonecchia vedrebbe nell’arco di 500 metri ben tre Trafori internazionali. 
Il primo pensato da Medail e poi da Des Ambrois ma approvato e finanziato da Cavour il nostro grande Statista cui dobbiamo l’Unita d’Italia, venne terminato prima del tempo  a settembre 1871. 
Il secondo traforo quello autostradale viene aperto negli anni 80.  
Visto il grave incidente del 1999 al Traforo del Bianco, che costò parecchie vittime, si iniziò a parlare di seconda canna di sicurezza al Traforo del Frejus.  Il ragionamento riparti nel 2009 ,quando ero al Governo, ne parlai in un intervento in Valle e ricevetti critiche dai giornali valsusini . Per fortuna il mio Governo tenne duro e si andò avanti e a settembre ,quando chiuderà nuovamente il traforo del Bianco , il traffico che si riverserà al Frejus troverà una traforo per andare e uno per venire , in questo modo aumenterà notevolmente la sicurezza stradale. Cosa molto importante visti i gravi ritardi nella costruzione della TAV. Ieri finalmente i Sindaci NoTav han capito che la guerriglia impedisce ai Comuni di discutere del progetto. Capire prima fa sempre la differenza.
Sotto vedete le foto dei due trafori autostradali affiancati e quello ferroviario del 1871.  Mi auguro che qualcuno pensi a dare un bel riconoscimento a Bardonecchia perché se i Comuni della Bassa Valle si fossero comportati come Bardonecchia a quest’ora avremmo la TAV , più lavori in Valle e nel Paese e avremmo risparmiato almeno 4 miliardi di euro e avremmo diminuito l’inquinamento.

Auto nella scarpata: ferite due donne, una è grave

È stato necessario l’intervento dell’elisoccorso per salvare due donne che  sono rimaste ferite, una gravemente, in un incidente avvenuto a Prazzo in valle Maira. L’auto sulla quale viaggiavano è precipitata in una scarpata per diverse decine di metri.

Toro scatenato!

Aboukhlal nuovo rinforzo, si tratta per Elmas o Oristanio

Il mercato si accende con l’arrivo ufficiale di Zakaria Aboukhlal, esterno offensivo marocchino classe ’00 proveniente dal Tolosa. Il giocatore ha firmato un contratto pluriennale e rappresenta un rinforzo importante per il reparto avanzato, grazie alla sua velocità, duttilità e capacità di andare in gol partendo dalla fascia. Dopo una buona stagione in Ligue 1, Aboukhlal è pronto a mettersi in mostra anche nel campionato italiano.
Nel frattempo, la società continua a muoversi sul mercato per completare la rosa: sul tavolo resta aperta una trattativa che porterà a un solo innesto tra Eljif Elmas e Gaetano Oristanio.
Il primo sarebbe un gradito ritorno,il secondo arriverebbe dal Venezia.

Enzo Grassano

Ole’! Torino accoglie la Vuelta tingendosi di rosso

Torino accoglie “La Vuelta 2025” tingendosi di rosso. Per la prima volta nella storia la novantennale corsa ciclistica a tappe più importante di Spagna partirà dall’Italia.

 

Sabato 23 agosto Torino ospiterà la “salida oficial”, la prima tappa Torino – Reggia di Venaria con arrivo a Novara del Giro di Spagna che riporta in città il grande ciclismo dopo le emozioni del Giro d’Italia e del Tour de France negli scorsi anni.
Igino Macagno

Rapinato al bancomat sotto la minaccia di una pistola

È stato rapinato mentre stava prelevando denaro  al bancomat. Il fatto è accaduto a Biella nel rione Chiavazza. L’uomo è stato avvicinato da due malviventi, uno dei quali gli avrebbe puntato una pistola alla schiena, ordinandogli  di consegnare immediatamente il contante appena prelevato.

Luoghi da vedere per chi fa le vacanze dopo agosto: consigli

Informazione promozionale

Luoghi da vedere dopo agosto? Ce ne sono tantissimi, meno affollati ma ricchi di fascino e atmosfera.

Se hai deciso di partire a settembre o nei mesi successivi, sappi che esistono posti da visitare che danno il meglio proprio fuori stagione: tra borghi, città d’arte, natura incontaminata e mare ancora piacevole, le opzioni non mancano.

In questo articolo ti proponiamo alcune delle migliori località da visitare dopo l’estate: mete autentiche, luoghi turistici da vivere con calma e luoghi da non perdere per chi ama viaggiare senza fretta, godendosi ogni dettaglio.

Un altro buon consiglio da dare? Valuta dei bei viaggi di gruppo organizzati, cosi la tua vacanza sarà ben strutturata ma con la libertà di fare i tuoi giri personali, e … potrai conoscere nuovi amici!

Lasciati ispirare.

Luoghi da vedere post estate: New York, la grande Mela

Luoghi da vedere dopo agosto? New York è una delle mete più affascinanti e sorprendenti da scoprire. La città sprigiona un’energia unica, con scorci mozzafiato e atmosfere intime che convivono in armonia.

Un viaggio da sogno inizia da Manhattan, cuore pulsante della Grande Mela, dove ogni angolo racconta una storia.

Un itinerario personalizzato per visitare New York può includere tappe come la Statua della Libertà, il Brooklyn Bridge, il toccante Museo della Memoria dell’11 Settembre, e lo storico quartiere di Little Italy.

Quando il caldo è ancora piacevole, passeggiare tra le aiuole di Central Park, fare yoga al lago del Conservatory Water o concedersi un pranzo al Boathouse diventa un vero rituale newyorkese.

Nei caffè all’aperto, si osserva il flusso umano e la fusione di culture che rendono la città un caleidoscopio urbano. Tra posti da visitare e cose belle da vedere, New York non smette mai di sorprendere: qui il presente si mischia con il futuro, e ogni visita diventa un’esperienza da ricordare.

Restiamo sempre negli USA tra i luoghi da vedere post agosto

Tra i luoghi da vedere dopo l’estate, il Grand Canyon merita un posto d’onore. Situato nell’Arizona settentrionale, questa spettacolare gola incisa dal fiume Colorado si estende per oltre 446 km ed è profonda fino a 1.857 metri, offrendo un panorama che lascia senza fiato.

Ogni stratificazione rocciosa racconta milioni di anni di storia della Terra, rendendo la visita non solo un’avventura visiva, ma anche culturale. Un’esperienza di viaggio qui si trasforma in un contatto diretto con la natura, potente e antica: colori che cambiano con la luce, silenzi che parlano e scorci mozzafiato che incantano al primo sguardo.

Il Grand Canyon è decisamente tra i posti da visitare almeno una volta nella vita, sia che si scelga di esplorarlo a piedi, in elicottero o navigando tra le rapide del fiume.

Dopo agosto, il clima più mite permette di godere appieno del parco e dei suoi sentieri, lontano dalle folle estive.

Machu Picchu, merita di essere inclusa in questa lista viaggi da fare post agosto

Se ti stai chiedendo dove andare in viaggio dopo l’estate, inserisci il Machu Picchu nella tua lista viaggi da fare almeno una volta nella vita.

Situata a oltre 2.400 metri di altitudine tra le Ande peruviane, questa antica città inca è uno dei luoghi incantevoli più suggestivi al mondo.

Patrimonio dell’umanità e una delle sette meraviglie del mondo moderno, il Machu Picchu è un vero capolavoro di ingegneria e spiritualità.

Visitare il sito fuori stagione, tra settembre e novembre, significa vivere un’esperienza di viaggio più intima e tranquilla, lontano dalla folla dell’alta stagione. Il clima è mite, perfetto per esplorare i 200 edifici tra templi, palazzi, terrazze e fontane che compongono questo affascinante complesso archeologico.

Immerso in una natura selvaggia e avvolto da una leggera nebbia mattutina, il Machu Picchu regala panorami mozzafiato e un senso profondo di connessione con la storia.

Se ami le mete autentiche e vuoi un viaggio che lasci il segno, questo è il posto giusto. Tra i nostri consigli per il viaggio: prenota con anticipo, valuta tour guidati locali e non dimenticare una buona fotocamera.

I viaggi più belli e consigliati da fare tra le isole del mondo

Se cerchi i viaggi più belli da fare dopo agosto, lasciati ispirare da alcune meraviglie tropicali tra luoghi da vedere da sogno e scenari esotici.

Le Hawaii, con le loro otto isole principali, offrono esperienze di viaggio che spaziano dal surf a Oahu alla natura selvaggia di Kauai. Honolulu ti accoglie con cultura locale e spiagge mozzafiato, perfette per ogni tipologia di viaggiatore.

Un altro arcipelago imperdibile sono le Isole Fiji, nel cuore del Pacifico: qui la natura vulcanica convive con acque cristalline e foreste tropicali, ideali per un tipo di viaggio avventuroso ma anche rilassante.

Nei Caraibi, le Isole Cayman incantano per le immersioni e il paesaggio incontaminato, mentre le Isole Vergini Britanniche, con le loro decine di isolotti, regalano un’atmosfera intima e selvaggia.

Infine, Mauritius è pura poesia: tra lagune turchesi, spiagge finissime e cultura creola, è tra le cose belle da vedere almeno una volta nella vita.

Queste destinazioni ti permettono di staccare davvero, immergendoti in un mondo lontano, perfetto per viaggiare con lentezza e meraviglia.

Luoghi da vedere in Italia post estate? Le Cinque Terre indubbiamente

Tra i luoghi da vedere dopo agosto, le Cinque Terre sono un bellissimo posto da visitare in Italia per chi cerca bellezza autentica e panorami che incantano.

I cinque borghi – Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore – sono veri gioielli incastonati tra scogliere e mare, con casette colorate e sentieri vista mare che rendono ogni passo un’emozione.

Sono tra le più affascinanti località da visitare per chi ama i posti italiani da visitare che raccontano storia, tradizione e paesaggi mozzafiato.

La visita si può organizzare anche in una giornata grazie ai collegamenti in traghetto, ma ogni borgo merita tempo e calma per essere assaporato. Da non perdere una sosta a Porto Venere, incantevole e poetica, con le sue vedute spettacolari a strapiombo sul mare.

Per gli appassionati dei viaggi dei sogni, questa regione è una tappa obbligata: qui il tempo rallenta e si cammina sospesi tra cielo, terra e mare.

Un viaggio che nutre gli occhi e l’anima, ideale per chi cerca una fuga dalla routine in uno dei paesaggi più iconici d’Italia.

I posti da visitare dopo l’estate: Giappone e Momijigari, lo spettacolo d’autunno

Tra i posti da visitare, il Giappone in autunno è una delle mete più affascinanti e poetiche al mondo.

Da fine settembre a dicembre, la natura nipponica si trasforma grazie al fenomeno del Momijigari, l’antica tradizione di osservare le foglie d’acero che si tingono di rosso, arancio e oro.

È uno spettacolo che incanta persone locali e viaggiatori.

Una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita… Vivere l’autunno giapponese!

Tra le località da visitare per ammirare il foliage giapponese ci sono Kyoto, con i suoi templi immersi nella natura, il monte Takao vicino Tokyo, il parco nazionale di Daisetsuzan nell’Hokkaido, e la pittoresca Nikko.

Camminare lungo sentieri incorniciati da alberi fiammeggianti è un’esperienza unica che unisce bellezza paesaggistica e spiritualità.

Il Giappone in autunno offre anche un clima gradevole: fresco ma non rigido, perfetto per chi cerca tipi di viaggio culturali e contemplativi.

Se ami i viaggi dei sogni e stai creando la tua lista viaggi da fare, non dimenticare questa stagione incantata. L’autunno giapponese ti regalerà emozioni autentiche e un ritmo di viaggio lento, ideale per cogliere ogni dettaglio.

Luoghi da vedere: Madagascar, un viaggio tra natura selvaggia e meraviglie uniche

Tra i luoghi da vedere a settembre e ottobre, il Madagascar è senza dubbio una destinazione straordinaria e sorprendente.

Quest’isola affascinante, la quarta più grande del mondo, è un autentico scrigno di biodiversità e uno dei luoghi incantevoli più suggestivi del pianeta.

Se ami la natura allo stato puro, il Madagascar è un viaggio da sogno: tra i viaggi più belli da fare almeno una volta nella vita.

Qui puoi immergerti in ambienti unici al mondo, dalle foreste pluviali del Parco Nazionale di Andasibe-Mantadia, popolate da lemuri e camaleonti, alle formazioni rocciose degli Tsingy de Bemaraha, Patrimonio dell’Umanità.

Non mancano le spiagge paradisiache come quelle di Nosy Be o di Sainte-Marie, ideali per rilassarsi, fare snorkeling o semplicemente godersi il silenzio. Tra le cose da fare almeno una volta nella vita, camminare tra i baobab secolari dell’Avenue des Baobabs al tramonto è un’esperienza che rimane impressa nel cuore.

Il Madagascar è un concentrato di luoghi da vedere per chi cerca emozione, autenticità e natura incontaminata.

Luoghi da vedere: le Isole Galapagos

Luoghi da vedere come le Isole Galapagos sanno regalare esperienze rare e indimenticabili.

Questo arcipelago vulcanico, a circa 1.000 km dalle coste dell’Ecuador, è uno scrigno di biodiversità e bellezza. Tra paesaggi lunari, spiagge incontaminate e animali straordinari, le Galapagos offrono luoghi incantevoli dove la natura si mostra nella sua forma più pura e affascinante.

Qui convivono tartarughe giganti, iguane marine e pinguini tropicali, in un ecosistema unico che ha ispirato Charles Darwin e la sua teoria dell’evoluzione.

Ogni isola ha una propria anima: dalle foreste di cactus giganti di Isabela alle lagune cristalline di Santa Cruz, passando per i paesaggi selvaggi di San Cristóbal.

Se ti stai chiedendo dove andare in viaggio per vivere un’avventura fuori dal comune, le Galapagos sono tra le località da visitare da mettere in cima alla lista. Qui ogni esperienza diventa scoperta, ogni paesaggio una cartolina vivente e ogni incontro con la fauna locale un momento magico. Sono davvero tra i luoghi da non perdere per chi ama il viaggio come immersione nella meraviglia.

Posti italiani da visitare: bellezze da scoprire in ogni stagione

Posti italiani da visitare ce ne sono da nord a sud della penisola, e ognuno è un posto da visitare in Italia capace di regalare emozioni uniche e scenari indimenticabili.

Roma è una delle città da visitare in giornata o da esplorare lentamente, con i suoi monumenti iconici e la dolce vita nei vicoli.

La Costiera Amalfitana è una delle più romantiche mete fine settimana, dove il mare incontra l’architettura colorata di borghi come Positano e Ravello.

La Sicilia, terra di sole e cultura, offre esperienze di viaggio tra templi greci, vulcani e spiagge selvagge.

Salendo al nord, il Lago di Como conquista con la sua eleganza, ideale per chi cerca relax e natura in contesti raffinati.

La Valle d’Aosta, tra castelli e vette alpine, è perfetta per escursioni e panorami mozzafiato.

Trento unisce buon cibo e paesaggi verdi, una tappa ideale per rigenerarsi, mentre Venezia resta tra i luoghi da vedere più iconici, con i suoi canali e palazzi sospesi sull’acqua.

E infine, Torino sorprende per il mix tra storia sabauda e innovazione culturale: uno dei posti da visitare ricchi di charme sabaudo e luoghi incantevoli ed eleganti.

Ponente Ligure a piedi, in bici, a cavallo…

Voglia di vacanze, voglia di camminare in salita… facendo selezione con gli amici, sia a piedi che in bici. Dove? Non in montagna, al mare. Sì perché, al di là della solita passeggiata sul lungomare, insieme a una folla di gente, uno addosso all’altro in spazi ridotti lungo piste pedo-ciclabili vicino a scogli e statali, illudendosi di tornare presto in forma fisica, nelle località marine si possono fare lunghe e salutari camminate in salita, senz’altro più impegnative ma senza faticare troppo e certamente più suggestive, panoramiche e lontane dal caos dei budelli che ad agosto profumano di fogna. E allora, se andate in vacanza nel Ponente ligure, prima di partire date un’occhiata a “Escursioni nel Ponente Ligure”, editoriale Programma, 17 itinerari da attaccare in bici, a piedi o a cavallo tra Ventimiglia e Savona. Una guida utile, tascabile, pensata e scritta per provetti camminatori da Micol Casaleggio, geologa, giovane sportiva, amazzone, arrampicatrice e guida trekking. Da non perdere, 125 pagine da sfogliare. Qui si cammina, eccome, tra una vetta e l’altra.
Le principali cime sono i Monti Carmo (1400 metri, Loano), Ravinet (1061, savonese), Pesalto (700 metri, Albenga), Acuto( 750 metri, Ceriale), il Monte Bignone (Sanremo) e il sentiero dell’Onda, Rocca Barbena (1140 metri, savonese), il Forte Liverna, provincia di Savona, e la croce di Arnasco (650 m), Castell’Ermo, il Monte Saccarello (2200), il monte più alto della Liguria, al confine con Francia e Piemonte e l’anello del Monte Terca a 1070 metri. I migliori itinerari invece sono Strapatente Tour, di grotta in grotta con giro ad anello, Finalborgo, Verezzi e l’anello per la Vecchia Cava, il Sentiero del Pellegrino, a picco sul mare tra Varigotti e Noli, il sentiero di Terry e le grotte finalesi, la Rocca di Perti a 400 metri, i Ciappi e il giro ad anello da Dolcedo ai laghetti di Lecchiore passando per Valloria. Per ogni itinerario si trova una breve presentazione dell’escursione e alcune curiosità storiche e naturalistiche da conoscere, Insomma, una guida da mettere nello zaino insieme ad una corretta attrezzatura, un adeguato abbigliamento, qualcosa da mangiare e una buona scorta d’acqua. Non dimenticate il cellulare, la crema solare, gli occhiali da sole e i bastoncini, sempre utili per gite di questi tipo. Buon divertimento.
Filippo Re

L’isola del libro: Speciale 150 anni Thomas Mann

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Quest’anno ricorre l’anniversario dei 150 anni dalla nascita dello scrittore tedesco Thomas Mann, venuto al mondo a Lubecca il 6 giugno1875.  Inoltre, trascorsi 70 anni dalla sua morte -a Zurigo il 12 agosto 1955- oltre alle celebrazioni, segue la possibilità di pubblicare liberamente tutte le sue opere.

 

Quella di Thomas Mann è stata una vita molto intensa, lunga 80 anni, dei quali oltre 50 dedicati alla scrittura…e che scrittura!

Un gigante della letteratura mondiale, premio Nobel nel 29. Il primo capolavoro l’ha scritto a soli 26 anni, “I Buddenbrook”, ambientato nella sua città natale Lubecca, ispirato alle vicissitudini della sua famiglia.

(E.. aggiungo io… uno dei libri più belli mai scritti, che suggerisco di leggere a chi non l’avesse ancora fatto)

Figlio di una ricca casata di commercianti anseatici, Thomas -come il fratello Heinrich- delude le aspettative paterne dal momento che rifiuta di portare avanti l’attività di famiglia, che tra l’altro sdrucciolerà verso il disastro.

Quando il padre muore, lascia un testamento velenoso ed umiliante per moglie e figli; la madre abbandona l’austera Lubecca e si trasferisce nella più frivola Monaco, dove vive anche Thomas fino al 1933.

Con l’avvento di Hitler, cambia tutto, e la storia travolge anche i Mann; a Thomas viene revocata la cittadinanza tedesca.

La sua esistenza muta per sempre e si trasforma in quella di esiliato; anche se lui sarà solito affermare: «Dove sono io, là è la cultura tedesca».

In occasione dell’anniversario, si torna a parlare anche dei luoghi in cui lo scrittore è transitato ed ha abitato, per periodi più o meno lunghi, che hanno comunque scandito e segnato il suo tempo e le sue opere.

La casa natale di Lubecca, non completamente restaurata.

La villa californiana a Pacific Palisades, con una spettacolare vista e circondata da palme; disgraziatamente è andata letteralmente in fumo nei recenti roghi che hanno devastato Los Angeles. Pare che si sia salvato solo l’archivio.

Ed ora una carrellata di libri, più o meno recenti, che aiutano ad entrare più a fondo nella vita e nella personalità del genio creativo e dell’uomo.

Intanto occorre risalire alla sua numerosa e complessa famiglia, ed i titoli che seguono sono un ottima traccia da seguire.

 

Tilmann Lahme “I Mann. Storia di una famiglia” -EDT- euro 26,00

Tilmann Lahme -giornalista, docente e uno dei massimi esperti di letteratura tedesca- con questa biografia romanzata ci conduce dritti all’interno del nucleo della famiglia tedesca per eccellenza, l’ʺAmazing Familyʺ come gli americani amavano definire i Mann.

Andiamo dietro le quinte di una saga straordinaria, folle ed impetuosa; contraddistinta da talento, passioni, dolore e tragicamente intersecata dagli accadimenti storici.

Innanzitutto puntiamo l’attenzione sulle vicende di Thomas e della moglie Kathia Pringsheim, (figlia di un importante matematico e prima donna a conseguire il diploma di maturità a Monaco) che si sposano l’11 febbraio 1905.

E’ lei -donna elegante, forte, totalmente dedita alla famiglia e al marito- che gestisce con polso fermo il complicato ménage familiare, al fine di proteggere prima di tutto il lavoro del genio. Ancora lei fa da argine alla sottesa tendenza omosessuale dello scrittore.

Hanno 6 figli ed ognuno cercherà di affermarsi a modo suo; tra turbamenti, derive emotive, amori turbolenti, spesso sconcertanti e rovinosi.

Erika: scrittrice, attrice, fondatrice di un cabaret politico, corrispondente di guerra. In Inghilterra sposa -solo formalmente e per salvarsi dalla persecuzione nazista- il poeta omosessuale W.H.Auden. E’ legatissima al fratello Klaus da un rapporto che alcuni considerano morboso.

Klaus comprende presto di essere omosessuale, come Erika, la sua “Twin” dalla quale dipende emotivamente. E’ il più dotato e tormentato. Sfida il padre sul suo stesso terreno, senza però mai riuscire a eguagliarlo e ne patisce l’ombra da gigante. Fragile e tormentato si uccide nel 1949.

Golo, anch’esso omosessuale, ma in modo meno provocatorio del fratello. Trova affermazione come storico di rilievo e cerca la salvezza allontanandosi dalla famiglia.

Elizabeth, è la cocca del padre e sposa Giuseppe Antonio Borgese. Finisce per dedicare l’ultima tranche della sua vita alla difesa degli oceani; con successo e ottenendo la sua realizzazione.

Michael, sostenuto sempre dalla madre, anche economicamente, diventa musicista; ma rimane per sempre preda di instabilità e crisi emotive, finendo anche lui suicida.

Monika è il brutto anatroccolo che i genitori considerano svogliata ed incapace, la meno amata dei sei.

Le vicende della famiglia sono scandite dai fatti storici. L’ascesa di Hitler comporta l’esilio dei Mann: dapprima in Svizzera, poi in America dove Thomas continua a scrivere e viaggiare tenendo prestigiose conferenze.

Thomas Mann è un personaggio famoso e rispettato anche oltreoceano dove è accolto a braccia aperte. Una celebrità che parla alla radio in tedesco, pranza due volte con il Presidente Roosevelt e costruisce la grande villa californiana di Pacific Palisades (a spese di una ricca mecenate, Agnes Meyer).

Poi negli anni della guerra, Golo e Klaus si arruolano nell’esercito americano.

Alla fine i Mann tornano in Europa nel 1952 e si stabiliscono in Svizzera dove Thomas continua a scrivere fino all’ultimo.

La morte, per arteriosclerosi, lo coglie il 12 agosto 1955, a Kilchberg, sul lago di Zurigo.

All’epoca, Thomas Mann è considerato e celebrato come una delle personalità di maggior spicco e tra le più rispettabili al mondo.

 

 

Colm Tóibín “Il Mago” -Einaudi- euro 24,00

Questo splendido ritratto -che immagina anche la vita e la voce interiore di Thomas Mann- è valso a Tóibín (saggista, drammaturgo e docente universitario) il Premio Gregor von Rezzori 2023.

Il Mago” è un racconto dalla struttura circolare; inizia e finisce a Lubecca, la città dove Thomas nasce e intraprende faticosamente la carriera letteraria.

La stessa in cui tornerà da anziano, dopo tanto peregrinare, in uno stato d’animo oscillante tra ricordi e rimpianti.

Nel mezzo c’è tutta la sua lunga, perigliosa, vita e il genio che irrora le sue opere immortali.

Il romanzo di Tóibín inizia con il fermo immagine di una casa alto borghese di Lubecca nel primo Novecento, dove due bambini sono in adorazione della bellissima madre, moglie del ricco senatore loro padre.

Sono i fratelli Thomas ed Heinrich Mann, i cui destini finiranno per invertirsi. E’ Thomas (non il fratello, come invece pensava il padre) a coltivare ambizioni letterarie e a tutti nasconde, con cautela, le sue pulsioni omosessuali.

Il matrimonio con Katia Pringsheim, rampolla di una ricca famiglia ebrea di Monaco, il cui salotto è crocevia dell’élite culturale del paese, sembra fare da argine alle sue energie emotive disciplinandole; soprattutto lo salva dallo stigma dell’omosessualità.

Il loro non è un matrimonio di facciata, bensì fondato su un forte legame in cui si intrecciano: affetto, stima reciproca, solidarietà; anche se non mancano momenti di tensione.

Katia accetta la bisessualità del marito ed impara a conviverci; anche perché la loro unione in parte è saldata dall’amore. Ma entrambi vivono relazioni extraconiugali, non sempre facili da gestire in modo armonioso e in parallelo al loro patto nuziale che resta inscalfibile fino alla fine.

Nel libro è accuratamente narrato il ménage quotidiano, scandito dalla nascita di 6 creaturine.

Emerge che l’organizzazione familiare è stabilita con rigore da Katia, la quale cresce e gestisce le delicate e complesse personalità della numerosa e variegata prole, così da rendere la vita domestica più armoniosa possibile.

Il suo scopo principale è garantire la pax necessaria per consentire al marito di dedicare tutte le sue energie creative ed emotive alla composizione dei suoi capolavori, senza interruzioni o inopportune distrazioni.

Mago” è l’appellativo affettuoso con cui si divertono a chiamarlo i figli, e lui si vanta di avere poteri straordinari. Katia comunque li ha addestrati a rispettare rigorosamente il tempo che il padre consacra alla sua metodica ed eremitica routine lavorativa.

Infinita è l’ispirazione che Thomas Mann trae dal suo quotidiano e traspone nei romanzi. A partire da “I Buddenbrook”, che rimanda alla rovina della sua stessa famiglia.

O quando, durante una vacanza italiana, è attratto da un ragazzo, intravisto sulla spiaggia e, da quell’infatuazione, nasce “Morte a Venezia”.

Ancora, dalla visita alla moglie, ricoverata in sanatorio, sviluppa l’idea de “La montagna incantata”.

Ed emerge un Thomas Mann uomo complesso, non sempre limpido, padre per lo più distante e distaccato; oppure attratto eccessivamente dal figlio maggiore.

Nel romanzo non sono mai espressi giudizi morali; piuttosto si esplora il modo in cui una persona tende a presentarsi al mondo e la distanza che, invece, può intercorrere rispetto al suo io interiore più profondo.

E nel caso di un grande scrittore la cosa diventa più affascinante che mai, perché apre il varco ad interessanti analisi correlate alle sue opere, da leggere sotto lenti con diottrie diverse.

In questo libro emerge anche la statura di un Thomas Mann grande patriarca, sorta di capostipite che si cura del numeroso parentado; dalla moglie e i figli ai fratelli e i nipoti. Inoltre la sua capacità di allacciare rapporti con altri grandissimi personaggi del Novecento; da Mahler a Werfel, passando, tra gli altri, da Einstein e Truman….

 

 

Marianne Krüll “Nella rete dei maghi” -Bollati Boringhieri-

Se riuscite a procurarvi questo testo del 1993 potete scoprire un livello ancora più profondo della vita di alcuni personaggi della famiglia Mann, a partire ovviamente da Thomas.

L’autrice, sociologa tedesca particolarmente interessata ai temi della famiglia e alle tematiche femminili, in queste pagine si concentra su alcuni punti.

Sull’invisibile rete di relazioni che, soprattutto Thomas, suo fratello Heinrich, e suo figlio Klaus, hanno tessuto, e dalla quale si sono lasciati trasportare; per poi cadere, finendo per trascinare anche altre persone nello scivolone.

Le vicende dei tre presentano somiglianze: un continuo oscillare tra allontanamenti e riavvicinamenti, intrecci di affetto, amore, ma anche odio, frustrazione, rispetto ed altri sentimenti rimasti sottesi e mai espressi con chiarezza.

Un caleidoscopio di sentire interiore che si è trascinato attraverso tre generazioni, diventando spesso trappola letale.

La Krüll segue un filo rosso a partire dal suicidio di Klaus, a soli 42 anni, a Cannes, il 21 maggio 1949.

C’è come una catena che collega questo ad un impressionante numero di altri suicidi avvenuti nella stessa famiglia, nelle generazioni precedenti. Di qui una rete di modelli di rapporti intrisi di sensi di colpa, odio, recriminazioni, relazioni difficili.

Una famiglia segnata da suicidi, conflitti tra fratelli, latenti pulsioni omosessuali (Thomas) o dichiarate (Klaus ed Erika), ambiguità di rapporti (tra Thomas e il figlio Klaus).

Le famiglie in causa sono tre, e spiccano figure femminili degne di attenzione.

La madre brasiliana di Thomas, Julia da Silva Bruhns, le sorelle dello scrittore Clara e Julia, la moglie Katia e la figlia Erika.

Tutto corredato da un’affascinante documentazione fotografica che immortala i vari protagonisti.

Da segnalare che, al fondo del volume in una tasca della copertina, c’è una preziosa bussola per orientarsi meglio: sono tre mappe con gli alberi genealogici delle famiglie Mann, Bruhns (ramo materno di Thomas) e Pringshein (famiglia di Katia).

 

 

Klaus Mann “Figlio di questo tempo” -Castelvecchi- euro 18,50

Questo libro è stato pubblicato nel 1932 dal secondogenito di Thomas Mann, Klaus, nato a Monaco di Baviera nel 1906 e suicidatosi a Cannes nel 1949.

Il libro è uno scrigno prezioso, ricco di aneddoti sulla sua infanzia e adolescenza, di conseguenza anche di curiosità inedite sulla sua famiglia. Il testo ebbe subito enorme successo, ma fu bandito l’anno dopo quando Hitler salì al potere.

In realtà Klaus fin da giovanissimo legge voracemente e scrive ininterrottamente, sensibilissimo, alla ricerca di una sua voce e identità. Stila drammi, poesie, racconti…quasi a voler rivaleggiare con l’immenso padre.

Il primo romanzo lo pubblica nel 1926, a 20 anni, è “La pia danza”; protagonista un giovane omosessuale nel primo dopoguerra, tra Berlino e Parigi, ovviamente in gran parte ispirato a se stesso.

E’ brillante, legatissimo e dipendente dalla sorella che più gli corrisponde, Erika; compagna di mille avventure e continue scoperte, compreso l’orientamento sessuale.

Si cimenta come attore, ballerino, cerca una sua forma espressiva artistica.

Ama Proust e come lui ha il culto dei ricordi, tanto più che i suoi hanno il pregio di ruotare intorno al mostro sacro del padre Thomas Mann, il suo ambiente di altissimo livello e cultura.

C’è anche la ricca e colta famiglia di Katia, donna fuori dal comune e madre amorevole, sempre disponibile a sopperire e colmare quei vuoti e silenzi lasciati invece dal padre blindato nel suo studio, non disturbabile e inaccessibile.